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“ARRIVANO I NOSTRI” - Parrocchia S. Pio X

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ARRIVANO I NOSTRI<br />

Autorizzazione del Tribunale n°89<br />

del 6 marzo 2008<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Giulia Bondolfi<br />

TERZA PAGINA<br />

don Paolo Tammi<br />

DIRETTORE EDITORIALE<br />

Marco Di Tillo<br />

COLLABORATORI:<br />

Lùcia e Miriam Aiello, Bianca Maria<br />

Alfieri, Renato Ammannati, Alessandra<br />

e Marco Angeli, Paola Baroni,<br />

Giancarlo e Fabrizio Bianconi, Pier<br />

Luigi Blasi, Michele Bovi, Leonardo<br />

Cancelli, Alessandra Chianese, Monica<br />

Chiantore, Cesare Catarinozzi, Laura,<br />

Giuseppe e Rosa Del Coiro, Gabriella<br />

Ambrosio De Luca, Andrea e Bruno Di<br />

Tillo, Massimo Gatti, Paola Giorgetti,<br />

Pietro Gregori, Giampiero Guadagni,<br />

Luigi Guidi, Lucio, Rosella e Silvia<br />

Laurita Longo, Lydia Longobardi, don<br />

Nico Lugli, don Roberto Maccioni,<br />

Maria Pia Maglia, Luciano e Luigi<br />

Milani, Cristian Molella, Alfonso<br />

Molinaro, Sandro Morici, Agnese<br />

Ortone, Alfredo Palieri, Gregorio<br />

Paparatti, Camilla Paris, Maria Rossi,<br />

Eugenia Rugolo, Alessandro e Maria<br />

Lucia Saraceni, Elena Scurpa,<br />

Francesco Tani, Stefano Valariano,<br />

Gabriele, Roberto e Valerio Vecchione,<br />

Celina e Giuseppe Zingale.<br />

Numeri arretrati online su<br />

www.sanpiodecimo.it<br />

OFFERTE<br />

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in una busta nella nostra casella di<br />

posta della segreteria parrocchiale.<br />

COLLABORATORI<br />

E NEGOZI<br />

Chi vuole inviare articoli, disegni,<br />

suggerimenti e tutti i negozianti che<br />

vogliono diventare nostri benefattori o<br />

ricevere qualche copia del giornale da<br />

distribuire gratis ai loro clienti sono<br />

pregati di inviare mail:<br />

arrivanoinostri@<br />

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(oppure lasciare una busta presso<br />

la segreteria parrocchiale)<br />

GIORNALE STAMPATO PRESSO LA<br />

TIPOGRAFIA MEDIAGLIE D’ORO<br />

Lettere in redazione<br />

RICORDI DI UN’INSEGNANTE<br />

Sono un insegnante in pensione<br />

che ha trascorso gli anni più belli<br />

della sua vita tra i banchi della<br />

scuola con i ragazzi che hanno<br />

costituito la ragione della mia<br />

vita tanto da non essermi mai<br />

pentita di non aver preso in considerazione<br />

le tante possibilità<br />

offertemi di dedicarmi ad altre<br />

attività che mi avrebbero distorto<br />

dal mio innato desiderio di<br />

espandermi e sentirmi mamma<br />

di tanti figli. Tali ho considerato<br />

sempre i miei ragazzi. Sono soddisfatta<br />

di aver calcato le orme di<br />

mia madre, anche lei per 46 anni<br />

insegnante per vocazione con<br />

soddisfazioni (medaglia d’oro<br />

della scuola, cavaliere del lavoro,<br />

etc..) inconcepibili in questi<br />

tempi in cui il ruolo degli educatori<br />

è in crisi: insomma sono<br />

orgogliosa di sentirmi definire<br />

“figlia d’arte”. Nella mia lunga<br />

esperienza scolastica sono rimasti<br />

impressi nella mia mente<br />

episodi, comportamenti, caratteristiche<br />

di ragazzi che hanno<br />

contribuito alla conoscenza profonda<br />

dell’animo dei giovani e<br />

giustificarne a volte il loro comportamento<br />

stravagante. Non<br />

posso dimenticare alcuni alunni<br />

che ho seguito nell’ultimo triennio<br />

della mia attività in una classe<br />

dove l’ambiente di provenienza<br />

degli alunni era caratterizzato<br />

da una buona estrazione socioculturale.<br />

In una classe affidatami<br />

due elementi spiccavano per<br />

vivacità d’intelligenza e di interessi.<br />

Ambedue avevano frequentato<br />

la stessa classe fin<br />

dalla prima elementare e tra loro<br />

regnava un grande spirito di<br />

emulazione che li faceva sentire<br />

amici-rivali, sempre pronti ad<br />

affermare il primato dell’uno<br />

sull’altro. La differenza sostanziale<br />

che li distingueva era la loro<br />

condizione socio-culturale. Uno<br />

di loro apparteneva ad una famiglia<br />

facoltosa, aveva modo di<br />

recarsi spesso, anche per fine<br />

settimana, nelle località più rino-<br />

LETTERA DI NATALE<br />

- 15 -<br />

mate d’Italia e del mondo, per<br />

cui aveva buona conoscenza<br />

delle caratteristiche dei vari<br />

continenti. I suoi interventi<br />

continui per avvalorare con la<br />

testimonianza quanto i compagni<br />

apprendevano dal testo, infastidiva<br />

il compagno che cercava<br />

in tutti i modi di distogliere<br />

l’attenzione dai racconti di<br />

Gianni. Luca mi guardava con<br />

espressione di sofferenza e, per<br />

richiamare l’attenzione su di sé,<br />

sfogliava nervosamente il libro,<br />

faceva cadere i quaderni dal<br />

banco, fingeva di cadere lui stesso,<br />

insomma era irrefrenabile la<br />

sua insofferenza al punto che,<br />

anche se in classe mantenevo un<br />

atteggiamento indifferente, al<br />

termine della lezione cercavo di<br />

consolarlo, promettendogli che il<br />

giorno seguente sarebbe stato<br />

lui il protagonista, seduto in<br />

cattedra con me, per mostrare<br />

a tutti i compagni il suo lavoro<br />

di ricerca svolto con tanto impegno<br />

(allora non c’erano i mezzi<br />

d’informazione di oggi). Un<br />

giorno, mentre Gianni raccontava<br />

un suo recente soggiorno<br />

ad Acapulco, Luca innervosito<br />

al massimo, se ne uscì con<br />

l’espressione: “ ‘A Gianni, quando<br />

vai a villeggià sulla Senna,<br />

famme un fischio che ce vengo<br />

anch’io, magari a portatte la valigia!”.<br />

Questi episodi risalgono<br />

all’ultimo anno d’insegnamento<br />

ed il viso di tutti gli alunni è<br />

rimasto scolpito nella mia mente<br />

e quando li osservo nella foto di<br />

gruppo provo grande nostalgia.<br />

Elena Scurpa<br />

Le ho ritrovate in un cassetto quest’estate, legate da un nastrino. Erano le letterine di Natale scritte da me e mia sorella all’epoca delle elementari. Quelle<br />

che si nascondevano sotto il piatto di uno dei genitori il giorno della festa e che si leggevano ad alta voce con un po’ di commozione. Le avevi conservate<br />

per tutti questi anni. Erano proprio belle, ormai non si trovano più cosi, con le illustrazioni impreziosite dalla porporina. Ne ho aperto alcune con delicatezza,<br />

con il timore di violare la cura con cui le avevi custodite. Erano vergate con la grafia un po’ incerta di chi non ha ancora dimestichezza con la scrittura,<br />

formulavano buoni propositi e auguri di pace e di felicità.<br />

Sono le stesse parole e gli stessi auguri che dopo qualche decina di anni anche le mie figlie mi hanno dedicato. Natale dopo Natale, anno dopo anno la<br />

nostra vita si snoda. Gli eventi si susseguono, ma rimangono le sensazioni di momenti particolari, il suono di un canto, l’atmosfera della vigilia quando la<br />

famiglia si riunisce e tutto ciò contribuisce alla solennità della festa. Volti, immagini. pensieri mi sfilano davanti ricordando i Natali della mia vita. Diversa<br />

la consapevolezza, diversa l’intensità, ma ogni anno si è rinnovata l’attesa, ogni anno si è celebrata la nascita di Colui che solo può dare un senso alla<br />

nostra vita e alla nostra storia. “Pace in terra agli uomini di buona volonta”.<br />

Sono tanti gli uomini e le donne di buona volontà con cui ho condiviso l’attesa della venuta e la gioia della festa, molti oggi non sono più qui, ma c’è sempre<br />

qualcosa che me li ricorda, un oggetto, un pensiero, un segno. E poi c’è il futuro, quello dei nostri figli cui, con fatica, cerchiamo di trasmettere il senso<br />

di questa nostra speranza, la certezza di questa venuta che si rinnova. Quello che verrà è il primo Natale senza di te, papà. E questa lettera è per te,<br />

con un proposito particolare: voglio continuare a sorridere e a coltivare la gioia del cuore come tu mi hai insegnato.<br />

Alessandra Chianese<br />

I NOSTRI BENEFATTORI<br />

Hanno contribuito<br />

a questo numero:<br />

Caffè Carloni, Via Friggeri 149-151<br />

Assicapital di via U.De Carolis 92/d<br />

Erboristeria di via Seneca 69<br />

Parrucchiere Claudio, via Friggeri 140<br />

Edilelectric di Fabrizio Di Demetrio<br />

Power point di Maurizio Sillani<br />

Tipografia Medaglie d’Oro, via Appiano<br />

Ufficio Forniture di Eugenio Farinelli<br />

L. & N.de Liguori srl<br />

Made in Italy srl<br />

dott. Paolo Gabrieli, Commercialista<br />

Cesare Catarinozzi<br />

Alfredo Palieri<br />

Anonimo detto “lo sportivo”<br />

Anonima “Continuate così”<br />

Anna Garibaldi<br />

Giulia e Marco<br />

IN LIBRERIA<br />

“I giorni della gloria e della<br />

sofferenza. Cattolici e<br />

Risorgimento italiano”<br />

del nostro parrocchiano<br />

Pier Luigi Guiducci.<br />

(Editrice Elledici)<br />

“Tranne la memoria”<br />

della nostra parrocchiana<br />

Maria Clotilde Schiavo<br />

(Ed. Albatros)

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