FOGLI DI LAVORO per il Diritto internazionale 3 ... - Giurisprudenza
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<strong>FOGLI</strong> <strong>DI</strong> <strong>LAVORO</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Diritto</strong> <strong>internazionale</strong> 3/2008<br />
Commissione Europea 26 assume i connotati di una teoria della<br />
democrazia partecipativa della società civ<strong>il</strong>e alle decisioni politiche<br />
dell’Unione; è una teoria e una pratica della democratizzazione<br />
delle istituzioni europee. Ciò viene fatto, secondo<br />
l’opinione di chi scrive, attraverso una esaltazione irrealistica<br />
delle attuali dinamiche della politica comunitaria e una edulcorata<br />
quanto approssimativa rappresentazione dei meccanismi di<br />
a<strong>per</strong>tura delle istituzioni comunitarie alla partecipazione di rappresentanze<br />
di interessi come potenziale partecipazione democratica;<br />
consistendo invero tutt’al più in momenti consultivi nelle<br />
propaggini amministrative della Comunità 27 . L’esito reale di<br />
questo approccio è omogeneo a quello sopra descritto del mult<strong>il</strong>evel<br />
constitutionalism <strong>per</strong>ché prospetta una dinamica di partecipazione<br />
civica che non ha nessuna concreta possib<strong>il</strong>ità di realizzare<br />
un diffuso e popolare coinvolgimento nelle attività decisionali<br />
delle istituzioni 28 .<br />
Pur muovendosi su due piani diversi, l’uno quello<br />
della ricostruzione dell’impianto giuridico del complesso europeo<br />
e l’altro quello del materiale funzionamento<br />
dell’organizzazione burocratica comunitaria, i due paradigmi qui<br />
affiancati hanno in comune la presupposizione che comprendere<br />
le istituzioni europee è possib<strong>il</strong>e distogliendo lo sguardo<br />
dall’ottica statale e rappresentando l’ordinamento giuridico europeo<br />
come una complessità istituzionale policentrica. Trovano<br />
un punto di incontro nel concetto ormai alla moda di mult<strong>il</strong>evel<br />
26 Il riferimento d’obbligo è al documento programmatico con <strong>il</strong><br />
quale l’idea viene messa in chiaro in quanto obiettivo da realizzare, si tratta<br />
del libro bianco sulla governance che la Commissione ha adottato nel<br />
2001(con <strong>il</strong> titolo La Governance europea, in data 5/8/2001). Il principio della<br />
governance qui precisato, <strong>il</strong> modello delineato, è comunque presente in<br />
molti altri atti ufficiali e non dell’azione della Commissione. Su questo vedi<br />
A. ARIENZO, La Commissione Europea e <strong>il</strong> tema della legittimità politica nel<br />
Libro bianco sulla governance europea, in G. BORRELLI (a cura di), Governance,<br />
Edizioni Libreria Dante & Descartes, Napoli 2004, pp. 39-54.<br />
27 In senso fortemente critico F. RUBINO, I processi di ristrutturazione<br />
globale e la governance europea come modello intermedio di governo<br />
dell’economia, in G. BORRELLI (a cura di), op. ult. cit., pp. 55-90.<br />
28 G. P. CELLA, Governance europea, rappresentanza democratica,<br />
relazioni pluralistiche, in M. BARBERA (a cura di), Nuove forme di regolazione:<br />
<strong>il</strong> metodo a<strong>per</strong>to di coordinamento delle politiche sociali, Giuffrè, M<strong>il</strong>ano<br />
2006.