“ARRIVANO I NOSTRI” - Parrocchia S. Pio X
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IL CATTOLICESIMO IN SCOZIA<br />
dal nostro inviato nel Regno Unito<br />
Renato Ammannati<br />
Il cristianesimo in Scozia ha origini molto antiche, che<br />
risalgono alla fine del quarto secolo, sessanta anni dopo la<br />
morte di Costantino, il primo imperatore romano convertitosi<br />
ufficialmente alla nuova religione portata a Roma da<br />
S. Pietro e S. Paolo.<br />
Secondo quanto riportano Beda il Venerabile nella sua<br />
“Historia ecclesiastica gentis anglorum” e Aelredo di<br />
Rievaulx nella sua “Vita Niniani”, la Scozia venne evangelizzata<br />
in quel periodo da S. Niniano, un monaco itinerante<br />
di origine britannica istruito nella fede cristiana a Roma.<br />
Stabilitosi sulla sponda nord del Solway Firth, l’estuario che<br />
separa l’ovest dell’Inghilterra dalla Scozia, Niniano costruì<br />
una chiesa in pietra il cui nome, Whithorn, viene oggi<br />
generalmente tradotto con “Candida Casa”.<br />
Infine dedicò la sua sede episcopale e la stessa chiesa a<br />
S. Martino di Tours. I due, infatti, avevano da qualche<br />
tempo stretto una profonda amicizia e Niniano, nel suo<br />
viaggio di ritorno da Roma, si era addirittura fermato<br />
presso di lui e da lui aveva ottenuto le maestranze per<br />
costruire la sua chiesa (l’arte muratoria in Scozia era<br />
ancora sconosciuta…).<br />
La seconda ondata evangelizzatrice si verificò due secoli<br />
più tardi, ed ebbe come protagonista un’altra grande<br />
figura del cristianesimo scozzese, S. Columba, cui si deve la<br />
fondazione di un monastero sull’isola di Iona, centro di<br />
cultura, di missione e mèta di pellegrinaggio nell’Europa<br />
medievale.<br />
Questi due movimenti missionari, uno che si propagava dal<br />
sud (S. Niniano) e l’altro che si diffondeva dal nord ovest<br />
(S. Columba), seguirono tradizioni e costumi diversi, uno<br />
fra tutti la data della Pasqua. L’accordo di accettare la<br />
tradizione romana al Sinodo di Whitby nel 664 d. C.<br />
conferma che la Chiesa di Scozia si legò ben presto alla<br />
Sede di Pietro.<br />
La Riforma luterana introdotta da Calvino e John Knox<br />
sconvolse la pace religiosa e provocò un cataclisma che non<br />
risparmiò uomini e luoghi. A est della cittadina di St.<br />
Andrews, nella penisola di Fife, si trovano le rovine della<br />
Cattedrale di Sant’Andrea. Questa era l’edificio religioso più<br />
grande di tutta la Scozia (raggiungeva una lunghezza di<br />
centro metri). Eccitata dal sermone pronunciato da Knox<br />
nella cattedrale, nel 1559, la folla distrusse all’interno tutti<br />
i simboli religiosi che richiamavano l’autorità papale. Nel<br />
giro di una settimana tutti i monaci furono espulsi e la<br />
cattedrale smise di funzionare.<br />
Dopo poco tempo cadde in rovina e oggi, chi la visita, vi<br />
troverà solo i resti di quella che fu una delle grandi meraviglie<br />
architettoniche della Scozia. Scossa già dallo scisma<br />
provocato da Enrico VIII, che nel 1534 era divenuto<br />
ufficialmente capo della Chiesa di Inghilterra, la Chiesa<br />
fedele a Roma sparirà in breve tempo dal panorama<br />
scozzese. Vuoi per la messa a morte di alcuni suoi rappresentanti<br />
(il gesuita Giovanni Ogilvie fu impiccato in pubblico<br />
a Glasgow Cross nel 1615, dopo essere stato arrestato per<br />
avere celebrato la messa), vuoi per il divieto di celebrare la<br />
messa cattolica, del cristianesimo romano rimasero poche<br />
tracce evidenti nei secoli seguenti. In altre parole,<br />
- 12 -<br />
il cattolicesimo visse una situazione non diversa dal<br />
cristianesimo dei primi tre secoli: mancando di luoghi di<br />
culto e di centri di educazione, i cattolici iniziarono a<br />
radunarsi in case private per la celebrazione delle funzioni<br />
religiose e fondarono seminari clandestini per la formazione<br />
del proprio clero.<br />
La situazione mutò radicalmente nel diciannovesimo secolo,<br />
quando la forte immigrazione dall’Irlanda (cattolica)<br />
ridisegnò la mappa del cristianesimo in Scozia. Il governo<br />
di Londra dovette prendere atto della consistente presenza<br />
cattolica nei grandi centri urbani (specialmente Glasgow<br />
ed Edimburgo) e permise la costruzione di chiese ove<br />
celebrare la messa secondo il rito romano.<br />
La convivenza di irlandesi (cattolici) e scozzesi protestanti<br />
non è mai stata facile nel corso degli anni, anche se oramai<br />
oggi è notevolmente mitigata e limitata, come molti<br />
sportivi sanno, all’ambito calcistico. Noto è, infatti, che a<br />
Glasgow esistono due squadre di calcio con due tifoserie<br />
ben definite: il Celtic, fondato nel 1887 da un prete<br />
cattolico della Società di Maria (padri maristi), con<br />
sostenitori cattolici e, fino a poco tempo fa, giocatori solo<br />
cattolici (nel 1967, la formazione che batté l’Inter nella<br />
finale di Coppa era composta tutta da giocatori cattolici nati<br />
a Glasgow), e il Rangers Football Club, sostenuto da tifosi<br />
di fede protestante. Nel 2006, all’inizio del secondo tempo<br />
del derby, il portiere polacco del Celtic Artur Boruc (oggi<br />
alla Fiorentina) è andato ad occupare la sua porta facendosi<br />
il segno della croce.<br />
Peccato che dietro quella porta ci fossero assiepati i tifosi<br />
dei Rangers.<br />
Dato che i protestanti non si fanno il segno della croce<br />
poiché lo ritengono un atto di ostentazione di appartenenza<br />
alla Chiesa di Roma, sono volati fischi ed insulti nei<br />
confronti del portiere. Il giorno dopo la polizia ha ricevuto<br />
una serie di denunce contro Boruc per turbativa dell’ordine<br />
pubblico.<br />
La polizia ha indagato per mesi fino ad emettere un<br />
ammonimento giudiziario nei confronti del portiere (in<br />
altre parole, una sorta di richiamo formale sufficiente a<br />
sporcarne la fedina penale: la prossima volta che ci riprovi<br />
avrai il processo in tribunale).<br />
La situazione del cattolicesimo è andata migliorando in<br />
seguito ad altre ondate migratorie, in particolare dall’Italia<br />
nel secolo scorso e, oggi, soprattutto dalla Polonia (in<br />
alcune città della Scozia i polacchi costituiscono attualmente<br />
il 10% dell’intera popolazione). Oggi si calcola che i<br />
cattolici siano poco meno di ottocentomila, circa un sesto<br />
della popolazione residente in tutta la Scozia.<br />
Non essendoci qui in Scozia, come d’altra parte in tutto il<br />
Regno Unito, feste religiose, alcune solennità passano un<br />
po’ in sordina.<br />
È il caso ad esempio della festa dell’Immacolata, dei morti<br />
o di Ognissanti. Altre feste occupano invece un posto di<br />
particolare rilievo: innanzitutto la festa di S. Andrea,<br />
l’apostolo crocifisso su pali incrociati a formare una X,<br />
croce che la Scozia ha riprodotto sulla sua bandiera (croce<br />
bianca su fondo blu).<br />
Inoltre, vista la forte presenza di irlandesi, si festeggia con<br />
particolare calore la festa di S. Patrizio, patrono d’Irlanda.<br />
Dott.<br />
Paolo Gabrieli<br />
Dottore Commercialista<br />
Revisore dei conti<br />
Viale Capitan Casella, 50<br />
Roma<br />
Tel. 06.64671016 - Fax 06. 56309567<br />
e-mail: p.gabrieli@tiscali.it