“I libri dell'Antico Testamento”. - ADI Venezia Mestre
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I Libri dell’Antico<br />
Testamento
La parola «Canone» deriva dal greco κανών<br />
(canon) che significa «metro», «regolo» e quindi<br />
«regola», «norma» o «modello»<br />
Forse deriva a sua volta dall’ebraico «kaneh», ossia<br />
giunco o canna<br />
«L'uomo aveva in mano una canna per misurare,<br />
lunga sei cubiti, di un cubito e un palmo<br />
ciascuno» (Ezechiele 40:5).<br />
«Su quanti cammineranno secondo questa regola<br />
siano pace e misericordia, e così siano sull'Israele<br />
di Dio» (Galati 6:16).
«Crediamo ed accettiamo l’intera Bibbia come la<br />
ispirata Parola di Dio, unica, infallibile ed<br />
autorevole regola della nostra fede e della nostra<br />
condotta» (Articoli di fede A.D.I.)<br />
Il Canone dell’Antico Testamento è l’elenco dei<br />
<strong>libri</strong> che, assieme a quelli del Nuovo Testamento,<br />
costituiscono la regola per i credenti<br />
Questi <strong>libri</strong> hanno dimostrato nel tempo i criteri<br />
di ispirazione e autorevolezza
È stata la Tradizione apostolica a far discernere<br />
alla Chiesa quali scritti dovessero essere compresi<br />
nell’elenco dei Libri Sacri. Questo elenco<br />
completo è chiamato «Canone» delle Scritture<br />
(Catechismo della Chiesa Cattolica, 120)<br />
Accade così che la Chiesa, alla quale è affidata la<br />
trasmissione e l’interpretazione della<br />
Rivelazione, «attinga la sua certezza su tutte le<br />
cose rivelate non dalla sola Sacra Scrittura. Perciò<br />
l’una e l’altra devono essere accettate e venerate<br />
con pari sentimento di pietà e di rispetto»<br />
(Catechismo della Chiesa Cattolica, 82)
La posizione dei riformatori protestanti è molto<br />
diversa - «Sola Scriptura» e quindi non la<br />
Tradizione assieme alle Scritture sotto il<br />
Magistero della Chiesa<br />
«La Bibbia non è una raccolta autorizzata di <strong>libri</strong>,<br />
ma una raccolta di <strong>libri</strong> autorevoli»<br />
«I <strong>libri</strong> … erano considerati canonici per la loro<br />
natura intrinseca o in virtù dell’autorità dei loro<br />
autori, prima ancora di venir raccolti in un<br />
canone» (Aggiungi alla Fede la Conoscenza, GBU)
Gli Ebrei oggi usano la parola inventata «Tanakh»<br />
per rappresentare la totalità delle loro Scritture<br />
Questo corrisponde alle tre divisioni delle<br />
scritture ebraiche:<br />
Torah (i cinque <strong>libri</strong> di Mosè)<br />
Neviim (i profeti)<br />
Ketuvim (gli Scritti Sacri)<br />
«Poi disse loro: "Queste sono le cose che io vi<br />
dicevo quand'ero ancora con voi: che si dovevano<br />
compiere tutte le cose scritte di me nella legge di<br />
Mosè, nei profeti e nei Salmi". Allora aprì loro la<br />
mente per capire le Scritture» (Luca 24:44-45)
La divisione dei 24 <strong>libri</strong> nelle Scritture Ebraiche è<br />
come segue:<br />
Il Torah (5 <strong>libri</strong>): Genesi, Esodo, Levitico, Numeri,<br />
Deuteronomio<br />
I Profeti (8 <strong>libri</strong>):<br />
Anteriori: Giosuè, Giudici, Samuele, Re<br />
Posteriori: Isaia, Geremia, Ezechiele, Profeti<br />
Minori (un libro con 12 profeti)<br />
Gli Scritti (11 <strong>libri</strong>): Salmi, Proverbi, Giobbe,<br />
Cantico dei Cantici, Rut, Lamentazioni,<br />
Ecclesiaste, Ester, Daniele, Esdra/Neemia,<br />
Cronache
I 24 <strong>libri</strong> corrispondono ai 39 <strong>libri</strong> dell’Antico<br />
Testamento nelle edizioni della Bibbia usate dalle<br />
chiese protestanti ed evangeliche<br />
Nella Bibbia cristiana, l’ordine dei <strong>libri</strong> è diverso:<br />
17 Libri storici (da Genesi a Ester)<br />
5 Libri sapienziali (da Giobbe a Cantico dei Cantici)<br />
17 Libri profetici (da Isaia a Malachia)<br />
Le edizioni cattoliche comprendono altri 7 <strong>libri</strong> e<br />
passi aggiunti a Ester e Daniele<br />
Questo <strong>libri</strong> sono chiamati «apocrifi» dai<br />
protestanti e «deuterocanonici» dai cattolici
Dopo la conquista dell’impero persiano da<br />
Alessandro Magno, la lingua greca si diffuse nel<br />
Vicino Oriente<br />
Le comunità ebraiche fuori dalla Giudea<br />
sentivano il bisogno di disporre delle Scritture in<br />
greco, perché non usavano né l’ebraico né<br />
l’aramaico nella vita quotidiana<br />
Iniziando nel regno di Tolomeo Filadelfo (285-246<br />
a.C.) fu preparata una traduzione delle Scritture<br />
in greco, partendo probabilmente dal Torah
La leggenda racconta che fu richiesto al Sommo<br />
Sacerdote di mandare degli studiosi, e da<br />
Gerusalemme sarebbero arrivati 6 per ogni tribù,<br />
ossia 72 traduttori che in 72 giorni tradussero le<br />
Scritture in greco<br />
Sembra più probabile che l’opera sia stata portata<br />
a termine nell’arco di circa cent’anni da diversi<br />
traduttori<br />
La versione dei Settanta divenne il testo<br />
dell’Antico Testamento utilizzato dalla nascente<br />
chiesa cristiana
Oltre ai <strong>libri</strong> di cui abbiamo il testo in ebraico, le<br />
edizioni della versione dei Settanta contengono<br />
altri <strong>libri</strong> di cui esiste solo il testo in greco<br />
Questi <strong>libri</strong> sono chiamati «apocrifi» dalla parola<br />
greca ἀπόκρυφος, (apócrufos) che significa<br />
«nascosto», ossia segreto e difficile da capire<br />
Il libro di 4 Esdra dice che dopo la distruzione<br />
delle Scritture nel rogo del tempio, Esdra dettò 94<br />
<strong>libri</strong>, di cui 24 per tutti e 70 solo per i saggi<br />
I 24 corrispondono probabilmente all’attuale<br />
canone delle Scritture Ebraiche
Nel prologo del libro di Siracide, il traduttore,<br />
nipote di Gesù Ben Sira, scrisse nel 132 a.C.<br />
Molti e importanti insegnamenti ci sono dati dalla<br />
legge, dai profeti e dagli altri scritti successivi, per<br />
i quali è bene dar lode a Israele quanto a dottrina e<br />
sapienza …<br />
Per questo motivo, mio nonno Gesù, dopo essersi<br />
dedicato per tanto tempo alla lettura della legge,<br />
dei profeti e degli altri <strong>libri</strong> dei nostri padri,<br />
avendone conseguito una notevole competenza, fu<br />
indotto pure lui a scrivere qualche cosa su ciò che<br />
riguarda la dottrina e la sapienza …
Siete dunque invitati a farne la lettura con<br />
benevola attenzione e ad essere indulgenti se,<br />
nonostante l’impegno posto nella traduzione,<br />
sembrerà che non siamo riusciti a rendere la forza<br />
di certe espressioni. Difatti le cose dette in<br />
ebraico non hanno la medesima forza quando<br />
vengono tradotte in un’altra lingua. E non<br />
solamente quest’opera, ma anche la stessa legge, i<br />
profeti e il resto dei <strong>libri</strong> nel testo originale<br />
conservano un vantaggio non piccolo.<br />
(Traduzione CEI 2008)
Da questa testimonianza vediamo che già nel<br />
secondo secolo avanti Cristo:<br />
Le tre categorie delle Scritture Ebraiche erano<br />
conosciute<br />
Si riconosceva la superiorità dei testi in ebraico
Alla fine del primo secolo d.C., lo storico ebreo<br />
Giuseppe Flavio scrisse in «Contro Apione»:<br />
Poiché non abbiamo tra noi una moltitudine di<br />
<strong>libri</strong> in contraddizione tra loro (come i Greci) ma<br />
solo 22 <strong>libri</strong> che contengono la storia dei tempi<br />
passati e che giustamente si considerano divini; di<br />
cui 5 appartengono a Mosè … dalla morte di Mosè<br />
fino al regno di Artaserse re di Persia, i profeti<br />
successivi a Mosè scrissero quello che avvenne ai<br />
loro tempi in 13 <strong>libri</strong>. Gli ultimi 4 <strong>libri</strong> contengono<br />
inni a Dio e precetti per la condotta della vita<br />
umana.
È vero che la nostra storia dopo Artaserse è stata<br />
scritta nei particolari, ma non è stata considerata<br />
di pari autorità di prima dai nostri progenitori,<br />
perché non c’è stata una successione di profeti da<br />
allora; e quanto abbiamo dato credito a questi<br />
<strong>libri</strong> della nostra nazione è evidente da quello che<br />
facciamo; perché benché sia passato tanto tempo,<br />
nessuno ha osato aggiungere alcunché a essi,<br />
togliere qualcosa da essi, o fare alcuna modifica;<br />
ma è diventato naturale per tutti gli Ebrei fin dalla<br />
loro nascita stimare che questi <strong>libri</strong> contengano le<br />
dottrine divine e di perseverare in essi e, se<br />
necessario, essere disposti a morire per essi.
Giuseppe Flavio parlò della mancanza dei profeti<br />
riconosciuto dopo Artaserse<br />
Uno dei criteri principali per accettare un libro<br />
nel Canone dell’AT è il collegamento con un<br />
profeta e nel NT con un apostolo<br />
«Perché vi ricordiate le parole già dette dai santi<br />
profeti, e il comandamento del Signore e<br />
Salvatore trasmessovi dai vostri apostoli»<br />
(2 Pietro 3:2)<br />
«Siete stati edificati sul fondamento degli<br />
apostoli e dei profeti, essendo Cristo Gesù stesso<br />
la pietra angolare» (Efesini 2:20)
«Ci sono ventidue <strong>libri</strong> . . . Questo prologo delle<br />
Scritture può concorrere per così dire alla difesa di tutti<br />
i <strong>libri</strong> che traduciamo dall’ebraico in latino: affinché<br />
siamo in grado di sapere che tutto ciò che è al di fuori<br />
va incluso negli apocrifi.»<br />
Girolamo consigliò di stare bene attenti «a tutti quanti<br />
i <strong>libri</strong> apocrifi. Se qualche volta [si] avesse intenzione<br />
di consultarli, non per trarne verità dogmatiche ma<br />
solo per contemplarne devotamente i simboli, [si]<br />
sappia che gli autori non sono quelli che figurano nelle<br />
rispettive intestazioni e che ci sono frammischiati non<br />
pochi elementi falsi, per cui occorre una grande<br />
prudenza per discernere l’oro nel fango»
Nel Concilio di Trento (1546), alcuni dei <strong>libri</strong><br />
apocrifi dell’Antico Testamento furono giudicati<br />
canonici e vennero designati «deuterocanonici»<br />
perché diventati canonici in un secondo tempo<br />
Questa misura fece parte della «Controriforma»<br />
per contrastare gli insegnamenti dei Riformatori<br />
Nei <strong>libri</strong> deuterocanonici ci sono alcuni passi che<br />
sono stati usati per appoggiare le dottrine di<br />
preghiere e suffragi per i defunti, e delle opere<br />
meritorie per la salvezza
«Perché, se non avesse avuto ferma fiducia che i<br />
caduti sarebbero risuscitati, sarebbe stato<br />
superfluo e vano pregare per i morti. Ma se egli<br />
pensava alla magnifica ricompensa riservata a<br />
coloro che si addormentano nella morte con<br />
sentimenti di pietà, la sua considerazione era<br />
santa e devota. Perciò egli fece offrire il sacrificio<br />
espiatorio per i morti, perché fossero assolti dal<br />
peccato» (2 Maccabei 12:44,45).<br />
«È stabilito che gli uomini muoiano una volta<br />
sola, dopo di che viene il giudizio» (Ebrei 9:27).
«L’elemosina salva dalla morte e purifica da ogni<br />
peccato» (Tobia 12:9)<br />
«L’acqua spegne il fuoco che divampa, l’elemosina<br />
espia i peccati» (Siracide 3:30)<br />
«Egli ci ha salvati non per opere giuste da noi<br />
compiute, ma per la sua misericordia, mediante il<br />
bagno della rigenerazione e del rinnovamento<br />
dello Spirito Santo, che egli ha sparso<br />
abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo<br />
Gesù, nostro Salvatore» (Tito 3:5-6).<br />
«Il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni<br />
peccato» (1 Giovanni 1:7)
«Nell’anno dodicesimo del regno di<br />
Nabucodonosor, che era il re degli Assiri nella<br />
grande città di Nineve, Arfacsad regnava sui Medi<br />
a Ecbatana» (Giuditta 1:1)<br />
«Nabucodonosor, re di Babilonia (604-562 a.C.),<br />
non fu mai chiamato «re di Assur» e non regnò a<br />
Ninive, distrutta nel 612 da suo padre,<br />
Nabopolassar … non si conosce nessun Arfacsad<br />
dalla storia. Il suo nome fa pensare a Fraorte (675-<br />
653), fondatore del regno di Media, che aveva<br />
come capitale Ecbatana» (Appunti della Bibbia di<br />
Gerusalemme)
Le prime traduzioni della Bibbia in lingua<br />
moderna, a partire da quella di Lutero in tedesco,<br />
ponevano i <strong>libri</strong> apocrifi in una sezione tra<br />
l’Antico e il Nuovo Testamento<br />
Anche la traduzione Diodati comprendeva i <strong>libri</strong><br />
apocrifi in un’apposita sezione<br />
Nel 19° secolo, le edizioni protestanti smisero di<br />
includere i <strong>libri</strong> apocrifi
Ai tempi di Gesù, il Canone delle Scritture era già<br />
chiuso:<br />
«La Scrittura non può essere annullata»<br />
(Giovanni 10:35)<br />
«Non pensate che io sia venuto per abolire la<br />
legge o i profeti; io sono venuto non per abolire<br />
ma per portare a compimento» (Matteo 5:17)<br />
Secondo Paolo, la Scrittura era affidata agli Ebrei<br />
«Qual è dunque il vantaggio del Giudeo? …<br />
Grande in ogni senso. Prima di tutto, perché a<br />
loro furono affidate le rivelazioni di Dio»<br />
(Romani 3:1-2)
L’affermazione di Gesù: «Per questo la sapienza di<br />
Dio ha detto: "Io manderò loro dei profeti e degli<br />
apostoli; ne uccideranno alcuni e ne perseguiteranno<br />
altri", affinché del sangue di tutti i profeti sparso fin<br />
dall'inizio del mondo sia chiesto conto a questa<br />
generazione; dal sangue di Abele fino al sangue di<br />
Zaccaria che fu ucciso tra l'altare e il tempio; sì, vi<br />
dico, ne sarà chiesto conto a questa generazione»<br />
(Luca 11:49-51) accenna al Canone Ebraico<br />
L’uccisione di Abele fu il primo omicidio nella<br />
Genesi mentre quello di Zaccaria fu l’ultimo nelle<br />
Scritture Ebraiche secondo l’ordine dei <strong>libri</strong> ma<br />
non in senso cronologico
«Allora lo Spirito di Dio investì Zaccaria, figlio del<br />
sacerdote Ieoiada, il quale stando in piedi in<br />
mezzo al popolo, disse: "Così dice Dio: «Perché<br />
trasgredite i comandamenti del SIGNORE? Voi non<br />
prospererete; poiché avete abbandonato il<br />
SIGNORE, anch'egli vi abbandonerà"». Ma quelli<br />
fecero una congiura contro di lui, e lo lapidarono<br />
per ordine del re, nel cortile della casa del<br />
SIGNORE» (2 Cronache 24:20-21)<br />
L’ultima uccisione di un profeta nell’AT era Uria<br />
più di due secoli dopo (Geremia 26:23)
Tutti i <strong>libri</strong> delle Scritture Ebraiche sono citati o<br />
menzionati nel Nuovo Testamento, ad eccezione<br />
di Esdra, Neemia, Ester, Cantico dei Cantici ed<br />
Ecclesiaste<br />
Non ci sono citazioni da <strong>libri</strong> «deuterocanonici»<br />
nel Nuovo Testamento<br />
L’insegnamento del Nuovo Testamento fa<br />
riferimento ai <strong>libri</strong> dell’AT ebraico e contrasta con<br />
alcuni insegnamenti nei <strong>libri</strong> apocrifi<br />
Come evangelici, confermiamo il parere degli<br />
Ebrei, di Gesù e gli apostoli, di Flavio Giuseppe, di<br />
Girolamo e dei Riformatori sui <strong>libri</strong> apocrifi
I <strong>libri</strong> storici dell’Antico Testamento vengono<br />
suddivisi in due gruppi:<br />
Il Pentateuco (i cinque <strong>libri</strong>), corrispondente al<br />
Torah ebraico, che tratta la storia dalla creazione<br />
fino alla soglia della terra promessa<br />
Gli altri dodici <strong>libri</strong> storici che vanno dalla<br />
conquista della terra promessa al periodo dopo<br />
l’esilio in Babilonia
La tradizione ebraica e la testimonianza del NT<br />
affermano che Mosè è lo scrittore del Pentateuco:<br />
«Applicatevi dunque risolutamente a osservare e a<br />
mettere in pratica tutto quel che è scritto nel libro<br />
della legge di Mosè» (Giosuè 23:6)<br />
«Il sacerdote Chilchia trovò il libro della Legge del<br />
SIGNORE, data per mezzo di Mosè» (2 Cronache<br />
34:14)<br />
«Non avete letto nel libro di Mosè, nel passo del<br />
"pruno", come Dio gli parlò ?» (Marco 12:26)<br />
«Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me;<br />
poiché egli ha scritto di me» (Giovanni 5:46)
Per la compilazione della Genesi, è possibile che<br />
Mosè abbia avuto a disposizione delle tavole di<br />
argilla di proprietà della famiglia di Abraamo con<br />
notizie sulla loro storia e genealogia. Ogni tavola<br />
finisce con la frase «la posterità di …» o simile<br />
La cosiddetta «ipotesi documentale» pretende<br />
invece di trovare nel Pentateuco tracce di<br />
documenti scritti da varie fonti in base all’uso del<br />
nome Elohim oppure Yahweh per riferirsi a Dio.<br />
La composizione finale sarebbe opera di un<br />
anonimo «redattore» prima dell’esilio
Genesi: dalla creazione alla morte di Giuseppe.<br />
Dal capitolo 12 la storia si concentra sulla famiglia<br />
di Abraamo.<br />
«Io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra la tua<br />
progenie e la progenie di lei; questa progenie ti<br />
schiaccerà il capo e tu le ferirai il calcagno» (Genesi<br />
3:15)<br />
«Lo scettro non sarà rimosso da Giuda, né sarà<br />
allontanato il bastone del comando dai suoi piedi,<br />
finché venga colui al quale esso appartiene e a cui<br />
ubbidiranno i popoli» (Genesi 49:10)
Esodo: dall’oppressione in Egitto alla costruzione<br />
del Tabernacolo<br />
L’agnello pasquale parla di Cristo che con la Sua<br />
morte ci ha liberati dalla schiavitù del peccato<br />
Levitico: disposizioni per i sacrifici e per le feste<br />
annuali (Pasqua, Pentecoste, Capanne), gli anni<br />
sabatici e i giubilei<br />
I sacrifici parlano simbolicamente dell’opera di<br />
Cristo che si fece sacrificio per noi<br />
Le disposizioni per la lebbra ci parlano del peccato<br />
e i suoi effetti nefasti
Numeri: i censimenti all’inizio e fine dell’Esodo e<br />
i pellegrinaggi nel deserto per 40 anni<br />
«Il SIGNORE disse a Mosè: "Fòrgiati un serpente<br />
velenoso e mettilo sopra un'asta: chiunque sarà<br />
morso, se lo guarderà, resterà in vita"» (Numeri<br />
21:8)<br />
«E, come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così<br />
bisogna che il Figlio dell'uomo sia innalzato,<br />
affinché chiunque crede in lui abbia vita eterna»<br />
(Giovanni 3:14-15)
Deuteronomio: la legge ripetuta alla nuova<br />
generazione prima di entrare in Canaan sotto<br />
forma di cinque discorsi di Mosè. Termina con la<br />
morte di Mosè.<br />
«Per te il SIGNORE, il tuo Dio, farà sorgere in mezzo<br />
a te, fra i tuoi fratelli, un profeta come me; a lui<br />
darete ascolto!» (Deuteronomio 18:15)
Giosuè: la storia della conquista di Canaan e la<br />
suddivisione tra le tribù sotto la guida di Giosuè<br />
«Mentre Giosuè era presso Gerico, egli alzò gli<br />
occhi, guardò, ed ecco un uomo in piedi che gli<br />
stava davanti, tenendo in mano la spada sguainata.<br />
Giosuè andò verso di lui, e gli disse: "Sei tu dei<br />
nostri, o dei nostri nemici?" E quello rispose: "No, io<br />
sono il capo dell'esercito del SIGNORE; arrivo<br />
adesso". Allora Giosuè cadde con la faccia a terra, si<br />
prostrò e gli disse: "Che cosa vuol dire il mio<br />
Signore al suo servo?". Il capo dell'esercito del<br />
SIGNORE disse a Giosuè: "Togliti i calzari dai piedi;<br />
perché il luogo dove stai è santo". E Giosuè fece<br />
così» (Giosuè 5:13-15)
Giudici: il periodo tra la conquista e la monarchia<br />
caratterizzato da «giudici» mandati da Dio<br />
«Poi Manoà disse all'angelo del SIGNORE: "Qual è il<br />
tuo nome, affinché, quando si saranno adempiute<br />
le tue parole, noi ti rendiamo onore?" L'angelo del<br />
SIGNORE gli rispose: "Perché mi chiedi il mio nome?<br />
Esso è meraviglioso"» (Giudici 13:17-18)<br />
Rut: una storia riguardante gli antenati di Davide<br />
durante il periodo dei giudici<br />
«Salmon generò Boos da Raab; Boos generò Obed<br />
da Rut; Obed generò Iesse, e Iesse generò Davide, il<br />
re» (Matteo 1:5,6)
1 Samuele: dalla nascita di Samuele, ultimo dei<br />
giudici, alla morte di Saul, primo re<br />
Samuele, come profeta, sacerdote e giudice<br />
prefigura Cristo che unisce in Sé questi tre uffici<br />
2 Samuele: il regno di Davide<br />
Davide, pastore e re, ci parla anticipatamente di<br />
Gesù il Buon Pastore e Re dei re «nato dalla stirpe<br />
di Davide secondo la carne» (Romani 1:3)
1 Re: il regno di Salomone, la costruzione del<br />
tempio, la divisione del regno, fino al regno di<br />
Giosafat<br />
2 Re: dal regno di Acazia alla caduta di<br />
Gerusalemme e la deportazione prima di Israele e<br />
poi di Giuda<br />
1 Cronache: Genealogie e il regno di Davide<br />
2 Cronache: la storia di Giuda fino alla caduta di<br />
Gerusalemme
I <strong>libri</strong> di Re e di Cronache trattano lo stesso<br />
periodo storico<br />
Nel libro dei Re abbiamo notizie sia su Giuda che<br />
su Israele dopo la divisione del regno mentre il<br />
libro di Cronache si concentra sul regno di Giuda<br />
Nel libro dei Re si parla spesso dei profeti, mentre<br />
in Cronache l’enfasi è sulle attività dei leviti e dei<br />
sacerdoti nel tempio<br />
Il libro dei Re fu probabilmente compilato<br />
all’inizio dell’esilio, mentre Cronache viene<br />
attribuito a Esdra, dopo il ritorno dall’esilio
Esdra: l’editto di Ciro, il primo ritorno dall’esilio,<br />
la ricostruzione del tempio, la missione di Esdra e<br />
la separazione dai popoli pagani<br />
Neemia: la ricostruzione delle mura di<br />
Gerusalemme e la lettura della legge di Dio a tutto<br />
il popolo<br />
Ester: il complotto sventato contro gli Ebrei in<br />
Persia e le origini della festa dei Purim
Giobbe: le vicende di Giobbe, probabilmente ai<br />
tempi dei patriarchi. Alcuni credono sia stato<br />
scritto da Mosè.<br />
«Ma io so che il mio Redentore vive e che alla fine si<br />
alzerà sulla polvere. E quando, dopo la mia pelle,<br />
sarà distrutto questo corpo, senza la mia carne,<br />
vedrò Dio!» (Giobbe 19:25-26)<br />
Salmi: cantici e poemi spirituali. Circa la metà<br />
sono attribuiti a Davide.<br />
I Salmi 2, 8, 16, 22, 23, 24, 40, 41, 45, 68, 72, 89, 102, 110<br />
e 118 sono chiamati «messianici» perché parlano<br />
profeticamente di Cristo, il Messia
Proverbi: massime morali e spirituali con<br />
istruzioni per vivere una vita onesta. La maggior<br />
parte sono attribuiti a Salomone.<br />
«Chi è salito in cielo e ne è disceso? Chi ha raccolto<br />
il vento nel suo pugno? Chi ha racchiuso le acque<br />
nella sua veste? Chi ha stabilito tutti i confini della<br />
terra? Qual è il suo nome e il nome di suo figlio? Lo<br />
sai tu?» (Proverbi 30:4)<br />
Ecclesiaste: riflessioni di un filosofo («il<br />
predicatore») che alla fine trova le risposte in Dio<br />
Cantico dei Cantici: una poesia d’amore in cui si<br />
vede l’amore di Cristo per la Sposa (la Chiesa)
I <strong>libri</strong> profetici vengono suddivisi in:<br />
Profeti maggiori - Isaia, Geremia + Lamentazioni,<br />
Ezechiele, Daniele<br />
Profeti minori - Osea, Gioele, Amos, Abdia, Giona,<br />
Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria,<br />
Malachia<br />
Questa distinzione si basa sulla lunghezza dei<br />
<strong>libri</strong> piuttosto che sulla validità del loro<br />
messaggio<br />
Nelle Scritture Ebraiche, i «profeti minori» sono<br />
contenuti in un solo rotolo chiamato «i dodici»
Isaia: profeta in Giuda. Profeta del ritorno<br />
dall’esilio e della redenzione. Contiene dei passi<br />
importanti sulla nascita e sulla morte di Cristo.<br />
«Poiché un bambino ci è nato, un figlio ci è stato<br />
dato, e il dominio riposerà sulle sue spalle; sarà<br />
chiamato Consigliere ammirabile, Dio potente,<br />
Padre eterno, Principe della pace» (Isaia 9:5).<br />
«Egli è stato trafitto a causa delle nostre<br />
trasgressioni, stroncato a causa delle nostre<br />
iniquità; il castigo, per cui abbiamo pace, è caduto<br />
su di lui e mediante le sue lividure noi siamo stati<br />
guariti» (Isaia 53:5).
Geremia: profeta a Gerusalemme fino alla sua<br />
caduta. Conosciuto come «il profeta del pianto».<br />
«Ma questo è il patto che farò con la casa d'Israele,<br />
dopo quei giorni», dice il SIGNORE: «io metterò la<br />
mia legge nell'intimo loro, la scriverò sul loro<br />
cuore, e io sarò loro Dio, ed essi saranno mio<br />
popolo» (Geremia 31:33)<br />
Lamentazioni: attribuito a Geremia. Elegie in<br />
forma di acrostico sulla distruzione di<br />
Gerusalemme.<br />
«Quando fu vicino, vedendo la città, pianse su di<br />
essa» (Luca 19:41)
Ezechiele: profeta a Babilonia prima e dopo la<br />
caduta di Gerusalemme. Pieno di simbolismo sul<br />
futuro di Israele.<br />
«Infatti così dice DIO, il Signore: Eccomi! io stesso<br />
mi prenderò cura delle mie pecore e andrò in cerca<br />
di loro» (Ezechiele 34:11)<br />
«Io sono il buon pastore; il buon pastore dà la sua<br />
vita per le pecore» (Giovanni 10:11)<br />
Daniele: profeta a Babilonia durante l’impero<br />
babilonese fino all’inizio dell’impero medopersiano.<br />
La seconda parte contiene delle visioni<br />
del futuro in stile «apocalittico».
Osea: profeta di Israele, contemporaneo di Isaia.<br />
La sua amara esperienza con la moglie fu la base<br />
del messaggio dell’amore di Dio per Israele.<br />
«Chiamai mio figlio fuori d’Egitto» (Osea 11:1 -<br />
citato in Matteo 2:15)<br />
Gioele: profeta di Giuda che annuncia castighi e il<br />
giorno del Signore. Pietro citò Gioele quando<br />
predicò il giorno della Pentecoste.<br />
Amos: profeta in Israele benché proveniente da<br />
Giuda. Denuncia del peccato e dell’ingiustizia.<br />
«Quel giorno io rialzerò la capanna di Davide che è<br />
caduta, ne riparerò i danni, ne rialzerò le rovine, la<br />
ricostruirò com'era nei giorni antichi» (Amos 9:11)
Abdia: Profezia sulla rovina di Edom, antico<br />
nemico di Israele e discendenti da Esaù<br />
Giona: profeta di Israele inviato dal Signore a<br />
Ninive, capitale dell’Assiria<br />
«Poiché, come Giona stette nel ventre del pesce tre<br />
giorni e tre notti, così il Figlio dell'uomo starà nel<br />
cuore della terra tre giorni e tre notti» (Matteo 12:40)<br />
Michea: contemporaneo di Isaia. Profetizzò che il<br />
Messia sarebbe nato a Betlemme<br />
«Ma da te, o Betlemme, Efrata, piccola per essere tra<br />
le migliaia di Giuda, da te mi uscirà colui che sarà<br />
dominatore in Israele, le cui origini risalgono ai<br />
tempi antichi, ai giorni eterni» (Michea 5:1)
Naum: profezia sulla caduta di Ninive.<br />
Abacuc: profezia sull’invasione babilonese di<br />
Giuda<br />
«Ma il giusto per la sua fede vivrà» (Abacuc 2:4)<br />
«Com'è scritto: "Il giusto per fede vivrà"» (Romani<br />
1:17)<br />
Sofonia: profetizzò durante il regno di Giosia re di<br />
Giuda e contribuì alle sue riforme<br />
Aggeo: profeta del ritorno dall’esilio babilonese.<br />
Esortò a completare la ricostruzione del tempio.
Zaccaria: contemporaneo di Aggeo.<br />
«Ecco, il tuo re viene a te; egli è giusto e vittorioso,<br />
umile, in groppa a un asino, sopra un puledro, il<br />
piccolo dell'asina» (Zaccaria 9:9)<br />
«In quel giorno i suoi piedi si poseranno sul monte<br />
degli Ulivi, che sta di fronte a Gerusalemme, a<br />
oriente» (Zaccaria 14:4)<br />
Malachia: probabilmente contemporaneo di<br />
Neemia. L’ultima voce profetica dell’AT.<br />
«Ecco, io vi mando il profeta Elia, prima che venga il<br />
giorno del SIGNORE, giorno grande e terribile»<br />
(Malachia 4:5)