16.06.2013 Views

“ARRIVANO I NOSTRI” - Parrocchia S. Pio X

“ARRIVANO I NOSTRI” - Parrocchia S. Pio X

“ARRIVANO I NOSTRI” - Parrocchia S. Pio X

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

“AFRICA EXPRESS”<br />

IL NATALE IN AFRICA<br />

Una delle festività più importanti e sentite dell’anno è,<br />

senza alcun dubbio, il Natale che,unitamente all’aspetto<br />

tipicamente religioso, ha sempre determinato la nascita, in<br />

tutti i continenti, di numerosi modi per festeggiarlo.<br />

Ovviamente molto dipende dalle diverse religioni e culture,<br />

oltre che dal clima, dalle usanze, dagli usi e dalle consuetudini<br />

in essere nei vari paesi. In particolare ciò avviene<br />

in Africa, continente molto grande, dove è data molta<br />

importanza alle tradizioni ed alle ricorrenze religiose e dove<br />

tutte le persone partecipano sempre con molta gioia a tali<br />

tipi di eventi. Con il passare degli anni, inoltre, queste feste<br />

hanno contribuito a sviluppare le tradizioni culinarie,<br />

visto che, uno dei momenti più sentiti, dopo quello della<br />

preghiera e del ringraziamento, è lo stare insieme con<br />

parenti ed amici.<br />

Vediamo, quindi, come si festeggia il giorno della nascita<br />

del Signore in alcuni dei più grandi ed importanti paesi<br />

africani.<br />

EGITTO: Pur essendo un paese a maggioranza musulmana,<br />

vi è una considerevole presenza cristiana, di confessione<br />

copta che, ovviamente sente molto questo giorno. Il<br />

calendario religioso in questo paese è diverso dal nostro ed<br />

il Natale viene festeggiato il 7 gennaio. Il cammino di<br />

preparazione, però, inizia fin dal 25 novembre, momento in<br />

cui, dalle tavole sono banditi sia la carne che il latte ed i<br />

suoi derivati. Tale astinenza termina la sera del 6 gennaio.<br />

Il giorno successivo, si celebra il Natale con celebrazioni<br />

religiose molto belle alle quali partecipano numerosissime<br />

persone. Negli ultimi anni, anche in ossequio ad una<br />

maggiore tolleranza religiosa delle autorità di questo paese,<br />

la TV di Stato ha più volte trasmesso in diretta la Messa di<br />

Natale celebrata nelle più importanti tra le Chiese Copte del<br />

Cairo, tra le quali spicca quella dedicata alla Vergine Maria<br />

chiamata Al Moallaqa ossia La Sospesa, perché appare<br />

sospesa su le torri romane. Molto bella è anche la Chiesa di<br />

San Sergio (Abou Sergah) e che si ritiene edificata proprio<br />

sopra la cripta in cui si dice si nascose la Sacra Famiglia<br />

durante la fuga in Egitto per sfuggire alla c.d. “strage degli<br />

innocenti” di Erode. Il piatto natalizio tradizionale è il<br />

“fatta” ricetta a base di carne, riso e pane che ripristina la<br />

possibilità di mangiare carne, dopo circa 40 giorni di<br />

astinenza. Il dolce tipico è il “kaik” fatto di pasta frolla che<br />

si mangia accompagnato da una bevanda chiamata “shortbat”.<br />

Analoghe cerimonie si celebrano anche negli altri due<br />

paesi copti africani, che sono l’Etiopia e l’Eritrea.<br />

NIGERIA: In questa nazione, la più popolosa dell’Africa con<br />

i suoi circa 130 milioni di abitanti, convivono quasi tutte le<br />

religioni del mondo e quindi si celebrano quasi tutte le feste<br />

religiose. Per Natale le famiglie si riuniscono intorno<br />

agli anziani (che abbiamo già visto sono tenuti in grande<br />

considerazione e godono di enorme rispetto) e tutti i<br />

conoscenti della famiglia, senza alcuna distinzione di culto,<br />

sono invitati a partecipare alla cena della vigilia. Per questa<br />

occasione vige la tradizione di lasciar aperta la porta<br />

dell’abitazione (sia essa una capanna, una modesta casa di<br />

mattoni o anche una più grande casa di città) per far si che<br />

chiunque si possa sentire il benvenuto. Tradizionalmente i<br />

regali consistono in cibi, cotti o crudi, o anche in abiti,<br />

specie per i bambini. Nei giorni precedenti il Natale le<br />

ragazze vanno di casa in casa, suonando tamburi, ballando<br />

e cantando canti tradizionali e ciò al fine di annunziare la<br />

festa e ottenere dei piccoli regali in danaro o altro. Dal 25<br />

in poi è la volta dei ragazzi i quali hanno i volti coperti da<br />

maschere che raffigurano vari personaggi della tradizione<br />

locale. Tutto ciò prosegue fino all’ultimo giorno dell’anno.<br />

Nella notte del 31 dicembre, i ragazzi, le ragazze, gli adulti<br />

e gli anziani si ritrovano per la strada a fare festa fino<br />

all’alba e salutare, con il nuovo giorno, anche il nuovo anno.<br />

Il Presepe è una tradizione risalente agli ultimi anni mentre<br />

l’Albero addobbato è presente nelle celebrazioni natalizie<br />

- 4-<br />

N O T I Z I E E C U R I O S I T À<br />

D A L C O N T I N E N T E N E R O<br />

a cura di Lucio Laurita Longo<br />

già dai primi tempi delle missioni e per questo scopo viene<br />

usata la palma o anche un intreccio dei suoi rami decorati.<br />

In alcuni casi c’è chi abbellisce la propria abitazione con<br />

decorazioni dipinte che durano tutto l’anno. I Cristiani la<br />

sera della vigilia, fanno seguire la Messa di mezzanotte da<br />

una lunga fiaccolata per le strade intonando canti religiosi.<br />

L’indomani si allestisce il vero e proprio pranzo di Natale, al<br />

quale partecipano tutti i parenti e gli amici.<br />

SUD AFRICA: Qui il Natale cade in piena estate, con le scuole<br />

chiuse e con le spiagge affollate di bagnanti e quindi, di<br />

solito, la gente, anche per il clima, preferisce festeggiare<br />

questa ricorrenza con la Cena di Natale, piuttosto che con il<br />

pranzo, mangiando tacchino, maialino di latte, roast beef<br />

con riso giallo ed uva passa e verdure. Il dolce tipico è<br />

il plum pudding, detto anche budino di Natale. Anche i<br />

più poveri non perdono l’occasione per fare una gita al<br />

mare e passare una giornata diversa. Ovviamente per le<br />

decorazioni natalizie si usano, principalmente, fiori e frutta<br />

fresca mentre il Presepio è quasi del tutto sconosciuto,<br />

trattandosi di nazione di cultura anglosassone.<br />

GHANA: In questo paese, situato nella costa occidentale<br />

dell’Africa, il Natale viene annunziato con la decorazione<br />

delle Chiese e delle case a partire dall’inizio dell’Avvento.<br />

Questo periodo coincide con la fine del raccolto del cacao,<br />

detto l’oro dolce, e quindi la gente ha una maggiore<br />

disponibilità economica. Il giorno di Natale i bambini e gli<br />

anziani dei vari villaggi, che rappresentano gli Angeli ed i<br />

pastori del presepe, prima di partecipare alla Messa<br />

Solenne, vanno di casa in casa cantando ed invitando<br />

la gente a seguirli. In seguito le famiglie e gli amici si<br />

riuniscono per un grande pranzo comune a base di riso e<br />

pasta di igname (una sorta di patata dolce ricca di amido)<br />

con carne e polenta cui segue ogni tipo di frutta. In alcuni<br />

luoghi la sera vengono organizzati spettacoli pirotecnici.<br />

Nelle famiglie Cristiane viene fatto l’albero che, ovviamente,<br />

non può essere né un pino né un abete ma è quasi<br />

sempre il mango, l’albero più diffuso.<br />

KENIA: Le non moltissime Chiese Cristiane del Kenya<br />

vengono addobbate con fiori coloratissimi, gli stessi<br />

che decorano i locali alberi di Natale che anche in questa<br />

nazione sono solitamente il mango o altri alberi comuni a<br />

queste latitudini. Le famiglie si riuniscono per il pranzo,<br />

mentre gruppi di ragazzini girano di casa in casa chiedendo<br />

piccoli doni e dolcetti. Il piatto tradizionale è l’arrosto di<br />

“nyama choma”, una specie di capra locale. Questo giorno<br />

è anche in Kenya un’occasione per organizzare feste<br />

danzanti al suono di tamburi e altri strumenti tipici.<br />

ZIMBABWE: Qui la festa di Natale viene chiamata<br />

“Kisimusi” ed in questa occasione gli adulti, in special modo<br />

i nonni, regalano piccoli doni ai bambini. Il momento<br />

culminante della giornata è il pranzo che vede riunite molte<br />

famiglie le quali lo preparano in maniera cumulativa già da<br />

alcuni giorni prima. Addirittura nei villaggi più piccoli è<br />

tradizione che l’intera popolazione si riunisca tutta insieme<br />

al centro del villaggio per mangiare quelle che sono le<br />

pietanze tipiche: polenta, arrosto di capra, verdure e dolci.<br />

In questo pranzo non deve mai mancare, come segno beneaugurante,<br />

del pane, la marmellata ed il thè caldo.<br />

LL ee NN.. ddee LLiigguuoorrii ss..rr..ll..<br />

Agenzia Generale HDI Assicurazioni<br />

00195 Roma- Via Timavo, 3<br />

Tel. 063759141 (r.a.) - Fax 0637517006<br />

Ag802@hdiarete.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!