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FOGLI DI LAVORO per il Diritto internazionale 3 ... - Giurisprudenza

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<strong>FOGLI</strong> <strong>DI</strong> <strong>LAVORO</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Diritto</strong> <strong>internazionale</strong> 3/2008<br />

costituzionale che è implicato nel nuovo accordo che ha originato<br />

<strong>il</strong> Trattato di Lisbona, strategicamente non più che un ennesimo<br />

complessivo emendamento del Trattato istitutivo della<br />

Comunità Europea del 1957 (o dei diversi Trattati ad oggi raggiunti,<br />

che dir si voglia), si pone emblematicamente come simbolo<br />

della contraddizione strutturale della politica e del discorso<br />

pubblico europei 42 . È possib<strong>il</strong>e dire ciò, a nostro avviso, <strong>per</strong>ché<br />

al ripiegamento rispetto all’ambiziosa connotazione costituzionale<br />

che ha determinato gli ultimi anni dell’integrazione (a partire<br />

dal passaggio del Consiglio di Laeken) si affianca, nel (si ricordi)<br />

già bocciato Trattato di Lisbona, la facoltà riconosciuta<br />

<strong>per</strong> la prima volta agli stessi Stati membri di tirarsi fuori<br />

dall’impresa dell’integrazione europea. Un esito questo niente<br />

affatto positivo, <strong>per</strong>ché non coraggiosa decisione rivolta a stimolare<br />

<strong>per</strong> <strong>il</strong> futuro un confronto ancor più consapevole tra i popoli<br />

europei e <strong>il</strong> progetto di unificazione e tra le culture del continente,<br />

che richiede una piena presa di posizione sull’impresa, ma<br />

ancora una volta, probab<strong>il</strong>mente, decisione ambigua di una dirigenza<br />

politica schiacciata tra la retorica degli ideali teoricopolitici<br />

e i prevalenti obiettivi strategici 43 . Sintomo tra i tanti di<br />

uno stato di cose che ci parla di una deriva inarrestab<strong>il</strong>e dell’idea<br />

repubblicana e ancor più dell’idea di democrazia. Non è certo<br />

casuale che sempre più numerosi sono i resoconti e le genealogie<br />

di intellettuali e studiosi che affermano la triste convinzione<br />

che le società liberal-democratiche, di cui l’Europa sarebbe<br />

l’esaltazione storica e spirituale, siano ormai vuoti simulacri della<br />

dialettica democratica 44 .<br />

42<br />

Su tali prof<strong>il</strong>i ut<strong>il</strong>e <strong>il</strong> resoconto di J. ZILLER, Il nuovo Trattato europeo,<br />

Il Mulino, Bologna 2007.<br />

43<br />

In specifico riferimento al tema dei diritti predisposti dal progetto<br />

di costituzione che contiene la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione, vedi<br />

qual è la direzione strategica prevalente nella politica europea secondo i<br />

contributi di M. Á. GARCÍA HERRERA, Diritti nuovi e nuovi diritti nell’Unione<br />

Europea e V. OLGIATI, Il nuovo pluralismo giuridico e la nuova lex mercatoria<br />

nella dinamica costituzionale europea in D. LA ROCCA (a cura di), op.<br />

cit, rispettivamente, pp.151-180 e pp. 239-267. Si può vedere <strong>il</strong> volume X.<br />

PEDROL e G. PISARELLO, La <strong>il</strong>usión constitucional. Una crítica del proyecto<br />

de la Covención y razones para una Europa alternativa, El viejo topo, Barcelona<br />

2004.<br />

44<br />

Questo testamento ci ha lasciato CRISTOPHER LASCH in The Revolt<br />

of the Elites and the Betrayal of Democracy, W.W. Norton & Company, New<br />

37

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