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Foto del 1907: Arcangeli Alfredo con la divisa della banda di allora. Nonno Alfredo lavorò come<br />
orologiaio e barbiere (da qui il nomignolo di “Barbèrì") e nel 1892 diede inizio ad un’attiv<strong>it</strong>à commerciale<br />
di armeria, vend<strong>it</strong>a di biciclette e macchine da cucire; i nipoti Alfredo e Giuliano, terminate<br />
le scuole elementari cominciarono ad aiutare il nonno nella sua attiv<strong>it</strong>à.
S O M M A R I O<br />
1 Copertina - foto di Silvano Marini<br />
2 Sommario - Orario Sante Messe - numeri telefonici<br />
3 Ed<strong>it</strong>oriale: Vivere il perdono in famiglia<br />
5 Maggio: il mese della Madonna<br />
6 Questione di soldi<br />
7 Il segno del crocifisso<br />
8 Giovanni Paolo II: il Beato<br />
9 Calendario parrocchiale mese di Maggio<br />
10 Chiesa universale e diocesana<br />
14 Lettera del Vescovo Francesco<br />
16 Riflettiamo: e segni nuovi oggi nascono già<br />
18 Riflettiamo: l’ambiente<br />
19 800 anni dalla consacrazione di Santa Chiara<br />
20 I fatti di Sarnico - parte II<br />
22 Concerto per l’inaugurazione dell’organo restaurato<br />
24 Gruppo marinai<br />
26 Classe 1969: è bello r<strong>it</strong>rovarsi<br />
ilPorto aprile 2011<br />
Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da<br />
sabato 28 maggio 2011. Si raccomanda la consegna<br />
degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione,<br />
entro e non oltre lunedì 16 maggio 2011<br />
presso redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong>.<br />
Il materiale pervenuto oltre il lim<strong>it</strong>e stabil<strong>it</strong>o non potrà<br />
essere pubblicato se non nel mese successivo.<br />
Grazie per la collaborazione.<br />
Festivo<br />
28 Fotocronaca<br />
30 Lì, in quella corsia c’era il più bel presepe del mondo<br />
32 Una giornata fra cultura e buona cucina<br />
33 Bancarella libri usati<br />
34 Associazione anziani e pensionati<br />
35 Rassegna teatrale “Sarnèk che gregna”<br />
36 Le pagine del Comune<br />
44 Un’azalea per la ricerca<br />
45 Aglio, olio e peperoncino<br />
46 Quando la polenta si mangiava con i tordi<br />
48 Pro loco Sarnico<br />
49 Quote rosa? No! Sono casalinga e me ne vanto<br />
50 Ospedale: l’esperienza dei congressi<br />
51 La solidarietà dei cacciatori /Questione di DNA<br />
52 Come eravamo<br />
53 Anagrafe parrocchiale<br />
Orario Sante Messe N. Telefonici ed E-mail utili<br />
ore: 8.00 - 8.45 (Ospedale) - 9.30 -11.00<br />
18.00 -20.00<br />
Feriale<br />
ore: 7.00 (Ospedale) - 8.00 -16.00 20.00<br />
Vigilia di Festa<br />
ore: 6.00 (Casa di Riposo)<br />
18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />
Parrocchia 035 910056<br />
don Luciano 348 9049113<br />
Oratorio 035 912078<br />
don Loris 328 3932361<br />
Sacrista 339 2087660<br />
Centro Pr. Ascolto 035 910916<br />
Sala Giochi-Meulì 035 912107<br />
Sala Junior 035 910916<br />
Centro Quader 035 912420<br />
Centro Famiglia 035 911252<br />
Casa di Riposo 035-4261453<br />
Il Battello 035 914421<br />
Carabinieri 035 910031<br />
Emergenza san<strong>it</strong>aria 118<br />
Guardia Medica 035 914553<br />
Ospedale 035 306 2111<br />
Farmacia 035 910152<br />
(orari 8.30-12.30 / 15.30 19.30)<br />
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Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 -<br />
Stampa: e Inserzioni pubblic<strong>it</strong>arie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 Tipografia Sebina Sarnico -<br />
Redazione: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, A. Belussi, M. Dometti (CIVIS), S. Marini.<br />
Collaboratori: don Valentino Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, L. Cuni, G. Franco Gaspari, P. Gusmini, R. Modina, G. Schivardi<br />
Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056
Vivere il perdono in famiglia<br />
L'educazione, che nasce con<br />
fatica, ha bisogno continuo<br />
dell'esercizio del perdono.<br />
Ogni famiglia lo sa perfettamente:<br />
senza il perdono, la riconciliazione,<br />
nessun nucleo<br />
familiare reggerebbe. Il perdono<br />
che si declina in mille sfumature:<br />
accoglienza dell'altro, superamento<br />
del proprio orgoglio, volontà<br />
di restare insieme,<br />
memoria del bene quando la<br />
tentazione è di vedere solo il<br />
male...<br />
Nel Vangelo Gesù ci ha ricordato<br />
questa dinamica con la paraola<br />
del padre che ama (molti la chiamano<br />
del “figlio prodigo”, ma il<br />
vero protagonista è il padre!): costui<br />
regge la relazione di tutti; è<br />
immagine di Dio Padre, ma forse<br />
ancora di più è immagine della<br />
famiglia come Dio la pensa.<br />
Padre che dona, che perdona,<br />
che accoglie, che consola, che<br />
ama entrambi i figli come figli e<br />
non come “servi”!<br />
Non è mai vano ciò che si inse-<br />
E D I T O R I A L E<br />
a cura di don Luciano Ravasio<br />
È un grande atto di amore in grado di educare e di far emergere il meglio che c’è<br />
nel cuore del proprio partner e dei figli, per farli uomini e donne maturi.<br />
«Scusami! Ho sbagliato! Puoi perdonarmi?».<br />
Bartolomé Esteban Murillo - Il r<strong>it</strong>orno del figliol prodigo -<br />
gna ai figli e che si comunica loro<br />
continuamente con le labbra e<br />
l’esempio della v<strong>it</strong>a.<br />
In alcune persone continua la<br />
convinzione che il padre non<br />
debba mai mostrarsi debole o<br />
nella possibil<strong>it</strong>à di commettere<br />
errori e che il gen<strong>it</strong>ore deve essere<br />
sempre perfetto (appare<br />
agli occhi dei figli come colui che<br />
è onnipotente, che non debba<br />
mai manifestare i propri sentimenti,<br />
le proprie ire e le proprie<br />
debolezze…).<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 3
Non è facile sviluppare in termini<br />
educativi e pos<strong>it</strong>ivi la capac<strong>it</strong>à di<br />
imparare e praticare il perdono in<br />
famiglia. Sia ben chiaro che<br />
quando si parla di famiglia ci si riferisce<br />
non solo alla relazione mar<strong>it</strong>o-moglie,<br />
ma anche a quella di<br />
padre/madre-figli.<br />
Ci saranno sicuramente momenti<br />
in cui un padre può aver sbagliato<br />
o aver commesso un errore o un<br />
torto verso uno dei propri figli.<br />
Potrebbe avergli promesso qualcosa<br />
che poi non ha mantenuto.<br />
Potrebbe aver alzato la voce in un<br />
momento in cui era molto stanco.<br />
Adirato magari ha sbattuto la<br />
porta della camera o ha mollato<br />
uno schiaffo prima ancora di sapere<br />
chi fosse il colpevole di una<br />
l<strong>it</strong>e tra fratelli.<br />
Dinanzi a questi e altri errori l’atteggiamento<br />
di padre o di madre<br />
autentici, che vogliono far crescere<br />
quei figli, è di chiedere perdono:<br />
«Scusami! Ho sbagliato!<br />
Puoi perdonarmi?».<br />
Sì, questo è il vero modo di essere<br />
padri e madri. Essere certi di aver<br />
insegnato ai propri figli che uomini<br />
e donne non si nasce, ma si di-<br />
4 - ilPORTO Apr. 2011<br />
venta in quel cammino quotidiano<br />
che è fatto di cadute e di r<strong>it</strong>orni,<br />
di accoglienza e di perdono .<br />
Ma più di ogni altra cosa ciò che<br />
insegna, che educa, che fa crescere<br />
i figli è l’atteggiamento che i coniugi<br />
hanno tra loro.<br />
Da chi un giorno un uomo/donna<br />
potrà dire di aver imparato a diventare<br />
sposo/a, padre/madre…<br />
da chi imparerà la pace, la gentilezza,<br />
la concordia, l’onestà, la condivisione,<br />
il saluto, l’amore, la<br />
solidarietà?<br />
Tutto questo si impara nella famiglia,<br />
da un padre e da una madre.<br />
Ecco, quindi, che se il perdono va<br />
chiesto ai figli, ancor più questo atteggiamento<br />
del cuore dovrà essere<br />
coniugato tra gli sposi per<br />
ripartire sempre di nuovo, per allargare<br />
il loro cuore e quello dei<br />
figli.<br />
Il perdono chiesto e ricevuto è il<br />
più profondo e vero linguaggio<br />
dell’amore.<br />
Esso poi sfocia nella tenerezza<br />
come atteggiamento di chi si fa<br />
morbido per riuscire ad accogliere<br />
l’altro. Il perdono riac-<br />
cende sempre la speranza, indica<br />
una strada nuova da percorrere:<br />
per questo il perdono è l’atto<br />
educativo più forte e importante<br />
in una famiglia!<br />
Non sono i gesti esteriori, ma<br />
quelli del cuore che educano<br />
l’uomo e lo innalzano.<br />
È come dire: «Regalate meno giochi<br />
ai nostri figli, ma più gesti veri»!<br />
Sì, perché come comunemente si<br />
dice è fin troppo semplice mettere<br />
mano alla tasca e riempire di<br />
”cose” i bambini, ma più difficile<br />
è lavorare su se stessi per essere<br />
papà e mamme, i migliori del<br />
mondo per i propri figli..<br />
Interessante è vivere anche questa<br />
Pasqua celebrando il perdono<br />
con il Signore, che passa attraverso<br />
il perdono nella famiglia<br />
come risorsa vera e propria, perché<br />
comporta una profonda fiducia<br />
nella capac<strong>it</strong>à di ogni uomo di<br />
migliorare se stesso.<br />
Come dice il termine stesso, è<br />
sempre e solo un atto del cuore<br />
compiuto per-dono.<br />
Il verbo perdonare deriva direttamente<br />
dal latino “per donare” in<br />
cui la particella intensiva “per” indica<br />
il compimento, il significato è<br />
quindi donare completamente.<br />
Chi vive il perdono in famiglia diventa<br />
lui stesso un atto di amore<br />
e manifesta così che l’altro è proprio<br />
il dono più bello della v<strong>it</strong>a.<br />
Un dono che si moltiplica!!!<br />
Allora cara famiglia, ecco la quarta<br />
benedizione: «...che in te domini<br />
sempre il perdono, capac<strong>it</strong>à di accogliere<br />
nonostante l'errore, di<br />
sopravvivere nonostante il male,<br />
di accettare le differenze di ciascuno<br />
dei tuoi membri tra loro, di<br />
crescere nonostante gli infantilismi<br />
dei tuoi membri, di somigliare al<br />
padre che non teme di donare se<br />
stesso».
Maggio, mese della Madonna<br />
R<strong>it</strong>orna maggio, il cuore della primavera; è il mese dei fiori: dedichiamolo<br />
a Maria Vergine, fiore dei fiori.<br />
Maria Vergine: fiore dei fiori<br />
■ Maggio è il mese delle splendide aurore: dedichiamolo a Lei, “Aurora<br />
che sorge” (Cantico dei Cantici 6,10) e che annuncia e porta<br />
il “Sole della giustizia”, Gesù Salvatore. ( Profeta Malachia 3,20)<br />
■ E’ il mese dei canti: dedichiamolo a Lei che ha rec<strong>it</strong>ato il canto<br />
più alto, il “Magnificat”.<br />
■ E’ il mese più bello dell’anno: dedichiamolo a<br />
Lei che è la più bella fra tutte le creature.<br />
La pia pratica del mese Mariano, in questi<br />
ultimi secoli è stata molto raccomandata<br />
da Papi e Vescovi.<br />
E’ una devozione che deve stare a<br />
cuore a tutti, specialmente ai giovani.<br />
1- Amate, invocate, im<strong>it</strong>ate la Madonna!<br />
Specialmente nel mese di Maggio,<br />
vorrei avere una voce così forte da<br />
dirlo ai peccatori di tutto il mondo”.<br />
(P. Pio).<br />
■ Amiamo la Madonna: è la Madre di Cristo<br />
Dio; è la nostra mamma spir<strong>it</strong>uale, tenerissima;<br />
sempre giovane, non invecchia. Non<br />
muore mai, non ci lascia mai, e ci protegge sempre!<br />
■ Invochiamo la Madonna. “Nel dubbio, Maria è la luce. Nel turbamento,<br />
Maria è sicurezza. Tristi? Maria è causa di letizia. Guardate a<br />
Lei e avrete gioia e pace”.<br />
■ Im<strong>it</strong>iamo la Madonna. “Maria, madre nostra dolcissima, non ha desiderio<br />
più grande che vedere riprodotti nei pensieri, nelle parole e<br />
nelle azioni di coloro che accolse come figli sotto la croce del suo<br />
Unigen<strong>it</strong>o Figlio, i lineamenti e le virtù della sua anima”. (Pio XII).<br />
Aggiunge S. Agostino: ”Maria è lo stampo di Dio; chi si getta in questo<br />
stampo diventa simile a Gesù”.<br />
2 - Ogni giorno del mese Mariano, un omaggio a Maria!<br />
Mancare alla pratica del mese di Maggio sarebbe, per lo spir<strong>it</strong>o,<br />
come la mancanza della primavera.<br />
■ Ogni giorno, il S. Rosario (o almeno una parte) che è come un fascio<br />
di rose che offriamo: “E’ una preghiera da innamorato, che non<br />
si stanca mai di ripetere alla persona amata il suo amore; così è con<br />
L’Ave, Ave, Maria!” (P. Turoldo)<br />
■ Ogni giorno se si può trovare il tempo per partecipare alla S.<br />
Messa (specialmente per le strade del paese, in mezzo alle nostre<br />
case e attiv<strong>it</strong>à)<br />
C U L T O<br />
a cura di don Luciano Ravasio<br />
■ Ogni giorno, insomma, un nuovo palp<strong>it</strong>o di amore filiale alla<br />
Mamma celeste, la quale, dopo Dio, è la nostra più grande speranza<br />
e la nostra gioia (Concilio Vaticano II).<br />
PROPOSITO<br />
Saremo fedeli alla pratica del mese Mariano!<br />
Ci conforta in questo senso il fervente devoto della Madonna,<br />
S. Luigi de Montfort; egli assicura che se ci lasciamo<br />
guidare dalla Vergine, faremo più progresso in<br />
un solo mese che non in molti anni senza di<br />
Lei. Ci otterrà tante grazie, soprattutto la<br />
conversione, la liberazione dai mali spir<strong>it</strong>uali,<br />
e ci aiuterà a diventare santi.<br />
Il servo di Dio Padre Mariano di Torino,<br />
ripeteva: “Se abbiamo ancora<br />
dei difetti, se non siamo santi, ciò<br />
dipende dal fatto che non amiamo<br />
abbastanza la Vergine Immacolata”<br />
(Nella foto: Raffaello - la Madonna<br />
della seggiola - 1513 Palazzo P<strong>it</strong>ti -<br />
Firenze).<br />
Il “Magnificat”:<br />
l’intima essenza<br />
di Maria<br />
Leggendo il Magnificat, la preghiera più sublime di Maria, leggiamo<br />
nelle profond<strong>it</strong>à della sua anima. Leggiamo quello che di<br />
lei, lei stessa ha voluto farci conoscere.<br />
“ L'anima mia magnifica il Signore e il mio spir<strong>it</strong>o esulta in Dio,<br />
mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.<br />
D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.<br />
Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo<br />
nome: di generazione in generazione la sua misericordia si<br />
stende su quelli che lo temono.<br />
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi<br />
nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha<br />
innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato<br />
i ricchi a mani vuote.<br />
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,<br />
come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla<br />
sua discendenza, per sempre”.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 5
Questione di soldi<br />
Opere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale<br />
a cura del Consiglio Pastorale Per gli Affari Economici<br />
Le offerte pervenute alla Parrocchia sino al 31 marzo 2011 ammontano a: € 951.541,00<br />
Alla stessa data risultano spesi:<br />
coperti dalle suddette offerte, dal fido bancario, dalle disponibil<strong>it</strong>à iniziali e<br />
dai risparmi accumulati.<br />
€ 2.676.034,00<br />
Giornata del Seminario<br />
La raccolta per la “Giornata del Seminario” è stata di € 3.000,00<br />
Un sent<strong>it</strong>o ringraziamento ai benefattori e alle volontarie che allestiscono le bancarelle per la vend<strong>it</strong>a<br />
di articoli vari e organizzano lotterie, ecc. . Confidando sempre nella Divina Provvidenza e nella generos<strong>it</strong>à<br />
di tutti, affinchè anche in futuro non manchi il sostegno finanziario.<br />
Appello del parroco<br />
Dopo aver pubblicato il bilancio parrocchiale in modo trasparente per tutti ci si rende conto<br />
che i conti in rosso cominciano ad essere veramente “pesanti”, anche se cerco di non perdere<br />
mai né fiducia né seren<strong>it</strong>à. Spesso alla sera nella preghiera dico al Signore che la Casa è<br />
la sua e ci dia Lui fantasia, creativ<strong>it</strong>à e … possibil<strong>it</strong>à di provvedere. In effetti Lui manda sempre<br />
qualche “segno” per cui siamo arrivati alla fine dei lavori cercando di rendere onore a Dio, alla<br />
nostra storia e ai nostri antenati per lasciare una bella impronta del nostro interesse-oggi per<br />
la Chiesa. Allora l’appello è perché tutti manifestino la propria attenzione e responsabil<strong>it</strong>à.<br />
Per questo abbiamo acceso un MUTUO DECENNALE di 1 Milione di Euro e la possibil<strong>it</strong>à di<br />
accedere a un FIDO di 500.000 euro.<br />
Grazie a chi continua nelle proprie piccole ma costanti offerte (bellissimi esempi!), ma un appello<br />
CON IL CUORE a tutte le Ist<strong>it</strong>uzioni Pubbliche perché la Chiesa ha un grande valore<br />
anche storico – culturale e sociale…; un appello alle Ist<strong>it</strong>uzioni sociali, alle Associazioni e<br />
Gruppi, a tutti gli imprend<strong>it</strong>ori e Commercianti perché se ci mettiamo tutti qualcosa forse<br />
riusciamo anche prima dei 10 anni a pagare i deb<strong>it</strong>i… Il grazie ve lo dico io, ma senza dubbio<br />
ve lo manda il Signore come benedizione!<br />
Don Luciano
Èmolto interessante sviluppare il “gusto”<br />
di saper leggere i segni l<strong>it</strong>urgici: nel Triduo<br />
Pasquale emerge il segno della<br />
Croce e del Crocifisso; vari modi di leggerlo<br />
lungo la storia ci aiutano ad entrare direttamente<br />
nel mistero pasquale.<br />
1. Il mistero pasquale: non dobbiamo dimenticare<br />
che il segno del crocifisso va letto all’interno<br />
dell’intero mistero pasquale.<br />
2. Il seme scende nella terra per portare<br />
frutto: “tutto è compiuto!”<br />
3. L’abbraccio del Padre: Il Padre attraverso le<br />
braccia aperte del Figlio accoglie ogni uomo:<br />
l’uman<strong>it</strong>à è amata di un amore immenso.<br />
4. La Croce - Simbolo cosmico antichissimo<br />
(i quattro punti cardinali…), legato anche a<br />
culti solari, è diventata per i cristiani il “Signum<br />
Christi”. Dissimulata sotto forma di ancora o<br />
di monogramma “chi-ro” la troviamo fin dal<br />
secondo secolo nelle catacombe, come segno<br />
di speranza e di v<strong>it</strong>toria sulla morte.<br />
5. La Croce - I Vangeli non ci dicono nulla sul<br />
tipo di croce utilizzata per giustiziare Gesù.<br />
Quella a noi familiare è la Croce immissa a<br />
forma di † e ci è sugger<strong>it</strong>a dalla menzione del<br />
Vangelo sull’iscrizione posta sopra la testa di<br />
Gesù (Mt 27,37…). La forma risulta dall’incrocio<br />
dell’asse verticale (stipes) con l’asse<br />
orizzontale (patibulum).- Alcuni artisti privilegeranno<br />
la forma “a tau”, detta Croce commissa.<br />
6. Il “Trionfante” - Sulla Croce si trova la figura<br />
di Cristo. E’ solo dal secolo V che Gesù comincia<br />
ad essere raffigurato in croce. Dal secolo<br />
VI in poi, si diffonde il tipo del Crocifisso<br />
“Trionfante”: è un Cristo non sofferente o<br />
morto ma vivente, raffigurato come Signore.<br />
L I T U R G I A<br />
Il segno del<br />
Crocifisso a cura di don Luciano Ravasio<br />
È un modo per dire l’un<strong>it</strong>à del mistero pasquale.<br />
7. Il “Paziente” - Solo verso il Mille, entra e si<br />
diffonde velocemente l’iconografia del Cristo<br />
Morto o “Paziente”: questa immagine evidenzia<br />
l’uman<strong>it</strong>à sofferente di Gesù e favorisce<br />
una più intensa partecipazione affettiva dei fedeli.<br />
I mistici, soprattutto San Francesco e San<br />
Domenico, saranno i campioni della diffusione<br />
della spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à legata all’immagine del Cristo<br />
sofferente. Nonostante alcune varianti, questo<br />
tipo resterà il Crocifisso tradizionale fino<br />
ad oggi.<br />
8. La croce “albero” - Abbiamo anche delle<br />
testimonianze di Croci realizzate sotto forma<br />
di “albero” o di tronco verde per esprimere il<br />
significato dell’Albero della V<strong>it</strong>a in parallelo con<br />
quello del giardino dell’Eden.<br />
9. Elementi ricorrenti – che possiamo trovare<br />
in molte rappresentazioni tradizionali della<br />
croce:<br />
- Il “t<strong>it</strong>ulus” - L’iscrizione, fatta scrivere da Pilato,<br />
è stato raffigurato dagli artisti in diverse soluzioni<br />
di forme e materiali, di scr<strong>it</strong>ture, per<br />
esteso o in sigla (I.N.R.I.). A Roma si r<strong>it</strong>iene per<br />
autentica la reliquia di un frammento di questa<br />
tavoletta di legno conservata in Santa<br />
Croce in Gerusalemme al Laterano.<br />
- La corona di spine - I vangeli c<strong>it</strong>ano una corona<br />
di spine messa dai soldati in testa a Gesù<br />
durante la passione, come ironica effige di sovran<strong>it</strong>à.<br />
Conservata dal 1238 come reliquia<br />
nella Sainte Chapelle di Parigi, questa immagine<br />
sost<strong>it</strong>uirà la Corona Regale dei Cristi<br />
Trionfanti e resterà, dal ‘300, un elemento tradizionale<br />
dell’iconografia.<br />
- Le sette parole e l’alto grido (Mc16,37) - I<br />
Crocifissi che la storia dell’arte ci ha consegnato<br />
non sono tutti uguali. Proprio perché i<br />
vangeli ci evidenziano diverse parole di Gesù<br />
in Croce (sette), ecco che ne possiamo r<strong>it</strong>rovare<br />
l’eco nelle diverse epoche. Alcuni mostrano<br />
Gesù che muore in modo drammatico,<br />
levando un alto grido, come ci narra Marco.<br />
-I chiodi/le piaghe - A partire dall’episodio dell’incontro<br />
del Risorto con l’apostolo Tommaso,<br />
inv<strong>it</strong>ato a mettere la mano nel segno dei<br />
chiodi e nel costato (Giovanni 20,7), si è diffusa<br />
l’attenzione e la devozione alle piaghe ed<br />
al costato traf<strong>it</strong>to dal colpo di lancia. Senza entrare<br />
nelle discussioni anatomiche circa la posizione<br />
dei chiodi (Mani o polsi? Braccia stese<br />
a “T” o ristrette ad “Y”? Piedi affiancati o sovrapposti?)<br />
le soluzioni diverse scelte nell’iconografia<br />
del Crocifisso lungo i secoli aiutano<br />
ad evidenziare la realtà delle piaghe (es. particolare<br />
del sangue che scende dal costato traf<strong>it</strong>to<br />
fino all’inguine, in riferimento alla<br />
Circoncisione: collegamento tra la prima e l’ultima<br />
fer<strong>it</strong>a sacrificale del Signore).<br />
- Il “suppedaneum” - Un blocchetto di legno,<br />
posto nella parte bassa delle croci (originariamente<br />
una “sedula”) fa la funzione di piedistallo.<br />
Nelle icone bizantine sarà inclinato in<br />
alto sulla destra di Cristo per esprimere l’idea<br />
della salvezza degli eletti.<br />
- Il Perizonium - E’ il classico elemento iconografico<br />
del panno (perizonium) che cinge i<br />
fianchi di Gesù, lasciando il suo corpo quasi<br />
totalmente nudo: talvolta è molto ricco, talvolta<br />
è più sobrio, talvolta è svolazzante per<br />
esprimere l’effusione dello Spir<strong>it</strong>o al momento<br />
della morte.<br />
10. I due ladroni - I due delinquenti crocifissi<br />
assieme a Gesù fanno parte dell’iconografia di<br />
molte crocifissioni, anche antichissime (cfr.<br />
Santa Sabina, secolo V). Di loro si parla nei<br />
vangeli. Luca presenta la conversione di uno<br />
dei due, il cosiddetto “buon ladrone” e così la<br />
tradizione iconografica ce lo mostra con un<br />
volto rassegnato e supplicante, a differenza<br />
dell’altro che, per contrasto viene tratteggiato<br />
come un uomo torvo e minaccioso.<br />
11. Il luogo (cranio di Adamo) - La collina fuori<br />
dalle mura di Gerusalemme, il Golgotha, viene<br />
spesso c<strong>it</strong>ato dall’iconografia con una zolla di<br />
terra su cui è piantata la Croce. In questa zolla,<br />
attraverso una fend<strong>it</strong>ura, in molti casi viene<br />
mostrato un cranio su cui gocciola il sangue di<br />
Cristo: è un riferimento a tradizioni antiche<br />
(Origene) riprese dalla Leggenda Aurea del<br />
XIII secolo di Jacopo da Varagine, secondo le<br />
quali proprio sotto la croce si trovava la sepoltura<br />
del primo uomo, Adamo. E’ un modo<br />
per esprimere il concetto universale della salvezza<br />
cristiana, che ha raggiunto ogni uomo di<br />
ogni tempo, fin dalle origini.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 7
C O M U N I T À<br />
a cura di Civis<br />
...Quel papa con l’inflessione polacca<br />
Affidiamoci alla sua intercessione<br />
Èiniziato il conteggio alla rovescia. La beatificazione<br />
di Papa Wojtyla, l’evento tanto atteso ed altrettanto<br />
voluto da tutta la comun<strong>it</strong>à cristiana, si svolgerà<br />
il 1° maggio prossimo a Roma in San Pietro. Nella<br />
cap<strong>it</strong>ale sono attesi circa un milione di fedeli provenienti<br />
da ogni parte del mondo, con l’unica intenzione di condividere<br />
la cerimonia di beatificazione di un grande uomo che<br />
tutti abbiamo stimato ed amato.<br />
Giovanni Paolo II è stato il testimone di riferimento che<br />
ha guidato la Chiesa nel passaggio epocale dal secondo<br />
al terzo millennio e la voce che ha guidato il cammino<br />
verso una più responsabile testimonianza di una v<strong>it</strong>a veramente<br />
cristiana che va rinnovata ogni giorno.<br />
“Edificare ponti tra i popoli”, è stato questo uno degli<br />
obiettivi principali del pontificato di papa Wojtyla e la<br />
sua testimonianza ha aperto nuovi varchi di comunicazione;<br />
la sua modern<strong>it</strong>à era rappresentata dalle sue parole,<br />
dai suoi gesti e dai continui pellegrinaggi che lo<br />
hanno portato, apostolo di pace, in tutti i continenti.<br />
Gli incessanti messaggi di pace e progresso indirizzati a<br />
tutti gli uomini, senza distinzione di religione, razza e cultura,<br />
arrivavano alla mente, ma soprattutto al cuore di<br />
tante persone.<br />
«Non abbiate paura! Spalancate le porte a Cristo, alla<br />
sua salvatrice potestà; apr<strong>it</strong>e i confini degli stati, i sistemi<br />
economici come quelli pol<strong>it</strong>ici, i vasti campi di cultura, di<br />
civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura!».<br />
Quando Giovanni Paolo II parlava, la sua voce scuoteva<br />
le coscienze. Con la mente e con il cuore era costantemente<br />
in preghiera e benché il suo corpo fosse<br />
vicino a chi lo ascoltava, il suo spir<strong>it</strong>o si trovava altrove.<br />
In lui il dono della fede brillava in maniera del tutto<br />
particolare.<br />
Un uomo di forti contrasti: semplic<strong>it</strong>à nelle relazioni<br />
umane ma con un’acuta intelligenza, umile verso Dio<br />
ma sicuro quando echeggiava contro le malvag<strong>it</strong>à dell’uomo,<br />
fermo nel difendere la sua Chiesa ma disponibile<br />
nei confronti delle altre religioni.<br />
Un’icona di questo grande pontefice è stata la sofferenza,<br />
ma questa sofferenza ha contribu<strong>it</strong>o a renderlo<br />
più comprensivo verso le sofferenze degli altri. L’imma-<br />
8 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Giovanni Paolo II:<br />
il Beato<br />
gine di quella bocca dalla quale non uscivano più le parole<br />
e lo sforzo per pronunciarle ne cambiava i lineamenti,<br />
è stato il suo doloroso saluto per tutti, la sua<br />
debolezza, un abbraccio e un congedo universale da<br />
tutti, credenti e non credenti. Che testimonianza!<br />
Questo vuol dire credere nella Risurrezione, significa<br />
avere fede al punto che anche la morte non gli fa più<br />
paura perché quello è il momento in cui potrà guardare<br />
Dio faccia a faccia.<br />
Lui che ha sempre avuto un amore immenso per la v<strong>it</strong>a<br />
tanto da dire ai giovani di spenderla bene perché è un<br />
tesoro unico.<br />
Proclamarlo “Beato” significa renderlo attuale per tutti i<br />
giorni e per tutte le generazioni.<br />
Di questa persona così speciale ne sentiamo la mancanza.<br />
Ci manca la sua bontà, il suo sarcasmo, la sua<br />
voce, la sua forza, quel suo pregare forte, coraggioso,<br />
doloroso ma mai disperato. Ci manca anche la sua intransigenza<br />
in grado, non si sa come, di non fare sentire<br />
alcuno messo da parte. Per questo, quel papa con l'inflessione<br />
polacca ci manca, come ci manca un parente.<br />
Qualcuno lo ignorava, altri lo ascoltavano poco, molti,<br />
nel frattempo, non hanno voluto aspettare il processo<br />
canonico per tentare, con lui, di essere migliori.<br />
Questa figura di grande testimone di Cristo, inv<strong>it</strong>a i cristiani<br />
oggi, più che mai, ad affidarsi alla sua intercessione.
DOM 1 PRIME SANTE COMUNIONI<br />
LUN 2 ore 19.30 Inizio Rosario e Sante Messe nei quartieri<br />
MAR 3 ore 20.45 Incontro per separati-divorziati-risposati<br />
ore 21.00 Riunione del C.P.A.E.<br />
MER 4 ore 20.45 Gruppo Missionario<br />
GIO 5 Consiglio Pastorale Vicariale<br />
ore 20.45 Commissione l<strong>it</strong>urgica<br />
VEN 6 ore 21.00 Rassegna dialettale: Compagnia di Predore<br />
SAB 7 ore 06.30 Peregrinatio a Stella Maris<br />
G<strong>it</strong>a a Roma fino a martedì 10 maggio<br />
MER 11 ore 15.00 Conclusione XV Univers<strong>it</strong>à terza età Cine Junior<br />
ore 21.00 Incontro gen<strong>it</strong>ori dei battezzandi<br />
GIO 12 Consiglio Pastorale parrocchiale<br />
VEN 13 ore 21.00 Incontro padrini-madrine Cresima<br />
ore 21.00 Rassegna dialettale con la Crazy Company<br />
DOM 15 Giornata mond. di preghiera per le vocazioni<br />
ore 11.00 Santa Messa per la v<strong>it</strong>a<br />
ore 16.00 Battesimi comun<strong>it</strong>ari<br />
86^ Giornata Univers<strong>it</strong>à Cattolica<br />
LUN 2 Poggio Fior<strong>it</strong>o n. 2<br />
MAR 3 Via Faletto 17<br />
MER 4 Via V<strong>it</strong>torio Veneto 24b - Condominio Felix<br />
GIO 5 Via Marinai 16<br />
LUN 9 Lido Fosio<br />
MAR 10 Via Dante 3<br />
MER 11 Via Cerro alto 28<br />
GIO 12 Via Alpini<br />
VEN 13 Via Donizetti 5<br />
MAR 17 Via Monsignor Bonassi 19i<br />
C A L E N D A R I O<br />
Mese di maggio a cura della redazione<br />
LUN 16 ore 21.00 Redazione Porto<br />
MER 18 ore 20.00 Ufficio Comun<strong>it</strong>ario<br />
VEN 20 Confessioni 2^ Media - Scuola di preghiera<br />
ore 20.30 Confessioni gen<strong>it</strong>ori e padrini dei cresimandi<br />
ore 21.00 Rassegna dialettale: Comp. Villa d’Almè<br />
DOM 22 CRESIME<br />
LUN 23 ore 17.00 Ministri straordinari dell’Eucarestia<br />
MAR 24 ore 20.45 Incontro di preparazione festa degli<br />
anniversari in Oratorio<br />
GIO 26 ore 21.00 Conclusione Rassegna dialettale: Musical con<br />
gli Ars<strong>it</strong>ogatti di Villongo e premiazione<br />
VEN 27 Corso residenziale catechisti (fino al 29)<br />
3xQuader: festa del C.S.I.<br />
SAB 28 Incontro di formazione membri del C.P.A.E.<br />
in San Paolo Confessioni giovani e adolescenti<br />
DOM 29 FESTA ANNIVERSARI DI MATRIMONIO<br />
25-30-35-40-45-50... Coro Callido<br />
MAR 31 ore 20.00 Chiusura del mese di maggio a Stella Maris<br />
Santa Messa nei quartieri nel mese di maggio<br />
ore 19.30 Santo Rosario, ore 20.00 Santa Messa e Benedizione delle case<br />
GIO 19 Via Suardo 31<br />
VEN 20 Piazzetta Freti<br />
LUN 23 Via Predore 43<br />
MAR 24 Corso Europo 42b<br />
MER 25 Via Calchera 8<br />
GIO 26 Via V<strong>it</strong>torio Veneto 19<br />
VEN 27 Via Spartana 17<br />
LUN 30 Via San Martino - Circolo Enal<br />
MAR 31 Conclusione a Stella Maris<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 9
C H I E S A U N I V E R S A L E<br />
da Avvenire<br />
Non ha dubbi il cardinale Kurt Koch, presidente<br />
del Pontificio Consiglio per la promozione dell’un<strong>it</strong>à<br />
dei cristiani, parlando in una c<strong>it</strong>tà come Trieste,<br />
l’icona della reciproca accoglienza delle diverse comun<strong>it</strong>à<br />
religiose, come sottolinea l’arcivescovo<br />
Giampaolo Crepaldi. L’ecumenismo contribuisce<br />
alla riconciliazione tra individual<strong>it</strong>à e collettiv<strong>it</strong>à, fa-<br />
Ecumenismo, porta di pace<br />
Il cardinale Koch: deve essere valenza pubblica. Presenti all’incontro di<br />
Trieste, l’ortodosso Radovic e il pastore luterano Kampen<br />
vorendo così la pace sociale» afferma il cardinale<br />
Koch, dopo aver ascoltato padre Rasko Radovic,<br />
delegato e rappresentante il metropol<strong>it</strong>a per la<br />
diocesi serbo-ortodossa in Italia, e il luterano Dieter<br />
Kampen. «Il processo ecumenico di riunificazione<br />
tra i cristiani dimostra, nel momento in cui si<br />
compie, la sua capac<strong>it</strong>à di essere promotore di<br />
pace non solo al suo interno ma anche nel<br />
mondo». …«L’ecumenismo cristiano può compiere<br />
questa missione di pace soltanto se rivendica<br />
la propria valenza pubblica e fa sentire la propria<br />
voce pubblicamente nella società cristiana». Ciò<br />
che purtroppo non accade in Europa, dove si materializza<br />
il tentativo di costruire la nuova società<br />
«su basi atee, su un nuovo tipo di ateismo che non<br />
accusa e non polemizza, ma che bandisce il di-<br />
«La nuova fratern<strong>it</strong>à tra credenti e no»<br />
scorso su Dio dalla sfera ufficiale, relegandolo alla<br />
sfera privata o addir<strong>it</strong>tura a una zona tabù, e non<br />
tiene più conto di Dio nel trattare le questioni d’interesse<br />
sociale». D’accordo sia l’ortodosso serbo<br />
Padre Rasko Radovic sia il pastore luterano Dieter<br />
Kampen. «Trieste è un bell’esempio di come tolleranza<br />
e collaborazione pacifica tra confessioni e nazional<strong>it</strong>à<br />
diverse possano creare benessere<br />
spir<strong>it</strong>uale e materiale per tutti - osserva Kampen -<br />
E’ la stessa tolleranza e collaborazione pacifica di<br />
cui abbiamo bisogno oggi nell’Europa un<strong>it</strong>a». E<br />
padre Radovic il serbo ortodosso che afferma «impegnarsi<br />
con forza e tenacia perché la fisionomia<br />
dell’Europa, che si va costruendo, sia caratterizzata<br />
e nobil<strong>it</strong>ata a livello spir<strong>it</strong>uale, morale e culturale<br />
dalla sua grande e multiforme ered<strong>it</strong>à cristiana».<br />
Il Papa: «Varcate insieme questo magnifico portale e rivolgete una preghiera al Dio conosciuto<br />
nella fede, o al Dio Ignoto»<br />
«Cari giovani, cari amici! So che vi siete riun<strong>it</strong>i<br />
numerosi sul sagrato di Notre Dame di Parigi,<br />
su inv<strong>it</strong>o del cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo<br />
di Parigi e del Cardinale Ganfranco Ravasi,<br />
presidente del Pontificio Consiglio della<br />
cultura. Vi saluto tutti senza dimenticare i fratelli<br />
e gli amici della Comun<strong>it</strong>à di Taizé. Sono grato al<br />
Pontificio Consiglio per avere ripreso e sviluppato<br />
il mio inv<strong>it</strong>o ad aprire, nella Chiesa, dei<br />
“Cortili dei Gentili”, immagine che richiama<br />
quello spazio aperto sulla vasta spianata vicino al<br />
Tempio di Gerusalemme, che permetteva a tutti<br />
coloro che non condividevano la fede di Israele<br />
di avvicinarsi al Tempio e in interrogarsi sulla religione».<br />
….«Nel rivolgermi a voi, prendo in<br />
considerazione tutto ciò che avete da dirvi: voi<br />
non credenti volete interpellare i credenti, esigendo<br />
da loro, in particolare, la testimonianza di<br />
una v<strong>it</strong>a che sia coerente con ciò che essi pro-<br />
10 - ilPORTO Apr. 2011<br />
fessano e rifiutando qualsiasi deviazione della religione<br />
che la renda disumana. Voi credenti volete<br />
dire ai vostri amici che questo tesoro<br />
racchiuso in voi mer<strong>it</strong>a una condivisione, un interrogativo,<br />
una riflessione. La questione di Dio<br />
non deve essere assente dai grandi interrogativi<br />
del nostro tempo». «La prima delle azioni che<br />
potete compiere insieme è rispettare, aiutare e<br />
amare ogni essere umano, poiché esso è una<br />
creatura di Dio e in un certo modo la strada<br />
che conduce a Lui»….«Sono lieto di aver potuto<br />
rivolgermi a voi questa sera per questo<br />
momento inaugurale del Cortile dei gentili.<br />
Spero che vorrete rispondere ad altri appuntamenti<br />
che ho fissato, in particolare alla Giornata<br />
mondiale della Gioventù, quest’estate a Madrid».<br />
Monsignor Ravasi: «Qui nessuno teme<br />
un’” evangelizzazione nascosta”, anzi. I prossimi<br />
incontri saranno tematici». D’altra parte tutta<br />
l’iniziativa del “Cortile“ è stata presentata come<br />
un momento culturale.
La Polonia ora «scopre» un altro volto di Wojtyla<br />
Maestro e guida spir<strong>it</strong>uale, non solo padre della Patria<br />
Sei anni fa moriva Giovanni Paolo II e la ricorrenza<br />
questa volta assume un significato speciale perché<br />
avviene a ridosso della beatificazione, prevista tra un<br />
mese a Roma.<br />
l ricordo diventa così un ringraziamento che per i<br />
polacchi s’accompagna all’affetto e all’orgoglio, sentimenti<br />
diffusi non solo tra i credenti.<br />
In tutta la Polonia si terranno veglie di preghiera, celebrazioni<br />
l<strong>it</strong>urgiche e manifestazioni pubbliche. Un<br />
anticipo di quel che ci sarà il 1° maggio. «La beatificazione<br />
di Papa Wojtyla ci richiama alla ver<strong>it</strong>à di noi<br />
stessi: vogliamo guardare a lui non come si trattasse<br />
di un super-eroe lontano, ma come un padre che<br />
continua ad esserci vicino con il suo insegnamento»<br />
ci dice Piotr Dardzinski, direttore del «Centro per il<br />
pensiero di Giovanni Paolo II».<br />
La sua figura continua a susc<strong>it</strong>are grande interesse.<br />
«Per tutti i polacchi lui rappresenta il Padre della Patria<br />
- nota Piotr Dardzinski -<br />
Ver<strong>it</strong>à, via della pace: il mondo torna ad Assisi<br />
Il Papa e i delegati insieme sul treno da Roma alla c<strong>it</strong>tà di san Francesco<br />
Il 27 ottobre prossimo ad Assisi. Proprio come quell’altro 27 ottobre<br />
di 25 anni fa. E’ ora ufficiale anche la data della Giornata di riflessione,<br />
dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo annunciata dal<br />
Papa il 1° gennaio scorso, al termine della preghiera dell’Angelus. Assisi<br />
2011 sarà organizzata per solennizzare il 25° anniversario dello storico<br />
incontro voluto da Giovanni Paolo II nel 1986.<br />
Naturalmente la Giornata di Assisi vedrà la presenza di Benedetto XVI.<br />
Saranno inoltre inv<strong>it</strong>ati a condividere il cammino i rappresentanti delle<br />
comun<strong>it</strong>à cristiane e delle principali tradizioni religiose.<br />
Il tutto, infatti, sarà organizzato come un vero e proprio pellegrinaggio,<br />
con il Papa e le delegazioni che partiranno da Roma in treno.<br />
Anche il tema richiamerà questa idea di fondo: «Pellegrini della ver<strong>it</strong>à,<br />
pellegrini della pace».<br />
Il comunicato della Sala Stampa vaticana così riassume il senso dell’iniziativa.<br />
«Ogni essere umano è, in fondo, un pellegrino in ricerca della ver<strong>it</strong>à<br />
e del bene.<br />
Anche l’uomo religioso rimane sempre in cammino verso Dio: da qui<br />
nasce la possibil<strong>it</strong>à, anzi la necess<strong>it</strong>à di parlare e dialogare con tutti, credenti<br />
o non credenti, senza rinunciare alla propria ident<strong>it</strong>à o indulgere<br />
a forme di sincretismo; nella misura in cui il pellegrinaggio della ver<strong>it</strong>à<br />
è vissuto autenticamente, esso apre al dialogo con l’altro, non esclude<br />
nessuno e impegna tutti ad essere costruttori di fratern<strong>it</strong>à e di pace».<br />
Ma accanto a questo sentimento negli ultimi tempi<br />
s’affianca una coscienza meno trionfalistica e più attenta<br />
alla dimensione personale.<br />
Ed ogni volta che devo spiegare perché papa Wojtyla<br />
è importante, io dico che prima di tutto è importante<br />
per me, per quello che faccio».<br />
Il «centro per il pensiero di Giovanni Paolo II» svolge<br />
un’intensa attiv<strong>it</strong>à a livello di ricerca, di pubblicista e<br />
di archiviazione.<br />
Il bilancio finora è molto lusinghiero: oltre duecento<br />
iniziative, vale a dire conferenze scientifiche, mostre,<br />
concorsi ed eventi rivolti al grande pubblico.<br />
«Ma l’aspetto che ci sta più a cuore è l’educazione»,<br />
dice il direttore. Insieme con il Comune di Varsavia<br />
gestisce le borse di studio che ogni anno vengono<br />
assegnate a 600 studenti, coinvolti nelle iniziative del<br />
Centro “Giovanni Paolo II”.<br />
Presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, avrà luogo un momento<br />
di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del<br />
tema della Giornata con interventi di alcuni rappresentanti religiosi e<br />
del Papa. All’ombra della Basilica di San Francesco, là dove si sono conclusi<br />
anche i precedenti raduni, si terrà il momento finale della giornata,<br />
con la rinnovazione solenne del comune impegno per la pace.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 11
C H I E S A D I O C E S A N A<br />
da l’Eco di Bergamo<br />
Il vescovo: il lavoro è un luogo educativo<br />
Monsignor Beschi spiega il convegno di giugno: «La persona non è riducibile semplicemente a risorsa.<br />
Non si possono mercificare i dir<strong>it</strong>ti fondamentali»<br />
Una lettera per indicare «alcuni elementi di riflessione<br />
iniziale», per muovere «una ricerca<br />
condivisa nella comun<strong>it</strong>à cristiana». Un conve-<br />
12 - ilPORTO Apr. 2011<br />
gno (10 e 11 giugno) che sarà int<strong>it</strong>olato «Il lavoro<br />
cambia e ci cambia» e che si propone -<br />
spiega il vescovo - «di alimentare una presa di<br />
coscienza di ciò che il lavoro rappresenta nella<br />
v<strong>it</strong>a della persona umana e delle conseguenze<br />
che questa presa di coscienza comporta in direzione<br />
dello sviluppo economico e sociale».<br />
…..«Mi sembra di avvertire che la consapevolezza<br />
emergente in diversi contesti, indichi la necess<strong>it</strong>à<br />
ineludibile di riprendere e approfondire<br />
il tema specifico del lavoro, in un orizzonte ideale<br />
segnato dal trentesimo anniversario dell’Enciclica<br />
di Giovanni Paolo II dal t<strong>it</strong>olo «Laborem exercens»<br />
. … «Il lavoro è un valore, non solo una<br />
necess<strong>it</strong>à…. Il lavoro appartiene al novero dei<br />
fondamentali dir<strong>it</strong>ti dell’uomo… Mi sembra importante<br />
riproporre il riconoscimento del lavoro<br />
come valore umano e non solo<br />
economico, aprendo la porta ad un insieme di<br />
altri valori che si dispongono attorno e dentro<br />
quello del lavoro stesso. Penso particolarmente<br />
alla creativ<strong>it</strong>à e alla progettual<strong>it</strong>à, al coraggio e<br />
all’intraprendenza, alla competenza e all’affidabil<strong>it</strong>à,<br />
alla fedeltà e alla fiducia, alla solidarietà e alla<br />
giustizia, al servizio e alla conoscenza, alla cre-<br />
sc<strong>it</strong>a sociale e alla soddisfazione personale, alla<br />
gratu<strong>it</strong>à e alla speranza. …» …«Vi è una prospettiva<br />
particolare che r<strong>it</strong>engo mer<strong>it</strong>i considerazione,<br />
a partire dalla quale rileggere il tema<br />
del lavoro. Si tratta della prospettiva educativa.<br />
Da sempre il lavoro rappresenta una scuola, un<br />
apprendistato, in tirocinio, un luogo educativo,<br />
non solo relativamente al mondo delle competenze.<br />
Ma anche a quello delle coscienze…»…«Il<br />
lavoro come educazione e<br />
l’educazione come lavoro r<strong>it</strong>engo mer<strong>it</strong>ino un<br />
approfondimento in società evolute, dove i dir<strong>it</strong>ti<br />
fondamentali della persona non dovrebbero più<br />
essere messi in discussione…»<br />
«…Desideriamo porre la nostra attenzione a<br />
questo tema, sapendo come la nostra c<strong>it</strong>tà, la<br />
nostra provincia, la nostra diocesi, le nostre famiglie,<br />
la nostra storia siano segnate profondamente<br />
non solo dall’esperienza del lavoro, ma<br />
dalla considerazione del lavoro e dalla cultura<br />
del lavoro.<br />
Mi auguro che convenire insieme attorno a quest’esperienza<br />
possa essere percep<strong>it</strong>o da tutti<br />
come occasione preziosa per alimentare speranze<br />
condivise e più intensamente umane».<br />
Mons. Maggi vescovo di Ibarr da 18 anni missionario in Ecua-<br />
Originario di Brignano Gera d’Adda, guiderà una diocesi di 61 parrocchie<br />
La gioia del suo paese: «E’ rimasto legato a questa terra, gli siamo riconoscenti»<br />
Monsignor Valter Dario Maggi, 54 anni, nativo di Brignano Gera<br />
d’Adda, attualmente vescovo ausiliare di Guayaquil in Ecuador, è<br />
stato nominato da Papa Benedetto XVI nuovo vescovo di Ibarra,<br />
c<strong>it</strong>tà dell’Ecuador settentrionale e capoluogo della provincia dell’Imbabura.<br />
Grande gioia nella parrocchia di origine del prelato, in<br />
Bergamasca, ma sotto la diocesi di Cremona. «Per la nostra comun<strong>it</strong>à<br />
cristiana - sottolinea il prevosto don Luciano Manenti - la nuova<br />
nomina episcopale è motivo di grande affetto e riconoscenza. E’ rimasto<br />
molto legato al suo paese di origine e, quando torna in Italia,<br />
non manca mai una sua vis<strong>it</strong>a». Entra nel Seminario diocesano<br />
di Bergamo come alunno della comun<strong>it</strong>à missionaria del Paradiso.<br />
«Lo ricordo con stima e affetto per il suo zelo e anche per il suo<br />
“saper fare”» - afferma il vescovo ausiliare emer<strong>it</strong>o monsignor Lino<br />
Belotti, superiore della comun<strong>it</strong>à del Paradiso. Nel 1992 parte per<br />
l’Ecuador come sacerdote «fidei donum» cioè a servizio di una<br />
Chiesa sorella. Nel 2004 riceve il «Premio della Pace» ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla<br />
Regione. Gli viene consegnato dal presidente Formigoni «per aver<br />
sempre favor<strong>it</strong>o l’emergere di una cultura vivacemente innovativa e<br />
promosso l’educazione come questione decisiva della v<strong>it</strong>a di ogni<br />
persona e ogni età». La nomina di monsignor Maggi a nuovo vescovo<br />
di Ibarra, successore del gesu<strong>it</strong>a monsignor Julio César Teràn<br />
Datari, che si è r<strong>it</strong>irato per lim<strong>it</strong>i di età. La diocesi di Ibarra, estesa<br />
su 25.000 Kmq, è stata eretta il 29 dicembre 1862. Conta 350.000<br />
ab<strong>it</strong>anti. 61 parrocchie e una settantina di preti diocesani.
Oltre l’elemosina la car<strong>it</strong>à ci sfida<br />
L’idea di sostegno al prossimo<br />
Meglio dare il pesce o insegnare a pescare? Una domanda non da poco. E’<br />
questa la domanda che ha mosso la Car<strong>it</strong>as diocesana bergamasca a realizzare<br />
un’indagine tra i volontari delle Car<strong>it</strong>as parrocchiali della diocesi. Ne<br />
emerge che, se cinque anni fa dentro le Car<strong>it</strong>as l’idea prevalente di car<strong>it</strong>à era<br />
quella di «fare elemosina», in questi anni invece, alla luce del Sinodo e del lavoro<br />
di educazione ai temi della car<strong>it</strong>à, è cresciuto il senso di car<strong>it</strong>à come «at-<br />
R<strong>it</strong>o, ricchezza che unisce<br />
I sacerdoti delle parrocchie di r<strong>it</strong>o ambrosiano e le loro comun<strong>it</strong>à. Don<br />
Leone Maestroni, arciprete di Calolziocorte, ci ha provato a c<strong>it</strong>arli tutti.<br />
Centinaia hanno affollato la parrocchiale di Calolzio per una celebrazione<br />
solenne e speciale: l’incontro tra i pastori delle due Diocesi di Bergamo e<br />
di Milano. Un incontro vissuto come segno di comunione profonda, voluto<br />
dal vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi e accolto con gioia<br />
dall’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, per riunire le trentuno<br />
parrocchie che, all’interno della Diocesi di Bergamo, celebrano il r<strong>it</strong>o<br />
ambrosiano. Nella chiesa parrocchiale il cardinale Tettamanzi ha presieduto<br />
la solenne celebrazione eucaristica di r<strong>it</strong>o ambrosiano. Monsignor<br />
Beschi ha voluto ricordare il significato della presenza dell’arcivescovo di<br />
tenzione agli altri», di solidarietà e vicinanza a chi ha bisogno. Il mettersi al servizio,<br />
rispondere a un bisogno immediato, è ancora forte, ma si fa avanti<br />
anche l’importanza della condivisione, l’accompagnamento, la cura verso il<br />
prossimo. Una consapevolezza tuttavia che se è più forte tra chi opera nelle<br />
Car<strong>it</strong>as parrocchiali è per contro ancora fragile nelle comun<strong>it</strong>à nel loro complesso.<br />
…Spiega Marco Zucchelli in un’anticipazione della ricerca: «Secondo<br />
diverse Car<strong>it</strong>as prevale ancora tra la gente l’”assistenzialismo”, per altre è<br />
“legata all’aiuto materiale”… Ma sempre più spesso - sottolinea Zucchelli -<br />
l’azione educativa delle Car<strong>it</strong>as parrocchiali aiuta ad andare oltre, verso uno<br />
stile di aiuto che innesca cammini di condivisione e solidarietà con chi chiede<br />
aiuto». «L’amore - sottolinea don Visconti - diventa la parola con cui definire<br />
la car<strong>it</strong>à. E’ il compimento di un servizio pur fondamentale che non si accontenta<br />
della risposta a un bisogno e neppure di una relazione tra persone.<br />
Deve andare oltre. Essere capace di diventare dono gratu<strong>it</strong>o e senza lim<strong>it</strong>e.<br />
E’ una car<strong>it</strong>à che vuole condividere ciò che si è e si ha». « Il comp<strong>it</strong>o delle Car<strong>it</strong>as<br />
parrocchiali - conclude don Visconti - è sì quello di promuovere sui terr<strong>it</strong>ori<br />
maggiore attenzione alle diverse forme di povertà. La sua presenza è<br />
però più di natura pastorale, cioè aiutare la comun<strong>it</strong>à, tutta la comun<strong>it</strong>à a vivere<br />
pienamente uno stile di car<strong>it</strong>à, di amore verso tutti, come elemento cost<strong>it</strong>utivo<br />
della v<strong>it</strong>a personale di ciascuno e della parrocchia».<br />
Il Cardinale Tettamanzi e il vescovo Beschi a Calolziocorte con le parrocchie di r<strong>it</strong>o ambrosiano<br />
Milano. «Lei è il metropol<strong>it</strong>a delle nostre Chiese Lombarde - ha detto -<br />
segno visibile dell’un<strong>it</strong>à e dell’universal<strong>it</strong>à della Chiesa. Della grande tradizione<br />
della Chiesa ambrosiana, lei non soltanto è il vescovo, ma anche il<br />
Capo r<strong>it</strong>o, responsabile ultimo di quella ricchezza rappresentata dal r<strong>it</strong>o<br />
ambrosiano». L’incontro «diventa circostanza speciale - ha puntualizzato<br />
- per rinnovare la consapevolezza di ciò che la l<strong>it</strong>urgia rappresenta nella<br />
v<strong>it</strong>a della Chiesa, il rapporto tra Chiese diocesane, la considerazione della<br />
plural<strong>it</strong>à di esperienze come elemento di ricchezza della comun<strong>it</strong>à cristiana».<br />
Nell’omelia il cardinale Tettamanzi ha parlato della bellezza della<br />
comunione fra le diocesi e nella Chiesa. «L’incontro di due vescovi - ha<br />
detto - diventa l’incontro di due Chiese». Chiese che hanno al loro interno<br />
divers<strong>it</strong>à di r<strong>it</strong>i. «E’ bella<br />
questa divers<strong>it</strong>à, perché è ricchezza<br />
e fa vedere il volto di una<br />
Chiesa fatta di varietà e straordinaria<br />
comunione». «Nel r<strong>it</strong>o vi<br />
è abbondanza di Parola di Dio,<br />
perché siamo inv<strong>it</strong>ati a diventare<br />
discepoli, non del mondo, ma<br />
della Parola». Al termine della<br />
celebrazione i rappresentanti<br />
delle parrocchie bergamasche di<br />
r<strong>it</strong>o ambrosiano hanno ricevuto<br />
in dono il testo del Preconio per<br />
la solenne veglia pasquale e una<br />
registrazione di canti per il triduo<br />
pasquale.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 13
DA L N O S T RO V E S C OVO<br />
a cura della redazione<br />
Riconoscere il lavoro come valore umano e<br />
non solo economico<br />
Pubblichiamo la lettera che il Vescovo, mons.<br />
Francesco Beschi, ha inviato a tutte le comun<strong>it</strong>à<br />
cristiane tram<strong>it</strong>e i loro Parroci, a tutti i Sindaci<br />
della provincia e della diocesi di Bergamo, a tutti<br />
i presidenti delle associazioni, gruppi e movimenti<br />
ecclesiali (Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali),<br />
a tutti i Superiori e le Superiore degli Ist<strong>it</strong>uti religiosi<br />
e di V<strong>it</strong>a Consacrata, al presidente della Provincia di<br />
Bergamo, ai componenti dei Consigli Pastorale e<br />
Presb<strong>it</strong>erale della Diocesi di Bergamo.<br />
È la risposta del Vescovo alla lettera aperta a lui inviata<br />
dal Segretario Un<strong>it</strong>ario Provinciale della CISL e<br />
dal Presidente delle ACLI in cui si chiedeva un interessamento<br />
e un approfondimento delle problematiche<br />
relative al lavoro nella Diocesi di Bergamo.<br />
Il Vescovo inv<strong>it</strong>ando alla lettura, alla diffusione e al dibatt<strong>it</strong>o<br />
relativo ai contenuti della lettera, contestualmente<br />
dà mandato di avviare la celebrazione di un<br />
convegno ecclesiale diocesano sul tema del lavoro.<br />
A tale propos<strong>it</strong>o è stato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un com<strong>it</strong>ato organizzativo<br />
i cui lavori hanno portato alla individuazione<br />
delle date del 10-11 giugno per la sua<br />
celebrazione. Tale riflessione si colloca all'interno<br />
della ripresa dei contenuti della Laborem Exercens<br />
di Giovanni Paolo Il nel trentennale della sua edizione.<br />
In questo periodo è intenzione della Diocesi attivare<br />
eventi di sensibilizzazione sul tema nel nostro<br />
terr<strong>it</strong>orio.<br />
Bergamo, 11 marzo 2011<br />
Care sorelle, cari fratelli,<br />
in questi mesi abbiamo dedicato un’attenzione particolare<br />
al tema del lavoro. A sottolineare questo profondo interessamento,<br />
i dirigenti di Acli e Cisl mi hanno indirizzato una<br />
lettera aperta, offrendo preziosi motivi di riflessione a me e<br />
a tutta la comun<strong>it</strong>à.<br />
Le prime sessioni del rinnovato Consiglio pastorale diocesano<br />
hanno messo a tema la crisi attuale nei suoi diversi<br />
aspetti, con l’intenzione di interpretare, alla luce del messaggio<br />
evangelico e di competenze diversificate, le implicazioni<br />
e le prospettive che questa crisi e il suo superamento comportano.<br />
Mi sembra di avvertire che la consapevolezza emergente in<br />
14 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Lettera del Vescovo Francesco<br />
diversi contesti, indichi la necess<strong>it</strong>à ineludibile di riprendere e<br />
approfondire il tema specifico del lavoro, in un orizzonte<br />
ideale segnato dal trentesimo anniversario dell’Enciclica di<br />
Giovanni Paolo II dal t<strong>it</strong>olo “Laborem exercens”.<br />
Mi permetto di indicare alcuni elementi di riflessione iniziale,<br />
nel segno della semplic<strong>it</strong>à e dell’incompiutezza, a partire dai<br />
quali aprire una ricerca condivisa nella comun<strong>it</strong>à cristiana, con<br />
la speranza che anche altri si dispongano a partecipare.<br />
Il lavoro è un valore, non solo una necess<strong>it</strong>à.<br />
La crisi nelle sue ricadute occupazionali, la perd<strong>it</strong>a del posto<br />
e la fatica a ricollocarsi, la difficoltà ad entrare in maniera stabile<br />
e sicura nel mondo del lavoro da parte dei giovani, la<br />
precarietà diffusa, l’impegno non sempre corrisposto da risultati,<br />
di molti artigiani, commercianti e imprend<strong>it</strong>ori, ci ricordano<br />
senza alcuna incertezza che il lavoro è innanzi tutto<br />
una necess<strong>it</strong>à. E’ necessario lavorare per vivere. In questo<br />
senso il lavoro appartiene al novero dei fondamentali dir<strong>it</strong>ti<br />
dell’uomo.<br />
Nel momento stesso in cui affermiamo che il lavoro è una<br />
necess<strong>it</strong>à e un dir<strong>it</strong>to, non possiamo dimenticare che il lavoro<br />
è anche un dovere. “Chi non vuol lavorare, neppure<br />
mangi”, dirà l’Apostolo a coloro che adducono nobili giustificazioni<br />
all’esenzione dal lavoro. Assurge al dovere di corrispondere<br />
alla nostra dign<strong>it</strong>à, alla responsabil<strong>it</strong>à nei confronti<br />
di chi ci viene affidato, alla costruzione di quelle condizioni<br />
che permettano a ciascuno di perseguire la propria realizzazione.<br />
Se dunque il lavoro è una necess<strong>it</strong>à, un dir<strong>it</strong>to, un dovere: a<br />
chi compete di dare lavoro? Di grande pregnanza evocativa<br />
è la parabola evangelica degli uomini in piazza: “Usc<strong>it</strong>o an-
cora verso le cinque, ne vide altri che se<br />
ne stavano lì e disse loro: "Perché ve ne<br />
state qui tutto il giorno senza far<br />
niente?". Gli risposero: "Perché nessuno<br />
ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro:<br />
"Andate anche voi nella vigna".<br />
In questi ultimi secoli abbiamo collegato<br />
il lavoro non solo alla necess<strong>it</strong>à,<br />
ma al progresso sociale, alla realizzazione<br />
personale e all’arricchimento<br />
materiale. Quest’ultima dimensione è<br />
cresciuta rispetto alle altre, in maniera<br />
evidente e sproporzionata, al punto di<br />
affermarsi come ragione culturale prevalente,<br />
con ricadute che stiamo ora<br />
scontando.<br />
Mi sembra importante riproporre il riconoscimento<br />
del lavoro come valore<br />
umano e non solo economico,<br />
aprendo la porta ad un insieme di altri<br />
valori che si dispongono attorno e<br />
dentro quello del lavoro stesso. Penso<br />
particolarmente alla creativ<strong>it</strong>à e alla<br />
progettual<strong>it</strong>à, al coraggio e all’intraprendenza,<br />
alla competenza e all’affidabil<strong>it</strong>à,<br />
alla fedeltà e alla fiducia, alla<br />
solidarietà e alla giustizia, al servizio e<br />
alla conoscenza, alla cresc<strong>it</strong>a sociale e<br />
alla soddisfazione personale, alla gratu<strong>it</strong>à<br />
e alla speranza. In quest’orizzonte<br />
assumono valore anche i frutti del<br />
proprio lavoro: il prodotto e la sua<br />
qual<strong>it</strong>à, il servizio e la sua efficacia, il<br />
processo formativo e i suoi es<strong>it</strong>i, il leg<strong>it</strong>timo<br />
prof<strong>it</strong>to e la giusta retribuzione;<br />
e infine la gioia: “gioia talvolta austera<br />
del lavoro accurato; gioia e soddisfa-<br />
zione del dovere compiuto” dirà Papa<br />
Paolo VI.<br />
Ancor più profondamente la riflessione<br />
sul valore del lavoro ci introduce<br />
alla consapevolezza, che assume tratti<br />
sacri, del valore irriducibile della persona<br />
che lavora, che cerca un lavoro,<br />
che si attende di poter godere del<br />
frutto del proprio lavoro. La persona<br />
umana non può essere ridotta semplicemente<br />
ad una risorsa: non è solo la<br />
risorsa decisiva, ma il cr<strong>it</strong>erio di giudizio<br />
della bontà stessa del lavoro. La<br />
consapevolezza che non si può mercificare<br />
la persona, significa che non si<br />
possono mercificare la sua salute, i suoi<br />
dir<strong>it</strong>ti fondamentali, le sue relazioni familiari,<br />
il suo tempo la sua stessa v<strong>it</strong>a.<br />
Vi è una prospettiva particolare che r<strong>it</strong>engo<br />
mer<strong>it</strong>i considerazione, a partire<br />
dalla quale rileggere il tema del lavoro.<br />
Si tratta della prospettiva educativa.<br />
Da sempre il lavoro rappresenta una<br />
scuola, un apprendistato, un tirocinio,<br />
un luogo educativo, non solo relativamente<br />
al mondo delle competenze,<br />
ma anche a quello delle coscienze.<br />
Il lavoro è capace con i suoi dinamismi<br />
di abbruttire l’uomo (e non solo per<br />
la durezza dello sforzo fisico), ma possiede<br />
altrettante e più ancora possibil<strong>it</strong>à<br />
di maturare la persona, proprio<br />
attraverso il suo esercizio. Molti possono<br />
ricordare la pregnanza del primo<br />
approccio al proprio lavoro: il passaggio<br />
dai sogni, dalle conoscenze teoriche,<br />
alla pratica lavorativa; l’incidenza<br />
dei rapporti di lavoro a tutti i livelli; le<br />
esigenze che il lavoro comporta; la responsabil<strong>it</strong>à<br />
piccola o grande di cui si è<br />
invest<strong>it</strong>i; le potenzial<strong>it</strong>à particolari di lavori<br />
manuali e quelle di lavori intellettuali<br />
e tutta un’altra serie di elementi<br />
che educano, forgiano, formano.<br />
Il rischio diffuso che in molti avvertiamo<br />
è rappresentato da forme di<br />
immatur<strong>it</strong>à con conseguenze preoccupanti.<br />
Il lavoro, non da solo, rappresenta<br />
una scuola di abil<strong>it</strong>à diverse,<br />
ma soprattutto di uman<strong>it</strong>à matura.<br />
Sotto questo profilo una responsabil<strong>it</strong>à<br />
particolare appartiene alle generazioni<br />
di coloro che da tempo svolgono<br />
un lavoro: se non sono più nella condizione<br />
di trasmettere competenze e<br />
abil<strong>it</strong>à come una volta un artigiano al<br />
proprio figlio, possono, anzi hanno il<br />
dovere di trasmettere gli elementi di<br />
valore che connotano l’esperienza lavorativa<br />
senza ridurla a dimensioni ciniche<br />
di arrivismo, indifferenza,<br />
deresponsabilizzazione.<br />
Il lavoro come educazione e l’educazione<br />
come lavoro r<strong>it</strong>engo mer<strong>it</strong>ino un<br />
approfondimento in società evolute,<br />
dove i dir<strong>it</strong>ti fondamentali della persona<br />
non dovrebbero più essere messi<br />
in discussione.<br />
Il convegno ecclesiale che desideriamo<br />
avviare e vivere prima dell’estate, proprio<br />
sul tema del lavoro, non si pone<br />
obiettivi di natura economica e sociale;<br />
piuttosto si propone di alimentare una<br />
presa di coscienza di ciò che il lavoro<br />
rappresenta nella v<strong>it</strong>a della persona<br />
umana e delle conseguenze che questa<br />
presa di coscienza comporta in direzione<br />
dello sviluppo economico<br />
sociale. Ce lo proponiamo come cristiani,<br />
come comun<strong>it</strong>à cristiana, desiderando<br />
condividere questa riflessione<br />
con tutti i soggetti che vivono la realtà<br />
del lavoro sotto ogni profilo e sono disposti<br />
ad una riflessione prospettica,<br />
dunque in termini di speranza, relativamente<br />
a questa esperienza umana e<br />
sociale di assoluta rilevanza.<br />
Desideriamo porre la nostra e altrui<br />
attenzione a questo tema, sapendo<br />
come la nostra c<strong>it</strong>tà, la nostra provincia,<br />
la nostra diocesi, le nostre famiglie,<br />
la nostra storia sia segnata profondamente<br />
non solo dall’esperienza del lavoro,<br />
ma dalla considerazione del<br />
lavoro e dalla cultura del lavoro.<br />
Mi auguro che convenire insieme attorno<br />
a quest’esperienza possa essere<br />
percep<strong>it</strong>o da tutti come occasione<br />
preziosa per alimentare speranze condivise<br />
e più intensamente umane.<br />
† Francesco, vescovo<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 15
R I F L E T T I A M O<br />
a cura di don Valentino Salvoldi<br />
Un inebriante profumo di zagara imbalsama l’aria, al<br />
mattino presto, inondato di vivida luce, di questa promettente<br />
domenica delle Palme ad Aci S. Antonio<br />
(Catania). Mi trovo qui per predicare gli esercizi spir<strong>it</strong>uali, in<br />
preparazione alla Pasqua.<br />
I grandi temi sono: “A cena con il diavolo”, per analizzare il<br />
nostro peccato, quello che ci rende fratelli di Giuda. “Ebbe<br />
compassione”: i sentimenti di misericordia di Cristo, le cui<br />
viscere si contorcono di fronte al peccato di questa uman<strong>it</strong>à,<br />
chiusa ai valori eterni e restia a fidarsi di Cristo. “Rifare<br />
il mosaico”: espressione che i latini usavano per indicare il<br />
restauro di un’opera d’arte (“Re-cum-calare” che noi traduciamo<br />
con “riconciliazione”). E, infine, il grido di S. Paolo: “Nel<br />
nome del Signore io vi supplico: Lasciatevi riconciliare”.<br />
Gli esercizi spir<strong>it</strong>uali inizieranno con la solenne processione<br />
delle palme, indetta particolarmente per i giovani, in questa<br />
loro festa in cui siamo tutti chiamati a gridare “Osanna” cioè:<br />
“Salvaci, Signore!”. Anch’io vado ripetendo, quale mantra,<br />
“Osanna”, mentre mi preparo alla celebrazione, passeggiando<br />
ai piedi dell’Etna, la cui cima è innevata e lascia uscire<br />
dal cratere centrale un pennacchio di fumo, diretto al cielo<br />
come profumato incenso.<br />
Mentre sto cantando l’ “Osanna” di “Jesus Christ superstar”,<br />
m’imbatto in un giovane vest<strong>it</strong>o di ab<strong>it</strong>i neri, seduto su un<br />
muretto, con la sigaretta in bocca e con gli occhi iniettati di<br />
sangue. Risponde al saluto con un sorriso. Mi conosce, per<br />
avermi sent<strong>it</strong>o parlare cinque anni fa, nella sua scuola.<br />
Il sorriso è velato di tanta tristezza. Giovane come è, ha già<br />
conosciuto il peccato: la ricerca di effimere gratificazioni e<br />
di illec<strong>it</strong>i piaceri, forieri di tanta tristezza.<br />
“Tu non sei il tuo peccato”, gli sussurro. E lui: “Fai presto tu,<br />
che non hai provato… Mi sento un Giuda e come lui vorrei<br />
farla fin<strong>it</strong>a”.<br />
“E segni nuovi oggi nascono già”<br />
Tu puoi tradire il Maestro con un bacio, lui ti chiamerà: “Amico”<br />
Sognando con speranza tempi e segni nuovi, porgo a tutti gli amici l’augurio pasquale<br />
16 - ilPORTO Apr . 2011<br />
“Se tu sei Giuda io sono Pietro. E chi dei due ha più gravemente<br />
peccato? La differenza tra loro due consiste solo in<br />
una lacrima. Giuda dopo aver cenato con il diavolo nel cuore<br />
non ha pianto e si è impiccato. Pietro ha «pianto amaramente»<br />
e le lacrime hanno cancellato la sua colpa. Nella<br />
messa di oggi pregherò il Signore che ti conceda il dono<br />
delle lacrime”.<br />
“Padre, ho trad<strong>it</strong>o. E, se vado avanti così, difficilmente mi libererò<br />
dal tradimento”.<br />
“Tu, puoi tradire fin che vuoi, ma sappi che l’amore vale dieci
volte il tradimento. Giuda ha venduto Cristo per trenta denari.<br />
Maria, sorella di Lazzaro, gli ha lavato i piedi con un unguento,<br />
simbolo della fedeltà, il nardo, che costava trecento<br />
denari. Tu puoi tradire il Maestro con un bacio, lui ti chiamerà:<br />
«Amico»”.<br />
“Le tue parole, padre, mi fanno stare ancora più male: io so<br />
tutte queste cose. Ho fatto il chierichetto, la cresima e l’assistente<br />
catechista. Ma, poi, ho ag<strong>it</strong>o contrariamente a quello<br />
in cui credevo e che ho insegnato”.<br />
“Cristo non solo non ti accusa, ma ti chiede semplicemente<br />
di lasciarti lavare i piedi. Di lasciarti amare. Li ha lavati a tutti<br />
i discepoli che sub<strong>it</strong>o dopo l’ultima cena, nel Getzemani,<br />
sono fugg<strong>it</strong>i, lasciandolo solo: Li ha lavati per infondere in<br />
loro la speranza di un’alba nuova”.<br />
“Non trovo nulla in me che mi aiuti a sperare”.<br />
“Ma guardati attorno e fa l’inventario dei segni di speranza:<br />
–Noi viviamo in tempi che non sono peggiori di quelli descr<strong>it</strong>ti<br />
dalla Bibbia, libro che gronda sangue e infedeltà.<br />
-La storia umana è tutta un alternarsi di popoli e culture:<br />
scompare una razza, ne emerge un’altra più forte della precedente.<br />
-Tra gli occidentali, trovi giovani stupendi. Quelli che sono<br />
mediocri se ne andranno, lasciando spazio ai popoli impo-<br />
NUMERI UTILI<br />
UFFICI COMUNALI<br />
tel. 035 924111 - fax 035 924165<br />
Uffici Amministrativi (anagrafe)<br />
tel. 035 924126<br />
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30<br />
lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30<br />
Ufficio Tecnico Urbanistica<br />
tel. 035 924145<br />
mercoledì venerdì 9.00 -12.30<br />
Ufficio Tecnico Comunale<br />
Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145<br />
Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414<br />
ver<strong>it</strong>i, in linea con la «pol<strong>it</strong>ica» di Dio, cantata dalla Vergine<br />
Maria: «Abbatte i potenti e innalza gli umili».<br />
-Molti giovani, anche se apparentemente malridotti, sentono<br />
la nostalgia di Dio e già questa è una preghiera.<br />
-La Chiesa, con tanta sofferenza, si sta purificando.<br />
-Torna la primavera ad intonare il canto di speranza con il<br />
«mandorlo», l’albero della profezia, e con la v<strong>it</strong>e che s’aggrappa<br />
all’ulivo. L’ulivo che la Chiesa oggi sventola quale gioioso<br />
preludio della Pasqua”.<br />
Detto questo mi alzo, per riprendere la med<strong>it</strong>azione mattutina<br />
e, pregando, prepararmi a pregare. Senza dirmi nulla,<br />
quel giovane mi prende la mano e mi tira verso di sé. Non<br />
vuol restare solo. Quel gesto e il suo sguardo sono implic<strong>it</strong>amente<br />
una domanda di senso e di direzione da dare alla<br />
sua v<strong>it</strong>a. Lapidarie le mie indicazioni: “Togl<strong>it</strong>i gli ab<strong>it</strong>i neri e rivest<strong>it</strong>i<br />
a festa. Fa tacere le armi della battaglia che tu hai ingaggiato<br />
contro te stesso nel tuo cuore. Non camminare<br />
come chi ha ceppi ai piedi: perdona te stesso e impara nuovi<br />
passi di danza. Mett<strong>it</strong>i nel corteo dei giovani che, con rami<br />
d’ulivo, cantano: «E segni nuovi oggi nascono già». E non cercare<br />
tra i morti il Risorto che ti aspetta nel cuore della v<strong>it</strong>a,<br />
nel mandorlo in fiore, nell’inebriante profumo di zagara”.<br />
Sognando con speranza tempi e segni nuovi, porgo a tutti gli amici l’augurio pasquale, modellandolo su un testo di S.<br />
Efrem, che ricordo a senso.<br />
Cristo è usc<strong>it</strong>o dal sepolcro come è entrato nel grembo di Maria.<br />
Sepolcro ermeticamente chiuso da un grosso macigno e grembo sigillato nulla possono contro l’onnipotente Verbo.<br />
La resurrezione invera il Natale.<br />
Guardando alla Vergine Madre, la donna della gioia natalizia e della speranza del sabato santo, chiedo al Signore che le<br />
nostre tenebre non impediscano alla luce di ricrearci come uomini nuovi, nel fausto giorno della sua, della nostra resurrezione.<br />
Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846<br />
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00<br />
Ufficio assistente sociale tel. 035 924152<br />
lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30<br />
Ufficio tributi tel. 035 924112<br />
lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30<br />
Biblioteca Comunale tel. 035 912134 lunedì chiuso<br />
Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00<br />
Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00<br />
Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00<br />
Protezione Civile<br />
tel. 03 911893<br />
Responsabile operativo tel. 338 5467160<br />
Vice responsabile operativo tel. 338 2404173<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 17
R I F L E T T I A M O<br />
a cura di Pier Luigi Billi<br />
Che cosa ha fatto l’uomo per migliorare<br />
il suo ambiente? È soddisfatto<br />
di quello che ha? Che cosa<br />
farà per rimediare? Che cosa in realtà<br />
l’uomo vuole?<br />
Egli ha creato un deserto di acciaio e di<br />
cemento, selvaggio e pauroso. Lo trovo<br />
deplorevole, abominevole. Vogliamo noi<br />
veramente questa dilagante macchia di<br />
urbanizzazione, oppure avvertiamo che<br />
reca disturbo al nostro desiderio di<br />
quiete? Sono convintissimo che ogni domenica<br />
o giorno di festa, tutti cercano di<br />
fuggire questo male andandosene lontano<br />
dalla c<strong>it</strong>tà per avere un po’ di pace<br />
con la propria famiglia, in una natura il<br />
meno contaminata possibile. Sono state<br />
costru<strong>it</strong>e megalopoli, cioè grandi c<strong>it</strong>tà di<br />
18 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Riflettiamo: l’ambiente<br />
«La difesa dell’ambiente<br />
è un imperativo categorico<br />
affidato da Dio all’uomo»<br />
cemento ma esse, secondo me, non favoriscono<br />
veramente all’uomo il tipo di<br />
casa che vorrebbe. Sono convinto inoltre,<br />
che molti ab<strong>it</strong>anti delle grandi c<strong>it</strong>tà formano<br />
un gruppo sempre più depresso e<br />
frustrato. Aree naturali vengono trattate<br />
in maniera brutale e vasti paesaggi subiscono<br />
distorsioni profonde. L’intelligenza<br />
dell’uomo deve affrontare onestamente<br />
il problema e ricavarne una lezione pos<strong>it</strong>iva,<br />
salvare certi aspetti pos<strong>it</strong>ivi della natura<br />
senza arrivare a conclusioni errate o<br />
dannose.<br />
L’uman<strong>it</strong>à deve assolvere le sue responsabil<strong>it</strong>à<br />
nei confronti della natura. Il progresso,<br />
secondo il mio modesto pensiero,<br />
deve rinunciare a tutte le sue pretese di<br />
r<strong>it</strong>enersi al di sopra delle leggi ecologiche.<br />
C’è da parte dell’uomo un cattivo trattamento<br />
della terra e delle risorse naturali.<br />
Occorre adottare un trattamento scientificamente<br />
più sostenibile della natura e<br />
del posto che in essa occupa l’uomo. Occorre<br />
sfidare ist<strong>it</strong>uzioni ed interessi che<br />
sono lenti nel recepire un messaggio che<br />
deve essere privo di coinvolgimenti particolari,<br />
soggettivi e quindi immediati.<br />
Tagliare meno alberi, di case ce ne sono in<br />
grande abbondanza e sf<strong>it</strong>te. I proprietari,<br />
se vorranno venderle, dovranno dimezzare<br />
il loro prezzo altrimenti rimarranno<br />
sulle loro spalle. Occorre più verde, e spazio<br />
vivibile per gustare la natura e le sue<br />
forme meravigliose.<br />
L’ambiente, la natura, la campagna, tutto<br />
sa di poesia e di pace.
Distruggendola, l’uomo distrugge se stesso. Noi dobbiamo difendere<br />
l’ambiente, dobbiamo avere il coraggio di non fuggire<br />
tuffandoci nel rumore e nella veloc<strong>it</strong>à, ma riflettere e med<strong>it</strong>are.<br />
Noi dobbiamo regalarci un pezzo di oasi in cui rifugiarsi per r<strong>it</strong>rovare<br />
noi stessi, uomini non della distruzione ma desiderosi<br />
della difesa del proprio ambiente. Abbiamo bisogno di riscoprire<br />
il silenzio, il senso della v<strong>it</strong>a e uscire per viverla con un sapore<br />
nuovo.<br />
Quando l’onnipotenza di Dio creò il mondo dal nulla, vide che<br />
tutto era bello e buono e lo affidò all’uomo. Qui sta la nostra<br />
responsabil<strong>it</strong>à, non distruggerlo con inquinamento e guerre atomiche,<br />
ma fare in modo di rest<strong>it</strong>uirlo a Dio più puro che sia<br />
possibile. Noi abbiamo una grande responsabil<strong>it</strong>à.<br />
Sua Sant<strong>it</strong>à Benedetto XVI ha detto: “La difesa dell’ambiente è<br />
un imperativo, io in maniera kantiana direi un imperativo categorico<br />
affidato da Dio all’uomo”. Lo scrive sua Sant<strong>it</strong>à nel messaggio<br />
ai Vescovi del Brasile in occasione della campagna della<br />
fratern<strong>it</strong>à organizzata per accompagnare il cammino quaresimale.<br />
Egli prosegue dicendo che la prima ecologia che va difesa<br />
è l’ecologia umana. Poi afferma ancora: “Difesa della v<strong>it</strong>a<br />
umana dal concepimento fino alla morte naturale, difesa della<br />
famiglia basata sul matrimonio fra uomo e donna”. Io aggiungo,<br />
non ha detto fra uomo e uomo, fra donna e donna.<br />
Il peccato impuro contro natura è uno dei peccati che grida<br />
vendetta davanti al trono di Dio. Quale degradazione! Come<br />
persona non accetto simili s<strong>it</strong>uazioni, ma come cristiano disprezzo<br />
il peccato ma non il peccatore che è libero; però ha<br />
una sua coscienza e dovrà rendere conto a Dio. Egli o loro devono<br />
capire dove arriva un certo sentimento e dove invece arriva<br />
il puro vizio e desiderio disordinato e sfrenato. Qui è male!<br />
R<strong>it</strong>orniamo all’ambiente, esso deve essere difeso. Riflettiamo un<br />
momento, se gruppi di fanatici Islamici – dico fanatici – possedessero<br />
un’arma terribile sarebbe per tutti noi la fine perché<br />
essi desiderano la guerra santa, ma Dio è tutt’altra cosa.<br />
L’uomo è fragile e debole, basta l’eruzione di un semplice vulcano<br />
per mettere in crisi il mondo.<br />
Margher<strong>it</strong>a Hack, astrofisica, ha detto che il nucleare è meno rischioso<br />
del Vesuvio. Dice che è un vulcano vivo, che accumula<br />
energia e che prima o poi erutterà; alla base del Vesuvio vivono<br />
più di un milione di persone.<br />
A questo punto a noi non rimane altro che pregare il creatore<br />
del cielo e della terra affinché liberamente, faccia capire all’uomo<br />
che il mondo gli è stato affidato per difenderlo e perché<br />
tutti i suoi ab<strong>it</strong>anti trascorressero un’esistenza felice e più<br />
duratura possibile. Anche se ora di duraturo rimane poco, il cristiano<br />
ha fiducia nella v<strong>it</strong>toria finale di Cristo che è il verbo di<br />
Dio. È proprio così.<br />
Buona Pasqua!<br />
800 anni dalla consacrazione di Santa Chiara<br />
« Tuum semper videns principium»<br />
Tenere sempre di fronte agli occhi il punto di partenza<br />
La scorsa Domenica delle Palme si è aperto l'VIII Centenario della<br />
consacrazione di santa Chiara.<br />
La notte della Domenica delle Palme del 1211 (secondo alcuni 1212),<br />
fuggì dalla casa paterna uscendo dalla “porta del morto” per raggiungere<br />
di nascosto la piccola chiesa della Porziuncola ai piedi di Assisi, dove dimorava<br />
Francesco con i suoi frati, con il desiderio di seguire il suo ideale<br />
evangelico. Qui, con la tonsura dei capelli, iniziò una v<strong>it</strong>a di pen<strong>it</strong>enza e di<br />
consacrazione per allora insol<strong>it</strong>a e originale. L’inizio della conversione di<br />
Chiara è tutta raccolta attorno a questo episodio. Il tempo pen<strong>it</strong>enziale<br />
della giovane assisana proseguirà prima presso il Monastero delle Benedettine<br />
di San Paolo delle Abbadesse e presso la Chiesa di sant’Angelo<br />
di Panzo, infine terminerà il suo breve trag<strong>it</strong>to presso la chiesa di san Damiano<br />
di Assisi. Qui Chiara accoglierà sub<strong>it</strong>o diverse giovani del luogo,<br />
animate dal suo stesso desiderio, e ben presto il movimento coinvolse<br />
donne di diversa estrazione sociale di tutto il continente europeo.<br />
L’original<strong>it</strong>à dell’intuizione evangelica di santa Chiara è nota, colpisce tra<br />
le altre cose che sia stata la prima donna medievale a redigere una regola<br />
femminile. Si tratta perciò di un movimento di straordinaria importanza<br />
per la v<strong>it</strong>a della Chiesa e del mondo.<br />
Siamo ora nella felice circostanza di celebrare gli ottocento anni di quel fondamentale evento. Nello spir<strong>it</strong>o di Chiara, la quale scrisse<br />
a Santa Agnese di Boemia di “tenere sempre di fronte agli occhi il punto di partenza” (2LAg, 11), vogliamo celebrarlo portando<br />
alla memoria l’inizio del nostro tempo di conversione e la necess<strong>it</strong>à di vivere in una continua tensione verso la sant<strong>it</strong>à.<br />
Il centenario vedrà momenti celebrativi e momenti di più spiccato valore culturale e spir<strong>it</strong>uale. (Civis)<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 19
S T O R I A<br />
a cura di Giusi Dossi<br />
Ricostruzione degli eventi del 14 maggio 1862<br />
“...La storia del nostro Risorgimento non è pur da fare, ma da rifare”<br />
La costruzione del m<strong>it</strong>o di<br />
V<strong>it</strong>torio Emanuele II, proclamato<br />
re d’Italia nel marzo<br />
del 1861 all’età di 41 anni,<br />
quando il nuovo Regno si estendeva<br />
su gran parte della penisola<br />
ad eccezione di Roma e delle tre<br />
Venezie, nasce con l’idea guida di<br />
amalgamare gli <strong>it</strong>aliani – o meglio<br />
le classi dirigenti di una nazione<br />
divisa e frantumata – per ottenere<br />
il consenso necessario ad<br />
eserc<strong>it</strong>are il potere (aveva dir<strong>it</strong>to<br />
al voto solo il due per cento della<br />
popolazione!).<br />
Sotto un’apparenza semplice e<br />
schietta, il re nascondeva in realtà<br />
un carattere arrogante nei confronti<br />
dei suoi Presidenti del<br />
20 - ilPORTO Apr. 2011<br />
“I fatti di Sarnico”<br />
Processo al Re - cap. II<br />
V<strong>it</strong>torio Emanuele II di Savoia (Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878)<br />
Consiglio e che tuttavia, come<br />
scrive lo storico inglese Denis M.<br />
Sm<strong>it</strong>h, “non produceva gravi<br />
danni se non nei casi in cui tale<br />
comportamento interferiva nella<br />
v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica; ma sfortunatamente<br />
era proprio per la pol<strong>it</strong>ica, e soprattutto<br />
per la pol<strong>it</strong>ica mil<strong>it</strong>are<br />
ed estera che V<strong>it</strong>torio Emanuele<br />
II si sentiva più specialmente dotato<br />
e che si r<strong>it</strong>eneva più particolarmente<br />
qualificato a condurre<br />
personalmente”, spesso in contrasto<br />
o all’insaputa dei suoi stessi<br />
ministri.<br />
Ne sono un esempio i rapporti<br />
con Cavour fino alla sua morte<br />
avvenuta nel giugno 1861 e con il<br />
suo successore Ricasoli. Ma è con<br />
Urbano Rattazzi, nominato Presidente<br />
del Consiglio nel marzo<br />
1862, che venne a galla il carattere<br />
dell’uomo, un vero maestro<br />
nella menzogna e nella dissimulazione,<br />
al punto di non voler mai<br />
assumersi in prima persona la responsabil<strong>it</strong>à<br />
delle sue azioni, soprattutto<br />
nelle imprese belliche<br />
che ovunque cercava per aumentare<br />
la sua popolar<strong>it</strong>à.<br />
Ed i cosiddetti “Fatti di Sarnico”<br />
che sarebbero accaduti di lì a un<br />
mese soltanto (maggio 1862) nel<br />
piccolo centro bergamasco, rappresentano<br />
il primo dei tanti “intrighi<br />
di corte” che Casa Savoia<br />
avrebbe perpetrato in oltre ottant’anni<br />
di Regno. E ad appena<br />
un anno dall’unificazione, prima<br />
della stessa Aspromonte!<br />
La storia non ha ancora fatto<br />
piena luce sul grave episodio mil<strong>it</strong>are<br />
in terra bergamasca e forse<br />
non lo farà mai perché i documenti<br />
dell’epoca sono stati fatti<br />
sparire, ma è fuor di dubbio che<br />
le maggiori responsabil<strong>it</strong>à furono<br />
di V<strong>it</strong>torio Emanuele II.<br />
È stato fatto di tutto invece, per<br />
attribuirle unicamente al suo<br />
Primo ministro o addir<strong>it</strong>tura a<br />
Garibaldi. Ma c’è di più: al di là del<br />
fallimento mil<strong>it</strong>are, il primo in ordine<br />
assoluto nella nostra storia<br />
un<strong>it</strong>aria, i “Fatti di Sarnico” sono<br />
importanti perché hanno dato il<br />
via alla divaricazione delle due<br />
tendenze del movimento patriottico:<br />
da un lato i monarchici mo-
derati e dall’altro i repubblicani e<br />
i radicali del Part<strong>it</strong>o d’Azione, che<br />
fino a quel momento bene o<br />
male convivevano nel nuovo Parlamento,<br />
inasprirono gli animi<br />
rendendo i rapporti difficili e<br />
spesso apertamente confl<strong>it</strong>tuali.<br />
Il contributo che Giuseppe Mazzini<br />
e Giuseppe Garibaldi diedero<br />
al processo di unificazione nazionale<br />
fu costantemente diminu<strong>it</strong>o<br />
nel corso degli anni successivi e<br />
il fallimento di Sarnico fu addir<strong>it</strong>tura<br />
attribu<strong>it</strong>o a loro; invece fu-<br />
rono proprio quelli che detenevano<br />
il monopolio del potere a<br />
Torino ad applicare al rovescio la<br />
deleg<strong>it</strong>timazione degli avversari<br />
pol<strong>it</strong>ici.<br />
Al punto che Casa Savoia dal 1861<br />
al 1869 coltivò addir<strong>it</strong>tura l’idea di<br />
relegare in una Caienna tutta <strong>it</strong>aliana<br />
“criminali e sovversivi”.<br />
Ad un secolo e mezzo di distanza<br />
è quindi arrivato il momento di<br />
contribuire a fare un pò di chiarezza,<br />
per quel che è possibile,<br />
sui fatti di Sarnico, nella consapevolezza<br />
che questi, come Aspromonte<br />
di lì a pochi mesi, vanno<br />
ormai considerati secondo lo<br />
storico Alessandro Galante Garrone,<br />
“una sequela di errori e una<br />
vera commedia degli equivoci<br />
nella quale è rimasta ancora avvolta<br />
di un certo mistero la parte<br />
sostenuta dal governo e dalla<br />
stessa monarchia”.<br />
Quasi sessant’anni dopo, nel<br />
1920, il liberale Ferdinando Martini<br />
annotava: “La storia del nostro<br />
Risorgimento non è pur da<br />
fare, ma da rifare; sboll<strong>it</strong>e le passioni,<br />
sfatato quel tanto di menzogne<br />
che sono necessarie a<br />
tutte le rivoluzioni, è giunto<br />
ormai il tempo di apparecchiarla<br />
e per apparecchiarla onestamente<br />
bisogna dar mano libera<br />
alla pubblicazione dei documenti<br />
che concernono quei fatti e gli<br />
uomini che vi ebbero parte notevole:<br />
di carteggi in particolar<br />
modo, dove più spesso si esprimono<br />
schietti sentimenti e pensieri”.<br />
È vero, ma molti di quei documenti<br />
sono stati di propos<strong>it</strong>o occultati.<br />
...Continua<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 21
C O M U N I T À<br />
a cura di Giosuè Berbenni<br />
Il pregevole organo della chiesa parrocchiale sarà inaugurato<br />
sabato 4 giugno con un grandioso concerto<br />
strumentale e vocale. L’organo è stato rimesso a nuovo<br />
dopo circa dodici mesi di lavoro. Venne parzialmente<br />
smontato in occasione dei radicali lavori all’interno della<br />
chiesa nel giugno 2009.<br />
Ora dopo un accurato lavoro di pulizia, di sost<strong>it</strong>uzione<br />
delle parti logore , di rimontaggio e intonazione è nelle<br />
condizioni ottimali sonore e meccaniche.<br />
Può affrontare un altro secolo di v<strong>it</strong>a senza sostanziali lavori<br />
di restauro. Il complesso lavoro è stato effettuato dalla<br />
antica d<strong>it</strong>ta organaria Piccinelli di Ponteranica che l’ha in<br />
22 - ilPORTO Apr. 2011<br />
I nostro organo Callido<br />
...il suono del tempo<br />
G. Callido 1794 - G. Giudici 1854 - Antica D<strong>it</strong>ta Organara Piccinelli 1954-2011<br />
manutenzione da oltre mezzo secolo. Il concerto di inaugurazione<br />
sarà tenuto dall’organista cremasco Pietro Pasquini<br />
con la partecipazione del coro “Callido” di Sarnico<br />
diretto da Giancarlo Corna. Il restauro, le caratteristiche<br />
dell’organo e i brani saranno presentati da Giosuè Berbenni.<br />
Il restauro dell’organo è un traguardo della comun<strong>it</strong>à perché<br />
con esso sono stati effettuati importanti e impegnativi<br />
restauri e ristrutturazioni dell’intero complesso<br />
chiesastico (oltre l’organo, il coro, l’altare maggiore e i numerosi<br />
altari laterali, il pavimento, i quadri, gli affreschi, le tinteggiature<br />
e altro). Il concerto è l’occasione per tagliare il<br />
nastro. L’organo ha una storia interessante.<br />
Già nel ‘600 la chiesa precedente aveva l’organo. L’attuale<br />
è stato costru<strong>it</strong>o nel 1794, allorché il celebre organaro<br />
veneziano Gaetano Callido (1727-1813) venne<br />
scelto dall’Amministrazione comunale per realizzare<br />
l’organo in concorrenza con il celebre rivale Giuseppe<br />
Serassi (1750-1817) di Bergamo.<br />
Nel 1854 venne rifatto da Giovanni Giudici di Bergamo,<br />
di scuola Serassi, utilizzando le sole canne callidiane ma rifacendo<br />
tutto l’impianto (carpenteria, somieri, catenacciature,<br />
registri, tastiere, pedaliera, manticeria) secondo la<br />
tradizione lombarda.<br />
Un secolo dopo, nel 1954, venne riformato nel suono e<br />
in parte nella trasmissione meccanica (pedaliera e tastiere)<br />
dalla d<strong>it</strong>ta Angelo Piccinelli di Ponteranica.<br />
Nel 1990 dagli stessi venne ancora restaurato.<br />
Ha oltre 2200 canne e si distingue per potenza e maestos<strong>it</strong>à.<br />
Il concerto proporrà musiche di Giuseppe Verdi,<br />
Felix Mendelssohn, Johann Sebastian Bach, Federico Caudana,<br />
Ludwig van Beethoven, Vincenzo Petrali, Giancarlo<br />
Corna, Alessandro Stradella, August Gottfried R<strong>it</strong>ter, Wolfgang<br />
Amadeus Mozart.<br />
Un concerto da non perdere.<br />
Vi aspettiamo numerosi.
Programma:<br />
Concerto di inaugurazione dell'organo<br />
restaurato - Sabato 4 giugno ore 21.00<br />
M° Pietro Pasquini – Organo<br />
Coro “Callido” diretto dal M° Giancarlo Corna<br />
presentazioni del dott. Giosuè Berbenni<br />
Giuseppe Verdi (1813-1901): La Vergine degli angeli<br />
da “La forza del destino” (basso, soprano, coro e organo)<br />
Felix Mendelssohn (1809-1847): Sonata IV Op. 65<br />
Allegro con brio, Andante religioso, Allegretto,<br />
Allegro maestoso e vivace (organo)<br />
Johann Sebastian Bach (1685-1750):<br />
Allein Gott in der Hoh'sei Ehr' BWV 662 (organo)<br />
Federico Caudana (1878-1963):<br />
La gloria del Paradiso (coro e organo)<br />
Ludwig van Beethoven (1770-1827): Prometheus<br />
trascrizione per organo di Polibio Fumagalli (organo)<br />
Vincenzo Petrali (1832-1889): Adagio per flauto (organo)<br />
Giancarlo Corna (1946): Preludiando - 1a esecuzione -<br />
(organo)<br />
Alessandro Stradella (1639-1682):<br />
Pietà Signore (tenore, coro e organo)<br />
August Gottfried R<strong>it</strong>ter (1811-1885):<br />
Sonata in la min. op. 31 (organo)<br />
Giancalo Corna: Ave Maria (organo e soprano)<br />
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791):<br />
Ave verum (coro e organo)<br />
Soprano: Valentina Giaconia,Tenore: Antonio Archetti<br />
Basso: Alberto Dotti.<br />
Pietro Pasquini, nato a Crema, si è diplomato in Organo e<br />
Composizione organistica presso il Conservatorio di Piacenza<br />
e in clavicembalo al Conservatorio di Ferrara. Dal 1989 al 1993<br />
ha studiato organo con J. C. Zehnder alla “Schola Cantorum” di<br />
Basilea. Ha frequentato corsi di perfezionamento in organo tenuti<br />
da T. Koopman e M. Radulescu. E’ risultato vinc<strong>it</strong>ore dell’audizione<br />
indetta da “Associazione Lombarda Amici dell’Organo”<br />
di Milano (1987), si è aggiudicato il 2° premio ex-aequo (1° non<br />
assegnato) al concorso nazionale “C<strong>it</strong>tà di Milano” (1990), il 2°<br />
premio al concorso internazionale “C<strong>it</strong>tà di Milano” (1992), il<br />
1° premio al concorso internazionale di Pasian di Prato (1995),<br />
il 3° premio (1° non assegnato) al “Concours Suisse de l’Orgue”<br />
(1996), il 1° premio al 5° concorso internazionale “Zelinda Tossani”<br />
di Bologna (1998). Svolge attiv<strong>it</strong>à concertistica in qual<strong>it</strong>à di<br />
organista e clavicembalista e collabora come continuista con<br />
vari gruppi strumentali e vocali, tra cui l’Ensemble "Il Viaggio Musicale",<br />
con cui ha ottenuto riconoscimenti in vari concorsi<br />
(Roma, Perugia, Rovereto), e l'Ensemble "Quoniam", col quale ha<br />
registrato un CD dedicato a Claudio Meulo e partecipato a importanti<br />
cicli concertistici in Italia e in Germania. Ha registrato<br />
per le case discografiche Bongiovanni, Sarx Records, Tactus,<br />
Chandos, Dynamic. Ha inoltre effettuato alcune registrazioni per<br />
la Radio Svizzera. Si occupa frequentemente di organaria, con<br />
particolare riguardo al restauro di organi antichi e alla progettazione<br />
di nuovi strumenti. E’ t<strong>it</strong>olare dal 1997 della cattedra di<br />
organo e composizione organistica presso il Conservatorio “ J.<br />
Tomadini” di Udine. (nelle foto Mons. Pietro Bona si suona l’organo )<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 23
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Adriano Paltenghi<br />
Un chiarimento in mer<strong>it</strong>o alla gestione della<br />
chiesetta “Stellas Maris”<br />
Un grazie a quanti ci sono stati vicini in tutti questi anni<br />
Vorrei spendere qualche parola<br />
sulla decisione presa dai Marinai<br />
in mer<strong>it</strong>o alla gestione della<br />
chiesetta Stella Maris e relativo parco,<br />
poiché è da un po’ di tempo che si sta<br />
scrivendo e dicendo di tutto.<br />
Già in precedenza avevamo spiegato<br />
le motivazioni che avevano portato il<br />
Gruppo a lasciare l’incarico, ma forse<br />
non siamo stati compresi.<br />
E’ da ricordare che sin dal 1993 l’attuale<br />
Gruppo composto dal Presidente,<br />
quattro Consiglieri ed alcuni<br />
Soci, alcuni dei quali ci hanno lasciato<br />
per sempre, ha operato immancabilmente<br />
ogni giorno dell’anno, salvo alcune<br />
pause invernali, presso il parco e<br />
la chiesetta Stella Maris.<br />
Quando abbiamo assunto l’incarico<br />
eravamo più o meno cinquantenni,<br />
neopensionati, pieni di energia ed entusiasmo,<br />
ambiziosi di mostrare<br />
24 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Gruppo Marinai Sarnico<br />
quanto erano capaci i Marinai nel<br />
mantenere in perfetto ordine e piena<br />
funzional<strong>it</strong>à quanto avevamo ricevuto<br />
in comodato.<br />
Ci esaltava il fatto di poter essere utili<br />
per Sarnico, per la stupenda chiesetta,<br />
a quel tempo in pessime condizioni, in<br />
riva al nostro magnifico lago e per la<br />
nostra Associazione. Da allora abbiamo<br />
affrontato ogni giorno ininterrottamente<br />
e con serietà gli impegni<br />
assunti.<br />
Siamo riusc<strong>it</strong>i nel tempo ad attrezzare<br />
l’area in modo da poterla utilizzare<br />
come luogo di ricreazione, di ristoro,<br />
di r<strong>it</strong>rovo e divertimento per quelle<br />
Associazioni che ce la chiedevano<br />
quali “il Battello”, gli Anziani e Pensionati,<br />
gli osp<strong>it</strong>i della Casa di Riposo, gli<br />
osp<strong>it</strong>i del C.R.T, i bambini delle Scuole<br />
Materne, le varie scolaresche della<br />
scuola Primaria. Abbiamo favor<strong>it</strong>o i r<strong>it</strong>rovi<br />
e le feste famigliari nei giorni<br />
estivi, i compleanni e i banchetti nonché<br />
i r<strong>it</strong>rovi delle compagnie e associazioni<br />
religiose dei paesi lim<strong>it</strong>rofi, i<br />
numerosi turisti, ecc. A tutti abbiamo<br />
offerto, nel lim<strong>it</strong>e del possibile, osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à<br />
e i servizi che di volta in volta si<br />
rendevano necessari, in particolare<br />
quando si trattava di persone diversamente<br />
abili o anziane.<br />
Ogni anno il lavoro da svolgere è aumentato<br />
di intens<strong>it</strong>à. Si aggiunga poi<br />
che nel corso degli anni alcuni Marinai<br />
hanno abbandonato l’Associazione<br />
per altri interessi caricando chi rimaneva<br />
di un ulteriore mole di lavoro.<br />
Malgrado ciò non ci siamo mai persi<br />
d’animo. Con il contributo dei Soci e<br />
dei Simpatizzanti ed in parte del Comune<br />
abbiamo ristrutturato e illuminato<br />
esternamente la chiesetta,<br />
rimesso a nuovo tutte le parti in<br />
legno al suo interno, dotandola di un<br />
sofisticato sistema di allarme antifurto.<br />
Abbiamo organizzato e realizzato il<br />
grande Raduno Interregionale<br />
A.N.M.I. nel 2002 e numerose feste<br />
della Marina, che hanno fatto conoscere<br />
al popolo marinaro la nostra<br />
bella Sarnico. Non sono mancate la<br />
tradizionale festa di Santa Barbara, la<br />
processione di barche illuminate con<br />
la Stella Maris in notturna, diventata<br />
famosa dentro e fuori la nostra Regione<br />
e la costruzione del nuovo Monumento<br />
dedicato ai nostri Marinai;<br />
queste sono solo alcune delle cose<br />
fatte che ci fanno sentire orgogliosi.<br />
Nel frattempo non abbiamo mai<br />
perso l’attaccamento alla Marina. Dovendo<br />
tener viva l’Associazione abbiamo<br />
continuato a fare prosel<strong>it</strong>ismo<br />
organizzando circa 70 piacevoli g<strong>it</strong>e in
posti di mare. Insomma il gruppo di Sarnico è sempre<br />
stato ben inser<strong>it</strong>o nella classifica alta dei gruppi A.N.M.I.<br />
della Lombardi<br />
Gli anni sono passati rapidamente, ora purtroppo la nostra<br />
età e gli impegni legati ad essa non ci consentono<br />
più di operare come eravamo ab<strong>it</strong>uati.<br />
Per questo auspichiamo che siano altre Associazioni più<br />
giovani a dare continu<strong>it</strong>à alla nostra avventura iniziata nel<br />
1993.<br />
Sarebbero ancora molte le cose da raccontare, ma forse<br />
è meglio non abusare dello spazio che “il Porto” ci ha<br />
messo gentilmente a disposizione.<br />
Nel terminare, mi sento in dovere di ricordare e ringraziare,<br />
con la speranza di non dimenticare nessuno, quanti<br />
con il loro aiuto ci sono stati vicini in tutti questi anni.<br />
In primo luogo ringrazio i tre Sindaci che si sono sussegu<strong>it</strong>i,<br />
che tanto ci hanno concesso e soprattutto che non ci<br />
hanno mai ostacolato nel nostro cammino; un grazie al<br />
Sindaco Serafino Tambuscio alla memoria, al Sindaco Alessandro<br />
Arcangeli e al Sindaco Franco Dometti.<br />
Un grazie particolare a don Giovanni Ferraroli alla memoria,<br />
che alcuni giorni prima che terminasse la sua v<strong>it</strong>a<br />
terrena ci ha chiamato al suo capezzale dandoci in consegna,<br />
con molte raccomandazioni, la statua della Stella<br />
Maris che conservava con tanto amore.<br />
Ringraziamo don Luciano per l’attenzione che ha sempre<br />
dedicato ai Marinai e alla nostra Associazione, non dimenticheremo<br />
le sue omelie.<br />
Grazie infin<strong>it</strong>e ai Soci del Consiglio che ci hanno preceduto,<br />
che per primi hanno iniziato i lavori alla Stella Maris:<br />
Buelli Ferruccio, Ghidoni Alfredo, Viviani Giuseppe, Marcello<br />
Marcellini, Guerini Paolo ed infine i Soci del Consiglio<br />
Direttivo che pur non essendo di Sarnico non hanno mai<br />
abbandonato l’Associazione. Sono stati e sono dei veri<br />
amici: Bertazzoli Franco-Merisi Giovanni-Polini Giuseppe-<br />
Marini Emilio.<br />
Grazie alla Pro Loco di Sarnico, al Marinaio e sosten<strong>it</strong>ore<br />
Gigi Galizzi, ai Fratelli Morotti Fiori, a Cadei Battista, a Bresciani<br />
Paolo e figli, a Marini Alberto (Bohèm), a Sirimbelli<br />
Stefano e Rolli Paolo, a Falconi Bruno, a Rosolino e al<br />
Circolo Velico, a Lazzari Ivana, a Ghirardelli Battista, a Neè<br />
Gianluigi, a Tengattini Luciano, a Grena Umberto, a Restori<br />
Cinto, a Gianni Plebani, a Busi Tina, alla carissima amica<br />
Ruggeri Emy e alla sua Associazione.<br />
Grazie a tutte le mogli dei marinai che hanno dato un<br />
tocco di femminil<strong>it</strong>à e tanta disponibil<strong>it</strong>à soprattutto nello<br />
svolgere i lavori più umili e indispensabili nelle numerose<br />
feste che abbiamo organizzato. Grazie ad Anna, Maria,<br />
Maria Rosa, Enrica, Angela, Giusi, Luisa.<br />
Grazie a tutti i Marinai e Simpatizzanti dell’Associazione<br />
A.N.M.I. di Sarnico<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 25
C O M U N I T À<br />
a cura della redazione<br />
Classe 1969:<br />
è bello r<strong>it</strong>rovarsi<br />
Icoscr<strong>it</strong>ti della m<strong>it</strong>ica<br />
classe1969 si sono r<strong>it</strong>rovati<br />
dopo anni per passare<br />
insieme una splendida<br />
serata in compagnia.<br />
Eccoli immortalati per la<br />
classica foto di gruppo.<br />
Per ricordare compagni<br />
che purtroppo non ci sono<br />
più è stata celebrata anche<br />
una Santa Messa.<br />
Ci scusiamo con Alfredo<br />
per non aver potuto pubblicare<br />
la foto in copertina,<br />
come da lui anticipato su<br />
Face Book. Ne riparleremo<br />
per il cinquantesimo.
F O T O C R O N A C A<br />
a cura di Silvano Marini<br />
Metodo alla salute<br />
Dott. Mariano Loiacono<br />
28 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Centenaria sig.ra Rosa Gussago<br />
I fratelli Ondei, don Luciano, il p<strong>it</strong>tore Capelli e signora con il quadro offerto<br />
I nuovi catecumeni<br />
Vis<strong>it</strong>a a Pejo<br />
Scout: vend<strong>it</strong>a delle uova pasquali<br />
Silvano Marini presenta<br />
i suoi vecchi film
IV parte del Messaggio di Benedetto XVI per<br />
la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011<br />
4. Credere in Gesù Cristo senza<br />
vederlo<br />
Nel Vangelo ci viene<br />
descr<strong>it</strong>ta l’esperienza di fede<br />
dell’apostolo Tommaso nell’accogliere<br />
il mistero della<br />
Croce e Risurrezione di<br />
Cristo. Tommaso fa parte<br />
dei Dodici apostoli; ha<br />
segu<strong>it</strong>o Gesù; è testimone diretto delle sue guarigioni,<br />
dei miracoli; ha ascoltato le sue parole; ha<br />
vissuto lo smarrimento davanti alla sua morte. La<br />
sera di Pasqua il Signore appare ai discepoli, ma<br />
Tommaso non è presente, e quando gli viene rifer<strong>it</strong>o<br />
che Gesù è vivo e si è mostrato, dichiara: “Se<br />
non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non<br />
metto il mio d<strong>it</strong>o nel segno dei chiodi e non metto<br />
la mia mano nel suo fianco, io non credo” (Gv<br />
20,25).<br />
Noi pure vorremmo poter vedere Gesù, poter<br />
parlare con Lui, sentire ancora più fortemente la<br />
sua presenza. Oggi per molti, l’accesso a Gesù si è<br />
fatto difficile. Circolano così tante immagini di<br />
Gesù che si spacciano per scientifiche e Gli tolgono<br />
la sua grandezza, la singolar<strong>it</strong>à della Sua persona.<br />
Pertanto, durante lunghi anni di studio e<br />
med<strong>it</strong>azione, maturò in me il pensiero di trasmettere<br />
un po’ del mio personale incontro con Gesù<br />
in un libro: quasi per aiutare a vedere, udire, toccare<br />
il Signore, nel quale Dio ci è venuto incontro<br />
per farsi conoscere. Gesù stesso, infatti, apparendo<br />
nuovamente dopo otto giorni ai discepoli, dice<br />
a Tommaso: “Metti qui il tuo d<strong>it</strong>o e guarda le mie<br />
mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e<br />
non essere incredulo, ma credente!” (Gv 20,27).<br />
Anche a noi è possibile avere un contatto sensibile<br />
con Gesù, mettere, per così dire, la mano sui segni<br />
della sua Passione, i segni del suo amore: nei<br />
Sacramenti Egli si fa particolarmente vicino a noi, si<br />
dona a noi. Cari giovani, imparate a “vedere”, a<br />
“incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente<br />
e vicino fino a farsi cibo per il nostro cammino; nel<br />
Sacramento della Pen<strong>it</strong>enza, in cui il Signore manifesta<br />
la sua misericordia nell’offrirci sempre il suo<br />
perdono. Riconoscete e serv<strong>it</strong>e Gesù anche nei<br />
poveri, nei malati, nei fratelli che sono in difficoltà<br />
e hanno bisogno di aiuto.<br />
Apr<strong>it</strong>e e coltivate un dialogo personale con Gesù<br />
Cristo, nella fede. Conoscetelo mediante la lettura<br />
dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa<br />
Cattolica; entrate in colloquio con Lui nella<br />
preghiera, dategli la vostra fiducia: non la tradirà<br />
mai! “La fede è innanz<strong>it</strong>utto un’adesione personale<br />
dell’uomo a Dio; al tempo stesso ed inseparabilmente,<br />
è l’assenso libero a tutta la ver<strong>it</strong>à che Dio<br />
ha rivelato” (Catechismo della Chiesa Cattolica,<br />
150). Così potrete acquisire una fede matura, solida,<br />
che non sarà fondata unicamente su un sentimento<br />
religioso o su un vago ricordo del catechismo<br />
della vostra infanzia. Potrete conoscere Dio e<br />
vivere autenticamente di Lui, come l’apostolo<br />
Tommaso, quando manifesta con forza la sua fede<br />
in Gesù: “Mio Signore e mio Dio!”.<br />
5. Sorretti dalla fede della Chiesa, per<br />
essere testimoni<br />
In quel momento Gesù esclama: “Perché mi hai veduto,<br />
tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e<br />
hanno creduto!” (Gv 20,29). Egli pensa al cammino<br />
della Chiesa, fondata sulla fede dei testimoni oculari: gli
Apostoli. Comprendiamo allora che la nostra fede personale<br />
in Cristo, nata dal dialogo con Lui, è legata alla<br />
fede della Chiesa: non siamo credenti isolati, ma, mediante<br />
il Battesimo, siamo membri di questa grande<br />
famiglia, ed è la fede professata dalla Chiesa che dona<br />
sicurezza alla nostra fede personale. Il Credo che<br />
proclamiamo nella Messa domenicale ci protegge proprio<br />
dal pericolo di credere in un Dio che non è quello<br />
che Gesù ci ha rivelato: “Ogni credente è come un anello<br />
nella grande catena dei credenti. Io non posso<br />
credere senza essere sorretto dalla fede degli altri, e,<br />
con la mia fede, contribuisco a sostenere la fede degli<br />
altri” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 166).<br />
Ringraziamo sempre il Signore per il dono della Chiesa;<br />
essa ci fa progredire con sicurezza nella fede, che ci dà<br />
la vera v<strong>it</strong>a (cfr Gv 20,31).<br />
Nella storia della Chiesa, i santi e i martiri hanno attinto<br />
dalla Croce gloriosa di Cristo la forza per essere fedeli a<br />
Dio fino al dono di se stessi; nella fede hanno trovato la<br />
forza per vincere le proprie debolezze e superare ogni<br />
avvers<strong>it</strong>à. Infatti, come dice l’apostolo Giovanni, “chi è<br />
che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio<br />
di Dio?” (1 Gv 5,5). E la v<strong>it</strong>toria che nasce dalla fede è<br />
quella dell’amore. Quanti cristiani sono stati e sono una<br />
testimonianza vivente della forza della fede che si<br />
esprime nella car<strong>it</strong>à: sono stati artigiani di pace, promotori<br />
di giustizia, animatori di un mondo più umano, un<br />
mondo secondo Dio; si sono impegnati nei vari amb<strong>it</strong>i<br />
della v<strong>it</strong>a sociale, con competenza e professional<strong>it</strong>à,<br />
contribuendo efficacemente al bene di tutti. La car<strong>it</strong>à<br />
che scaturisce dalla fede li ha condotti ad una testimonianza<br />
molto concreta, negli atti e nelle parole: Cristo<br />
non è un bene solo per noi stessi, è il bene più prezioso<br />
che abbiamo da condividere con gli altri. Nell’era della<br />
globalizzazione, siate testimoni della speranza cristiana<br />
nel mondo intero: sono molti coloro che desiderano<br />
ricevere questa speranza! Davanti al sepolcro dell’amico<br />
Lazzaro, morto da quattro giorni, Gesù, prima di richiamarlo<br />
alla v<strong>it</strong>a, disse a sua sorella Marta: “Se crederai,<br />
vedrai la gloria di Dio” (cfr Gv 11,40). Anche voi, se<br />
crederete, se saprete vivere e testimoniare la vostra<br />
fede ogni giorno, diventerete strumento per far<br />
r<strong>it</strong>rovare ad altri giovani come voi il senso e la gioia della<br />
v<strong>it</strong>a, che nasce dall’incontro con Cristo!<br />
Ultima parte nel prossimo inserto<br />
Battibaleno CER 2011<br />
Dal 27 giugno<br />
al 22 luglio<br />
Per bambini e ragazzi dal<br />
2004<br />
al 1997<br />
Iscrizione da fine maggio<br />
Vuoi fare l’animatore al CER?<br />
Sei vuoi fare l’animatore durante il CER 2011 rivolg<strong>it</strong>i personalmente a don Loris entro<br />
il 30 aprile. I primi incontri di formazione saranno giovedì 28 aprile, giovedì 5 maggio e<br />
giovedì 19 maggio
Venerdi 1° aprile i ragazzi di prima media hanno animato la<br />
via crucis quaresimale.<br />
Il r<strong>it</strong>rovo era fissato davanti al cim<strong>it</strong>ero, dove abbiamo<br />
ambientato la prima stazione:<br />
“GESU’ ARRESTATO”<br />
Una grande croce è stata portata per tutto il percorso e i<br />
ragazzi a turno hanno letto il brano di vangelo e le testimonianze.<br />
Proseguendo per via Cerro abbiamo pregato la seconda stazione:<br />
“GESU’ ARRESTATO”<br />
e all’incrocio con via Rudello, davanti alla nicchia della<br />
Madonna, la terza stazione “GESU’<br />
PORTA LA CROCE”.<br />
La via crucis è prosegu<strong>it</strong>a verso Castione dove, davanti alla<br />
chiesetta di San Nazario e San Rocco,<br />
si è svolta la quarta stazione “GESU’ DERISO E OLTRAG-<br />
GIATO”.<br />
Siamo poi scesi da via San Nazario per attraversare via<br />
Suardo e proseguendo verso la caserma della Guardia di<br />
Finanza siamo arrivati davanti alla santella della Guerna, ultima<br />
tappa della nostra via crucis “GESU’ MUORE IN<br />
CROCE”-<br />
Qui un faro ha rivelato a tutti noi il dipinto della Adorazione<br />
di Cristo in croce poco conosciuto,<br />
davanti al quale abbiamo lasciato alcuni fiori e le nostre preghiere.<br />
Il parroco ha concluso con la benedizione e con l’inv<strong>it</strong>o ai<br />
ragazzi a toccare la croce che avevano<br />
portato.<br />
Nel segno della Croce
C.S.I. Oratorio: eventi estate 2011<br />
La stagione sportiva sta volgendo<br />
al termine: quasi tutte le<br />
squadre si sono impegnate al<br />
meglio per raggiungere il “traguardo”<br />
prefissato ad inizio stagione:<br />
in alcuni casi migliorando<br />
di molto i risultati del girone di<br />
andata, mentre in altri il risultato<br />
“sul campo” non è sempre<br />
stato pos<strong>it</strong>ivo... Nel frattempo<br />
stiamo organizzando alcuni<br />
appuntamenti per il prossimo<br />
periodo estivo.<br />
* In questi giorni sono aperte le<br />
iscrizioni la CORSO BASE DI<br />
KAYAK, che si svolgerà dal 4 al<br />
28 maggio: le lezioni pratiche si<br />
svolgeranno al sabato pomeriggio<br />
e la domenica presso la base<br />
nautica al Lido Nettuno di<br />
Sarnico (via Predore), mentre la<br />
lezione di acquatic<strong>it</strong>à sarà effettuata<br />
il mercoledì e il venerdì<br />
presso la piscina dell’OLIMPIC<br />
SPORT VILLAGE<br />
di VILLONGO.<br />
Tutti i corsi saranno<br />
tenuti dall'<br />
istruttore UISP<br />
M a s s i m o<br />
Brescianini o da un<br />
Istruttore qualificato.<br />
I kayak e l'attrezzatura sono<br />
messi a disposizione dal CSI<br />
Oratorio Sarnico Kayak e sono<br />
a utilizzabili da tutti i tesserati<br />
CSI Kayak: è possibile prenotare<br />
“on-line” orario e giorno, direttamente<br />
sul s<strong>it</strong>o Internet del<br />
Gruppo Kayak, indirizzo<br />
http://csikayaksarnico.altervista.o<br />
rg/<br />
* Comunichiamo che, per la<br />
buona organizzazione tecnica e<br />
logistica della stagione sportiva<br />
2011/2012 del settore CAL-<br />
CIO, è stato stabil<strong>it</strong>o che la preiscrizione<br />
dei giocatori dovrà<br />
avvenire entro il 30 giugno 2011<br />
mediante la compilazione e la<br />
consegna in Sede del modulo<br />
distribu<strong>it</strong>o ai gen<strong>it</strong>ori o ai giocatori:<br />
non verranno più accettate<br />
iscrizioni oltre tale data (salvo<br />
che per comprovati e validi<br />
motivi, ad insindacabile decisione<br />
del direttivo). Per maggiori<br />
informazioni potete contattare il<br />
Sig. Renato Carminati al num.<br />
335 678 551.<br />
* Dal 27 al 29 maggio si svolgerà<br />
la “3XQUADER – EDIZIO-<br />
NE 2011”: tre giornate di<br />
SPORT al “Quader” di via<br />
Libertà, dove ci sarà la possibil<strong>it</strong>à<br />
di usufruire del SERVIZIO BAR<br />
e CUCINA, attivo tutte le sere.<br />
Si stanno definendo le attiv<strong>it</strong>à<br />
per gli “atleti”: nelle tre serate si<br />
svolgeranno le fasi finali dei<br />
quattro tornei di CALCIO per<br />
le categorie Pulcini, Esordienti,<br />
Giovanissimi e Juniores (i tornei<br />
inizieranno nelle serate precedenti);<br />
i vari tornei di VOLLEY<br />
(per ragazzi/e, ecc), le “sfide” a<br />
TENNIS TAVOLO e, se nevicherà,<br />
anche una lezione di<br />
SNOWBOARD…<br />
Di tutto ciò vi aggiorneremo nel<br />
prossimo numero di questa rivista.<br />
Nel frattempo, se volete<br />
maggiori informazioni o notizie<br />
più aggiornate, vi inv<strong>it</strong>iamo a vis<strong>it</strong>are<br />
il nostro s<strong>it</strong>o Internet:<br />
www.csioratoriosarnico.<strong>it</strong>,<br />
CSI ORATORIO SARNICO:<br />
Daniele Giudici<br />
Il clan del gruppo scout Sarnico 1° si rende disponibile per attiv<strong>it</strong>à di autofinanziamento finalizzate<br />
allo svolgimento delle proprie attiv<strong>it</strong>à. Si propone per:<br />
•Animazione di feste per bambini<br />
•Piccoli lavoretti (giardinaggio, pulizia cantine e soff<strong>it</strong>te)<br />
Per informazioni contattare:<br />
Marta F., 3478016704, marta-attack@hotmail.<strong>it</strong>; oppure clan@scoutsarnico1.org
di Michael Longhi (dal s<strong>it</strong>o UPEE)<br />
Il dig<strong>it</strong>ale nelle sale della comun<strong>it</strong>à<br />
La nuova tappa dei nostri cineteatri<br />
Ci sono domeniche pomeriggio nelle quali gli<br />
oratori si riempiono di famiglie e bambini. Ci<br />
sono i cortili, i giochi organizzati dagli animatori<br />
in queste domeniche invernali. In alcune realtà<br />
non ci si ferma qui: la domenica pomeriggio l’oratorio<br />
diviene il luogo dove andare a vedere<br />
un bel film nella sala della comun<strong>it</strong>à. Magari un<br />
film di animazione, oppure qualche commedia<br />
per la famiglia. Sono domeniche speciali quelle<br />
dove i film entrano in oratorio. Il cinema in oratorio<br />
diviene appuntamento fisso per le<br />
famiglie e strumento culturale e pastorale. In<br />
secondo luogo il film viene sempre più utilizzato<br />
come strumento e mezzo educativo: diventa<br />
lo sfondo sul quale rileggere le proprie esperienze,<br />
le proprie emozioni, la propria v<strong>it</strong>a.<br />
Diventa un canale alla riscoperta di se stessi e<br />
quindi una ricchezza ed un formidabile strumento<br />
per tutti gli educatori e per i nostri oratori.<br />
La Sala della comun<strong>it</strong>à<br />
La sala della comun<strong>it</strong>à in una parrocchia<br />
accoglie tutti. Un film in oratorio respira e parla<br />
di una comun<strong>it</strong>à che si incontra e cammina<br />
insieme. Una comun<strong>it</strong>à che si gode il piacere e<br />
la gioia di guardare uno spettacolo e di<br />
crescere con esso. Una comun<strong>it</strong>à che riscopre<br />
nella propria sala l’essere famiglia legata dagli<br />
intenti, dalle esperienze e dalle emozioni che<br />
un film, per esempio, può donare. La sala della<br />
comun<strong>it</strong>à è un bene da custodire e condividere,<br />
e per questo motivo è utile tenersi<br />
aggiornati su tutti i suoi nuovi possibili orizzonti.<br />
La transizione al dig<strong>it</strong>ale<br />
Le comun<strong>it</strong>à e gli oratori si trovano in questi<br />
tempi ad un cambiamento che toccherà piano<br />
piano ogni realtà: il futuro dei cineteatri parla di<br />
«dig<strong>it</strong>alizzazione» dei sistemi di proiezione. È<br />
un passo che porta ad un ulteriore arricchi-<br />
mento di questo luogo tanto caro ed importante<br />
per tutte le parrocchie. L’Associazione<br />
Cattolica Esercenti Cinema (Acec) in collaborazione<br />
con la Sas di Bergamo ha proposto<br />
sabato 19 febbraio il convegno<br />
«il Dig<strong>it</strong>ale nella Sala della<br />
Comun<strong>it</strong>à: gestire la transizione».<br />
Questo convegno ha<br />
affrontato la «questione del dig<strong>it</strong>ale»<br />
per fare il punto sullo<br />
stato dell’arte, permettendo<br />
così ai partecipanti di approfondire<br />
il tema acquisendo elementi di<br />
conoscenza e riferimenti utili ad indirizzare<br />
eventuali scelte per il futuro. È fondamentale, in<br />
questa fase di transizione, avere le idee chiare<br />
per orientarsi correttamente nella rapida dig<strong>it</strong>alizzazione<br />
dell’esercizio cinematografico. Una<br />
tappa che diventerà fondamentale per le<br />
numerose sale della comun<strong>it</strong>à chiamate a unire<br />
un’alta progettual<strong>it</strong>à a risorse spesso lim<strong>it</strong>ate.<br />
Il convegno<br />
L’«Acec», organizzatore del convegno, è una<br />
associazione cattolica da molti anni punto di<br />
riferimento per i responsabili del settore cinematografico.<br />
Nel suo statuto l’Acec si prefigge,<br />
con final<strong>it</strong>à pastorali e culturali, di promuovere<br />
la realizzazione della «sala della comun<strong>it</strong>à»,<br />
favorire la sua gestione e supportare l’importanza<br />
educativa di questo luogo. Il convegno ha<br />
visto il suo inizio nell’introduzione a cura di<br />
Francesco Giraldo, segretario generale<br />
dell’Acec. La prima parte è stata dedicata alla<br />
presentazione del tema con interventi sul dig<strong>it</strong>ale,<br />
sulle prospettive future e sulle vie da<br />
seguire per la transizione. Nella seconda parte<br />
del convegno sono state invece illustrate esperienze<br />
di realtà che hanno già compiuto il passo<br />
della dig<strong>it</strong>alizzazione, come quella del cinema<br />
bergamasco «Conca Verde».
La Via della<br />
Croce<br />
8 aprile 2011<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 29
R I F L E T T I A M O<br />
a cura della redazione - lettera firmata<br />
Carissima, ci hai chiesto di pubblicare questo tuo scr<strong>it</strong>to<br />
anche se è stato redatto a Natale. Non solo te lo pubblichiamo<br />
ma vogliamo che lo stesso sia motivo di riflessione.<br />
Grazie<br />
Come tutti gli anni una settimana prima pensavo<br />
come sarebbe stato il Natale ... regalini per i miei<br />
cari, un pranzo un po' speciale tutti assieme; andare<br />
alla messa della vigilia e quella del giorno di Natale,<br />
come al sol<strong>it</strong>o.<br />
Invece per una febbre che mi è venuta che in certi casi<br />
può essere pericolosa, ringrazio il Signore che nel mio<br />
caso non lo è stata, sono andata a Bergamo in ospedale.<br />
La strada piena di traffico il mattino presto, ci siamo detti<br />
vanno a fare le compere di Natale per domani, invece<br />
entrati nel reparto dove vado di sol<strong>it</strong>o mi sono accorta<br />
che la stanza grande per quelli che aspettano il turno per<br />
fare la terapia era piena come gli altri giorni ... aspettavano<br />
tutti il loro turno.<br />
Lì non correva nessuno, erano tutti sereni nel servire chi<br />
aveva bisogno. I medici e gli infermieri sembravano angeli,<br />
erano più disponibili del sol<strong>it</strong>o, anche volontari regalando<br />
biscotti e sorrisi.<br />
Era la vigilia di Natale anche per loro. lo fin<strong>it</strong>a la vis<strong>it</strong>a<br />
medica sono passata davanti alla sala d'attesa per tornarmene<br />
a casa e ho sent<strong>it</strong>o, insieme a mia figlia, un gran<br />
senso di colpa perché loro erano ancora lì, chissà a che<br />
ora sarebbero tornati a casa; io e lei ci siamo guardati<br />
negli occhi ... gli altri giorni salutavamo con un semplice<br />
"buon giorno", ma dal profondo del cuore abbiamo detto<br />
30 - ilPORTO Apr. 2011<br />
“...Lì in quella corsia c’era il più<br />
bel presepe del mondo”<br />
ad alta voce "Buon Natale".<br />
Le loro facce e i loro occhi si sono illuminati: Gesù Bambino<br />
sorrideva con i loro occhi, il loro cuore era la culla.<br />
Gesù Bambino nasceva nel loro cuore, nasceva con loro<br />
e per loro. lo poi ero un po' triste per non poter andare<br />
a messa per la febbre e pensai alle parole di un'amica<br />
speciale, che quest'anno sono 10 anni che è morta, mi<br />
disse felice un giorno: "Sai che dono ho avuto oggi? Io<br />
non sono potuta andare dal Signore ma il Signore è venuto<br />
da me a casa mia, un sacerdote le aveva portato<br />
l'Eucarestia. E così posso dire anch'io ho gustato quella<br />
gioia, Don Franco è venuto a Natale nella mia casa a portarmi<br />
il Signore e riempire il mio cuore. Ringrazio il Signore<br />
perché mi ha fatto il più bel regalo, lì in quella<br />
corsia c'era il più bel presepe del mondo.<br />
Il Gesù bambino che tutti vanno a comperare, il più bello<br />
è nel nostro cuore, specialmente per queste persone<br />
speciali l’incontrarlo ogni volta che fanno la terapia. Lui<br />
è lì con loro e con me e ci tiene la mano e soffre con noi<br />
perché è il nostro Padre e nessun Padre vuole vedere<br />
soffrire i propri figli.<br />
Noi sorridevamo con i Suoi occhi, nasce nel nostro
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Civis<br />
“Associazione Culturale Sarnon”<br />
Cos’éla, la g<strong>it</strong>a dèle vedove?. Con queste …incoraggianti<br />
parole il nostro Mons. Pierino Sacella ha accolto la com<strong>it</strong>iva<br />
degli oltre 50 soci dell’associazione culturale<br />
“Sarnon” che sabato 2 aprile, approf<strong>it</strong>tando della meravigliosa<br />
giornata quasi estiva, si sono recati a Modena per una g<strong>it</strong>a cultural<br />
- gastronomica. In effetti la percentuale delle “quote rosa”<br />
era piuttosto elevata (per gli amanti delle statistiche era l’80%)<br />
tant’è che gli 8 coraggiosi maschietti (autista e sottoscr<strong>it</strong>to<br />
compresi) che, loro malgrado, hanno dato l’adesione, al r<strong>it</strong>orno<br />
erano in uno stato emotivo passivo, quasi in trance.<br />
Eppure l’inizio era stato incoraggiante: almeno per i primi due<br />
chilometri le signore erano riusc<strong>it</strong>e a contenere la loro esuberanza<br />
e sul pullman regnava un’apparente calma. Già nell’attraversamento<br />
di Paratico si è cominciato ad evidenziare<br />
quello che la metà del pianeta da sempre ha sospettato e che<br />
l'altra metà, ovviamente ...con ampie argomentazioni negava<br />
e cioè che le donne parlano tre volte più degli uomini: una<br />
media, in s<strong>it</strong>uazioni normali (escludendo quindi la presenza di<br />
mia moglie e della Rosalia) di 20.000 parole al giorno per le<br />
femmine, contro le 7.000 dei maschi. Questo è confermato<br />
dallo studio di una psicologa americana, oltretutto “femminista”,<br />
pubblicato recentemente dal “N.W. Times” ed avvalorato<br />
dal proverbio bergamasco “Fomle e oche è tante anche<br />
quando i è poche”. Si potrebbe avanzare una prima e rapida<br />
ipotesi, che rischierebbe però di essere contrassegnata come<br />
32 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Una giornata fra cultura<br />
e buona cucina<br />
Il gruppo dell’Associazione culturale “Sarnon”<br />
''maschilista'', secondo la quale gli uomini, invest<strong>it</strong>i da questa<br />
abbondante capac<strong>it</strong>à di linguaggio, non riescono a replicare in<br />
quanto troppo impegnati ad ascoltare.<br />
Continuo con la cronaca della giornata che ho trascorso (comunque<br />
con molto piacere) insieme ai miei compagni di viaggio<br />
di ambo in sessi.<br />
All’arrivo in piazza Roma a Modena ci aspetta don Pierino (lasciamo<br />
da parte il monsignore, oggi è don Pierino e basta) ed<br />
insieme andiamo a vis<strong>it</strong>are il Duomo. Nel trag<strong>it</strong>to a piedi, le signore,<br />
pur manifestando una …contenuta vivac<strong>it</strong>à, non passano<br />
del tutto inosservate ai modenesi, gente tosta, grandi<br />
lavoratori, intraprendenti, concreti, goderecci ma, come i bergamaschi,<br />
anche un po’ brontoloni.<br />
La bellissima cattedrale romanica datata 1099 nella quale presta<br />
servizio (non dall’anno mille ovviamente) don Gregorio<br />
Colosio nativo di Vigolo. Purtroppo il tempo a disposizione è<br />
poco; non possiamo rimanere molto tempo con lui e nemmeno<br />
godere la bellezza della torre civica, la “Ghirlandina” dichiarata<br />
dall’UNESCO, insieme alla cattedrale e a piazza<br />
Grande, “patrimonio dell’uman<strong>it</strong>à”. E’ in fase di restauro, nascosta<br />
da un telone sul quale sono riportate discutibili figure<br />
geometriche di vari colori.<br />
Terminata la vis<strong>it</strong>a alla cattedrale torniamo in piazza Roma<br />
sede dell’Accademia Mil<strong>it</strong>are. L’Accademia è s<strong>it</strong>uata all’interno<br />
del palazzo Ducale realizzato a partire dal 1658 dall’arch<strong>it</strong>etto
Bartolomeo Avanzini, collaboratore del<br />
Bernini e cresciuto alla scuola del Vignola,<br />
che trasformò il castello, dimora saltuaria<br />
del duca Obizzo d’Este primo signore<br />
di Modena, in residenza della<br />
famiglia degli Estensi. Qui il nostro monsignore<br />
è di casa, è infatti il cappellano<br />
mil<strong>it</strong>are. Abbiamo a disposizione una<br />
guida che, con competenza, ci fa vistare<br />
alcune delle innumerevoli stanze di questo<br />
meraviglioso palazzo. La guida stessa,<br />
un fascinoso sessantacinquenne ex ufficiale<br />
dell’eserc<strong>it</strong>o, si affeziona alla nostra<br />
com<strong>it</strong>iva al punto tale che ci segue sul<br />
pullman dandoci altre informazioni su<br />
Modena e sui benefici effetti dell’aceto<br />
balsamico e del formaggio grana tipico<br />
modenese.<br />
Alle ore 13.00, all’arrivo a Torre Maina<br />
Gorzano - un tiro di schioppo da Maranello<br />
– comun<strong>it</strong>à religiosa di Monsignor<br />
Sacella, la fase “artistico-culturale” della<br />
g<strong>it</strong>a è terminata ed inizia quella “gastronomica”<br />
altrettanto interessante. Nei locali<br />
della parrocchia SS. Pietro e Paolo i<br />
volontari hanno predisposto squis<strong>it</strong>i<br />
piatti presentati da un accattivante menù<br />
con scr<strong>it</strong>to: “Vis<strong>it</strong>a degli amici di Sarnico<br />
- Convivio con prodotti tipici della cucina<br />
modenese”. Si va dalla “gramigna<br />
alla bersagliera”, ai famosi “gnocchi fr<strong>it</strong>ti<br />
e tigelle caldi sui quali vengono adagiati<br />
meravigliosi affettati misti. Formaggi tipici,<br />
e tranci di crostata fatta in casa, l’immancabile<br />
caffè e il tipico nocino concludono<br />
il gustosissimo pranzo che è<br />
stato innaffiato da schiette e vivaci bottiglie<br />
di Lambrusco.<br />
Per gli astemi (pochi in ver<strong>it</strong>à): acqua fresca<br />
della fonte parrocchiale.<br />
Viene improvvisato un coro al quale si<br />
aggrega la fascinosa guida, rimasta con<br />
noi a pranzo. Non ci si dimentica del<br />
150° dell’un<strong>it</strong>à d’Italia e quindi viene intonato<br />
l’inno di Mameli a cui fa segu<strong>it</strong>o<br />
il meno noto ma, almeno per noi, altrettanto<br />
coinvolgente inno del nostro<br />
paese: “Sarnico” viene scand<strong>it</strong>o a gran<br />
voce da tutti, femmine e maschi.<br />
Fascino medievale, capolavori d’arte e la<br />
consueta osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à di don Pierino: la<br />
terra emiliana conquista sempre per la<br />
sua bellezza e, non da ultimo, per la sua<br />
cucina inim<strong>it</strong>abile. Una tradizione che tra<br />
i suoi gioielli ha il celebre “aceto balsamico”,<br />
prodotto ancor oggi nelle antiche<br />
acetaie seguendo un r<strong>it</strong>uale<br />
secolare. L'<strong>it</strong>inerario sulle tracce di questo<br />
prodotto unico tocca, naturalmente,<br />
Modena, per poi spostarsi sulle colline<br />
attorno a Reggio Emilia. Proseguiamo<br />
quindi l’<strong>it</strong>inerario gastronomico vis<strong>it</strong>ando,<br />
a poche centinaia di metri, l’”Acetaia<br />
Clara” un’occasione per scoprire i passaggi<br />
che stanno dietro alla produzione<br />
del famoso aceto balsamico, un prodotto<br />
unico, tutelato da un severissimo<br />
consorzio. I segreti della produzione<br />
sono nelle mani di poche famiglie che si<br />
tramandano da generazioni le ricette e<br />
i caratteristici luoghi dove viene prodotto:<br />
le acetaie. “Per riconoscerlo – ci<br />
dice il mastro acetaio - bisogna fare attenzione<br />
al colore, bruno scuro lucente,<br />
e alla dens<strong>it</strong>à, simile a quella di uno sciroppo.<br />
Caratteristiche che vanno di pari<br />
passo con il gusto, agrodolce e corposo<br />
e al profumo penetrante e allo stesso<br />
tempo dolce”. Un bouquet ottenuto<br />
con una lavorazione lenta e paziente che<br />
ha come fase clou il lunghissimo invecchiamento<br />
del mosto d'uva cotto, che<br />
avviene in una batteria di botticelle di<br />
cinque o sei legni diversi - castagno, gi-<br />
Bancarella dei libri usati: cercasi volontari, occorre dare una mano<br />
Un appello a tutti i volonatri e a Sarnico ce ne sono tanti, che possono offrire il loro<br />
contributo al proseguo dell’iniziativa della “Bancarella del libro usato” che si tiene<br />
ogni domenica dal novembre dello scorso anno.<br />
Se volete aderire a questa richiesta dando la vostra disponibil<strong>it</strong>à a collaborare nella<br />
vend<strong>it</strong>a dei libri, siete pregati di dare il vostro nominativo a Maria Grazia Locatelli tel.<br />
349-3306123 o rivolgervi a Giovanni Viviani in contrada, presso il negozio di frutta e<br />
verdura “Dicotteedicrude”.<br />
Chi invece volesse offrire dei libri usati (no libri di testo) li può portare direttamente<br />
alla bancarella in via Lantieri o può contattare Maria Grazia o Giovanni.<br />
Il ricavato di tutto andrà a beneficio delle opere parrocchiali. la redazione<br />
nepro, gelso, rovere, ciliegio, frassino - e<br />
di capienza sempre minore. Un processo<br />
lunghissimo, che dura dai 12 ai 25<br />
anni. Tutti, ovviamente, ne approf<strong>it</strong>tano<br />
per acquistarne una bottiglietta da 10<br />
euro. L'aceto balsamico vero costa<br />
come l'oro, una boccetta da 40 ml con<br />
25 anni di invecchiamento può costare<br />
oltre 120 euro. Più abbordabile è il<br />
prezzo del formaggio Parmigiano (circa<br />
13 euro il Kg) stagionato che acquistiamo<br />
nel caseificio poco lontano dall’acetaia.<br />
La g<strong>it</strong>a si conclude qui. Salutiamo don<br />
Pierino a la cordialissima mamma Caroli<br />
(ottima forchetta) che è stata con noi<br />
tutto il pomeriggio. Nel viaggio di r<strong>it</strong>orno<br />
le “quote rosa” si fanno sentire, eccome,<br />
riproponendo per i 220 km il coro improvvisato<br />
a Torre Maina.<br />
Qualcuno dice: “Perché non organizziamo<br />
il coro Sarnon?”; la proposta, fortunatamente<br />
non viene accettata.<br />
Personalmente sono convinto che a Sarnico,<br />
almeno a cori, siamo già abbastanza<br />
coperti.<br />
Sulla via del r<strong>it</strong>orno il presidente Achille<br />
Bellini ringrazia tutti per la bella giornata<br />
trascorsa, chi ha reso possibile questa<br />
g<strong>it</strong>a e soprattutto elogia il lavoro fatto<br />
da quanti e soprattutto …quante si impegnano<br />
per l’associazione Sarnon.<br />
A conclusione dell’articolo cerco di correre<br />
ai ripari per non giocarmi la reputazione<br />
dell’”altra metà del cielo” e<br />
ringrazio a mia volta, anche a nome dei<br />
miei 8 compagni di viaggio (autista compreso),<br />
le gentili signore che hanno<br />
riemp<strong>it</strong>o …anche di allegria e buonumore<br />
la giornata trascorsa.<br />
Le abbiamo ascoltate con piacere.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 33
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Gianfranco Gaspari<br />
Univers<strong>it</strong>à per la terza età<br />
Sono 153 gli iscr<strong>it</strong>ti ai corsi dell’Univers<strong>it</strong>à<br />
Siamo ormai arrivati alle celebrazioni<br />
per il XV anniversario di ist<strong>it</strong>uzione<br />
della nostra Univers<strong>it</strong>à.<br />
Vogliamo che sia un momento di<br />
grande gioia per tutti i nostri iscr<strong>it</strong>ti, ma<br />
anche che la ricorrenza lasci un segno<br />
nella c<strong>it</strong>tadinanza.<br />
Per questo abbiamo voluto inv<strong>it</strong>are<br />
tutti i c<strong>it</strong>tadini alla giornata conclusiva<br />
che avrà come luogo privilegiato il nostro<br />
Cine Junior.<br />
Ecco comunque in dettaglio, il programma<br />
della celebrazione.<br />
Lunedì 2 maggio avremo il piacere e<br />
34 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Associazione Anziani<br />
e Pensionati<br />
l’onore di avere a Sarnico il Sen.Prof.<br />
Mauro Ceruti, antropologo di fama<br />
mondiale, che chiuderà il ciclo di lezioni<br />
trattando il tema: “la funzione della cultura<br />
e dell’istruzione per un efficace<br />
dialogo interculturale”.<br />
Auspichiamo che vi sia la presenza di<br />
tutti i nostri 153 iscr<strong>it</strong>ti per concludere<br />
in bellezza questo storico quindicesimo<br />
anno di attiv<strong>it</strong>à culturale.<br />
Mercoledì 11 maggio, ore 15.00, r<strong>it</strong>rovo<br />
presso il Cine Junior con i dirigenti dell’Anteas<br />
di Bergamo, i Presidenti delle<br />
altre 25 Univers<strong>it</strong>à della provincia as-<br />
sieme a tutte le autor<strong>it</strong>à ed alla popolazione.<br />
Dopo un singolare omaggio al<br />
150° anniversario dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia, la<br />
relazione finale del presidente provinciale<br />
e direttore dr. Mario Fiorendi, il saluto<br />
delle autor<strong>it</strong>à e l’eventuale<br />
intervento degli inv<strong>it</strong>ati e dei corsisti.<br />
Siamo certi che sarà un pomeriggio da<br />
ricordare sempre.<br />
Vi aspettiamo entusiasti.<br />
Nel corso della cerimonia si esibirà il<br />
coro “I canterini del Sebino” diretto da<br />
Silvio Belotti.<br />
TORNATA ELETTORALE<br />
Vi abbiamo già anticipato nel numero precedente ed ora siamo in grado di informarvi che le operazioni<br />
di voto avranno luogo venerdì 13 maggio presso il salone della sede, dove le operazioni ai seggi inizieranno<br />
alle ore 9.00 per chiudere defin<strong>it</strong>ivamente alle ore 16.00; seguirà immediatamente lo scrutinio delle schede<br />
e la proclamazione degli eletti da parte del Presidente della Commissione elettorale. Sulle modal<strong>it</strong>à di<br />
voto già abbiamo detto, la più calda raccomandazione invece riguarda la venuta ai seggi: aspettiamo solo<br />
tanta, tanta partecipazione per intraprendere con più entusiasmo un triennio di intenso lavoro e di convinta<br />
partecipazione da parte di tutti. Arrivederci agli incontri di cui sopra!
Appuntamento al teatro Junior venerdi 29 aprile per la<br />
IV rassegna teatrale “Sarnek che gregna” (Sarnico che<br />
ride). Ecco il programma:<br />
Venerdì 29 aprile<br />
Compagnia dialettale “Isolabella” di Villongo<br />
“Ocio Ada ... Arda Ida” regia di Franco Brescianini.<br />
Venerdì 6 maggio<br />
Compagnia “don Michele Signorelli” di Predore<br />
“Le bale le gh'à le gambe cürte” di V. Barino e M. Fraccaroli,<br />
regia di Oliviero Lanza e V<strong>it</strong>torio Fedreghini.<br />
Venerdì 13 maggio<br />
Crazy Company for don John<br />
“Brèsa - Atalanta, ol derby dè l’Oi”<br />
Per l’occasione sarà presente in sala il cap<strong>it</strong>ano dell’Atalanta<br />
Brèsa-Atalanta ol derby dè l’Oi<br />
Commedia dialettale dedicata da Mario Dometti al<br />
suo ex alunno ed amico Gian Paolo Bellini “il vero<br />
cap<strong>it</strong>ano dell’Atalanta”.<br />
Bepi Ruggeri, capo della curva nord neroazzurra, vuole<br />
andare in pensione, i figli non hanno alcuna intenzione<br />
continuare nella gestione dell'azienda agricola di famiglia<br />
per cui, visti i magri prof<strong>it</strong>ti ed esortato dall’energica moglie,<br />
decide di vendere tutto.<br />
T E A T R O<br />
a cura della redazione<br />
Rassegna dialettale<br />
“Sarnek che gregna”<br />
Gian Paolo Bellini al quale è dedicata la commedia.<br />
Venerdì 20 maggio<br />
compagnia dialettale “Aurora” di Villa d’Almè<br />
“Quando ol padèr al và fò de üso” di Nando V<strong>it</strong>ali, traduzione<br />
di Carletto Capelli e con la regia di Massimo Rota.<br />
Giovedì 26 maggio, conclusione della rassegna con i giovani<br />
dell’oratorio di Villongo, “Gli Aristogatti” nel musical “Casa<br />
dolce casa” con testi e regia di Giuliano C<strong>it</strong>aristi.<br />
Osp<strong>it</strong>e della serata sarà il cantante dialettale “P<strong>it</strong>er Barcella” a<br />
cui faranno segu<strong>it</strong>o le premiazioni per il miglior regista, i migliori<br />
attori protagonisti e non protagonisti, sia maschili che<br />
femminili e premio speciale per la miglior interpretazione in<br />
memoria di Domenico Savoldi.<br />
L’orario d’inizio è fissato per le ore 21.00 e l’incasso della rassegna<br />
sarà devoluto per la ristrutturazione della chiesa.<br />
Vi aspettiamo numerosi.<br />
Interessato all'affare è Luigino Corioni di Polpenazze in<br />
provincia di Brescia, supertifoso delle rondinelle ed appartenente<br />
al frangia “Terrore biancoazzurro”.<br />
Ordine tassativo però delle mogli non rivelare fino alla<br />
firma dell’atto la rispettiva fede calcistica.<br />
Il notaio, imprudentemente ha però fissato il preliminare<br />
di compravend<strong>it</strong>a il 30 settembre 2001, proprio il giorno<br />
dell'indimenticabile derby Brescia Atalanta - la part<strong>it</strong>a di<br />
Mazzone imbufal<strong>it</strong>o sotto la tribuna dei tifosi nerazzurri-.<br />
A complicare le cose P<strong>it</strong>er Glen, il figlio del Bepi, si è fidanzato<br />
con Sue Ellen, una ragazza bresciana.<br />
Lascio al pubblico immaginare cosa inventeranno nel<br />
corso del pomeriggio, i due supertifosi costretti a disertare<br />
lo stadio, per avere informazioni sull’andamento<br />
della part<strong>it</strong>a.<br />
Una commedia spassosa, ricca di gag di stampo cabarettistico<br />
tipiche della Crazy Company for don John, incalzante<br />
e godibilissima, che farà divertire lo spettatore<br />
dall’inizio fino all’imprevedibile finale.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 35
D A L C O M U N E<br />
a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa del Comune<br />
Autor<strong>it</strong>à regionali, provinciali e c<strong>it</strong>tadine insieme a tanti<br />
sarnicesi hanno presieduto all’inaugurazione ufficiale<br />
della nuova RSA Faccanoni Onlus che ha aperto le<br />
porte proprio lo scorso 9 <strong>Aprile</strong> sotto un sole tipicamente<br />
estivo.<br />
Gli Assessori Regionali Marcello Raimondi e Daniele Belotti,<br />
insieme al Consigliere Regionale Carlo Saffioti ed a consiglieri<br />
provinciali, hanno espresso la loro soddisfazione per la<br />
nuova struttura che garantirà un servizio davvero importante<br />
sul terr<strong>it</strong>orio bergamasco.<br />
Ad aprire la cerimonia di inaugurazione il nostro Sindaco<br />
Franco Dometti, che dopo avere ricordato i fondatori della<br />
Casa di Riposo, ha ringraziato in modo particolare il Consiglio<br />
di Amministrazione, con il suo Presidente Dott. Mazza<br />
Giuseppe ed i tanti volontari e i dipendenti che ogni giorno<br />
collaborano con la RSA, affinchè la permanenza degli anziani<br />
nella struttura sia ogni giorno serena e sicura.<br />
La struttura, vis<strong>it</strong>ata da tanti c<strong>it</strong>tadini sub<strong>it</strong>o dopo la benedizione<br />
del Parroco Don Luciano Ravasio e il taglio del nastro,<br />
è in funzione da circa due mesi, in sost<strong>it</strong>uzione della casa di<br />
riposo di Via Faccanoni che per circa 30 anni è stata il punto<br />
di riferimento non solo per la nostra c<strong>it</strong>tadina ma anche per<br />
il terr<strong>it</strong>orio del Basso Sebino .<br />
La nuova RSA, la cui struttura copre un’area di circa 8.000<br />
mq, di cui quasi 3.000 destinati ad aree esterne attrezzate,<br />
può essere defin<strong>it</strong>a come una residenza san<strong>it</strong>aria assist<strong>it</strong>a<br />
extra ospedaliera finalizzata ad offrire accoglienza ma anche<br />
e soprattutto prestazioni di tipo san<strong>it</strong>ario.<br />
36 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Taglio del nastro per la<br />
nuova RSA Faccanoni<br />
Il sindaco “Momento importante per la nostra c<strong>it</strong>tadina e per il nostro terr<strong>it</strong>orio”<br />
Due sono infatti le principali funzioni della nuova<br />
casa di riposo: da un lato l’accoglienza alle persone<br />
anziane che possono usufruire di un servizio di assistenza<br />
completa 24 ore su 24, in un edificio completamente<br />
nuovo dotato di attrezzature moderne<br />
e dall’altro un servizio aperto anche agli esterni fatto<br />
di prestazioni san<strong>it</strong>arie di vario tipo, dalla riabil<strong>it</strong>azione<br />
alle consulenze psichiatriche. Insomma un<br />
vero e proprio punto di riferimento sul terr<strong>it</strong>orio<br />
dal punto di vista assistenziale ma anche san<strong>it</strong>ario.<br />
L’edificio si sviluppa su due livelli principali fuori terra<br />
e su un livello interrato per un totale di 104 posti<br />
letto a disposizione. Tutte le stanze sono caratterizzate<br />
da ampi spazi e da macchinari ed attrezzature<br />
che facil<strong>it</strong>ano il trasporto e i movimenti dei pazienti<br />
dal letto.<br />
La nuova RSA, oltre ad offrire sia camere condivise che camere<br />
singole, dispone anche di 7 cucine a disposizione degli<br />
osp<strong>it</strong>i, 5 locali adib<strong>it</strong>i per i pasti, 6 ampi soggiorni, una lavanderia,<br />
una stireria e una palestra al primo piano con spogliatoio<br />
e depos<strong>it</strong>o attrezzi, utile sia per gli osp<strong>it</strong>i che per i<br />
pazienti del servizio riabil<strong>it</strong>ativo.<br />
All’interno della nuovissima casa di riposo inoltre prestano<br />
servizio circa 30 dipendenti fissi tra personale medico, personale<br />
para-san<strong>it</strong>ario e impiegati amministrativi a cui vanno<br />
aggiunti oltre 30 collaboratori esterni e due medici liberi<br />
professionisti.<br />
“L’inaugurazione della nuova RSA- a parere del nostro Sindaco<br />
- ha rappresentato un momento davvero importante:<br />
la nostra c<strong>it</strong>tadina e il nostro terr<strong>it</strong>orio potranno infatti contare<br />
su una nuova struttura davvero completa, moderna, efficiente.<br />
Una struttura che, al contempo, garantisce un servizio di<br />
qual<strong>it</strong>à per i nostri anziani e allo stesso tempo offre un servizio<br />
di assistenza san<strong>it</strong>aria utile per tutta la nostra zona.”<br />
“La nuova struttura- ha sottolineato Giuseppe Mazza, Presidente<br />
della RSA Faccanoni- è stata studiata per ricevere i<br />
nostri osp<strong>it</strong>i all’interno di una realtà accogliente ma soprattutto<br />
pronta a rispondere a tutte le loro esigenze, mediche,<br />
san<strong>it</strong>arie e non solo. Il nostro punto di forza è rappresentato,<br />
oltre che dalle nuove apparecchiature e dai nuovi spazi,<br />
da un personale scrupoloso, preparato, attento alle necess<strong>it</strong>à<br />
degli anziani, considerati non solo come pazienti ma soprattutto<br />
come osp<strong>it</strong>i”.
Apr. 2011 ilPORTO - 37
D A L C O M U N E<br />
a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa del Comune<br />
Il tema dei posti auto è al centro<br />
dell’interesse dell’amministrazione<br />
comunale per due diversi<br />
aspetti.<br />
Il primo si sofferma sulla questione<br />
legata alle piazzole riservate ai<br />
portatori di handicap.<br />
Su iniziativa del Sindaco Franco<br />
Dometti infatti le persone diversamente<br />
abili potranno parcheggiare<br />
all’interno della nostra c<strong>it</strong>tadina<br />
non solo nei posti auto a loro dedicati<br />
ma, qualora questi siano<br />
completamente occupati, anche<br />
nelle altre postazioni a pagamento,<br />
senza alcun lim<strong>it</strong>e di tempo.<br />
In altre parole, come è stato ribad<strong>it</strong>o<br />
all’interno del Consiglio Comunale<br />
dello scorso 31 Marzo<br />
38 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Posti auto: le iniziative della<br />
nostra Amministrazione<br />
Agevolazioni per i diversamente abili e parcheggi gratu<strong>it</strong>i<br />
nel periodo pasquale dal 23 al 25 aprile<br />
foto di Bruno Faglia<br />
2011, se un disabile giunge a Sarnico<br />
e trova occupati tutti i posteggi<br />
riservati per i portatori di<br />
handicap, può lasciare la sua vettura<br />
in qualsiasi altro parcheggio<br />
senza pagare alcunchè. Proprio per<br />
dare visibil<strong>it</strong>à a questa opportun<strong>it</strong>à,<br />
l’amministrazione realizzerà dei<br />
cartelli informativi da appendere<br />
negli spazi dedicati ai portatori di<br />
handicap.<br />
“Si tratta di una misura che r<strong>it</strong>eniamo<br />
doverosa- ha fatto sapere il<br />
primo c<strong>it</strong>tadino- oltre che un servizio<br />
indispensabile per fare in<br />
modo che le persone disabili non<br />
siano in alcun modo ostacolate<br />
nella v<strong>it</strong>a c<strong>it</strong>tadina, tantomeno nell’utilizzo<br />
dei posti auto. Detto que-<br />
sto mi preme anche sottolineare<br />
che, come si evince da una ricerca<br />
effettuata presso la Polizia Locale,<br />
le infrazioni legate all’abuso delle<br />
aree di parcheggio riservate per i<br />
portatori di handicap sono circoscr<strong>it</strong>te<br />
e non cost<strong>it</strong>uiscono una<br />
preoccupazione allarmante. Segno<br />
questo, a mio parere, che i c<strong>it</strong>tadini<br />
di Sarnico ed i frequentatori del<br />
nostro paese non hanno bisogno<br />
di altra cartellonistica per avere a<br />
cuore le difficoltà delle persone diversamente<br />
abili”.<br />
Rimanendo sempre in tema di<br />
posti auto la nostra amministrazione<br />
ha deciso che, in occasione<br />
delle festiv<strong>it</strong>à pasquali, tutti i parcheggi<br />
potranno essere utilizzati<br />
gratu<strong>it</strong>amente.<br />
Chiunque si recherà al parchimetro<br />
mun<strong>it</strong>o di monetine per la<br />
sosta troverà infatti una gradevole<br />
sorpresa: nelle giornate di sabato<br />
23, domenica 24 e lunedì 25 <strong>Aprile</strong><br />
le macchinette per il pagamento<br />
saranno infatti coperte da una parking<br />
bag ovvero da una simpatica<br />
fodera creata per l’occasione che,<br />
al posto di ricordare le tariffe per<br />
la sosta, avrà invece impressi gli auguri<br />
di Buona Pasqua dell’amministrazione<br />
comunale.<br />
Una scelta decisamente curiosa<br />
che ci auguriamo possa essere un<br />
motivo in più per i turisti e vis<strong>it</strong>atori<br />
fuoriporta per scegliere Sarnico<br />
per le proprie vacanze<br />
pasquali ed il proprio tempo li-
Giovani amministratori crescono<br />
Non ha dubbi il Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi<br />
Lorenzo Valenti: l’esperienza da primo c<strong>it</strong>tadino in<br />
versione baby è entusiasmante.<br />
E anche la collega Miriam Tagli, Assessore al Bilancio, non nasconde<br />
l’orgoglio di una carica tanto importante vissuta in maniera<br />
“adolescenziale” ma non per questo con meno serietà.<br />
Purtroppo però il mandato di questi giovani amministratori eletti<br />
in segu<strong>it</strong>o ad una campagna elettorale “mica da ridere, vera, con<br />
tanto di volantini e slogan” ( parole del primo c<strong>it</strong>tadino Valenti) è<br />
quasi giunto a termine: scadrà infatti nel prossimo giugno 2011.<br />
E quindi, come ogni amministrazione che si rispetti, è venuto il<br />
tempo dei bilanci.<br />
Un resoconto all’insegna della pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à: tanto il lavoro che questi<br />
giovani ragazzi hanno intrapreso coinvolgendo tutti gli studenti<br />
delle scuole medie.<br />
A partire dall’organizzazione di numerosi eventi sportivi realizzati<br />
nel corso di questi due anni di mandato fino ad arrivare all’allestimento<br />
(ancora in corso) di una vera e propria videoteca<br />
a disposizione dell’Ist<strong>it</strong>uto Donadoni: film del noto regista Stanley<br />
Kubrick, documentari e molte altre pellicole possono essere ora<br />
utilizzate per affiancare lo studio di alcune tematiche trattate durante<br />
le lezioni.<br />
Ma il lavoro più grande, che è anche quello di cui il consiglio comunale<br />
dei ragazzi va maggiormente fiero, è rappresentato dal<br />
giornalino scolastico “Fuori dalla classe”.<br />
Una redazione ricca composta da membri del consiglio ma anche<br />
da altri studenti, interessati a cimentarsi con l’arte dello scrivere,<br />
ha dato v<strong>it</strong>a tra il 2009 e il 2010 ad un giornalino davvero ben<br />
fatto, forse uno dei più corposi in Italia a livello di giornalismo<br />
scolastico.<br />
Su ogni numero (ne escono un paio all’anno) compaiono articoli<br />
di attual<strong>it</strong>à, approfondimenti di temi scolastici tra storia, arte e<br />
letteratura, recensioni e punti di vista alternativi e, immancabile,<br />
una vera e propria intervista realizzata con qualche nome importante,<br />
punto di riferimento per i ragazzi.<br />
Il tutto sotto la preziosa collaborazione del prof. Sciacca dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />
Donadoni, come sottolinea chi è stato in questi anni in prima<br />
linea per promuovere le attiv<strong>it</strong>à del consiglio comunale dei ragazzi:<br />
“Penso sia doveroso- ha fatto sapere Mario Bravi, consigliere<br />
comunale con delega alle pol<strong>it</strong>iche giovanili- ringraziare<br />
l’Ist<strong>it</strong>uto Donadoni e in particolar modo il prof. Sciacca per aver<br />
creduto in questo progetto promosso dalla nostra amministrazione<br />
e nello specifico dal tavolo delle pol<strong>it</strong>iche giovanili. Il consiglio<br />
dei ragazzi si è dimostrata un’esperienza pos<strong>it</strong>iva,<br />
coinvolgente, che ha saputo sensibilizzare alcuni giovani studenti<br />
all’impegno civico, alla cura della propria c<strong>it</strong>tadina, stimolandoli ad<br />
un confronto spontaneo su temi davvero importanti”.<br />
Ora non resta quindi che salutare questi giovani amministratori<br />
aspettando la prossima campagna elettorale! Il ringraziamento<br />
dell’amministrazione comunale “senior” va a tutti loro: a Lorenzo<br />
Valenti (Sindaco e delegato alla cultura), a Miriam Tagli (Assessore<br />
al Bilancio), a Andrea Boffelli (Vice-Sindaco e Assessore allo<br />
Sport), a Matteo Foresti (Assessore all' Ambiente) e a Alberto<br />
Morandi (Assessore ai Servizi Sociali).<br />
L’amministrazione comunale di Sarnico è lieta<br />
di augurare Buona Pasqua<br />
a tutta la c<strong>it</strong>tadinanza.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 39
D A L C O M U N E<br />
L’un<strong>it</strong>à d’Italia<br />
dei sarnicesi<br />
a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa del Comune<br />
...150 anni dopo gli Italiani ci sono...<br />
Una piazza Umberto I colma di persone ha accolto lo scorso 17<br />
marzo la manifestazione indetta dall’amministrazione comunale<br />
per festeggiare i 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia.<br />
La partecipazione c<strong>it</strong>tadina è stata entusiasmante, non solo a livello di<br />
pubblico ma anche dal punto di vista delle associazioni che hanno<br />
ader<strong>it</strong>o in prima persona all’organizzazione dell’evento.<br />
Quattro i cori che si sono esib<strong>it</strong>i ( Il coro Effata, Callido, Il Castello e<br />
i Canterini del Sebino), oltre al corpo musicale c<strong>it</strong>tadino, alla scuola di<br />
danza Enjoy Dance con il ballerino della Scala di Milano Michele Vegis<br />
e alle scuole sarnicesi.<br />
Circa un migliaio di persone ha quindi ascoltato con attenzione i cenni<br />
di saluto delle autor<strong>it</strong>à c<strong>it</strong>tadine e regionali presenti alla manifestazione<br />
e gli stessi interventi che il Dott. Raffaele Rizzardi, gentile conduttore<br />
dell’evento, ha tratto dal libro di Giuseppe Bettera “Sarnico<br />
nel Risorgimento”.<br />
Il nostro Sindaco Franco Dometti, nel suo saluto, ha voluto fare alcune<br />
considerazioni riguardo a tutti noi, <strong>it</strong>aliani: “ […]150 anni dopo gli Italiani<br />
ci sono. Forse non siamo venuti granchè... ma in fondo non siamo<br />
così male. Soprattutto ci assomigliamo più di quanto non ci piaccia riconoscere:<br />
con grandi differenze tra Nord e Sud, tra c<strong>it</strong>tà e c<strong>it</strong>tà, magari<br />
perfino tra quartiere e quartiere. Ma ci sono qual<strong>it</strong>à che il<br />
Creatore o la Natura ha sparso a piene mani sulla nostra Penisola:<br />
estro, creativ<strong>it</strong>à, fantasia, intelligenza, umorismo, la nostra arte di arrangiarsi,<br />
la nostra tipica capac<strong>it</strong>à di dare il meglio nelle difficoltà”.<br />
Al tema del Risorgimento era dedicata anche la performance teatrale<br />
dell’attore Max Brembilla che ha rec<strong>it</strong>ato un estratto del testo di uno<br />
spettacolo presentato al Teatro Donizzetti e incentrato sulla figura di<br />
Gabriele Camozzi.<br />
I momenti più commoventi del pomeriggio in Piazza Umberto I sono<br />
stati però la lettura da parte di una bimba sarnicese di una poesia dedicata<br />
all’Italia e la grande coreografia creatasi tra l’Inno di Mameli rec<strong>it</strong>ato,<br />
la melodia dello stesso inno accennata a bocca chiusa dal Coro<br />
40 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Effata e dalla danza spettacolare del ballerino Vegis.<br />
Una coreografia non fatta solo di musiche e voci ma anche di colori,<br />
dei nostri colori: palloncini verdi, bianchi e rossi e piccole coccarde<br />
hanno ricordato a tutta la Piazza quali sono i colori della nostra Italia.<br />
L’amministrazione comunale non ha però terminato con l’evento del<br />
17 marzo i suoi festeggiamenti per i 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana.<br />
Nel mese di maggio infatti verranno organizzati tre incontri con<br />
esperti della storia risorgimentale in collaborazione con la Biblioteca<br />
di Sarnico e l’Associazione Sarnon: il prossimo 12 maggio appuntamento<br />
con lo storico Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia<br />
contemporanea presso la Facoltà di Interpretariato e Traduzione<br />
della Libera Univers<strong>it</strong>à degli Studi per l'Innovazione e le Organizzazioni<br />
(LUSPIO) di Roma, di cui è stato anche rettore dal 2006 al 2009 ; il<br />
26 maggio invece appuntamento con lo storico Marco Cimmino e, in<br />
data ancora da decidersi, ci sarà anche un terzo ed ultimo appuntamento<br />
con il sarnicese Raffaele Rizzardi. Tutti gli incontri si terranno<br />
presso il Centro Culturale Sebinia alle ore 21.00
Volontari cercasi<br />
L’amministrazione comunale di Sarnico è alla ricerca di persone che possano mettere<br />
a disposizione il loro tempo per aiutare alunni e ragazzi dell’ist<strong>it</strong>uto comprensivo E.<br />
Donadoni nella fase di attraversamento pedonale durante gli orari di apertura e chiusura<br />
delle scuole.<br />
L’amministrazione provvederà alla copertura assicurativa dei volontari che potranno prendere<br />
parte ad un breve corso informativo presso l’Ufficio della Polizia Municipale.<br />
Per informazioni si prega di rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali del Comune telefonando al<br />
numero 035/924152.<br />
Cresce l’Atletica Sarnico: giovani<br />
iscr<strong>it</strong>ti e tanti eventi in calendario<br />
Sono già una quarantina i giovani ragazzi di Sarnico che hanno<br />
deciso di iscriversi al settore giovanile dell’A.S.D Atletica aperto<br />
in occasione della stagione 2010/2011.<br />
Una disciplina relativamente giovane nella c<strong>it</strong>tadina sul Sebino che<br />
però, anche grazie all’interessamento dell’Assessorato allo Sport del<br />
Comune di Sarnico e alla collaborazione della locale Polisportiva,<br />
ha già susc<strong>it</strong>ato grande interesse tra gli sportivi della zona.<br />
Le attiv<strong>it</strong>à che l’associazione sportiva propone sono molte: si va dalla<br />
corsa al salto in lungo, dal salto in alto al lancio del vortex.<br />
Gli allenamenti si svolgono due volte alla settimana, per la precisione<br />
il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 18 presso la palestra in<br />
Via Cortivo. I giovani atleti- sarnicesi e non - sono studenti delle<br />
scuole elementari e delle scuole medie, segu<strong>it</strong>i da un’istruttrice professionista,<br />
professore di educazione fisica e anche osteopata.<br />
Appuntamento per il 26 giugno<br />
con la Sarneghera<br />
Nov<strong>it</strong>à: Sarni-Sera il 27 maggio alle ore 20.00 presso il Lido Nettuno<br />
Chi volesse avere un primo approccio con la disciplina o semplicemente<br />
vedere in cosa consistono le attiv<strong>it</strong>à proposte può naturalmente<br />
recarsi agli allenamenti.<br />
Ma l’A.S.D Atletica non è solo allenamenti e competizioni. Tanti sono<br />
anche gli eventi sportivi in calendario: solo per c<strong>it</strong>arne alcuni il prossimo<br />
27 Maggio alle ore 20.00 presso il Lido Nettuno si svolgerà la<br />
“SarniSera”, una corsa non compet<strong>it</strong>iva di 5 e 10 km che riprende<br />
un evento in voga a Sarnico negli anni ’70.<br />
Non solo. L’appuntamento per gli amanti della corsa si ripete anche<br />
il 26 Giugno con la 38 edizione della Sarneghera, la corsa di 6, 12,<br />
18 e 25 km che da diversi decenni propone una corsa per Sarnico<br />
e il Basso Sebino.<br />
Tradizionale poi la partecipazione dell’associazione alla festa dello<br />
Sport, appuntamento immancabile per gli sportivi di ogni genere.<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 41
D A L C O M U N E<br />
a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa<br />
Ha riaperto i battenti in occasione<br />
della bella stagione il<br />
Lido Nettuno, uno dei parchi<br />
pubblici più grandi a disposizione dei<br />
c<strong>it</strong>tadini del Sebino.<br />
E con la riapertura non sono mancate<br />
le nov<strong>it</strong>à.<br />
A disposizione di tutti coloro che da<br />
ormai qualche anno frequentano il<br />
parco infatti un nuovo campetto in<br />
erba sintetica: si tratta di un campo polifunzionale che<br />
può osp<strong>it</strong>are sia part<strong>it</strong>e di tennis che di calcetto.<br />
Il nuovo spazio è dotato di appos<strong>it</strong>a recinzione e di un<br />
impianto di illuminazione ad hoc per permetterne l’utilizzo<br />
anche nelle ore serali.<br />
L’area si trova all’ingresso del Lido in continu<strong>it</strong>à con la<br />
zona dedicata agli sport, che può già contare su un<br />
campo da basket e uno da beach volley.<br />
Per tutti coloro che intendono passare il loro tempo libero<br />
al Lido Nettuno ecco, di segu<strong>it</strong>o, gli orari del parco:<br />
Dal 2 <strong>Aprile</strong> al 22 Maggio: Lunedì Chiuso; Martedì-Venerdì<br />
13-19; Sabato, Domenica e festivi 9-20.<br />
Dal 23 Maggio al 26 Giugno: Lunedì Chiuso; Martedì-<br />
Giovedì 10-20; Venerdì 10-22; Sabato,<br />
42 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Parte la stagione estiva<br />
al “Lido Nettuno”<br />
Domenica e festivi: 9-22. Sabato 28 Maggio e Domenica<br />
29 Maggio chiusura ore 20.<br />
Dal 27 Giugno al 24 Luglio: Lunedì 14-20; Martedì-Giovedì<br />
9-20; Venerdì, Sabato, Domenica e festivi: 9-22.<br />
Dal 25 Luglio al 28 Agosto: Lunedì - Giovedì 9-20; Venerdì,<br />
Sabato, Domenica e festivi: 9-22.<br />
Dal 29 Agosto al 18 Settembre: Lunedì Chiuso; Martedì-<br />
Giovedì 9-20; Venerdì, Sabato, Domenica e festivi: 9-22.<br />
Dal 19 Settembre al 23 Ottobre: Lunedì Chiuso; Martedì-Venerdì<br />
13-19; Sabato, Domenica e festivi: 9-20.<br />
Dal 29 Ottobre al 1 Novembre: Sabato, Domenica e festivi<br />
9-20.
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Ernesto Freti<br />
Un’azalea per la ricerca<br />
Come tradizione, in occasione della<br />
Festa della Mamma, con l'Azalea della<br />
Ricerca AIRC vi offre un modo unico<br />
e ricco di significati per festeggiare tutte le<br />
mamme.<br />
Basta un contributo associativo minimo di<br />
15,00 euro per ricevere in omaggio una Azalea<br />
della Ricerca<br />
contrassegnata dal marchio dell'Associazione.<br />
L'Azalea è da sempre un momento di grande<br />
partecipazione collettiva e il suo successo è<br />
dovuto alla generos<strong>it</strong>à dei c<strong>it</strong>tadini <strong>it</strong>aliani e alla<br />
disponibil<strong>it</strong>à degli oltre 20.000 volontari che<br />
permettono all'AIRC una distribuzione capillare<br />
delle piante su tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale.
Aglio olio e peperoncino è il t<strong>it</strong>olo dello spettacolo<br />
che sarà presentato la sera del 14<br />
maggio al Cine Teatro “Junior”, offerto dall’ANTO<br />
(Associazione Nazionale Trapiantati Organi)<br />
e proposto, come ogni anno, dalla Compagnia<br />
“Il Magico Baule”, che sempre ha riscosso molto<br />
successo da parte dei numerosi spettatori. Il tutto<br />
si sviluppa in uno sfavillante scenario, composto da<br />
una fantasmagoria di costumi, balli, di musiche<br />
espresse attraverso un carosello canoro di famosi<br />
motivi internazionali di musica leggera, espressi in<br />
lingua originale e di splendide ed indimenticabili<br />
melodie, tratte anche dal mondo dell’operetta, il<br />
tutto immerso in un fantasioso ambiente di fiaba,<br />
attraverso ottime e professionali interpretazioni canore<br />
da parte di soprani, tenori, mezzosoprani e<br />
bar<strong>it</strong>oni.<br />
La serata tutta per raccontare, in una visione molto<br />
p<strong>it</strong>toresca, la storia celeberrima di Cenerentola, la<br />
sguattera di famiglia maltrattata e v<strong>it</strong>uperata dalle<br />
sorelle e dalla matrigna cattiva e despota. Ma gli animali<br />
della fattoria complottano contro la tirannia<br />
“Aglio olio e peperoncino”<br />
Spettacolo offerto dall’ANTO<br />
a cura di Giacomo Schivardi<br />
della matrigna per salvare la povera ragazza e darla<br />
in sposa al contadino della fattoria adiacente, in un<br />
clima di festa e nel parapiglia tipico degli ambienti<br />
napoletani, sui quali aleggia la maschera, sempre misteriosa<br />
ed affascinante di Pulcinella, il mago che<br />
renderà parlanti tutti gli animali della casa e del<br />
bosco, emblema di quella c<strong>it</strong>tà, che ancora oggi è<br />
un’affascinante contraddizione. Come sempre, il<br />
“mattatore” dello spettacolo è Marcello Merlini al<br />
quale, un<strong>it</strong>amente a tutti i componenti del suo<br />
“cast”, vanno i migliori complimenti, oltre ai ringraziamenti<br />
all’Amministrazione Comunale, alla Parrocchia,<br />
al personale del Cinema Junior per la loro<br />
disponibil<strong>it</strong>à ed a tutti gli spettatori per la loro generos<strong>it</strong>à,<br />
in adesione all’alto scopo uman<strong>it</strong>ario<br />
dell’”ANTO”.<br />
Mi piace concludere anche questa breve presentazione<br />
sempre con la stessa frase, che sembra emblematica,<br />
appropriata e auspicante: “Una<br />
donazione d’organo e un trapianto è v<strong>it</strong>a, è la bellezza<br />
di una rinasc<strong>it</strong>a ed il sapore di una v<strong>it</strong>toria”.<br />
Comunicato della “Bottega dei sogni”<br />
L’associazione la bottega dei sogni informa tutti i c<strong>it</strong>tadini di Sarnico che, a causa di una sopraggiunta indisponibil<strong>it</strong>à<br />
del Cinema Junior, il musical “LA TUA VITA… CHE CAPOLAVORO” debutterà il prossimo<br />
1 Giugno alle ore 21 presso il Cine Junior di Sarnico e non come pubblicato sullo scorso numero il 7 maggio.<br />
Vi aspettiamo numerosi!!<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 45
SARNICESI NEL M O N D O<br />
a cura di Beppe Arcangeli<br />
Quando la polenta si<br />
mangiava con i tordi<br />
Ricordi di un bambino di Sarnico negli anni 70<br />
Seconda parte<br />
Corre l’anno 1970, è settembre inoltrato, tempo di<br />
tordi. Entro nel casello senza far rumore per vedere<br />
se sorprendo qualche topolino e infatti uno è li che<br />
mi guarda dal sol<strong>it</strong>o posto, sotto le gabbie. Corro sub<strong>it</strong>o per<br />
chiudere l’ingresso della tana nel muro, ma lui fa prima.<br />
Penso di rinnovare il vischio che ho messo ormai da tanto<br />
tempo; a casa me ne è rimasto dalle catture invernali di<br />
“ciuicì” (cince more).<br />
Metto in terra le due “fraschére” (base in legno, di forma<br />
rettangolare, su cui appoggiare le gabbie che vengono disposte<br />
su due piani e quindi legate). Prima inizio scegliendo<br />
gli uccelli piccoli: ce ne stanno cinque per piano, per cui decido<br />
per due guine, che ormai sono quasi tutte “passate”<br />
(migrate), quattro franghen, un amaròt, un logarì, un raarì e<br />
una matèla (guina: prispolone, franghen: fringuello, amaròt:<br />
verdone, logarì: lucherino, raari: cardellino, matèla: passera<br />
scopaiola).<br />
Tra i fringuelli ci metto anche il mio, che mi ha portato Santa<br />
Lucia lo scorso anno. Alcuni miei amici mi hanno detto che<br />
la Santa non esiste, ma mi dispiace per loro, che non l’hanno<br />
sent<strong>it</strong>a suonare il campanello, come sempre fa la sera del 12<br />
dicembre dopo il Carosello, nel giardino di casa mia.<br />
Anche il logarì è mio: questo l’ho acquistato con i miei risparmi<br />
dal Morotti: ben 600 lire, l’equivalente di 12 gelati da<br />
due palline ciascuno, dalla Mei. E’ un maschio bellissimo, verde<br />
e giallo con una voce potente.<br />
E’ la volta degli uccelli grossi: vado sub<strong>it</strong>o sul tordo che<br />
fa la “primavera”, che il nonno ha acquistato con me alla<br />
Fiera degli uccelli (primavera è il gergo usato dai caccia-<br />
46 - ilPORTO Apr. 2011<br />
tori per definire un uccello da richiamo particolarmente<br />
abile nel canto).<br />
La Fiera degli uccelli di Sarnico: che evento!<br />
Il 15 di agosto, anche oggi, dopo tanti anni, i miei pensieri<br />
non possono non riandare alla fiera degli uccelli.<br />
Nella v<strong>it</strong>a ci sono dei momenti in cui ti fai forte delle gesta<br />
dei tuoi cari, anche se non ci sono più. Per me, il fatto che mio<br />
nonno è stato uno dei fondatori della fiera, sicuramente ha<br />
contribu<strong>it</strong>o a farmi guardare avanti, a fare, osare, inventare.<br />
La fiera: una sarabanda di uccelli, di ogni specie, il cui canto<br />
cominci a sentirlo da molto distante.<br />
I Lazzarini sono invasi da gabbie brulicanti di uccelli nostrani<br />
ed esotici.<br />
Ce né per tutti i gusti. Il momento più emozionante è la gara<br />
di chioccolo (termine per definire il canto degli uccelli simulato<br />
dall’uomo con fischi e trilli con la voce): vedere questi<br />
uomini che emettono versi di uccellini può sembrare quasi<br />
buffo per chi non sa apprezzare, ma per me, pensavo da<br />
bambino, sono meglio dei musicisti, perché emettono musica<br />
senza strumento.<br />
Dunque scelgo!: in tutto cinque dürc (tordi), ev<strong>it</strong>ando “il<br />
muto” che lo zio Ernesto ha regalato al nonno, ma che appunto<br />
non canta. Metto anche due merli e non posso dimenticare<br />
il più vecchio, tanto su di età che ha tutta la testa<br />
pelata, ma è bravissimo.<br />
Da ultimo la “sdrèsa” (tordela).<br />
Ricopro le fraschére con il sol<strong>it</strong>o telo color verde mil<strong>it</strong>are e<br />
porto la più leggera al piano terra, chiamando mio papà per
portare l’altra. In negozio non ci sono clienti, così papà Sigi<br />
fa le scale con me correndo a chi fa prima….mi frega come<br />
sempre.<br />
Tutto è pronto per l’indomani.<br />
La sera mi fermo a cena dai nonni: per me è sempre una<br />
festa. La nonna Clemente per l’occasione va dal Sandro Moleri<br />
per comprare del prosciutto crudo. Per cena c’è la “polentina”,<br />
come la chiama la nonna Clemente, con i tordi presi<br />
nell’ultima usc<strong>it</strong>a di caccia. Il nonno prende anche un po’ di<br />
taleggio e con una gestual<strong>it</strong>à divenuta un r<strong>it</strong>uale, ammucchia<br />
la crosta sul piatto e la taglia fine-fine con il coltello per<br />
poi avvolgerla nella carta oleata del formaggio: questa è per<br />
i “noei” e le primavere (i novelli: gli uccelli di cattura recente,<br />
detti anche presicci). A cena fin<strong>it</strong>a ci sono le previsioni del<br />
tempo del colonnello Bernacca: domani sereno su tutta la<br />
penisola! Esco sul balcone: ci sono le prime stelle e vedo<br />
chiaramente i lampioni del lungo lago riflettersi sul lago, non<br />
c’è vento.<br />
Come sempre la notte è movimentata da sogni e forse incubi,<br />
perché un po’ di paura in quella vecchia casa l’ho sempre<br />
avuta. Quando poi la nonna mi coricava dicendomi di<br />
stare attento che i morti avrebbero potuto venire a tirarmi<br />
le gambe nel sonno, il tutto segu<strong>it</strong>o da una risata quasi malefica,<br />
era fatta!<br />
Sono le 5,30: sveglia! In un attimo mi vesto e sono in cucina<br />
per bere il latte con l’Orzo bimbo: lo bevo solo dalla nonna<br />
ed è uno di quei gusti che non dimentichi più.<br />
Carichiamo la freccia color panna, aprendo il portellone posteriore<br />
e si parte (freccia: soprannome dato da mio padre<br />
all’Autobianchi, l’auto di Fantozzi per interderci, ma versione<br />
familiare).<br />
(Freccia appunto perché lenta: è sempre stata una caratteristica<br />
di mio padre soprannominare persone e cose con il<br />
loro opposto).<br />
E’ buio, ma gli occhi sono sbarrati: in giro non c’è nessuno e<br />
la luna ancora è alta nel cielo completamente nero.<br />
Destinazione Belveder (local<strong>it</strong>à sulle colline di Clusane): oggi,<br />
per fare quella strada sterrata useremmo di certo un fuoristrada.<br />
Con la nostra freccia non abbiamo mai avuto problemi<br />
a percorrere quella simil mulattiera, e con tanto di<br />
balestre posteriori!<br />
Arriviamo nei pressi del tabiòt: parcheggiamo a circa 100<br />
metri e proseguiamo a piedi, una fraschera per ciascuno.<br />
Con la piccola pila in bocca, il nonno inizia ad appendere le<br />
gabbie alle piante e io dietro a passargliele. La “spia” (nome<br />
dato al richiamo che prima degli altri sente i suoi simili selvatici<br />
richiamandoli e così ingannandoli per primo) vado a<br />
metterla un po’ più distante su un paletto a 50 metri: inserisco<br />
la “forsèla” (forcella: asta il legno lunga fino a tre metri,<br />
che finisce appunto con forma a V) tra le sbarre della gabbia<br />
e su, ad imbroccarla sul chiodo che non vedo, ma la cui<br />
presenza è rivelata dal “traersì” (bastoncino in legno inchiodato<br />
appena sotto il chiodo che deve sostenere la gabbia,<br />
per stabilizzarla una volta appesa).<br />
Entriamo nel capanno ed aspettiamo l’alba. Trascorrono 5<br />
minuti e si sente il primo sparo proveniente da un altro capanno:<br />
si sarà imbalsat ndel schöp! (inciampato nel fucile)<br />
dice il nonno, ed io gli credo.<br />
Ad un tratto un triplo zip dalla spia annuncia che sta arrivando<br />
un tordo: sono due! Uno “in pianta” (nel verde del<br />
fogliame), l’altro sulla “filaröla” (lungo ramo sottile che unisce<br />
le piante a livello del tronco, per inv<strong>it</strong>are gli uccelli ad appoggiarsi,<br />
così da essere più visibili). Decide il nonno: io sparo<br />
in pianta e tu all’altro. Facciamo un “dòpe” (doppio): pronti,<br />
uno due……pa-pam. (Il doppio è il sistema usato per poter<br />
colpire due uccelli sparando in contemporanea con due fucili,<br />
che devono però sparare all’unisono, altrimenti il secondo<br />
uccello, quello che riceve il colpo in r<strong>it</strong>ardo, fa in<br />
tempo a scappare. Il risultato all’orecchio deve essere quello<br />
di un solo colpo).<br />
Il pa-pam non è un bel doppio, ma in questo caso ci è andata<br />
bene, ed i due tordi sono stati colp<strong>it</strong>i entrambi.<br />
Passano pochi minuti e ………tinini…tinini…tinini….è la<br />
matèla! A quella sparo io senza autorizzazione del nonno,<br />
come a tutti i piccoli: centrata! Era un po’ troppo vicina, si<br />
sono levate un sacco di penne.<br />
Nelle due ore successive riusciamo a prendere ancora qualcosa.<br />
Procedi con il “rastrellamento” dice il nonno.<br />
Questo strano termine l’ho cap<strong>it</strong>o solo anni più tardi,<br />
quando ho studiato a scuola i rastrellamenti dei nazisti nei<br />
confronti degli ebrei.<br />
Rastrellamento quindi ad indicare il recupero degli uccelli<br />
che non hanno avuto scampo.<br />
Fine seconda parte<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 47
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura della Pro Loco<br />
Appuntamenti del mese di maggio<br />
e due anticipazioni estive<br />
48 - ilPORTO Apr. 2011<br />
Pro-Loco<br />
Sarnico<br />
da venerdì 29 aprile a domenica 1 maggio<br />
in Piazza Besenzoni e P.zza Umberto I°<br />
MERCATINO REGIONALE FRANCESE<br />
Profumi e sapori d’Oltralpe: un’occasione per venire a<br />
contatto con le tradizioni artigianali ed enogastronomiche<br />
francesi<br />
dal 13 maggio ogni venerdì dalle ore 17.00<br />
in Piazza Besenzoni e P.zza Umberto I°<br />
MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO SERALE<br />
Venerdì 6 – 13 – 20 e giovedì 26 maggio<br />
Teatro-Cine Junior<br />
RASSEGNA TEATRO DIALETTALE<br />
“Sarnek che grègna”<br />
organizzatA dalla Parrocchia di Sarnico<br />
SABATO 14 maggio<br />
Teatro-Cine Junior<br />
MUSICAL “AGLIO, OGLIO E PEPERONCINO”<br />
con la Compagnia “Il Magico Baule” - Organizzato<br />
dall’ associazione A.N.T.O.<br />
DOMENICA 22 maggio<br />
P.zza XX Settembre (davanti ai Giardini Pubblici)<br />
ore 17.00<br />
Concerto con<br />
CORPO MUSICALE DI SARNICO<br />
BANDA “REGINA MARGHERITA” di CAMERI<br />
Il concerto sarà preceduto dalla sfilata delle due bande<br />
per le vie del paese dalle ore 15.00 alle ore 16.30<br />
SABATO 28 maggio - ore 21.00<br />
Teatro-Cine Junior<br />
SAGGIO ALLIEVI BANDA<br />
inoltre<br />
GIOVEDI’ 2 GIUGNO<br />
STREET GOLF in centro Storico<br />
Il gioco del “golf” per le vie del Centro Storico<br />
realizzazione di YSE di Paolo Bresciani<br />
Due importanti anticipazioni del calendario<br />
“Estate a Sarnico 2011”<br />
DOMENICA 19 giugno<br />
P.zza XX Settembre – ore 21.00 – ingresso libero<br />
RYAN BINGHAM in concerto<br />
Un nome giovane (classe 1981), ma già importante,<br />
per la rinasc<strong>it</strong>a del nuovo folk americano. Nel 2010 ha<br />
vinto un premio Oscar per il brano “The Weary Kind”<br />
composto con T-Bone Burnett ed inser<strong>it</strong>o nella colonna<br />
sonora del film del 2009 Crazy Heart.<br />
Sarnico sarà la prima delle due tappe <strong>it</strong>aliane del tour<br />
estivo 2011 in Europa.<br />
SABATO 9 LUGLIO<br />
Villa Faccanoni – ore 21.00<br />
DAVIDE VAN DE SFROOS in concerto<br />
Special Event<br />
Apertura prevend<strong>it</strong>a biglietti entro la fine di aprile.<br />
Info Pro-Loco Sarnico 035.910900<br />
www.prolocosarnico.<strong>it</strong><br />
TESSERAMENTO 2011 Pro-Loco Sarnico<br />
La Pro-Loco Sarnico inv<strong>it</strong>a tutti i c<strong>it</strong>tadini e sosten<strong>it</strong>ori a rinnovare<br />
la tessera per l’anno 2011.<br />
Con solo € 5,00 ci puoi aiutare a rendere più ricco il calendario delle iniziative estive.
Quote rosa? No.<br />
Sono casalinga e me ne vanto<br />
Egregio Direttore,<br />
ultimamente sui giornali e in tv si dà<br />
molto risalto al ruolo delle donne, alle<br />
donne che protestano, che vogliono la<br />
par<strong>it</strong>à, quindi le quote rosa, e che s’indignano.<br />
Permetta, quindi, anche a me di<br />
dire la mia: la mia fuori dal coro. Ho superato<br />
la sessantina: sono moglie, madre,<br />
nonna, casalinga per mia scelta, me ne<br />
vanto e sono felice. Sì, sono casalinga e<br />
come tale non avrò una pensione, perché<br />
non ho mai lavorato (si fa per dire).<br />
Anche se io allo Stato ho fatto risparmiare<br />
tanti soldi: niente matern<strong>it</strong>à pagata<br />
(ho avuto cinque figli) niente malattia,<br />
niente asili nido, niente scuolabus, niente<br />
mense e chi più ne ha più ne metta. Anzi,<br />
da qualche anno pago un’assicurazione<br />
obbligatoria infortuni: però per avere<br />
qualcosa devo morire o restare invalida<br />
con una percentuale vicina al 100%.<br />
Non mi sento affatto né sfruttata né frustrata,<br />
né sottomessa; non ho l’anello al<br />
naso e non mi sento affatto schiavizzata.<br />
Mi adeguo ai tempi: guido la macchina,<br />
uso il telefonino, la carta di cred<strong>it</strong>o, faccio<br />
largo uso del computer, uso internet ed<br />
eseguo parecchie operazioni on-line, mi<br />
interesso di pol<strong>it</strong>ica, faccio le dichiarazioni<br />
dei redd<strong>it</strong>i per mio mar<strong>it</strong>o, figli e conoscenti,<br />
spesso sono impegnata come<br />
“nonna s<strong>it</strong>ter”, mi piace seguire le part<strong>it</strong>e<br />
di calcio con i miei figli e naturalmente<br />
faccio anche tutto ciò che fa una donna di<br />
casa. In passato, quando i miei figli andavano<br />
a scuola, ho ricoperto parecchie cariche<br />
in tale ist<strong>it</strong>uzione, da semplice<br />
Scrive una casalinga<br />
Proposta da Miriam Gaspari<br />
Vorrei sottoporre alla redazione de “il Porto” questa “lettera al direttore”<br />
che è stata pubblicata nel marzo scorso e che, secondo<br />
il mio parere, potrebbe essere uno spunto di riflessione. Penso<br />
che le idee proposte in questa lettera trovino consensi e se non altro<br />
servano a porci degli interrogativi in un momento che, sempre secondo<br />
me, ci vede piatti, indifferenti e demotivati.<br />
Grazie e un saluto da Miriam Gaspari.<br />
interclasse a presidente del Consiglio<br />
d’Ist<strong>it</strong>uto nelle medie e superiori, Com<strong>it</strong>ato<br />
gen<strong>it</strong>ori e Commissioni varie: ho pr<br />
fer<strong>it</strong>o essere “solo“ questo nella v<strong>it</strong>a e<br />
non “fare carriera “: la mia carriera la faccio<br />
in casa con mar<strong>it</strong>o, figli e nipoti e mi<br />
sento soddisfatta: Non sono mai stata<br />
d’accordo con quelle donne che vogliono<br />
la par<strong>it</strong>à, quel tipo di par<strong>it</strong>à che snatura il<br />
ruolo femminile: Se Dio ha creato l’uomo<br />
e la donna ci sarà pure un motivo. Io non<br />
la voglio proprio questa par<strong>it</strong>à, che la<br />
donna ultimamente cerca; la donna è un<br />
essere superiore all’uomo in tante cose:<br />
la più importante delle quali è la matern<strong>it</strong>à.I<br />
l tenere in grembo un figlio per nove<br />
mesi è un dono eccezionale che Dio ci<br />
ha fatto, e l’ha fatto solo a noi donne. Agli<br />
uomini lascio tutto il resto. Si parla tanto<br />
di quote rosa, di donne manager, di donne<br />
in pol<strong>it</strong>ica, di donne negli enti locali, nell’eserc<strong>it</strong>o<br />
e via dicendo, ma di donne in<br />
famiglia quando se ne parla? Non è la famiglia<br />
il nucleo principale su cui si basa la<br />
società? Con questo non dico che una<br />
donna debba restarsene chiusa in casa,<br />
no. E’ chiaro che una donna deve poter<br />
fare carriera al pari dell’uomo, ma non secondo<br />
quote fisse, percentualizzate. Capisco<br />
quelle donne che “devono” lavorare<br />
per motivi economici; queste andrebbero<br />
maggiormente aiutate, ma quelle donne<br />
che a tutti i costi vogliono tenere il piede<br />
in due scarpe facciano pure carriera, ma<br />
non a scap<strong>it</strong>o della famiglia, qualora ne abbiano<br />
una, per affidarsi a baby s<strong>it</strong>ter, asili<br />
nido, colf, e per spendere la maggior<br />
C O M U N I T À<br />
parte del loro stipendio in rette e pranzi<br />
presi in gastronomia. A questo punto mi<br />
par già di sentire l’ira di tante donne, ma<br />
non mi interessa, siamo in democrazia o<br />
no?<br />
L’anno scorso è stato pubblicato un libro:<br />
”Bergamo - le Protagoniste” che parla<br />
delle donne orobiche;102 r<strong>it</strong>ratti di<br />
donne che contano: bene, complimenti a<br />
tutte: peccato che nessuno mai racconti la<br />
v<strong>it</strong>a di una casalinga, che quale moglie,<br />
madre, nonna e quant’altro ne avrebbe<br />
certamente delle belle da raccontare.<br />
In tema di sacrifici, rinunce, dedizioni, abnegazioni<br />
e altruismi, le casalinghe, senza<br />
orpelli e t<strong>it</strong>oli che qualificano, potrebbero<br />
essere indicate quale esempio e gratificate<br />
dalla società e dallo Stato. Per<br />
terminare: non sono andata né mai andrò<br />
in piazza per pretendere la mia quota<br />
rosa: Non metterò fiocchi rosa a monumenti.<br />
Ringrazio Dio d’avermi creato<br />
donna e d’aver “fatto carriera” nella mia<br />
casa per la mia famiglia, anche se questa<br />
scelta mi impedirà di avere la pensione.<br />
Lettera firmata<br />
da l’Eco di Bergamo 29-3-2011<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 49
S A N I T À<br />
a cura della dott. Elena Raspini<br />
Ospedale di Sarnico<br />
In occasione della manifestazione L’attiv<strong>it</strong>à di formazione<br />
continua e permanente è fondamentale nella<br />
realizzazione di équipe di cura sempre più competenti<br />
nella gestione della malattia e della terapia.<br />
Il 19 marzo Habil<strong>it</strong>a ha organizzato un convegno sulle<br />
complicanze neurologiche e vascolari del diabete e la<br />
terapia iperbarica.<br />
Il congresso ha avuto un riscontro pos<strong>it</strong>ivo sul pubblico.<br />
I relatori hanno presentato interventi di grande e preziosa<br />
caratura scientifica facendo emergere il carattere<br />
di multidisciplinarietà che l’argomento porta con sé<br />
naturalmente.<br />
Il 12 aprile si è tenuto un altro convegno sotto la supervisione<br />
scientifica del Direttore San<strong>it</strong>ario dell’Ospedale<br />
di Sarnico, dr. Giovanni Taveggia. La scelta<br />
di dedicare una serata/evento per approfondire la conoscenza<br />
nell’uso della terapia antibiotica è scatur<strong>it</strong>a<br />
dall’osservazione quotidiana di pazienti ricoverati nei<br />
reparti di riabil<strong>it</strong>azione e medicina con complicanze<br />
infettive.<br />
L’elevata compless<strong>it</strong>à dei casi e la crescente fragil<strong>it</strong>à dei<br />
pazienti ricoverati, espone al frequente riscontro di intercorrenze<br />
settiche, di sovra infezioni e di recidive che<br />
allontanano la dimissione e rendono piu’ difficile la guarigione.<br />
La condivisione di un approccio metodologico<br />
già nella richiesta di accertamenti rappresenta la fase<br />
50 - ilPORTO Apr. 2011<br />
L’esperienza<br />
dei congressi<br />
fondamentale per pianificare una corretta terapia.<br />
Per maggio Habil<strong>it</strong>a ha in previsione un altro convegno<br />
che affronterà la tematica della disfagia con le connesse<br />
terapie nei reparti di riabil<strong>it</strong>azione neuromotoria.<br />
Il convegno in se stesso evidenzia l’importanza di un<br />
sistema integrato di informazioni che vede al centro il<br />
c<strong>it</strong>tadino, destinatario degli interventi san<strong>it</strong>ari e il personale<br />
san<strong>it</strong>ario che, in un momento di confronto, migliora<br />
e adegua la propria professional<strong>it</strong>à.<br />
L’iniziativa dell’esperienza congressuale rientra in<br />
quello spir<strong>it</strong>o di progresso e di conoscenza che connota<br />
l’Ospedale di Sarnico e una buona san<strong>it</strong>à.
La solidarietà dei<br />
cacciatori<br />
Contributo alla Cooperativa il Battello<br />
Questione di DNA<br />
Corso aspiranti cacciatori<br />
“Cosa vuol dire DNA?”, mamma Gloria: “Gabriele,<br />
devi scrivere una poesia...” Gabriele: "Sì mamma” - risponde<br />
saltellando sul divano - "aspetta, esco un momento...”.<br />
Rientra e dopo pochi minuti: la primavera è<br />
sua...<br />
È perchè è stato fuori e qualcosa ha colp<strong>it</strong>o la sua immaginazione?<br />
Non è la sua prima poesia e non sarà<br />
certamente l'ultima, visto l'avvio.<br />
La sua "Primavera": solo quattro distici, essenziali, completi,<br />
carini davvero. Perchè "Il Porto" non la può osp<strong>it</strong>are?<br />
Ecco fatto: bravo Gabriele e avanti così. Non c'è<br />
forse qualcosa che ricordi Gianfranco il nonno bis?<br />
Questione di DNA? Non è escluso. Gabriele: avanti<br />
tutta allora!<br />
Bisnonno Gianfranco Gaspari<br />
A S S O C I A Z I O N I<br />
a cura di Mario Bravi<br />
Giovedì 10 Febbraio 2011 una delegazione della Sezione<br />
Comunale Cacciatori Sarnico si è recata presso la sede<br />
della Cooperativa il Battello per consegnare nelle mani<br />
della Presidente, signora Carmen Vigani, la somma di 2.000€ per<br />
sostenere le spese di costruzione del nuovo edificio della Cooperativa,<br />
che sarà adib<strong>it</strong>o a laboratorio di lavoro per persone socialmente<br />
deboli.<br />
“Noi cacciatori ci sentiamo parte integrante della comun<strong>it</strong>à, di<br />
fronte a progetti di questa importanza ci sembra fondamentale<br />
prestare il nostro contributo solidale”, così si è espresso il Presidente<br />
delle “doppiette” sarnicesi signor Carlo Morotti .<br />
Per l’ occasione la delegazione è stata poi accompagnata, dagli<br />
stessi ragazzi del Battello, nella vis<strong>it</strong>a della Cooperativa.<br />
La Sezione Comunale Cacciatori Sarnico inv<strong>it</strong>a tutti i ragazzi/e<br />
maggiorenni a vis<strong>it</strong>are la propria sede s<strong>it</strong>a in Via Libertà (al primo<br />
piano del Centro Sociale) durante le serate di martedì e venerdì.<br />
Infatti durante queste sere, a partire dal mese di Marzo, è attivo<br />
il corso per aspiranti cacciatori promosso da tutte le sezioni<br />
FIDC della XV° ZONA .Il corso è condotto dal sig. Sergio Maffi,<br />
esperto in materia venatoria.<br />
I costi per corso ed esame venatorio saranno interamente rimborsati<br />
dalla XV° Zona a tutti gli aspiranti cacciatori promossi.<br />
Chi volesse ulteriori informazioni può contattare il sig. Carlo<br />
Morotti al n° 035/910213.<br />
Nei nostri terr<strong>it</strong>ori la caccia è una tradizione millenaria … non<br />
facciamola estinguere!!!<br />
PRIMAVERA<br />
La primavera s’è risvegliata,<br />
canto d’uccelli, con dolce suonata .<br />
nei prati spuntan tanti bei fiori,<br />
bimbi che vanno a giocare di fuori.<br />
Il sole brilla felice nel cielo,<br />
d’un agnellino si sente il belo.<br />
Addio giubbotti, maglioni, giubbini,<br />
vedo uccellini che cantan sui pini!<br />
Gabriele Radici (aprile 2011)<br />
Apr. 2011 ilPORTO - 51
C O M E E R A V A M O<br />
a cura della Redazione<br />
...Ancora cinquanta!<br />
Come eravamo...<br />
Ecco due fotografie scattate a 43 anni di distanza l’una dall’altra. Sono i baldi giovanotti de1la classe 1961, oggi e a sinistra com’erano<br />
nel 1968 all’età di sette anni. “Con gioia ci siamo trovati tra vecchi compagni di scuola. Un grazie particolare a quelli venuti da Parigi,<br />
Ventimiglia, Roma e un ricordo per Carla Riva, Patrizia Bussi ed Ezio Patelli che hanno partecipato dal Cielo con noi”.<br />
Belle Époque<br />
Sappiamo poco di questa foto scattata dal<br />
lungolago (si intravede la punta di Clusane).<br />
Dietro c’è scr<strong>it</strong>to solo “Belle époque”,<br />
un termine che contrassegna lo stile di<br />
v<strong>it</strong>a e il mondo a cui appartenevano alcune<br />
classi sociali dagli inizi del ‘900 fino alla prima<br />
guerra mondiale. Una “Belle époque” solo per<br />
chi se la poteva permettere. Il progresso<br />
aveva infatti un costo e il benessere di qualcuno<br />
si fondava sul disagio di tanti altri.<br />
A noi non resta che guardare con nostalgia<br />
questa immagine legata ad un passato al quale<br />
dobbiamo grat<strong>it</strong>udine ma che in realtà era apparentemente<br />
più gioioso del presente.<br />
Come non ricordare, infatti, le fatiche degli<br />
uomini che hanno fatto la storia di questo<br />
paese, le difficoltà e le contraddizioni che il<br />
loro cammino ha incontrato.<br />
Proverbi bergamaschi nella tradizione<br />
“Chi g’ha mia nesü antadùr i sa anta de per lür”<br />
“Fa mia dèl mal perché ta fét pecàt, fa mia del bé perché l’è sprecàt”.<br />
“Fides dèla nebbia e dèla brina ma mia dèla zet chè à a mesa prima”.<br />
52 - ilPORTO Apr. 2011
11)Cadei Delfina<br />
di anni 100.<br />
Deceduta il 05.03.2011.<br />
15) Trapletti Teresa<br />
di anni 88.<br />
Deceduta il 24.03.2011<br />
Nella casa del Padre - i Defunti del mese di Marzo<br />
12)Vicini V<strong>it</strong>torino<br />
di anni 82.<br />
Deceduto il 06.03.2011<br />
16) Belussi<br />
Alessandro di anni 66<br />
Deceduto il 24.03.2011<br />
13)Giudici Cecilia<br />
di anni 80.<br />
Deceduta il 08.03.2011<br />
17)Bara Natalina<br />
di anni 97.<br />
Deceduta il 26.03.2011<br />
14)Gottardi<br />
V<strong>it</strong>torio di anni 60.<br />
Deceduto il 19.03.2011<br />
18)Magni Silvano<br />
di anni 69.<br />
Deceduto il 30.03.2011.
A N A G R A F E<br />
a cura di Rosalia Modina<br />
I battezzati del mese di Marzo<br />
8) Parigi Francesco<br />
di Michele e di Denti Barbara.<br />
Nato a Calcinate il 21.08.2010.<br />
Battezzato in questa Parrocchia<br />
il 06.03.2011.<br />
Padrino: Lazzari Jacopo.<br />
Madrina: Podetti Silvia.<br />
Rinati alla v<strong>it</strong>a<br />
della Grazia<br />
9) Cattaneo Ludovica<br />
di Gianpietro e di Marini Nicoletta.<br />
Nata a Brescia il 22.09.2010.<br />
Battezzata in questa Parrocchia il<br />
06.03.2011.<br />
Padrino: Pezzini Lorenzo.<br />
10) Cuccu Roberto Giacomo<br />
di Stefano e di Grasso Donatella.<br />
Nato a Bergamo il 06.10.2010.<br />
Battezzato in questa Parrocchia il<br />
06.03.2010.<br />
Padrino: Grasso Carlo.<br />
Madrina: Salghetti Anna Maria.