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San Sebastiano n. 255 - Misericordia di Firenze

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G<br />

Personaggi Fiorentini<br />

<strong>San</strong> <strong>Sebastiano</strong> Aprile 2013<br />

IL SINDACO GEOLOGO ED ESPLORATORE<br />

iotto Dainelli non è molto conosciuto nella sua <strong>Firenze</strong>, dove era nato il 19 maggio<br />

1878. Pochi sanno che ne è stato Sindaco e altrettanto pochi conoscono il<br />

suo grande ruolo in campo geologico e paleontologico essendo uno fra i massimi<br />

esponenti nel campo della libera docenza in Geologia e Geografi a fi sica.<br />

A 22 anni Dainelli, allievo del geologo e paleontologo Carlo De Stefani si laureò<br />

in Scienze Naturali, qui a <strong>Firenze</strong>. Era talmente bravo che iniziò, nel 1901, a pubblicare<br />

trattati. Questa serie <strong>di</strong> pubblicazioni si protrasse fi no al 1967. Dal 1914<br />

al 1921 fu cattedratico <strong>di</strong> Geografi a nella Facoltà <strong>di</strong> Lettere dell’Università <strong>di</strong> Pisa.<br />

Dopo 3 anni, in cui fu titolare a Napoli della Cattedra <strong>di</strong> Geologia, tornò a <strong>Firenze</strong><br />

per subentrare al professor De Stefani, nel frattempo deceduto. Ebbe l’incarico<br />

fi no al 1944, incarico che riprese nel dopoguerra e tenne fi no al 1 novembre<br />

1953. Scoprì una trentina <strong>di</strong> spècie <strong>di</strong> fossili e quattro, al momento, viventi a cui<br />

legò il suo nome. Inoltre, a lui fu intitolata una cima dei Kazbegi: un massiccio<br />

montuoso del Caucaso georgiano. Il professor Dianelli fu fi gura <strong>di</strong> grande spessore<br />

e si impose fra le personalità <strong>di</strong> spicco della cultura italiana dell’epoca. Si<br />

inse<strong>di</strong>a alla guida <strong>di</strong> <strong>Firenze</strong>, il 25 luglio 1943. L’ 11 marzo 1944, alle ore 10.30, un bombardamento alleato devasta la<br />

zona <strong>di</strong> <strong>San</strong> Jacopino, Careggi e Rifre<strong>di</strong>. Cessato l’allarme il Podestà Dainelli corre sui luoghi <strong>di</strong>sastrati per coor<strong>di</strong>nare gli<br />

aiuti alla popolazione. Analoga situazione si ripresenta 12 giorni dopo con il bombardamento <strong>di</strong> Campo <strong>di</strong> Marte. Nel<br />

corso del suo mandato <strong>di</strong> podestà, dopo l’uccisione <strong>di</strong> Giovanni Gentile del 15 aprile 1944, venne nominato presidente<br />

dell’Accademia d’Italia. Precedentemente era stato socio dell’Accademia dei Lincei sin dal 1919. Ha scritto qualcosa<br />

come 600 opere, fra libri e articoli, trattando argomenti quali paleontologia, glaciologia, morfologia, geografi a antropica,<br />

storia delle esplorazioni. Fu autore <strong>di</strong> numerosi viaggi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e missioni esplorative, qualifi candosi anche come un<br />

grande escursionista dotato <strong>di</strong> abilità alpinistiche. Compì un itinerario esplorativo in Eritrea nel 1906; poi fu la volta del<br />

Corno d’Africa, dove, fra il 1936 e il ’37, fu in missione esplorativa al lago Tana. Precedentemente aveva partecipato alla<br />

spe<strong>di</strong>zione scientifi ca <strong>di</strong>retta alla catena del Karakorum (1913), con la fi nalità <strong>di</strong> “completare le triangolazioni compiute<br />

da inglesi e russi nei rispettivi posse<strong>di</strong>menti in In<strong>di</strong>a e Turkestan connettendole anche geofi sicamente per mezzo <strong>di</strong> una<br />

catena <strong>di</strong> stazioni gravimetriche e magnetiche, estesa da Dehra Dun, in In<strong>di</strong>a, fi no a Tashkent, in Uzbekistan, attraverso il<br />

Kashmir, l’Himalaya occidentale, il Karakorum, il Baltistan, Ladakh e il bacino del Tarim”. Dainelli capisce che deve aprire<br />

un nuovo percorso attraverso zone impervie, con gran<strong>di</strong> ghiacciai, ancora non raggiunte e non precisamente cartografate.<br />

Con la sua mappa favorirà i viaggi dei futuri esploratori. Un’impresa importante quanto <strong>di</strong>ffi cile. Da solo, o con una<br />

piccola e agile carovana, poté compiere un’estesa ricognizione <strong>di</strong> tutta l’area fra Himalaya e Karakorum, anche come<br />

geografo naturalista. La carica esercitata dal Dainelli, lo destina fra due ruoli storici, quello <strong>di</strong> podestà e quello <strong>di</strong> sindaco,<br />

inserendosi, così, tra il suo predecessore, De Francisci e il suo successore, Pieraccini, impersonando anche la fi gura del<br />

traghettatore. L’uomo <strong>di</strong> scienza non oscura la sua grande fi gura <strong>di</strong>plomatica, né la de<strong>di</strong>zione e l’amore riservato alla<br />

sua città, anche se vissuta solo per un anno. Riferiamo alcuni importanti avvenimenti che si verifi carono in epoca Dainelli.<br />

Il 15 aprile 1944 viene ucciso Giovanni Gentile. Nel giugno il Comando Militare Unico delle forze antifasciste <strong>di</strong>vide<br />

la città in 4 zone: quella <strong>di</strong> Oltrarno, Cascine-Porta al Prato (Rifre<strong>di</strong>), Centro, via Bolognese-Faentina Campo <strong>di</strong> Marte.<br />

Dainelli si adopera affi nché <strong>Firenze</strong> venga considerata “città aperta”. I tedeschi però or<strong>di</strong>nano <strong>di</strong> sfollare un’ampia zona<br />

in prossimità dell’Arno. È evidente, a questo punto, che quanto richiesto viene negato. I soldati germanici bloccano il<br />

transito su tutti i ponti, mentre i genieri piazzano le mine. I tedeschi, in ritirata, fanno saltare tutti i ponti, ad eccezione<br />

del Ponte Vecchio. Unica via <strong>di</strong> comunicazione fra le due rive, rimane il Corridoio del Vasari. Sul lato destro del fi ume<br />

continua l’occupazione tedesca. Un’or<strong>di</strong>nanza fi rmata dal Dainelli, consente a donne e bambini <strong>di</strong> uscire dalle abitazioni<br />

per raccogliere quanto è possibile per mangiare. Si giunge al 6 agosto 1944. La “leggenda” riferisce che “la mattina,<br />

alle 6,45 un vigile del fuoco fa suonare la Martinella <strong>di</strong> Palazzo Vecchio, dando così, il segnale dell’insurrezione”. Ci<br />

<strong>di</strong>spiace negare questa notizia. Senz’altro qualcuno per puro e nostalgico spirito campanilistico, ancora oggi, ne attribuisce<br />

il suono avvenuto appunto in una circostanza come la fi ne della guerra. In realtà la Martinella fu perduta, insieme al<br />

carroccio che la trasportava, il 4 settembre 1260 nella battaglia <strong>di</strong> Montaperti. Cinque giorni dopo quel 6 agosto 1944,<br />

Giotto Dainelli lascerà il suo incarico. Il professore, morì a <strong>Firenze</strong>, il 16 <strong>di</strong>cembre 1968 all’età <strong>di</strong> 90 anni.<br />

Roberto Lasciarrea<br />

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