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Artisti italiani all'estero nei secoli XIX e XX ... - ridolfifrancesco.it

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Verrazzano di Ettore Ximenes, Filadelfia quello a Giuseppe Verdi, opera di Ettore<br />

Ferrari, State Island quello ad Antonio Meucci dello stesso scultore.<br />

A C<strong>it</strong>tà del Messico Adalberto Concetti ed Odoardo Tabacchi eseguirono il<br />

colossale monumento al presidente Juarez.<br />

All’Avana si ammira la statua della Repubblica ed altri gruppi marmorei sul<br />

Campidoglio di Angelo Zanelli; a Montevideo la statua della Libertà di G. Livi e il<br />

monumento al generale Antigas dello Zanelli.<br />

Francesco Fabi-Altini scolpì la colossale statua allegorica del “Maggio” per il<br />

monumento a Simone Bolivar a Lima.<br />

A Buenos Aires troviamo il monumento a Garibaldi di Eugenio Maccagnani, ad<br />

Antonio Devoto e a Cristoforo Colombo di Arnaldo Zocchi, il mausoleo del<br />

generale Belgrano di Ettore Ximenes, il monumento al generale M<strong>it</strong>re di Davide<br />

Calandra; presso Mendoza vi è il colossale monumento della Gloria, innalzato da<br />

M. Ferrari junior.<br />

A S. Paolo del Brasile ammiriamo il monumento all’Indipendenza brasiliana di<br />

Ettore Ximenes, quello a Carlos Gomez di L. Brizzolara.<br />

E. Lippi innalzò a Bogotà l’Altare della patria, Cesare Sighinolfi eseguì il<br />

monumento della regina Isabella, Pietro Costa del generale Santander.<br />

Tra gli scultori del periodo emerge Pietro Canonica, autore di molte opere per<br />

l’estero: il monumento della Repubblica a Istanbul, la statua equestre di Kemal<br />

Pascià ad Ankara, quella del granduca Nicola di Russia, i r<strong>it</strong>ratti di Nicola II, di<br />

Maria Paola, di Alessandro II, di Alessio Romanoff, di Alexandra di Russia, della<br />

principessa Jusupov, della granduchessa Victoria Mel<strong>it</strong>a con la figlia, di Edoardo<br />

VII, di Alessandra e Victoria d’Inghilterra, di Marina e Olga di Grecia, della<br />

baronessa T. von Essen, del re Fuad d’Eg<strong>it</strong>to, ecc.<br />

Nel 1932 Corrado Feroci eresse il monumento al re Rama I a Bangkok; fondò e<br />

diresse l’accademia di Belle Arti .<br />

Tra la metà del <strong>XIX</strong> secolo e i primi decenni del successivo in Italia la p<strong>it</strong>tura e la<br />

scultura, in sintonia con le correnti innovative europee, si espressero con artisti di<br />

prima grandezza che influirono anche sugli stranieri.<br />

Dal 1850 al ’65 si sviluppò un movimento p<strong>it</strong>torico, chiamato dei macchiaioli, che<br />

può definirsi di rinnovamento; all’accademismo classicheggiante allora dominante<br />

si oppose la scuola p<strong>it</strong>torica toscana, nata dalle riunioni di un gruppo di giovani<br />

artisti al “caffè Michelangelo” di Firenze. Nella tecnica p<strong>it</strong>torica la macchia è quella<br />

iniziale stesura di colore che fissa in maniera sintetica <strong>nei</strong> suoi valori e nelle<br />

tonal<strong>it</strong>à essenziali l’aspetto delle immagini; il concetto di macchia come stimolo<br />

alla fantasia creatrice e anticipazione sommaria dell’opera risale a Leonardo, cui si<br />

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