Fausto. A Durazzo si costruirono molti edifici per ab<strong>it</strong>azione e la villa reale, opera dello stesso arch<strong>it</strong>etto. I quartieri nuovi delle c<strong>it</strong>tà più importanti della Libia e dell’Africa orientale come Bengasi, Derna, Misurata, Tripoli, Addis Abeba, Asmara, Gondar e Mogadiscio hanno assunto nel periodo, rispettivamente tra il 1912 e il ’40 e tra il 1936 e il ’40, l’aspetto di c<strong>it</strong>tà del meridione d’Italia. Ottavio Cabiati studiò i piani regolatori di Bengasi e Tripoli; questa c<strong>it</strong>tà in particolare è stata trasformata con l’impianto dei servizi civili, con la sistemazione delle mura, della zona dell’arco di Marco Aurelio (opera di Florestano di Fausto), del lungomare (opera di Armando Brasini) e del porto, con la costruzione di molti edifici, la nuova cattedrale, il casinò municipale, case di ab<strong>it</strong>azione. Fu aperta la l<strong>it</strong>oranea dalla Tunisia all’Eg<strong>it</strong>to; furono inoltre costru<strong>it</strong>i molti villaggi rurali con moschee e minareti. Ricordiamo gli arch<strong>it</strong>etti Umberto di Segni, Carlo Enrico Rava, Marcello Piacentini, Giovanni Pellegrini, Alberto Alpago Novello. Ad Asmara si costruirono il palazzo del governo, della giustizia, i mercati, la cattedrale, l’ospedale, le scuole, il teatro, gli alberghi, la ferrovia, l’acquedotto, l’impianto idroelettrico, la stazione radiotelegrafica; a Mogadiscio il teatro, la stazione ferroviaria, la cattedrale, il porto, il lungomare, ecc. La nuova c<strong>it</strong>tà di Addis Abeba fu creata secondo il piano regolatore del 1936 degli ingegneri Camillo Guidi e Cesare Valle; il centro abissino è stato rispettato nella sua integr<strong>it</strong>à e separato da un’ampia zona di verde; ampliamenti successivi furono progettati dagli arch<strong>it</strong>etti Enrico del Debbio, Plinio Marconi, Giuseppe Vaccaro. A partire dal ’36 furono elaborati piani regolatori per l’ampliamento e la modernizzazione di molti altri centri: Dire Daua secondo il piano di Guido Ferrazza, Gimma e Gondar secondo quello di Gherardo Bosio; lo stesso Bosio, P. Marconi e G. Ubrich tracciarono quello di Harrar. Gimma è collegata ad Addis Abeba da una camionabile di grande traffico, lunga 355 chilometri, aperta nel ’36. Concludiamo dicendo che nella regione sono sorti molti villaggi agricoli e impianti di irrigazione. 794
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