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San Sebastiano n. 255 - Misericordia di Firenze

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Gonfalone del 1913<br />

esposto oggi nel museo<br />

VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO APRILE 2013<br />

La necessità <strong>di</strong> un simbolo <strong>di</strong> riconoscimento era cresciuta anche<br />

a seguito della nascita della Confederazione delle Misericor<strong>di</strong>e<br />

avvenuta qualche anno prima, nel 1899. Da quel momento<br />

si intensifi carono le feste, i convegni, le manifestazioni<br />

presso le varie Consorelle toscane con la partecipazione <strong>di</strong> tutte<br />

le altre che si presentavano ognuna con il proprio vessillo. La<br />

Società <strong>di</strong> Mutuo Soccorso cui si fa riferimento era una struttura,<br />

nata all’interno della nostra <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, che aveva come<br />

scopo principale quello <strong>di</strong> un maggior legame fra i Fratelli in<br />

caso <strong>di</strong> necessità economiche e per garantire <strong>di</strong>gnitose onoranze<br />

funebri.<br />

Nel 1926, durante un’altra Assemblea <strong>di</strong> Magistrato, il Provve<strong>di</strong>tore,<br />

Amilcare Caligo, ricorda che “l’Arciconfraternita possiede<br />

un bellissimo vessillo che attualmente ha un valore <strong>di</strong> circa<br />

40.000 lire e richiama l’attenzione del Magistrato sull’opportunità<br />

<strong>di</strong> risparmiarlo il più possibile. E poiché avviene sovente<br />

<strong>di</strong> dover partecipare uffi cialmente a cerimonie <strong>di</strong> varia natura,<br />

ritiene che sarebbe consigliabile <strong>di</strong> fare una ban<strong>di</strong>era che, pur<br />

essendo decorosa per l’Istituzione, avesse un valore meno rilevante”.<br />

La proposta fu approvata all’unanimità con 12 voti neri<br />

e fu incaricata nuovamente la <strong>di</strong>tta Berti.<br />

La spesa fu <strong>di</strong> Lire 3.500 e nella nota dei lavori allegata si parla <strong>di</strong> “una ban<strong>di</strong>era <strong>di</strong> moella bleu pura seta m. 160x120<br />

con stemma della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>, del Comune <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, dei Quartieri e nastri con iscrizioni ricamate in oro fi ne e<br />

seta a doppia faccia”. Sul <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> del Gennaio 1987 si <strong>di</strong>ce che “il 19 giugno 1927 la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> organizzò<br />

uno speciale pellegrinaggio a La Verna per bene<strong>di</strong>re ed inaugurare uffi cialmente il magnifi co gonfalone”. “Purtroppo<br />

col passare del tempo lo stendardo ha mostrato segni <strong>di</strong> usura (sono tante le manifestazioni cui ha preso parte)<br />

e l’Arciconfraternita ha pensato <strong>di</strong> metterlo a riposo riservandogli l’onore della copertina del <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> per<br />

tutto l’anno 1987 e sostituendolo con uno nuovo magnifi camente realizzato dalle nostre sorelle del guardaroba ed<br />

inaugurato pure a La Verna il 29 giugno 1986”. Sulla copertina è riportato il gonfalone che è con certezza quello<br />

del 1913 come è evidente in una foro del 1920 al <strong>San</strong>tuario <strong>di</strong> Montenero.<br />

Secondo me, confortato dalla descrizione dello stesso artigiano Berti, il gonfalone che fu benedetto a La Verna nel<br />

1927 è quello qui riportato con la data del 1926 e non quello, più prezioso, del 1913 che è attualmente conservato<br />

nel Museo della <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>. Questo, come è in<strong>di</strong>cato nei documenti dell’epoca, fu benedetto nello stesso anno<br />

da mons. Donato Velluti Zati, il Capo <strong>di</strong> Guar<strong>di</strong>a che aveva messo a <strong>di</strong>sposizione il suo palazzo in via Micheli per la<br />

bene<strong>di</strong>zione della prima ambulanza appena due anni prima. Non credo che lo stesso gonfalone benedetto a Siena<br />

sia poi stato benedetto <strong>di</strong> nuovo tre<strong>di</strong>ci<br />

anni dopo. Una ulteriore conferma<br />

è sul <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> del Luglio 1986<br />

dove è riportato un articolo ripreso<br />

dal quoti<strong>di</strong>ano “La Nazione” del<br />

1927 nel quale, in riferimento al Pellegrinaggio<br />

a La Verna, si accenna al vessillo<br />

precisando che “negli spazi smerlati sono ricamati<br />

gli stemmi dei quattro Quartieri della<br />

Città”.<br />

L’equivoco è dovuto, credo, al fatto che i due vessilli<br />

furono or<strong>di</strong>nati a brevissima <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> tempo l’uno<br />

dall’altro, entrambi alla stessa <strong>di</strong>tta, e presentano alcuni simboli<br />

in comune. Forse anche quello del 1926, oggi nell’ar-<br />

Gonfalone<br />

del 1926<br />

chivio storico ma un po’ nascosto, dovrebbe essere valorizzato<br />

maggiormente in una bacheca più visibile o portato a qualche<br />

manifestazione perché è un ottimo lavoro <strong>di</strong> artigianato fi orentino.<br />

Gianni Barnini<br />

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