FOGLI DI LAVORO per il Diritto internazionale 3 ... - Giurisprudenza
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<strong>FOGLI</strong> <strong>DI</strong> <strong>LAVORO</strong> <strong>per</strong> <strong>il</strong> <strong>Diritto</strong> <strong>internazionale</strong> 3/2008<br />
bia regolato spontaneamente e liberamente la posizione del<br />
Sommo Pontefice, mentre si sa ch'essa fu ed è imposta da circostanze<br />
e condizioni che forse e soltanto l'o<strong>per</strong>a dei secoli potrebbe<br />
mutare. Quando si dice e si insegna ch' essa è di natura<br />
interna e non <strong>internazionale</strong> si formula una di quelle sco<strong>per</strong>te<br />
lapalissiane, che potrebbero senza <strong>il</strong> menomo inconveniente tacersi.<br />
Ciò che la forma ha concesso o pareva concedere fu ed è<br />
voluto da una necessità che su<strong>per</strong>a <strong>il</strong> volere di qualunque ordinamento<br />
statale democratico o non democratico. Chi conosce<br />
<strong>per</strong> poco i precedenti della legge che interessa, sa e vede chiaramente<br />
che <strong>il</strong> legislatore italiano nel regolare la posizione del<br />
Capo dei fedeli dopo l’occupazione di Roma ha obbedito, più<br />
che a motivi di carattere interno, a necessità di carattere <strong>internazionale</strong>;<br />
sa che essa ha la portata di un impegno d' onore assunto<br />
di fronte alle nazioni più o meno interessate; sa e vede che la<br />
legge, nata fra i limiti e <strong>per</strong> o<strong>per</strong>a degli organi ordinari dello<br />
Stato italiano, esplica la sua attività oltre i limiti di esso Stato e<br />
in un campo ch'è prettamente <strong>internazionale</strong>. Non dunque un<br />
dono grazioso concesso all' ospite gradito, ma la regolamentazione<br />
di rapporti secolari e necessari. Dal che sarà lecito concludere<br />
che nulla dal testo e dallo spirito della legge del 13<br />
maggio può giuridicamente dedursi contro la possib<strong>il</strong>ità che anche<br />
la Chiesa cattolica ovvero la Santa Sede sia riconosciuta<br />
come soggetto di diritto <strong>internazionale</strong>. Trattasi di una questione<br />
che potrà risolversi pro o contra secondo le circostanze, ma<br />
<strong>per</strong> cui indarno potrà invocarsi o <strong>il</strong> presupposto della dottrina<br />
moderna o <strong>il</strong> contenuto della legge delle guarentigie.<br />
A prescindere in ogni modo, dalla posizione che la<br />
Chiesa Cattolica verrebbe ad avere nell' attuale ordinamento <strong>internazionale</strong>,<br />
la dottrina è meno sicura di quel che si potrebbe<br />
s<strong>per</strong>are, quando cerca di determinare con precisione le circostanze<br />
e le formalità attraverso cui si acquista la qualità di soggetto.<br />
È tendenza forte e manifesta l'attribuire al riconoscimento,<br />
come tale, valore costitutivo, in quanto solo con esso e<br />
<strong>per</strong> esso si entra a far parte dell'ordinamento e si acquista qualità<br />
di soggetto di diritto <strong>internazionale</strong>. Anche qui si ha, come è<br />
fac<strong>il</strong>e notare, un trasferimento di termini e posizioni del diritto<br />
interno a quello interstatuale, in verità non molto fondato o giustificato.<br />
Giacché nell' uno la capacità dei soggetti è prevista e<br />
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