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FOGLI DI LAVORO per il Diritto internazionale 3 ... - Giurisprudenza

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32<br />

<strong>FOGLI</strong> <strong>DI</strong> <strong>LAVORO</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Diritto</strong> <strong>internazionale</strong> 3/2008<br />

norme di comportamento e si realizzano azioni conseguenti ad<br />

accordi. Quest’idea di governance che trova tra i suoi più noti<br />

teorici James N. Rosenau inizia a essere diffusa nel contesto<br />

della teoria del diritto 32 e si differenzia da ciò che viene descritto<br />

con mult<strong>il</strong>evel governance <strong>per</strong>ché rifiuta nodi di policy-making<br />

che siano sopraelevati rispetto ad altri. L’immagine della governance<br />

a rete è orizzontale e piana. Questo concetto di governance,<br />

cioè di governo diffuso frammentato flessib<strong>il</strong>e e continuamente<br />

modificab<strong>il</strong>e, è teorizzato come rispondente alle trasformazioni<br />

della società, diventata società ‘reticolare’, e configura/prefigura<br />

un’inedita capacità di autogoverno delle realtà umane.<br />

Questa la definizione prevalente nel discorso di Rosenau,<br />

che non a caso afferma di poco r<strong>il</strong>ievo l’idea di mult<strong>il</strong>evel governance<br />

in quanto essa implica una verticalità di rapporti, una<br />

presupposizione ancora di possib<strong>il</strong>i gerarchie, che non si adatta<br />

più a un mondo in cui le istituzioni governative tendono a rapportarsi<br />

<strong>per</strong> istituire regole del gioco e obiettivi condivisi con le<br />

altre entità associative su un piano di parità 33 . Del resto, gli<br />

stessi sostenitori del concetto di mult<strong>il</strong>evel governance confermano<br />

una minore disponib<strong>il</strong>ità ad attribuire agli organi statali un<br />

posto tra gli altri 34 . Il concetto di governance che gioca un ruolo<br />

da protagonista nelle discussioni dei circoli della Commissione<br />

si avvicina a quello che consente di concepire le pratiche politiche<br />

europee come una rete a<strong>per</strong>ta e riflessiva così come sempre<br />

più sistemi a rete sarebbero le società 35 umane. Non a caso, due<br />

degli studiosi che hanno iniziato la diffusione di questo paradigma<br />

nel campo politologico e che abbracciano la lettura postmoderna<br />

del mondo e la convinzione della “fine” della componente<br />

territoriale degli assetti organizzativi dei gruppi umani,<br />

32<br />

Non c’è spazio qui ma è di grande importanza l’o<strong>per</strong>a dei due teorici<br />

belgi FRANÇOIS OST e MICHEL VAN DE KERCHOVE, De la piramide au<br />

réseau? Pour une théorie dialectique du droit, Publications des Facultés universitaires<br />

Saint-Louis, Bruxelles 2002. L’idea di eterarchia è centrale nel<br />

discorso di Teubner.<br />

33<br />

S. Piattoni notava la su<strong>per</strong>fluità della declinazione mult<strong>il</strong>evel se si<br />

vuol conservare peso innovativo alla categoria di governance in<br />

«La«governance» multi-livello: sfide analitiche, empiriche, normative», in<br />

Rivista italiana di scienza politica, anno XXXV, n. 3, Dicembre 2005, pp.<br />

417-445.<br />

34<br />

Cfr. G. MARKS, L. HOOGHE, op. cit.<br />

35<br />

Cfr. F. OST E M. VAN DE KERCHOVE, op. cit.

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