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Pagine 28-45 - Camera di Commercio di Treviso - Camere di ...

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refrigerazione rende, inoltre, notevole lo spreco <strong>di</strong> prodotti<br />

non venduti imme<strong>di</strong>atamente. Il settore industriale è<br />

limitato a poche aziende che operano quasi in regime<br />

<strong>di</strong> monopolio, ma che rimangono prive <strong>di</strong> prospettive<br />

<strong>di</strong> investimento e penalizzate dalle <strong>di</strong>scontinue forniture<br />

energetiche e dagli scarsi collegamenti interni.<br />

Le performances negative nei settori <strong>di</strong> trattamento dei<br />

generi alimentari e del cotone ad uso tessile, sono state<br />

in qualche modo compensate dalla tenuta dei settori<br />

estrattivo (fosfati e minerario), e<strong>di</strong>le, metallurgico, delle<br />

bevande non alcooliche e dello zucchero.<br />

È prevista l’espansione del settore dei cementi e la<br />

continuazione della fase <strong>di</strong> boom e<strong>di</strong>lizio che dura ormai<br />

da anni. Infine, il settore terziario continua a rivelarsi<br />

il comparto trainante dell’intera economia (trasporti<br />

e telecomunicazioni, locazioni e ristorazione, servizi<br />

immobiliari, formazione). Il turismo, malgrado sia in lieve<br />

espansione, è ostacolato dalla mancanza <strong>di</strong> collegamenti<br />

agevoli, dagli alti costi dei viaggi aerei dovuti ad una tassa<br />

aeroportuale destinata in parte a coprire i costi del nuovo<br />

aeroporto internazionale e, ovviamente, dagli effetti della<br />

crisi globale sulla domanda. Nel 2011 è stato avviato un<br />

parziale abbassamento dell’aliquota IVA per gli esercizi<br />

alberghieri, dal 18% al 10%, ritenuto necessario per<br />

l’avvio <strong>di</strong> nuovi investimenti nel settore, per ora quasi<br />

tutti concentrati a Dakar o in poche altre località. Ancora<br />

in espansione, nonostante i primi segni <strong>di</strong> maturazione,<br />

il settore delle telecomunicazioni, dominato dalla<br />

senegalese Sonatel (partecipata da France Telecom al<br />

42,3%) che nel 2010 ha raggiunto il fatturato <strong>di</strong> oltre 900<br />

milioni <strong>di</strong> Euro con oltre 11 milioni <strong>di</strong> clienti in Senegal e<br />

paesi confinanti. In ogni caso, in tutti i settori, il 90%<br />

delle aziende registrate è <strong>di</strong> piccole <strong>di</strong>mensioni.<br />

Il settore finanziario è abbastanza sviluppato per lo<br />

standard regionale, con 19 banche e oltre 300 istituzioni<br />

<strong>di</strong> microfinanza, ma il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei conti bancari<br />

tra la popolazione attiva è solo del 7% e il cre<strong>di</strong>to alle<br />

imprese è ancora poco <strong>di</strong>ffuso e poco incentivato, a<br />

causa dell’alto rischio del cre<strong>di</strong>to e della mancanza <strong>di</strong><br />

meccanismi <strong>di</strong> riassicurazione adeguati.<br />

In base alle stime dell’Economist Intelligence Unit, il<br />

PIL pro capite nel 2011 si aggira sui 1.909 US$, il PIL<br />

nominale è <strong>di</strong> 13.203 milioni <strong>di</strong> US$ , mentre il tasso <strong>di</strong><br />

crescita, dopo la notevole contrazione subita negli scorsi<br />

anni a causa degli effetti della crisi economica mon<strong>di</strong>ale<br />

(2,2% del 2009), è tornato a salire attestandosi al 4,2%.<br />

L’inflazione ha raggiunto quota 4.3%.<br />

L’attuale Governo senegalese punta molto sugli<br />

investimenti esteri e interni, sul commercio<br />

internazionale e sull’integrazione regionale per<br />

stimolare la crescita economica e avviare un<br />

efficace processo <strong>di</strong> sviluppo e <strong>di</strong> riduzione della<br />

povertà.<br />

Ecco perché il Senegal è un Paese sostanzialmente<br />

favorevole al commercio internazionale ed agli<br />

investimenti esteri. Esso intrattiene rapporti con l’Europa,<br />

con l’Asia, con gli Stati Uniti e presta una particolare<br />

attenzione verso i paesi emergenti BRIC (Brasile, In<strong>di</strong>a,<br />

Cina). Per quanto riguarda l’apertura al commercio,<br />

il Senegal, in quanto membro dell’UEMOA (Unione<br />

Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale), ha<br />

adottato, dal 1 gennaio 2000, la tariffa esterna comune<br />

(TEC), applicata da tutti gli stati membri. Tale misura ha<br />

comportato la conseguente soppressione delle tariffe<br />

interne relative ai prodotti industriali concordati originari<br />

degli stati membri. I prodotti socialmente essenziali,<br />

quali farmaceutici, apparecchi me<strong>di</strong>co chirurgici, libri,<br />

giornali ecc., sono esenti dal dazio doganale. Oltre al<br />

dazio vengono applicati, a seconda dei casi, <strong>di</strong>ritti e<br />

tasse aggiuntive, che possono raggiungere il 2% del<br />

valore delle merci. E’, inoltre, prevista un’imposta (TCI,<br />

tariffa congiunturale all’importazione) destinata da<br />

una parte ad ammortizzare gli effetti delle variazioni<br />

dei prezzi internazionali <strong>di</strong> alcuni prodotti del settore<br />

agricolo, dell’allevamento e della pesca e, dall’altra,<br />

ad ostacolare le pratiche sleali in questi settori. L’IVA<br />

in Senegal è unica, al 18% del valore delle merci. Nel<br />

2011 è stata avviata una <strong>di</strong>fferenziazione delle tariffe<br />

al 10% per gli esercizi legati al comparto alberghiero.<br />

Allo scopo <strong>di</strong> attrarre maggiori investimenti nel<br />

Paese ed incentivare le attività e le collaborazioni<br />

economiche con l’estero, il Governo ha istituito<br />

un’apposita Agenzia (APIX) che ha come obiettivo<br />

quello <strong>di</strong> proporre e favorire tutte le misure a<br />

livello governativo volte a promuovere l’afflusso <strong>di</strong><br />

capitali stranieri, in concorrenza con gli altri PVS. Per<br />

raggiungere tale fine, secondo l’Agenzia è necessario<br />

accelerare e <strong>di</strong>versificare la crescita degli<br />

investimenti, attuando riforme volte a sostenere<br />

la crescita dei settori economici identificati come<br />

prioritari (agricoltura, floricoltura, turismo, nuove<br />

tecnologie, tessile e confezionamento, pesca,<br />

industria dell’assemblaggio, lavori pubblici,<br />

chimica), che presentano un alto potenziale <strong>di</strong><br />

crescita, ossia un elevato valore aggiunto. Sul<br />

piano degli investimenti, secondo l’APIX nel<br />

2010 l’Italia è stato il quarto Paese straniero<br />

investitore in Senegal, con un investimento totale<br />

<strong>di</strong> 22.244.722.147 Franchi pari a 33.911.860 Euro,<br />

posizionandosi dopo la Francia, il Kuwait e il Mali.<br />

All’interno dell’interscambio commerciale<br />

del Senegal, nel primo semestre del 2001, le<br />

esportazioni senegalesi sono ammontate a<br />

574.757.000.000 Franchi (circa 876 milioni <strong>di</strong><br />

Euro). L’Italia risulta all’8° posto con un importo <strong>di</strong><br />

17.291.000.000 <strong>di</strong> Franchi (oltre 26 milioni <strong>di</strong> Euro).<br />

Al 1° posto troviamo il Mali, con 105.275.000.000<br />

Franchi, al 2° posto l’In<strong>di</strong>a con 66.602.000.000, al<br />

3° posto la Svizzera con 53.821.000.000, al 4° posto<br />

la Repubblica della Guinea con <strong>28</strong>.275.000.000, al<br />

5° la Francia con <strong>28</strong>.268.000.000 e al 6° posto la<br />

Gambia con 24.320.000.000. Per quanto riguarda le<br />

importazioni senegalesi, che nel primo semestre<br />

Mercati Esteri<br />

del 2011 sono ammontate a 1.064.508.000.000<br />

Franchi (1.622 miliar<strong>di</strong> <strong>di</strong> Euro), l’Italia occupa<br />

il 14° posto con un importo <strong>di</strong> 22.259.000.000<br />

Franchi (quasi 34 milioni <strong>di</strong> Euro). Al 1° posto<br />

troviamo la Francia con 183.474.000.000 CFA, al 2°<br />

posto la Nigeria (Primo partner commerciale africano)<br />

con 100.469.000.000, al 3° posto la Repubblica Popolare<br />

<strong>di</strong> Cina con 91.392.000.000, al 4° gli Stati Uniti con<br />

71.435.000.000, al 5° posto il Brasile <strong>45</strong>.727.000.000,<br />

al 6° posto l’Olanda con 43.013.000.000, al 7° posto la<br />

Thailan<strong>di</strong>a con 40.<strong>28</strong>1.000.000, all’8° posto la Spagna<br />

con 37.560.000.000.<br />

È da notare che, nell’ambito delle relazioni<br />

bilaterali Italia-Senegal è in vigore l’Accordo per<br />

la Promozione e Protezione degli Investimenti<br />

firmato nell’ottobre del 2000 e la Convenzione per<br />

evitare la doppia imposizione, firmata nel 1998.<br />

Concludendo, l’attuale SCA, ossia Strategia <strong>di</strong> Crescita<br />

Accelerata nata nel 2004 dalle autorità governative,<br />

pone al centro dello sviluppo economico del Paese il<br />

settore privato, basandosi e promuovendo i cinque settori<br />

ritenuti prioritari per lo sviluppo del Paese: agricoltura<br />

e agroindustria, prodotti ittici, turismo, tessile e nuove<br />

tecnologie dell’informazione e della comunicazione.<br />

Questo potrebbe essere uno spunto interessante per<br />

gli operatori economici, che devono, tuttavia, tenere<br />

in considerazione la valutazione del rischio Paese “B”<br />

dell’agenzia Standard and Poor’s . Infatti, il clima per gli<br />

investitori stranieri continua a essere con<strong>di</strong>zionato dalla<br />

scarsa trasparenza dell’amministrazione, dalla <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>di</strong> accesso al cre<strong>di</strong>to, da casi <strong>di</strong> corruzione, da <strong>di</strong>sfunzioni<br />

della giustizia e da lentezze burocratiche. Un altro limite<br />

è rappresentato dalle incertezze sull’effettiva proprietà<br />

dei titoli fon<strong>di</strong>ari, che spesso causano controversie legali<br />

in caso <strong>di</strong> acquisti <strong>di</strong> terreni effettuati senza sufficienti<br />

garanzie. Infine, il sistema giu<strong>di</strong>ziario risulta colpito da<br />

scarsità <strong>di</strong> risorse, da formazione incompleta <strong>di</strong> giu<strong>di</strong>ci<br />

e avvocati, da poca trasparenza e lunghi tempi tecnici.<br />

Sussistono, poi, limiti strutturali alla crescita degli<br />

investimenti e della loro red<strong>di</strong>tività: poche infrastrutture<br />

e <strong>di</strong> qualità inadeguata (strade, ferrovie, porti), <strong>di</strong>fficoltà<br />

e <strong>di</strong>scontinuità nell’approvvigionamento energetico,<br />

complessità nel reperimento <strong>di</strong> finanziamenti bancari,<br />

nonché scarsa formazione e qualificazione del personale<br />

locale.<br />

Attualmente sono in corso svariate riforme destinate a<br />

correggere questi <strong>di</strong>fetti, malgrado questo, fino a quando<br />

non si vedranno dei risultati concreti il Senegal continuerà<br />

a godere <strong>di</strong> un’immagine non pienamente affidabile agli<br />

occhi degli investitori.<br />

Daniela Bruniera

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