L'economia russa concentrata nelle mani delle ... - Uomini & Imprese
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#39<br />
L’economia <strong>russa</strong> <strong>concentrata</strong><br />
<strong>nelle</strong> <strong>mani</strong> <strong>delle</strong> grandi holding<br />
MOSCA. La Banca Mondiale ha<br />
rilasciato un rapporto sulla concentrazione<br />
dell’economia <strong>russa</strong>, secondo il<br />
quale 23 gruppi industriali-finanziari<br />
controllano più di un terzo di tutta l’industria,<br />
dominando i vitali settori degli<br />
idrocarburi e <strong>delle</strong> risorse naturali,<br />
oltre all’automotive ed al chimico, e il<br />
17% del settore bancario.<br />
Nonostante sia la seconda<br />
città della Federazione<br />
Russa, San Pietroburgo<br />
resta molto indietro rispetto ad altri<br />
centri mondiali in termini di sviluppo<br />
della propria infrastruttura; ciò influisce<br />
negativamente sullo sviluppo economico<br />
e sociale del capoluogo, mettendo<br />
anche a rischio la crescita degli<br />
investimenti privati.<br />
Anche se vi sono alcuni esperti che<br />
vorrebbero trasformare San Pietroburgo<br />
nella capitale scientifica e culturale<br />
della Russia, l’importanza strategica<br />
dell’ex centro zarista risiede<br />
RUSSIA - ITALIA: QUINDICINALE DI INFORMAZIONE ECONOMICA<br />
e-mail: info@uominieimprese.ru www.uominieimprese.ru<br />
L’istituto internazionale conclude<br />
che il governo di Mosca deve<br />
ridurre questo livello di concentrazione,<br />
in quanto sta impedendo<br />
una sana crescita economica; lo<br />
studio si è basato su di una ricerca<br />
condotta fra 2.500 imprese<br />
russe appartenenti a 45 settori<br />
economici diversi.<br />
Le suddette 23 holding dispongono<br />
ciascuna di un giro d’affari<br />
non inferiore ai 400 milioni di dollari,<br />
impiegando non meno di<br />
19.000 persone; le grandi società<br />
pubbliche dominano ancora molti<br />
settori dell’economia, e lo stato<br />
resta l’imprenditore più importante<br />
in Russia.<br />
“Quando un gruppo ristretto<br />
di grandi investitori controlla la<br />
gran parte dei flussi di capitale e<br />
della forza lavoro, diventa per i<br />
medesimi facile esercitare pressioni<br />
per i propri interessi ed intimidire<br />
la burocrazia pubblica”, conclude<br />
lo studio della Banca<br />
Mondiale.<br />
Tutto ciò continua ad avvenire<br />
nel paese nonostante le numerose<br />
prese di posizione del presidente Putin<br />
contro i cosiddetti “oligarchi” e l’arresto<br />
di quello, fra loro, più famoso<br />
all’estero, Mikhail Khodorkovsky.<br />
In questo contesto, agli oligarchi,<br />
che hanno ammassato le proprie fortune<br />
durante gli anni ’90, decennio<br />
soprattutto nell’essere un vitale nodo<br />
dei trasporti per tutta la Russia: la città<br />
appartiene al Corridoio di trasporto<br />
trans-europeo n.9, che da Helsinki<br />
scende fino a Mosca, ed un significativo<br />
flusso di cargo scorre sia in direzione<br />
nord-sud che est-ovest; è chiaro<br />
che il trend ad un crescente peso del<br />
capoluogo nel commercio internazionale<br />
con la Russia è destinato a continuare<br />
nel futuro.<br />
Attualmente,l’obbiettivodi preservare<br />
il centro storico cittadino non può<br />
essere raggiuntosenzaprimarisolvere le<br />
pressanti problematiche del trasporto.<br />
visto da molti economisti come di<br />
“anarchia economica” per il paese,<br />
quando lo stato ha venduto a prezzi<br />
stracciati i gioielli migliori del patrimonio<br />
pubblico, viene oggi richiesto<br />
senza mezzi termini di “condividere” i<br />
propri capitali.<br />
“Lo stato agirà con qualsiasi mossa<br />
legale per creare le condizioni di un’eguale<br />
concorrenza”, ha ribadito il<br />
primo ministro Mikhail Fradkov durante<br />
un incontro di metà aprile con i rappresentanti<br />
del mondo degli affari,<br />
poiché “il business deve essere socialmente<br />
responsabile”.<br />
Ma durante tutta la prima presidenza<br />
Putin, l’influenza economica dei<br />
maggiori gruppi industriali privati del<br />
paese ha continuato a crescere, nonostante<br />
la spettacolare caduta di<br />
Khodorkovsky, ex presidente del<br />
gigante Yukos.<br />
Il suo arresto nell’ottobre scorso su<br />
accuse di truffa ed evasione fiscale è<br />
stato largamente giudicato come un<br />
segnale di avvertimento al mondo dei<br />
grandi affari di tenersi fuori dalla politica,<br />
ma ciò non ha impedito ai baroni dell’industria,<br />
che hanno prosperato sotto la<br />
gestione Yeltsin, di divenire ancora più<br />
ricchi.<br />
Questi 23 agglomerati hanno<br />
un’influenza non soltanto economica,<br />
ma anche sociale, se si pensa che da<br />
soli impiegano il 16% di tutta la forza<br />
lavoro attiva <strong>russa</strong>.<br />
San Pietroburgo: nodo<br />
russo dell’import-export<br />
Progetti ed aree di infrastruttura<br />
Il trasferimento del traffico merci<br />
dalla città, lo sviluppo di magazzini<br />
moderni e di terminal <strong>nelle</strong> nuove aree<br />
logistiche, la rimozione degli stabilimenti<br />
industriali dal centro, la costruzione<br />
di circonvallazioni, la modernizzazione<br />
e l’espansione <strong>delle</strong> strutture<br />
portuali, sono tutti temi chiave che<br />
devono venire risolti per assicurarsi<br />
che le economie cittadina e della<br />
regione di Leningrado vengano poste<br />
sulla giusta strada della crescita a<br />
lungo termine, assicurando allo stesso<br />
tempo il funzionamento efficiente dei<br />
corridoi di trasporto.<br />
Durante tutta la sua storia, San<br />
Pietroburgo ha sofferto in modo<br />
pesante <strong>delle</strong> inondazioni marine; la<br />
Il maggiore di questi giganti industriali,<br />
in termini di vendite, è la compagnia<br />
petrolifera LUKoil, seguita da<br />
Millhouse Capital, l’holding finanziaria<br />
con sede a Londra che possiede<br />
Sibneft, e che è controllata dal miliar-<br />
IN QUESTO NUMERO:<br />
Delegazioni italiane<br />
a Lipetsk<br />
Compriamo un<br />
appartamento?<br />
Lo sviluppo <strong>delle</strong> PMI<br />
a Sverdlovsk<br />
Il “Russian Economic<br />
Forum”<br />
Il “no” della BC alle<br />
banche straniere<br />
Gli indicatori<br />
macroeconomici russi<br />
Inaugurato<br />
“Novinsky 31”<br />
1 -15 maggio 2004<br />
Le regioni<br />
russe: Voronezh<br />
segue a pag.2<br />
pag. 3<br />
pag. 5<br />
pag. 6<br />
pag. 9<br />
pag. 9<br />
14<br />
pag.14<br />
pag.14 14<br />
pag.15 15<br />
costruzione della diga-barriera è iniziata<br />
nel 1979, e l’intero complesso<br />
<strong>delle</strong> installazioni (inclusi i canali di<br />
navigazione, ponti, strade, ecc.) è<br />
stato completato per circa il 60% all’inizio<br />
degli anni Novanta, mentre l’interruzione<br />
dei lavori da allora sino al<br />
2001 è stata dovuta allo stop nei<br />
finanziamenti.<br />
Appositi studi di fattibilità condotti<br />
fra il 1997 ed il 2001 hanno mostrato<br />
che il progetto è ancora economicamente<br />
e tecnologicamente sostenibile,<br />
ed i lavori sono pertanto ripresi tre<br />
anni fa con i finanziamenti federali; il<br />
Gosstroy, il Comitato della<br />
segue a pag.4
dario, con la passione recentemente<br />
acquisita per prestigiose squadre di<br />
calcio, Roman Abramovich.<br />
Misurati quanto a volume di lavoratori<br />
impiegati, il più grande datore di<br />
lavoro dopo lo stato è l’holding Base<br />
Element, con 160.500 dipendenti, di<br />
Oleg Deripaska, conosciuta soprattutto<br />
per controllare Rusal, il maggiore<br />
produttore russo di alluminio.<br />
Questi conglomerati sono riusciti in<br />
un’opera di ristrutturazione di grande<br />
respiro dell’industria domestica, e<br />
sono in grado di ammassare ingenti<br />
capitali da destinare agli investimenti,<br />
KALININGRAD. Rimanendo in fila<br />
al di fuori del consolato lituano per<br />
ottenere un visto per la Russia, molti<br />
kaliningradesi ricordano con amarezza<br />
i tempi in cui spostarsi verso la<br />
Russia “metropolitana” non era affatto<br />
un problema; ma ora, il milione di<br />
residenti dell’isolata enclave <strong>russa</strong> sul<br />
baltico, soliti entrare <strong>nelle</strong> vicine<br />
Lituania e Polonia senza la necessità<br />
di un visto, si trovano davanti alle barriere<br />
dei nuovi confini UE, persino per<br />
rientrare nella natia Russia.<br />
Dal primo maggio, infatti, Vilnius e<br />
Varsavia sono entrate nell’Unione<br />
Europea, con la conseguenza che il<br />
territorio di 15.000 chilometri quadrati<br />
si trova ora completamente circondato<br />
dai 25 paesi comunitari.<br />
La provincia <strong>russa</strong> più occidentale,<br />
2<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
L’economica <strong>russa</strong> <strong>concentrata</strong> <strong>nelle</strong> <strong>mani</strong> <strong>delle</strong> grandi holding<br />
segue da pag.1<br />
in un paese in cui il sistema bancario è<br />
particolarmente debole.<br />
Sono però meno efficienti di altre<br />
società più piccole del settore privato<br />
(solamente le imprese pubbliche risultano<br />
più inefficienti), ma ciononostante<br />
utilizzano il proprio peso per influenzare<br />
l’applicazione <strong>delle</strong> leggi e la<br />
politica governativa.<br />
La Banca Mondiale ha pertanto<br />
invitato il governo a “fare continuamente<br />
attenzione al rischio che sta di<br />
fronte a tutti i grandi produttori di<br />
risorse naturali, e cioè alla situazione<br />
in cui alcuni individui acquistano il<br />
controllo <strong>delle</strong> risorse, mentre il resto<br />
L’incerto futuro<br />
di Kaliningrad<br />
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Lara Zaccarelli (+39 0522 406127)<br />
STAMPA<br />
Officine Grafiche San Matteo<br />
San Matteo della Decima BOLOGNA<br />
sottratta alla Ger<strong>mani</strong>a alla fine della<br />
seconda guerra mondiale, è riuscita<br />
negli ultimi due-tre anni a gettarsi alle<br />
spalle gran parte della sua eredità<br />
sovietica ed a migliorare le condizioni<br />
di vita dei suoi abitanti; grazie allo<br />
status fiscale particolarmente rilassato,<br />
concesso all’inizio degli anni<br />
Novanta, Kaliningrad ha attirato investimenti<br />
significativi da società multinazionali<br />
produttrici di automobili,<br />
televisori, e frigoriferi per il mercato<br />
russo, ma anche per l’export.<br />
La maggior parte dei tv-color di<br />
brand occidentale venduti in Russia<br />
vengono infatti assemblati a<br />
Kaliningrad, mentre BMW, KIA, e<br />
General Motors dispongono di propri<br />
stabilimenti, grazie alla possibilità di<br />
importare nel territorio la componentistica<br />
necessaria, esente dal pagamento<br />
di dazi doganali.<br />
Dal 2002, l’economia di<br />
Kaliningrad è in costante espansione<br />
di circa il 9-10%, persino superiore al<br />
già forte aumento del Pil russo nel<br />
2003 (+7,3%); oggi è il 25% dei residenti<br />
a vivere sotto la soglia di povertà,<br />
contro il 35% di tre anni fa.<br />
Il Pil pro capite, ancora leggermente<br />
inferiore alla media <strong>russa</strong>, è<br />
oggi pari a due terzi di quello lituano,<br />
e due volte e mezza inferiore a quello<br />
della Polonia: secondo Yury<br />
Matochkin, presidente della commissione<br />
economia del parlamento regionale<br />
ed ex governatore, se la crescita<br />
continuerà su questi livelli, sarà possibile<br />
raggiungere la Lituania ed iniziare<br />
ad avvicinarsi alla Polonia entro il<br />
2010.<br />
Ma all’avanzare di buone prospettive,<br />
che potrebbero finalmente cancellare<br />
la cattiva reputazione di<br />
Kaliningrad come sacca di criminalità<br />
organizzata, stupefacenti ed Aids<br />
all’interno dell’Unione Europea,<br />
altrettanti problemi sembrano apparire<br />
contemporaneamente, da ultimo<br />
quello riguardante lo spostamento dei<br />
residenti.<br />
Nel 2003 Bruxelles e Mosca<br />
hanno concluso un accordo che permette<br />
ai residenti di Kalinigrad di<br />
recarsi in Russia attraverso la Lituania<br />
con un documento di viaggio ottenibile<br />
con facilità, in tutto e per tutto un<br />
visto, anche se questa denominazione<br />
è stata evitata per ragioni diplomatiche;<br />
l’Unione Europea non intende<br />
però facilitare le altre regole di visto<br />
per l’enclave, le cui società potrebbero<br />
ora dover anche pagare tariffe<br />
doganali di transito più alte per i pro-<br />
della popolazione vive in povertà”.<br />
“A livello nazionale ma anche<br />
regionale”, continua l’istituto finanziario<br />
internazionale, “la concentrazione<br />
della proprietà può risultare nel dominio<br />
sulla politica economica da parte<br />
di gruppi d’interesse e nel tentativo di<br />
sovvertire le istituzioni”; desta infatti<br />
sorpresa che è proprio in queste società-colosso<br />
che i principi comunemente<br />
accettati di corporate governance<br />
hanno fatto meno progressi, con un<br />
principale azionista che controlla, in<br />
molti casi, più del 50% <strong>delle</strong> azioni.<br />
Il capo economista della Banca<br />
Mondiale in Russia, Christof Ruehl, ha<br />
pri prodotti diretti al resto della Russia.<br />
Già adesso, infatti, gli imprenditori<br />
locali si lamentano del fatto che i<br />
prodotti dei paesi confinanti godono<br />
di un regime di circolazione di gran<br />
lunga più favorevole, e metà del commercio<br />
del territorio avviene proprio<br />
con l’Unione Europea; e sono gli stessi<br />
uomini d’affari dell’enclave ad<br />
affermare di voler rendere Kaliningrad<br />
una “città europea”.<br />
Ma da Bruxelles, le osservazioni<br />
sono ben altre: il territorio ha il tasso<br />
più alto di tubercolosi in tutta la Russia<br />
e l’epidemia Aids sta uscendo di controllo,<br />
ma è anche il peggior inquinatore<br />
del mar Baltico con San<br />
Pietroburgo, principalmente a causa<br />
del pessimo stato <strong>delle</strong> fognature, ed<br />
il nodo di smistamento dei traffici di<br />
auto rubate, ma anche di immigrazione<br />
clandestina.<br />
Tuttavia, se è vero che Mosca sta<br />
pensando di togliere al territorio l’esenzione<br />
dai dazi doganali, sarà la<br />
madrepatria a fermarne il boom economico,<br />
non tanto Bruxelles: la relativa<br />
ricchezza di Kaliningrad, sostiene<br />
lo stesso console tedesco Cornelius<br />
Sommer, si basa proprio su quello,<br />
cioè sul risparmio per gli investitori<br />
occidentali di qualcosa come 280<br />
milioni di dollari all’anno in dazi evitati.<br />
Un’altra proposta è di non applicare<br />
temporaneamente il regime<br />
fiscale di favore soltanto per le imprese<br />
new entry, e di abolirlo completamente<br />
entro 10 anni, offrendo invece<br />
meri sconti fiscali agli investitori, come<br />
già avviene in molte regioni russe.<br />
Se a Kaliningrad, insomma, nel<br />
futuro dovesse prospettarsi una stagnazione<br />
economica, allora sì, che<br />
l’Unione Europea avrebbe molto più<br />
di che preoccuparsi.O<br />
affermato che il governo deve seguire<br />
l’esempio di molti paesi occidentali,<br />
che hanno ristretto, con apposite legislazioni<br />
anti-monopolio ed anti-trust, i<br />
“baroni” nei propri ranghi già diversi<br />
decenni fa, in alcuni casi anche agli<br />
inizi del secolo scorso, com’è ad<br />
esempio avvenuto negli Stati Uniti<br />
d’America: tutto ciò è necessario ed<br />
urgente se si vuole creare anche in<br />
Russia una concorrenza onesta e trasparente.<br />
Sono però in pochi a credere che<br />
gli oligarchi russi si vedranno costretti<br />
ad abbandonare il proprio ruolo<br />
dominante sull’economia, mentre quest’ultima<br />
continua a restare <strong>nelle</strong> <strong>mani</strong><br />
dei grandi gruppi industrialifinanziari.O<br />
Prodi a Mosca<br />
NOVO-OGARYOVO. Il presidente<br />
russo Vladimir Putin ha ricevuto alla<br />
fine di aprile nella sua residenza di<br />
campagna di Novo-Ogaryovo una<br />
delegazione della Commissione<br />
europea presieduta da Romano<br />
Prodi; il principale tema <strong>delle</strong><br />
discussioni sono state le relazioni<br />
fra le due entità all’atto dell’allargamento<br />
verso est dell’Unione<br />
Europea, ma si sono anche iniziati i<br />
preparativi per il prossimo vertice di<br />
alto livello Russia-UE previsto a<br />
Mosca alla fine di maggio.<br />
Hanno preso parte all’incontro<br />
il ministro degli esteri, Sergei<br />
Lavrov, quello dello sviluppo economico<br />
e del commercio, German<br />
Gref, ed i consiglieri presidenziali<br />
Viktor Ivanov, Sergei Prikhodko, e<br />
Sergei Yastrzhembsky.<br />
Prodi ha affermato che a proposito<br />
dell’entrata <strong>russa</strong> nell’Organizzazione<br />
mondiale del commercio<br />
(il prossimo round di trattative sarà<br />
a Parigi il 13 e 14 maggio), devono<br />
ancora essere risolte le problematiche<br />
legate a tariffe e sussidi;<br />
con il primo ministro Fradkov, è<br />
anche stato discusso il futuro di<br />
Kaliningrad, oltre che la situazione<br />
<strong>delle</strong> minoranze di lingua <strong>russa</strong> nei<br />
paesi baltici nuovi membri<br />
dell’Unione Europea.<br />
Dopo l’incontro a porte chiuse<br />
con Pascal Lamy, il ministro Gref ha<br />
riferito alla stampa di avere raggiunto<br />
un compromesso per la<br />
movimentazione di merci da e per<br />
la Russia sull’enclave di<br />
Kaliningrad, senza però riferirne i<br />
particolari.O
MOSCA-LIPETSK. Il 20 e 21 aprile<br />
Silvio Berlusconi si è recato in visita in<br />
Russia per partecipare a due eventi<br />
molto importanti per la collaborazione<br />
economica fra i due paesi, cioè l’apertura<br />
della prima banca italiana con<br />
licenza operativa <strong>russa</strong>, Zao Banca<br />
Intesa, a Mosca, e quella della nuova<br />
fabbrica Merloni a Lipetsk.<br />
Prima dei colloqui ufficiali con<br />
Putin nel primo giorno di visita,<br />
Berlusconi ha partecipato all’inaugurazione<br />
della sede di BancaIntesa nella<br />
capitale, “importante elemento che gli<br />
uomini d’affari italiani che lavorano in<br />
Russia necessitavano”, ha affermato il<br />
premier italiano, ma che sarà altrettanto<br />
importante anche per gli imprenditori<br />
russi, “permettendo loro di realizzare<br />
i propri piani”.<br />
La Zao Intesa, affiliata del Gruppo<br />
Intesa, primo in Italia, ha ricevuto la<br />
licenza ufficiale della Banca Centrale<br />
<strong>russa</strong> il 27 ottobre 2003; Berlusconi,<br />
alla presenza anche del presidente del<br />
gruppo Giovanni Bazoli e dell’amministratore<br />
delegato Corrado Passera,<br />
ha espresso fiducia che Intesa sia il<br />
primo esempio di una trasformazione<br />
radicale ed operativa nella presenza<br />
<strong>delle</strong> banche italiane in Russia, comprese<br />
le sei che qui già si trovano.<br />
Secondo il primo ministro russo,<br />
Mikhail Fradkov, che ha anch’egli partecipato<br />
alla cerimonia di inaugurazione,<br />
l’apertura del sussidiario moscovita<br />
dell’importante banca italiana incoraggerà<br />
nuovi progetti economici,<br />
aumenterà gli investimenti, e migliorerà<br />
in generale la partnership italo<strong>russa</strong>:<br />
“i russi conoscono il Gruppo<br />
Intesa molto bene”, ha dichiarato<br />
Fradkov ricordando che la Russia ha<br />
già offerto buone prospettive alla<br />
banca, “e perciò salutiamo con favore<br />
la vostra seria volontà di lavorare in<br />
Russia”.<br />
Per il presidente del consiglio italiano,<br />
“mancava per le imprese italiane<br />
un punto di riferimento importantissimo,<br />
ed è quello che si è realizzato<br />
oggi con l’apertura di una banca italiana<br />
pienamente operativa che sarà<br />
anche un punto importante di supporto<br />
per quelle imprese russe che vorranno<br />
operare in Italia”; Gregorio De<br />
Felice, capo economista del Gruppo<br />
Intesa, ha invece dichiarato che “per<br />
la nostra banca, l’apertura di una filiale<br />
a Mosca rappresenta un passo<br />
importante che dimostra il nostro desiderio<br />
di provvedere servizi efficienti<br />
alle aziende che intendono lavorare in<br />
questo mercato”; secondo lo stesso, la<br />
nuova banca fornirà alla propria clientela<br />
una vasta gamma di servizi finanziari,<br />
commerciali, e di consulenza.<br />
A Lipetsk, alla cerimonia di apertura<br />
del nuovo stabilimento Indesit per la<br />
produzione di lavatrici, oltre ai due<br />
leader, hanno presenziato anche diversi<br />
amministratori locali, Vittorio<br />
Merloni, ex presidente di Confindustria,<br />
ed il sindaco di Fabriano, oltre<br />
che manager della società, Roberto<br />
Sorci; Berlusconi e Putin hanno visitato<br />
la fabbrica ed assistito all’assemblaggio<br />
dei primi modelli.<br />
Durante la visita al nuovo stabilimento<br />
Merloni, Putin si è dimostrato<br />
interessato al funzionamento della<br />
linea produttiva, ed ha chiesto se vi<br />
venisse utilizzata componentistica<br />
<strong>russa</strong>; per ora, i componenti vengono<br />
Putin e Fradkov al seguito <strong>delle</strong> delegazioni italiane<br />
importati, ma alcuni dettagli plastici<br />
sono prodotti localmente, dalla prossima<br />
estate la maggior parte dei pezzi<br />
interni verrà invece prodotta a Lipetsk<br />
e nella vicina Lebedyan: è questa del<br />
resto la “logica” dell’esportazione in<br />
Russia del modello dei “distretti industriali”<br />
italiani.<br />
Il presidente Putin ha ringraziato il<br />
governatore della regione di Lipetsk,<br />
Oleg Korolev, per la creazione di condizioni<br />
favorevoli allo sviluppo industriale<br />
del territorio, ma ha anche sottolineato<br />
lo spettacolare progresso<br />
<strong>nelle</strong> relazioni economiche bilaterali<br />
fra i due paesi, con un interscambio<br />
che è giunto prossimo agli 11 miliardi<br />
di dollari: Roma è il secondo partner<br />
commerciale russo in occidente.<br />
Il governatore ha sottolineato che<br />
fra Italia e Lipetsk è ormai profondo<br />
anche un rapporto di tipo culturale:<br />
nella regione, in diverse scuole secondarie,<br />
è infatti iniziato l’insegnamento<br />
della lingua italiana.<br />
In tutto il 2004, dovrebbero essere<br />
prodotte nella nuova struttura (superficie<br />
produttiva di 25.000 metri quadrati<br />
e 2.500 metri di uffici) 200.000<br />
lavatrici, che passeranno a 400 mila<br />
nel 2005, e ad 1 milione nel 2006; lo<br />
stabilimento, la cui realizzazione ha<br />
richiesto investimenti di 40 milioni di<br />
dollari, possiede una maestranza di<br />
circa mille lavoratori, e la decisione di<br />
costruire la nuova fabbrica a Lipetsk è<br />
stata presa nel febbraio del 2001.<br />
Vladimir Putin e Silvio Berlusconi<br />
hanno inoltre visitato lo stabilimento<br />
frigoriferi, che dispone di maestranze<br />
di 4.555 persone.<br />
Considerato anche lo stabilimento<br />
di frigoriferi Stinol, acquisito nel 2000<br />
da Merloni, entro il 2006 la regione di<br />
Lipetsk potrebbe trasformarsi nella<br />
maggiore area europea produttrice di<br />
elettrodomestici, con un output annuale<br />
di 2,5 milioni tra frigoriferi e lavatrici;<br />
Merloni, che commercializza localmente<br />
gli elettrodomestici di brand<br />
Indesit, Stinol, ed Ariston, controlla il<br />
36% del relativo mercato russo.<br />
Nel 2003 le fabbriche del gruppo<br />
a Lipetsk hanno inoltre prodotto<br />
1.172.800 frigoriferi di 17 modelli,<br />
Indesit e Stinol.<br />
Berlusconi ha dichiarato che gli<br />
stabilimenti di Merloni rappresentano<br />
“la base di progetti più grandi, quelli<br />
di creare un distretto industriale che<br />
comprenda l’indotto di imprese<br />
russe… è il primo esempio di quei<br />
distretti industriali che vorremmo si<br />
moltiplicassero in Russia… gli imprenditori<br />
italiani hanno la voglia di essere<br />
protagonisti in un’economia che si sviluppa<br />
a questi ritmi, e la consapevolezza<br />
di essere bene accolti. Il mio<br />
governo farà di tutto perché ci siano<br />
sempre più imprenditori italiani che<br />
vogliano venire qui… soprattutto<br />
molte di quelle piccole e medie imprese<br />
che rappresentano la nostra ricchezza<br />
nazionale, il nostro petrolio…<br />
possono fare bene perché hanno quel<br />
“virus” dell’impresa e del rischio che<br />
può contagiare i cittadini russi”; a queste<br />
parole Putin ha risposto che l’inaugurazione<br />
“è un ottimo esempio di<br />
come si realizzino le intese raggiunte<br />
con Berlusconi già due anni fa. La dice<br />
lunga su quello che Italia e Russia possono<br />
fare insieme”.<br />
Andrea Guerra, amministratore<br />
delegato di Merloni, ha quindi affermato<br />
che “ci ritroveremo a Lipetsk tra<br />
12-18 mesi per l’inaugurazione di un<br />
nuovo grande centro logistico”, per<br />
servire tutto il bacino della Comunità<br />
di stati indipendenti.<br />
Durante la missione di Berlusconi,<br />
è anche stato firmato un contratto per<br />
la collaborazione nella sfera aerospaziale<br />
da parte di Alenia Spazio, che<br />
fornirà tecnologia per i satelliti russi.<br />
Diverse anche le esternazioni del<br />
premier italiano sull’importanza della<br />
Russia per il futuro dell’Unione<br />
Europea: l’UE non si evolverà mai in<br />
una “grande Europa”, degno partner<br />
degli Stati Uniti come unica superpotenza<br />
mondiale, se la Russia ne<br />
rimarrà fuori, ha ribadito Berlusconi<br />
alla conferenza stampa di Lipetsk.<br />
In materia di visti, il presidente del<br />
consiglio ha detto che Italia e Russia<br />
stanno lavorando ad un documento<br />
che permetterà il rilascio agevolato dei<br />
visti, che avranno anche una durata<br />
quinquennale, e potranno essere gratuiti<br />
per studenti, artisti, ricercatori, e<br />
giovani imprenditori: “la semplificazione<br />
nel regime dei visti faciliterà e<br />
migliorerà le relazioni fra i due paesi”,<br />
ha aggiunto Berlusconi; <strong>nelle</strong> settimane<br />
scorse un simile impegno è stato<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
La due giorni di Berlusconi a Mosca e Lipetsk<br />
preso anche dalla Francia, e già firmato<br />
dalla Ger<strong>mani</strong>a.<br />
“Le relazioni italo-russe si stanno<br />
sviluppando in <strong>mani</strong>era eccellente, ma<br />
c’è ancora molto da fare per renderle<br />
perfette”, ha concluso Berlusconi, che<br />
si è quindi recato ad assistere ad<br />
un’esibizione presso l’aeroporto militare<br />
di Lipetsk, uno dei primi creati in<br />
Russia.<br />
E’ ormai chiaro a tutti che la regione<br />
di Lipetsk è divenuta il “laboratorio”<br />
per coltivare su tutto il territorio russo il<br />
modello di area industriale italiana,<br />
costituita da una o più grandi imprese,<br />
circondate da un distretto dell’indotto.<br />
Finora sono regolarmente registrate<br />
nella regione 157 imprese a partecipazione<br />
straniera o mista: la maggior<br />
parte opera nella sfera della produzione<br />
e della trasformazione di prodotti<br />
della terra, nel commercio, nella<br />
fabbricazione di materiali da costruzione<br />
e di prodotti industriali.<br />
Gli esempi più conosciuti sono<br />
quelli di Stinol, lo stabilimento<br />
Svobodny Sokol, che produce profilati<br />
in ferro, ghisa, ed acciaio, incluse<br />
tubazioni per usi speciali, e Zolotoi<br />
Petushok Invest, specializzata nell’allevamento<br />
e nella lavorazione del pollame.O<br />
Il “Lipetsk Mechanical Service<br />
Centre” <strong>delle</strong> Marche<br />
ANCONA. Quasi contemporaneamente<br />
all’inaugurazione del<br />
nuovo stabilimento Merloni<br />
Elettrodomestici a Lipetsk, alla presenza<br />
di Berlusconi e Putin, per l’attiva<br />
regione a 400 chilometri da<br />
Mosca, culla di uno dei più importanti<br />
“distretti industriali italiani all’estero”,<br />
non si esauriscono le novità.<br />
Nel capoluogo marchigiano il<br />
vice presidente della regione, Gian<br />
Mario Spacca, ed una delegazione<br />
<strong>russa</strong> guidata da Victor Chebotarev,<br />
direttore del Dipartimento dei beni<br />
di consumo della regione di Lipetsk,<br />
hanno siglato un accordo per l’apertura,<br />
nella città <strong>russa</strong>, del<br />
“Lipetsk Mechanical Service<br />
Centre”, cioè il nuovo centro servizi<br />
di assistenza tecnica della regione<br />
Marche, in collaborazione con la<br />
società Meccano, che provvederà<br />
alla sua gestione.<br />
Questa iniziativa, realizzata<br />
anche con il contributo dell’Unione<br />
Europea che ha finanziato 200.000<br />
euro con il programma Tacis-Ibpp, è<br />
di tipo iniziale, in quanto la regione<br />
Marche già pensa a futuri allargamenti<br />
anche nei settori calzaturiero<br />
ed agricolo, mentre Lipetsk guarda<br />
soprattutto al settore siderurgico; a<br />
questo proposito, Letizia Urbano,<br />
direttore generale della Meccano,<br />
ha affermato che “il progetto creerà<br />
le condizioni migliori affinché vi sia<br />
la fioritura di nuove imprese. Di<br />
industrie marchigiane che troveranno<br />
possibilità di insediamento in<br />
altri territori acquisendo nuove<br />
importanti reti di distribuzione per<br />
i loro prodotti, ma anche <strong>delle</strong><br />
industrie russe che, grazie alla<br />
nostra assistenza ed agli investi-<br />
menti provenienti dall’estero, saranno<br />
in grado di svilupparsi rapidamente”.<br />
Gian Mario Spacca ha parlato<br />
dell’accordo come della “collaborazione<br />
fra due diversi sistemi produttivi.<br />
L’intento perseguito dal centro<br />
servizi è duplice. Da un lato esso<br />
punta a creare nuove opportunità di<br />
mercato per le piccole e medie<br />
imprese marchigiane. Opportunità<br />
che queste non sono in grado di<br />
cogliere autonomamente, come<br />
avviene invece nel caso <strong>delle</strong> grandi<br />
imprese. L’obbiettivo non è quello di<br />
decentrare le loro attività alla ricerca<br />
di costi di produzione meno elevati<br />
rispetto a quelli locali, ma quello<br />
di perseguire una politica di internazionalizzazione<br />
<strong>delle</strong> aziende.<br />
Dall’altro lato il progetto cercherà di<br />
favorire lo sviluppo economico della<br />
regione di Lipetsk, migliorando la<br />
qualità <strong>delle</strong> industrie russe, fornendo<br />
a queste assistenza tecnica e tecnologica<br />
ed esportando alcuni meccanismi<br />
di politica industriale del<br />
nostro territorio”; a queste parole<br />
Chebotarev ha risposto che “il progetto<br />
non è importante solo per<br />
Lipetsk, ma per tutta la Federazione<br />
Russa. Un grande passo in avanti<br />
per la nostra economia che si è<br />
affacciata da poco alle regole di<br />
mercato. Auspichiamo che questa<br />
collaborazione possa farci raggiungere<br />
quegli standard richiesti per<br />
poter entrare a far parte della<br />
Organizzazione mondiale del commercio”.<br />
Un progetto che coinvolgerà<br />
anche le istituzioni educative tecniche,<br />
cioè l’Università di Lipetsk ed il<br />
Politecnico marchigiano.O<br />
3
4<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
San Pietroburgo: nodo russo dell’import-export<br />
segue da pag.1<br />
Federazione Russa per le costruzioni e l’edilizia residenziale,<br />
è stato incaricato del progetto.<br />
Al fine di intensificare i lavori, anche in vista di<br />
finanziamenti di bilancio chiaramente insufficienti, il<br />
ministero centrale <strong>delle</strong> finanze ha attratto investimenti<br />
stranieri da parte della Banca europea per la<br />
ricostruzione e lo sviluppo, mentre un ruolo minore<br />
stanno avendo anche la Nordic Investment Bank e la<br />
European Investment Bank.<br />
L’accordo di mutuo con la BERS, che ha acquistato<br />
efficacia nel luglio 2003, ha permesso il finanziamento<br />
a lungo termine <strong>delle</strong> fasi finali nel progetto<br />
di diga-barriera; dalla Banca arriveranno 245 dei<br />
418 milioni di dollari necessari, e tutti i lavori finanziati<br />
dalla stessa verranno assegnati sulla base di<br />
tender di tipo aperto.<br />
La BERS ha suddiviso i lavori da essa finanziati in<br />
cinque lotti, per ciascuno dei quali verrà scelto un<br />
contractor diverso; si tratta del completamento dei<br />
lavori sui nuovi canali, della chiusura di quelli attualmente<br />
in uso, del completamento di un tunnel e di<br />
un ponte, del completamento<br />
degli argini, e<br />
dei lavori di tipo meccanico<br />
ed elettrico alle<br />
barriere.<br />
Una nuova circonvallazione<br />
rappresenta<br />
un’altra urgenza per la<br />
città, attraversata quotidianamente<br />
da diverse<br />
centinaia di tir che si<br />
recano dalla Finlandia<br />
verso Mosca e la<br />
Russia centrale; il costo<br />
totale della circonvallazione<br />
anulare est viene stimato in 1,5 miliardi di<br />
dollari, e secondo la stampa locale, sarebbero già<br />
stati spesi per la sua costruzione circa 400 milioni di<br />
dollari.<br />
Anche il costo della nuova autostrada ovest si<br />
aggira sul miliardo e mezzo di dollari, ma in questo<br />
caso il ministero centrale dei trasporti ha messo in<br />
dubbio l’utilità del progetto, il cui futuro resta pertanto<br />
incerto; la questione dovrebbe essere risolta<br />
entro la metà d’anno attraverso negoziazioni fra il<br />
governatore di San Pietroburgo, Matvienko, ed il<br />
ministero dei trasporti.<br />
La soluzione più probabile è che il progetto<br />
venga significativamente ridisegnato in funzione<br />
<strong>delle</strong> attuali costrizioni di bilancio.<br />
La Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo<br />
finanzia la costruzione di alcune sezioni della circonvallazione<br />
est, ed il primo accordo in questo<br />
senso con il ministero centrale dei trasporti è stato<br />
firmato nel settembre 2002 (101 milioni di dollari);<br />
proseguono intanto anche gli altri lavori finanziati<br />
dal bilancio russo, che dovrebbero concludersi entro<br />
quest’anno, mentre nel luglio 2003 è arrivato il<br />
secondo accordo di mutuo con la BERS (290 milioni<br />
di dollari), e nel dicembre scorso cinque lotti sono<br />
stati assegnati ai contractor in base a tender a cui<br />
hanno partecipato 27 diverse società di costruzione<br />
stradale.<br />
L’intensificarsi dei lavori di costruzione stradale a<br />
San Pietroburgo e nella regione di Leningrado ha<br />
come risultato un’aumentata domanda di impianti e<br />
macchinari nuovi per questo settore.<br />
Prima della sua dissoluzione, l’Unione Sovietica<br />
disponeva di 70 porti con un turnover annuale di<br />
cargo pari a 360 milioni di tonnellate; di questi, la<br />
Russia ne ha ereditati 40, di cui soltanto 11 possono<br />
essere utilizzati per il commercio internazionale: i<br />
più importanti porti ad acque profonde vennero<br />
infatti costruiti nei paesi baltici, che ne detengono<br />
attualmente la proprietà.<br />
Poiché i porti russi mancano di capacità per molti<br />
tipi di cargo, gli stati che si affacciano sul Baltico<br />
continuano ad intercettare gran parte del transito<br />
per la Russia: secondo il ministero russo dei trasporti,<br />
nel 2003 la Russia del nord-ovest ha movimentato<br />
130 milioni di tonnellate di import-export e di<br />
merce in transito via nave, pari al 50% del totale<br />
russo, ed il 46% di questo volume è stato poi trasbordato<br />
attraverso gli altri porti del mar Baltico,<br />
principalmente Finlandia e repubbliche baltiche.<br />
Secondo gli esperti, questi surplus di costo nei<br />
trasporti gravano sugli esportatori russi per più di 2<br />
miliardi di dollari ogni anno; tale situazione ha spinto<br />
il governo ad investire nella costruzione di capacità<br />
addizionale per i porti<br />
russi sul Baltico.<br />
I progetti principali si<br />
stanno sviluppando nel porto<br />
di San Pietroburgo (spesso<br />
chiamato “il Grande Porto”,<br />
in quanto consiste di diverse<br />
compagnie di navigazione<br />
indipendenti che operano<br />
alcune dozzine di moli), ad<br />
Ust Luga (150 chilometri a<br />
sud-ovest di San Pietroburgo),<br />
ed a Primorsk (una<br />
cittadina a 140 chilometri a<br />
nord del capoluogo dove è<br />
stato costruito un terminal petrolifero).<br />
San Pietroburgo si trova alla foce del fiume<br />
Neva, e forma una specie di arco lungo la baia del<br />
golfo di Finlandia; nuovi progetti portuali sono in<br />
fase di sviluppo lungo tutta la linea costiera che<br />
appartiene amministrativamente alla città.<br />
Al nord di questo “arco”, si trova Gorskaya, nel<br />
mezzo il Grande Porto (che comprende il Primo terminal<br />
container, Petrolesport, il terminal passeggeri,<br />
il terminal pescherecci, ed altri), ed al sud<br />
Lomonosov e Bronka.<br />
La crescita dei volumi cargo, che si prevede manterrà<br />
in forte attivo tutti i nuovi terminal in costruzione<br />
per il futuro, deriverà dalla progressiva distribuzione<br />
del flusso merci dai porti dei paesi baltici verso<br />
quelli russi, dall’aumento dell’import-export grazie<br />
alla positiva congiuntura dell’economia <strong>russa</strong>, e<br />
dalla crescita <strong>delle</strong> merci in transito, specialmente<br />
attraverso la Transiberiana ed i corridoi di trasporto<br />
nord-sud.<br />
Il Grande Porto di San Pietroburgo nel 2003 ha<br />
movimentato 44 milioni di tonnellate di merce, ed il<br />
piano per il suo sviluppo parla di incrementare questo<br />
dato a 58 milioni di tonnellate entro il 2010; una<br />
<strong>delle</strong> maggiori strutture del Grande Porto di San<br />
Pietroburgo per la movimentazione <strong>delle</strong> merci è<br />
costituita dal “primo terminal container” (in russo<br />
“PKT”), con la sua share in tutto il turnover container<br />
nella Russia del nord-ovest pari ad oltre il 50%.<br />
Come parte dell’espansione del porto, la lunghezza<br />
della banchina principale è stata accresciuta<br />
nel 2003 di 240 metri, con un pescaggio massimo<br />
per le navi di 11,2 metri.<br />
PKT intende aumentare la sua capacità ad 1,3<br />
milioni di container entro il 2007; la società è parte<br />
della Compagnia nazionale container (“NKK”), che<br />
controlla anche terminal a Novorossiysk ed Olya:<br />
NKK sta anche sviluppando un nuovo terminal ad<br />
Ust Luga in partnership con i tedeschi Eurogate ed<br />
HHL.<br />
Anche Petrolesport, uno dei terminal che costituiscono<br />
il Grande Porto di San Pietroburgo, continua<br />
a sviluppare la sua capacità di movimentazione container,<br />
in partnership con l’operatore del porto di<br />
Amburgo, Hamburger Hafen und Lagerhauf AG<br />
(HHL), che nel 2003 ha acquisito il 25% di<br />
Petrolesport.<br />
Il ruolo di HHL nel progetto è di assicurare la<br />
gestione dell’accresciuto traffico una volta che la<br />
nuova capacità sia divenuta operativa; finora sono<br />
già stati costruiti due nuovi moli, installati nuovi<br />
impianti, e sviluppata l’infrastruttura, permettendo<br />
un immediato aumento del traffico container del<br />
20% nel 2003 rispetto all’anno precedente.<br />
Presso il porto di Ust Luga si costruirà un nuovo<br />
terminal ad acque profonde sul mar Baltico; la<br />
“Compagnia marittima Ust-Luga” è l’unico autorizzato<br />
dal ministero centrale dei trasporti per lo sviluppo<br />
del porto, e come tale può autonomamente decidere<br />
finanziamenti, appalti, design e costruzioni<br />
presso il porto mercantile.<br />
Attualmente i lavori di costruzione dei terminal<br />
cargo vengono portati avanti dai gruppi partner<br />
della Compagnia e da investitori privati interessati;<br />
in corso di costruzione sono moli ad uso generico, e<br />
per il carico-scarico di fertilizzanti minerali, petrolio,<br />
cereali, legname, e container frigoriferi; gli investimenti<br />
totali nel porto di Ust-Luga sono di 560 milioni<br />
di dollari, di cui 390 saranno di provenienza privata,<br />
e 270 di bilancio: nel 2003 sono stati spesi in<br />
tutto 33 milioni di dollari, mentre nel corso del 2004<br />
questa cifra dovrebbe quadruplicare.<br />
La Compagnia marittima Ust-Luga ha già reso<br />
operativo un terminal carbone ed un molo-rada che<br />
permette lo scarico dei cargo da imbarcazioni fluviali<br />
ed il carico successivo su navi oceaniche, fino a<br />
50.000 tonnellate.<br />
Le migliori prospettive di collaborazione per le<br />
società europee sono nell’area dei rifornimenti di<br />
macchine, materiali, e tecnologie per i suddetti programmi<br />
di trasporto e di infrastruttura; il punto<br />
attualmente negativo è però rappresentato dallo sfavorevole<br />
cambio con l’euro, che rende preferibile<br />
per le società russe riferirsi ad esportatori che lavorano<br />
in dollari, Stati Uniti in testa: è quindi evidente<br />
che le nostre imprese dovranno munirsi di un’attenta<br />
politica dei prezzi nel fare qualsiasi offerta.<br />
Lo sviluppo di complessi progetti di logistica continuerà<br />
a San Pietroburgo e nella regione di<br />
Leningrado, anche per la grande predominanza del<br />
trasporto su gomma: ad esempio, secondo recenti<br />
statistiche, soltanto il 12-15% di tutto il turnover container<br />
del terminal cargo “PKT”, nel Grande Porto di<br />
San Pietroburgo, è trasportato via ferrovia, mentre il<br />
resto viaggia su tir; dal PKT vengono caricati ogni<br />
giorno fino a 600-700 camion.<br />
Una situazione simile è presente anche negli altri<br />
terminal container di San Pietroburgo, come<br />
Petrolesport.<br />
Il traffico cargo esportato in container viene preparato<br />
<strong>nelle</strong> varie aree industriali russe, ma le società<br />
export normalmente non dispongono dei macchinari<br />
e dell’esperienza necessaria per la corretta<br />
esportazione dei container; i cargo vengono perciò<br />
caricati su vagoni ferroviari e spediti ai terminal<br />
d’imbarco di San Pietroburgo, e soltanto lì ricaricati<br />
sui container.<br />
Anche la costruzione della nuova circonvallazione<br />
riguarda lo sviluppo della logistica, per servire un<br />
numero sempre maggiore di tir.<br />
Poiché San Pietroburgo è il più importante hub<br />
per l’import-export russo, la costruzione di nuovi<br />
complessi di carico-scarico, magazzini, e terminal tir,<br />
è molto promettente anche in vista del continuo<br />
aumento nel turnover cargo; i settori della logistica<br />
a più rapida crescita nella città sono perciò la<br />
costruzione stradale, l’immobiliare industriale e per<br />
magazzini, il rifornimento di impianti e macchinari<br />
da costruzione e per la predisposizione di terminal<br />
anche portuali, e di altri articoli inerenti. (Sul prossimo<br />
numero “Magazzini ed aree industriali a<br />
SanPietroburgo)O
Compriamo un appartamento?<br />
Sì, ma per investire<br />
MOSCA. Il continuo aumento dei prezzi degli immobili a Mosca sta<br />
rendendo gli acquisti di appartamenti un vero e proprio mezzo di investimento:<br />
secondo un’analisi riportata da Finansovye Izvestia, la percentuale<br />
di queste transazioni realizzate non per necessità ma per investimento,<br />
è salita a Mosca al 30% del totale nel 2003, e si attende balzare quest’anno<br />
al 35-40%.<br />
Ma se la corsa dei prezzi dovesse fermarsi, questi immobili verranno<br />
immediatamente messi in vendita, con la conseguenza di un generalizzato<br />
declino dei prezzi medesimi, e la fine di questo tipo di speculazione: il<br />
problema è che nessuno sa se e quando ciò accadrà.<br />
I prezzi degli immobili nella capitale <strong>russa</strong> sono in crescita per il quarto<br />
anno consecutivo; nel solo 2003, sono aumentati fra il 30 ed il 50%<br />
a seconda <strong>delle</strong> tipologie residenziali.<br />
Mentre nel 2000-2001 gli acquisti immobiliari a fini d’investimento<br />
risultarono appena l’1-2% nel totale <strong>delle</strong> transazioni, per il 2003 si può<br />
invece parlare di vera e propria “moda” all’investimento sul mattone,<br />
principalmente dovuta all’indebolimento del dollaro, che ha spinto professionisti<br />
e gente comune ad affidarsi, più di quanto abbiano fatto in<br />
passato, ai beni durevoli.<br />
Le stime correnti parlano di una ulteriore crescita nei prezzi degli<br />
appartamenti a Mosca del 20-25% per quest’anno, mentre il processo<br />
dovrebbe rallentare nel 2005-2006, a circa il 15% all’anno, con la conseguente<br />
diminuzione degli immobili acquistati ai soli fini di speculazione.<br />
Per evitare una crisi di tutto il settore, è necessario che la percentuale<br />
di acquisti d’investimento sul mercato residenziale corrisponda al tasso<br />
effettivo di nuove costruzioni, ed in ogni caso non dovrebbe superare il<br />
livello critico di 3 milioni di metri quadrati, che potrebbe essere raggiunto<br />
non prima del 2005-2006.<br />
Altre analisi sostengono che fra due anni i prezzi a Mosca al metro<br />
quadro saranno ormai generalmente sui 2.000 dollari, quindi gli stessi<br />
tenderanno ad aumentare in <strong>mani</strong>era molto più contenuta; ed un ulteriore<br />
aumento nell’offerta dopo che gli immobili acquistati a fini d’investimento<br />
saranno messi in vendita, potrebbe avere come conseguenza un<br />
vero e proprio “flop” di tutto questo sistema.<br />
Che non rivestirebbe necessariamente le caratteristiche di una crisi,<br />
ammettono taluni, ma che per certo farà scendere, e di molto, i prezzi<br />
immobiliari, con alla fine, la loro stabilizzazione sul lungo periodo.<br />
Altri, infine, si attendono questo scenario già nel 2005-2006, in coincidenza<br />
con un’attesa brusca discesa nei prezzi del greggio.O<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
“Izvestiya” critica sul secondo mandato Putin<br />
MOSCA. Un lungo articolo analitico sul numero di “Izvestiya” del 16 di aprile intitolato<br />
“Modernizzazione invece di democrazia”, conclude che il presidente Putin rientra<br />
nella lunga tradizione <strong>russa</strong> <strong>delle</strong> “riforme dall’alto”; tuttavia, l’analisi continua, il<br />
“trincerato” sistema amministrativo che Putin ha creato nel corso del suo mandato<br />
non sarà in grado di portare avanti le riforme più significative, poiché “presto o tardi<br />
la logica <strong>delle</strong> riforme entrerà in conflitto con gli interessi del sistema come complesso,<br />
e di alcuni rappresentanti od istituzioni particolari di esso, al suo interno”.<br />
Il quotidiano esprime quindi i suoi dubbi che un tale sistema sarà in grado di<br />
generare idee nuove per la riforma in assenza di un qualsiasi significativo dibattito<br />
pubblico.<br />
L’analisi continua ricordando che poco prima della sua elezione a presidente<br />
della Federazione Russa nel 2000, Putin aveva deposto fiori sulla tomba dell’ex<br />
segretario generale del PCUS, Yurii Andropov, interpretando questo atto come simbolico<br />
del desiderio di Vladimir Vladimirovich di essere l’erede “dell’ultimo riformatore<br />
di stampo sovietico, Mikhail Gorbachev”; Izvestiya nota la prominenza del personale<br />
militare e <strong>delle</strong> agenzie di sicurezza nell’amministrazione di Putin, sostenendo<br />
che tali figure hanno acquistato importanza in tutta la vita pubblica, arrivando a<br />
comprendere sino al 70% di tutti i dipendenti degli uffici presidenziali e dei suoi inviati<br />
nei distretti che il neo-presidente creò quattro anni fa.<br />
Il giornale arguisce, quindi, che tali personaggi continueranno a farsi strada<br />
anche nel mondo del business durante il secondo mandato di Putin e, come risultato,<br />
la vita economica diventerà “senza alternative” come è già quella politica: fatto<br />
che renderà impossibile raggiungere gli obbiettivi economici del presidente, incluso<br />
il raddoppio del prodotto interno lordo entro un decennio.<br />
La previsione di Izvestiya per il futuro è quindi che il ruolo dello stato nell’economia<br />
continuerà a rafforzarsi durante i prossimi quattro anni di nuova presidenza<br />
Putin, con “casi isolati” di nazionalizzazione, anche se questo non diventerà un trend<br />
importante; le privatizzazioni continueranno, ma saranno guidate da “considerazioni<br />
ideologiche”, espressione che pare di capire il quotidiano utilizzi nel senso di<br />
“patriottismo”.<br />
Nonostante le retoriche populistiche, la tendenza dei prossimi quattro anni di<br />
gestione del Cremlino, sarà verso la brusca riduzione dei benefici sociali; le proposte<br />
riforme nei settori dell’edilizia popolare e dei servizi comunali falliranno poiché<br />
“l’influenza dei burocrati è troppo alta”, e similmente, si dimostrerà molto difficile la<br />
riforma militare, con un improbabile progresso verso un esercito completamente di<br />
volontari prima del 2008.<br />
Lo stato manterrà il suo controllo sulle televisioni nazionali, e potrebbe persino<br />
“sostituire il management <strong>delle</strong> reti più importanti con personale più fedele”; soltanto<br />
la riforma giudiziaria, secondo il quotidiano, è prevista avanzare in modo sostanziale<br />
e secondo i tempi prefissati, con la probabile abolizione della procura generale<br />
prima del 2008.O<br />
5
6<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
Lo sviluppo <strong>delle</strong> PMI a Sverdlovsk<br />
La regione di Yekaterinburg è la terza “incubatrice” della piccola imprenditoria in Russia<br />
Con un’abbondanza di risorse minerali ed<br />
un forte settore industriale e della costruzione<br />
di macchine, la regione di Sverdlovsk<br />
è fra le più ricche ed a più rapida crescita, <strong>nelle</strong> economie<br />
locali della Russia.<br />
Mentre a dominare sono ovviamente i grandi<br />
gruppi industriali, la ricchezza che questi generano<br />
ha alimentato un settore della piccola e media<br />
imprenditoria piuttosto dinamico, piccolo quanto alla<br />
sua influenza sul PIL locale, ma grande se rapportato<br />
alla situazione di molte altre regioni di questo<br />
paese.<br />
Ciò è particolarmente vero per la città di<br />
Yekaterinburg, il capoluogo regionale e del Distretto<br />
federale degli Urali, nonché terza città <strong>russa</strong> per<br />
importanza: lo sviluppo del settore <strong>delle</strong> PMI a<br />
Sverdlovsk è divenuto priorità per le autorità regionali<br />
e federali, così come per diverse istituzioni finanziarie<br />
ed organizzazioni di supporto all’imprenditoria.<br />
Il numero totale di piccole e medie imprese registrate<br />
a Sverdlovsk nel 2003, secondo la locale<br />
dipendenza del Comitato statistico, sarebbe stato di<br />
circa 24 mila, ma circa un terzo <strong>delle</strong> società regolarmente<br />
registrate non svolgerebbero attività<br />
imprenditoriale in modo continuativo, con la conseguenza<br />
che è più ragionevole parlare di 16.000 entità.<br />
La legge federale del 14 giugno 1995 “Sul sostegno<br />
governativo alle piccole e medie imprese nella<br />
Federazione Russa”, definisce le PMI come: imprese<br />
in cui il numero dei dipendenti non eccede le 100<br />
unità nell’industria, <strong>nelle</strong> costruzioni, e nei trasporti;<br />
le 60 unità in agricoltura, ricerca scientifica e tecnologica;<br />
le 30 unità nel commercio al dettaglio; e le<br />
50 unità in tutti gli altri settori.<br />
Ancora, considerate PMI sono le aziende agricole<br />
di tutte le dimensioni, e le persone fisiche che svolgono<br />
attività d’impresa senza avere registrato una<br />
persona giuridica, cioè gli imprenditori individuali.<br />
Nella regione di Yekaterinburg vi sarebbero stati<br />
lo scorso anno quasi 150.000 imprenditori individuali,<br />
dei quali quelli effettivamente svolgenti la propria<br />
attività, e che hanno depositato la propria contabilità<br />
agli ispettorati fiscali, non avrebbero superato<br />
i 100 mila; gli agricoltori costituirebbero poi l’1,5%<br />
nel totale <strong>delle</strong> PMI a Sverdlovsk, con circa 2.000<br />
aziende agricole.<br />
Il 43% <strong>delle</strong> piccole e medie imprese opererebbe<br />
quindi nel retail e nel catering, il 20% <strong>nelle</strong> costruzioni,<br />
il 5% nella ricerca, il 4% nel commercio all’ingrosso<br />
o nella <strong>mani</strong>fattura, il 3% nei trasporti, ed il 2%<br />
nell’intermediazione immobiliare.<br />
La share <strong>delle</strong> PMI nel prodotto interno lordo <strong>delle</strong><br />
regioni russe è però pari ad appena il 12%, mentre<br />
nell’industrializzata Sverdlovsk conta soltanto per il<br />
9%, secondo il locale ministero dell’economia e del<br />
lavoro; tuttavia, il loro ruolo nell’economia locale sta<br />
crescendo rapidamente di anno in anno.<br />
Il giro d’affari per beni e servizi goduto dalle piccole<br />
e medie imprese della regione è infatti una parte<br />
significativa del totale regionale, con il 45% (1,7<br />
miliardi di dollari) nel commercio al dettaglio, ed il<br />
26% <strong>nelle</strong> costruzioni, ma una costante crescita si<br />
registra anche negli altri settori, ed è altamente probabile<br />
che queste cifre siano sottostimate, specialmente<br />
nel retail e nel catering, se si considera il fatto<br />
che gli imprenditori russi regolarmente rapportano<br />
agli enti pubblici entrate minori della realtà, per venire<br />
sottoposti ad una pressione fiscale più contenuta.<br />
La share <strong>delle</strong> piccole e medie imprese nella produzione<br />
regionale resta comunque pari al 4,5%, in<br />
quanto il settore industriale è concentrato nella<br />
metallurgia (più del 50%) e nel complesso militare,<br />
per loro stessa natura non molto consoni allo sviluppo<br />
<strong>delle</strong> PMI.<br />
Queste ultime impiegano a Sverdlovsk circa<br />
350.000 lavoratori; il tasso regionale di diffusione<br />
<strong>delle</strong> piccole e medie imprese è pari a 5 ogni 1.000<br />
abitanti, rispetto alla media <strong>russa</strong> di poco più di 6,<br />
con l’esclusione di Mosca e San Pietroburgo, con<br />
circa 25 PMI ogni 1.000 abitanti, tasso che si<br />
approssima agli analoghi indicatori dei paesi occidentali.<br />
Secondo la dipendenza regionale del Comitato<br />
statistico, oltre l’83% <strong>delle</strong> PMI impiega in media soltanto<br />
15 dipendenti, mentre quelle con il numero<br />
maggiore di dipendenti (da 25 a 100) sono registrate<br />
nei settori energetico e della lavorazione dei metalli;<br />
il 60-70% di quelle che lavorano nel commercio,<br />
catering, intermediazioni immobiliari, scienza e cultura,<br />
ha non più di 5 dipendenti.<br />
Anche Yekaterinburg riflette il trend generale russo<br />
verso un aumento nel numero di imprenditori individuali:<br />
secondo il Comitato statistico, questi sarebbero<br />
passati dai 109.000 del 1999 ai 150.000 del<br />
2003.<br />
Un’altra caratteristica regionale è la distribuzione<br />
ineguale <strong>delle</strong> PMI sul territorio: la grande maggioranza<br />
di queste (65-70%) si trova infatti a<br />
Yekaterinburg, anche se soltanto il 29% della popolazione<br />
della regione vive nel capoluogo; la ragione<br />
di ciò risiede <strong>nelle</strong> condizioni più favorevoli per iniziare<br />
e sviluppare una piccola attività, <strong>nelle</strong> maggiori<br />
opportunità finanziarie, ed in una più sviluppata<br />
infrastruttura di supporto alle PMI nel capoluogo,<br />
città che con la sua popolazione urbana provvede un<br />
forte mercato per molti dei prodotti e servizi <strong>delle</strong> piccole<br />
imprese.<br />
Secondo il dipartimento di Sverdlovsk della Banca<br />
Centrale <strong>russa</strong>, il volume di mutui concessi alle piccole<br />
e medie imprese ha superato nel 2003 i 200<br />
milioni di dollari, pari al 14% circa di tutti i finanziamenti<br />
bancari effettuati nell’economia di Sverdlovsk.<br />
La Banca Europea per la Rcostruzione e lo<br />
Sviluppo (BERS) supporta lo sviluppo regionale <strong>delle</strong><br />
PMI attraverso il Fondo russo per la piccola imprenditoria,<br />
che lavora con KMB Micro-Credit Bank ed<br />
altri istituti partner per raggiungere il numero più<br />
ampio possibile di intermediari finanziari.<br />
I partner della BERS nella regione degli Urali sono<br />
Sberbank, KMB, e Uraltransbank a Yekaterinburg, e<br />
Chelindbank a Chelyabinsk.<br />
Finora il Fondo offre nel suo programma due tipi<br />
di mutuo: “micro-prestiti”, da un minimo libero sino<br />
ad un massimo di 10.000 dollari, al massimo biennali<br />
ma in media con una durata di nove mesi, destinati<br />
agli imprenditori individuali ed alle ditte con sino<br />
a 20 dipendenti, operanti nei settori del commercio,<br />
dei servizi, e della produzione; e prestiti da 10 a 200<br />
mila dollari, biennali, per imprenditori individuali e<br />
ditte con sino a 150 dipendenti.<br />
La Banca KBM è stata fondata nel 1999 come<br />
istituto-sportello del Fondo russo per la piccola<br />
imprenditoria, e continua ad avere come attività principale<br />
i finanziamenti alle PMI: la filiale di Yekaterinburg<br />
ne provvede fino ad oltre 300 ogni mese, in maggioranza<br />
non superiori ai 10.000 dollari.<br />
Anche la società Delta Leasing è stata istituita nel<br />
1999, dal Fondo russo-statunitense per gli investimenti,<br />
con l’obbiettivo di sviluppare il mercato del<br />
leasing; Delta offre sia impianti e macchinari nuovi<br />
che usati, con termini al massimo quinquennali,<br />
senza restrizione alcuna quanto al paese di origine<br />
degli stessi.<br />
Le rate annuali destinate alla società<br />
contano normalmente per il 10-13% del<br />
costo di acquisto dei macchinari; il finanziamento<br />
offerto prevede il pagamento da<br />
parte dell’utilizzatore russo del 25% del<br />
valore totale dell’impianto o macchina,<br />
con il rimanente che verrà restituito per<br />
mezzo di versamenti mensili; i proprietari<br />
effettivi dell’utilizzatore debbono poi provvedere<br />
adeguata garanzia in base al contratto<br />
di leasing.<br />
Questo istituto si è dimostrato particolarmente<br />
popolare fra le PMI, in quanto<br />
prevede riduzioni fiscali per l’utilizzatore,<br />
non richiede di norma garanzie particolari<br />
a parte il bene assegnato, ed i pagamenti<br />
del leasing vengono caricati sulla<br />
clientela finale direttamente come costi di<br />
produzione.<br />
La regione di Sverdlovsk possiede una<br />
rete particolarmente sviluppata di istituzioni<br />
creditizie, incluse una ventina di<br />
banche regionali, 100 filiali di banche sia<br />
regionali che nazionali o di altre aree, e<br />
40 dipendenze di Sberbank e dei suoi<br />
affiliati.<br />
La maggior parte degli istituti regionali<br />
provvede servizi di finanziamento alle<br />
imprese locali; secondo l’Unione bancaria<br />
degli Urali, i prestiti alle PMI contano<br />
per il 14-15% del portafoglio mutui complessivo<br />
del settore locale: si tratta di circa<br />
120 milioni di dollari all’anno in 3.000<br />
interventi, oltre ad una ventina di milioni<br />
di dollari destinati, in circa 2.000 dazioni,<br />
direttamente agli imprenditori individuali.
I tassi di interesse praticati lo scorso anno per i<br />
mutui in rubli sono variati dal 22 al 28%, e quelli in<br />
valuta dal 15 al 20%, mentre i termini praticati<br />
vanno normalmente dai 3 ai 24 mesi; i settori industriale<br />
e del retail hanno ricevuto il 70-80% dei<br />
mutui, mentre la rimanenza è stata distribuita fra i<br />
servizi, le costruzioni, i trasporti, e l’agricoltura.<br />
E’ tuttavia ancora un grosso problema ottenere<br />
un mutuo bancario per chi inizi un’attività, in quanto<br />
la gran parte <strong>delle</strong> banche preferisce finanziare<br />
clienti già dotati di una buona storia creditizia; oltre<br />
a ciò, il 42% <strong>delle</strong> banche locali non è interessato<br />
a lavorare con le piccole imprese con un giro d’affari<br />
annuo inferiore ai 120.000 dollari, secondo<br />
una ricerca del Centro russo per la riforma economica<br />
condotta alla fine del 2001.<br />
Il primo luglio 2002 la Duma <strong>russa</strong> di stato ha<br />
approvato in terza ed ultima lettura la legge di<br />
modifica alla parte seconda del codice tributario e<br />
di altre normative sulla tassazione della piccola<br />
imprenditoria nel paese; dal primo gennaio 2003,<br />
le PMI e gli imprenditori privati con un giro d’affari<br />
annuale non superiore ai 15 milioni di rubli, e con<br />
un numero di dipendenti non superiore alle 100<br />
unità, hanno potuto optare per procedure semplificate<br />
di tassazione.<br />
L’amministrazione regionale di Sverdlovsk ha<br />
inoltre adottato un programma intitolato “Concetti<br />
della politica pubblica per il supporto e lo sviluppo<br />
<strong>delle</strong> piccole e medie imprese a Sverdlovsk nel<br />
periodo 2002-2015”, mirato a creare le condizioni<br />
favorevoli ad un rapido attecchimento <strong>delle</strong> PMI,<br />
il loro aumento di competitività, e lo sviluppo in<br />
linea con il resto dell’economia locale.<br />
E’ prevista la creazione di un ministero regionale<br />
per le PMI, la creazione di una rete di quelli che<br />
sono stati chiamati “incubatori di piccola impresa”,<br />
l’apertura cioè di centri d’informazione e consulenza,<br />
e la diffusione del leasing; uno degli obbiettivi<br />
di questo programma è di aumentare la share <strong>delle</strong><br />
piccole e medie imprese nell’economia regionale al<br />
20-25% di Pil ed occupazione.<br />
Il Centro regionale di Sverdlovsk per il supporto<br />
alle PMI è stato creato nel 1995 per coordinare i<br />
vari interventi regionali e per provvedere servizi<br />
finanziari, di consulenza, ed informativi; ha inoltre<br />
sinora provvisto mutui agevolati a 300 PMI per più<br />
di 3 milioni di dollari.<br />
Assieme all’amministrazione regionale, il Centro<br />
ha creato una rete di 22 fondi municipali a sostegno<br />
<strong>delle</strong> PMI, uno dei network più ampi su tutta<br />
la Russia, diffusi nei centri più importanti del territorio.<br />
Oltre 20 unioni ed associazioni di piccole e<br />
medie imprese rappresentano gli interessi di queste<br />
aziende sul territorio, e tutelano i diritti della categoria<br />
agendo da intermediari fra il governo regionale<br />
e la piccola imprenditoria; particolare attenzione<br />
è stata dedicata di recente al supporto <strong>delle</strong><br />
PMI operanti in settori innovativi: proprio grazie agli<br />
sforzi <strong>delle</strong> associazioni di categoria, la regione di<br />
Sverdlovsk ha ricevuto 1 milione di dollari dal bilancio<br />
federale da destinare allo sviluppo <strong>delle</strong> piccole<br />
imprese nei settori a più alto contenuto tecnologico.<br />
Secondo l’Associazione <strong>delle</strong> piccole imprese di<br />
Yekaterinburg, gli impedimenti più significativi ad<br />
un rapido sviluppo <strong>delle</strong> PMI nella regione sono, in<br />
conclusione, l’assenza di una più profonda legislazione<br />
da parte dei governi federale e locale, e la<br />
mancata partecipazione <strong>delle</strong> imprese stesse nella<br />
fase decisionale legislativa, in sede di parere; gli<br />
appositi fondi di bilancio, poi, dovrebbero essere<br />
utilizzati non tanto per sostenere progetti d’impresa<br />
individuali, quanto per sviluppare un’infrastruttura<br />
di appoggio a tutti i player; dovrebbero inoltre venire<br />
divulgati maggiormente i programmi anti-corruzione,<br />
in quanto è dato scontato che agli imprenditori<br />
locali vengono richieste mensilmente tangenti<br />
da parte di diverse istituzioni ed agenzie pubbliche<br />
(si stima che la spesa mensile media per la corruzione<br />
dei pubblici ufficiali superi i 100 dollari), per<br />
“oliare” il meccanismo di ottenimento dei vari permessi<br />
amministrativi; infine, da considerare è la<br />
mancanza generale nella Federazione Russa di<br />
un’efficace politica anti-monopolio.O<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
Novatek ha le carte in<br />
regola per sfidare il<br />
gigante Gazprom<br />
MOSCA. Novatek, il secondo maggiore produttore<br />
russo di gas naturale, ha concluso un protocollo d’intesa<br />
con un gruppo di banche tedesche guidate da<br />
Commerzbank, per il finanziamento del suo stabilimento<br />
petrol-chimico da 1 miliardo di euro nella<br />
regione del Volga.<br />
L’indipendente Novatek, il cui accesso alla rete<br />
nazionale di gasdotti è strettamente controllato dal<br />
monopolista russo Gazprom, la maggiore compagnia<br />
del gas al mondo, intende aumentare quest’anno la<br />
propria produzione di un terzo, a 27 miliardi di metri<br />
cubi, pari a circa il 5% di quella di Gazprom, ma ciononostante<br />
sufficiente a soddisfare i rifornimenti ad un<br />
paese come la Spagna per almeno 15 mesi.<br />
Il gruppo ha di recente raccolto in modo attivo dai<br />
mercati parecchi investimenti, con l’intenzione di<br />
aumentare la produzione (50 miliardi di metri cubi<br />
all’anno entro il 2010, pari al 7% della produzione<br />
totale <strong>russa</strong>) e costruire nuovi impianti nei prossimi<br />
anni, contando sulla liberalizzazione del mercato<br />
domestico del gas, e quindi su di un probabile aumento<br />
dei prezzi.<br />
Il portavoce del gruppo ha riferito che Novatek<br />
finanzierà con risorse proprie il 15% dei costi del progetto,<br />
che riguarda un nuovo stabilimento a Samara<br />
per la produzione di 400.000 tonnellate di polietilene,<br />
200.000 tonnellate di polipropilene, e 100.000 tonnellate<br />
di benzolo all’anno; lo studio di flessibilità relativo<br />
è stato preparato dal gruppo tedesco di ingegneristica<br />
del gas, Linde AG, mentre il contratto fra tutte le<br />
parti coinvolte dovrebbe essere firmato entro l’estate.<br />
Novatek intende rifornire il nuovo impianto petrolchimico<br />
con gas e condensati provenienti dal suo<br />
nuovo stabilimento siberiano, per il quale ha raccolto<br />
finanziamenti di 100 milioni di dollari attraverso l’olandese<br />
ING.O<br />
7
MOSCA. Il governo investirà 1,4 miliardi di dollari<br />
<strong>nelle</strong> sue ferrovie per permettere all’importante<br />
compagnia petrolifera Yukos di triplicare i rifornimenti<br />
di greggio alla Cina, raggiungendo i 300.000<br />
barili al giorno entro il 2006, ha informato l’ente<br />
“Ferrovie Russe”; l’aggiornamento <strong>delle</strong> linee coinvolte<br />
costerà la metà di quanto Yukos aveva previsto<br />
di investire nella costruzione di un nuovo oleodotto<br />
per la Cina, anche se quest’ultima infrastruttura<br />
avrebbe potuto garantire una capacità di gran lunga<br />
maggiore.<br />
“Ferrovie Russe” investirà i 1.400 milioni di dollari<br />
nell’ammodernamento <strong>delle</strong> linee che conducono<br />
oltre confine attraverso la stazione di Zabaikalsk,<br />
per portare la capacità della linea a 200.000 barili<br />
al giorno entro i prossimi due anni e mezzo, mentre<br />
altri 100.000 barili al giorno di greggio russo arriveranno<br />
in Cina via Mongolia.<br />
La major ha deciso nel 2003 di aumentare i<br />
rifornimenti alla Cina su strada ferrata a seguito<br />
della mancanza di una decisione chiara del<br />
Cremlino sul percorso del nuovo oleodotto transasiatico,<br />
direttamente verso il Pacifico per rifornire i<br />
mercati di Giappone e Stati Uniti (ma anche la<br />
Cina), oppure direttamente verso il vicino meridionale.<br />
Yukos si sarebbe accollata i costi (2,8 miliardi di<br />
dollari) per la struttura diretta in Cina, mentre il<br />
MOSCA-SAN PIETROBURGO. Le terze linee<br />
aeree russe Pulkovo, in corso di negoziazioni con<br />
quelle presidenziali Rossiya per una eventuale fusione,<br />
hanno reso noto che procederanno all’acquisto<br />
per leasing di 15 jet di fabbricazione occidentale.<br />
Come altre compagnie domestiche che stanno<br />
lottando per mantenersi competitive in un mercato in<br />
crescita, ma in cui è lampante la mancanza di aeromobili<br />
russi di fabbricazione recente, Pulkovo sta<br />
guardando oltre confine, nonostante dazi doganali<br />
di quasi il 40% per l’importazione di aerei di produzione<br />
straniera, ha confermato Alexander Golovin,<br />
direttore generale del gruppo, che conta di vederne<br />
arrivare tre già entro un anno.<br />
La compagnia Pulkovo, di San Pietroburgo, starebbe<br />
scegliendo i velivoli fra i Boeing 737 e gli<br />
Airbus 319, ha specificato il vice direttore generale,<br />
Sergei Belov; i primi tre esemplari verranno presi in<br />
leasing per 3 anni, attendendo le necessarie certificazioni<br />
per il via libera alla produzione del nuovo<br />
Tu-334.<br />
Se il nuovo Tupolev a 100 posti non sarà disponibile<br />
entro tale periodo di tempo, la compagnia<br />
potrebbe allora considerare di estendere i termini<br />
del contratto di leasing per i primi tre jet, e di acquisirne<br />
altri.<br />
Il direttore finanziario del gruppo, Boris<br />
Gudkovich, sostiene la necessità di almeno cinque<br />
jet per la copertura dell’Europa, che andranno a<br />
sostituire gli attuali Tu-134, che non sono più<br />
ammessi a volare nei cieli del Vecchio Continente in<br />
quanto non in regola con le regolamentazioni sul<br />
rumore.<br />
Nel 2003 Pulkovo ha trasportato 2,4 milioni di<br />
passeggeri, mentre le linee aeree e l’ente Aeroporto<br />
di Pulkovo hanno chiuso complessivamente l’anno<br />
con guadagni di 390,7 milioni di rubli (13,7 milioni<br />
di dollari); interamente di proprietà statale, le linee<br />
aeree stanno però ora separando le proprie operazioni<br />
da quelle dell’aviostazione, ed attendendo la<br />
decisione governativa sulla probabile fusione con<br />
Rossiya, che oltre a spostare Putin e gli alti funzionari<br />
del Cremlino, opera anche voli commerciali.<br />
La compagnia prevede un aumento di almeno il<br />
20% dei passeggeri nel 2004, fattore che richiederebbe<br />
urgentemente una nuova flotta, e Belov non<br />
ha escluso che Pulkovo chieda ufficialmente al<br />
governo federale di abbassare i dazi import per gli<br />
8<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
Un miliardo e mezzo di dollari<br />
per portare più petrolio in Cina<br />
gestore monopolista della rete <strong>russa</strong> di oleodotti,<br />
Transneft, appoggia tuttora una conduttura più<br />
costosa, ma dalla capacità di 1 milione di barili al<br />
giorno, verso Nakhodka.<br />
Considerato comunque che le linee ferroviarie<br />
non possono essere dedicate costantemente alla<br />
sola movimentazione petrolifera, gli esperti giudicano<br />
questa proposta di “Ferrovie Russe” troppo costosa,<br />
e fattibile per la Yukos soltanto dietro un’apposita<br />
negoziazione di tariffe specifiche, ed in presenza<br />
di alti prezzi del greggio.<br />
Ma Pechino, secondo consumatore al mondo di<br />
petrolio, con la sua economia in pieno boom, è<br />
destinata a rimanere un target attraente per le compagnie<br />
petrolifere russe, indipendentemente dalla<br />
costruzione del gasdotto trans-asiatico o meno.<br />
I prezzi del greggio sono rimasti molto forti negli<br />
anni recenti, sostenuti dai tagli alla produzione effettuati<br />
dall’OPEC e da vari problemi che hanno ridotto<br />
le estrazioni in Venezuela, Nigeria, ed Iraq, mentre<br />
in questi giorni l’Urals russo ha superato i 31 dollari<br />
al barile.<br />
Pechino non ha però ancora abbandonato del<br />
tutto le speranze per l’implementazione dell’oleodotto,<br />
ha riferito il portavoce del loro ministero degli<br />
esteri, Kong Quan, parlando di esso come di “uno<br />
degli attuali più grandi e realistici progetti di cooperazione”.<br />
aeroplani di fabbricazione straniera, dopo che ha<br />
concesso ai concorrenti Aeroflot e Transaero consistenti<br />
sconti fiscali; la compagnia di bandiera <strong>russa</strong><br />
opera una flotta “occidentale” di 26 fra Boeing e<br />
Airbus, mentre la privata Transaero utilizza 11<br />
Boeing, prevedendone ulteriori arrivi nel corso di<br />
quest’anno.<br />
Più a sud, nella regione di Mosca, prosegue<br />
intanto la concorrenza fra lo storico aeroporto di<br />
Sheremetyevo, il cui futuro è ancora incerto, e le<br />
stazioni <strong>delle</strong> due cittadine vicine, che continuano a<br />
modernizzarsi e ad attirare sempre più passeggeri.<br />
Vnukovo, il più obsoleto dei tre principali aeroporti<br />
moscoviti, ha reso noto alla metà di aprile che<br />
il nuovo terminal internazionale è entrato ufficialmente<br />
in servizio; l’infrastruttura da 50 milioni di dollari,<br />
su 25.000 metri quadrati, può gestire 1.200<br />
passeggeri all’ora, ed è punto chiave di un ambizioso<br />
(1,3 miliardi di dollari) e completo rinnovamento<br />
di tutto l’aeroporto, fortemente voluto dal suo maggiore<br />
azionista, il municipio di Mosca, assieme ad<br />
investitori privati.<br />
Da Vnukovo, aperto nel 1941, sono transitati nel<br />
2003 soltanto 2,7 milioni di passeggeri, ma questo<br />
dato potrebbe crescere a 3,5 milioni quest’anno ed<br />
a cinque nel 2005, secondo Vitaly Vantsev, direttore<br />
generale dell’ente Aeroporto internazionale di<br />
Vnukovo, che possiede e gestisce il nuovo terminal;<br />
oltre 40 linee aeree, fra cui Rossiya, si appoggiano<br />
a Vnukovo.<br />
Il comune di Mosca possiede il 60,8% di<br />
Vnukovo, dopo essere subentrato al governo federale<br />
lo scorso anno, ed il 25% di Vnukovo<br />
International; Vnukovo-Invest, una società privata,<br />
detiene il 36,5% dell’aeroporto ed il 75% del nuovo<br />
terminal.<br />
A metà aprile, Vnukovo-Invest e municipio hanno<br />
convocato un’assemblea straordinaria degli azionisti<br />
durante la quale hanno sostituito il direttore generale<br />
dell’aeroporto, Valery Baranov, con l’ex generale<br />
dell’aeronautica Vasily Alexandrov, per ora facente<br />
funzioni, e deciso la costituzione di una società di<br />
gestione che opererà tutto il complesso di Vnukovo<br />
e che ne curerà l’ulteriore sviluppo.<br />
I piani per quest’ultimo prevedono la costruzione<br />
di un secondo, più grande, terminal internazionale, i<br />
cui lavori inizieranno nel 2005, e di un collegamento<br />
ferroviario su monorotaia alla stazione della<br />
L’opzione verso il porto pacifico di Nakhodka è<br />
ovviamente sponsorizzata dal Giappone, oltre che<br />
da Transneft, specialmente dopo che nel 2003 il<br />
ministero per le risorse naturali ha espresso parere<br />
negativo con l’Angarsk-Daqin per il fatto che transiterebbe<br />
<strong>nelle</strong> prossimità del lago Baikal.<br />
Ma anche per l’opzione con un impatto ecologico<br />
minore, il dibattito resta aperto, ha detto il vice<br />
presidente di Transneft, Sergei Grigoryev, e considerato<br />
che in certe aree la conduttura correrebbe a soli<br />
50-60 chilometri dal confine cinese, la costruzione<br />
di una diramazione sarebbe piuttosto fattibile; per il<br />
futuro prossimo, dicono gli specialisti, se necessario,<br />
il greggio può essere convenientemente trasferito da<br />
Nakhodka a Daqin su strada.<br />
Il progetto parla di un’infrastruttura da 4.130 chilometri<br />
che passerà a 159 chilometri a nord del lago<br />
Baikal, e parzialmente <strong>nelle</strong> vicinanze della ferrovia<br />
Baikal-Amur, fatto che ne renderà più agevole la<br />
manutenzione; la sua capacità dovrebbe essere di<br />
50 milioni di tonnellate all’anno, ed è stato pensato<br />
per i mercati dell’Asia-Pacifico, in cui il consumo di<br />
idrocarburi si attende superare i 1.500 milioni di<br />
tonnellate all’anno entro il 2010.<br />
Il greggio proverrà dai depositi <strong>nelle</strong> regioni di<br />
Tomsk, Khanty-Mansi (Siberia occidentale), Leno-<br />
Tungusskaya e Khatango-Vilyuiskaya (Siberia orientale),<br />
e dai campi di Verkhnechon (regione di Irkutsk)<br />
e Talakan (Yakutia), per i quali si dovranno prevedere<br />
apposite diramazioni.<br />
I lavori, quando saranno iniziati, oltre ai previsti<br />
18 mesi per gli ulteriori studi di fattibilità e di impatto<br />
ambientale, dureranno quattro anni, ed il costo<br />
complessivo sarà di 10,75 miliardi di dollari.O<br />
Aeroporti e compagnie in rinnovamento,<br />
alla caccia di passeggeri<br />
metropolitana Yugo-Zapadnaya.<br />
Anche il più moderno aeroporto moscovita,<br />
Domodedovo, prosegue con i suoi piani di modernizzazione;<br />
la struttura aggiungerà altri 10.000 metri<br />
quadrati di spazio entro giugno, ed aumenterà la<br />
sua capacità del 60%.<br />
L’aerostazione ha movimentato 9,4 milioni di<br />
passeggeri nel 2003, e ne attende una crescita ad<br />
11,6 milioni quest’anno, lo stesso volume registrato<br />
da Sheremetyevo nel 2002, che recentemente ha<br />
iniziato a perdere clienti, anche piuttosto importanti,<br />
come British Airways.<br />
In un controverso tender nello scorso gennaio,<br />
l’allora primo ministro, ormai prossimo all’allontanamento,<br />
Mikhail Kasyanov, aveva assegnato ad un<br />
sussidiario di Alfa Group, l’holding di Mikhail<br />
Fridman, il contratto per la gestione di Sheremetyevo;<br />
come conseguenza del cambio di esecutivo,<br />
però, lo stesso deve ancora venire finalizzato, e perciò<br />
i relativi piani di sviluppo sono stati messi in<br />
stand by.<br />
La lista dei probabili acquirenti di aviomobili<br />
occidentali non finisce qui: la KrasAir, le linee aeree<br />
di Krasnoyarsk, ha fatto sapere nella seconda metà<br />
di aprile che intende acquistare o prendere in leasing<br />
un totale di 44 aerei di modelli diversi entro il<br />
2015, con un investimento di 400 milioni di dollari;<br />
i primi 26 (250 milioni di dollari) dovrebbero arrivare<br />
prima del 2006, mentre già quest’anno è previsto<br />
l’arrivo di due Boeing 767, oltre a 2 Ilyushin-96 e 2<br />
Yak-42.<br />
Attualmente la sua flotta è di una trentina di velivoli;<br />
il gruppo intende anche investire 200 milioni di<br />
dollari nella ricostruzione, in tre-quattro anni, del<br />
suo hub principale, l’aeroporto Yemelianovo a<br />
Krasnoyarsk, ed aumentare il trasporto di cargo a<br />
200.000 tonnellate nel 2010 dalle 21.000 del<br />
2003.<br />
Lo scorso anno, il numero dei passeggeri trasportati<br />
da KrasAir è stato di 1,443 milioni, il 17% in<br />
più rispetto al 2002.O
A Londra<br />
il “Russian Economic<br />
Forum”<br />
LONDRA. Dal 18 al 20 aprile si è svolto a Londra il “Russian<br />
Economic Forum”, la 7ma edizione del consueto appuntamento<br />
londinese con i grandi nomi dell’economia e della politica <strong>russa</strong>.<br />
Hanno parlato, fra i moltissimi ospiti, Alexander Zhukov, vice<br />
primo ministro, Alexei Kudrin, ministro <strong>delle</strong> finanze, Supachai<br />
Panitchpakdi, direttore generale dell’Organizzazione mondiale<br />
per il commercio, Andrei Kostin, presidente di Vneshtorgbank,<br />
Anatoly Chubais, presidente di Unified Energy System, Aleksei<br />
Mordashov, presidente di Severstal, Kakha Bendukidze, direttore<br />
generale di OMZ, Vladimir Evtushenkov, presidente dell’holding<br />
Sistema, Peter Aven, presidente di Alfa Bank, Alexander Livshits,<br />
vice direttore generale di RusAl, e rappresentanti di TNK-BP,<br />
Deutsche Bank, Peter Hambro Mining, Siemens, ChevronTexaco,<br />
Shell, e General Electric.<br />
In agenda, sono stati discorsi su investimenti ed infrastrutture<br />
nel sistema degli idrocarburi, information technology, mercato<br />
degli eurobond, metalli preziosi, media, riforma dei mercati elettrico<br />
e del gas, fusioni ed acquisizioni, telecomunicazioni, settore<br />
bancario e finanziario, immobiliare, sviluppo <strong>delle</strong> PMI, sviluppo<br />
<strong>delle</strong> regioni, retail e beni di consumo, lo “spazio economico<br />
comune” della C.S.I., ammissione al WTO, riforma pensionistica,<br />
trasporti, e ruolo della Russia nell’economia globale.<br />
Il vice primo ministro Zhukov ha dichiarato nel suo intervento<br />
che la Federazione Russa dovrebbe raggiungere quest’anno un<br />
tasso di crescita economica del 5-6%, e che il governo intende<br />
mantenere un alto tasso di crescita anche per gli anni a venire,<br />
di concerto con una riduzione della dipendenza dalle esportazioni<br />
di energia; l’esecutivo, a suo dire, perseguirà una politica di rafforzamento<br />
del rublo, prevenendo allo stesso tempo che la<br />
moneta nazionale aumenti eccessivamente nei confronti del dollaro.<br />
Gli alti prezzi del greggio dovrebbero permettere al paese di<br />
accantonare nel fondo di stabilizzazione entro il 2005 fino a 500<br />
miliardi di rubli (17,85 miliardi di dollari); in generale, il governo<br />
Fradkov intende aumentare la competitività della Russia nell’economia<br />
globale, creando istituzioni economiche efficienti, mantenendo<br />
la stabilità politica ed economica, e riducendo la burocrazia.<br />
“La de-privatizzazione non avrà mai luogo”, ha poi rassicurato<br />
agli astanti Zhukov, e l’atteso processo a Mikhail Khodorkovsky, ex<br />
patron di Yukos, previsto per i prossimi mesi, “non avrà un serio<br />
impatto sull’economia”.<br />
Poche le novità di rilievo, però, a tale edizione del meeting,<br />
peraltro un po’ snobbata dalla stampa economica <strong>russa</strong>; secondo<br />
l’agenzia RIA Novosti, Norilsk Nickel dovrebbe partecipare alla<br />
prossima asta per il deposito aurifero di Sukhoi Log, il più esteso<br />
al mondo: l’annuncio è stato fatto a Londra proprio dal vice presidente<br />
dell’holding, Leonid Rozhetckin.<br />
Questa è l’ultima conferma dell’intenzione<br />
di Norilsk di entrare con forza nel business<br />
russo dell’oro, dopo alcune acquisizioni di<br />
società minerarie iniziate nel 2003.<br />
Come nell’edizione del 2000, si è anche<br />
tentata una previsione del futuro politico e<br />
parlamentare della nazione, viste le recenti<br />
elezioni legislative, presidenziali, ed il rinnovo<br />
dell’esecutivo.<br />
Hanno partecipato oltre 1.500 delegati<br />
russi, britannici, e di altre nazioni, per un totale<br />
di 150 oratori.<br />
Il prestigioso “The Times” ha notato come<br />
si siano riuniti nella capitale britannica ben<br />
quattro miliardari russi e molti milionari (tra le<br />
altre cose, Roman Abramovich è risultato il<br />
magnate più ricco che abbia la residenza in<br />
Gran Bretagna, con 13,4 miliardi di dollari),<br />
là recatisi a bordo di dozzine di lussuosi jet<br />
privati: la riunione riflette ancora una volta<br />
l’importanza centrale rivestita da Londra per<br />
la nuova elite <strong>russa</strong>.<br />
“Il denaro è qui a Londra.<br />
Geograficamente parlando, si tratta del posto<br />
giusto, e la maggior parte <strong>delle</strong> società russe<br />
inizia la propria globalizzazione alla Borsa<br />
londinese”, ha dichiarato Jennifer<br />
Buttenheim, di United Financial Group;<br />
“Londra è ritenuta il centro della politica,<br />
della cultura, e della finanza. E molti russi<br />
vogliono oggi essere al centro di qualsiasi<br />
cosa”, ha invece osservato l’analista Ludmila<br />
Judykova.O<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
La Banca Centrale dice “no” alle<br />
banche straniere<br />
MOSCA. La Banca Centrale si oppone alla nascita di sussidiari non registrati <strong>delle</strong> banche<br />
straniere in Russia: questo approccio è stato reso noto da Andrei Kozlov, primo vice direttore<br />
dell’istituto, durante la conferenza “Opportunità di investimento nel settore bancario<br />
russo”, a New York.<br />
L’apertura di sussidiari di istituti stranieri è stata discussa durante i negoziati per l’ammissione<br />
<strong>russa</strong> all’Organizzazione mondiale del commercio (WTO), ma Mosca continua<br />
a far balenare un secco “niet” su questo punto, ha risposto Kozlov al sottosegretario del<br />
Tesoro americano per gli affari internazionali, John Taylor, secondo cui l’entrata <strong>russa</strong> nel<br />
WTO migliorerebbe la competizione all’interno del sistema bancario locale.<br />
Autorizziamo operazioni trans-frontaliere di tipo anche sostanziale, ma anche la costituzione<br />
di sussidiari di banche straniere sul territorio russo, regolarmente registrati come<br />
persone giuridiche russe, ed operanti in linea con la legislazione nazionale ed alla pari<br />
con le banche russe, politiche comunemente accettate da ogni paese del mondo, ha<br />
informato Kozlov.<br />
Allo stesso tempo, non vogliamo che le banche straniere possano costituire sul territorio<br />
russo le cosiddette “filiali dirette” senza la creazione di entità giuridiche ad hoc, ha<br />
continuato l’alto funzionario: ciò può essere spiegato con diverse ragioni, prima di tutto<br />
con il fatto che questa concessione creerebbe un insormontabile vantaggio competitivo in<br />
favore degli istituti stranieri, con la conseguenza che i clienti russi, siano essi grandi, medi<br />
o piccoli, richiederebbero a queste filiali servizi bancari all’estero, sminuendo i nostri sforzi<br />
per la riforma del sistema bancario domestico, che sta comunque già facendosi strada<br />
nel mondo.<br />
Le banche straniere desiderano risparmiare con la creazione di filiali perché si tratta<br />
di un’operazione più a buon mercato della costituzione di una persona giuridica, rendendo<br />
servizi bancari di natura sostanziale, che non possono ancora essere resi dalle banche<br />
russe, invadendo il mercato e sottraendo clienti agli istituti locali, ha aggiunto Kozlov;<br />
lo stato è quindi chiamato a fare equilibrio in questa situazione, e stiamo difendendo la<br />
nostra posizione anche nei negoziati con l’Organizzazione mondiale per il commercio.O<br />
La Russia aumenta le riserve valutarie<br />
MOSCA. Nel 2003 la Federazione Russa ha aumentato le sue riserve in valute straniere<br />
del 50% su base annuale, e si è piazzata nona nella lista dei paesi del mondo con le maggiori<br />
riserve presso la propria Banca Centrale; i dati rilasciati da Bloomberg non tengono<br />
conto degli accantonamenti in oro.<br />
Il primo posto in questa classifica appartiene al Giappone, le cui riserve monetarie sono<br />
stimate in 809 miliardi di dollari, seguito da Cina e Taiwan con rispettivamente 416 e 226<br />
miliardi; vi sono quindi l’Unione Europea, la Corea del Sud, Hong Kong, l’India, e<br />
Singapore.<br />
Con 83,6 miliardi di dollari, Mosca si è lasciata dietro sé Messico e Brasile, che dispongono<br />
di riserve per 58,85 e 50 miliardi di dollari ciascuno.<br />
Soltanto due mesi fa le riserve della Banca Centrale <strong>russa</strong> sono state ancora più alte,<br />
toccando gli 89 miliardi di dollari, ma <strong>nelle</strong> ultime settimane l’istituto centrale è stato costretto<br />
a vendere dollari sul mercato monetario domestico per prevenire un eccessivo rafforzamento<br />
del rublo.<br />
La BC ha anche effettuato pagamenti per oltre 4 miliardi di dollari del proprio debito con<br />
l’estero.<br />
Riferendo sull’andamento della gestione, il governatore della Banca Centrale, Sergei<br />
Ignatyev, ha rassicurato <strong>nelle</strong> settimane scorse il presidente Putin che un certo decremento<br />
<strong>nelle</strong> riserve in valute estere dell’istituto centrale è fenomeno normale che non rappresenta<br />
pericolo alcuno per la situazione finanziaria del paese.O<br />
9
10<br />
POLONIA<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
Crescita economica al di<br />
sopra <strong>delle</strong> aspettative<br />
Il tasso di crescita economica del<br />
primo trimestre dell’anno toccherà<br />
probabilmente il 6%, grazie alle favorevoli<br />
condizioni dell’industria nazionale.<br />
Situazione in netta ripresa in 26<br />
settori su 29, con tassi in forte crescita<br />
soprattutto nel settore della trasformazione<br />
industriale, che ha raggiunto nel<br />
periodo considerato un sorprendente<br />
23,7%. Il settore dell’automotive nel<br />
mese di marzo è cresciuto addirittura<br />
del 74%, mentre i settori <strong>delle</strong> attrezzature<br />
per trasporto e dei beni non<br />
metallici rispettivamente del 66% e del<br />
47%. Anche il settore edilizio ha registrato<br />
una crescita del 6,3%. Gli analisti<br />
ritengono che questi risultati spingeranno<br />
il Consiglio per la Politica<br />
Monetaria ad adottare misure più<br />
restrittive.<br />
Mercato nero per il latte<br />
A partire dal 1mo maggio, solo<br />
una su due aziende agricole sarà in<br />
grado di vendere legalmente il proprio<br />
latte, a causa dell’introduzione <strong>delle</strong><br />
quote latte e di altre disposizioni. Ad<br />
oggi solo 357.000 aziende su<br />
800.000 hanno fatto domanda per<br />
rientrare nel sistema di quote di produzione.<br />
Questo potrebbe dar vita a un<br />
mercato nero del latte, sul quale verrebbe<br />
venduto un decimo della produzione<br />
locale di latte. L’Associazione<br />
che riunisce i produttori stima che nel<br />
corso dei prossimi tre anni circa<br />
100.000 aziende scompariranno, a<br />
causa dell’onerosità degli investimenti<br />
necessari per rispettare le norme in<br />
sanitarie imposte dall’UE.<br />
Preoccupazioni per i<br />
produttori di birra<br />
I produttori di birra temono che<br />
l’entrata in UE coincida con un<br />
aumento nel consumo <strong>delle</strong> birre<br />
importate dai Paesi vicini, Repubblica<br />
Ceca ed Ger<strong>mani</strong>a in particolare,<br />
dove le accise sono solo il 20% di<br />
quelle polacche.<br />
Negli ultimi anni la struttura dei<br />
consumi di alcolici è cambiata: il consumo<br />
di birra è aumentato notevolmente<br />
a scapito di altri alcolici, la<br />
vodka soprattutto. Ma l’entrata nel<br />
mercato comune europeo potrebbe<br />
portare quest’anno ad un abbassamento<br />
<strong>delle</strong> vendite della produzione<br />
locale di oltre il 6%.<br />
Il Ministro <strong>delle</strong> Finanze alla richiesta<br />
dei produttori di abbassare il livello<br />
<strong>delle</strong> accise ha risposto picche,<br />
sostenendo che l’incidenza <strong>delle</strong> imposte<br />
sul costo totale di produzione della<br />
birra è bassa e che quindi vanno<br />
innanzitutto tagliati i costi di distribuzione.<br />
ROMANIA<br />
Nel 2003 la BCR ha raggiunto<br />
il 29,4% della quota di<br />
mercato<br />
Secondo i dati resi noti dalla Banca<br />
Centrale Romena (BNR), nel 2003 la<br />
Banca Commerciale Romena (BCR) si<br />
è confermata la prima banca romena,<br />
LA SELEZIONE <strong>delle</strong> notizie<br />
dal r o d’Europa<br />
con una quota di mercato stimata del<br />
29,4%. Gli attivi bancari totalizzati lo<br />
scorso anno dalla BCR hanno superato<br />
i 4,2 mld di Euro. Dal 2003 il 25%<br />
più due azioni della BCR è stato ceduto<br />
alla BERS (Banca Europea per la<br />
Ricostruzione e lo Sviluppo) e alla IFC<br />
(International Finance Corporation).<br />
Nella graduatoria <strong>delle</strong> banche più<br />
forti, alla BCR segue la BRD (Banca<br />
Romena dello Sviluppo) del gruppo<br />
francese Société Générale, con una<br />
quota di mercato del 13,3%. Al terzo<br />
posto si trova ReiffeisenBank, con una<br />
quota di mercato del 7,2%. Seguono<br />
nella classifica la Cassa di Risparmio<br />
(unica banca commerciale ancora<br />
totalmente posseduta dallo Stato), Abn<br />
Amro, Ing Bank e Banc Post.<br />
Il governo romeno continua<br />
la privatizzazione del settore<br />
energetico<br />
Il governo romeno ha approvato la<br />
strategia di liquidazione di altri due<br />
erogatori di energia, Electrica Oltenia<br />
e Electrica Moldova, spingendo così<br />
ulteriormente la privatizzazione del settore<br />
energetico del Paese. In un primo<br />
momento lo stato offrirà il controllo di<br />
quote ad investitori strategici, mentre<br />
in una seconda fase del processo è<br />
previsto un controllo del 51% tramite<br />
un aumento della quota di capitale<br />
dell’acquirente. I due distributori di<br />
energia coprono circa il 17% della<br />
clientela del Paese. Al momento non è<br />
stata fissata una scadenza per la conclusione<br />
della trattativa.<br />
Terreni agricoli Timis<br />
Secondo i dati resi noti dal<br />
Ministero dell’Agricoltura Romeno, dal<br />
1998 ad oggi sono stati venduti circa<br />
350.000 ettari di terreni agricoli,<br />
l’80% dei quali sono stati acquistati da<br />
stranieri. Il valore medio di un ettaro è<br />
di 230 Euro (9.23 mln di lei).<br />
Particolarmente attraente per la sua<br />
collocazione geografica è risultata la<br />
regione di Timis, dove i terreni venduti<br />
sono ammontati a 100.000 ettari. Tra<br />
i compratori spiccano gli italiani, i<br />
quali sono divenuti proprietari della<br />
maggior parte dei terreni venduti.<br />
La proposta della Banca<br />
Nazionale Romena<br />
In occasione di una riunione con<br />
istituzioni finanziarie internazionali e<br />
agenzie internazionali di rating, il<br />
Governatore della Banca Nazionale<br />
Romena (BNR), Mugur Isarescu, ha<br />
proposto ufficialmente un piano per<br />
cui la Ro<strong>mani</strong>a dovrebbe essere preparata<br />
all’adozione dell’Euro non oltre<br />
5/6 anni dopo l’adesione all’UE (prevista<br />
per il 2007). Secondo il piano<br />
presentato, dopo tre, quattro anni dall’adesione<br />
il Paese dovrebbe entrare<br />
nel biennio di pre-adesione all’UEM,<br />
periodo nel quale è previsto l’obbligo<br />
del rispetto dei Criteri di Maastricht.<br />
Privatizzazione di SNP patron<br />
verso la conclusione<br />
Il Ministero dell’Economia e del<br />
Commercio romeno ha annunciato<br />
che il processo di privatizzazione di<br />
SNP Petrom, azienda statale romena<br />
del petrolio, sarà concluso entro la<br />
metà dell’anno. SNP Petrom ha regi-<br />
strato nel 2003 un fatturato di oltre 2<br />
mld di Euro. Oltre a due raffinerie e<br />
600 stazioni di rifornimento nel Paese,<br />
la compagnia ha aperto una succursale<br />
in Ungheria e punta ai mercati di<br />
Serbia e Repubblica Ceca. Lo Stato,<br />
che attualmente detiene il 93% della<br />
società, intende vendere una quota del<br />
33-34% ad un investitore strategico. In<br />
una seconda fase sarà permesso<br />
all’acquirente di ottenere il controllo<br />
del 51% <strong>delle</strong> azioni tramite un<br />
aumento di capitale. Tra le compagnie<br />
rimaste in gara per l’acquisto <strong>delle</strong><br />
azioni ci sono OMV- Austria, Mol –<br />
Ungheria e Occidental Oil&Gas<br />
Holding Corporation.<br />
Privatizzazione della CEC<br />
Il Governo romeno ha annunciato<br />
che da marzo 2005 la Cassa di<br />
Risparmio (CEC) sarà messa in vendita.<br />
La CEC è l’unica banca commerciale<br />
romena ad essere tuttora totalmente<br />
in possesso dello Stato, il quale<br />
ne garantisce il 100% dei depositi.<br />
L’istituzione bancaria, creata nel 1864,<br />
ha totalizzato nel 2003 attivi bancari<br />
per circa 1 mld di Euro. La privatizzazione<br />
della Cassa di Risparmio<br />
andrebbe a concludere il processo di<br />
riorganizzazione del sistema bancario<br />
romeno, avviato nel 1999.<br />
Privatizzazione della Banca<br />
Commerciale Romena<br />
Dopo il primo pacchetto del 25%<br />
più due azioni BCR acquisito lo scorso<br />
anno da BERS e IFC, il governo romeno<br />
ha annunciato la vendita di un altro<br />
25% <strong>delle</strong> azioni della Banca, senza<br />
però rendere noto l’elenco dei potenziali<br />
acquirenti. In ogni caso, si ritiene<br />
che il futuro azionista che assieme a<br />
BERS e a IFC andrà a controllare il<br />
pacchetto di maggioranza della BCR<br />
(e pertanto la sua politica futura) dovrà<br />
essere un istituto appoggiato da queste<br />
ultime.<br />
L’assemblea del Bihor<br />
confluisce in Unimprese<br />
Ro<strong>mani</strong>a<br />
L’associazione degli imprenditori<br />
italiani del Bihor, attiva dal 2001, ha<br />
deciso all’unanimità di confluire in<br />
Unimpresa Ro<strong>mani</strong>a, l’unione <strong>delle</strong><br />
imprese italiane in Ro<strong>mani</strong>a, costituita<br />
nel luglio 2003 sotto gli auspici di<br />
Fundatia Sistema Italia Ro<strong>mani</strong>a, l’organismo<br />
promosso da Confindustria,<br />
Confartigianato, Confagricoltura e<br />
Ance, oltre che da società italiane del<br />
credito, della finanza, dell’innovazione<br />
e della formazione.<br />
Una nuova autostrada<br />
attraverserà i Carpazi<br />
Si apriranno quest’estate i cantieri<br />
dell’impresa statunitense Bechtel per la<br />
costruzione dell’autostrada da Brasov<br />
fino alla frontiera con l’Ungheria. Il<br />
tracciato si estenderà per 415 km,<br />
passando per le citta’ di Sighisoara,<br />
Targu Mures, Cluj Napoca e Oradea.<br />
Il valore totale dei lavori, che dovrebbero<br />
concludersi in 8 anni, è stimato in<br />
2,2 mld di Euro.<br />
Il mercato <strong>delle</strong> assicurazioni<br />
agricole<br />
Grazie alla continua crescita degli<br />
investimenti in terreni agricoli di gran-<br />
di dimensioni, il mercato romeno <strong>delle</strong><br />
assicurazioni agricole si trova in una<br />
fase di forte espansione (nel 2003 si è<br />
registrato il raddoppio). Una particolare<br />
influenza l’hanno avuta gli investitori<br />
italiani, i quali hanno acquistato tramite<br />
società commerciali di cui sono<br />
azionisti maggioritari migliaia di ettari<br />
di terreni. L’appetibilità del mercato<br />
<strong>delle</strong> assicurazioni agricole non è sfuggita<br />
a Generali Ro<strong>mani</strong>a, la quale ha<br />
pianificato il raggiungimento di una<br />
quota di mercato pari al 5%.<br />
Allargamento della Nato<br />
Il 29 marzo sette Paesi dell’Europa<br />
centro-orientale hanno chiesto ufficialmente<br />
di entrare nella NATO. I nuovi<br />
membri dell’Alleanza Atlantica sono<br />
Bulgaria, Ro<strong>mani</strong>a, Slovenia, Slovacchia<br />
e i tre paesi baltici (Estonia,<br />
Lettonia e Lituania). Le cerimonie per<br />
l’ingresso nella NATO sono state effettuate<br />
negli Stati Uniti, a Bruxelles e nei<br />
Paesi aderenti. Con questo allargamento<br />
la NATO raggiunge 26 Stati<br />
membri.<br />
BULGARIA<br />
Crescono i prezzi <strong>delle</strong><br />
abitazioni, diminuiscono i<br />
disoccupati<br />
Il costo medio <strong>delle</strong> abitazioni in<br />
Bulgaria è cresciuto del 12,5% nel<br />
primo trimestre dell’anno su base<br />
annuale, raggiungendo un valore<br />
medio di 452,2 lev a metro quadro.<br />
L’aumento riflette l’aspettativa che i<br />
prezzi salgano con la prospettiva di<br />
entrata nell’Unione Europea da parte<br />
della Bulgaria.<br />
I prezzi maggiori si hanno a Sofia<br />
con una media di 900 lev a metro<br />
quadro, poi vengono i porti sul Mar<br />
Nero di Varna e Burgas i cui costi sono<br />
853,2 e 569,7 lev rispettivamente.<br />
Per quanto riguarda il tasso di<br />
disoccupazione, questo è sceso al<br />
13,7% nel marzo 2004 secondo i dati<br />
del Ministero del Lavoro e della<br />
Politica Sociale. La disoccupazione<br />
continua a diminuire più rapidamente<br />
di quanto abbia fatto nei mesi precedenti.<br />
I senza lavoro registrati sono<br />
adesso 507.508 ossia 19.750 persone<br />
meno che a febbraio e 73.842<br />
meno che a marzo 2003.<br />
Preoccupazione per il calo<br />
demografico<br />
In Bulgaria i bambini rappresentavano,<br />
nel 2003, il 15,5% della popolazione<br />
a fronte del 21,6% dell’inizio<br />
degli anni ‘90 e del 30% di inizio<br />
‘900. A partire dal 1990 la crescita<br />
naturale ha cominciato ad essere<br />
negativa e c’è qualcuno che inizia a<br />
preoccuparsi della mancanza di forza<br />
lavoro. Secondo Jordan Kalchev,<br />
dell’Istituto Nazionale di Statistica, nel<br />
2012 il numero di immigrati supererà<br />
quello di emigranti e altri esperti ritengono<br />
che nel 2010 la popolazione<br />
della Bulgaria si attesterà sui 7,3-7,4<br />
milioni di abitanti contro gli attuali 7,8<br />
milioni. La crisi demografica non è da<br />
attribuirsi esclusivamente alle minor<br />
nascite od all’alto tasso di emigrazione<br />
(1 milione di persone dal 1990) ma<br />
anche ad un deteriorarsi generale
<strong>delle</strong> condizioni di vita e quindi ad un<br />
aumento del tasso di mortalità.<br />
Secondo Ognyan Minchev, professore<br />
presso l’università di Sofia, l’unico<br />
modo per risolvere il problema è<br />
quello di accettare, nei prossimi 10<br />
anni, almeno 1 milione di immigrati. Il<br />
probabile e prossimo ingresso della<br />
Bulgaria nell’Unione europea inoltre<br />
la renderà un Paese di forte attrazione<br />
per persone originarie del terzo<br />
mondo e dalla Comunità degli Stati<br />
Indipendenti. In molti in Bulgaria stanno<br />
iniziando a sottolineare come sia<br />
necessario accettare soprattutto immigrati<br />
provenienti da zone che sono culturalmente<br />
e dal punto di vista religioso<br />
simili alla cultura e fede professata<br />
dalla maggior parte dei bulgari, come<br />
per esempio le minoranze bulgare in<br />
Ucraina, Moldavia e in parte<br />
Macedonia. Preoccupa in particolare<br />
l’immigrazione di persone provenienti<br />
da Paesi mussul<strong>mani</strong>. La Bulgaria non<br />
vuole essere il paese che si prende la<br />
responsabilità di conciliare, nell’UE, il<br />
mondo arabo con quello europeo. Per<br />
questo in molti sperano che il prossimo<br />
autunno la Turchia avvii effettivamente<br />
i negoziati per l’integrazione<br />
nell’UE e si assuma il fardello di essere<br />
confine dell’Unione a sud-est e di<br />
trovare un equilibrio tra islam e cristianesimo.<br />
SLOVACCHIA<br />
E’ stata fondata una nuova<br />
associazione di datori di lavoro<br />
Un gruppo di 18 unioni imprenditoriali<br />
ed otto membri individuali dell’area<br />
produzione e servizi hanno istituito<br />
una nuova organizzazione di<br />
datori di lavoro, a causa del malcontento<br />
riguardante il funzionamento<br />
dell’associazione dei datori di lavoro<br />
slovacchi AZZZ.<br />
L’Unione dei datori di lavoro della<br />
Repubblica (RUZ) è volta a tutelare ed<br />
esercitare gli interessi comuni dei<br />
datori di lavoro slovacchi allo scopo di<br />
migliorare l’ambiente imprenditoriale<br />
locale, non a tutelare interessi individuali.<br />
L’associazione vuole diventare un<br />
partner per il Governo <strong>nelle</strong> trattative<br />
tripartite (Governo-Organizzazioni<br />
collettive- datori di lavoro).<br />
RUZ copre 26 aziende che impiegano<br />
circa 350.000 persone in totale.<br />
L’industria dell’automobile<br />
aiuta a migliorare lo standard di<br />
vita Lo sviluppo dell’industria dell’automobile<br />
rappresenta un mezzo per<br />
migliorare lo standard di vita degli slovacchi.<br />
Lo ha affermato il Ministro<br />
dell’Economia Rusko, il quale ha<br />
anche sottolineato che la Slovacchia<br />
ha saputo approfittare di questo temporaneo<br />
vantaggio grazie anche agli<br />
attuali bassi costi degli investimenti, in<br />
particolare per quanto riguarda la formazione<br />
della manodopera.<br />
Nonostante il livello di competenza<br />
dei tecnici slovacchi sia sopra la<br />
media, si ritiene necessario creare un<br />
migliore collegamento tra la formazione<br />
teorica e pratica degli studenti,<br />
magari istituendo centri di ricerca<br />
comuni con le università.<br />
A questo scopo si rendono necessari<br />
aiuti finanziari per le università.<br />
La Commissione Europea<br />
raccomanda riduzione dei<br />
debiti e della disoccupazione<br />
La Commissione Europea ha chiesto<br />
alla Slovacchia l’ulteriore riduzione<br />
del deficit della finanza pubblica e di<br />
eliminare i problemi strutturali del<br />
mercato del lavoro per potenziare la<br />
produttività della manodopera.<br />
Stando alla valutazione della CE, il<br />
tasso di occupazione slovacco del<br />
57% è tra i più bassi nell’UE, mentre il<br />
tasso di disoccupazione sarebbe tra i<br />
più alti.<br />
Il governo slovacco, insieme ai<br />
governi dei nuovi stati membri, potranno<br />
beneficiare di una guida all’applicazione<br />
<strong>delle</strong> regole europee per l’economia<br />
e degli obiettivi dell’agenda<br />
di Lisbona volti alla creazione di una<br />
economia mondiale più efficiente<br />
entro il 2010.<br />
La Slovacchia deve maggiormente<br />
supportare le imprese e creare le condizioni<br />
per potenziare la produttività,<br />
al momento di gran lunga al di sotto<br />
della media europea.<br />
La CE raccomanda inoltre il miglioramento<br />
del sistema scolastico e <strong>delle</strong><br />
qualifiche degli operatori del settore<br />
educativo, supporto alla ricerca e<br />
all’innovazione.<br />
Il PIL in rialzo del 4-5% nei<br />
prossimi anni<br />
Le proiezioni di crescita del PIL del<br />
Ministero <strong>delle</strong> Finanze per gli anni<br />
2004-2007 prevedono una crescita<br />
del 4-5% per anno.<br />
Gli analisti dello Slovak and World<br />
Economics Institute prevedono un<br />
aumento della domanda interna che<br />
porterà parallelamente alla diminuzione<br />
<strong>delle</strong> esportazioni.<br />
Grazie all’afflusso di investimenti<br />
diretti stranieri nel settore automobilistico,<br />
non dovrebbero esserci problemi<br />
nei prossimi anni per quanto riguarda<br />
la bilancia dei pagamenti.<br />
WTO chiede alla Slovacchia<br />
maggiori sforzi nel settore<br />
agricolo<br />
Il leader della WTO top leader<br />
chiede maggiori azioni della<br />
Slovacchia nella ricerca di soluzioni<br />
per il mercato dei prodotti agricoli ed<br />
un approccio riformatore per risolvere<br />
i problemi economici del settore.<br />
Le azioni sono aspettate per il prossimo<br />
luglio.<br />
Approvata la legge per la<br />
regolamentazione dell’IVA<br />
Il Parlamento Slovacco ha riapprovato<br />
una legge chiave che regola<br />
l’IVA sulle importazioni ed esportazioni<br />
tra paesi dell’Unione Europea, su<br />
cui era stato posto il veto il mese scorso<br />
dal Presidente Schuster.<br />
Il veto del Presidente aveva sollevato<br />
parecchie discussioni, il ministro<br />
<strong>delle</strong> Finanze aveva affermato che la<br />
decisione di porre tale veto avrebbe<br />
avuto serie ripercussioni sull’entrata<br />
della Slovacchia nell’Unione.<br />
Dei 133 presenti, 78 hanno votato<br />
a favore, 11 contro e 44 si sono astenuti<br />
dal voto. La Costituzione prevede<br />
che almeno 76 siano i voti favorevoli<br />
per passare una legge su cui è posto<br />
un veto.<br />
SERBIA<br />
Cresce il numero dei<br />
pensionati, diminuisce quello<br />
dei lavoratori<br />
In base ai dati del Fondo per le<br />
pensioni e la previdenza sociale, il<br />
numero dei lavoratori in Serbia lo<br />
scorso anno è diminuito di circa<br />
74.000 unità rispetto al 2002. Nello<br />
stesso periodo invece il numero dei<br />
pensionati è aumentato di circa 3.700<br />
unità.<br />
La media annuale di occupati nel<br />
2003 era di 1.383.807 e quella di<br />
pensionati di 1.200.534, ossia questi<br />
ultimi erano 868 ogni 1.000 occupati.<br />
Crediti alle PMI serbe da<br />
parte della BEI<br />
Le piccole e medie imprese serbe<br />
potranno usufruire di crediti allo sviluppo<br />
per l’importo di 40 milioni da<br />
parte della Banca Europea per gli<br />
Investimenti (BEI). Il governatore della<br />
Banca Centrale di Serbia, Radovan<br />
Jelasic, in una dichiarazione alla stampa<br />
ha precisato che tale credito verrà<br />
distribuito tramite le banche serbe<br />
Eksim Banka e Komercijalna Banka. Il<br />
credito sarà concesso per un periodo<br />
da 10 a 20 anni al tasso di interesse<br />
annuo del 6-7%.<br />
Restrizioni alle importazioni<br />
di prodotti usati<br />
Il Direttorato per la protezione<br />
ambientale serbo ha annunciato che<br />
non rilascerà permessi per l’importazione<br />
di prodotti usati di scarsa qualità,<br />
viceversa a partire dal 19 aprile<br />
non occorreranno permessi per l’importazione<br />
di prodotti usati ma di<br />
buona qualità.<br />
La decisione è conseguenza dell’aumento<br />
di importazioni di prodotti<br />
usati come computer e altri elettrodomestici<br />
già datati e quindi con una vita<br />
utile molto breve. Questi prodotti<br />
diventano rifiuti in breve tempo e<br />
necessitano quindi di smaltimento con<br />
conseguenti notevoli costi che la<br />
Serbia attuale non può permettersi.<br />
La rivista Limes avrà la sua<br />
versione in serbo<br />
La versione in lingua serba della<br />
rivista Limes, si chiamerà “Limes plus”,<br />
e sarà edita dalla casa editrice serba<br />
Clio. Il numero di lancio della nuova<br />
rivista, rivolto al pubblico balcanico<br />
più interessato ai grandi temi della<br />
politica internazionale e della geopolitica,<br />
si concentra su una selezione dei<br />
due recenti numeri di Limes dedicati<br />
all’Europa orientale “Il nostro Oriente”<br />
e alla questione islamica “Progetto<br />
Jihiad”, integrati con contributi di<br />
autori locali. In un comunicato di presentazione,<br />
si legge che l’Ambasciata<br />
italiana non si attribuisce alcuna<br />
responsabilità per le opinioni espresse<br />
dagli autori degli articoli, nonostante<br />
abbia deciso di offrire le proprie sale<br />
per la presentazione della rivista, da<br />
sempre aperta a contributi provenienti<br />
da diverse aree politiche e culturali, in<br />
ragione dell’importanza e <strong>delle</strong> potenzialità<br />
insite nella diffusione in Serbia e<br />
Montenegro di una iniziativa italiana<br />
che gode di notevole prestigio anche<br />
al di fuori dei nostri confini. “Limes<br />
plus” segue analoghi esperimenti già<br />
condotti con successo con “Limes<br />
France”, “What Italy stand for” (destinata<br />
agli Stati Uniti) e “Heartland” (diffusa<br />
in Asia e in Estremo Oriente). La<br />
pubblicazione a Belgrado di un’edizione<br />
specificamente dedicata ai temi<br />
balcanici costituisce inoltre un importante<br />
segnale dell’interesse e dell’attenzione<br />
con cui in Italia da sempre si<br />
guarda ai problemi e agli sviluppi di<br />
quest’area.<br />
Il 13 giugno nuove elezioni<br />
presidenziali<br />
Quello che la Serbia si appresta ad<br />
effettuare, è il quarto tentativo in un<br />
anno e mezzo per l’elezione del Capo<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
dello Stato. Dalle elezioni del 13 giugno,<br />
però, uscirà certamente il nome<br />
del nuovo presidente, in quanto nel<br />
febbraio scorso il Parlamento ha abrogato<br />
il quorum del 50 per cento più<br />
uno dei votanti, che era stato il motivo<br />
del fallimento <strong>delle</strong> precedenti tornate<br />
elettorali. Attualmente candidati in<br />
lizza sono il radicale Tomislav Nikolic<br />
ed il riformista Boris Tadic esponente<br />
del partito democratico (Ds), attualmente<br />
Ministro della difesa. Non sembra,<br />
al momento, intenzionato a candidarsi<br />
alla poltrona il Primo Ministro<br />
Vojislav Kostunica, il quale si era candidato<br />
in passato in due <strong>delle</strong> tre fallite<br />
edizioni <strong>delle</strong> presidenziali.<br />
REPUBBLICA CECA<br />
La sicurezza del lavoro sui<br />
cantieri<br />
Nei grandi cantieri in futuro<br />
dovrebbe operare il “coordinatore“, il<br />
cui compito sarà quello di controllare<br />
se vengono rispettate le norme di sicurezza<br />
sui cantieri. E‘ questa la nuova<br />
proposta di legge del governo, che la<br />
Camera sta valutando in questi giorni.<br />
Già da tempo, il Ministero del Lavoro<br />
aveva fatto presente l’alta percentuale<br />
di infortuni sui cantieri e la necessità<br />
di prendere dei provvedimenti.<br />
L’anno scorso sono stati registrati ben<br />
5545 infortuni sul lavoro, di cui 46<br />
mortali.<br />
Assicurazione infortuni<br />
Il Governo ha approvato la proposta<br />
di far gestire, dal primo gennaio<br />
del 2005, l’assicurazione infortuni dei<br />
dipendenti all’Amministrazione della<br />
sicurezza sociale. Attualmente, invece,<br />
l’assicurazione viene offerta dalle due<br />
agenzie di assicurazione, la Ceska<br />
pojistovna e la Kooperativa. Secondo i<br />
sindacati, è lo stato, e non soggetti<br />
commerciali, a dover garantire il rimborso<br />
del danneggiato in caso di<br />
infortuni o danni alla salute causati sul<br />
lavoro. Secondo gli autori della proposta<br />
del ministero del lavoro, la legge<br />
sull’assicurazione infortuni rafforzerà<br />
la prevenzione e la riabilitazione postinfortunio.<br />
La legge dovrebbe definire anche i<br />
rimborsi e i compensi, oltrechè motivare<br />
le ditte ad adottare le disposizioni<br />
per ridurre i rischi di infortuni.<br />
Attualmente vige l’assicurazione obbligatoria<br />
di responsabilità del datore di<br />
lavoro per danno in caso di infortunio<br />
sul lavoro o malattia, sistema introdotto<br />
“provvisoriamente“ nel 1993.<br />
Secondo gli specialisti, detto sistema<br />
non motiva i datori di lavoro affinchè<br />
siano più attenti alla sicurezza sul lavoro.<br />
Zoner Software acquista il<br />
40% di Globe Internet.<br />
Lo sviluppatore di software Zoner<br />
Software ha acquisito il 40% del suo<br />
competitore Globe Internet. Il costo<br />
dell’operazione non è stato reso noto.<br />
Secondo i dati di HorMart, società per<br />
le ricerche di mercato, Globe Internet<br />
è la maggiore società ceca di registrazione<br />
di domini, seguita da Internet CZ<br />
e Zoner Software. Globe Internet è<br />
entrata nel mercato nel 1996 ed<br />
attualmente occupa le posizioni di vertice<br />
nella lista <strong>delle</strong> 50 società tecnologiche<br />
in maggiore espansione stilata<br />
da Deloitte & Touche.O<br />
Le informazioni<br />
sono fornite dagli studi associati<br />
partners group • www.icpartnersgroup.net<br />
11
12<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
Gordeyev: aumentare le<br />
campagne a cereali<br />
CHERKESS. La Russia deve migliorare<br />
l’uso di quei terreni agricoli<br />
attualmente sottoutilizzati e recuperare<br />
quelli completamente abbandonati, al<br />
fine di espandere le aree seminate a<br />
cereali e raggiungere una produzione<br />
annuale di 120 milioni di tonnellate: è<br />
quanto ha affermato il ministro russo<br />
dell’agricoltura e della pesca, Alexei<br />
Gordeyev, durante un incontro con le<br />
aziende agricole della Karachai-<br />
Cherkessia.<br />
Secondo Gordeyev, nello scorso<br />
autunno sono stati seminati a grano<br />
invernale 2,5 milioni di ettari in più<br />
rispetto all’annata precedente; attualmente,<br />
molte campagne russe vengono<br />
utilizzate per cultivare a basso rendimento<br />
di raccolto, sicuramente<br />
meno importanti dei cereali, ha sottolineato<br />
il ministro.<br />
La provincia di Salerno<br />
“gradita” ai russi<br />
SALERNO. La Camera di commercio<br />
di Salerno ha confermato il grande<br />
successo riscontrato alla recente<br />
Borsa del turismo di Mosca da parte<br />
<strong>delle</strong> destinazioni salernitane, presentate<br />
promozionalmente dalla regione<br />
Campania.<br />
Andrea De Simone, presidente<br />
della commissione turismo del consiglio<br />
regionale, ha dichiarato che<br />
“obbiettivo prioritario della regione è<br />
quello di incentivare i flussi turistici<br />
dalla Russia e dagli altri paesi dell’est<br />
europeo. La provincia di Salerno ed in<br />
particolare le coste di Amalfi e del<br />
Cilento rappresentano mete gradite”.<br />
Particolare attenzione è stata dedicata<br />
anche al turismo eno-gastronomico<br />
tipico ed all’artigianato, e si è<br />
parlato di incentivi regionali per collegamenti<br />
aerei da Mosca a Napoli,<br />
mentre sono stati numerosi gli accordi<br />
sottoscritti tra albergatori e tour operator<br />
salernitani e russi.<br />
L’export di metalli nel<br />
primo bimestre<br />
MOSCA. Nel primo bimestre dell’anno<br />
le esportazioni russe di alluminio<br />
oltre la C.S.I. sono aumentate su<br />
base annuale del 72%, si legge in un<br />
comunicato stampa del Comitato<br />
doganale; Mosca ha esportato oltre i<br />
confini dell’ex Unione Sovietica<br />
LA SELEZIONE <strong>delle</strong> notizie<br />
da Interus News<br />
757.800 tonnellate di alluminio, mentre<br />
l’export di nichel è calato del 6,8%<br />
a 32.400 tonnellate, e quello di<br />
acciaio in rotoli del 10%, ad 1,4<br />
milioni di tonnellate.<br />
Anche le esportazioni di rame sono<br />
calate del 10%, a 61.500 tonnellate,<br />
rispetto allo stesso periodo di riferimento<br />
di un anno fa; la Federazione<br />
Russa resta comunque il maggiore<br />
estrattore mondiale di nichel, ed il<br />
secondo produttore di alluminio.<br />
Diminuiscono le previsioni<br />
per la mietitura 2004<br />
MOSCA. La Russia ha tagliato le<br />
sue previsioni per la mietitura cerealicola<br />
2004 a 75 milioni di tonnellate<br />
dagli originari 75-80 milioni, ha<br />
dichiarato il ministro dell’agricoltura<br />
Alexei Gordeyev; la nuova stima indica<br />
comunque sempre un aumento<br />
rispetto alla scorsa stagione agricola,<br />
quando furono mietuti 67,2 milioni di<br />
tonnellate, dopo le due ottime stagioni<br />
precedenti, che avevano assicurato<br />
86,6 milioni di tonnellate di raccolto<br />
nel 2002 ed 85,2 nel 2001, permettendo<br />
al paese di divenire il leader<br />
mondiale nell’export di cereali, in concomitanza<br />
con un drastico calo della<br />
produzione <strong>nelle</strong> Americhe.<br />
Nello scorso mese di febbraio, la<br />
Russia è inoltre diventata un netto<br />
importatore di grano per la prima<br />
volta negli ultimi tre anni, secondo i<br />
dati statistici resi noti dal Comitato<br />
doganale: l’import è infatti ammontato<br />
a 30.400 tonnellate, rispetto alle<br />
17.500 dell’export.<br />
Le importazioni di marzo dovrebbero<br />
aver superato le 60.000 tonnellate,<br />
dicono gli esperti, mentre le<br />
esportazioni sarebbero state pressoché<br />
inesistenti.<br />
Record di tir ai confini<br />
finlandesi<br />
HELSINKI. Il traffico pesante ai<br />
punti di frontiera tra la Russia e la<br />
Finlandia nel primo trimestre dell’anno<br />
è aumentato di quasi il 20% rispetto al<br />
gennaio-marzo 2003: si sono contati<br />
infatti sino ad 83.000 tir, ha riportato<br />
la televisione di stato finlandese.<br />
La movimentazione più intensa è<br />
risultata alla fine del mese scorso, con<br />
un totale settimanale di 9.000 camion<br />
transitati da Vaalimaa e Nuijama, il<br />
tasso più alto degli ultimi sei anni.<br />
Un’etichetta per tutti gli<br />
OGM<br />
MOSCA. Tutti i prodotti alimentari<br />
geneticamente modificati recheranno<br />
presto un’apposita etichetta di riconoscimento,<br />
ha comunicato l’Ispettorato<br />
sanitario di stato; per la marcatura di<br />
tali prodotti, è entrato in vigore dal<br />
1999 un sistema di marcatura volontaria,<br />
mentre ora, anche a seguito di<br />
analoghe decisioni UE, diverrà obbligatorio<br />
per tutti i prodotti contenenti<br />
OGM per più dello 0,9%.<br />
Sulla base di una ricerca pubblica,<br />
lo stato russo ha permesso l’utilizzazione<br />
nella fabbricazione alimentare<br />
di 13 tipi di sostanze vegetali geneticamente<br />
alterate: si tratta di 3 varietà<br />
di soia, 6 di mais, 2 di patata, 1 di<br />
barbabietola, ed 1 di riso.<br />
Gazprom rafforza il settore<br />
elettricità<br />
MOSCA. Gazpprom, il più grande<br />
gruppo del gas naturale al mondo,<br />
espanderà le sue attività anche alla<br />
produzione di energia elettrica e di<br />
GPL, ha riportato il Financial Times<br />
citando un’intervista al suo presidente,<br />
Alexei Miller.<br />
L’holding possiede circa il 10% di<br />
UES, l’utility elettrica nazionale; per<br />
Miller, Gazprom non verrà privatizzata,<br />
ed ha anzi chiesto che venga<br />
aumentata la partecipazione del 38%<br />
attualmente detenuta dallo stato.<br />
Frattanto, i prezzi del gas sul mercato<br />
domestico dovrebbero venire<br />
aumentati dagli attuali 28 a 40 dollari<br />
ogni 1.000 metri cubi nei prossimi<br />
due anni.<br />
Auchan aprirà il quarto<br />
supermercato a Pushkino<br />
MOSCA. Auchan, la terza maggiore<br />
catena francese di supermercati,<br />
potrebbe aprire nella regione di<br />
Mosca il suo quarto outlet; attualmente<br />
sono allo studio 10 diversi siti in<br />
altrettante cittadine, ma la scelta ricadrà<br />
probabilmente su Pushkino.<br />
La nuova struttura potrebbe aprire<br />
entro l’inizio del 2006 ed ospitare al<br />
suo interno anche altri negozi di brand<br />
francesi, come Leroy Merlin (articoli<br />
per la casa) e Decathlon (attrezzi per<br />
lo sport).<br />
Sun Interbrew porta Stella<br />
Artois in Russia<br />
MOSCA. Le seconde distillerie di<br />
birra russe per importanza, Sun<br />
Interbrew, hanno lanciato la produzione<br />
in loco del proprio brand principale,<br />
Stella Artois; il prodotto verrà<br />
imbottigliato presso lo stabilimento<br />
sociale di Novocheboksar in<br />
Chuvashia.<br />
Le vendite di questo brand, considerato<br />
premium e fino ad ora importato<br />
dall’Ucraina, sono aumentate su<br />
base annuale lo scorso anno del<br />
114%.<br />
Silovye Mashiny: tender da<br />
250 milioni di dollari in India<br />
MOSCA. Il gruppo Siloviye<br />
Mashiny si è aggiudicato un tender da<br />
250 milioni di dollari per il rifornimento<br />
di turbine elettriche all’ente pubblico<br />
indiano National Thermal Power; la<br />
collaborazione quinquennale comprende<br />
la costruzione, consegna, e<br />
messa in operazione di tre turbine da<br />
600 megawatt destinate ad una centrale<br />
termica.<br />
Il gruppo russo ha battuto la francese<br />
Alstom ed un consorzio di ditte<br />
giapponesi capeggiato da Marubeni<br />
Corporation e Toshiba Corporation.<br />
Siloviye Mashiny è prevista fondersi<br />
con il rivale OMZ entro il terzo trimestre<br />
del 2004, per creare la più<br />
grande holding <strong>russa</strong> della meccanica,<br />
con vendite annuali stimate in 1<br />
miliardo di dollari; Siloviye dispone di<br />
quattro fabbriche nel nord-ovest della<br />
Russia, oltre ad una società di design<br />
ed una commerciale.<br />
Siloviye Mashiny è il principale<br />
produttore russo di impianti e macchinari<br />
elettrici per centrali termiche,<br />
idroelettriche, a gas, e nucleari, per le<br />
linee di trasmissione e distribuzione<br />
dell’energia, e per i mezzi di trasporto;<br />
l’holding, che esporta in 87<br />
paesi del mondo, comprende le società<br />
Electrosila, gli Stabilimenti metallurgici<br />
di San Pietroburgo, lo<br />
Stabilimento di Polzunova, lo<br />
Stabilimento turbine di Kaluzhskaya, e<br />
Mahenergeksport.<br />
“Mir” apre a Perm<br />
PERM. La catena <strong>russa</strong> di elettrodomestici<br />
e di articoli elettronici Mir<br />
ha aperto il suo nuovo centro nella<br />
città di Perm, con investimenti per un<br />
totale di 600.000 dollari; il gruppo si<br />
attende che le vendite del nuovo outlet<br />
raggiungano quest’anno i 12<br />
milioni di dollari, contando per il 10%<br />
del mercato dell’elettronica nella<br />
regione di Perm, e per il 20% entro il<br />
2005.<br />
Nel 2004, il gruppo intende aprire<br />
un totale di 15 nuovi negozi <strong>nelle</strong><br />
regioni russe, aumentando la rete a<br />
39 outlet, inclusi 19 a Mosca; il turnover<br />
2003 di Mir è ammontato a 200<br />
milioni di dollari.<br />
Coca-Cola aumenta i<br />
brand prodotti localmente<br />
MOSCA. Coca-Cola HBC Eurasia<br />
ha iniziato la produzione locale in<br />
Russia del brand Nestea, con investimenti<br />
nel progetto da 10 milioni di<br />
dollari, si legge in una nota stampa; la<br />
capacità produttiva è di 30 milioni di<br />
litri all’anno.<br />
Coca Cola ha anche annunciato<br />
l’introduzione di due nuovi beverage<br />
non alcolici sul mercato russo a partire<br />
dal mese prossimo, Sprite Ice e<br />
Fanta Pineapple.<br />
La multinazionale ha costruito il<br />
suo primo stabilimento in Russia nel<br />
1994, e ne dispone attualmente di un<br />
totale di 11 a Mosca, San Pietroburgo,<br />
Mineralnye Vody, Vladivostyok,<br />
Nizhny Novgorod, Samara, Volgograd,<br />
Yekaterinburg, Krasnoyarsk,<br />
Novosibirsk, ed Oryol, avendo investito<br />
nel paese alla fine del 2003 un<br />
totale di 850 milioni di dollari.<br />
I motori diesel di “Zvezda”<br />
in Algeria<br />
SAN PIETROBURGO. La società<br />
Zvezda di San Pietroburgo ha firmato<br />
un contratto con Rosoboronexport per<br />
la consegna e la messa in operazioni<br />
di motori diesel in Algeria, per un<br />
controvalore di 3,6 milioni di dollari.<br />
Le spedizioni inizieranno alla fine<br />
di aprile, e saranno completate in 16<br />
mesi; si tratta, per il gruppo russo, del
maggiore ordine degli ultimi anni.<br />
Zvezda progetta e costruisce motori<br />
e generatori diesel per navi, locomotori,<br />
ed altri usi industriali; la partecipazione<br />
di maggioranza (72%) è detenuta<br />
dall’holding moscovita Skorostny<br />
Flot.<br />
Impeksbank negozia<br />
l’acquisto di Boeing-757<br />
MOSCA. Impeksbank sta organizzando<br />
il lato finanziario, per la moscovita<br />
Center-Capital, in un’operazione<br />
di acquisto di otto Boeing-757 dalle<br />
linee tedesche Condor Flugdienst, un<br />
sussidiario di Lufthansa, ha reso noto<br />
l’istituto bancario.<br />
Sinora, di concerto con un gruppo<br />
di banche partner straniere, tra cui<br />
Commerzbank ed ING-BHF-Bank di<br />
Francoforte, ha completato il finanziamento<br />
per la consegna di due aerei al<br />
prezzo di 19 milioni di dollari; il termine<br />
del credito è particolarmente corto<br />
(sei mesi).<br />
Gli aviomobili entreranno a far<br />
parte della flotta di Vim-Avia, parte<br />
dell’holding Center-Capital, e verranno<br />
utilizzati sia per voli domestici che<br />
internazionali.<br />
Vim-Avia, fondata nel 2002, possiede<br />
ora due AN-12 merci ed undici<br />
IL-62 passeggeri; Impeksbank è una<br />
<strong>delle</strong> prime 30 banche russe, ed il suo<br />
portafoglio crediti nel 2003 è aumentato<br />
del 78% raggiungendo i 399<br />
milioni di dollari.<br />
Fradkov parla contro la<br />
privatizzazione di oleodotti e<br />
risorse forestali<br />
MOSCA. Non vi saranno oleodotti<br />
privati in Russia, ha dichiarato il primo<br />
ministro Mikhail Fradkov alla stampa:<br />
“il carattere pubblico degli stessi è il<br />
cuore dell’infrastruttura e ne rappresenta<br />
il vantaggio competitivo”;<br />
secondo Fradkov, l’accesso agli oleodotti<br />
russi deve rimanere perciò libero.<br />
Il premier ha espresso anche il suo<br />
parere negativo per la prevista privatizzazione<br />
<strong>delle</strong> risorse forestali russe:<br />
affitti a lungo termine, come sinora è<br />
stato fatto, sarebbero sufficienti, mentre<br />
prevederne la piena proprietà privata<br />
sarebbe un passo “non produttivo”.<br />
Per Fradkov si tratta di una misura<br />
che la stessa popolazione non vede<br />
con favore, e non ha perciò escluso<br />
una profonda revisione del nuovo<br />
codice forestale attualmente in discussione,<br />
peraltro già preliminarmente<br />
approvato dallo stesso governo.<br />
Il Consiglio <strong>delle</strong> assemblee legislative,<br />
che riunisce tutti i presidenti<br />
degli organi legislativi regionali, ha<br />
raccomandato al governo di rivedere<br />
l’attuale formulazione del nuovo codice:<br />
secondo l’alto organo, le risorse<br />
forestali dovrebbero rimanere di proprietà<br />
del de<strong>mani</strong>o pubblico, anzi si<br />
dovrebbero rafforzare i poteri supervisori<br />
dello stato sulla gestione <strong>delle</strong><br />
stesse.<br />
Dall’estate sotto controllo<br />
le transazioni immobiliari<br />
oltre i 2,5 milioni di rubli<br />
MOSCA. La lotta al riciclaggio del<br />
denaro proveniente da attività illecite<br />
in Russia conosce un nuovo giro di<br />
vite: a partire dall’estate, tutte le transazioni<br />
immobiliari eccedenti per valore<br />
i 2,5 milioni di rubli (circa 84.000 dollari)<br />
verranno monitorate dallo stato,<br />
ha riportato il quotidiano Izvestia.<br />
Viktor Zubkov, direttore del Servizio<br />
federale per il monitoraggio finanziario,<br />
creato per combattere il riciclaggio<br />
economico, ha affermato che la<br />
prossima misura riguarderà le transazioni<br />
di borsa.<br />
Secondo le nuove regole, agenti<br />
immobiliari e notai dovranno segnalare<br />
tutte le transazioni riguardanti gli<br />
immobili ed eccedenti la suddetta cifra<br />
al Servizio: Zubkov si rende conto che<br />
a Mosca la stessa somma rappresenta<br />
all’incirca il costo di un bilocale, ma<br />
secondo il medesimo la gente perbene<br />
non dovrà preoccuparsi più di tanto di<br />
questi controlli, che con il tempo rivestiranno<br />
carattere di routine.<br />
Verranno studiati una ventina di criteri<br />
che definiranno i contratti “sospetti”,<br />
ed in loro presenza, la transazione<br />
verrà più attentamente studiata dagli<br />
analisti dell’ente.<br />
La Russia su Marte?<br />
MOSCA. La società aero-spaziale<br />
<strong>russa</strong> “Aviakosmicheskiye Sistemi”<br />
avrebbe predisposto un piano per una<br />
spedizione umana sul pianeta Marte<br />
che potrebbe divenire realtà già nel<br />
2009-2014, di cui il direttore generale,<br />
Oleg Aleksandrov, ha discusso nel<br />
corso di una conferenza stampa.<br />
Il piano avrebbe già ricevuto il<br />
parere positivo dell’Istituto centrale per<br />
la ricerca sulle macchine; uno dei<br />
direttori di dipartimento di quest’ultima<br />
istituzione, Georgy Uspensky, ha affermato<br />
che la caratteristica saliente del<br />
programma è il fatto che si basa su<br />
tecnologie e sistemi già sviluppati<br />
dalla Russia.<br />
E’ prevista la messa in orbita, utilizzando<br />
razzi Proton od Arian, definiti<br />
anche “ecologicamente puliti” ed in<br />
grado di trasportare sino a 20 tonnellate<br />
di cargo, di due satelliti, e la<br />
costruzione direttamente nello spazio<br />
vicino del modulo interplanetario vero<br />
e proprio, dal peso finale di circa 300<br />
tonnellate.<br />
Il volo su Marte potrebbe coinvolgere<br />
fino a sei cosmonauti, con un veicolo<br />
semovente che atterrerebbe poi<br />
sul pianeta rosso; il costo del piano<br />
sarebbe di circa 5 miliardi di dollari, e<br />
ci si attende che i finanziamenti giungano<br />
da investitori privati.<br />
Per ora, la società ideatrice si<br />
accontenterebbe di riuscire a portare il<br />
progetto all’analisi dei prestigiosi<br />
laboratori di ricerca Lavochkin, ed agli<br />
stabilimenti aero-spaziali Kvant e<br />
Fakel.<br />
Importante IPO di “Kalina”<br />
YEKATERINBURG. La società di<br />
cosmetici Kalina si appresta alla fine di<br />
aprile a divenire il primo gruppo russo<br />
del suo settore a realizzare un’offerta<br />
pubblica di titoli (1,4 milioni), da cui<br />
spera di realizzare 26 milioni di dollari<br />
(il valore di ciascuna azione sarà<br />
compreso fra i 18,4 ed i 20,5 dollari);<br />
le nuove emissioni azionarie dovrebbero<br />
eguagliare le vendite di quelle<br />
esistenti da parte del management e<br />
della Banca europea per la ricostruzione<br />
e sviluppo, che controlla il 9,23%<br />
di Kalina, soprannominata anche la<br />
“Procter & Gamble <strong>russa</strong>”.<br />
I capitali verranno utilizzati per sviluppare<br />
i propri brand, ha riferito il<br />
direttore finanziario del gruppo,<br />
Alexander Petrov; Timur Goryayev,<br />
direttore generale di Kalina, è anche il<br />
suo azionista più grande, con il<br />
66,04%.<br />
Il gruppo Kalina copre un’ampia<br />
gamma di articoli cosmetici che va dai<br />
dentifrici ai prodotti per la cura della<br />
pelle, fino ai detergenti per l’uso<br />
domestico. Con un totale di 7 stabilimenti<br />
in Uzbekistan, Ucraina, e Russia,<br />
la società di Yekaterinburg ha chiuso il<br />
2003 con un incremento <strong>delle</strong> vendite<br />
del 25% (per un netto di 124,6 milioni<br />
di dollari).<br />
Con Faberlic, ha inoltre iniziato la<br />
produzione di prodotti per la cura<br />
della pelle dedicati ad un segmento di<br />
tipo alto, che in termini qualitativi<br />
poco si discostano dai loro analoghi di<br />
tipo occidentale.<br />
La Russia nord-occidentale<br />
si sposta in Italia<br />
MILANO. Alla fine di aprile sono<br />
iniziate a Milano le “giornate della<br />
Russia nord-occidentale”, con un’esposizione<br />
su “Russia-Italia: cooperazione<br />
d’affari”, ma che continueranno<br />
tutto l’anno con incontri business<br />
anche a Venezia, Genova, e Torino, e<br />
che avranno il loro culmine nel prossimo<br />
autunno, con la programmata visita<br />
di Putin.<br />
Per il primo meeting, delegazioni<br />
<strong>delle</strong> regioni circostanti San<br />
Pietroburgo si sono incontrate con i<br />
vertici del comune di Milano e della<br />
regione Lombardia.<br />
Una ditta austriaca metterà<br />
a nuovo gli inceneritori di<br />
Mosca<br />
MOSCA. La società austriaca EVN<br />
si è aggiudicata per 209 milioni di<br />
dollari un tender del municipio di<br />
Mosca finalizzato all’ammodernamento<br />
di uno dei tre inceneritori cittadini;<br />
la capacità della struttura sarà portata,<br />
con i lavori che verranno conclusi<br />
entro il 2007, da 200.000 a 330.000<br />
tonnellate all’anno.<br />
I moscoviti producono ogni anno<br />
circa 2,4 milioni di tonnellate di rifiuti,<br />
secondo statistiche ufficiali; un sistema<br />
brevettato di filtri renderà sia i gas che<br />
le ceneri residue compatibili con l’ambiente,<br />
mentre il vapore generato<br />
dallo stabilimento verrà utilizzato per<br />
la produzione di elettricità e per il<br />
riscaldamento cittadino.<br />
Troppi petroldollari:<br />
pericolo per l’economia<br />
MOSCA. Il vice primo ministro<br />
Alexander Zhukov ha dichiarato nel<br />
corso di un incontro con<br />
l’Associazione <strong>delle</strong> banche russe che<br />
l’inaspettata crescita della base monetaria<br />
che il paese sta guadagnando<br />
dalle sue ingenti esportazioni di petrolio,<br />
potrebbe minacciare la ripresa<br />
economica. Il forte afflusso di petroldollari<br />
sta infatti spingendo fortemente<br />
verso l’alto il valore della moneta<br />
nazionale, il rublo.<br />
“La base monetaria nazionale è<br />
cresciuta a livelli senza precedenti”, ha<br />
dichiarato Zhukov, “un tasso di monetizzazione<br />
ancora più alto potrebbe,<br />
a mio parere, essere piuttosto pericoloso<br />
per l’economia”, in quanto il<br />
debole sistema bancario russo non<br />
sarebbe in grado di elaborare tale<br />
ammontare.<br />
Secondo Sergei Ignatyev, governatore<br />
della Banca Centrale <strong>russa</strong>, la<br />
base monetaria nazionale è aumentata<br />
su base annuale del 32% nel 2002<br />
e del 51% nel 2003.<br />
La Russia prossima ad<br />
estinguere il debito ex Urss<br />
MOSCA. La Russia conta di estinguere<br />
il rimanente debito ereditato<br />
dall’Unione Sovietica, che ammonta a<br />
circa 4 miliardi di dollari, entro la fine<br />
dell’anno, ha dichiarato il vice ministro<br />
<strong>delle</strong> finanze, Sergei Kolotukhin.<br />
Più in particolare, questo comprende<br />
1,7 miliardi di dollari dovuti al<br />
Kuwait, 1,2 miliardi di dollari a Serbia<br />
e Montenegro, 460 milioni di dollari<br />
dovuti alla Turchia, 300 alla Cina,<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
200 agli Emirati Arabi Uniti, e 100<br />
milioni di dollari ad un gruppo di altri<br />
paesi.<br />
PIL al +8% nel primo<br />
trimestre<br />
MOSCA. Il tasso di crescita del<br />
prodotto interno lordo russo ha raggiunto<br />
l’8% nel primo trimestre del<br />
2004, rispetto allo stesso periodo di<br />
riferimento del 2003, ha comunicato il<br />
ministero dello sviluppo economico e<br />
del commercio.<br />
Secondo gli ultimi dati rilasciati dal<br />
Comitato statistico, il Pil russo nel<br />
2003 sarebbe ammontato al 7,3%,<br />
mentre le stime di crescita per il 2004<br />
parlano del 6,4%.<br />
La Tata Motors costruisce i<br />
suoi camion in Russia<br />
MOSCA. Prossimo all’acquisizione<br />
della coreana Daewoo Commercial<br />
Vehicle, il maggiore produttore indiano<br />
di autobus e veicoli pesanti, Tata<br />
Motors, ha firmato un accordo con la<br />
società <strong>russa</strong> di automotive S K Prom,<br />
della regione di Sverdlovsk, per l’assemblaggio<br />
di 5.000 camion all’anno<br />
nel paese di Putin; entro la fine del<br />
2004, verranno costruiti 400 fra Tata-<br />
407 e Tata-613, ha riferito alla stampa<br />
il direttore generale del gruppo<br />
russo, Pavel Chernavin, mentre i primi<br />
esemplari usciranno dalle catene di<br />
montaggio già a maggio.<br />
Secondo Tata, la fornitura iniziale<br />
di 400 veicoli avrebbe un valore di 3,5<br />
milioni di dollari; l’accordo segna per<br />
gli indiani uno sviluppo importante in<br />
Russia, paese in cui non ha sinora<br />
effettuato alcun export.<br />
S K Prom intende montare sui veicoli<br />
componentistica completamente<br />
<strong>russa</strong> nel giro di 18 mesi, ad eccezione<br />
del motore, che resterà indiano, ha<br />
affermato un altro manager della<br />
società, Anatoly Oparin.<br />
Gazprom alla conquista<br />
dell’Uzbekistan<br />
TASHKENT. Il gigante energetico<br />
Gazprom investirà centinaia di milioni<br />
di dollari nell’industria uzbeka del gas<br />
naturale: l’holding <strong>russa</strong> e la compagnia<br />
di stato Uzbekneftegaz hanno<br />
infatti firmato un contratto della<br />
durata di 15 anni, per un valore iniziale<br />
di 15 milioni di dollari, per la<br />
modernizzazione e lo sviluppo del<br />
deposito di Shahpahti nella provincia<br />
nord-occidentale di Karakalpakstan,<br />
“un primo passo verso progetti molto<br />
più importanti”, ha riferito Aleksandr<br />
Medvedev, direttore generale di<br />
Gazexport, il sussidiario di Gazprom<br />
per le esportazioni.<br />
Entro la fine dell’anno, il gruppo<br />
russo intende investire altri 31 milioni<br />
di dollari nell’esplorazione e sviluppo<br />
dei campi di Ustyurt, nell’Uzbekistan<br />
occidentale; il deposito di Shahpahti, il<br />
cui sfruttamento iniziò negli anni<br />
Settanta, si stima contenga ancora<br />
riserve per 12 miliardi di metri cubi.<br />
Da quello di Ustyurt i russi sperano<br />
invece di ottenere un contratto a lungo<br />
termine da 45 anni, che permetta l’estrazione<br />
di 8 miliardi di metri cubi<br />
all’anno.<br />
Tutti i maggiori gruppi energetici<br />
russi hanno di recente siglato numerosi<br />
contratti nell’Asia centrale, in un<br />
momento in cui Mosca sta cercando di<br />
riaffermare la sua influenza sulla<br />
macroregione che considera ancora<br />
strategicamente suo satellite, e fra la<br />
crescita degli interessi concorrenti di<br />
Cina, Iran, e Stati Uniti.<br />
segue a pag.14<br />
13
segue da pag.13<br />
14<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
“Ferrovie Russe” ordina<br />
65 nuovi locomotori<br />
NOVOCHERKASSK. Gli Stabilimenti<br />
locomotori elettrici di<br />
Novocherkassk hanno ricevuto un<br />
ordine di 65 locomotive, per un<br />
valore complessivo di 1 miliardo di<br />
dollari, dall’ente “Ferrovie Russe”,<br />
ha riferito alla stampa il presidente<br />
di quest’ultimo, Gennady Fadeyev;<br />
l’ordine riguarda sia macchine per<br />
treni passeggeri che merci, ed inizierà<br />
ad essere operativo già quest’anno.<br />
Secondo Fadeyev, nel futuro alle<br />
grandi officine di Novocherkassk<br />
potrebbe venire richiesta la produzione<br />
di fino a 400 locomotori<br />
all’anno.<br />
Vimpelcom si espande a<br />
Pskov e Petrozavodsk<br />
SAN PIETROBURGO. Il secondo<br />
maggiore operatore russo di<br />
telefonia mobile, Vimpelcom, titolare<br />
del brand Bee Line, lancia i propri<br />
servizi GSM <strong>nelle</strong> città di Pskov e<br />
Petrozavodsk rispettivamente il 22 e<br />
27 aprile, ha reso noto nel corso di<br />
una conferenza stampa il primo<br />
vice presidente e direttore commerciale<br />
del gruppo, Nikolai<br />
Pryanishnikov.<br />
Entro il secondo trimestre dell’anno,<br />
Vimpelcom intende iniziare<br />
ad essere presente anche a<br />
Vologda, Cherepovets, Murmansk,<br />
Arkhangelsk, e Naryan-Mar; secondo<br />
Pryanishnikov, il gruppo intende<br />
presentarsi al più presto in tutte le<br />
74 <strong>delle</strong> 89 regioni russe, per le<br />
quali ha ottenuto dal ministero <strong>delle</strong><br />
comunicazioni la licenza di operatore<br />
mobile.<br />
Allo scorso 31 marzo, la base<br />
abbonati di Vimpelcom ha toccato i<br />
13,348 milioni di persone.<br />
Inizia la costruzione di<br />
un nuovo stabilimento olii<br />
di Cargill<br />
VORONEZH. Cargill, colosso<br />
statunitense dell’agribusiness e produttore<br />
di fertilizzanti, ha iniziato<br />
nella regione di Voronezh la costruzione<br />
di uno stabilimento per la<br />
produzione di olio di girasole da<br />
100 milioni di dollari, ha reso noto<br />
il vice governatore Boris Kitayev; la<br />
capacità iniziale di lavorazione sarà<br />
di 1.000 tonnellate al giorno, che<br />
verrà poi portata a 1.400, cioè<br />
425.000 tonnellate annue.<br />
Oltre all’olio di girasole e di<br />
semi di ravizzone, lo stabilimento<br />
produrrà anche maionese, margarina,<br />
ed altri prodotti alimentari.<br />
Cargill, ha detto Kitayev, intende<br />
investire un totale di 200 milioni di<br />
dollari nei settori agricoli di<br />
Voronezh e Tula.<br />
Norilsk taglia le<br />
produzioni di nichel<br />
MOSCA. Norilsk Nickel, il maggiore<br />
produttore mondiale del<br />
metallo, intende diminuirne quest’anno<br />
i rifornimenti di quasi il<br />
20%, dopo che i prezzi nel primo<br />
trimestre 2004 hanno superato il<br />
record positivo degli ultimi 14 anni,<br />
facendone quindi diminuire la<br />
domanda.<br />
Entro la fine dell’anno il gruppo<br />
prevede di immettere sul mercato<br />
circa 250.000 tonnellate di nichel,<br />
rispetto alle 307.000 del 2003, ha<br />
dichiarato Viktor Sprogis, vice direttore<br />
generale di Norilsk; il taglio<br />
corrisponde al 5% del probabile<br />
consumo annuale 2004 del metallo.<br />
I prezzi per il nichel, utilizzato<br />
nella fabbricazione di acciaio inossidabile,<br />
sono più che raddoppiati<br />
nel 2003 alla Borsa metalli di<br />
Londra, in parte a causa di uno<br />
sciopero di tre mesi <strong>nelle</strong> miniere<br />
canadesi possedute dal n.2 al<br />
mondo, Inco Inc.<br />
Norilsk Nickel produce un quinto<br />
di tutto il nichel mondiale, e circa<br />
metà del palladio, utilizzato soprattutto<br />
nell’automotive.<br />
La Duma raccomanda di<br />
non ratificare il Protocollo<br />
di Kyoto<br />
MOSCA. Alla fine della settimana<br />
scorsa la Duma ha raccomandato<br />
in commissione di non ratificare<br />
il Protocollo di Kyoto, un accordo<br />
internazionale teso a controllare le<br />
emissioni di gas dannosi, alla base<br />
del riscaldamento globale, ha<br />
riportato “Rossiiskaya Gazeta”; il<br />
presidente della commissione relazioni<br />
con l’estero, Konstantin<br />
Kosachev, di Russia Unita, ha<br />
dichiarato durante la riunione che<br />
“dobbiamo orientarci ai nostri interessi<br />
nazionali”, sostenendo che se<br />
paesi come gli Stati Uniti, la Cina,<br />
l’India, il Brasile, l’Argentina, e la<br />
Corea del sud non intendono aderire<br />
al trattato, questo diventerebbe<br />
“un cappio al collo per le economie<br />
dei paesi che lo firmerebbero”;<br />
“il Protocollo di Kyoto è inefficace<br />
dal punto di vista ambientale<br />
ed inaccettabile dal punto di vista<br />
dello sviluppo economico della<br />
Russia”, si legge invece nel parere<br />
conclusivo della Duma, opinione<br />
che riflette quella espressa due<br />
giorni prima dall’influente consigliere<br />
economico presidenziale di<br />
Putin, Andrei Illarionov.<br />
La Russia molto più libera<br />
dell’occidente?<br />
MOSCA. La Russia è un paese<br />
di gran lunga più libero di quanto<br />
dipinto dai mass media occidentali,<br />
ha scritto questa settimana su un<br />
quotidiano russo Eric Kraus, capo<br />
economista finanziario del trader<br />
Sovlink Securities: “i russi viaggiano<br />
a milioni all’estero, reti televisive<br />
internazionali di notizie sono largamente<br />
disponibili via cavo, Internet<br />
è totalmente senza censure, un libro<br />
che praticamente sparla e fa pettegolezzi<br />
di Putin è un best seller <strong>nelle</strong><br />
librerie di Mosca, mentre numerosi<br />
commentatori anti-governativi ed<br />
intellettuali distillano indisturbati il<br />
proprio veleno”.<br />
“Piuttosto che un ritorno della<br />
burocrazia di stampo sovietico”,<br />
continua l’esperto occidentale di<br />
finanza, “abbiamo il governo più<br />
riformista nella storia della Russia…<br />
piuttosto che espansionismo militare,<br />
abbiamo la presa di coscienza,<br />
a malincuore, dell’espansione fino<br />
ai confini russi di un’alleanza<br />
potenzialmente ostile, piuttosto che<br />
una crescente povertà ed una<br />
disparità economica che alimenta<br />
le tendenze centrifughe e fasciste,<br />
abbiamo un paese stabile in cui la<br />
classe media sta rapidamente prendendo<br />
piede”.<br />
Anche troppo libero, aggiungiamo<br />
noi: niente legislazione antimonopolio,<br />
niente legislazione per<br />
il sostegno della famiglia, una<br />
democrazia prettamente economica,<br />
se si accetta questa analisi,<br />
insomma, piuttosto che sociale.O<br />
IN BREVE...<br />
IN BREVE...<br />
Gli indicatori macroeconomici russi del<br />
primo trimestre<br />
Indicatore Periodo di rif. dato<br />
Prodotto interno<br />
lordo<br />
Produzione<br />
industriale<br />
Indice dei prezzi<br />
al consumo<br />
Bilancia<br />
commerciale<br />
con<br />
l’estero<br />
Variazione %<br />
sui 12 mesi<br />
gen.-feb. n/d +8,3%<br />
gen.-mar. n/d +7,6%<br />
Fonte<br />
ministero<br />
sviluppo<br />
economico e<br />
commercio<br />
ministero<br />
sviluppo<br />
economico e<br />
commercio<br />
gen.-feb. +3,5% n/d Banca Centrale<br />
gen.-feb. +12,6 mlrd US$ n/d<br />
Comitato<br />
statistico<br />
Bilancio federale gen.-mar. +62,6 mlrd RUR n/d Ministero finanze<br />
Riserve in oro<br />
e valute<br />
al 9 aprile 83,5 mlrd US$<br />
-100 mln US$<br />
nell’ultima<br />
settimana<br />
Banca centrale<br />
Debito con l’estero all’1/1/2004 182 mlrd US$ +18,8% BC<br />
Inaugurato “Novinsky 31”, nuovo complesso<br />
di lusso uffici/retail da 80.000 metri<br />
MOSCA. Dopo diverse “false partenze”, il complesso uffici/retail “Novinsky<br />
31”, probabilmente il progetto immobiliare cittadino più noto quanto a ritardi nei<br />
lavori, è stato finalmente aperto.<br />
Il palazzo di 11 piani, 100 milioni di dollari di costo, 80.000 metri quadri di<br />
superficie totale, inclusi circa 10.000 di spazio retail e 38.000 di spazio uffici di<br />
classe A, dispone anche di parcheggio sotterraneo per 164 vetture e di uno al<br />
livello stradale per 300 auto.<br />
I lavori di costruzione sul sito, fra l’ambasciata americana ed il grattacielo stalinista<br />
di Ploshchad Vosstaniya, sono iniziati nella primavera del 1998 da parte<br />
del gruppo di costruzioni turco Entes, sulla base di un mutuo da 50 milioni di<br />
dollari della banca, sempre della Turchia, Eximbank.<br />
Ma la crisi finanziaria dell’agosto 1998 e le modifiche alla legislazione sui<br />
prestiti internazionali portò al brusco stop del progetto, che venne poi ripreso e<br />
fermato di nuovo più e più volte, lasciando praticamente dismesso per anni l’edificio<br />
già quasi completamente concluso; i lavori sono terminati soltanto con<br />
l’interesse della banca Globex, che divenne investitore generale del consorzio<br />
relativo dopo un primo interesse risalente al 2000.<br />
“Questo è uno dei primi casi in cui una banca <strong>russa</strong> entra in modo attivo nel<br />
mercato immobiliare”, ha dichiarato Anatoly Motylev, presidente di Globex Bank;<br />
Globex sta partecipando anche a progetti per centri commerciali e d’intrattenimento<br />
a Novosibirsk e Togliatti, oltre ad uno shopping center da 47 milioni di<br />
dollari a Mosca, sulla Kashirskoye Shosse, ed ha di recente acquistato un terreno<br />
da 40 ettari nella regione di Mosca per la costruzione di cottage.<br />
Anche se all’inizio “Novinsky 31” era stato pensato come un centro uffici con<br />
annesso hotel da 250 stanze, il concetto della costruzione è cambiato in un complesso<br />
affari e retail multifunzione.<br />
Globex, che si accinge a spostare i propri uffici nella nuova locazione, acquisirà<br />
quasi un terzo degli spazi ufficio, mentre l’altro occupante di maggiore profilo<br />
è la compagnia petrolifera Shell, su 7.000 metri quadrati, seguono poi le<br />
distillerie Istok, il gruppo svizzero <strong>delle</strong> risorse naturali Glencore, e gli studi legali<br />
americani Vinson & Elkins.<br />
La combinazione di spazi ufficio e retail in un singolo progetto non è un concetto<br />
nuovo a Mosca, anzi sarà proprio uno dei vantaggi di “Novinsky 31”,<br />
sostengono i suoi operatori, a partire dal direttore generale di “Novinsky Bulvar<br />
31”, la compagnia proprietaria dello stabile, Viktor Shtil: vi sono due entrate<br />
separate, ma risulterà molto comodo per gli utilizzatori del complesso disporre<br />
nello stesso luogo di uffici, ristoranti, e negozi.<br />
L’85% degli uffici ed il 70% dello spazio retail sarebbero già stati affittati.<br />
Gli analisti di mercato ritengono il complesso eccellente per la sua locazione<br />
ed i servizi elettronici di sorveglianza, ma non altrettanto per i prezzi praticati: ad<br />
800 dollari annui al metro quadro, “Novinsky 31” è uno dei business center di<br />
classe A più costosi a Mosca: la media attuale per tali tipologie di uffici varia da<br />
550 a 750 dollari al metro.<br />
Un altro problema sarebbe rappresentato dalla vasta superficie di ogni piano,<br />
oltre 6.000 metri (in questo senso è un record per i centri business di Mosca),<br />
che rende difficile il planning interno, ed in cui si nota inoltre l’insufficienza di<br />
luce naturale, notano a Colliers International.O
Il territorio di Voronezh, dell’estensione di<br />
54.400 chilometri quadrati, si trova 600 chilometri<br />
a sud di Mosca, nella regione centrale<br />
<strong>russa</strong> <strong>delle</strong> Terre Nere: due terzi della sua terra sono<br />
il suolo più ricco e fertile d’Europa.<br />
Il clima é moderatamente continentale;<br />
Voronezh confina con altre quattro regioni <strong>delle</strong><br />
Terre Nere, Belgorod, Kursk, Lipetsk, e Tambov,<br />
e con un’altra fertile area, quella di<br />
Povolzh.<br />
La popolazione è di 2,5 milioni<br />
di persone, di cui un milione<br />
vive nell’omonimo capoluogo<br />
di Voronezh; il 17%<br />
degli abitanti (225.000<br />
persone) è coinvolto<br />
nel settore agricolo, le<br />
imprese industriali impiegano<br />
invece il 23%<br />
della forza lavoro<br />
della regione, mentre<br />
ben il 60% della<br />
popolazione è rappresentato<br />
da pensionati.<br />
Sia le condizioni climatiche<br />
favorevoli che la forza lavoro con appropriata<br />
esperienza hanno favorito lo sviluppo dell’agricoltura,<br />
del settore alimentare, nonchè della chimica<br />
di sintesi, elettronica, costruzione di macchine<br />
utensili, e farmaceutica.<br />
L’energia necessaria al sistema industriale viene<br />
assicurata dalla centrale atomica di Novovoronezhskaya.<br />
La favorevole posizione geografica al crocevia di<br />
importanti vie di trasporto,<br />
un’industria sviluppata, un<br />
forte potenziale scientifico,<br />
e la grande importanza<br />
del settore primario,<br />
hanno reso il capoluogo<br />
Voronezh la città principale<br />
nella regione <strong>delle</strong> Terre<br />
Nere. Per produzione, è la<br />
14ma città fra gli 89<br />
capoluoghi russi, con il<br />
30% della stessa esportato<br />
all’estero; l’area residenziale<br />
copre circa 17<br />
milioni di metri quadrati, e<br />
la lunghezza totale <strong>delle</strong> tratte assicurate dal sistema<br />
di trasporti urbano è di 1.350 chilometri.<br />
Oltre metà <strong>delle</strong> imprese ivi operanti sono piccole<br />
o medie, mentre la privatizzazione <strong>delle</strong> società ex<br />
pubbliche è stata praticamente conclusa.<br />
La piccola imprenditoria rappresenta infatti una<br />
<strong>delle</strong> priorità nella politica economica dell’amministrazione<br />
cittadina; attualmente le PMI nel capoluogo<br />
conterebbero per il 15% della produzione annuale,<br />
impiegando il 10% della forza lavoro.<br />
La terra coltivabile nel territorio conta per 4<br />
milioni di ettari, di cui 130.000 ettari prativi.<br />
La regione è importantissimo fornitore di prodotti<br />
agricoli a tutto il resto della Federazione Russa;<br />
raccoglie il 7% di tutti i prodotti della terra collettivamente<br />
considerati, produce il 20% dello zucchero<br />
russo, ed il 10% di tutto l’olio vegetale prodotto a<br />
livello nazionale.<br />
La regione possiede anche una base<br />
eccellente di risorse naturali, con vasti depositi<br />
di graniti, gesso, argille per ceramiche,<br />
di marna, rame e nichel, oltre a numerose<br />
sorgenti di acque minerali.<br />
VORONEZH<br />
La maggior<br />
parte <strong>delle</strong> aziende agricole deficita<br />
tuttavia di macchinari agricoli, che sono anche difficili<br />
da operare a causa della mancanza di pezzi di<br />
ricambio; tutto ciò influisce in modo sensibile sulla<br />
produttività; nonostante la fertilità del suolo, le rese<br />
per ettaro sono infatti relativamente basse a causa<br />
del cattivo management, della mancanza di una rete<br />
adeguata di assistenza alle macchine agricole, e per<br />
l’insufficiente approvvigionamento di fertilizzanti.<br />
Il governo regionale<br />
ha fatto dell’agribusiness<br />
la priorità per lo sviluppo<br />
locale e per l’attrazione di<br />
capitali stranieri, offrendo<br />
consistenti sconti fiscali<br />
alle società investitrici<br />
occidentali.<br />
Le risorse agricole<br />
della regione<br />
sono tuttavia ancora per<br />
la gran parte inesplorate:<br />
l’oblast ha bisogno di<br />
aumentare la produttività<br />
agricola, di sviluppare<br />
l’industria di trasformazione alimentare, e del packaging.<br />
Nonostante l’importanza della regione nel settore<br />
primario, che ha a sua volta stimolato un dinamico<br />
comparto della trasformazione alimentare, l’economia<br />
locale è piuttosto diversificata, con oltre un<br />
quarto della popolazione impegnata nella produzione<br />
<strong>mani</strong>fatturiera, dal tradizionale tessile fino al più<br />
tecnologico aero-spaziale; le imprese regionali<br />
hanno infatti contribuito significativamente alla rivoluzione<br />
spaziale degli ultimi 30 anni.<br />
Le imprese di Voronezh producono impianti e<br />
macchinari per l’industria petrolifera, scavatori,<br />
pneumatici, prodotti chimici, presse meccaniche,<br />
motori a razzo, tv-color e tubi catodici per televisori,<br />
videoregistratori, micro-motori elettrici, sistemi di<br />
radiocomunicazione, vari tipi di gomma sintetica,<br />
profilati in alluminio, pompe idrauliche, ed aviomobili<br />
(“Ilyushin”, airbus IL-<br />
86 e IL-96), oltre ad un<br />
vasto assortimento di prodotti<br />
di consumo.<br />
Le realtà industriali<br />
fronteggiano gli stessi<br />
problemi di quelle agricole,<br />
con macchinari obsoleti<br />
e cattiva gestione.<br />
Con l’esportazione<br />
verso diverse decine di<br />
paesi del mondo (per il<br />
70% paesi Baltici e aree<br />
industrializzate), compresi<br />
Ger<strong>mani</strong>a, Gran Bretagna,<br />
Francia, Finlandia,<br />
Stati Uniti, e Giappone, i<br />
prodotti industriali e chimici<br />
di Voronezh, oltre ai<br />
semilavorati di diversa<br />
natura, si stanno facendo<br />
conoscere all’estero.<br />
Voronezh ha già<br />
acquisito un’esperienza<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
Regioni russe<br />
significativa nel lavorare in partnership con<br />
imprese ed organizzazioni straniere: oltre 100<br />
imprese a partecipazione<br />
mista sono<br />
infatti regolarmente<br />
registrate nel terri-<br />
torio, in maggioranza<br />
con partner<br />
non appartenenti<br />
alla Comunità di<br />
stati indipendenti, ma di Ger<strong>mani</strong>a,<br />
Repubblica Ceca, Francia, Svizzera,<br />
Cina, ed USA, ed impegnate soprattutto<br />
nel settore alimentare, nella distribuzione<br />
al dettaglio, e nel commercio.<br />
L’amministrazione regionale incoraggia<br />
un’ulteriore partecipazione imprenditoriale<br />
internazionale, nel settore produttivo<br />
ma anche nella riconversione di quello<br />
militare.<br />
La città di Voronezh possiede anche un considerevole<br />
potenziale per la produzione di materiali<br />
e profilati da costruzione, con una ventina di<br />
imprese che producono articoli in cemento armato<br />
e pannelli prefabbricati sia in cemento che in<br />
legno.<br />
L’oblast di Voronezh è ben collegato a tutti i maggiori<br />
centri della Russia da una sviluppata rete di collegamenti<br />
stradali, ferroviari, aerei (l’aeroporto ha<br />
status internazionale), e fluviali; la regione è attraversata<br />
da tre importanti autostrade federali, Mosca-<br />
Rostov, Mosca-Astrakhan, e Kursk-Saratov.<br />
La società “Volga-Don” gestisce nella regione la<br />
maggior parte del trasporto cargo interregionale fluviale<br />
sul Voronezh, Don, e Volga, sino ai mari d’Azov<br />
e Caspio.O<br />
CONTATTI<br />
Amministrazione regionale<br />
di Voronezh<br />
Dip.to sviluppo imprenditoria/relazioni con<br />
l’estero<br />
Lenin Sq. 1, Voronezh 394015<br />
Tel.: (0732) 551700<br />
Fax: (0732) 525865<br />
Leonid Selitrennikov, direttore dip.<br />
economico<br />
Dipartimento industria e<br />
comunicazioni<br />
Ul. Plekhanovskaya 10, Voronezh 394067<br />
Tel.: (0732) 560552<br />
Fax: (0732) 554716<br />
Camera di commercio e<br />
industria<br />
P.O. Box 63, Voronezh 394030<br />
Tel.: (0732) 772487,779998,<br />
779022, 522117<br />
Fax: (0732) 524938<br />
E-mail: Mail@oootpp.vrn.ru<br />
Vyacheslav Kleymenov, presidente<br />
Fondo per il supporto alla<br />
piccola e media imprenditoria<br />
Teatralnaya Str. 30, 4 p.,<br />
Voronezh 394000<br />
Tel.: (0732) 512130, 512230<br />
Fax: (0732) 512130<br />
E-mail: vcpm@comch.ru<br />
Duma regionale di Voronezh<br />
Kirova Str. 2, Voronezh 394000<br />
Tel.: (0732) 522103<br />
Fax: (0732) 522103<br />
E-mail: gorduma@vmail.ru<br />
Rappresentanza del ministero<br />
russo degli affari esteri<br />
Revolutsii Ul. 33 uff. 201-204,<br />
Voronezh 394000<br />
Tel.: (0732) 775100, 528191<br />
Fax: (0732) 775100<br />
E-mail: midvoronezh@vmail.ru<br />
Alexander Stoyanovsky, rappresentante<br />
15
26-27 apr.: a Mosca, la 4ta conferenza internazionale<br />
“eBusiness Russia 2004” (ITE LLC)<br />
26-29 apr.: a Mosca, la 10ma esposizione<br />
internazionale specializzata “Pasta 2004”, agroindustria/industria<br />
alimentare, e la 9na esposizione<br />
specializzata internazionale “Forneria 2004”<br />
(Expokhleb)<br />
26-29 apr.: a Mosca, “COMTEK 2004”, 15ma<br />
fiera internazionale <strong>delle</strong> tecnologie informatiche,<br />
hardware, software, e-business, e-commerce (ITE)<br />
26-29 apr.: a Mosca, la 14ma fiera dei beni di<br />
consumo “CEM 2004”, piccoli e grandi elettrodomestici,<br />
frigoriferi e freezer, microonde, scaldacqua,<br />
aspirapolvere, asciugatori, impianti aria condizionata,<br />
prodotti audio-video, hi-fi, DVD, home<br />
theater, telefonia e cellulari (Expocenter)<br />
26-29 apr.: a Mosca, “MIPS 2004”, 10ma<br />
esposizione internazionale della protezione, sicurezza,<br />
e <strong>delle</strong> misure antincendio, allarmi, TVCC,<br />
lettori carte magnetiche, estintori, sensori di<br />
fumo/temperatura, materiali termoresistenti, sistemi<br />
automatici antincendio, sicurezza informatica, veicoli<br />
speciali (ITE LLC)<br />
26-29 apr.: a Mosca, la 1ma fiera specializzata<br />
dei componenti, semi-lavorati, ed accessori per<br />
l’industria del mobile “ZOW 2004”, (RESTEC)<br />
27-28 apr.: asta <strong>delle</strong> pellicce Soyuzpushnina a<br />
San Pietroburgo<br />
27-29 apr.: a Mosca, “Obuv Mir Kozhi-primavera<br />
2004”, la prima fiera in Russia e nella C.S.I.<br />
per le collezioni e il design dell’industria calzaturiera<br />
e della conciatura, in collaborazione con<br />
BolognaFiere (Expocentre)<br />
30 apr.-11 mag.: sospensione della sessione di<br />
lavori della Duma<br />
3-4 mag.: festività per il Giorno internazionale<br />
dei lavoratori, chiusura dei mercati<br />
7 mag.: inaugurazione della seconda presidenza<br />
Putin<br />
10 mag.: festività della Vittoria, i mercati restano<br />
chiusi<br />
11-15 mag.: a Mosca, la 16ma esposizione<br />
internazionale di telecomunicazioni, computer, e<br />
macchine per l’ufficio “SVIAZ-EXPOCOMM 2004”<br />
(Expocentre)<br />
14 mag.: il Fondo statale per la proprietà mette<br />
all’asta il 51% di Kuban Airlines<br />
18-19 mag.: a Praga, la 5ta “Conferenza internazionale<br />
<strong>delle</strong> industrie chimiche e petrolchimiche<br />
di Russia ed Europa orientale”<br />
22-23 mag.: visita a Mosca del commissario<br />
UE Romano Prodi per il vertice Russia-UE<br />
CONCLUSE IN APRILE: si è tenuta dal 27 al 29<br />
aprile presso il quartiere fieristico di Krasnaya<br />
Presnja l’edizione primaverile dell’”Obuv Mir<br />
Kozhi”, la fiera internazionale <strong>delle</strong> calzature e dei<br />
prodotti finiti in pelle, giunta alla sua ventesima edizione,<br />
presentata da Expocentre e BolognaFiere,<br />
con il sostegno dell’ANCI.<br />
16<br />
#39 1-15 maggio 2004<br />
Diario<br />
“OBUV-MIR KOZHI” è l’esposizione specializzata<br />
più risalente per il settore calzaturiero e della<br />
conciatura in Russia e nei paesi della Comunità di<br />
stati indipendenti, e dal 1997 prevede la doppia<br />
formula “primavera-autunno”.<br />
I settori tematici hanno riguardato le calzature<br />
“prêt-a-porter” (uomo, donna, bambino, sportive,<br />
speciali, ortopediche, collezioni), abbigliamento in<br />
pelle (abiti, borse, guanti), pellicce, macchinari per<br />
la fabbricazione di calzature e tessuti in pelle,<br />
materie prime per la conciatura, materiali e tessuti<br />
fatti a mano, tinte e prodotti chimici, articoli per la<br />
cura di calzature ed abiti in pelle, impianti per il<br />
recupero degli scarti industriali.<br />
Aperta ai soli operatori, la fiera rappresenta<br />
l’opportunità più importante per la promozione dei<br />
propri articoli in tutto il territorio russo, grazie alla<br />
presenza di rappresentanti e distributori all’ingrosso<br />
provenienti da praticamente tutte le regioni<br />
russe, ed alla massiccia opera di advertising su<br />
media, cataloghi, e riviste specializzate, ma anche<br />
degli ultimi ritrovati tecnici in fatto di fabbricazione<br />
e design.<br />
Oltre alle collezioni, grande interesse di esperti<br />
e professionisti ha destato la presentazione di<br />
impianti e macchinari per la conciatura, la tessitura,<br />
e la fabbricazione-cucitura di scarpe, con il loro<br />
corollario di materie prime e componenti chimici.<br />
Su 6.000 metri quadrati, hanno esposto il<br />
meglio <strong>delle</strong> proprie collezioni oltre 300 aziende<br />
provenienti da Italia (Dino Bigioni, Claudio<br />
Fracassa, Fabi, Mafra, Pakerson, Stone Haven,<br />
Soldini, ecc.), Francia, Spagna, Cina, Polonia,<br />
Turchia, e naturalmente Russia.<br />
A rappresentanza del paese ospitante, ci sono<br />
state più di 100 ditte, fra le quali ci limitiamo a<br />
menzionare la Pell-Kuir di San Pietroburgo, la<br />
Velars, l’Eter-Lux, la Metropolis, e molte altre.<br />
“ZOW 2004”, 1ma fiera specializzata dei componenti<br />
e dei semi-lavorati per l’industria del mobile:<br />
attualmente i produttori russi di mobili debbono<br />
produrre articoli competitivi al fine di riscuotere<br />
successo su di un mercato caratterizzato da forte<br />
competizione, e sono perciò necessariamente<br />
attenti al dettaglio, all’utilizzazione di nuovi materiali,<br />
ed alla componentistica.<br />
Gli espositori di questa prima edizione della<br />
fiera sono stati, fra gli altri, gli italiani Blumetal SpA,<br />
Formenti & Giovenzana SpA, Gilardi F.lli Srl, La<br />
Venus Srl, SI.TA.PAN Srl, Caimi SpA., Camar Export<br />
SpA, la belga Ets. Stillemans NV/SA, gli spagnoli<br />
Formica Espanola S.A., e Transformad S.A., i tedeschi<br />
Danzer Furnierwerke, Gross + Froelich & Co.,<br />
Kunststoff KG Nehl & Co., Melaplast, Stabilus,<br />
Vauth-Sagel & Co., KGD-Beschlag, Ho<strong>mani</strong>t &<br />
Co., Imawell, Kunststoff KG Nehl & Co.<br />
“CEM 2004”: la popolarissima fiera degli elettrodomestici<br />
e dell’elettronica di consumo, forum<br />
principale sia per i produttori che i consumatori,<br />
ma anche per stabilire importanti contatti e trasferire<br />
la propria produzione in Russia, oggi che il<br />
mercato locale dei beni di consumo ha completamente<br />
aperto le sue porte agli investitori stranieri.O