San Sebastiano n. 255 - Misericordia di Firenze
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<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> Aprile 2013<br />
<strong>di</strong><br />
Cristina<br />
Aci<strong>di</strong>ni<br />
- 4 -<br />
LA MADONNA DI CITERNA:<br />
UN CAPOLAVORO DI DONATELLO<br />
Nel 2005 una statua in terracotta <strong>di</strong>pinta<br />
raffi gurante la Madonna col<br />
Bambino, proveniente dalla chiesa<br />
<strong>San</strong> Francesco nell’amabile borgo umbro<br />
<strong>di</strong> Citerna, entrava nell’Opifi cio delle Pietre<br />
Dure a <strong>Firenze</strong>, dove veniva affi data<br />
al settore <strong>di</strong> restauro dei Materiali Ceramici<br />
e Plastici. Da Soprintendente, allora,<br />
dell’Opifi cio, ero andata a vederla nella<br />
nicchia della sagrestia dov’era sistemata,<br />
dopo non si sa quanti e quali spostamenti,<br />
sfi gurata da cadute (probabilmente<br />
causate da sismi) e da ingenue ri<strong>di</strong>pinture.<br />
E da ex Soprintendente, nel novembre<br />
2012, tornai a Citerna per vederla sistemata<br />
nell’ambiente che, in equilibrio tra<br />
l’ecclesiastico e il museale, l’ha accolta<br />
per esporla dopo il restauro esemplare.<br />
Sette anni <strong>di</strong> lavoro sono molti, ma non<br />
moltissimi, considerate le con<strong>di</strong>zioni critiche<br />
della statua. E considerato anche il<br />
grande nome che circolava per il suo autore,<br />
quello <strong>di</strong> Donatello, sommo scultore<br />
e artefi ce del Quattrocento fi orentino.<br />
L’attribuzione era stata avanzata nel<br />
2001 da Laura Ciferri nel corso <strong>di</strong> una<br />
sua ricerca nel territorio, e autorevolmente<br />
confermata dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> un esperto <strong>di</strong><br />
scultura rinascimentale quale Giancarlo<br />
Gentilini. Il restauro convalidò ulteriormente<br />
l’attribuzione, portando anche<br />
dati tecnici <strong>di</strong> grande interesse: anzitutto<br />
il fatto che la statua non fu realizzata copiando<br />
un modello esistente (come spesso<br />
accadeva con le opere in terracotta), ma<br />
fu creata come originale dal suo autore.<br />
Nella stretta fra Madre e Figlio la Madonna<br />
appare inclinata fi n quasi a sbilanciarsi<br />
(a destra e all’in<strong>di</strong>etro, vedremo<br />
poi perché), avvolta nei groppi e ricaschi<br />
asimmetrici del mantello che asseconda<br />
la sua fi gura impegnata nella presa e nella<br />
tenuta del Bambino vigoroso, stretto a<br />
Maria e insieme agitato, così da sfuggire<br />
o quasi al sostegno materno.<br />
Arte<br />
Il modellato da solo era bastato per suggerire<br />
il nome <strong>di</strong> Donatello in una fase<br />
giovanile, verso il 1415-20: gli stu<strong>di</strong>osi<br />
erano stati convinti dalla maestà dell’impianto,<br />
dalla complessità delle pose, dalla<br />
ricchezza quasi capricciosa delle vesti<br />
scanalate in rilievi colonnari o sfaldate in<br />
pieghe abbondanti. Ma ci voleva il loro<br />
occhio esperto per penetrare “oltre” la<br />
superfi cie, poiché questa (ri<strong>di</strong>pinta nel<br />
1839 dal volenteroso Amato da Citerna)<br />
mostrava invece un aspetto rude e frastornante,<br />
da statuina d’un presepio rustico.<br />
I contorni dei lineamenti erano stati<br />
così ripassati da far parere la Madonna<br />
una bambola attonita, Gesù un pupazzetto<br />
strabico.<br />
Il recupero plastico e pittorico attuato<br />
dall’Opifi cio permette, fi nalmente, <strong>di</strong> riconoscere<br />
come la bellezza della <strong>di</strong>pintura<br />
sia pienamente all’altezza del modellato.<br />
Il restauro ha anzitutto attenuato<br />
una grave lacuna nel Bambino ignudo,<br />
dovuta a un trauma da caduta. Ritrovata<br />
la policromia originale, i volti ora sono<br />
delicati e assorti, anzi ombrati <strong>di</strong> malinconia.<br />
Da vera Regina Coeli, la Madonna<br />
ha il mantello bianco intessuto d’oro<br />
<strong>di</strong> fulgido chiarore, la veste rosa minutamente<br />
<strong>di</strong>pinta a imitazione <strong>di</strong> tessuto prezioso<br />
con tanto <strong>di</strong> galloni, e risplende <strong>di</strong><br />
fi ni lumeggiature d’oro. Anche altri materiali<br />
quali l’argento, il blu <strong>di</strong> lapislazzuli e<br />
le lacche rosse fanno pensare a un committente<br />
d’alto rango, che resta per ora<br />
sconosciuto. La paternità <strong>di</strong> Donatello per<br />
la Madonna <strong>di</strong> Citerna ne viene stabilizzata<br />
a ragion veduta.<br />
Ma quel che la statua rivela solo se le si<br />
gira intorno, è la circostanza speciale che<br />
la Madonna e il Bambino vivono all’unisono,<br />
in un moto subitaneo delle anime<br />
che si esprime nei corpi. La chiave della<br />
spiegazione (almeno, della spiegazione<br />
che propongo) per la posa così parti-