San Sebastiano n. 255 - Misericordia di Firenze
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Storia dell’arte<br />
la gabbia toracica<br />
più spessa del normale<br />
per accogliere<br />
il meccanismo delle<br />
braccia che potevano<br />
cambiare la loro<br />
posizione. Per questo<br />
motivo la torsione<br />
c’è, ma non è ovvia;<br />
la forza fi sica della<br />
fi gura è chiara ed è<br />
per questa forza che<br />
il suo Cristo è considerato<br />
un ‘conta<strong>di</strong>no’.<br />
Donatello ha<br />
dovuto trovare una<br />
soluzione per cui la<br />
Fig. 4<br />
sua fi gura è così robusta.<br />
Nel Cristo <strong>di</strong><br />
Brunelleschi (fi g.5)<br />
ma anche in quello <strong>di</strong> Michelangelo (fi g.6)<br />
si può vedere chiaramente sia la torsione<br />
del torace che l’angolazione del bacino<br />
che creano una <strong>di</strong>namicità che dà vita a<br />
ciascuna fi gura. La facilità con cui si arriva<br />
alle giuste proporzioni <strong>di</strong> ogni fi gura - grazie<br />
all’uso <strong>di</strong> questa tecnica - è un grande<br />
aiuto per la sistemazione degli elementi<br />
anatomici. Tutti gli altri aspetti dell’opera<br />
<strong>di</strong>pendono dalla sensibilità <strong>di</strong> ciascun artista.<br />
Tornando a Giotto, è da notare che<br />
il suo grande Crocifi sso fatto per <strong>San</strong>ta<br />
Fig. 5<br />
<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> Aprile 2013<br />
Maria Novella è successivo all’Accertamento<br />
delle Stimmate; la schematizzazione<br />
geometrica in questo Cristo Crocifi sso<br />
è visibile anche ad occhio nudo. Ma nella<br />
Crocifi ssione, l’affresco situato nella Basilica<br />
Inferiore <strong>di</strong> <strong>San</strong> Francesco, Giotto<br />
è andato oltre la tecnica delle scatole per<br />
creare un’ immagine <strong>di</strong> Cristo più naturale,<br />
più armoniosa e anche più bella. Questa<br />
immagine è <strong>di</strong>ventata il prototipo per tutte<br />
le altre fi gure <strong>di</strong> Cristo Crocifi sso fatte successivamente<br />
sia su tavola sia su parete da<br />
Giotto. I tre scultori, Donatello, Brunelleschi<br />
e Michelangelo hanno seguito Giotto nella<br />
creazione <strong>di</strong> belle, ma personali interpretazioni<br />
della Passione <strong>di</strong> Cristo.<br />
Per capire come Giotto è arrivato all’uso <strong>di</strong><br />
questa tecnica ve<strong>di</strong> Giotto come Adolescente<br />
n° 249 <strong>di</strong> <strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong>. I particolari del Cristo<br />
crocifi sso nell’Accertamento delle stimmate<br />
possono essere visti nel Giotto e la sua bottega,<br />
Giovanni Previtali, Frat. Fabbri Ed., Milano,<br />
1967, p. 59 e la Crocifi ssione della Basilica Inferiore,<br />
p. 277. Gli stu<strong>di</strong> sull’uso delle scatole/<br />
parallelepipe<strong>di</strong> nel <strong>di</strong>segno e/o scultura della<br />
fi gura umana sono stati incoraggiati dalla Dott.<br />
essa Lucia Monaci già Vice Direttrice del Gabinetto<br />
Disegni e Stampe degli Uffi zi. Analisi<br />
<strong>di</strong> questi Crocifi ssi sono stato pubblicati nel:<br />
‘Spirito <strong>di</strong> Borgo’<strong>di</strong> Luglio/Agosto e Settembre<br />
2005. Special thanks again go to the ‘Little English<br />
Group’ of the <strong>Misericor<strong>di</strong>a</strong> of Florence.<br />
Fig. 6<br />
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