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San Sebastiano n. 255 - Misericordia di Firenze

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VITA SOCIALE SAN SEBASTIANO APRILE 2013<br />

Tutti al circo con la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong><br />

Oltre duemila persone erano presenti il 10 gennaio allo<br />

spettacolo del “Magnifi co Acquatico”, al Mandela Forum.<br />

Presente il mondo del volontariato, i <strong>di</strong>sabili, gli<br />

anziani, le scuole e tanti bambini.<br />

Il tempo a <strong>di</strong>sposizione per organizzare un evento così<br />

importante era estremamente poco, ma anche questa<br />

volta il gioco <strong>di</strong> squadra <strong>di</strong> tutta la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> è risultato<br />

vincente, tutti assieme con l’entusiasmo <strong>di</strong> lavorare<br />

per la stessa missione.<br />

Siamo grati alla Famiglia Zoppis e a Ivan Eotvos del<br />

“Magnifi co Acquatico” che hanno voluto offrire l’opportunità<br />

al Progetto “Sacravita” <strong>di</strong> fare qualcosa <strong>di</strong><br />

bello e <strong>di</strong> buono per gli altri con il loro stupendo spettacolo<br />

interpretato da artisti-atleti in grado <strong>di</strong> stupire,<br />

emozionare e stimolare il sorriso e la sorpresa <strong>di</strong> gran<strong>di</strong><br />

e piccini.<br />

L’invito era rivolto alle persone più fragili, ai bambini, e<br />

alle famiglie che vivono nella quoti<strong>di</strong>ana <strong>di</strong>ffi coltà, ma<br />

ha voluto essere anche un segno <strong>di</strong> ringraziamento alla<br />

città <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong> per la vicinanza alla nostra <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong>.<br />

Non possiamo restare in<strong>di</strong>fferenti <strong>di</strong> fronte a una tematica<br />

che oggi ci interpella in tutta la sua urgenza.<br />

Bisogna scendere con atti concreti a fi anco <strong>di</strong> quelle<br />

famiglie, per sostenerle, per infondere la speranza che<br />

alla fi ne del tunnel anche per loro ci sarà la luce.<br />

In questo tempo <strong>di</strong> crisi tutti parlano <strong>di</strong> povertà, che<br />

però investe gli strati sociali in modo <strong>di</strong>verso. Tutti percepiscono<br />

e lamentano un impoverimento, ma spesso<br />

con notevoli <strong>di</strong>fferenze tra chi è povero <strong>di</strong> fatto, chi ha<br />

paura <strong>di</strong> <strong>di</strong>ventarlo, chi deve rinunciare alle vacanze alle<br />

Mal<strong>di</strong>ve, chi deve rinunciare alla pizza del sabato sera,<br />

chi va a comprare il vestito usato sulle bancarelle, chi<br />

va a comprare nella boutique del vintage perché l’abito<br />

«che visse due volte» fa anche tendenza.<br />

E poi ci sono gli “altri”, ovvero quelle famiglie che non<br />

arrivano a metà del mese, che devono rinunciare proprio<br />

a tutto. Vi sono anche gli “ultimi”, spesso senza fi ssa<br />

<strong>di</strong>mora, persone costrette per sopravvivere a stendere<br />

la mano bussando anche alla nostra porta, quella delle<br />

“Do<strong>di</strong>ci Ceste”.<br />

Un esempio lo abbiamo avuto quando, offrendo ad alcune<br />

famiglie assistite dalle “Do<strong>di</strong>ci Ceste” lo spettacolo<br />

gratuito del circo, con molto garbo hanno declinato<br />

l’invito adducendo una banale scusa per non <strong>di</strong>re<br />

che non potevano permettersi <strong>di</strong> comprare i biglietti<br />

dell’autobus per raggiungere il posto. Non possiamo<br />

chiudere gli occhi davanti a tanta in<strong>di</strong>genza, specialmente<br />

a quella dei bambini, e per questo la <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong><br />

anni fa ha voluto dar vita a un Progetto rivolto proprio<br />

all’infanzia “SACRAVITA” per dare tetto, <strong>di</strong>gnità e<br />

futuro ai bambini ultimi del mondo. Una speranza concreta<br />

per i bambini bielorussi che perio<strong>di</strong>camente ospitiamo<br />

a <strong>Firenze</strong> e per i settanta bambini con problemi mentali<br />

che vivono nell’Internato <strong>di</strong> Cekhovshcina dove siamo<br />

impegnati per un risanamento generale della struttura<br />

che, iniziato nel 2010, terminerà nel 2014. Una speranza<br />

concreta anche per un gruppo <strong>di</strong> bambini <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>,<br />

gravemente ammalati, tra i quali la più piccola ha sei<br />

mesi. Sono fi gli <strong>di</strong> famiglie <strong>di</strong>sagiate che vengono assistiti<br />

per le spese me<strong>di</strong>che. Presto avrà inizio la raccolta<br />

<strong>di</strong> vestitini e <strong>di</strong> quant’altro potrà essere utile per la prima<br />

infanzia da <strong>di</strong>stribuire alle famiglie bisognose della<br />

città. Tutto questo è solo una goccia nell’oceano, ma il<br />

Signore non ha mai parlato <strong>di</strong> risultati, ci ha invece detto<br />

<strong>di</strong> amarci e <strong>di</strong> sostenerci vicendevolmente.<br />

In questi anni abbiamo potuto sperimentare che le occasioni<br />

per offrire il nostro servizio sono<br />

infi nite e in parte anche affi date all’immaginazione<br />

<strong>di</strong> ciascuno. Non dobbiamo<br />

mai perdere il coraggio <strong>di</strong> sensibilizzare al<br />

bene, <strong>di</strong> fare il bene e <strong>di</strong> farlo bene perché<br />

a volte le cose più belle nascono in modo<br />

impreve<strong>di</strong>bile. Per esempio, una semplice<br />

telefonata al Circo, per avere uno sconto<br />

sui biglietti d’ingresso dei bambini bielorussi<br />

nostri ospiti, si è trasformata in un<br />

invito allargato, tutti assieme in allegria,<br />

chi più fortunato chi meno, ma tutti riconoscenti<br />

alla Famiglia circense per averci<br />

regalato delle belle risate. E magari, forse,<br />

anche una risata può essere d’aiuto in certi<br />

momenti bui della vita.<br />

Giovanna Muraglia<br />

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