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Aprile - Parrocchiasarnico.it

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Foto del 1907: Arcangeli Alfredo con la divisa della banda di allora. Nonno Alfredo lavorò come<br />

orologiaio e barbiere (da qui il nomignolo di “Barbèrì") e nel 1892 diede inizio ad un’attiv<strong>it</strong>à commerciale<br />

di armeria, vend<strong>it</strong>a di biciclette e macchine da cucire; i nipoti Alfredo e Giuliano, terminate<br />

le scuole elementari cominciarono ad aiutare il nonno nella sua attiv<strong>it</strong>à.


S O M M A R I O<br />

1 Copertina - foto di Silvano Marini<br />

2 Sommario - Orario Sante Messe - numeri telefonici<br />

3 Ed<strong>it</strong>oriale: Vivere il perdono in famiglia<br />

5 Maggio: il mese della Madonna<br />

6 Questione di soldi<br />

7 Il segno del crocifisso<br />

8 Giovanni Paolo II: il Beato<br />

9 Calendario parrocchiale mese di Maggio<br />

10 Chiesa universale e diocesana<br />

14 Lettera del Vescovo Francesco<br />

16 Riflettiamo: e segni nuovi oggi nascono già<br />

18 Riflettiamo: l’ambiente<br />

19 800 anni dalla consacrazione di Santa Chiara<br />

20 I fatti di Sarnico - parte II<br />

22 Concerto per l’inaugurazione dell’organo restaurato<br />

24 Gruppo marinai<br />

26 Classe 1969: è bello r<strong>it</strong>rovarsi<br />

ilPorto aprile 2011<br />

Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da<br />

sabato 28 maggio 2011. Si raccomanda la consegna<br />

degli articoli in word e delle immagini in Jpeg ad alta risoluzione,<br />

entro e non oltre lunedì 16 maggio 2011<br />

presso redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong>.<br />

Il materiale pervenuto oltre il lim<strong>it</strong>e stabil<strong>it</strong>o non potrà<br />

essere pubblicato se non nel mese successivo.<br />

Grazie per la collaborazione.<br />

Festivo<br />

28 Fotocronaca<br />

30 Lì, in quella corsia c’era il più bel presepe del mondo<br />

32 Una giornata fra cultura e buona cucina<br />

33 Bancarella libri usati<br />

34 Associazione anziani e pensionati<br />

35 Rassegna teatrale “Sarnèk che gregna”<br />

36 Le pagine del Comune<br />

44 Un’azalea per la ricerca<br />

45 Aglio, olio e peperoncino<br />

46 Quando la polenta si mangiava con i tordi<br />

48 Pro loco Sarnico<br />

49 Quote rosa? No! Sono casalinga e me ne vanto<br />

50 Ospedale: l’esperienza dei congressi<br />

51 La solidarietà dei cacciatori /Questione di DNA<br />

52 Come eravamo<br />

53 Anagrafe parrocchiale<br />

Orario Sante Messe N. Telefonici ed E-mail utili<br />

ore: 8.00 - 8.45 (Ospedale) - 9.30 -11.00<br />

18.00 -20.00<br />

Feriale<br />

ore: 7.00 (Ospedale) - 8.00 -16.00 20.00<br />

Vigilia di Festa<br />

ore: 6.00 (Casa di Riposo)<br />

18.00 - 20.00 (Parrocchia)<br />

Parrocchia 035 910056<br />

don Luciano 348 9049113<br />

Oratorio 035 912078<br />

don Loris 328 3932361<br />

Sacrista 339 2087660<br />

Centro Pr. Ascolto 035 910916<br />

Sala Giochi-Meulì 035 912107<br />

Sala Junior 035 910916<br />

Centro Quader 035 912420<br />

Centro Famiglia 035 911252<br />

Casa di Riposo 035-4261453<br />

Il Battello 035 914421<br />

Carabinieri 035 910031<br />

Emergenza san<strong>it</strong>aria 118<br />

Guardia Medica 035 914553<br />

Ospedale 035 306 2111<br />

Farmacia 035 910152<br />

(orari 8.30-12.30 / 15.30 19.30)<br />

S<strong>it</strong>o web della Parrocchia:<br />

www.parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail s<strong>it</strong>o web:<br />

s<strong>it</strong>oweb@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail de “IL PORTO”:<br />

redazioneporto@parrocchiasarnico.<strong>it</strong><br />

E-mail Parroco:<br />

lucianoravasio@virgilio.<strong>it</strong><br />

E-mail don Loris:<br />

loris81_F@libero.<strong>it</strong><br />

C/C Postale Parrocchia:<br />

N. 49089303<br />

Direttore responsabile: GIUSEPPE VALLI<br />

Amministrazione: don LUCIANO RAVASIO - Casa parrocchiale: Tel. 035 910 056<br />

Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971 -<br />

Stampa: e Inserzioni pubblic<strong>it</strong>arie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292 Tipografia Sebina Sarnico -<br />

Redazione: don Luciano Ravasio, don Loris Fumagalli, A. Belussi, M. Dometti (CIVIS), S. Marini.<br />

Collaboratori: don Valentino Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, L. Cuni, G. Franco Gaspari, P. Gusmini, R. Modina, G. Schivardi<br />

Progetto grafico: Studio Példy - Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale - Tel. 035 910 056


Vivere il perdono in famiglia<br />

L'educazione, che nasce con<br />

fatica, ha bisogno continuo<br />

dell'esercizio del perdono.<br />

Ogni famiglia lo sa perfettamente:<br />

senza il perdono, la riconciliazione,<br />

nessun nucleo<br />

familiare reggerebbe. Il perdono<br />

che si declina in mille sfumature:<br />

accoglienza dell'altro, superamento<br />

del proprio orgoglio, volontà<br />

di restare insieme,<br />

memoria del bene quando la<br />

tentazione è di vedere solo il<br />

male...<br />

Nel Vangelo Gesù ci ha ricordato<br />

questa dinamica con la paraola<br />

del padre che ama (molti la chiamano<br />

del “figlio prodigo”, ma il<br />

vero protagonista è il padre!): costui<br />

regge la relazione di tutti; è<br />

immagine di Dio Padre, ma forse<br />

ancora di più è immagine della<br />

famiglia come Dio la pensa.<br />

Padre che dona, che perdona,<br />

che accoglie, che consola, che<br />

ama entrambi i figli come figli e<br />

non come “servi”!<br />

Non è mai vano ciò che si inse-<br />

E D I T O R I A L E<br />

a cura di don Luciano Ravasio<br />

È un grande atto di amore in grado di educare e di far emergere il meglio che c’è<br />

nel cuore del proprio partner e dei figli, per farli uomini e donne maturi.<br />

«Scusami! Ho sbagliato! Puoi perdonarmi?».<br />

Bartolomé Esteban Murillo - Il r<strong>it</strong>orno del figliol prodigo -<br />

gna ai figli e che si comunica loro<br />

continuamente con le labbra e<br />

l’esempio della v<strong>it</strong>a.<br />

In alcune persone continua la<br />

convinzione che il padre non<br />

debba mai mostrarsi debole o<br />

nella possibil<strong>it</strong>à di commettere<br />

errori e che il gen<strong>it</strong>ore deve essere<br />

sempre perfetto (appare<br />

agli occhi dei figli come colui che<br />

è onnipotente, che non debba<br />

mai manifestare i propri sentimenti,<br />

le proprie ire e le proprie<br />

debolezze…).<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 3


Non è facile sviluppare in termini<br />

educativi e pos<strong>it</strong>ivi la capac<strong>it</strong>à di<br />

imparare e praticare il perdono in<br />

famiglia. Sia ben chiaro che<br />

quando si parla di famiglia ci si riferisce<br />

non solo alla relazione mar<strong>it</strong>o-moglie,<br />

ma anche a quella di<br />

padre/madre-figli.<br />

Ci saranno sicuramente momenti<br />

in cui un padre può aver sbagliato<br />

o aver commesso un errore o un<br />

torto verso uno dei propri figli.<br />

Potrebbe avergli promesso qualcosa<br />

che poi non ha mantenuto.<br />

Potrebbe aver alzato la voce in un<br />

momento in cui era molto stanco.<br />

Adirato magari ha sbattuto la<br />

porta della camera o ha mollato<br />

uno schiaffo prima ancora di sapere<br />

chi fosse il colpevole di una<br />

l<strong>it</strong>e tra fratelli.<br />

Dinanzi a questi e altri errori l’atteggiamento<br />

di padre o di madre<br />

autentici, che vogliono far crescere<br />

quei figli, è di chiedere perdono:<br />

«Scusami! Ho sbagliato!<br />

Puoi perdonarmi?».<br />

Sì, questo è il vero modo di essere<br />

padri e madri. Essere certi di aver<br />

insegnato ai propri figli che uomini<br />

e donne non si nasce, ma si di-<br />

4 - ilPORTO Apr. 2011<br />

venta in quel cammino quotidiano<br />

che è fatto di cadute e di r<strong>it</strong>orni,<br />

di accoglienza e di perdono .<br />

Ma più di ogni altra cosa ciò che<br />

insegna, che educa, che fa crescere<br />

i figli è l’atteggiamento che i coniugi<br />

hanno tra loro.<br />

Da chi un giorno un uomo/donna<br />

potrà dire di aver imparato a diventare<br />

sposo/a, padre/madre…<br />

da chi imparerà la pace, la gentilezza,<br />

la concordia, l’onestà, la condivisione,<br />

il saluto, l’amore, la<br />

solidarietà?<br />

Tutto questo si impara nella famiglia,<br />

da un padre e da una madre.<br />

Ecco, quindi, che se il perdono va<br />

chiesto ai figli, ancor più questo atteggiamento<br />

del cuore dovrà essere<br />

coniugato tra gli sposi per<br />

ripartire sempre di nuovo, per allargare<br />

il loro cuore e quello dei<br />

figli.<br />

Il perdono chiesto e ricevuto è il<br />

più profondo e vero linguaggio<br />

dell’amore.<br />

Esso poi sfocia nella tenerezza<br />

come atteggiamento di chi si fa<br />

morbido per riuscire ad accogliere<br />

l’altro. Il perdono riac-<br />

cende sempre la speranza, indica<br />

una strada nuova da percorrere:<br />

per questo il perdono è l’atto<br />

educativo più forte e importante<br />

in una famiglia!<br />

Non sono i gesti esteriori, ma<br />

quelli del cuore che educano<br />

l’uomo e lo innalzano.<br />

È come dire: «Regalate meno giochi<br />

ai nostri figli, ma più gesti veri»!<br />

Sì, perché come comunemente si<br />

dice è fin troppo semplice mettere<br />

mano alla tasca e riempire di<br />

”cose” i bambini, ma più difficile<br />

è lavorare su se stessi per essere<br />

papà e mamme, i migliori del<br />

mondo per i propri figli..<br />

Interessante è vivere anche questa<br />

Pasqua celebrando il perdono<br />

con il Signore, che passa attraverso<br />

il perdono nella famiglia<br />

come risorsa vera e propria, perché<br />

comporta una profonda fiducia<br />

nella capac<strong>it</strong>à di ogni uomo di<br />

migliorare se stesso.<br />

Come dice il termine stesso, è<br />

sempre e solo un atto del cuore<br />

compiuto per-dono.<br />

Il verbo perdonare deriva direttamente<br />

dal latino “per donare” in<br />

cui la particella intensiva “per” indica<br />

il compimento, il significato è<br />

quindi donare completamente.<br />

Chi vive il perdono in famiglia diventa<br />

lui stesso un atto di amore<br />

e manifesta così che l’altro è proprio<br />

il dono più bello della v<strong>it</strong>a.<br />

Un dono che si moltiplica!!!<br />

Allora cara famiglia, ecco la quarta<br />

benedizione: «...che in te domini<br />

sempre il perdono, capac<strong>it</strong>à di accogliere<br />

nonostante l'errore, di<br />

sopravvivere nonostante il male,<br />

di accettare le differenze di ciascuno<br />

dei tuoi membri tra loro, di<br />

crescere nonostante gli infantilismi<br />

dei tuoi membri, di somigliare al<br />

padre che non teme di donare se<br />

stesso».


Maggio, mese della Madonna<br />

R<strong>it</strong>orna maggio, il cuore della primavera; è il mese dei fiori: dedichiamolo<br />

a Maria Vergine, fiore dei fiori.<br />

Maria Vergine: fiore dei fiori<br />

■ Maggio è il mese delle splendide aurore: dedichiamolo a Lei, “Aurora<br />

che sorge” (Cantico dei Cantici 6,10) e che annuncia e porta<br />

il “Sole della giustizia”, Gesù Salvatore. ( Profeta Malachia 3,20)<br />

■ E’ il mese dei canti: dedichiamolo a Lei che ha rec<strong>it</strong>ato il canto<br />

più alto, il “Magnificat”.<br />

■ E’ il mese più bello dell’anno: dedichiamolo a<br />

Lei che è la più bella fra tutte le creature.<br />

La pia pratica del mese Mariano, in questi<br />

ultimi secoli è stata molto raccomandata<br />

da Papi e Vescovi.<br />

E’ una devozione che deve stare a<br />

cuore a tutti, specialmente ai giovani.<br />

1- Amate, invocate, im<strong>it</strong>ate la Madonna!<br />

Specialmente nel mese di Maggio,<br />

vorrei avere una voce così forte da<br />

dirlo ai peccatori di tutto il mondo”.<br />

(P. Pio).<br />

■ Amiamo la Madonna: è la Madre di Cristo<br />

Dio; è la nostra mamma spir<strong>it</strong>uale, tenerissima;<br />

sempre giovane, non invecchia. Non<br />

muore mai, non ci lascia mai, e ci protegge sempre!<br />

■ Invochiamo la Madonna. “Nel dubbio, Maria è la luce. Nel turbamento,<br />

Maria è sicurezza. Tristi? Maria è causa di letizia. Guardate a<br />

Lei e avrete gioia e pace”.<br />

■ Im<strong>it</strong>iamo la Madonna. “Maria, madre nostra dolcissima, non ha desiderio<br />

più grande che vedere riprodotti nei pensieri, nelle parole e<br />

nelle azioni di coloro che accolse come figli sotto la croce del suo<br />

Unigen<strong>it</strong>o Figlio, i lineamenti e le virtù della sua anima”. (Pio XII).<br />

Aggiunge S. Agostino: ”Maria è lo stampo di Dio; chi si getta in questo<br />

stampo diventa simile a Gesù”.<br />

2 - Ogni giorno del mese Mariano, un omaggio a Maria!<br />

Mancare alla pratica del mese di Maggio sarebbe, per lo spir<strong>it</strong>o,<br />

come la mancanza della primavera.<br />

■ Ogni giorno, il S. Rosario (o almeno una parte) che è come un fascio<br />

di rose che offriamo: “E’ una preghiera da innamorato, che non<br />

si stanca mai di ripetere alla persona amata il suo amore; così è con<br />

L’Ave, Ave, Maria!” (P. Turoldo)<br />

■ Ogni giorno se si può trovare il tempo per partecipare alla S.<br />

Messa (specialmente per le strade del paese, in mezzo alle nostre<br />

case e attiv<strong>it</strong>à)<br />

C U L T O<br />

a cura di don Luciano Ravasio<br />

■ Ogni giorno, insomma, un nuovo palp<strong>it</strong>o di amore filiale alla<br />

Mamma celeste, la quale, dopo Dio, è la nostra più grande speranza<br />

e la nostra gioia (Concilio Vaticano II).<br />

PROPOSITO<br />

Saremo fedeli alla pratica del mese Mariano!<br />

Ci conforta in questo senso il fervente devoto della Madonna,<br />

S. Luigi de Montfort; egli assicura che se ci lasciamo<br />

guidare dalla Vergine, faremo più progresso in<br />

un solo mese che non in molti anni senza di<br />

Lei. Ci otterrà tante grazie, soprattutto la<br />

conversione, la liberazione dai mali spir<strong>it</strong>uali,<br />

e ci aiuterà a diventare santi.<br />

Il servo di Dio Padre Mariano di Torino,<br />

ripeteva: “Se abbiamo ancora<br />

dei difetti, se non siamo santi, ciò<br />

dipende dal fatto che non amiamo<br />

abbastanza la Vergine Immacolata”<br />

(Nella foto: Raffaello - la Madonna<br />

della seggiola - 1513 Palazzo P<strong>it</strong>ti -<br />

Firenze).<br />

Il “Magnificat”:<br />

l’intima essenza<br />

di Maria<br />

Leggendo il Magnificat, la preghiera più sublime di Maria, leggiamo<br />

nelle profond<strong>it</strong>à della sua anima. Leggiamo quello che di<br />

lei, lei stessa ha voluto farci conoscere.<br />

“ L'anima mia magnifica il Signore e il mio spir<strong>it</strong>o esulta in Dio,<br />

mio salvatore, perché ha guardato l'umiltà della sua serva.<br />

D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.<br />

Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente e Santo è il suo<br />

nome: di generazione in generazione la sua misericordia si<br />

stende su quelli che lo temono.<br />

Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi<br />

nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha<br />

innalzato gli umili;ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato<br />

i ricchi a mani vuote.<br />

Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,<br />

come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla<br />

sua discendenza, per sempre”.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 5


Questione di soldi<br />

Opere di restauro e conservazione Chiesa Parrocchiale<br />

a cura del Consiglio Pastorale Per gli Affari Economici<br />

Le offerte pervenute alla Parrocchia sino al 31 marzo 2011 ammontano a: € 951.541,00<br />

Alla stessa data risultano spesi:<br />

coperti dalle suddette offerte, dal fido bancario, dalle disponibil<strong>it</strong>à iniziali e<br />

dai risparmi accumulati.<br />

€ 2.676.034,00<br />

Giornata del Seminario<br />

La raccolta per la “Giornata del Seminario” è stata di € 3.000,00<br />

Un sent<strong>it</strong>o ringraziamento ai benefattori e alle volontarie che allestiscono le bancarelle per la vend<strong>it</strong>a<br />

di articoli vari e organizzano lotterie, ecc. . Confidando sempre nella Divina Provvidenza e nella generos<strong>it</strong>à<br />

di tutti, affinchè anche in futuro non manchi il sostegno finanziario.<br />

Appello del parroco<br />

Dopo aver pubblicato il bilancio parrocchiale in modo trasparente per tutti ci si rende conto<br />

che i conti in rosso cominciano ad essere veramente “pesanti”, anche se cerco di non perdere<br />

mai né fiducia né seren<strong>it</strong>à. Spesso alla sera nella preghiera dico al Signore che la Casa è<br />

la sua e ci dia Lui fantasia, creativ<strong>it</strong>à e … possibil<strong>it</strong>à di provvedere. In effetti Lui manda sempre<br />

qualche “segno” per cui siamo arrivati alla fine dei lavori cercando di rendere onore a Dio, alla<br />

nostra storia e ai nostri antenati per lasciare una bella impronta del nostro interesse-oggi per<br />

la Chiesa. Allora l’appello è perché tutti manifestino la propria attenzione e responsabil<strong>it</strong>à.<br />

Per questo abbiamo acceso un MUTUO DECENNALE di 1 Milione di Euro e la possibil<strong>it</strong>à di<br />

accedere a un FIDO di 500.000 euro.<br />

Grazie a chi continua nelle proprie piccole ma costanti offerte (bellissimi esempi!), ma un appello<br />

CON IL CUORE a tutte le Ist<strong>it</strong>uzioni Pubbliche perché la Chiesa ha un grande valore<br />

anche storico – culturale e sociale…; un appello alle Ist<strong>it</strong>uzioni sociali, alle Associazioni e<br />

Gruppi, a tutti gli imprend<strong>it</strong>ori e Commercianti perché se ci mettiamo tutti qualcosa forse<br />

riusciamo anche prima dei 10 anni a pagare i deb<strong>it</strong>i… Il grazie ve lo dico io, ma senza dubbio<br />

ve lo manda il Signore come benedizione!<br />

Don Luciano


Èmolto interessante sviluppare il “gusto”<br />

di saper leggere i segni l<strong>it</strong>urgici: nel Triduo<br />

Pasquale emerge il segno della<br />

Croce e del Crocifisso; vari modi di leggerlo<br />

lungo la storia ci aiutano ad entrare direttamente<br />

nel mistero pasquale.<br />

1. Il mistero pasquale: non dobbiamo dimenticare<br />

che il segno del crocifisso va letto all’interno<br />

dell’intero mistero pasquale.<br />

2. Il seme scende nella terra per portare<br />

frutto: “tutto è compiuto!”<br />

3. L’abbraccio del Padre: Il Padre attraverso le<br />

braccia aperte del Figlio accoglie ogni uomo:<br />

l’uman<strong>it</strong>à è amata di un amore immenso.<br />

4. La Croce - Simbolo cosmico antichissimo<br />

(i quattro punti cardinali…), legato anche a<br />

culti solari, è diventata per i cristiani il “Signum<br />

Christi”. Dissimulata sotto forma di ancora o<br />

di monogramma “chi-ro” la troviamo fin dal<br />

secondo secolo nelle catacombe, come segno<br />

di speranza e di v<strong>it</strong>toria sulla morte.<br />

5. La Croce - I Vangeli non ci dicono nulla sul<br />

tipo di croce utilizzata per giustiziare Gesù.<br />

Quella a noi familiare è la Croce immissa a<br />

forma di † e ci è sugger<strong>it</strong>a dalla menzione del<br />

Vangelo sull’iscrizione posta sopra la testa di<br />

Gesù (Mt 27,37…). La forma risulta dall’incrocio<br />

dell’asse verticale (stipes) con l’asse<br />

orizzontale (patibulum).- Alcuni artisti privilegeranno<br />

la forma “a tau”, detta Croce commissa.<br />

6. Il “Trionfante” - Sulla Croce si trova la figura<br />

di Cristo. E’ solo dal secolo V che Gesù comincia<br />

ad essere raffigurato in croce. Dal secolo<br />

VI in poi, si diffonde il tipo del Crocifisso<br />

“Trionfante”: è un Cristo non sofferente o<br />

morto ma vivente, raffigurato come Signore.<br />

L I T U R G I A<br />

Il segno del<br />

Crocifisso a cura di don Luciano Ravasio<br />

È un modo per dire l’un<strong>it</strong>à del mistero pasquale.<br />

7. Il “Paziente” - Solo verso il Mille, entra e si<br />

diffonde velocemente l’iconografia del Cristo<br />

Morto o “Paziente”: questa immagine evidenzia<br />

l’uman<strong>it</strong>à sofferente di Gesù e favorisce<br />

una più intensa partecipazione affettiva dei fedeli.<br />

I mistici, soprattutto San Francesco e San<br />

Domenico, saranno i campioni della diffusione<br />

della spir<strong>it</strong>ual<strong>it</strong>à legata all’immagine del Cristo<br />

sofferente. Nonostante alcune varianti, questo<br />

tipo resterà il Crocifisso tradizionale fino<br />

ad oggi.<br />

8. La croce “albero” - Abbiamo anche delle<br />

testimonianze di Croci realizzate sotto forma<br />

di “albero” o di tronco verde per esprimere il<br />

significato dell’Albero della V<strong>it</strong>a in parallelo con<br />

quello del giardino dell’Eden.<br />

9. Elementi ricorrenti – che possiamo trovare<br />

in molte rappresentazioni tradizionali della<br />

croce:<br />

- Il “t<strong>it</strong>ulus” - L’iscrizione, fatta scrivere da Pilato,<br />

è stato raffigurato dagli artisti in diverse soluzioni<br />

di forme e materiali, di scr<strong>it</strong>ture, per<br />

esteso o in sigla (I.N.R.I.). A Roma si r<strong>it</strong>iene per<br />

autentica la reliquia di un frammento di questa<br />

tavoletta di legno conservata in Santa<br />

Croce in Gerusalemme al Laterano.<br />

- La corona di spine - I vangeli c<strong>it</strong>ano una corona<br />

di spine messa dai soldati in testa a Gesù<br />

durante la passione, come ironica effige di sovran<strong>it</strong>à.<br />

Conservata dal 1238 come reliquia<br />

nella Sainte Chapelle di Parigi, questa immagine<br />

sost<strong>it</strong>uirà la Corona Regale dei Cristi<br />

Trionfanti e resterà, dal ‘300, un elemento tradizionale<br />

dell’iconografia.<br />

- Le sette parole e l’alto grido (Mc16,37) - I<br />

Crocifissi che la storia dell’arte ci ha consegnato<br />

non sono tutti uguali. Proprio perché i<br />

vangeli ci evidenziano diverse parole di Gesù<br />

in Croce (sette), ecco che ne possiamo r<strong>it</strong>rovare<br />

l’eco nelle diverse epoche. Alcuni mostrano<br />

Gesù che muore in modo drammatico,<br />

levando un alto grido, come ci narra Marco.<br />

-I chiodi/le piaghe - A partire dall’episodio dell’incontro<br />

del Risorto con l’apostolo Tommaso,<br />

inv<strong>it</strong>ato a mettere la mano nel segno dei<br />

chiodi e nel costato (Giovanni 20,7), si è diffusa<br />

l’attenzione e la devozione alle piaghe ed<br />

al costato traf<strong>it</strong>to dal colpo di lancia. Senza entrare<br />

nelle discussioni anatomiche circa la posizione<br />

dei chiodi (Mani o polsi? Braccia stese<br />

a “T” o ristrette ad “Y”? Piedi affiancati o sovrapposti?)<br />

le soluzioni diverse scelte nell’iconografia<br />

del Crocifisso lungo i secoli aiutano<br />

ad evidenziare la realtà delle piaghe (es. particolare<br />

del sangue che scende dal costato traf<strong>it</strong>to<br />

fino all’inguine, in riferimento alla<br />

Circoncisione: collegamento tra la prima e l’ultima<br />

fer<strong>it</strong>a sacrificale del Signore).<br />

- Il “suppedaneum” - Un blocchetto di legno,<br />

posto nella parte bassa delle croci (originariamente<br />

una “sedula”) fa la funzione di piedistallo.<br />

Nelle icone bizantine sarà inclinato in<br />

alto sulla destra di Cristo per esprimere l’idea<br />

della salvezza degli eletti.<br />

- Il Perizonium - E’ il classico elemento iconografico<br />

del panno (perizonium) che cinge i<br />

fianchi di Gesù, lasciando il suo corpo quasi<br />

totalmente nudo: talvolta è molto ricco, talvolta<br />

è più sobrio, talvolta è svolazzante per<br />

esprimere l’effusione dello Spir<strong>it</strong>o al momento<br />

della morte.<br />

10. I due ladroni - I due delinquenti crocifissi<br />

assieme a Gesù fanno parte dell’iconografia di<br />

molte crocifissioni, anche antichissime (cfr.<br />

Santa Sabina, secolo V). Di loro si parla nei<br />

vangeli. Luca presenta la conversione di uno<br />

dei due, il cosiddetto “buon ladrone” e così la<br />

tradizione iconografica ce lo mostra con un<br />

volto rassegnato e supplicante, a differenza<br />

dell’altro che, per contrasto viene tratteggiato<br />

come un uomo torvo e minaccioso.<br />

11. Il luogo (cranio di Adamo) - La collina fuori<br />

dalle mura di Gerusalemme, il Golgotha, viene<br />

spesso c<strong>it</strong>ato dall’iconografia con una zolla di<br />

terra su cui è piantata la Croce. In questa zolla,<br />

attraverso una fend<strong>it</strong>ura, in molti casi viene<br />

mostrato un cranio su cui gocciola il sangue di<br />

Cristo: è un riferimento a tradizioni antiche<br />

(Origene) riprese dalla Leggenda Aurea del<br />

XIII secolo di Jacopo da Varagine, secondo le<br />

quali proprio sotto la croce si trovava la sepoltura<br />

del primo uomo, Adamo. E’ un modo<br />

per esprimere il concetto universale della salvezza<br />

cristiana, che ha raggiunto ogni uomo di<br />

ogni tempo, fin dalle origini.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 7


C O M U N I T À<br />

a cura di Civis<br />

...Quel papa con l’inflessione polacca<br />

Affidiamoci alla sua intercessione<br />

Èiniziato il conteggio alla rovescia. La beatificazione<br />

di Papa Wojtyla, l’evento tanto atteso ed altrettanto<br />

voluto da tutta la comun<strong>it</strong>à cristiana, si svolgerà<br />

il 1° maggio prossimo a Roma in San Pietro. Nella<br />

cap<strong>it</strong>ale sono attesi circa un milione di fedeli provenienti<br />

da ogni parte del mondo, con l’unica intenzione di condividere<br />

la cerimonia di beatificazione di un grande uomo che<br />

tutti abbiamo stimato ed amato.<br />

Giovanni Paolo II è stato il testimone di riferimento che<br />

ha guidato la Chiesa nel passaggio epocale dal secondo<br />

al terzo millennio e la voce che ha guidato il cammino<br />

verso una più responsabile testimonianza di una v<strong>it</strong>a veramente<br />

cristiana che va rinnovata ogni giorno.<br />

“Edificare ponti tra i popoli”, è stato questo uno degli<br />

obiettivi principali del pontificato di papa Wojtyla e la<br />

sua testimonianza ha aperto nuovi varchi di comunicazione;<br />

la sua modern<strong>it</strong>à era rappresentata dalle sue parole,<br />

dai suoi gesti e dai continui pellegrinaggi che lo<br />

hanno portato, apostolo di pace, in tutti i continenti.<br />

Gli incessanti messaggi di pace e progresso indirizzati a<br />

tutti gli uomini, senza distinzione di religione, razza e cultura,<br />

arrivavano alla mente, ma soprattutto al cuore di<br />

tante persone.<br />

«Non abbiate paura! Spalancate le porte a Cristo, alla<br />

sua salvatrice potestà; apr<strong>it</strong>e i confini degli stati, i sistemi<br />

economici come quelli pol<strong>it</strong>ici, i vasti campi di cultura, di<br />

civiltà, di sviluppo. Non abbiate paura!».<br />

Quando Giovanni Paolo II parlava, la sua voce scuoteva<br />

le coscienze. Con la mente e con il cuore era costantemente<br />

in preghiera e benché il suo corpo fosse<br />

vicino a chi lo ascoltava, il suo spir<strong>it</strong>o si trovava altrove.<br />

In lui il dono della fede brillava in maniera del tutto<br />

particolare.<br />

Un uomo di forti contrasti: semplic<strong>it</strong>à nelle relazioni<br />

umane ma con un’acuta intelligenza, umile verso Dio<br />

ma sicuro quando echeggiava contro le malvag<strong>it</strong>à dell’uomo,<br />

fermo nel difendere la sua Chiesa ma disponibile<br />

nei confronti delle altre religioni.<br />

Un’icona di questo grande pontefice è stata la sofferenza,<br />

ma questa sofferenza ha contribu<strong>it</strong>o a renderlo<br />

più comprensivo verso le sofferenze degli altri. L’imma-<br />

8 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Giovanni Paolo II:<br />

il Beato<br />

gine di quella bocca dalla quale non uscivano più le parole<br />

e lo sforzo per pronunciarle ne cambiava i lineamenti,<br />

è stato il suo doloroso saluto per tutti, la sua<br />

debolezza, un abbraccio e un congedo universale da<br />

tutti, credenti e non credenti. Che testimonianza!<br />

Questo vuol dire credere nella Risurrezione, significa<br />

avere fede al punto che anche la morte non gli fa più<br />

paura perché quello è il momento in cui potrà guardare<br />

Dio faccia a faccia.<br />

Lui che ha sempre avuto un amore immenso per la v<strong>it</strong>a<br />

tanto da dire ai giovani di spenderla bene perché è un<br />

tesoro unico.<br />

Proclamarlo “Beato” significa renderlo attuale per tutti i<br />

giorni e per tutte le generazioni.<br />

Di questa persona così speciale ne sentiamo la mancanza.<br />

Ci manca la sua bontà, il suo sarcasmo, la sua<br />

voce, la sua forza, quel suo pregare forte, coraggioso,<br />

doloroso ma mai disperato. Ci manca anche la sua intransigenza<br />

in grado, non si sa come, di non fare sentire<br />

alcuno messo da parte. Per questo, quel papa con l'inflessione<br />

polacca ci manca, come ci manca un parente.<br />

Qualcuno lo ignorava, altri lo ascoltavano poco, molti,<br />

nel frattempo, non hanno voluto aspettare il processo<br />

canonico per tentare, con lui, di essere migliori.<br />

Questa figura di grande testimone di Cristo, inv<strong>it</strong>a i cristiani<br />

oggi, più che mai, ad affidarsi alla sua intercessione.


DOM 1 PRIME SANTE COMUNIONI<br />

LUN 2 ore 19.30 Inizio Rosario e Sante Messe nei quartieri<br />

MAR 3 ore 20.45 Incontro per separati-divorziati-risposati<br />

ore 21.00 Riunione del C.P.A.E.<br />

MER 4 ore 20.45 Gruppo Missionario<br />

GIO 5 Consiglio Pastorale Vicariale<br />

ore 20.45 Commissione l<strong>it</strong>urgica<br />

VEN 6 ore 21.00 Rassegna dialettale: Compagnia di Predore<br />

SAB 7 ore 06.30 Peregrinatio a Stella Maris<br />

G<strong>it</strong>a a Roma fino a martedì 10 maggio<br />

MER 11 ore 15.00 Conclusione XV Univers<strong>it</strong>à terza età Cine Junior<br />

ore 21.00 Incontro gen<strong>it</strong>ori dei battezzandi<br />

GIO 12 Consiglio Pastorale parrocchiale<br />

VEN 13 ore 21.00 Incontro padrini-madrine Cresima<br />

ore 21.00 Rassegna dialettale con la Crazy Company<br />

DOM 15 Giornata mond. di preghiera per le vocazioni<br />

ore 11.00 Santa Messa per la v<strong>it</strong>a<br />

ore 16.00 Battesimi comun<strong>it</strong>ari<br />

86^ Giornata Univers<strong>it</strong>à Cattolica<br />

LUN 2 Poggio Fior<strong>it</strong>o n. 2<br />

MAR 3 Via Faletto 17<br />

MER 4 Via V<strong>it</strong>torio Veneto 24b - Condominio Felix<br />

GIO 5 Via Marinai 16<br />

LUN 9 Lido Fosio<br />

MAR 10 Via Dante 3<br />

MER 11 Via Cerro alto 28<br />

GIO 12 Via Alpini<br />

VEN 13 Via Donizetti 5<br />

MAR 17 Via Monsignor Bonassi 19i<br />

C A L E N D A R I O<br />

Mese di maggio a cura della redazione<br />

LUN 16 ore 21.00 Redazione Porto<br />

MER 18 ore 20.00 Ufficio Comun<strong>it</strong>ario<br />

VEN 20 Confessioni 2^ Media - Scuola di preghiera<br />

ore 20.30 Confessioni gen<strong>it</strong>ori e padrini dei cresimandi<br />

ore 21.00 Rassegna dialettale: Comp. Villa d’Almè<br />

DOM 22 CRESIME<br />

LUN 23 ore 17.00 Ministri straordinari dell’Eucarestia<br />

MAR 24 ore 20.45 Incontro di preparazione festa degli<br />

anniversari in Oratorio<br />

GIO 26 ore 21.00 Conclusione Rassegna dialettale: Musical con<br />

gli Ars<strong>it</strong>ogatti di Villongo e premiazione<br />

VEN 27 Corso residenziale catechisti (fino al 29)<br />

3xQuader: festa del C.S.I.<br />

SAB 28 Incontro di formazione membri del C.P.A.E.<br />

in San Paolo Confessioni giovani e adolescenti<br />

DOM 29 FESTA ANNIVERSARI DI MATRIMONIO<br />

25-30-35-40-45-50... Coro Callido<br />

MAR 31 ore 20.00 Chiusura del mese di maggio a Stella Maris<br />

Santa Messa nei quartieri nel mese di maggio<br />

ore 19.30 Santo Rosario, ore 20.00 Santa Messa e Benedizione delle case<br />

GIO 19 Via Suardo 31<br />

VEN 20 Piazzetta Freti<br />

LUN 23 Via Predore 43<br />

MAR 24 Corso Europo 42b<br />

MER 25 Via Calchera 8<br />

GIO 26 Via V<strong>it</strong>torio Veneto 19<br />

VEN 27 Via Spartana 17<br />

LUN 30 Via San Martino - Circolo Enal<br />

MAR 31 Conclusione a Stella Maris<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 9


C H I E S A U N I V E R S A L E<br />

da Avvenire<br />

Non ha dubbi il cardinale Kurt Koch, presidente<br />

del Pontificio Consiglio per la promozione dell’un<strong>it</strong>à<br />

dei cristiani, parlando in una c<strong>it</strong>tà come Trieste,<br />

l’icona della reciproca accoglienza delle diverse comun<strong>it</strong>à<br />

religiose, come sottolinea l’arcivescovo<br />

Giampaolo Crepaldi. L’ecumenismo contribuisce<br />

alla riconciliazione tra individual<strong>it</strong>à e collettiv<strong>it</strong>à, fa-<br />

Ecumenismo, porta di pace<br />

Il cardinale Koch: deve essere valenza pubblica. Presenti all’incontro di<br />

Trieste, l’ortodosso Radovic e il pastore luterano Kampen<br />

vorendo così la pace sociale» afferma il cardinale<br />

Koch, dopo aver ascoltato padre Rasko Radovic,<br />

delegato e rappresentante il metropol<strong>it</strong>a per la<br />

diocesi serbo-ortodossa in Italia, e il luterano Dieter<br />

Kampen. «Il processo ecumenico di riunificazione<br />

tra i cristiani dimostra, nel momento in cui si<br />

compie, la sua capac<strong>it</strong>à di essere promotore di<br />

pace non solo al suo interno ma anche nel<br />

mondo». …«L’ecumenismo cristiano può compiere<br />

questa missione di pace soltanto se rivendica<br />

la propria valenza pubblica e fa sentire la propria<br />

voce pubblicamente nella società cristiana». Ciò<br />

che purtroppo non accade in Europa, dove si materializza<br />

il tentativo di costruire la nuova società<br />

«su basi atee, su un nuovo tipo di ateismo che non<br />

accusa e non polemizza, ma che bandisce il di-<br />

«La nuova fratern<strong>it</strong>à tra credenti e no»<br />

scorso su Dio dalla sfera ufficiale, relegandolo alla<br />

sfera privata o addir<strong>it</strong>tura a una zona tabù, e non<br />

tiene più conto di Dio nel trattare le questioni d’interesse<br />

sociale». D’accordo sia l’ortodosso serbo<br />

Padre Rasko Radovic sia il pastore luterano Dieter<br />

Kampen. «Trieste è un bell’esempio di come tolleranza<br />

e collaborazione pacifica tra confessioni e nazional<strong>it</strong>à<br />

diverse possano creare benessere<br />

spir<strong>it</strong>uale e materiale per tutti - osserva Kampen -<br />

E’ la stessa tolleranza e collaborazione pacifica di<br />

cui abbiamo bisogno oggi nell’Europa un<strong>it</strong>a». E<br />

padre Radovic il serbo ortodosso che afferma «impegnarsi<br />

con forza e tenacia perché la fisionomia<br />

dell’Europa, che si va costruendo, sia caratterizzata<br />

e nobil<strong>it</strong>ata a livello spir<strong>it</strong>uale, morale e culturale<br />

dalla sua grande e multiforme ered<strong>it</strong>à cristiana».<br />

Il Papa: «Varcate insieme questo magnifico portale e rivolgete una preghiera al Dio conosciuto<br />

nella fede, o al Dio Ignoto»<br />

«Cari giovani, cari amici! So che vi siete riun<strong>it</strong>i<br />

numerosi sul sagrato di Notre Dame di Parigi,<br />

su inv<strong>it</strong>o del cardinale André Vingt-Trois, arcivescovo<br />

di Parigi e del Cardinale Ganfranco Ravasi,<br />

presidente del Pontificio Consiglio della<br />

cultura. Vi saluto tutti senza dimenticare i fratelli<br />

e gli amici della Comun<strong>it</strong>à di Taizé. Sono grato al<br />

Pontificio Consiglio per avere ripreso e sviluppato<br />

il mio inv<strong>it</strong>o ad aprire, nella Chiesa, dei<br />

“Cortili dei Gentili”, immagine che richiama<br />

quello spazio aperto sulla vasta spianata vicino al<br />

Tempio di Gerusalemme, che permetteva a tutti<br />

coloro che non condividevano la fede di Israele<br />

di avvicinarsi al Tempio e in interrogarsi sulla religione».<br />

….«Nel rivolgermi a voi, prendo in<br />

considerazione tutto ciò che avete da dirvi: voi<br />

non credenti volete interpellare i credenti, esigendo<br />

da loro, in particolare, la testimonianza di<br />

una v<strong>it</strong>a che sia coerente con ciò che essi pro-<br />

10 - ilPORTO Apr. 2011<br />

fessano e rifiutando qualsiasi deviazione della religione<br />

che la renda disumana. Voi credenti volete<br />

dire ai vostri amici che questo tesoro<br />

racchiuso in voi mer<strong>it</strong>a una condivisione, un interrogativo,<br />

una riflessione. La questione di Dio<br />

non deve essere assente dai grandi interrogativi<br />

del nostro tempo». «La prima delle azioni che<br />

potete compiere insieme è rispettare, aiutare e<br />

amare ogni essere umano, poiché esso è una<br />

creatura di Dio e in un certo modo la strada<br />

che conduce a Lui»….«Sono lieto di aver potuto<br />

rivolgermi a voi questa sera per questo<br />

momento inaugurale del Cortile dei gentili.<br />

Spero che vorrete rispondere ad altri appuntamenti<br />

che ho fissato, in particolare alla Giornata<br />

mondiale della Gioventù, quest’estate a Madrid».<br />

Monsignor Ravasi: «Qui nessuno teme<br />

un’” evangelizzazione nascosta”, anzi. I prossimi<br />

incontri saranno tematici». D’altra parte tutta<br />

l’iniziativa del “Cortile“ è stata presentata come<br />

un momento culturale.


La Polonia ora «scopre» un altro volto di Wojtyla<br />

Maestro e guida spir<strong>it</strong>uale, non solo padre della Patria<br />

Sei anni fa moriva Giovanni Paolo II e la ricorrenza<br />

questa volta assume un significato speciale perché<br />

avviene a ridosso della beatificazione, prevista tra un<br />

mese a Roma.<br />

l ricordo diventa così un ringraziamento che per i<br />

polacchi s’accompagna all’affetto e all’orgoglio, sentimenti<br />

diffusi non solo tra i credenti.<br />

In tutta la Polonia si terranno veglie di preghiera, celebrazioni<br />

l<strong>it</strong>urgiche e manifestazioni pubbliche. Un<br />

anticipo di quel che ci sarà il 1° maggio. «La beatificazione<br />

di Papa Wojtyla ci richiama alla ver<strong>it</strong>à di noi<br />

stessi: vogliamo guardare a lui non come si trattasse<br />

di un super-eroe lontano, ma come un padre che<br />

continua ad esserci vicino con il suo insegnamento»<br />

ci dice Piotr Dardzinski, direttore del «Centro per il<br />

pensiero di Giovanni Paolo II».<br />

La sua figura continua a susc<strong>it</strong>are grande interesse.<br />

«Per tutti i polacchi lui rappresenta il Padre della Patria<br />

- nota Piotr Dardzinski -<br />

Ver<strong>it</strong>à, via della pace: il mondo torna ad Assisi<br />

Il Papa e i delegati insieme sul treno da Roma alla c<strong>it</strong>tà di san Francesco<br />

Il 27 ottobre prossimo ad Assisi. Proprio come quell’altro 27 ottobre<br />

di 25 anni fa. E’ ora ufficiale anche la data della Giornata di riflessione,<br />

dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo annunciata dal<br />

Papa il 1° gennaio scorso, al termine della preghiera dell’Angelus. Assisi<br />

2011 sarà organizzata per solennizzare il 25° anniversario dello storico<br />

incontro voluto da Giovanni Paolo II nel 1986.<br />

Naturalmente la Giornata di Assisi vedrà la presenza di Benedetto XVI.<br />

Saranno inoltre inv<strong>it</strong>ati a condividere il cammino i rappresentanti delle<br />

comun<strong>it</strong>à cristiane e delle principali tradizioni religiose.<br />

Il tutto, infatti, sarà organizzato come un vero e proprio pellegrinaggio,<br />

con il Papa e le delegazioni che partiranno da Roma in treno.<br />

Anche il tema richiamerà questa idea di fondo: «Pellegrini della ver<strong>it</strong>à,<br />

pellegrini della pace».<br />

Il comunicato della Sala Stampa vaticana così riassume il senso dell’iniziativa.<br />

«Ogni essere umano è, in fondo, un pellegrino in ricerca della ver<strong>it</strong>à<br />

e del bene.<br />

Anche l’uomo religioso rimane sempre in cammino verso Dio: da qui<br />

nasce la possibil<strong>it</strong>à, anzi la necess<strong>it</strong>à di parlare e dialogare con tutti, credenti<br />

o non credenti, senza rinunciare alla propria ident<strong>it</strong>à o indulgere<br />

a forme di sincretismo; nella misura in cui il pellegrinaggio della ver<strong>it</strong>à<br />

è vissuto autenticamente, esso apre al dialogo con l’altro, non esclude<br />

nessuno e impegna tutti ad essere costruttori di fratern<strong>it</strong>à e di pace».<br />

Ma accanto a questo sentimento negli ultimi tempi<br />

s’affianca una coscienza meno trionfalistica e più attenta<br />

alla dimensione personale.<br />

Ed ogni volta che devo spiegare perché papa Wojtyla<br />

è importante, io dico che prima di tutto è importante<br />

per me, per quello che faccio».<br />

Il «centro per il pensiero di Giovanni Paolo II» svolge<br />

un’intensa attiv<strong>it</strong>à a livello di ricerca, di pubblicista e<br />

di archiviazione.<br />

Il bilancio finora è molto lusinghiero: oltre duecento<br />

iniziative, vale a dire conferenze scientifiche, mostre,<br />

concorsi ed eventi rivolti al grande pubblico.<br />

«Ma l’aspetto che ci sta più a cuore è l’educazione»,<br />

dice il direttore. Insieme con il Comune di Varsavia<br />

gestisce le borse di studio che ogni anno vengono<br />

assegnate a 600 studenti, coinvolti nelle iniziative del<br />

Centro “Giovanni Paolo II”.<br />

Presso la Basilica di Santa Maria degli Angeli, avrà luogo un momento<br />

di commemorazione dei precedenti incontri e di approfondimento del<br />

tema della Giornata con interventi di alcuni rappresentanti religiosi e<br />

del Papa. All’ombra della Basilica di San Francesco, là dove si sono conclusi<br />

anche i precedenti raduni, si terrà il momento finale della giornata,<br />

con la rinnovazione solenne del comune impegno per la pace.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 11


C H I E S A D I O C E S A N A<br />

da l’Eco di Bergamo<br />

Il vescovo: il lavoro è un luogo educativo<br />

Monsignor Beschi spiega il convegno di giugno: «La persona non è riducibile semplicemente a risorsa.<br />

Non si possono mercificare i dir<strong>it</strong>ti fondamentali»<br />

Una lettera per indicare «alcuni elementi di riflessione<br />

iniziale», per muovere «una ricerca<br />

condivisa nella comun<strong>it</strong>à cristiana». Un conve-<br />

12 - ilPORTO Apr. 2011<br />

gno (10 e 11 giugno) che sarà int<strong>it</strong>olato «Il lavoro<br />

cambia e ci cambia» e che si propone -<br />

spiega il vescovo - «di alimentare una presa di<br />

coscienza di ciò che il lavoro rappresenta nella<br />

v<strong>it</strong>a della persona umana e delle conseguenze<br />

che questa presa di coscienza comporta in direzione<br />

dello sviluppo economico e sociale».<br />

…..«Mi sembra di avvertire che la consapevolezza<br />

emergente in diversi contesti, indichi la necess<strong>it</strong>à<br />

ineludibile di riprendere e approfondire<br />

il tema specifico del lavoro, in un orizzonte ideale<br />

segnato dal trentesimo anniversario dell’Enciclica<br />

di Giovanni Paolo II dal t<strong>it</strong>olo «Laborem exercens»<br />

. … «Il lavoro è un valore, non solo una<br />

necess<strong>it</strong>à…. Il lavoro appartiene al novero dei<br />

fondamentali dir<strong>it</strong>ti dell’uomo… Mi sembra importante<br />

riproporre il riconoscimento del lavoro<br />

come valore umano e non solo<br />

economico, aprendo la porta ad un insieme di<br />

altri valori che si dispongono attorno e dentro<br />

quello del lavoro stesso. Penso particolarmente<br />

alla creativ<strong>it</strong>à e alla progettual<strong>it</strong>à, al coraggio e<br />

all’intraprendenza, alla competenza e all’affidabil<strong>it</strong>à,<br />

alla fedeltà e alla fiducia, alla solidarietà e alla<br />

giustizia, al servizio e alla conoscenza, alla cre-<br />

sc<strong>it</strong>a sociale e alla soddisfazione personale, alla<br />

gratu<strong>it</strong>à e alla speranza. …» …«Vi è una prospettiva<br />

particolare che r<strong>it</strong>engo mer<strong>it</strong>i considerazione,<br />

a partire dalla quale rileggere il tema<br />

del lavoro. Si tratta della prospettiva educativa.<br />

Da sempre il lavoro rappresenta una scuola, un<br />

apprendistato, in tirocinio, un luogo educativo,<br />

non solo relativamente al mondo delle competenze.<br />

Ma anche a quello delle coscienze…»…«Il<br />

lavoro come educazione e<br />

l’educazione come lavoro r<strong>it</strong>engo mer<strong>it</strong>ino un<br />

approfondimento in società evolute, dove i dir<strong>it</strong>ti<br />

fondamentali della persona non dovrebbero più<br />

essere messi in discussione…»<br />

«…Desideriamo porre la nostra attenzione a<br />

questo tema, sapendo come la nostra c<strong>it</strong>tà, la<br />

nostra provincia, la nostra diocesi, le nostre famiglie,<br />

la nostra storia siano segnate profondamente<br />

non solo dall’esperienza del lavoro, ma<br />

dalla considerazione del lavoro e dalla cultura<br />

del lavoro.<br />

Mi auguro che convenire insieme attorno a quest’esperienza<br />

possa essere percep<strong>it</strong>o da tutti<br />

come occasione preziosa per alimentare speranze<br />

condivise e più intensamente umane».<br />

Mons. Maggi vescovo di Ibarr da 18 anni missionario in Ecua-<br />

Originario di Brignano Gera d’Adda, guiderà una diocesi di 61 parrocchie<br />

La gioia del suo paese: «E’ rimasto legato a questa terra, gli siamo riconoscenti»<br />

Monsignor Valter Dario Maggi, 54 anni, nativo di Brignano Gera<br />

d’Adda, attualmente vescovo ausiliare di Guayaquil in Ecuador, è<br />

stato nominato da Papa Benedetto XVI nuovo vescovo di Ibarra,<br />

c<strong>it</strong>tà dell’Ecuador settentrionale e capoluogo della provincia dell’Imbabura.<br />

Grande gioia nella parrocchia di origine del prelato, in<br />

Bergamasca, ma sotto la diocesi di Cremona. «Per la nostra comun<strong>it</strong>à<br />

cristiana - sottolinea il prevosto don Luciano Manenti - la nuova<br />

nomina episcopale è motivo di grande affetto e riconoscenza. E’ rimasto<br />

molto legato al suo paese di origine e, quando torna in Italia,<br />

non manca mai una sua vis<strong>it</strong>a». Entra nel Seminario diocesano<br />

di Bergamo come alunno della comun<strong>it</strong>à missionaria del Paradiso.<br />

«Lo ricordo con stima e affetto per il suo zelo e anche per il suo<br />

“saper fare”» - afferma il vescovo ausiliare emer<strong>it</strong>o monsignor Lino<br />

Belotti, superiore della comun<strong>it</strong>à del Paradiso. Nel 1992 parte per<br />

l’Ecuador come sacerdote «fidei donum» cioè a servizio di una<br />

Chiesa sorella. Nel 2004 riceve il «Premio della Pace» ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o dalla<br />

Regione. Gli viene consegnato dal presidente Formigoni «per aver<br />

sempre favor<strong>it</strong>o l’emergere di una cultura vivacemente innovativa e<br />

promosso l’educazione come questione decisiva della v<strong>it</strong>a di ogni<br />

persona e ogni età». La nomina di monsignor Maggi a nuovo vescovo<br />

di Ibarra, successore del gesu<strong>it</strong>a monsignor Julio César Teràn<br />

Datari, che si è r<strong>it</strong>irato per lim<strong>it</strong>i di età. La diocesi di Ibarra, estesa<br />

su 25.000 Kmq, è stata eretta il 29 dicembre 1862. Conta 350.000<br />

ab<strong>it</strong>anti. 61 parrocchie e una settantina di preti diocesani.


Oltre l’elemosina la car<strong>it</strong>à ci sfida<br />

L’idea di sostegno al prossimo<br />

Meglio dare il pesce o insegnare a pescare? Una domanda non da poco. E’<br />

questa la domanda che ha mosso la Car<strong>it</strong>as diocesana bergamasca a realizzare<br />

un’indagine tra i volontari delle Car<strong>it</strong>as parrocchiali della diocesi. Ne<br />

emerge che, se cinque anni fa dentro le Car<strong>it</strong>as l’idea prevalente di car<strong>it</strong>à era<br />

quella di «fare elemosina», in questi anni invece, alla luce del Sinodo e del lavoro<br />

di educazione ai temi della car<strong>it</strong>à, è cresciuto il senso di car<strong>it</strong>à come «at-<br />

R<strong>it</strong>o, ricchezza che unisce<br />

I sacerdoti delle parrocchie di r<strong>it</strong>o ambrosiano e le loro comun<strong>it</strong>à. Don<br />

Leone Maestroni, arciprete di Calolziocorte, ci ha provato a c<strong>it</strong>arli tutti.<br />

Centinaia hanno affollato la parrocchiale di Calolzio per una celebrazione<br />

solenne e speciale: l’incontro tra i pastori delle due Diocesi di Bergamo e<br />

di Milano. Un incontro vissuto come segno di comunione profonda, voluto<br />

dal vescovo di Bergamo monsignor Francesco Beschi e accolto con gioia<br />

dall’arcivescovo di Milano, cardinale Dionigi Tettamanzi, per riunire le trentuno<br />

parrocchie che, all’interno della Diocesi di Bergamo, celebrano il r<strong>it</strong>o<br />

ambrosiano. Nella chiesa parrocchiale il cardinale Tettamanzi ha presieduto<br />

la solenne celebrazione eucaristica di r<strong>it</strong>o ambrosiano. Monsignor<br />

Beschi ha voluto ricordare il significato della presenza dell’arcivescovo di<br />

tenzione agli altri», di solidarietà e vicinanza a chi ha bisogno. Il mettersi al servizio,<br />

rispondere a un bisogno immediato, è ancora forte, ma si fa avanti<br />

anche l’importanza della condivisione, l’accompagnamento, la cura verso il<br />

prossimo. Una consapevolezza tuttavia che se è più forte tra chi opera nelle<br />

Car<strong>it</strong>as parrocchiali è per contro ancora fragile nelle comun<strong>it</strong>à nel loro complesso.<br />

…Spiega Marco Zucchelli in un’anticipazione della ricerca: «Secondo<br />

diverse Car<strong>it</strong>as prevale ancora tra la gente l’”assistenzialismo”, per altre è<br />

“legata all’aiuto materiale”… Ma sempre più spesso - sottolinea Zucchelli -<br />

l’azione educativa delle Car<strong>it</strong>as parrocchiali aiuta ad andare oltre, verso uno<br />

stile di aiuto che innesca cammini di condivisione e solidarietà con chi chiede<br />

aiuto». «L’amore - sottolinea don Visconti - diventa la parola con cui definire<br />

la car<strong>it</strong>à. E’ il compimento di un servizio pur fondamentale che non si accontenta<br />

della risposta a un bisogno e neppure di una relazione tra persone.<br />

Deve andare oltre. Essere capace di diventare dono gratu<strong>it</strong>o e senza lim<strong>it</strong>e.<br />

E’ una car<strong>it</strong>à che vuole condividere ciò che si è e si ha». « Il comp<strong>it</strong>o delle Car<strong>it</strong>as<br />

parrocchiali - conclude don Visconti - è sì quello di promuovere sui terr<strong>it</strong>ori<br />

maggiore attenzione alle diverse forme di povertà. La sua presenza è<br />

però più di natura pastorale, cioè aiutare la comun<strong>it</strong>à, tutta la comun<strong>it</strong>à a vivere<br />

pienamente uno stile di car<strong>it</strong>à, di amore verso tutti, come elemento cost<strong>it</strong>utivo<br />

della v<strong>it</strong>a personale di ciascuno e della parrocchia».<br />

Il Cardinale Tettamanzi e il vescovo Beschi a Calolziocorte con le parrocchie di r<strong>it</strong>o ambrosiano<br />

Milano. «Lei è il metropol<strong>it</strong>a delle nostre Chiese Lombarde - ha detto -<br />

segno visibile dell’un<strong>it</strong>à e dell’universal<strong>it</strong>à della Chiesa. Della grande tradizione<br />

della Chiesa ambrosiana, lei non soltanto è il vescovo, ma anche il<br />

Capo r<strong>it</strong>o, responsabile ultimo di quella ricchezza rappresentata dal r<strong>it</strong>o<br />

ambrosiano». L’incontro «diventa circostanza speciale - ha puntualizzato<br />

- per rinnovare la consapevolezza di ciò che la l<strong>it</strong>urgia rappresenta nella<br />

v<strong>it</strong>a della Chiesa, il rapporto tra Chiese diocesane, la considerazione della<br />

plural<strong>it</strong>à di esperienze come elemento di ricchezza della comun<strong>it</strong>à cristiana».<br />

Nell’omelia il cardinale Tettamanzi ha parlato della bellezza della<br />

comunione fra le diocesi e nella Chiesa. «L’incontro di due vescovi - ha<br />

detto - diventa l’incontro di due Chiese». Chiese che hanno al loro interno<br />

divers<strong>it</strong>à di r<strong>it</strong>i. «E’ bella<br />

questa divers<strong>it</strong>à, perché è ricchezza<br />

e fa vedere il volto di una<br />

Chiesa fatta di varietà e straordinaria<br />

comunione». «Nel r<strong>it</strong>o vi<br />

è abbondanza di Parola di Dio,<br />

perché siamo inv<strong>it</strong>ati a diventare<br />

discepoli, non del mondo, ma<br />

della Parola». Al termine della<br />

celebrazione i rappresentanti<br />

delle parrocchie bergamasche di<br />

r<strong>it</strong>o ambrosiano hanno ricevuto<br />

in dono il testo del Preconio per<br />

la solenne veglia pasquale e una<br />

registrazione di canti per il triduo<br />

pasquale.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 13


DA L N O S T RO V E S C OVO<br />

a cura della redazione<br />

Riconoscere il lavoro come valore umano e<br />

non solo economico<br />

Pubblichiamo la lettera che il Vescovo, mons.<br />

Francesco Beschi, ha inviato a tutte le comun<strong>it</strong>à<br />

cristiane tram<strong>it</strong>e i loro Parroci, a tutti i Sindaci<br />

della provincia e della diocesi di Bergamo, a tutti<br />

i presidenti delle associazioni, gruppi e movimenti<br />

ecclesiali (Consulta Diocesana Aggregazioni Laicali),<br />

a tutti i Superiori e le Superiore degli Ist<strong>it</strong>uti religiosi<br />

e di V<strong>it</strong>a Consacrata, al presidente della Provincia di<br />

Bergamo, ai componenti dei Consigli Pastorale e<br />

Presb<strong>it</strong>erale della Diocesi di Bergamo.<br />

È la risposta del Vescovo alla lettera aperta a lui inviata<br />

dal Segretario Un<strong>it</strong>ario Provinciale della CISL e<br />

dal Presidente delle ACLI in cui si chiedeva un interessamento<br />

e un approfondimento delle problematiche<br />

relative al lavoro nella Diocesi di Bergamo.<br />

Il Vescovo inv<strong>it</strong>ando alla lettura, alla diffusione e al dibatt<strong>it</strong>o<br />

relativo ai contenuti della lettera, contestualmente<br />

dà mandato di avviare la celebrazione di un<br />

convegno ecclesiale diocesano sul tema del lavoro.<br />

A tale propos<strong>it</strong>o è stato cost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o un com<strong>it</strong>ato organizzativo<br />

i cui lavori hanno portato alla individuazione<br />

delle date del 10-11 giugno per la sua<br />

celebrazione. Tale riflessione si colloca all'interno<br />

della ripresa dei contenuti della Laborem Exercens<br />

di Giovanni Paolo Il nel trentennale della sua edizione.<br />

In questo periodo è intenzione della Diocesi attivare<br />

eventi di sensibilizzazione sul tema nel nostro<br />

terr<strong>it</strong>orio.<br />

Bergamo, 11 marzo 2011<br />

Care sorelle, cari fratelli,<br />

in questi mesi abbiamo dedicato un’attenzione particolare<br />

al tema del lavoro. A sottolineare questo profondo interessamento,<br />

i dirigenti di Acli e Cisl mi hanno indirizzato una<br />

lettera aperta, offrendo preziosi motivi di riflessione a me e<br />

a tutta la comun<strong>it</strong>à.<br />

Le prime sessioni del rinnovato Consiglio pastorale diocesano<br />

hanno messo a tema la crisi attuale nei suoi diversi<br />

aspetti, con l’intenzione di interpretare, alla luce del messaggio<br />

evangelico e di competenze diversificate, le implicazioni<br />

e le prospettive che questa crisi e il suo superamento comportano.<br />

Mi sembra di avvertire che la consapevolezza emergente in<br />

14 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Lettera del Vescovo Francesco<br />

diversi contesti, indichi la necess<strong>it</strong>à ineludibile di riprendere e<br />

approfondire il tema specifico del lavoro, in un orizzonte<br />

ideale segnato dal trentesimo anniversario dell’Enciclica di<br />

Giovanni Paolo II dal t<strong>it</strong>olo “Laborem exercens”.<br />

Mi permetto di indicare alcuni elementi di riflessione iniziale,<br />

nel segno della semplic<strong>it</strong>à e dell’incompiutezza, a partire dai<br />

quali aprire una ricerca condivisa nella comun<strong>it</strong>à cristiana, con<br />

la speranza che anche altri si dispongano a partecipare.<br />

Il lavoro è un valore, non solo una necess<strong>it</strong>à.<br />

La crisi nelle sue ricadute occupazionali, la perd<strong>it</strong>a del posto<br />

e la fatica a ricollocarsi, la difficoltà ad entrare in maniera stabile<br />

e sicura nel mondo del lavoro da parte dei giovani, la<br />

precarietà diffusa, l’impegno non sempre corrisposto da risultati,<br />

di molti artigiani, commercianti e imprend<strong>it</strong>ori, ci ricordano<br />

senza alcuna incertezza che il lavoro è innanzi tutto<br />

una necess<strong>it</strong>à. E’ necessario lavorare per vivere. In questo<br />

senso il lavoro appartiene al novero dei fondamentali dir<strong>it</strong>ti<br />

dell’uomo.<br />

Nel momento stesso in cui affermiamo che il lavoro è una<br />

necess<strong>it</strong>à e un dir<strong>it</strong>to, non possiamo dimenticare che il lavoro<br />

è anche un dovere. “Chi non vuol lavorare, neppure<br />

mangi”, dirà l’Apostolo a coloro che adducono nobili giustificazioni<br />

all’esenzione dal lavoro. Assurge al dovere di corrispondere<br />

alla nostra dign<strong>it</strong>à, alla responsabil<strong>it</strong>à nei confronti<br />

di chi ci viene affidato, alla costruzione di quelle condizioni<br />

che permettano a ciascuno di perseguire la propria realizzazione.<br />

Se dunque il lavoro è una necess<strong>it</strong>à, un dir<strong>it</strong>to, un dovere: a<br />

chi compete di dare lavoro? Di grande pregnanza evocativa<br />

è la parabola evangelica degli uomini in piazza: “Usc<strong>it</strong>o an-


cora verso le cinque, ne vide altri che se<br />

ne stavano lì e disse loro: "Perché ve ne<br />

state qui tutto il giorno senza far<br />

niente?". Gli risposero: "Perché nessuno<br />

ci ha presi a giornata". Ed egli disse loro:<br />

"Andate anche voi nella vigna".<br />

In questi ultimi secoli abbiamo collegato<br />

il lavoro non solo alla necess<strong>it</strong>à,<br />

ma al progresso sociale, alla realizzazione<br />

personale e all’arricchimento<br />

materiale. Quest’ultima dimensione è<br />

cresciuta rispetto alle altre, in maniera<br />

evidente e sproporzionata, al punto di<br />

affermarsi come ragione culturale prevalente,<br />

con ricadute che stiamo ora<br />

scontando.<br />

Mi sembra importante riproporre il riconoscimento<br />

del lavoro come valore<br />

umano e non solo economico,<br />

aprendo la porta ad un insieme di altri<br />

valori che si dispongono attorno e<br />

dentro quello del lavoro stesso. Penso<br />

particolarmente alla creativ<strong>it</strong>à e alla<br />

progettual<strong>it</strong>à, al coraggio e all’intraprendenza,<br />

alla competenza e all’affidabil<strong>it</strong>à,<br />

alla fedeltà e alla fiducia, alla<br />

solidarietà e alla giustizia, al servizio e<br />

alla conoscenza, alla cresc<strong>it</strong>a sociale e<br />

alla soddisfazione personale, alla gratu<strong>it</strong>à<br />

e alla speranza. In quest’orizzonte<br />

assumono valore anche i frutti del<br />

proprio lavoro: il prodotto e la sua<br />

qual<strong>it</strong>à, il servizio e la sua efficacia, il<br />

processo formativo e i suoi es<strong>it</strong>i, il leg<strong>it</strong>timo<br />

prof<strong>it</strong>to e la giusta retribuzione;<br />

e infine la gioia: “gioia talvolta austera<br />

del lavoro accurato; gioia e soddisfa-<br />

zione del dovere compiuto” dirà Papa<br />

Paolo VI.<br />

Ancor più profondamente la riflessione<br />

sul valore del lavoro ci introduce<br />

alla consapevolezza, che assume tratti<br />

sacri, del valore irriducibile della persona<br />

che lavora, che cerca un lavoro,<br />

che si attende di poter godere del<br />

frutto del proprio lavoro. La persona<br />

umana non può essere ridotta semplicemente<br />

ad una risorsa: non è solo la<br />

risorsa decisiva, ma il cr<strong>it</strong>erio di giudizio<br />

della bontà stessa del lavoro. La<br />

consapevolezza che non si può mercificare<br />

la persona, significa che non si<br />

possono mercificare la sua salute, i suoi<br />

dir<strong>it</strong>ti fondamentali, le sue relazioni familiari,<br />

il suo tempo la sua stessa v<strong>it</strong>a.<br />

Vi è una prospettiva particolare che r<strong>it</strong>engo<br />

mer<strong>it</strong>i considerazione, a partire<br />

dalla quale rileggere il tema del lavoro.<br />

Si tratta della prospettiva educativa.<br />

Da sempre il lavoro rappresenta una<br />

scuola, un apprendistato, un tirocinio,<br />

un luogo educativo, non solo relativamente<br />

al mondo delle competenze,<br />

ma anche a quello delle coscienze.<br />

Il lavoro è capace con i suoi dinamismi<br />

di abbruttire l’uomo (e non solo per<br />

la durezza dello sforzo fisico), ma possiede<br />

altrettante e più ancora possibil<strong>it</strong>à<br />

di maturare la persona, proprio<br />

attraverso il suo esercizio. Molti possono<br />

ricordare la pregnanza del primo<br />

approccio al proprio lavoro: il passaggio<br />

dai sogni, dalle conoscenze teoriche,<br />

alla pratica lavorativa; l’incidenza<br />

dei rapporti di lavoro a tutti i livelli; le<br />

esigenze che il lavoro comporta; la responsabil<strong>it</strong>à<br />

piccola o grande di cui si è<br />

invest<strong>it</strong>i; le potenzial<strong>it</strong>à particolari di lavori<br />

manuali e quelle di lavori intellettuali<br />

e tutta un’altra serie di elementi<br />

che educano, forgiano, formano.<br />

Il rischio diffuso che in molti avvertiamo<br />

è rappresentato da forme di<br />

immatur<strong>it</strong>à con conseguenze preoccupanti.<br />

Il lavoro, non da solo, rappresenta<br />

una scuola di abil<strong>it</strong>à diverse,<br />

ma soprattutto di uman<strong>it</strong>à matura.<br />

Sotto questo profilo una responsabil<strong>it</strong>à<br />

particolare appartiene alle generazioni<br />

di coloro che da tempo svolgono<br />

un lavoro: se non sono più nella condizione<br />

di trasmettere competenze e<br />

abil<strong>it</strong>à come una volta un artigiano al<br />

proprio figlio, possono, anzi hanno il<br />

dovere di trasmettere gli elementi di<br />

valore che connotano l’esperienza lavorativa<br />

senza ridurla a dimensioni ciniche<br />

di arrivismo, indifferenza,<br />

deresponsabilizzazione.<br />

Il lavoro come educazione e l’educazione<br />

come lavoro r<strong>it</strong>engo mer<strong>it</strong>ino un<br />

approfondimento in società evolute,<br />

dove i dir<strong>it</strong>ti fondamentali della persona<br />

non dovrebbero più essere messi<br />

in discussione.<br />

Il convegno ecclesiale che desideriamo<br />

avviare e vivere prima dell’estate, proprio<br />

sul tema del lavoro, non si pone<br />

obiettivi di natura economica e sociale;<br />

piuttosto si propone di alimentare una<br />

presa di coscienza di ciò che il lavoro<br />

rappresenta nella v<strong>it</strong>a della persona<br />

umana e delle conseguenze che questa<br />

presa di coscienza comporta in direzione<br />

dello sviluppo economico<br />

sociale. Ce lo proponiamo come cristiani,<br />

come comun<strong>it</strong>à cristiana, desiderando<br />

condividere questa riflessione<br />

con tutti i soggetti che vivono la realtà<br />

del lavoro sotto ogni profilo e sono disposti<br />

ad una riflessione prospettica,<br />

dunque in termini di speranza, relativamente<br />

a questa esperienza umana e<br />

sociale di assoluta rilevanza.<br />

Desideriamo porre la nostra e altrui<br />

attenzione a questo tema, sapendo<br />

come la nostra c<strong>it</strong>tà, la nostra provincia,<br />

la nostra diocesi, le nostre famiglie,<br />

la nostra storia sia segnata profondamente<br />

non solo dall’esperienza del lavoro,<br />

ma dalla considerazione del<br />

lavoro e dalla cultura del lavoro.<br />

Mi auguro che convenire insieme attorno<br />

a quest’esperienza possa essere<br />

percep<strong>it</strong>o da tutti come occasione<br />

preziosa per alimentare speranze condivise<br />

e più intensamente umane.<br />

† Francesco, vescovo<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 15


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di don Valentino Salvoldi<br />

Un inebriante profumo di zagara imbalsama l’aria, al<br />

mattino presto, inondato di vivida luce, di questa promettente<br />

domenica delle Palme ad Aci S. Antonio<br />

(Catania). Mi trovo qui per predicare gli esercizi spir<strong>it</strong>uali, in<br />

preparazione alla Pasqua.<br />

I grandi temi sono: “A cena con il diavolo”, per analizzare il<br />

nostro peccato, quello che ci rende fratelli di Giuda. “Ebbe<br />

compassione”: i sentimenti di misericordia di Cristo, le cui<br />

viscere si contorcono di fronte al peccato di questa uman<strong>it</strong>à,<br />

chiusa ai valori eterni e restia a fidarsi di Cristo. “Rifare<br />

il mosaico”: espressione che i latini usavano per indicare il<br />

restauro di un’opera d’arte (“Re-cum-calare” che noi traduciamo<br />

con “riconciliazione”). E, infine, il grido di S. Paolo: “Nel<br />

nome del Signore io vi supplico: Lasciatevi riconciliare”.<br />

Gli esercizi spir<strong>it</strong>uali inizieranno con la solenne processione<br />

delle palme, indetta particolarmente per i giovani, in questa<br />

loro festa in cui siamo tutti chiamati a gridare “Osanna” cioè:<br />

“Salvaci, Signore!”. Anch’io vado ripetendo, quale mantra,<br />

“Osanna”, mentre mi preparo alla celebrazione, passeggiando<br />

ai piedi dell’Etna, la cui cima è innevata e lascia uscire<br />

dal cratere centrale un pennacchio di fumo, diretto al cielo<br />

come profumato incenso.<br />

Mentre sto cantando l’ “Osanna” di “Jesus Christ superstar”,<br />

m’imbatto in un giovane vest<strong>it</strong>o di ab<strong>it</strong>i neri, seduto su un<br />

muretto, con la sigaretta in bocca e con gli occhi iniettati di<br />

sangue. Risponde al saluto con un sorriso. Mi conosce, per<br />

avermi sent<strong>it</strong>o parlare cinque anni fa, nella sua scuola.<br />

Il sorriso è velato di tanta tristezza. Giovane come è, ha già<br />

conosciuto il peccato: la ricerca di effimere gratificazioni e<br />

di illec<strong>it</strong>i piaceri, forieri di tanta tristezza.<br />

“Tu non sei il tuo peccato”, gli sussurro. E lui: “Fai presto tu,<br />

che non hai provato… Mi sento un Giuda e come lui vorrei<br />

farla fin<strong>it</strong>a”.<br />

“E segni nuovi oggi nascono già”<br />

Tu puoi tradire il Maestro con un bacio, lui ti chiamerà: “Amico”<br />

Sognando con speranza tempi e segni nuovi, porgo a tutti gli amici l’augurio pasquale<br />

16 - ilPORTO Apr . 2011<br />

“Se tu sei Giuda io sono Pietro. E chi dei due ha più gravemente<br />

peccato? La differenza tra loro due consiste solo in<br />

una lacrima. Giuda dopo aver cenato con il diavolo nel cuore<br />

non ha pianto e si è impiccato. Pietro ha «pianto amaramente»<br />

e le lacrime hanno cancellato la sua colpa. Nella<br />

messa di oggi pregherò il Signore che ti conceda il dono<br />

delle lacrime”.<br />

“Padre, ho trad<strong>it</strong>o. E, se vado avanti così, difficilmente mi libererò<br />

dal tradimento”.<br />

“Tu, puoi tradire fin che vuoi, ma sappi che l’amore vale dieci


volte il tradimento. Giuda ha venduto Cristo per trenta denari.<br />

Maria, sorella di Lazzaro, gli ha lavato i piedi con un unguento,<br />

simbolo della fedeltà, il nardo, che costava trecento<br />

denari. Tu puoi tradire il Maestro con un bacio, lui ti chiamerà:<br />

«Amico»”.<br />

“Le tue parole, padre, mi fanno stare ancora più male: io so<br />

tutte queste cose. Ho fatto il chierichetto, la cresima e l’assistente<br />

catechista. Ma, poi, ho ag<strong>it</strong>o contrariamente a quello<br />

in cui credevo e che ho insegnato”.<br />

“Cristo non solo non ti accusa, ma ti chiede semplicemente<br />

di lasciarti lavare i piedi. Di lasciarti amare. Li ha lavati a tutti<br />

i discepoli che sub<strong>it</strong>o dopo l’ultima cena, nel Getzemani,<br />

sono fugg<strong>it</strong>i, lasciandolo solo: Li ha lavati per infondere in<br />

loro la speranza di un’alba nuova”.<br />

“Non trovo nulla in me che mi aiuti a sperare”.<br />

“Ma guardati attorno e fa l’inventario dei segni di speranza:<br />

–Noi viviamo in tempi che non sono peggiori di quelli descr<strong>it</strong>ti<br />

dalla Bibbia, libro che gronda sangue e infedeltà.<br />

-La storia umana è tutta un alternarsi di popoli e culture:<br />

scompare una razza, ne emerge un’altra più forte della precedente.<br />

-Tra gli occidentali, trovi giovani stupendi. Quelli che sono<br />

mediocri se ne andranno, lasciando spazio ai popoli impo-<br />

NUMERI UTILI<br />

UFFICI COMUNALI<br />

tel. 035 924111 - fax 035 924165<br />

Uffici Amministrativi (anagrafe)<br />

tel. 035 924126<br />

da lunedì a venerdì 9.00 -12.30<br />

lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30<br />

Ufficio Tecnico Urbanistica<br />

tel. 035 924145<br />

mercoledì venerdì 9.00 -12.30<br />

Ufficio Tecnico Comunale<br />

Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145<br />

Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414<br />

ver<strong>it</strong>i, in linea con la «pol<strong>it</strong>ica» di Dio, cantata dalla Vergine<br />

Maria: «Abbatte i potenti e innalza gli umili».<br />

-Molti giovani, anche se apparentemente malridotti, sentono<br />

la nostalgia di Dio e già questa è una preghiera.<br />

-La Chiesa, con tanta sofferenza, si sta purificando.<br />

-Torna la primavera ad intonare il canto di speranza con il<br />

«mandorlo», l’albero della profezia, e con la v<strong>it</strong>e che s’aggrappa<br />

all’ulivo. L’ulivo che la Chiesa oggi sventola quale gioioso<br />

preludio della Pasqua”.<br />

Detto questo mi alzo, per riprendere la med<strong>it</strong>azione mattutina<br />

e, pregando, prepararmi a pregare. Senza dirmi nulla,<br />

quel giovane mi prende la mano e mi tira verso di sé. Non<br />

vuol restare solo. Quel gesto e il suo sguardo sono implic<strong>it</strong>amente<br />

una domanda di senso e di direzione da dare alla<br />

sua v<strong>it</strong>a. Lapidarie le mie indicazioni: “Togl<strong>it</strong>i gli ab<strong>it</strong>i neri e rivest<strong>it</strong>i<br />

a festa. Fa tacere le armi della battaglia che tu hai ingaggiato<br />

contro te stesso nel tuo cuore. Non camminare<br />

come chi ha ceppi ai piedi: perdona te stesso e impara nuovi<br />

passi di danza. Mett<strong>it</strong>i nel corteo dei giovani che, con rami<br />

d’ulivo, cantano: «E segni nuovi oggi nascono già». E non cercare<br />

tra i morti il Risorto che ti aspetta nel cuore della v<strong>it</strong>a,<br />

nel mandorlo in fiore, nell’inebriante profumo di zagara”.<br />

Sognando con speranza tempi e segni nuovi, porgo a tutti gli amici l’augurio pasquale, modellandolo su un testo di S.<br />

Efrem, che ricordo a senso.<br />

Cristo è usc<strong>it</strong>o dal sepolcro come è entrato nel grembo di Maria.<br />

Sepolcro ermeticamente chiuso da un grosso macigno e grembo sigillato nulla possono contro l’onnipotente Verbo.<br />

La resurrezione invera il Natale.<br />

Guardando alla Vergine Madre, la donna della gioia natalizia e della speranza del sabato santo, chiedo al Signore che le<br />

nostre tenebre non impediscano alla luce di ricrearci come uomini nuovi, nel fausto giorno della sua, della nostra resurrezione.<br />

Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846<br />

da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00<br />

Ufficio assistente sociale tel. 035 924152<br />

lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30<br />

Ufficio tributi tel. 035 924112<br />

lunedì mercoledì venerdì 9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30<br />

Biblioteca Comunale tel. 035 912134 lunedì chiuso<br />

Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00<br />

Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00<br />

Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00<br />

Protezione Civile<br />

tel. 03 911893<br />

Responsabile operativo tel. 338 5467160<br />

Vice responsabile operativo tel. 338 2404173<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 17


R I F L E T T I A M O<br />

a cura di Pier Luigi Billi<br />

Che cosa ha fatto l’uomo per migliorare<br />

il suo ambiente? È soddisfatto<br />

di quello che ha? Che cosa<br />

farà per rimediare? Che cosa in realtà<br />

l’uomo vuole?<br />

Egli ha creato un deserto di acciaio e di<br />

cemento, selvaggio e pauroso. Lo trovo<br />

deplorevole, abominevole. Vogliamo noi<br />

veramente questa dilagante macchia di<br />

urbanizzazione, oppure avvertiamo che<br />

reca disturbo al nostro desiderio di<br />

quiete? Sono convintissimo che ogni domenica<br />

o giorno di festa, tutti cercano di<br />

fuggire questo male andandosene lontano<br />

dalla c<strong>it</strong>tà per avere un po’ di pace<br />

con la propria famiglia, in una natura il<br />

meno contaminata possibile. Sono state<br />

costru<strong>it</strong>e megalopoli, cioè grandi c<strong>it</strong>tà di<br />

18 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Riflettiamo: l’ambiente<br />

«La difesa dell’ambiente<br />

è un imperativo categorico<br />

affidato da Dio all’uomo»<br />

cemento ma esse, secondo me, non favoriscono<br />

veramente all’uomo il tipo di<br />

casa che vorrebbe. Sono convinto inoltre,<br />

che molti ab<strong>it</strong>anti delle grandi c<strong>it</strong>tà formano<br />

un gruppo sempre più depresso e<br />

frustrato. Aree naturali vengono trattate<br />

in maniera brutale e vasti paesaggi subiscono<br />

distorsioni profonde. L’intelligenza<br />

dell’uomo deve affrontare onestamente<br />

il problema e ricavarne una lezione pos<strong>it</strong>iva,<br />

salvare certi aspetti pos<strong>it</strong>ivi della natura<br />

senza arrivare a conclusioni errate o<br />

dannose.<br />

L’uman<strong>it</strong>à deve assolvere le sue responsabil<strong>it</strong>à<br />

nei confronti della natura. Il progresso,<br />

secondo il mio modesto pensiero,<br />

deve rinunciare a tutte le sue pretese di<br />

r<strong>it</strong>enersi al di sopra delle leggi ecologiche.<br />

C’è da parte dell’uomo un cattivo trattamento<br />

della terra e delle risorse naturali.<br />

Occorre adottare un trattamento scientificamente<br />

più sostenibile della natura e<br />

del posto che in essa occupa l’uomo. Occorre<br />

sfidare ist<strong>it</strong>uzioni ed interessi che<br />

sono lenti nel recepire un messaggio che<br />

deve essere privo di coinvolgimenti particolari,<br />

soggettivi e quindi immediati.<br />

Tagliare meno alberi, di case ce ne sono in<br />

grande abbondanza e sf<strong>it</strong>te. I proprietari,<br />

se vorranno venderle, dovranno dimezzare<br />

il loro prezzo altrimenti rimarranno<br />

sulle loro spalle. Occorre più verde, e spazio<br />

vivibile per gustare la natura e le sue<br />

forme meravigliose.<br />

L’ambiente, la natura, la campagna, tutto<br />

sa di poesia e di pace.


Distruggendola, l’uomo distrugge se stesso. Noi dobbiamo difendere<br />

l’ambiente, dobbiamo avere il coraggio di non fuggire<br />

tuffandoci nel rumore e nella veloc<strong>it</strong>à, ma riflettere e med<strong>it</strong>are.<br />

Noi dobbiamo regalarci un pezzo di oasi in cui rifugiarsi per r<strong>it</strong>rovare<br />

noi stessi, uomini non della distruzione ma desiderosi<br />

della difesa del proprio ambiente. Abbiamo bisogno di riscoprire<br />

il silenzio, il senso della v<strong>it</strong>a e uscire per viverla con un sapore<br />

nuovo.<br />

Quando l’onnipotenza di Dio creò il mondo dal nulla, vide che<br />

tutto era bello e buono e lo affidò all’uomo. Qui sta la nostra<br />

responsabil<strong>it</strong>à, non distruggerlo con inquinamento e guerre atomiche,<br />

ma fare in modo di rest<strong>it</strong>uirlo a Dio più puro che sia<br />

possibile. Noi abbiamo una grande responsabil<strong>it</strong>à.<br />

Sua Sant<strong>it</strong>à Benedetto XVI ha detto: “La difesa dell’ambiente è<br />

un imperativo, io in maniera kantiana direi un imperativo categorico<br />

affidato da Dio all’uomo”. Lo scrive sua Sant<strong>it</strong>à nel messaggio<br />

ai Vescovi del Brasile in occasione della campagna della<br />

fratern<strong>it</strong>à organizzata per accompagnare il cammino quaresimale.<br />

Egli prosegue dicendo che la prima ecologia che va difesa<br />

è l’ecologia umana. Poi afferma ancora: “Difesa della v<strong>it</strong>a<br />

umana dal concepimento fino alla morte naturale, difesa della<br />

famiglia basata sul matrimonio fra uomo e donna”. Io aggiungo,<br />

non ha detto fra uomo e uomo, fra donna e donna.<br />

Il peccato impuro contro natura è uno dei peccati che grida<br />

vendetta davanti al trono di Dio. Quale degradazione! Come<br />

persona non accetto simili s<strong>it</strong>uazioni, ma come cristiano disprezzo<br />

il peccato ma non il peccatore che è libero; però ha<br />

una sua coscienza e dovrà rendere conto a Dio. Egli o loro devono<br />

capire dove arriva un certo sentimento e dove invece arriva<br />

il puro vizio e desiderio disordinato e sfrenato. Qui è male!<br />

R<strong>it</strong>orniamo all’ambiente, esso deve essere difeso. Riflettiamo un<br />

momento, se gruppi di fanatici Islamici – dico fanatici – possedessero<br />

un’arma terribile sarebbe per tutti noi la fine perché<br />

essi desiderano la guerra santa, ma Dio è tutt’altra cosa.<br />

L’uomo è fragile e debole, basta l’eruzione di un semplice vulcano<br />

per mettere in crisi il mondo.<br />

Margher<strong>it</strong>a Hack, astrofisica, ha detto che il nucleare è meno rischioso<br />

del Vesuvio. Dice che è un vulcano vivo, che accumula<br />

energia e che prima o poi erutterà; alla base del Vesuvio vivono<br />

più di un milione di persone.<br />

A questo punto a noi non rimane altro che pregare il creatore<br />

del cielo e della terra affinché liberamente, faccia capire all’uomo<br />

che il mondo gli è stato affidato per difenderlo e perché<br />

tutti i suoi ab<strong>it</strong>anti trascorressero un’esistenza felice e più<br />

duratura possibile. Anche se ora di duraturo rimane poco, il cristiano<br />

ha fiducia nella v<strong>it</strong>toria finale di Cristo che è il verbo di<br />

Dio. È proprio così.<br />

Buona Pasqua!<br />

800 anni dalla consacrazione di Santa Chiara<br />

« Tuum semper videns principium»<br />

Tenere sempre di fronte agli occhi il punto di partenza<br />

La scorsa Domenica delle Palme si è aperto l'VIII Centenario della<br />

consacrazione di santa Chiara.<br />

La notte della Domenica delle Palme del 1211 (secondo alcuni 1212),<br />

fuggì dalla casa paterna uscendo dalla “porta del morto” per raggiungere<br />

di nascosto la piccola chiesa della Porziuncola ai piedi di Assisi, dove dimorava<br />

Francesco con i suoi frati, con il desiderio di seguire il suo ideale<br />

evangelico. Qui, con la tonsura dei capelli, iniziò una v<strong>it</strong>a di pen<strong>it</strong>enza e di<br />

consacrazione per allora insol<strong>it</strong>a e originale. L’inizio della conversione di<br />

Chiara è tutta raccolta attorno a questo episodio. Il tempo pen<strong>it</strong>enziale<br />

della giovane assisana proseguirà prima presso il Monastero delle Benedettine<br />

di San Paolo delle Abbadesse e presso la Chiesa di sant’Angelo<br />

di Panzo, infine terminerà il suo breve trag<strong>it</strong>to presso la chiesa di san Damiano<br />

di Assisi. Qui Chiara accoglierà sub<strong>it</strong>o diverse giovani del luogo,<br />

animate dal suo stesso desiderio, e ben presto il movimento coinvolse<br />

donne di diversa estrazione sociale di tutto il continente europeo.<br />

L’original<strong>it</strong>à dell’intuizione evangelica di santa Chiara è nota, colpisce tra<br />

le altre cose che sia stata la prima donna medievale a redigere una regola<br />

femminile. Si tratta perciò di un movimento di straordinaria importanza<br />

per la v<strong>it</strong>a della Chiesa e del mondo.<br />

Siamo ora nella felice circostanza di celebrare gli ottocento anni di quel fondamentale evento. Nello spir<strong>it</strong>o di Chiara, la quale scrisse<br />

a Santa Agnese di Boemia di “tenere sempre di fronte agli occhi il punto di partenza” (2LAg, 11), vogliamo celebrarlo portando<br />

alla memoria l’inizio del nostro tempo di conversione e la necess<strong>it</strong>à di vivere in una continua tensione verso la sant<strong>it</strong>à.<br />

Il centenario vedrà momenti celebrativi e momenti di più spiccato valore culturale e spir<strong>it</strong>uale. (Civis)<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 19


S T O R I A<br />

a cura di Giusi Dossi<br />

Ricostruzione degli eventi del 14 maggio 1862<br />

“...La storia del nostro Risorgimento non è pur da fare, ma da rifare”<br />

La costruzione del m<strong>it</strong>o di<br />

V<strong>it</strong>torio Emanuele II, proclamato<br />

re d’Italia nel marzo<br />

del 1861 all’età di 41 anni,<br />

quando il nuovo Regno si estendeva<br />

su gran parte della penisola<br />

ad eccezione di Roma e delle tre<br />

Venezie, nasce con l’idea guida di<br />

amalgamare gli <strong>it</strong>aliani – o meglio<br />

le classi dirigenti di una nazione<br />

divisa e frantumata – per ottenere<br />

il consenso necessario ad<br />

eserc<strong>it</strong>are il potere (aveva dir<strong>it</strong>to<br />

al voto solo il due per cento della<br />

popolazione!).<br />

Sotto un’apparenza semplice e<br />

schietta, il re nascondeva in realtà<br />

un carattere arrogante nei confronti<br />

dei suoi Presidenti del<br />

20 - ilPORTO Apr. 2011<br />

“I fatti di Sarnico”<br />

Processo al Re - cap. II<br />

V<strong>it</strong>torio Emanuele II di Savoia (Torino, 14 marzo 1820 – Roma, 9 gennaio 1878)<br />

Consiglio e che tuttavia, come<br />

scrive lo storico inglese Denis M.<br />

Sm<strong>it</strong>h, “non produceva gravi<br />

danni se non nei casi in cui tale<br />

comportamento interferiva nella<br />

v<strong>it</strong>a pol<strong>it</strong>ica; ma sfortunatamente<br />

era proprio per la pol<strong>it</strong>ica, e soprattutto<br />

per la pol<strong>it</strong>ica mil<strong>it</strong>are<br />

ed estera che V<strong>it</strong>torio Emanuele<br />

II si sentiva più specialmente dotato<br />

e che si r<strong>it</strong>eneva più particolarmente<br />

qualificato a condurre<br />

personalmente”, spesso in contrasto<br />

o all’insaputa dei suoi stessi<br />

ministri.<br />

Ne sono un esempio i rapporti<br />

con Cavour fino alla sua morte<br />

avvenuta nel giugno 1861 e con il<br />

suo successore Ricasoli. Ma è con<br />

Urbano Rattazzi, nominato Presidente<br />

del Consiglio nel marzo<br />

1862, che venne a galla il carattere<br />

dell’uomo, un vero maestro<br />

nella menzogna e nella dissimulazione,<br />

al punto di non voler mai<br />

assumersi in prima persona la responsabil<strong>it</strong>à<br />

delle sue azioni, soprattutto<br />

nelle imprese belliche<br />

che ovunque cercava per aumentare<br />

la sua popolar<strong>it</strong>à.<br />

Ed i cosiddetti “Fatti di Sarnico”<br />

che sarebbero accaduti di lì a un<br />

mese soltanto (maggio 1862) nel<br />

piccolo centro bergamasco, rappresentano<br />

il primo dei tanti “intrighi<br />

di corte” che Casa Savoia<br />

avrebbe perpetrato in oltre ottant’anni<br />

di Regno. E ad appena<br />

un anno dall’unificazione, prima<br />

della stessa Aspromonte!<br />

La storia non ha ancora fatto<br />

piena luce sul grave episodio mil<strong>it</strong>are<br />

in terra bergamasca e forse<br />

non lo farà mai perché i documenti<br />

dell’epoca sono stati fatti<br />

sparire, ma è fuor di dubbio che<br />

le maggiori responsabil<strong>it</strong>à furono<br />

di V<strong>it</strong>torio Emanuele II.<br />

È stato fatto di tutto invece, per<br />

attribuirle unicamente al suo<br />

Primo ministro o addir<strong>it</strong>tura a<br />

Garibaldi. Ma c’è di più: al di là del<br />

fallimento mil<strong>it</strong>are, il primo in ordine<br />

assoluto nella nostra storia<br />

un<strong>it</strong>aria, i “Fatti di Sarnico” sono<br />

importanti perché hanno dato il<br />

via alla divaricazione delle due<br />

tendenze del movimento patriottico:<br />

da un lato i monarchici mo-


derati e dall’altro i repubblicani e<br />

i radicali del Part<strong>it</strong>o d’Azione, che<br />

fino a quel momento bene o<br />

male convivevano nel nuovo Parlamento,<br />

inasprirono gli animi<br />

rendendo i rapporti difficili e<br />

spesso apertamente confl<strong>it</strong>tuali.<br />

Il contributo che Giuseppe Mazzini<br />

e Giuseppe Garibaldi diedero<br />

al processo di unificazione nazionale<br />

fu costantemente diminu<strong>it</strong>o<br />

nel corso degli anni successivi e<br />

il fallimento di Sarnico fu addir<strong>it</strong>tura<br />

attribu<strong>it</strong>o a loro; invece fu-<br />

rono proprio quelli che detenevano<br />

il monopolio del potere a<br />

Torino ad applicare al rovescio la<br />

deleg<strong>it</strong>timazione degli avversari<br />

pol<strong>it</strong>ici.<br />

Al punto che Casa Savoia dal 1861<br />

al 1869 coltivò addir<strong>it</strong>tura l’idea di<br />

relegare in una Caienna tutta <strong>it</strong>aliana<br />

“criminali e sovversivi”.<br />

Ad un secolo e mezzo di distanza<br />

è quindi arrivato il momento di<br />

contribuire a fare un pò di chiarezza,<br />

per quel che è possibile,<br />

sui fatti di Sarnico, nella consapevolezza<br />

che questi, come Aspromonte<br />

di lì a pochi mesi, vanno<br />

ormai considerati secondo lo<br />

storico Alessandro Galante Garrone,<br />

“una sequela di errori e una<br />

vera commedia degli equivoci<br />

nella quale è rimasta ancora avvolta<br />

di un certo mistero la parte<br />

sostenuta dal governo e dalla<br />

stessa monarchia”.<br />

Quasi sessant’anni dopo, nel<br />

1920, il liberale Ferdinando Martini<br />

annotava: “La storia del nostro<br />

Risorgimento non è pur da<br />

fare, ma da rifare; sboll<strong>it</strong>e le passioni,<br />

sfatato quel tanto di menzogne<br />

che sono necessarie a<br />

tutte le rivoluzioni, è giunto<br />

ormai il tempo di apparecchiarla<br />

e per apparecchiarla onestamente<br />

bisogna dar mano libera<br />

alla pubblicazione dei documenti<br />

che concernono quei fatti e gli<br />

uomini che vi ebbero parte notevole:<br />

di carteggi in particolar<br />

modo, dove più spesso si esprimono<br />

schietti sentimenti e pensieri”.<br />

È vero, ma molti di quei documenti<br />

sono stati di propos<strong>it</strong>o occultati.<br />

...Continua<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 21


C O M U N I T À<br />

a cura di Giosuè Berbenni<br />

Il pregevole organo della chiesa parrocchiale sarà inaugurato<br />

sabato 4 giugno con un grandioso concerto<br />

strumentale e vocale. L’organo è stato rimesso a nuovo<br />

dopo circa dodici mesi di lavoro. Venne parzialmente<br />

smontato in occasione dei radicali lavori all’interno della<br />

chiesa nel giugno 2009.<br />

Ora dopo un accurato lavoro di pulizia, di sost<strong>it</strong>uzione<br />

delle parti logore , di rimontaggio e intonazione è nelle<br />

condizioni ottimali sonore e meccaniche.<br />

Può affrontare un altro secolo di v<strong>it</strong>a senza sostanziali lavori<br />

di restauro. Il complesso lavoro è stato effettuato dalla<br />

antica d<strong>it</strong>ta organaria Piccinelli di Ponteranica che l’ha in<br />

22 - ilPORTO Apr. 2011<br />

I nostro organo Callido<br />

...il suono del tempo<br />

G. Callido 1794 - G. Giudici 1854 - Antica D<strong>it</strong>ta Organara Piccinelli 1954-2011<br />

manutenzione da oltre mezzo secolo. Il concerto di inaugurazione<br />

sarà tenuto dall’organista cremasco Pietro Pasquini<br />

con la partecipazione del coro “Callido” di Sarnico<br />

diretto da Giancarlo Corna. Il restauro, le caratteristiche<br />

dell’organo e i brani saranno presentati da Giosuè Berbenni.<br />

Il restauro dell’organo è un traguardo della comun<strong>it</strong>à perché<br />

con esso sono stati effettuati importanti e impegnativi<br />

restauri e ristrutturazioni dell’intero complesso<br />

chiesastico (oltre l’organo, il coro, l’altare maggiore e i numerosi<br />

altari laterali, il pavimento, i quadri, gli affreschi, le tinteggiature<br />

e altro). Il concerto è l’occasione per tagliare il<br />

nastro. L’organo ha una storia interessante.<br />

Già nel ‘600 la chiesa precedente aveva l’organo. L’attuale<br />

è stato costru<strong>it</strong>o nel 1794, allorché il celebre organaro<br />

veneziano Gaetano Callido (1727-1813) venne<br />

scelto dall’Amministrazione comunale per realizzare<br />

l’organo in concorrenza con il celebre rivale Giuseppe<br />

Serassi (1750-1817) di Bergamo.<br />

Nel 1854 venne rifatto da Giovanni Giudici di Bergamo,<br />

di scuola Serassi, utilizzando le sole canne callidiane ma rifacendo<br />

tutto l’impianto (carpenteria, somieri, catenacciature,<br />

registri, tastiere, pedaliera, manticeria) secondo la<br />

tradizione lombarda.<br />

Un secolo dopo, nel 1954, venne riformato nel suono e<br />

in parte nella trasmissione meccanica (pedaliera e tastiere)<br />

dalla d<strong>it</strong>ta Angelo Piccinelli di Ponteranica.<br />

Nel 1990 dagli stessi venne ancora restaurato.<br />

Ha oltre 2200 canne e si distingue per potenza e maestos<strong>it</strong>à.<br />

Il concerto proporrà musiche di Giuseppe Verdi,<br />

Felix Mendelssohn, Johann Sebastian Bach, Federico Caudana,<br />

Ludwig van Beethoven, Vincenzo Petrali, Giancarlo<br />

Corna, Alessandro Stradella, August Gottfried R<strong>it</strong>ter, Wolfgang<br />

Amadeus Mozart.<br />

Un concerto da non perdere.<br />

Vi aspettiamo numerosi.


Programma:<br />

Concerto di inaugurazione dell'organo<br />

restaurato - Sabato 4 giugno ore 21.00<br />

M° Pietro Pasquini – Organo<br />

Coro “Callido” diretto dal M° Giancarlo Corna<br />

presentazioni del dott. Giosuè Berbenni<br />

Giuseppe Verdi (1813-1901): La Vergine degli angeli<br />

da “La forza del destino” (basso, soprano, coro e organo)<br />

Felix Mendelssohn (1809-1847): Sonata IV Op. 65<br />

Allegro con brio, Andante religioso, Allegretto,<br />

Allegro maestoso e vivace (organo)<br />

Johann Sebastian Bach (1685-1750):<br />

Allein Gott in der Hoh'sei Ehr' BWV 662 (organo)<br />

Federico Caudana (1878-1963):<br />

La gloria del Paradiso (coro e organo)<br />

Ludwig van Beethoven (1770-1827): Prometheus<br />

trascrizione per organo di Polibio Fumagalli (organo)<br />

Vincenzo Petrali (1832-1889): Adagio per flauto (organo)<br />

Giancarlo Corna (1946): Preludiando - 1a esecuzione -<br />

(organo)<br />

Alessandro Stradella (1639-1682):<br />

Pietà Signore (tenore, coro e organo)<br />

August Gottfried R<strong>it</strong>ter (1811-1885):<br />

Sonata in la min. op. 31 (organo)<br />

Giancalo Corna: Ave Maria (organo e soprano)<br />

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791):<br />

Ave verum (coro e organo)<br />

Soprano: Valentina Giaconia,Tenore: Antonio Archetti<br />

Basso: Alberto Dotti.<br />

Pietro Pasquini, nato a Crema, si è diplomato in Organo e<br />

Composizione organistica presso il Conservatorio di Piacenza<br />

e in clavicembalo al Conservatorio di Ferrara. Dal 1989 al 1993<br />

ha studiato organo con J. C. Zehnder alla “Schola Cantorum” di<br />

Basilea. Ha frequentato corsi di perfezionamento in organo tenuti<br />

da T. Koopman e M. Radulescu. E’ risultato vinc<strong>it</strong>ore dell’audizione<br />

indetta da “Associazione Lombarda Amici dell’Organo”<br />

di Milano (1987), si è aggiudicato il 2° premio ex-aequo (1° non<br />

assegnato) al concorso nazionale “C<strong>it</strong>tà di Milano” (1990), il 2°<br />

premio al concorso internazionale “C<strong>it</strong>tà di Milano” (1992), il<br />

1° premio al concorso internazionale di Pasian di Prato (1995),<br />

il 3° premio (1° non assegnato) al “Concours Suisse de l’Orgue”<br />

(1996), il 1° premio al 5° concorso internazionale “Zelinda Tossani”<br />

di Bologna (1998). Svolge attiv<strong>it</strong>à concertistica in qual<strong>it</strong>à di<br />

organista e clavicembalista e collabora come continuista con<br />

vari gruppi strumentali e vocali, tra cui l’Ensemble "Il Viaggio Musicale",<br />

con cui ha ottenuto riconoscimenti in vari concorsi<br />

(Roma, Perugia, Rovereto), e l'Ensemble "Quoniam", col quale ha<br />

registrato un CD dedicato a Claudio Meulo e partecipato a importanti<br />

cicli concertistici in Italia e in Germania. Ha registrato<br />

per le case discografiche Bongiovanni, Sarx Records, Tactus,<br />

Chandos, Dynamic. Ha inoltre effettuato alcune registrazioni per<br />

la Radio Svizzera. Si occupa frequentemente di organaria, con<br />

particolare riguardo al restauro di organi antichi e alla progettazione<br />

di nuovi strumenti. E’ t<strong>it</strong>olare dal 1997 della cattedra di<br />

organo e composizione organistica presso il Conservatorio “ J.<br />

Tomadini” di Udine. (nelle foto Mons. Pietro Bona si suona l’organo )<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 23


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Adriano Paltenghi<br />

Un chiarimento in mer<strong>it</strong>o alla gestione della<br />

chiesetta “Stellas Maris”<br />

Un grazie a quanti ci sono stati vicini in tutti questi anni<br />

Vorrei spendere qualche parola<br />

sulla decisione presa dai Marinai<br />

in mer<strong>it</strong>o alla gestione della<br />

chiesetta Stella Maris e relativo parco,<br />

poiché è da un po’ di tempo che si sta<br />

scrivendo e dicendo di tutto.<br />

Già in precedenza avevamo spiegato<br />

le motivazioni che avevano portato il<br />

Gruppo a lasciare l’incarico, ma forse<br />

non siamo stati compresi.<br />

E’ da ricordare che sin dal 1993 l’attuale<br />

Gruppo composto dal Presidente,<br />

quattro Consiglieri ed alcuni<br />

Soci, alcuni dei quali ci hanno lasciato<br />

per sempre, ha operato immancabilmente<br />

ogni giorno dell’anno, salvo alcune<br />

pause invernali, presso il parco e<br />

la chiesetta Stella Maris.<br />

Quando abbiamo assunto l’incarico<br />

eravamo più o meno cinquantenni,<br />

neopensionati, pieni di energia ed entusiasmo,<br />

ambiziosi di mostrare<br />

24 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Gruppo Marinai Sarnico<br />

quanto erano capaci i Marinai nel<br />

mantenere in perfetto ordine e piena<br />

funzional<strong>it</strong>à quanto avevamo ricevuto<br />

in comodato.<br />

Ci esaltava il fatto di poter essere utili<br />

per Sarnico, per la stupenda chiesetta,<br />

a quel tempo in pessime condizioni, in<br />

riva al nostro magnifico lago e per la<br />

nostra Associazione. Da allora abbiamo<br />

affrontato ogni giorno ininterrottamente<br />

e con serietà gli impegni<br />

assunti.<br />

Siamo riusc<strong>it</strong>i nel tempo ad attrezzare<br />

l’area in modo da poterla utilizzare<br />

come luogo di ricreazione, di ristoro,<br />

di r<strong>it</strong>rovo e divertimento per quelle<br />

Associazioni che ce la chiedevano<br />

quali “il Battello”, gli Anziani e Pensionati,<br />

gli osp<strong>it</strong>i della Casa di Riposo, gli<br />

osp<strong>it</strong>i del C.R.T, i bambini delle Scuole<br />

Materne, le varie scolaresche della<br />

scuola Primaria. Abbiamo favor<strong>it</strong>o i r<strong>it</strong>rovi<br />

e le feste famigliari nei giorni<br />

estivi, i compleanni e i banchetti nonché<br />

i r<strong>it</strong>rovi delle compagnie e associazioni<br />

religiose dei paesi lim<strong>it</strong>rofi, i<br />

numerosi turisti, ecc. A tutti abbiamo<br />

offerto, nel lim<strong>it</strong>e del possibile, osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à<br />

e i servizi che di volta in volta si<br />

rendevano necessari, in particolare<br />

quando si trattava di persone diversamente<br />

abili o anziane.<br />

Ogni anno il lavoro da svolgere è aumentato<br />

di intens<strong>it</strong>à. Si aggiunga poi<br />

che nel corso degli anni alcuni Marinai<br />

hanno abbandonato l’Associazione<br />

per altri interessi caricando chi rimaneva<br />

di un ulteriore mole di lavoro.<br />

Malgrado ciò non ci siamo mai persi<br />

d’animo. Con il contributo dei Soci e<br />

dei Simpatizzanti ed in parte del Comune<br />

abbiamo ristrutturato e illuminato<br />

esternamente la chiesetta,<br />

rimesso a nuovo tutte le parti in<br />

legno al suo interno, dotandola di un<br />

sofisticato sistema di allarme antifurto.<br />

Abbiamo organizzato e realizzato il<br />

grande Raduno Interregionale<br />

A.N.M.I. nel 2002 e numerose feste<br />

della Marina, che hanno fatto conoscere<br />

al popolo marinaro la nostra<br />

bella Sarnico. Non sono mancate la<br />

tradizionale festa di Santa Barbara, la<br />

processione di barche illuminate con<br />

la Stella Maris in notturna, diventata<br />

famosa dentro e fuori la nostra Regione<br />

e la costruzione del nuovo Monumento<br />

dedicato ai nostri Marinai;<br />

queste sono solo alcune delle cose<br />

fatte che ci fanno sentire orgogliosi.<br />

Nel frattempo non abbiamo mai<br />

perso l’attaccamento alla Marina. Dovendo<br />

tener viva l’Associazione abbiamo<br />

continuato a fare prosel<strong>it</strong>ismo<br />

organizzando circa 70 piacevoli g<strong>it</strong>e in


posti di mare. Insomma il gruppo di Sarnico è sempre<br />

stato ben inser<strong>it</strong>o nella classifica alta dei gruppi A.N.M.I.<br />

della Lombardi<br />

Gli anni sono passati rapidamente, ora purtroppo la nostra<br />

età e gli impegni legati ad essa non ci consentono<br />

più di operare come eravamo ab<strong>it</strong>uati.<br />

Per questo auspichiamo che siano altre Associazioni più<br />

giovani a dare continu<strong>it</strong>à alla nostra avventura iniziata nel<br />

1993.<br />

Sarebbero ancora molte le cose da raccontare, ma forse<br />

è meglio non abusare dello spazio che “il Porto” ci ha<br />

messo gentilmente a disposizione.<br />

Nel terminare, mi sento in dovere di ricordare e ringraziare,<br />

con la speranza di non dimenticare nessuno, quanti<br />

con il loro aiuto ci sono stati vicini in tutti questi anni.<br />

In primo luogo ringrazio i tre Sindaci che si sono sussegu<strong>it</strong>i,<br />

che tanto ci hanno concesso e soprattutto che non ci<br />

hanno mai ostacolato nel nostro cammino; un grazie al<br />

Sindaco Serafino Tambuscio alla memoria, al Sindaco Alessandro<br />

Arcangeli e al Sindaco Franco Dometti.<br />

Un grazie particolare a don Giovanni Ferraroli alla memoria,<br />

che alcuni giorni prima che terminasse la sua v<strong>it</strong>a<br />

terrena ci ha chiamato al suo capezzale dandoci in consegna,<br />

con molte raccomandazioni, la statua della Stella<br />

Maris che conservava con tanto amore.<br />

Ringraziamo don Luciano per l’attenzione che ha sempre<br />

dedicato ai Marinai e alla nostra Associazione, non dimenticheremo<br />

le sue omelie.<br />

Grazie infin<strong>it</strong>e ai Soci del Consiglio che ci hanno preceduto,<br />

che per primi hanno iniziato i lavori alla Stella Maris:<br />

Buelli Ferruccio, Ghidoni Alfredo, Viviani Giuseppe, Marcello<br />

Marcellini, Guerini Paolo ed infine i Soci del Consiglio<br />

Direttivo che pur non essendo di Sarnico non hanno mai<br />

abbandonato l’Associazione. Sono stati e sono dei veri<br />

amici: Bertazzoli Franco-Merisi Giovanni-Polini Giuseppe-<br />

Marini Emilio.<br />

Grazie alla Pro Loco di Sarnico, al Marinaio e sosten<strong>it</strong>ore<br />

Gigi Galizzi, ai Fratelli Morotti Fiori, a Cadei Battista, a Bresciani<br />

Paolo e figli, a Marini Alberto (Bohèm), a Sirimbelli<br />

Stefano e Rolli Paolo, a Falconi Bruno, a Rosolino e al<br />

Circolo Velico, a Lazzari Ivana, a Ghirardelli Battista, a Neè<br />

Gianluigi, a Tengattini Luciano, a Grena Umberto, a Restori<br />

Cinto, a Gianni Plebani, a Busi Tina, alla carissima amica<br />

Ruggeri Emy e alla sua Associazione.<br />

Grazie a tutte le mogli dei marinai che hanno dato un<br />

tocco di femminil<strong>it</strong>à e tanta disponibil<strong>it</strong>à soprattutto nello<br />

svolgere i lavori più umili e indispensabili nelle numerose<br />

feste che abbiamo organizzato. Grazie ad Anna, Maria,<br />

Maria Rosa, Enrica, Angela, Giusi, Luisa.<br />

Grazie a tutti i Marinai e Simpatizzanti dell’Associazione<br />

A.N.M.I. di Sarnico<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 25


C O M U N I T À<br />

a cura della redazione<br />

Classe 1969:<br />

è bello r<strong>it</strong>rovarsi<br />

Icoscr<strong>it</strong>ti della m<strong>it</strong>ica<br />

classe1969 si sono r<strong>it</strong>rovati<br />

dopo anni per passare<br />

insieme una splendida<br />

serata in compagnia.<br />

Eccoli immortalati per la<br />

classica foto di gruppo.<br />

Per ricordare compagni<br />

che purtroppo non ci sono<br />

più è stata celebrata anche<br />

una Santa Messa.<br />

Ci scusiamo con Alfredo<br />

per non aver potuto pubblicare<br />

la foto in copertina,<br />

come da lui anticipato su<br />

Face Book. Ne riparleremo<br />

per il cinquantesimo.


F O T O C R O N A C A<br />

a cura di Silvano Marini<br />

Metodo alla salute<br />

Dott. Mariano Loiacono<br />

28 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Centenaria sig.ra Rosa Gussago<br />

I fratelli Ondei, don Luciano, il p<strong>it</strong>tore Capelli e signora con il quadro offerto<br />

I nuovi catecumeni<br />

Vis<strong>it</strong>a a Pejo<br />

Scout: vend<strong>it</strong>a delle uova pasquali<br />

Silvano Marini presenta<br />

i suoi vecchi film


IV parte del Messaggio di Benedetto XVI per<br />

la XXVI Giornata Mondiale della Gioventù 2011<br />

4. Credere in Gesù Cristo senza<br />

vederlo<br />

Nel Vangelo ci viene<br />

descr<strong>it</strong>ta l’esperienza di fede<br />

dell’apostolo Tommaso nell’accogliere<br />

il mistero della<br />

Croce e Risurrezione di<br />

Cristo. Tommaso fa parte<br />

dei Dodici apostoli; ha<br />

segu<strong>it</strong>o Gesù; è testimone diretto delle sue guarigioni,<br />

dei miracoli; ha ascoltato le sue parole; ha<br />

vissuto lo smarrimento davanti alla sua morte. La<br />

sera di Pasqua il Signore appare ai discepoli, ma<br />

Tommaso non è presente, e quando gli viene rifer<strong>it</strong>o<br />

che Gesù è vivo e si è mostrato, dichiara: “Se<br />

non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non<br />

metto il mio d<strong>it</strong>o nel segno dei chiodi e non metto<br />

la mia mano nel suo fianco, io non credo” (Gv<br />

20,25).<br />

Noi pure vorremmo poter vedere Gesù, poter<br />

parlare con Lui, sentire ancora più fortemente la<br />

sua presenza. Oggi per molti, l’accesso a Gesù si è<br />

fatto difficile. Circolano così tante immagini di<br />

Gesù che si spacciano per scientifiche e Gli tolgono<br />

la sua grandezza, la singolar<strong>it</strong>à della Sua persona.<br />

Pertanto, durante lunghi anni di studio e<br />

med<strong>it</strong>azione, maturò in me il pensiero di trasmettere<br />

un po’ del mio personale incontro con Gesù<br />

in un libro: quasi per aiutare a vedere, udire, toccare<br />

il Signore, nel quale Dio ci è venuto incontro<br />

per farsi conoscere. Gesù stesso, infatti, apparendo<br />

nuovamente dopo otto giorni ai discepoli, dice<br />

a Tommaso: “Metti qui il tuo d<strong>it</strong>o e guarda le mie<br />

mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e<br />

non essere incredulo, ma credente!” (Gv 20,27).<br />

Anche a noi è possibile avere un contatto sensibile<br />

con Gesù, mettere, per così dire, la mano sui segni<br />

della sua Passione, i segni del suo amore: nei<br />

Sacramenti Egli si fa particolarmente vicino a noi, si<br />

dona a noi. Cari giovani, imparate a “vedere”, a<br />

“incontrare” Gesù nell’Eucaristia, dove è presente<br />

e vicino fino a farsi cibo per il nostro cammino; nel<br />

Sacramento della Pen<strong>it</strong>enza, in cui il Signore manifesta<br />

la sua misericordia nell’offrirci sempre il suo<br />

perdono. Riconoscete e serv<strong>it</strong>e Gesù anche nei<br />

poveri, nei malati, nei fratelli che sono in difficoltà<br />

e hanno bisogno di aiuto.<br />

Apr<strong>it</strong>e e coltivate un dialogo personale con Gesù<br />

Cristo, nella fede. Conoscetelo mediante la lettura<br />

dei Vangeli e del Catechismo della Chiesa<br />

Cattolica; entrate in colloquio con Lui nella<br />

preghiera, dategli la vostra fiducia: non la tradirà<br />

mai! “La fede è innanz<strong>it</strong>utto un’adesione personale<br />

dell’uomo a Dio; al tempo stesso ed inseparabilmente,<br />

è l’assenso libero a tutta la ver<strong>it</strong>à che Dio<br />

ha rivelato” (Catechismo della Chiesa Cattolica,<br />

150). Così potrete acquisire una fede matura, solida,<br />

che non sarà fondata unicamente su un sentimento<br />

religioso o su un vago ricordo del catechismo<br />

della vostra infanzia. Potrete conoscere Dio e<br />

vivere autenticamente di Lui, come l’apostolo<br />

Tommaso, quando manifesta con forza la sua fede<br />

in Gesù: “Mio Signore e mio Dio!”.<br />

5. Sorretti dalla fede della Chiesa, per<br />

essere testimoni<br />

In quel momento Gesù esclama: “Perché mi hai veduto,<br />

tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e<br />

hanno creduto!” (Gv 20,29). Egli pensa al cammino<br />

della Chiesa, fondata sulla fede dei testimoni oculari: gli


Apostoli. Comprendiamo allora che la nostra fede personale<br />

in Cristo, nata dal dialogo con Lui, è legata alla<br />

fede della Chiesa: non siamo credenti isolati, ma, mediante<br />

il Battesimo, siamo membri di questa grande<br />

famiglia, ed è la fede professata dalla Chiesa che dona<br />

sicurezza alla nostra fede personale. Il Credo che<br />

proclamiamo nella Messa domenicale ci protegge proprio<br />

dal pericolo di credere in un Dio che non è quello<br />

che Gesù ci ha rivelato: “Ogni credente è come un anello<br />

nella grande catena dei credenti. Io non posso<br />

credere senza essere sorretto dalla fede degli altri, e,<br />

con la mia fede, contribuisco a sostenere la fede degli<br />

altri” (Catechismo della Chiesa Cattolica, 166).<br />

Ringraziamo sempre il Signore per il dono della Chiesa;<br />

essa ci fa progredire con sicurezza nella fede, che ci dà<br />

la vera v<strong>it</strong>a (cfr Gv 20,31).<br />

Nella storia della Chiesa, i santi e i martiri hanno attinto<br />

dalla Croce gloriosa di Cristo la forza per essere fedeli a<br />

Dio fino al dono di se stessi; nella fede hanno trovato la<br />

forza per vincere le proprie debolezze e superare ogni<br />

avvers<strong>it</strong>à. Infatti, come dice l’apostolo Giovanni, “chi è<br />

che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio<br />

di Dio?” (1 Gv 5,5). E la v<strong>it</strong>toria che nasce dalla fede è<br />

quella dell’amore. Quanti cristiani sono stati e sono una<br />

testimonianza vivente della forza della fede che si<br />

esprime nella car<strong>it</strong>à: sono stati artigiani di pace, promotori<br />

di giustizia, animatori di un mondo più umano, un<br />

mondo secondo Dio; si sono impegnati nei vari amb<strong>it</strong>i<br />

della v<strong>it</strong>a sociale, con competenza e professional<strong>it</strong>à,<br />

contribuendo efficacemente al bene di tutti. La car<strong>it</strong>à<br />

che scaturisce dalla fede li ha condotti ad una testimonianza<br />

molto concreta, negli atti e nelle parole: Cristo<br />

non è un bene solo per noi stessi, è il bene più prezioso<br />

che abbiamo da condividere con gli altri. Nell’era della<br />

globalizzazione, siate testimoni della speranza cristiana<br />

nel mondo intero: sono molti coloro che desiderano<br />

ricevere questa speranza! Davanti al sepolcro dell’amico<br />

Lazzaro, morto da quattro giorni, Gesù, prima di richiamarlo<br />

alla v<strong>it</strong>a, disse a sua sorella Marta: “Se crederai,<br />

vedrai la gloria di Dio” (cfr Gv 11,40). Anche voi, se<br />

crederete, se saprete vivere e testimoniare la vostra<br />

fede ogni giorno, diventerete strumento per far<br />

r<strong>it</strong>rovare ad altri giovani come voi il senso e la gioia della<br />

v<strong>it</strong>a, che nasce dall’incontro con Cristo!<br />

Ultima parte nel prossimo inserto<br />

Battibaleno CER 2011<br />

Dal 27 giugno<br />

al 22 luglio<br />

Per bambini e ragazzi dal<br />

2004<br />

al 1997<br />

Iscrizione da fine maggio<br />

Vuoi fare l’animatore al CER?<br />

Sei vuoi fare l’animatore durante il CER 2011 rivolg<strong>it</strong>i personalmente a don Loris entro<br />

il 30 aprile. I primi incontri di formazione saranno giovedì 28 aprile, giovedì 5 maggio e<br />

giovedì 19 maggio


Venerdi 1° aprile i ragazzi di prima media hanno animato la<br />

via crucis quaresimale.<br />

Il r<strong>it</strong>rovo era fissato davanti al cim<strong>it</strong>ero, dove abbiamo<br />

ambientato la prima stazione:<br />

“GESU’ ARRESTATO”<br />

Una grande croce è stata portata per tutto il percorso e i<br />

ragazzi a turno hanno letto il brano di vangelo e le testimonianze.<br />

Proseguendo per via Cerro abbiamo pregato la seconda stazione:<br />

“GESU’ ARRESTATO”<br />

e all’incrocio con via Rudello, davanti alla nicchia della<br />

Madonna, la terza stazione “GESU’<br />

PORTA LA CROCE”.<br />

La via crucis è prosegu<strong>it</strong>a verso Castione dove, davanti alla<br />

chiesetta di San Nazario e San Rocco,<br />

si è svolta la quarta stazione “GESU’ DERISO E OLTRAG-<br />

GIATO”.<br />

Siamo poi scesi da via San Nazario per attraversare via<br />

Suardo e proseguendo verso la caserma della Guardia di<br />

Finanza siamo arrivati davanti alla santella della Guerna, ultima<br />

tappa della nostra via crucis “GESU’ MUORE IN<br />

CROCE”-<br />

Qui un faro ha rivelato a tutti noi il dipinto della Adorazione<br />

di Cristo in croce poco conosciuto,<br />

davanti al quale abbiamo lasciato alcuni fiori e le nostre preghiere.<br />

Il parroco ha concluso con la benedizione e con l’inv<strong>it</strong>o ai<br />

ragazzi a toccare la croce che avevano<br />

portato.<br />

Nel segno della Croce


C.S.I. Oratorio: eventi estate 2011<br />

La stagione sportiva sta volgendo<br />

al termine: quasi tutte le<br />

squadre si sono impegnate al<br />

meglio per raggiungere il “traguardo”<br />

prefissato ad inizio stagione:<br />

in alcuni casi migliorando<br />

di molto i risultati del girone di<br />

andata, mentre in altri il risultato<br />

“sul campo” non è sempre<br />

stato pos<strong>it</strong>ivo... Nel frattempo<br />

stiamo organizzando alcuni<br />

appuntamenti per il prossimo<br />

periodo estivo.<br />

* In questi giorni sono aperte le<br />

iscrizioni la CORSO BASE DI<br />

KAYAK, che si svolgerà dal 4 al<br />

28 maggio: le lezioni pratiche si<br />

svolgeranno al sabato pomeriggio<br />

e la domenica presso la base<br />

nautica al Lido Nettuno di<br />

Sarnico (via Predore), mentre la<br />

lezione di acquatic<strong>it</strong>à sarà effettuata<br />

il mercoledì e il venerdì<br />

presso la piscina dell’OLIMPIC<br />

SPORT VILLAGE<br />

di VILLONGO.<br />

Tutti i corsi saranno<br />

tenuti dall'<br />

istruttore UISP<br />

M a s s i m o<br />

Brescianini o da un<br />

Istruttore qualificato.<br />

I kayak e l'attrezzatura sono<br />

messi a disposizione dal CSI<br />

Oratorio Sarnico Kayak e sono<br />

a utilizzabili da tutti i tesserati<br />

CSI Kayak: è possibile prenotare<br />

“on-line” orario e giorno, direttamente<br />

sul s<strong>it</strong>o Internet del<br />

Gruppo Kayak, indirizzo<br />

http://csikayaksarnico.altervista.o<br />

rg/<br />

* Comunichiamo che, per la<br />

buona organizzazione tecnica e<br />

logistica della stagione sportiva<br />

2011/2012 del settore CAL-<br />

CIO, è stato stabil<strong>it</strong>o che la preiscrizione<br />

dei giocatori dovrà<br />

avvenire entro il 30 giugno 2011<br />

mediante la compilazione e la<br />

consegna in Sede del modulo<br />

distribu<strong>it</strong>o ai gen<strong>it</strong>ori o ai giocatori:<br />

non verranno più accettate<br />

iscrizioni oltre tale data (salvo<br />

che per comprovati e validi<br />

motivi, ad insindacabile decisione<br />

del direttivo). Per maggiori<br />

informazioni potete contattare il<br />

Sig. Renato Carminati al num.<br />

335 678 551.<br />

* Dal 27 al 29 maggio si svolgerà<br />

la “3XQUADER – EDIZIO-<br />

NE 2011”: tre giornate di<br />

SPORT al “Quader” di via<br />

Libertà, dove ci sarà la possibil<strong>it</strong>à<br />

di usufruire del SERVIZIO BAR<br />

e CUCINA, attivo tutte le sere.<br />

Si stanno definendo le attiv<strong>it</strong>à<br />

per gli “atleti”: nelle tre serate si<br />

svolgeranno le fasi finali dei<br />

quattro tornei di CALCIO per<br />

le categorie Pulcini, Esordienti,<br />

Giovanissimi e Juniores (i tornei<br />

inizieranno nelle serate precedenti);<br />

i vari tornei di VOLLEY<br />

(per ragazzi/e, ecc), le “sfide” a<br />

TENNIS TAVOLO e, se nevicherà,<br />

anche una lezione di<br />

SNOWBOARD…<br />

Di tutto ciò vi aggiorneremo nel<br />

prossimo numero di questa rivista.<br />

Nel frattempo, se volete<br />

maggiori informazioni o notizie<br />

più aggiornate, vi inv<strong>it</strong>iamo a vis<strong>it</strong>are<br />

il nostro s<strong>it</strong>o Internet:<br />

www.csioratoriosarnico.<strong>it</strong>,<br />

CSI ORATORIO SARNICO:<br />

Daniele Giudici<br />

Il clan del gruppo scout Sarnico 1° si rende disponibile per attiv<strong>it</strong>à di autofinanziamento finalizzate<br />

allo svolgimento delle proprie attiv<strong>it</strong>à. Si propone per:<br />

•Animazione di feste per bambini<br />

•Piccoli lavoretti (giardinaggio, pulizia cantine e soff<strong>it</strong>te)<br />

Per informazioni contattare:<br />

Marta F., 3478016704, marta-attack@hotmail.<strong>it</strong>; oppure clan@scoutsarnico1.org


di Michael Longhi (dal s<strong>it</strong>o UPEE)<br />

Il dig<strong>it</strong>ale nelle sale della comun<strong>it</strong>à<br />

La nuova tappa dei nostri cineteatri<br />

Ci sono domeniche pomeriggio nelle quali gli<br />

oratori si riempiono di famiglie e bambini. Ci<br />

sono i cortili, i giochi organizzati dagli animatori<br />

in queste domeniche invernali. In alcune realtà<br />

non ci si ferma qui: la domenica pomeriggio l’oratorio<br />

diviene il luogo dove andare a vedere<br />

un bel film nella sala della comun<strong>it</strong>à. Magari un<br />

film di animazione, oppure qualche commedia<br />

per la famiglia. Sono domeniche speciali quelle<br />

dove i film entrano in oratorio. Il cinema in oratorio<br />

diviene appuntamento fisso per le<br />

famiglie e strumento culturale e pastorale. In<br />

secondo luogo il film viene sempre più utilizzato<br />

come strumento e mezzo educativo: diventa<br />

lo sfondo sul quale rileggere le proprie esperienze,<br />

le proprie emozioni, la propria v<strong>it</strong>a.<br />

Diventa un canale alla riscoperta di se stessi e<br />

quindi una ricchezza ed un formidabile strumento<br />

per tutti gli educatori e per i nostri oratori.<br />

La Sala della comun<strong>it</strong>à<br />

La sala della comun<strong>it</strong>à in una parrocchia<br />

accoglie tutti. Un film in oratorio respira e parla<br />

di una comun<strong>it</strong>à che si incontra e cammina<br />

insieme. Una comun<strong>it</strong>à che si gode il piacere e<br />

la gioia di guardare uno spettacolo e di<br />

crescere con esso. Una comun<strong>it</strong>à che riscopre<br />

nella propria sala l’essere famiglia legata dagli<br />

intenti, dalle esperienze e dalle emozioni che<br />

un film, per esempio, può donare. La sala della<br />

comun<strong>it</strong>à è un bene da custodire e condividere,<br />

e per questo motivo è utile tenersi<br />

aggiornati su tutti i suoi nuovi possibili orizzonti.<br />

La transizione al dig<strong>it</strong>ale<br />

Le comun<strong>it</strong>à e gli oratori si trovano in questi<br />

tempi ad un cambiamento che toccherà piano<br />

piano ogni realtà: il futuro dei cineteatri parla di<br />

«dig<strong>it</strong>alizzazione» dei sistemi di proiezione. È<br />

un passo che porta ad un ulteriore arricchi-<br />

mento di questo luogo tanto caro ed importante<br />

per tutte le parrocchie. L’Associazione<br />

Cattolica Esercenti Cinema (Acec) in collaborazione<br />

con la Sas di Bergamo ha proposto<br />

sabato 19 febbraio il convegno<br />

«il Dig<strong>it</strong>ale nella Sala della<br />

Comun<strong>it</strong>à: gestire la transizione».<br />

Questo convegno ha<br />

affrontato la «questione del dig<strong>it</strong>ale»<br />

per fare il punto sullo<br />

stato dell’arte, permettendo<br />

così ai partecipanti di approfondire<br />

il tema acquisendo elementi di<br />

conoscenza e riferimenti utili ad indirizzare<br />

eventuali scelte per il futuro. È fondamentale, in<br />

questa fase di transizione, avere le idee chiare<br />

per orientarsi correttamente nella rapida dig<strong>it</strong>alizzazione<br />

dell’esercizio cinematografico. Una<br />

tappa che diventerà fondamentale per le<br />

numerose sale della comun<strong>it</strong>à chiamate a unire<br />

un’alta progettual<strong>it</strong>à a risorse spesso lim<strong>it</strong>ate.<br />

Il convegno<br />

L’«Acec», organizzatore del convegno, è una<br />

associazione cattolica da molti anni punto di<br />

riferimento per i responsabili del settore cinematografico.<br />

Nel suo statuto l’Acec si prefigge,<br />

con final<strong>it</strong>à pastorali e culturali, di promuovere<br />

la realizzazione della «sala della comun<strong>it</strong>à»,<br />

favorire la sua gestione e supportare l’importanza<br />

educativa di questo luogo. Il convegno ha<br />

visto il suo inizio nell’introduzione a cura di<br />

Francesco Giraldo, segretario generale<br />

dell’Acec. La prima parte è stata dedicata alla<br />

presentazione del tema con interventi sul dig<strong>it</strong>ale,<br />

sulle prospettive future e sulle vie da<br />

seguire per la transizione. Nella seconda parte<br />

del convegno sono state invece illustrate esperienze<br />

di realtà che hanno già compiuto il passo<br />

della dig<strong>it</strong>alizzazione, come quella del cinema<br />

bergamasco «Conca Verde».


La Via della<br />

Croce<br />

8 aprile 2011<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 29


R I F L E T T I A M O<br />

a cura della redazione - lettera firmata<br />

Carissima, ci hai chiesto di pubblicare questo tuo scr<strong>it</strong>to<br />

anche se è stato redatto a Natale. Non solo te lo pubblichiamo<br />

ma vogliamo che lo stesso sia motivo di riflessione.<br />

Grazie<br />

Come tutti gli anni una settimana prima pensavo<br />

come sarebbe stato il Natale ... regalini per i miei<br />

cari, un pranzo un po' speciale tutti assieme; andare<br />

alla messa della vigilia e quella del giorno di Natale,<br />

come al sol<strong>it</strong>o.<br />

Invece per una febbre che mi è venuta che in certi casi<br />

può essere pericolosa, ringrazio il Signore che nel mio<br />

caso non lo è stata, sono andata a Bergamo in ospedale.<br />

La strada piena di traffico il mattino presto, ci siamo detti<br />

vanno a fare le compere di Natale per domani, invece<br />

entrati nel reparto dove vado di sol<strong>it</strong>o mi sono accorta<br />

che la stanza grande per quelli che aspettano il turno per<br />

fare la terapia era piena come gli altri giorni ... aspettavano<br />

tutti il loro turno.<br />

Lì non correva nessuno, erano tutti sereni nel servire chi<br />

aveva bisogno. I medici e gli infermieri sembravano angeli,<br />

erano più disponibili del sol<strong>it</strong>o, anche volontari regalando<br />

biscotti e sorrisi.<br />

Era la vigilia di Natale anche per loro. lo fin<strong>it</strong>a la vis<strong>it</strong>a<br />

medica sono passata davanti alla sala d'attesa per tornarmene<br />

a casa e ho sent<strong>it</strong>o, insieme a mia figlia, un gran<br />

senso di colpa perché loro erano ancora lì, chissà a che<br />

ora sarebbero tornati a casa; io e lei ci siamo guardati<br />

negli occhi ... gli altri giorni salutavamo con un semplice<br />

"buon giorno", ma dal profondo del cuore abbiamo detto<br />

30 - ilPORTO Apr. 2011<br />

“...Lì in quella corsia c’era il più<br />

bel presepe del mondo”<br />

ad alta voce "Buon Natale".<br />

Le loro facce e i loro occhi si sono illuminati: Gesù Bambino<br />

sorrideva con i loro occhi, il loro cuore era la culla.<br />

Gesù Bambino nasceva nel loro cuore, nasceva con loro<br />

e per loro. lo poi ero un po' triste per non poter andare<br />

a messa per la febbre e pensai alle parole di un'amica<br />

speciale, che quest'anno sono 10 anni che è morta, mi<br />

disse felice un giorno: "Sai che dono ho avuto oggi? Io<br />

non sono potuta andare dal Signore ma il Signore è venuto<br />

da me a casa mia, un sacerdote le aveva portato<br />

l'Eucarestia. E così posso dire anch'io ho gustato quella<br />

gioia, Don Franco è venuto a Natale nella mia casa a portarmi<br />

il Signore e riempire il mio cuore. Ringrazio il Signore<br />

perché mi ha fatto il più bel regalo, lì in quella<br />

corsia c'era il più bel presepe del mondo.<br />

Il Gesù bambino che tutti vanno a comperare, il più bello<br />

è nel nostro cuore, specialmente per queste persone<br />

speciali l’incontrarlo ogni volta che fanno la terapia. Lui<br />

è lì con loro e con me e ci tiene la mano e soffre con noi<br />

perché è il nostro Padre e nessun Padre vuole vedere<br />

soffrire i propri figli.<br />

Noi sorridevamo con i Suoi occhi, nasce nel nostro


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Civis<br />

“Associazione Culturale Sarnon”<br />

Cos’éla, la g<strong>it</strong>a dèle vedove?. Con queste …incoraggianti<br />

parole il nostro Mons. Pierino Sacella ha accolto la com<strong>it</strong>iva<br />

degli oltre 50 soci dell’associazione culturale<br />

“Sarnon” che sabato 2 aprile, approf<strong>it</strong>tando della meravigliosa<br />

giornata quasi estiva, si sono recati a Modena per una g<strong>it</strong>a cultural<br />

- gastronomica. In effetti la percentuale delle “quote rosa”<br />

era piuttosto elevata (per gli amanti delle statistiche era l’80%)<br />

tant’è che gli 8 coraggiosi maschietti (autista e sottoscr<strong>it</strong>to<br />

compresi) che, loro malgrado, hanno dato l’adesione, al r<strong>it</strong>orno<br />

erano in uno stato emotivo passivo, quasi in trance.<br />

Eppure l’inizio era stato incoraggiante: almeno per i primi due<br />

chilometri le signore erano riusc<strong>it</strong>e a contenere la loro esuberanza<br />

e sul pullman regnava un’apparente calma. Già nell’attraversamento<br />

di Paratico si è cominciato ad evidenziare<br />

quello che la metà del pianeta da sempre ha sospettato e che<br />

l'altra metà, ovviamente ...con ampie argomentazioni negava<br />

e cioè che le donne parlano tre volte più degli uomini: una<br />

media, in s<strong>it</strong>uazioni normali (escludendo quindi la presenza di<br />

mia moglie e della Rosalia) di 20.000 parole al giorno per le<br />

femmine, contro le 7.000 dei maschi. Questo è confermato<br />

dallo studio di una psicologa americana, oltretutto “femminista”,<br />

pubblicato recentemente dal “N.W. Times” ed avvalorato<br />

dal proverbio bergamasco “Fomle e oche è tante anche<br />

quando i è poche”. Si potrebbe avanzare una prima e rapida<br />

ipotesi, che rischierebbe però di essere contrassegnata come<br />

32 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Una giornata fra cultura<br />

e buona cucina<br />

Il gruppo dell’Associazione culturale “Sarnon”<br />

''maschilista'', secondo la quale gli uomini, invest<strong>it</strong>i da questa<br />

abbondante capac<strong>it</strong>à di linguaggio, non riescono a replicare in<br />

quanto troppo impegnati ad ascoltare.<br />

Continuo con la cronaca della giornata che ho trascorso (comunque<br />

con molto piacere) insieme ai miei compagni di viaggio<br />

di ambo in sessi.<br />

All’arrivo in piazza Roma a Modena ci aspetta don Pierino (lasciamo<br />

da parte il monsignore, oggi è don Pierino e basta) ed<br />

insieme andiamo a vis<strong>it</strong>are il Duomo. Nel trag<strong>it</strong>to a piedi, le signore,<br />

pur manifestando una …contenuta vivac<strong>it</strong>à, non passano<br />

del tutto inosservate ai modenesi, gente tosta, grandi<br />

lavoratori, intraprendenti, concreti, goderecci ma, come i bergamaschi,<br />

anche un po’ brontoloni.<br />

La bellissima cattedrale romanica datata 1099 nella quale presta<br />

servizio (non dall’anno mille ovviamente) don Gregorio<br />

Colosio nativo di Vigolo. Purtroppo il tempo a disposizione è<br />

poco; non possiamo rimanere molto tempo con lui e nemmeno<br />

godere la bellezza della torre civica, la “Ghirlandina” dichiarata<br />

dall’UNESCO, insieme alla cattedrale e a piazza<br />

Grande, “patrimonio dell’uman<strong>it</strong>à”. E’ in fase di restauro, nascosta<br />

da un telone sul quale sono riportate discutibili figure<br />

geometriche di vari colori.<br />

Terminata la vis<strong>it</strong>a alla cattedrale torniamo in piazza Roma<br />

sede dell’Accademia Mil<strong>it</strong>are. L’Accademia è s<strong>it</strong>uata all’interno<br />

del palazzo Ducale realizzato a partire dal 1658 dall’arch<strong>it</strong>etto


Bartolomeo Avanzini, collaboratore del<br />

Bernini e cresciuto alla scuola del Vignola,<br />

che trasformò il castello, dimora saltuaria<br />

del duca Obizzo d’Este primo signore<br />

di Modena, in residenza della<br />

famiglia degli Estensi. Qui il nostro monsignore<br />

è di casa, è infatti il cappellano<br />

mil<strong>it</strong>are. Abbiamo a disposizione una<br />

guida che, con competenza, ci fa vistare<br />

alcune delle innumerevoli stanze di questo<br />

meraviglioso palazzo. La guida stessa,<br />

un fascinoso sessantacinquenne ex ufficiale<br />

dell’eserc<strong>it</strong>o, si affeziona alla nostra<br />

com<strong>it</strong>iva al punto tale che ci segue sul<br />

pullman dandoci altre informazioni su<br />

Modena e sui benefici effetti dell’aceto<br />

balsamico e del formaggio grana tipico<br />

modenese.<br />

Alle ore 13.00, all’arrivo a Torre Maina<br />

Gorzano - un tiro di schioppo da Maranello<br />

– comun<strong>it</strong>à religiosa di Monsignor<br />

Sacella, la fase “artistico-culturale” della<br />

g<strong>it</strong>a è terminata ed inizia quella “gastronomica”<br />

altrettanto interessante. Nei locali<br />

della parrocchia SS. Pietro e Paolo i<br />

volontari hanno predisposto squis<strong>it</strong>i<br />

piatti presentati da un accattivante menù<br />

con scr<strong>it</strong>to: “Vis<strong>it</strong>a degli amici di Sarnico<br />

- Convivio con prodotti tipici della cucina<br />

modenese”. Si va dalla “gramigna<br />

alla bersagliera”, ai famosi “gnocchi fr<strong>it</strong>ti<br />

e tigelle caldi sui quali vengono adagiati<br />

meravigliosi affettati misti. Formaggi tipici,<br />

e tranci di crostata fatta in casa, l’immancabile<br />

caffè e il tipico nocino concludono<br />

il gustosissimo pranzo che è<br />

stato innaffiato da schiette e vivaci bottiglie<br />

di Lambrusco.<br />

Per gli astemi (pochi in ver<strong>it</strong>à): acqua fresca<br />

della fonte parrocchiale.<br />

Viene improvvisato un coro al quale si<br />

aggrega la fascinosa guida, rimasta con<br />

noi a pranzo. Non ci si dimentica del<br />

150° dell’un<strong>it</strong>à d’Italia e quindi viene intonato<br />

l’inno di Mameli a cui fa segu<strong>it</strong>o<br />

il meno noto ma, almeno per noi, altrettanto<br />

coinvolgente inno del nostro<br />

paese: “Sarnico” viene scand<strong>it</strong>o a gran<br />

voce da tutti, femmine e maschi.<br />

Fascino medievale, capolavori d’arte e la<br />

consueta osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à di don Pierino: la<br />

terra emiliana conquista sempre per la<br />

sua bellezza e, non da ultimo, per la sua<br />

cucina inim<strong>it</strong>abile. Una tradizione che tra<br />

i suoi gioielli ha il celebre “aceto balsamico”,<br />

prodotto ancor oggi nelle antiche<br />

acetaie seguendo un r<strong>it</strong>uale<br />

secolare. L'<strong>it</strong>inerario sulle tracce di questo<br />

prodotto unico tocca, naturalmente,<br />

Modena, per poi spostarsi sulle colline<br />

attorno a Reggio Emilia. Proseguiamo<br />

quindi l’<strong>it</strong>inerario gastronomico vis<strong>it</strong>ando,<br />

a poche centinaia di metri, l’”Acetaia<br />

Clara” un’occasione per scoprire i passaggi<br />

che stanno dietro alla produzione<br />

del famoso aceto balsamico, un prodotto<br />

unico, tutelato da un severissimo<br />

consorzio. I segreti della produzione<br />

sono nelle mani di poche famiglie che si<br />

tramandano da generazioni le ricette e<br />

i caratteristici luoghi dove viene prodotto:<br />

le acetaie. “Per riconoscerlo – ci<br />

dice il mastro acetaio - bisogna fare attenzione<br />

al colore, bruno scuro lucente,<br />

e alla dens<strong>it</strong>à, simile a quella di uno sciroppo.<br />

Caratteristiche che vanno di pari<br />

passo con il gusto, agrodolce e corposo<br />

e al profumo penetrante e allo stesso<br />

tempo dolce”. Un bouquet ottenuto<br />

con una lavorazione lenta e paziente che<br />

ha come fase clou il lunghissimo invecchiamento<br />

del mosto d'uva cotto, che<br />

avviene in una batteria di botticelle di<br />

cinque o sei legni diversi - castagno, gi-<br />

Bancarella dei libri usati: cercasi volontari, occorre dare una mano<br />

Un appello a tutti i volonatri e a Sarnico ce ne sono tanti, che possono offrire il loro<br />

contributo al proseguo dell’iniziativa della “Bancarella del libro usato” che si tiene<br />

ogni domenica dal novembre dello scorso anno.<br />

Se volete aderire a questa richiesta dando la vostra disponibil<strong>it</strong>à a collaborare nella<br />

vend<strong>it</strong>a dei libri, siete pregati di dare il vostro nominativo a Maria Grazia Locatelli tel.<br />

349-3306123 o rivolgervi a Giovanni Viviani in contrada, presso il negozio di frutta e<br />

verdura “Dicotteedicrude”.<br />

Chi invece volesse offrire dei libri usati (no libri di testo) li può portare direttamente<br />

alla bancarella in via Lantieri o può contattare Maria Grazia o Giovanni.<br />

Il ricavato di tutto andrà a beneficio delle opere parrocchiali. la redazione<br />

nepro, gelso, rovere, ciliegio, frassino - e<br />

di capienza sempre minore. Un processo<br />

lunghissimo, che dura dai 12 ai 25<br />

anni. Tutti, ovviamente, ne approf<strong>it</strong>tano<br />

per acquistarne una bottiglietta da 10<br />

euro. L'aceto balsamico vero costa<br />

come l'oro, una boccetta da 40 ml con<br />

25 anni di invecchiamento può costare<br />

oltre 120 euro. Più abbordabile è il<br />

prezzo del formaggio Parmigiano (circa<br />

13 euro il Kg) stagionato che acquistiamo<br />

nel caseificio poco lontano dall’acetaia.<br />

La g<strong>it</strong>a si conclude qui. Salutiamo don<br />

Pierino a la cordialissima mamma Caroli<br />

(ottima forchetta) che è stata con noi<br />

tutto il pomeriggio. Nel viaggio di r<strong>it</strong>orno<br />

le “quote rosa” si fanno sentire, eccome,<br />

riproponendo per i 220 km il coro improvvisato<br />

a Torre Maina.<br />

Qualcuno dice: “Perché non organizziamo<br />

il coro Sarnon?”; la proposta, fortunatamente<br />

non viene accettata.<br />

Personalmente sono convinto che a Sarnico,<br />

almeno a cori, siamo già abbastanza<br />

coperti.<br />

Sulla via del r<strong>it</strong>orno il presidente Achille<br />

Bellini ringrazia tutti per la bella giornata<br />

trascorsa, chi ha reso possibile questa<br />

g<strong>it</strong>a e soprattutto elogia il lavoro fatto<br />

da quanti e soprattutto …quante si impegnano<br />

per l’associazione Sarnon.<br />

A conclusione dell’articolo cerco di correre<br />

ai ripari per non giocarmi la reputazione<br />

dell’”altra metà del cielo” e<br />

ringrazio a mia volta, anche a nome dei<br />

miei 8 compagni di viaggio (autista compreso),<br />

le gentili signore che hanno<br />

riemp<strong>it</strong>o …anche di allegria e buonumore<br />

la giornata trascorsa.<br />

Le abbiamo ascoltate con piacere.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 33


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Gianfranco Gaspari<br />

Univers<strong>it</strong>à per la terza età<br />

Sono 153 gli iscr<strong>it</strong>ti ai corsi dell’Univers<strong>it</strong>à<br />

Siamo ormai arrivati alle celebrazioni<br />

per il XV anniversario di ist<strong>it</strong>uzione<br />

della nostra Univers<strong>it</strong>à.<br />

Vogliamo che sia un momento di<br />

grande gioia per tutti i nostri iscr<strong>it</strong>ti, ma<br />

anche che la ricorrenza lasci un segno<br />

nella c<strong>it</strong>tadinanza.<br />

Per questo abbiamo voluto inv<strong>it</strong>are<br />

tutti i c<strong>it</strong>tadini alla giornata conclusiva<br />

che avrà come luogo privilegiato il nostro<br />

Cine Junior.<br />

Ecco comunque in dettaglio, il programma<br />

della celebrazione.<br />

Lunedì 2 maggio avremo il piacere e<br />

34 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Associazione Anziani<br />

e Pensionati<br />

l’onore di avere a Sarnico il Sen.Prof.<br />

Mauro Ceruti, antropologo di fama<br />

mondiale, che chiuderà il ciclo di lezioni<br />

trattando il tema: “la funzione della cultura<br />

e dell’istruzione per un efficace<br />

dialogo interculturale”.<br />

Auspichiamo che vi sia la presenza di<br />

tutti i nostri 153 iscr<strong>it</strong>ti per concludere<br />

in bellezza questo storico quindicesimo<br />

anno di attiv<strong>it</strong>à culturale.<br />

Mercoledì 11 maggio, ore 15.00, r<strong>it</strong>rovo<br />

presso il Cine Junior con i dirigenti dell’Anteas<br />

di Bergamo, i Presidenti delle<br />

altre 25 Univers<strong>it</strong>à della provincia as-<br />

sieme a tutte le autor<strong>it</strong>à ed alla popolazione.<br />

Dopo un singolare omaggio al<br />

150° anniversario dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia, la<br />

relazione finale del presidente provinciale<br />

e direttore dr. Mario Fiorendi, il saluto<br />

delle autor<strong>it</strong>à e l’eventuale<br />

intervento degli inv<strong>it</strong>ati e dei corsisti.<br />

Siamo certi che sarà un pomeriggio da<br />

ricordare sempre.<br />

Vi aspettiamo entusiasti.<br />

Nel corso della cerimonia si esibirà il<br />

coro “I canterini del Sebino” diretto da<br />

Silvio Belotti.<br />

TORNATA ELETTORALE<br />

Vi abbiamo già anticipato nel numero precedente ed ora siamo in grado di informarvi che le operazioni<br />

di voto avranno luogo venerdì 13 maggio presso il salone della sede, dove le operazioni ai seggi inizieranno<br />

alle ore 9.00 per chiudere defin<strong>it</strong>ivamente alle ore 16.00; seguirà immediatamente lo scrutinio delle schede<br />

e la proclamazione degli eletti da parte del Presidente della Commissione elettorale. Sulle modal<strong>it</strong>à di<br />

voto già abbiamo detto, la più calda raccomandazione invece riguarda la venuta ai seggi: aspettiamo solo<br />

tanta, tanta partecipazione per intraprendere con più entusiasmo un triennio di intenso lavoro e di convinta<br />

partecipazione da parte di tutti. Arrivederci agli incontri di cui sopra!


Appuntamento al teatro Junior venerdi 29 aprile per la<br />

IV rassegna teatrale “Sarnek che gregna” (Sarnico che<br />

ride). Ecco il programma:<br />

Venerdì 29 aprile<br />

Compagnia dialettale “Isolabella” di Villongo<br />

“Ocio Ada ... Arda Ida” regia di Franco Brescianini.<br />

Venerdì 6 maggio<br />

Compagnia “don Michele Signorelli” di Predore<br />

“Le bale le gh'à le gambe cürte” di V. Barino e M. Fraccaroli,<br />

regia di Oliviero Lanza e V<strong>it</strong>torio Fedreghini.<br />

Venerdì 13 maggio<br />

Crazy Company for don John<br />

“Brèsa - Atalanta, ol derby dè l’Oi”<br />

Per l’occasione sarà presente in sala il cap<strong>it</strong>ano dell’Atalanta<br />

Brèsa-Atalanta ol derby dè l’Oi<br />

Commedia dialettale dedicata da Mario Dometti al<br />

suo ex alunno ed amico Gian Paolo Bellini “il vero<br />

cap<strong>it</strong>ano dell’Atalanta”.<br />

Bepi Ruggeri, capo della curva nord neroazzurra, vuole<br />

andare in pensione, i figli non hanno alcuna intenzione<br />

continuare nella gestione dell'azienda agricola di famiglia<br />

per cui, visti i magri prof<strong>it</strong>ti ed esortato dall’energica moglie,<br />

decide di vendere tutto.<br />

T E A T R O<br />

a cura della redazione<br />

Rassegna dialettale<br />

“Sarnek che gregna”<br />

Gian Paolo Bellini al quale è dedicata la commedia.<br />

Venerdì 20 maggio<br />

compagnia dialettale “Aurora” di Villa d’Almè<br />

“Quando ol padèr al và fò de üso” di Nando V<strong>it</strong>ali, traduzione<br />

di Carletto Capelli e con la regia di Massimo Rota.<br />

Giovedì 26 maggio, conclusione della rassegna con i giovani<br />

dell’oratorio di Villongo, “Gli Aristogatti” nel musical “Casa<br />

dolce casa” con testi e regia di Giuliano C<strong>it</strong>aristi.<br />

Osp<strong>it</strong>e della serata sarà il cantante dialettale “P<strong>it</strong>er Barcella” a<br />

cui faranno segu<strong>it</strong>o le premiazioni per il miglior regista, i migliori<br />

attori protagonisti e non protagonisti, sia maschili che<br />

femminili e premio speciale per la miglior interpretazione in<br />

memoria di Domenico Savoldi.<br />

L’orario d’inizio è fissato per le ore 21.00 e l’incasso della rassegna<br />

sarà devoluto per la ristrutturazione della chiesa.<br />

Vi aspettiamo numerosi.<br />

Interessato all'affare è Luigino Corioni di Polpenazze in<br />

provincia di Brescia, supertifoso delle rondinelle ed appartenente<br />

al frangia “Terrore biancoazzurro”.<br />

Ordine tassativo però delle mogli non rivelare fino alla<br />

firma dell’atto la rispettiva fede calcistica.<br />

Il notaio, imprudentemente ha però fissato il preliminare<br />

di compravend<strong>it</strong>a il 30 settembre 2001, proprio il giorno<br />

dell'indimenticabile derby Brescia Atalanta - la part<strong>it</strong>a di<br />

Mazzone imbufal<strong>it</strong>o sotto la tribuna dei tifosi nerazzurri-.<br />

A complicare le cose P<strong>it</strong>er Glen, il figlio del Bepi, si è fidanzato<br />

con Sue Ellen, una ragazza bresciana.<br />

Lascio al pubblico immaginare cosa inventeranno nel<br />

corso del pomeriggio, i due supertifosi costretti a disertare<br />

lo stadio, per avere informazioni sull’andamento<br />

della part<strong>it</strong>a.<br />

Una commedia spassosa, ricca di gag di stampo cabarettistico<br />

tipiche della Crazy Company for don John, incalzante<br />

e godibilissima, che farà divertire lo spettatore<br />

dall’inizio fino all’imprevedibile finale.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 35


D A L C O M U N E<br />

a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa del Comune<br />

Autor<strong>it</strong>à regionali, provinciali e c<strong>it</strong>tadine insieme a tanti<br />

sarnicesi hanno presieduto all’inaugurazione ufficiale<br />

della nuova RSA Faccanoni Onlus che ha aperto le<br />

porte proprio lo scorso 9 <strong>Aprile</strong> sotto un sole tipicamente<br />

estivo.<br />

Gli Assessori Regionali Marcello Raimondi e Daniele Belotti,<br />

insieme al Consigliere Regionale Carlo Saffioti ed a consiglieri<br />

provinciali, hanno espresso la loro soddisfazione per la<br />

nuova struttura che garantirà un servizio davvero importante<br />

sul terr<strong>it</strong>orio bergamasco.<br />

Ad aprire la cerimonia di inaugurazione il nostro Sindaco<br />

Franco Dometti, che dopo avere ricordato i fondatori della<br />

Casa di Riposo, ha ringraziato in modo particolare il Consiglio<br />

di Amministrazione, con il suo Presidente Dott. Mazza<br />

Giuseppe ed i tanti volontari e i dipendenti che ogni giorno<br />

collaborano con la RSA, affinchè la permanenza degli anziani<br />

nella struttura sia ogni giorno serena e sicura.<br />

La struttura, vis<strong>it</strong>ata da tanti c<strong>it</strong>tadini sub<strong>it</strong>o dopo la benedizione<br />

del Parroco Don Luciano Ravasio e il taglio del nastro,<br />

è in funzione da circa due mesi, in sost<strong>it</strong>uzione della casa di<br />

riposo di Via Faccanoni che per circa 30 anni è stata il punto<br />

di riferimento non solo per la nostra c<strong>it</strong>tadina ma anche per<br />

il terr<strong>it</strong>orio del Basso Sebino .<br />

La nuova RSA, la cui struttura copre un’area di circa 8.000<br />

mq, di cui quasi 3.000 destinati ad aree esterne attrezzate,<br />

può essere defin<strong>it</strong>a come una residenza san<strong>it</strong>aria assist<strong>it</strong>a<br />

extra ospedaliera finalizzata ad offrire accoglienza ma anche<br />

e soprattutto prestazioni di tipo san<strong>it</strong>ario.<br />

36 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Taglio del nastro per la<br />

nuova RSA Faccanoni<br />

Il sindaco “Momento importante per la nostra c<strong>it</strong>tadina e per il nostro terr<strong>it</strong>orio”<br />

Due sono infatti le principali funzioni della nuova<br />

casa di riposo: da un lato l’accoglienza alle persone<br />

anziane che possono usufruire di un servizio di assistenza<br />

completa 24 ore su 24, in un edificio completamente<br />

nuovo dotato di attrezzature moderne<br />

e dall’altro un servizio aperto anche agli esterni fatto<br />

di prestazioni san<strong>it</strong>arie di vario tipo, dalla riabil<strong>it</strong>azione<br />

alle consulenze psichiatriche. Insomma un<br />

vero e proprio punto di riferimento sul terr<strong>it</strong>orio<br />

dal punto di vista assistenziale ma anche san<strong>it</strong>ario.<br />

L’edificio si sviluppa su due livelli principali fuori terra<br />

e su un livello interrato per un totale di 104 posti<br />

letto a disposizione. Tutte le stanze sono caratterizzate<br />

da ampi spazi e da macchinari ed attrezzature<br />

che facil<strong>it</strong>ano il trasporto e i movimenti dei pazienti<br />

dal letto.<br />

La nuova RSA, oltre ad offrire sia camere condivise che camere<br />

singole, dispone anche di 7 cucine a disposizione degli<br />

osp<strong>it</strong>i, 5 locali adib<strong>it</strong>i per i pasti, 6 ampi soggiorni, una lavanderia,<br />

una stireria e una palestra al primo piano con spogliatoio<br />

e depos<strong>it</strong>o attrezzi, utile sia per gli osp<strong>it</strong>i che per i<br />

pazienti del servizio riabil<strong>it</strong>ativo.<br />

All’interno della nuovissima casa di riposo inoltre prestano<br />

servizio circa 30 dipendenti fissi tra personale medico, personale<br />

para-san<strong>it</strong>ario e impiegati amministrativi a cui vanno<br />

aggiunti oltre 30 collaboratori esterni e due medici liberi<br />

professionisti.<br />

“L’inaugurazione della nuova RSA- a parere del nostro Sindaco<br />

- ha rappresentato un momento davvero importante:<br />

la nostra c<strong>it</strong>tadina e il nostro terr<strong>it</strong>orio potranno infatti contare<br />

su una nuova struttura davvero completa, moderna, efficiente.<br />

Una struttura che, al contempo, garantisce un servizio di<br />

qual<strong>it</strong>à per i nostri anziani e allo stesso tempo offre un servizio<br />

di assistenza san<strong>it</strong>aria utile per tutta la nostra zona.”<br />

“La nuova struttura- ha sottolineato Giuseppe Mazza, Presidente<br />

della RSA Faccanoni- è stata studiata per ricevere i<br />

nostri osp<strong>it</strong>i all’interno di una realtà accogliente ma soprattutto<br />

pronta a rispondere a tutte le loro esigenze, mediche,<br />

san<strong>it</strong>arie e non solo. Il nostro punto di forza è rappresentato,<br />

oltre che dalle nuove apparecchiature e dai nuovi spazi,<br />

da un personale scrupoloso, preparato, attento alle necess<strong>it</strong>à<br />

degli anziani, considerati non solo come pazienti ma soprattutto<br />

come osp<strong>it</strong>i”.


Apr. 2011 ilPORTO - 37


D A L C O M U N E<br />

a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa del Comune<br />

Il tema dei posti auto è al centro<br />

dell’interesse dell’amministrazione<br />

comunale per due diversi<br />

aspetti.<br />

Il primo si sofferma sulla questione<br />

legata alle piazzole riservate ai<br />

portatori di handicap.<br />

Su iniziativa del Sindaco Franco<br />

Dometti infatti le persone diversamente<br />

abili potranno parcheggiare<br />

all’interno della nostra c<strong>it</strong>tadina<br />

non solo nei posti auto a loro dedicati<br />

ma, qualora questi siano<br />

completamente occupati, anche<br />

nelle altre postazioni a pagamento,<br />

senza alcun lim<strong>it</strong>e di tempo.<br />

In altre parole, come è stato ribad<strong>it</strong>o<br />

all’interno del Consiglio Comunale<br />

dello scorso 31 Marzo<br />

38 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Posti auto: le iniziative della<br />

nostra Amministrazione<br />

Agevolazioni per i diversamente abili e parcheggi gratu<strong>it</strong>i<br />

nel periodo pasquale dal 23 al 25 aprile<br />

foto di Bruno Faglia<br />

2011, se un disabile giunge a Sarnico<br />

e trova occupati tutti i posteggi<br />

riservati per i portatori di<br />

handicap, può lasciare la sua vettura<br />

in qualsiasi altro parcheggio<br />

senza pagare alcunchè. Proprio per<br />

dare visibil<strong>it</strong>à a questa opportun<strong>it</strong>à,<br />

l’amministrazione realizzerà dei<br />

cartelli informativi da appendere<br />

negli spazi dedicati ai portatori di<br />

handicap.<br />

“Si tratta di una misura che r<strong>it</strong>eniamo<br />

doverosa- ha fatto sapere il<br />

primo c<strong>it</strong>tadino- oltre che un servizio<br />

indispensabile per fare in<br />

modo che le persone disabili non<br />

siano in alcun modo ostacolate<br />

nella v<strong>it</strong>a c<strong>it</strong>tadina, tantomeno nell’utilizzo<br />

dei posti auto. Detto que-<br />

sto mi preme anche sottolineare<br />

che, come si evince da una ricerca<br />

effettuata presso la Polizia Locale,<br />

le infrazioni legate all’abuso delle<br />

aree di parcheggio riservate per i<br />

portatori di handicap sono circoscr<strong>it</strong>te<br />

e non cost<strong>it</strong>uiscono una<br />

preoccupazione allarmante. Segno<br />

questo, a mio parere, che i c<strong>it</strong>tadini<br />

di Sarnico ed i frequentatori del<br />

nostro paese non hanno bisogno<br />

di altra cartellonistica per avere a<br />

cuore le difficoltà delle persone diversamente<br />

abili”.<br />

Rimanendo sempre in tema di<br />

posti auto la nostra amministrazione<br />

ha deciso che, in occasione<br />

delle festiv<strong>it</strong>à pasquali, tutti i parcheggi<br />

potranno essere utilizzati<br />

gratu<strong>it</strong>amente.<br />

Chiunque si recherà al parchimetro<br />

mun<strong>it</strong>o di monetine per la<br />

sosta troverà infatti una gradevole<br />

sorpresa: nelle giornate di sabato<br />

23, domenica 24 e lunedì 25 <strong>Aprile</strong><br />

le macchinette per il pagamento<br />

saranno infatti coperte da una parking<br />

bag ovvero da una simpatica<br />

fodera creata per l’occasione che,<br />

al posto di ricordare le tariffe per<br />

la sosta, avrà invece impressi gli auguri<br />

di Buona Pasqua dell’amministrazione<br />

comunale.<br />

Una scelta decisamente curiosa<br />

che ci auguriamo possa essere un<br />

motivo in più per i turisti e vis<strong>it</strong>atori<br />

fuoriporta per scegliere Sarnico<br />

per le proprie vacanze<br />

pasquali ed il proprio tempo li-


Giovani amministratori crescono<br />

Non ha dubbi il Sindaco del Consiglio Comunale dei Ragazzi<br />

Lorenzo Valenti: l’esperienza da primo c<strong>it</strong>tadino in<br />

versione baby è entusiasmante.<br />

E anche la collega Miriam Tagli, Assessore al Bilancio, non nasconde<br />

l’orgoglio di una carica tanto importante vissuta in maniera<br />

“adolescenziale” ma non per questo con meno serietà.<br />

Purtroppo però il mandato di questi giovani amministratori eletti<br />

in segu<strong>it</strong>o ad una campagna elettorale “mica da ridere, vera, con<br />

tanto di volantini e slogan” ( parole del primo c<strong>it</strong>tadino Valenti) è<br />

quasi giunto a termine: scadrà infatti nel prossimo giugno 2011.<br />

E quindi, come ogni amministrazione che si rispetti, è venuto il<br />

tempo dei bilanci.<br />

Un resoconto all’insegna della pos<strong>it</strong>iv<strong>it</strong>à: tanto il lavoro che questi<br />

giovani ragazzi hanno intrapreso coinvolgendo tutti gli studenti<br />

delle scuole medie.<br />

A partire dall’organizzazione di numerosi eventi sportivi realizzati<br />

nel corso di questi due anni di mandato fino ad arrivare all’allestimento<br />

(ancora in corso) di una vera e propria videoteca<br />

a disposizione dell’Ist<strong>it</strong>uto Donadoni: film del noto regista Stanley<br />

Kubrick, documentari e molte altre pellicole possono essere ora<br />

utilizzate per affiancare lo studio di alcune tematiche trattate durante<br />

le lezioni.<br />

Ma il lavoro più grande, che è anche quello di cui il consiglio comunale<br />

dei ragazzi va maggiormente fiero, è rappresentato dal<br />

giornalino scolastico “Fuori dalla classe”.<br />

Una redazione ricca composta da membri del consiglio ma anche<br />

da altri studenti, interessati a cimentarsi con l’arte dello scrivere,<br />

ha dato v<strong>it</strong>a tra il 2009 e il 2010 ad un giornalino davvero ben<br />

fatto, forse uno dei più corposi in Italia a livello di giornalismo<br />

scolastico.<br />

Su ogni numero (ne escono un paio all’anno) compaiono articoli<br />

di attual<strong>it</strong>à, approfondimenti di temi scolastici tra storia, arte e<br />

letteratura, recensioni e punti di vista alternativi e, immancabile,<br />

una vera e propria intervista realizzata con qualche nome importante,<br />

punto di riferimento per i ragazzi.<br />

Il tutto sotto la preziosa collaborazione del prof. Sciacca dell’Ist<strong>it</strong>uto<br />

Donadoni, come sottolinea chi è stato in questi anni in prima<br />

linea per promuovere le attiv<strong>it</strong>à del consiglio comunale dei ragazzi:<br />

“Penso sia doveroso- ha fatto sapere Mario Bravi, consigliere<br />

comunale con delega alle pol<strong>it</strong>iche giovanili- ringraziare<br />

l’Ist<strong>it</strong>uto Donadoni e in particolar modo il prof. Sciacca per aver<br />

creduto in questo progetto promosso dalla nostra amministrazione<br />

e nello specifico dal tavolo delle pol<strong>it</strong>iche giovanili. Il consiglio<br />

dei ragazzi si è dimostrata un’esperienza pos<strong>it</strong>iva,<br />

coinvolgente, che ha saputo sensibilizzare alcuni giovani studenti<br />

all’impegno civico, alla cura della propria c<strong>it</strong>tadina, stimolandoli ad<br />

un confronto spontaneo su temi davvero importanti”.<br />

Ora non resta quindi che salutare questi giovani amministratori<br />

aspettando la prossima campagna elettorale! Il ringraziamento<br />

dell’amministrazione comunale “senior” va a tutti loro: a Lorenzo<br />

Valenti (Sindaco e delegato alla cultura), a Miriam Tagli (Assessore<br />

al Bilancio), a Andrea Boffelli (Vice-Sindaco e Assessore allo<br />

Sport), a Matteo Foresti (Assessore all' Ambiente) e a Alberto<br />

Morandi (Assessore ai Servizi Sociali).<br />

L’amministrazione comunale di Sarnico è lieta<br />

di augurare Buona Pasqua<br />

a tutta la c<strong>it</strong>tadinanza.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 39


D A L C O M U N E<br />

L’un<strong>it</strong>à d’Italia<br />

dei sarnicesi<br />

a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa del Comune<br />

...150 anni dopo gli Italiani ci sono...<br />

Una piazza Umberto I colma di persone ha accolto lo scorso 17<br />

marzo la manifestazione indetta dall’amministrazione comunale<br />

per festeggiare i 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à d’Italia.<br />

La partecipazione c<strong>it</strong>tadina è stata entusiasmante, non solo a livello di<br />

pubblico ma anche dal punto di vista delle associazioni che hanno<br />

ader<strong>it</strong>o in prima persona all’organizzazione dell’evento.<br />

Quattro i cori che si sono esib<strong>it</strong>i ( Il coro Effata, Callido, Il Castello e<br />

i Canterini del Sebino), oltre al corpo musicale c<strong>it</strong>tadino, alla scuola di<br />

danza Enjoy Dance con il ballerino della Scala di Milano Michele Vegis<br />

e alle scuole sarnicesi.<br />

Circa un migliaio di persone ha quindi ascoltato con attenzione i cenni<br />

di saluto delle autor<strong>it</strong>à c<strong>it</strong>tadine e regionali presenti alla manifestazione<br />

e gli stessi interventi che il Dott. Raffaele Rizzardi, gentile conduttore<br />

dell’evento, ha tratto dal libro di Giuseppe Bettera “Sarnico<br />

nel Risorgimento”.<br />

Il nostro Sindaco Franco Dometti, nel suo saluto, ha voluto fare alcune<br />

considerazioni riguardo a tutti noi, <strong>it</strong>aliani: “ […]150 anni dopo gli Italiani<br />

ci sono. Forse non siamo venuti granchè... ma in fondo non siamo<br />

così male. Soprattutto ci assomigliamo più di quanto non ci piaccia riconoscere:<br />

con grandi differenze tra Nord e Sud, tra c<strong>it</strong>tà e c<strong>it</strong>tà, magari<br />

perfino tra quartiere e quartiere. Ma ci sono qual<strong>it</strong>à che il<br />

Creatore o la Natura ha sparso a piene mani sulla nostra Penisola:<br />

estro, creativ<strong>it</strong>à, fantasia, intelligenza, umorismo, la nostra arte di arrangiarsi,<br />

la nostra tipica capac<strong>it</strong>à di dare il meglio nelle difficoltà”.<br />

Al tema del Risorgimento era dedicata anche la performance teatrale<br />

dell’attore Max Brembilla che ha rec<strong>it</strong>ato un estratto del testo di uno<br />

spettacolo presentato al Teatro Donizzetti e incentrato sulla figura di<br />

Gabriele Camozzi.<br />

I momenti più commoventi del pomeriggio in Piazza Umberto I sono<br />

stati però la lettura da parte di una bimba sarnicese di una poesia dedicata<br />

all’Italia e la grande coreografia creatasi tra l’Inno di Mameli rec<strong>it</strong>ato,<br />

la melodia dello stesso inno accennata a bocca chiusa dal Coro<br />

40 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Effata e dalla danza spettacolare del ballerino Vegis.<br />

Una coreografia non fatta solo di musiche e voci ma anche di colori,<br />

dei nostri colori: palloncini verdi, bianchi e rossi e piccole coccarde<br />

hanno ricordato a tutta la Piazza quali sono i colori della nostra Italia.<br />

L’amministrazione comunale non ha però terminato con l’evento del<br />

17 marzo i suoi festeggiamenti per i 150 anni dell’Un<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana.<br />

Nel mese di maggio infatti verranno organizzati tre incontri con<br />

esperti della storia risorgimentale in collaborazione con la Biblioteca<br />

di Sarnico e l’Associazione Sarnon: il prossimo 12 maggio appuntamento<br />

con lo storico Giuseppe Parlato, professore ordinario di Storia<br />

contemporanea presso la Facoltà di Interpretariato e Traduzione<br />

della Libera Univers<strong>it</strong>à degli Studi per l'Innovazione e le Organizzazioni<br />

(LUSPIO) di Roma, di cui è stato anche rettore dal 2006 al 2009 ; il<br />

26 maggio invece appuntamento con lo storico Marco Cimmino e, in<br />

data ancora da decidersi, ci sarà anche un terzo ed ultimo appuntamento<br />

con il sarnicese Raffaele Rizzardi. Tutti gli incontri si terranno<br />

presso il Centro Culturale Sebinia alle ore 21.00


Volontari cercasi<br />

L’amministrazione comunale di Sarnico è alla ricerca di persone che possano mettere<br />

a disposizione il loro tempo per aiutare alunni e ragazzi dell’ist<strong>it</strong>uto comprensivo E.<br />

Donadoni nella fase di attraversamento pedonale durante gli orari di apertura e chiusura<br />

delle scuole.<br />

L’amministrazione provvederà alla copertura assicurativa dei volontari che potranno prendere<br />

parte ad un breve corso informativo presso l’Ufficio della Polizia Municipale.<br />

Per informazioni si prega di rivolgersi all’Ufficio Servizi Sociali del Comune telefonando al<br />

numero 035/924152.<br />

Cresce l’Atletica Sarnico: giovani<br />

iscr<strong>it</strong>ti e tanti eventi in calendario<br />

Sono già una quarantina i giovani ragazzi di Sarnico che hanno<br />

deciso di iscriversi al settore giovanile dell’A.S.D Atletica aperto<br />

in occasione della stagione 2010/2011.<br />

Una disciplina relativamente giovane nella c<strong>it</strong>tadina sul Sebino che<br />

però, anche grazie all’interessamento dell’Assessorato allo Sport del<br />

Comune di Sarnico e alla collaborazione della locale Polisportiva,<br />

ha già susc<strong>it</strong>ato grande interesse tra gli sportivi della zona.<br />

Le attiv<strong>it</strong>à che l’associazione sportiva propone sono molte: si va dalla<br />

corsa al salto in lungo, dal salto in alto al lancio del vortex.<br />

Gli allenamenti si svolgono due volte alla settimana, per la precisione<br />

il mercoledì e il venerdì dalle 16 alle 18 presso la palestra in<br />

Via Cortivo. I giovani atleti- sarnicesi e non - sono studenti delle<br />

scuole elementari e delle scuole medie, segu<strong>it</strong>i da un’istruttrice professionista,<br />

professore di educazione fisica e anche osteopata.<br />

Appuntamento per il 26 giugno<br />

con la Sarneghera<br />

Nov<strong>it</strong>à: Sarni-Sera il 27 maggio alle ore 20.00 presso il Lido Nettuno<br />

Chi volesse avere un primo approccio con la disciplina o semplicemente<br />

vedere in cosa consistono le attiv<strong>it</strong>à proposte può naturalmente<br />

recarsi agli allenamenti.<br />

Ma l’A.S.D Atletica non è solo allenamenti e competizioni. Tanti sono<br />

anche gli eventi sportivi in calendario: solo per c<strong>it</strong>arne alcuni il prossimo<br />

27 Maggio alle ore 20.00 presso il Lido Nettuno si svolgerà la<br />

“SarniSera”, una corsa non compet<strong>it</strong>iva di 5 e 10 km che riprende<br />

un evento in voga a Sarnico negli anni ’70.<br />

Non solo. L’appuntamento per gli amanti della corsa si ripete anche<br />

il 26 Giugno con la 38 edizione della Sarneghera, la corsa di 6, 12,<br />

18 e 25 km che da diversi decenni propone una corsa per Sarnico<br />

e il Basso Sebino.<br />

Tradizionale poi la partecipazione dell’associazione alla festa dello<br />

Sport, appuntamento immancabile per gli sportivi di ogni genere.<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 41


D A L C O M U N E<br />

a cura di Sara Venchiarutti - Ufficio Stampa<br />

Ha riaperto i battenti in occasione<br />

della bella stagione il<br />

Lido Nettuno, uno dei parchi<br />

pubblici più grandi a disposizione dei<br />

c<strong>it</strong>tadini del Sebino.<br />

E con la riapertura non sono mancate<br />

le nov<strong>it</strong>à.<br />

A disposizione di tutti coloro che da<br />

ormai qualche anno frequentano il<br />

parco infatti un nuovo campetto in<br />

erba sintetica: si tratta di un campo polifunzionale che<br />

può osp<strong>it</strong>are sia part<strong>it</strong>e di tennis che di calcetto.<br />

Il nuovo spazio è dotato di appos<strong>it</strong>a recinzione e di un<br />

impianto di illuminazione ad hoc per permetterne l’utilizzo<br />

anche nelle ore serali.<br />

L’area si trova all’ingresso del Lido in continu<strong>it</strong>à con la<br />

zona dedicata agli sport, che può già contare su un<br />

campo da basket e uno da beach volley.<br />

Per tutti coloro che intendono passare il loro tempo libero<br />

al Lido Nettuno ecco, di segu<strong>it</strong>o, gli orari del parco:<br />

Dal 2 <strong>Aprile</strong> al 22 Maggio: Lunedì Chiuso; Martedì-Venerdì<br />

13-19; Sabato, Domenica e festivi 9-20.<br />

Dal 23 Maggio al 26 Giugno: Lunedì Chiuso; Martedì-<br />

Giovedì 10-20; Venerdì 10-22; Sabato,<br />

42 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Parte la stagione estiva<br />

al “Lido Nettuno”<br />

Domenica e festivi: 9-22. Sabato 28 Maggio e Domenica<br />

29 Maggio chiusura ore 20.<br />

Dal 27 Giugno al 24 Luglio: Lunedì 14-20; Martedì-Giovedì<br />

9-20; Venerdì, Sabato, Domenica e festivi: 9-22.<br />

Dal 25 Luglio al 28 Agosto: Lunedì - Giovedì 9-20; Venerdì,<br />

Sabato, Domenica e festivi: 9-22.<br />

Dal 29 Agosto al 18 Settembre: Lunedì Chiuso; Martedì-<br />

Giovedì 9-20; Venerdì, Sabato, Domenica e festivi: 9-22.<br />

Dal 19 Settembre al 23 Ottobre: Lunedì Chiuso; Martedì-Venerdì<br />

13-19; Sabato, Domenica e festivi: 9-20.<br />

Dal 29 Ottobre al 1 Novembre: Sabato, Domenica e festivi<br />

9-20.


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Ernesto Freti<br />

Un’azalea per la ricerca<br />

Come tradizione, in occasione della<br />

Festa della Mamma, con l'Azalea della<br />

Ricerca AIRC vi offre un modo unico<br />

e ricco di significati per festeggiare tutte le<br />

mamme.<br />

Basta un contributo associativo minimo di<br />

15,00 euro per ricevere in omaggio una Azalea<br />

della Ricerca<br />

contrassegnata dal marchio dell'Associazione.<br />

L'Azalea è da sempre un momento di grande<br />

partecipazione collettiva e il suo successo è<br />

dovuto alla generos<strong>it</strong>à dei c<strong>it</strong>tadini <strong>it</strong>aliani e alla<br />

disponibil<strong>it</strong>à degli oltre 20.000 volontari che<br />

permettono all'AIRC una distribuzione capillare<br />

delle piante su tutto il terr<strong>it</strong>orio nazionale.


Aglio olio e peperoncino è il t<strong>it</strong>olo dello spettacolo<br />

che sarà presentato la sera del 14<br />

maggio al Cine Teatro “Junior”, offerto dall’ANTO<br />

(Associazione Nazionale Trapiantati Organi)<br />

e proposto, come ogni anno, dalla Compagnia<br />

“Il Magico Baule”, che sempre ha riscosso molto<br />

successo da parte dei numerosi spettatori. Il tutto<br />

si sviluppa in uno sfavillante scenario, composto da<br />

una fantasmagoria di costumi, balli, di musiche<br />

espresse attraverso un carosello canoro di famosi<br />

motivi internazionali di musica leggera, espressi in<br />

lingua originale e di splendide ed indimenticabili<br />

melodie, tratte anche dal mondo dell’operetta, il<br />

tutto immerso in un fantasioso ambiente di fiaba,<br />

attraverso ottime e professionali interpretazioni canore<br />

da parte di soprani, tenori, mezzosoprani e<br />

bar<strong>it</strong>oni.<br />

La serata tutta per raccontare, in una visione molto<br />

p<strong>it</strong>toresca, la storia celeberrima di Cenerentola, la<br />

sguattera di famiglia maltrattata e v<strong>it</strong>uperata dalle<br />

sorelle e dalla matrigna cattiva e despota. Ma gli animali<br />

della fattoria complottano contro la tirannia<br />

“Aglio olio e peperoncino”<br />

Spettacolo offerto dall’ANTO<br />

a cura di Giacomo Schivardi<br />

della matrigna per salvare la povera ragazza e darla<br />

in sposa al contadino della fattoria adiacente, in un<br />

clima di festa e nel parapiglia tipico degli ambienti<br />

napoletani, sui quali aleggia la maschera, sempre misteriosa<br />

ed affascinante di Pulcinella, il mago che<br />

renderà parlanti tutti gli animali della casa e del<br />

bosco, emblema di quella c<strong>it</strong>tà, che ancora oggi è<br />

un’affascinante contraddizione. Come sempre, il<br />

“mattatore” dello spettacolo è Marcello Merlini al<br />

quale, un<strong>it</strong>amente a tutti i componenti del suo<br />

“cast”, vanno i migliori complimenti, oltre ai ringraziamenti<br />

all’Amministrazione Comunale, alla Parrocchia,<br />

al personale del Cinema Junior per la loro<br />

disponibil<strong>it</strong>à ed a tutti gli spettatori per la loro generos<strong>it</strong>à,<br />

in adesione all’alto scopo uman<strong>it</strong>ario<br />

dell’”ANTO”.<br />

Mi piace concludere anche questa breve presentazione<br />

sempre con la stessa frase, che sembra emblematica,<br />

appropriata e auspicante: “Una<br />

donazione d’organo e un trapianto è v<strong>it</strong>a, è la bellezza<br />

di una rinasc<strong>it</strong>a ed il sapore di una v<strong>it</strong>toria”.<br />

Comunicato della “Bottega dei sogni”<br />

L’associazione la bottega dei sogni informa tutti i c<strong>it</strong>tadini di Sarnico che, a causa di una sopraggiunta indisponibil<strong>it</strong>à<br />

del Cinema Junior, il musical “LA TUA VITA… CHE CAPOLAVORO” debutterà il prossimo<br />

1 Giugno alle ore 21 presso il Cine Junior di Sarnico e non come pubblicato sullo scorso numero il 7 maggio.<br />

Vi aspettiamo numerosi!!<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 45


SARNICESI NEL M O N D O<br />

a cura di Beppe Arcangeli<br />

Quando la polenta si<br />

mangiava con i tordi<br />

Ricordi di un bambino di Sarnico negli anni 70<br />

Seconda parte<br />

Corre l’anno 1970, è settembre inoltrato, tempo di<br />

tordi. Entro nel casello senza far rumore per vedere<br />

se sorprendo qualche topolino e infatti uno è li che<br />

mi guarda dal sol<strong>it</strong>o posto, sotto le gabbie. Corro sub<strong>it</strong>o per<br />

chiudere l’ingresso della tana nel muro, ma lui fa prima.<br />

Penso di rinnovare il vischio che ho messo ormai da tanto<br />

tempo; a casa me ne è rimasto dalle catture invernali di<br />

“ciuicì” (cince more).<br />

Metto in terra le due “fraschére” (base in legno, di forma<br />

rettangolare, su cui appoggiare le gabbie che vengono disposte<br />

su due piani e quindi legate). Prima inizio scegliendo<br />

gli uccelli piccoli: ce ne stanno cinque per piano, per cui decido<br />

per due guine, che ormai sono quasi tutte “passate”<br />

(migrate), quattro franghen, un amaròt, un logarì, un raarì e<br />

una matèla (guina: prispolone, franghen: fringuello, amaròt:<br />

verdone, logarì: lucherino, raari: cardellino, matèla: passera<br />

scopaiola).<br />

Tra i fringuelli ci metto anche il mio, che mi ha portato Santa<br />

Lucia lo scorso anno. Alcuni miei amici mi hanno detto che<br />

la Santa non esiste, ma mi dispiace per loro, che non l’hanno<br />

sent<strong>it</strong>a suonare il campanello, come sempre fa la sera del 12<br />

dicembre dopo il Carosello, nel giardino di casa mia.<br />

Anche il logarì è mio: questo l’ho acquistato con i miei risparmi<br />

dal Morotti: ben 600 lire, l’equivalente di 12 gelati da<br />

due palline ciascuno, dalla Mei. E’ un maschio bellissimo, verde<br />

e giallo con una voce potente.<br />

E’ la volta degli uccelli grossi: vado sub<strong>it</strong>o sul tordo che<br />

fa la “primavera”, che il nonno ha acquistato con me alla<br />

Fiera degli uccelli (primavera è il gergo usato dai caccia-<br />

46 - ilPORTO Apr. 2011<br />

tori per definire un uccello da richiamo particolarmente<br />

abile nel canto).<br />

La Fiera degli uccelli di Sarnico: che evento!<br />

Il 15 di agosto, anche oggi, dopo tanti anni, i miei pensieri<br />

non possono non riandare alla fiera degli uccelli.<br />

Nella v<strong>it</strong>a ci sono dei momenti in cui ti fai forte delle gesta<br />

dei tuoi cari, anche se non ci sono più. Per me, il fatto che mio<br />

nonno è stato uno dei fondatori della fiera, sicuramente ha<br />

contribu<strong>it</strong>o a farmi guardare avanti, a fare, osare, inventare.<br />

La fiera: una sarabanda di uccelli, di ogni specie, il cui canto<br />

cominci a sentirlo da molto distante.<br />

I Lazzarini sono invasi da gabbie brulicanti di uccelli nostrani<br />

ed esotici.<br />

Ce né per tutti i gusti. Il momento più emozionante è la gara<br />

di chioccolo (termine per definire il canto degli uccelli simulato<br />

dall’uomo con fischi e trilli con la voce): vedere questi<br />

uomini che emettono versi di uccellini può sembrare quasi<br />

buffo per chi non sa apprezzare, ma per me, pensavo da<br />

bambino, sono meglio dei musicisti, perché emettono musica<br />

senza strumento.<br />

Dunque scelgo!: in tutto cinque dürc (tordi), ev<strong>it</strong>ando “il<br />

muto” che lo zio Ernesto ha regalato al nonno, ma che appunto<br />

non canta. Metto anche due merli e non posso dimenticare<br />

il più vecchio, tanto su di età che ha tutta la testa<br />

pelata, ma è bravissimo.<br />

Da ultimo la “sdrèsa” (tordela).<br />

Ricopro le fraschére con il sol<strong>it</strong>o telo color verde mil<strong>it</strong>are e<br />

porto la più leggera al piano terra, chiamando mio papà per


portare l’altra. In negozio non ci sono clienti, così papà Sigi<br />

fa le scale con me correndo a chi fa prima….mi frega come<br />

sempre.<br />

Tutto è pronto per l’indomani.<br />

La sera mi fermo a cena dai nonni: per me è sempre una<br />

festa. La nonna Clemente per l’occasione va dal Sandro Moleri<br />

per comprare del prosciutto crudo. Per cena c’è la “polentina”,<br />

come la chiama la nonna Clemente, con i tordi presi<br />

nell’ultima usc<strong>it</strong>a di caccia. Il nonno prende anche un po’ di<br />

taleggio e con una gestual<strong>it</strong>à divenuta un r<strong>it</strong>uale, ammucchia<br />

la crosta sul piatto e la taglia fine-fine con il coltello per<br />

poi avvolgerla nella carta oleata del formaggio: questa è per<br />

i “noei” e le primavere (i novelli: gli uccelli di cattura recente,<br />

detti anche presicci). A cena fin<strong>it</strong>a ci sono le previsioni del<br />

tempo del colonnello Bernacca: domani sereno su tutta la<br />

penisola! Esco sul balcone: ci sono le prime stelle e vedo<br />

chiaramente i lampioni del lungo lago riflettersi sul lago, non<br />

c’è vento.<br />

Come sempre la notte è movimentata da sogni e forse incubi,<br />

perché un po’ di paura in quella vecchia casa l’ho sempre<br />

avuta. Quando poi la nonna mi coricava dicendomi di<br />

stare attento che i morti avrebbero potuto venire a tirarmi<br />

le gambe nel sonno, il tutto segu<strong>it</strong>o da una risata quasi malefica,<br />

era fatta!<br />

Sono le 5,30: sveglia! In un attimo mi vesto e sono in cucina<br />

per bere il latte con l’Orzo bimbo: lo bevo solo dalla nonna<br />

ed è uno di quei gusti che non dimentichi più.<br />

Carichiamo la freccia color panna, aprendo il portellone posteriore<br />

e si parte (freccia: soprannome dato da mio padre<br />

all’Autobianchi, l’auto di Fantozzi per interderci, ma versione<br />

familiare).<br />

(Freccia appunto perché lenta: è sempre stata una caratteristica<br />

di mio padre soprannominare persone e cose con il<br />

loro opposto).<br />

E’ buio, ma gli occhi sono sbarrati: in giro non c’è nessuno e<br />

la luna ancora è alta nel cielo completamente nero.<br />

Destinazione Belveder (local<strong>it</strong>à sulle colline di Clusane): oggi,<br />

per fare quella strada sterrata useremmo di certo un fuoristrada.<br />

Con la nostra freccia non abbiamo mai avuto problemi<br />

a percorrere quella simil mulattiera, e con tanto di<br />

balestre posteriori!<br />

Arriviamo nei pressi del tabiòt: parcheggiamo a circa 100<br />

metri e proseguiamo a piedi, una fraschera per ciascuno.<br />

Con la piccola pila in bocca, il nonno inizia ad appendere le<br />

gabbie alle piante e io dietro a passargliele. La “spia” (nome<br />

dato al richiamo che prima degli altri sente i suoi simili selvatici<br />

richiamandoli e così ingannandoli per primo) vado a<br />

metterla un po’ più distante su un paletto a 50 metri: inserisco<br />

la “forsèla” (forcella: asta il legno lunga fino a tre metri,<br />

che finisce appunto con forma a V) tra le sbarre della gabbia<br />

e su, ad imbroccarla sul chiodo che non vedo, ma la cui<br />

presenza è rivelata dal “traersì” (bastoncino in legno inchiodato<br />

appena sotto il chiodo che deve sostenere la gabbia,<br />

per stabilizzarla una volta appesa).<br />

Entriamo nel capanno ed aspettiamo l’alba. Trascorrono 5<br />

minuti e si sente il primo sparo proveniente da un altro capanno:<br />

si sarà imbalsat ndel schöp! (inciampato nel fucile)<br />

dice il nonno, ed io gli credo.<br />

Ad un tratto un triplo zip dalla spia annuncia che sta arrivando<br />

un tordo: sono due! Uno “in pianta” (nel verde del<br />

fogliame), l’altro sulla “filaröla” (lungo ramo sottile che unisce<br />

le piante a livello del tronco, per inv<strong>it</strong>are gli uccelli ad appoggiarsi,<br />

così da essere più visibili). Decide il nonno: io sparo<br />

in pianta e tu all’altro. Facciamo un “dòpe” (doppio): pronti,<br />

uno due……pa-pam. (Il doppio è il sistema usato per poter<br />

colpire due uccelli sparando in contemporanea con due fucili,<br />

che devono però sparare all’unisono, altrimenti il secondo<br />

uccello, quello che riceve il colpo in r<strong>it</strong>ardo, fa in<br />

tempo a scappare. Il risultato all’orecchio deve essere quello<br />

di un solo colpo).<br />

Il pa-pam non è un bel doppio, ma in questo caso ci è andata<br />

bene, ed i due tordi sono stati colp<strong>it</strong>i entrambi.<br />

Passano pochi minuti e ………tinini…tinini…tinini….è la<br />

matèla! A quella sparo io senza autorizzazione del nonno,<br />

come a tutti i piccoli: centrata! Era un po’ troppo vicina, si<br />

sono levate un sacco di penne.<br />

Nelle due ore successive riusciamo a prendere ancora qualcosa.<br />

Procedi con il “rastrellamento” dice il nonno.<br />

Questo strano termine l’ho cap<strong>it</strong>o solo anni più tardi,<br />

quando ho studiato a scuola i rastrellamenti dei nazisti nei<br />

confronti degli ebrei.<br />

Rastrellamento quindi ad indicare il recupero degli uccelli<br />

che non hanno avuto scampo.<br />

Fine seconda parte<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 47


A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura della Pro Loco<br />

Appuntamenti del mese di maggio<br />

e due anticipazioni estive<br />

48 - ilPORTO Apr. 2011<br />

Pro-Loco<br />

Sarnico<br />

da venerdì 29 aprile a domenica 1 maggio<br />

in Piazza Besenzoni e P.zza Umberto I°<br />

MERCATINO REGIONALE FRANCESE<br />

Profumi e sapori d’Oltralpe: un’occasione per venire a<br />

contatto con le tradizioni artigianali ed enogastronomiche<br />

francesi<br />

dal 13 maggio ogni venerdì dalle ore 17.00<br />

in Piazza Besenzoni e P.zza Umberto I°<br />

MERCATINO DELL’ANTIQUARIATO SERALE<br />

Venerdì 6 – 13 – 20 e giovedì 26 maggio<br />

Teatro-Cine Junior<br />

RASSEGNA TEATRO DIALETTALE<br />

“Sarnek che grègna”<br />

organizzatA dalla Parrocchia di Sarnico<br />

SABATO 14 maggio<br />

Teatro-Cine Junior<br />

MUSICAL “AGLIO, OGLIO E PEPERONCINO”<br />

con la Compagnia “Il Magico Baule” - Organizzato<br />

dall’ associazione A.N.T.O.<br />

DOMENICA 22 maggio<br />

P.zza XX Settembre (davanti ai Giardini Pubblici)<br />

ore 17.00<br />

Concerto con<br />

CORPO MUSICALE DI SARNICO<br />

BANDA “REGINA MARGHERITA” di CAMERI<br />

Il concerto sarà preceduto dalla sfilata delle due bande<br />

per le vie del paese dalle ore 15.00 alle ore 16.30<br />

SABATO 28 maggio - ore 21.00<br />

Teatro-Cine Junior<br />

SAGGIO ALLIEVI BANDA<br />

inoltre<br />

GIOVEDI’ 2 GIUGNO<br />

STREET GOLF in centro Storico<br />

Il gioco del “golf” per le vie del Centro Storico<br />

realizzazione di YSE di Paolo Bresciani<br />

Due importanti anticipazioni del calendario<br />

“Estate a Sarnico 2011”<br />

DOMENICA 19 giugno<br />

P.zza XX Settembre – ore 21.00 – ingresso libero<br />

RYAN BINGHAM in concerto<br />

Un nome giovane (classe 1981), ma già importante,<br />

per la rinasc<strong>it</strong>a del nuovo folk americano. Nel 2010 ha<br />

vinto un premio Oscar per il brano “The Weary Kind”<br />

composto con T-Bone Burnett ed inser<strong>it</strong>o nella colonna<br />

sonora del film del 2009 Crazy Heart.<br />

Sarnico sarà la prima delle due tappe <strong>it</strong>aliane del tour<br />

estivo 2011 in Europa.<br />

SABATO 9 LUGLIO<br />

Villa Faccanoni – ore 21.00<br />

DAVIDE VAN DE SFROOS in concerto<br />

Special Event<br />

Apertura prevend<strong>it</strong>a biglietti entro la fine di aprile.<br />

Info Pro-Loco Sarnico 035.910900<br />

www.prolocosarnico.<strong>it</strong><br />

TESSERAMENTO 2011 Pro-Loco Sarnico<br />

La Pro-Loco Sarnico inv<strong>it</strong>a tutti i c<strong>it</strong>tadini e sosten<strong>it</strong>ori a rinnovare<br />

la tessera per l’anno 2011.<br />

Con solo € 5,00 ci puoi aiutare a rendere più ricco il calendario delle iniziative estive.


Quote rosa? No.<br />

Sono casalinga e me ne vanto<br />

Egregio Direttore,<br />

ultimamente sui giornali e in tv si dà<br />

molto risalto al ruolo delle donne, alle<br />

donne che protestano, che vogliono la<br />

par<strong>it</strong>à, quindi le quote rosa, e che s’indignano.<br />

Permetta, quindi, anche a me di<br />

dire la mia: la mia fuori dal coro. Ho superato<br />

la sessantina: sono moglie, madre,<br />

nonna, casalinga per mia scelta, me ne<br />

vanto e sono felice. Sì, sono casalinga e<br />

come tale non avrò una pensione, perché<br />

non ho mai lavorato (si fa per dire).<br />

Anche se io allo Stato ho fatto risparmiare<br />

tanti soldi: niente matern<strong>it</strong>à pagata<br />

(ho avuto cinque figli) niente malattia,<br />

niente asili nido, niente scuolabus, niente<br />

mense e chi più ne ha più ne metta. Anzi,<br />

da qualche anno pago un’assicurazione<br />

obbligatoria infortuni: però per avere<br />

qualcosa devo morire o restare invalida<br />

con una percentuale vicina al 100%.<br />

Non mi sento affatto né sfruttata né frustrata,<br />

né sottomessa; non ho l’anello al<br />

naso e non mi sento affatto schiavizzata.<br />

Mi adeguo ai tempi: guido la macchina,<br />

uso il telefonino, la carta di cred<strong>it</strong>o, faccio<br />

largo uso del computer, uso internet ed<br />

eseguo parecchie operazioni on-line, mi<br />

interesso di pol<strong>it</strong>ica, faccio le dichiarazioni<br />

dei redd<strong>it</strong>i per mio mar<strong>it</strong>o, figli e conoscenti,<br />

spesso sono impegnata come<br />

“nonna s<strong>it</strong>ter”, mi piace seguire le part<strong>it</strong>e<br />

di calcio con i miei figli e naturalmente<br />

faccio anche tutto ciò che fa una donna di<br />

casa. In passato, quando i miei figli andavano<br />

a scuola, ho ricoperto parecchie cariche<br />

in tale ist<strong>it</strong>uzione, da semplice<br />

Scrive una casalinga<br />

Proposta da Miriam Gaspari<br />

Vorrei sottoporre alla redazione de “il Porto” questa “lettera al direttore”<br />

che è stata pubblicata nel marzo scorso e che, secondo<br />

il mio parere, potrebbe essere uno spunto di riflessione. Penso<br />

che le idee proposte in questa lettera trovino consensi e se non altro<br />

servano a porci degli interrogativi in un momento che, sempre secondo<br />

me, ci vede piatti, indifferenti e demotivati.<br />

Grazie e un saluto da Miriam Gaspari.<br />

interclasse a presidente del Consiglio<br />

d’Ist<strong>it</strong>uto nelle medie e superiori, Com<strong>it</strong>ato<br />

gen<strong>it</strong>ori e Commissioni varie: ho pr<br />

fer<strong>it</strong>o essere “solo“ questo nella v<strong>it</strong>a e<br />

non “fare carriera “: la mia carriera la faccio<br />

in casa con mar<strong>it</strong>o, figli e nipoti e mi<br />

sento soddisfatta: Non sono mai stata<br />

d’accordo con quelle donne che vogliono<br />

la par<strong>it</strong>à, quel tipo di par<strong>it</strong>à che snatura il<br />

ruolo femminile: Se Dio ha creato l’uomo<br />

e la donna ci sarà pure un motivo. Io non<br />

la voglio proprio questa par<strong>it</strong>à, che la<br />

donna ultimamente cerca; la donna è un<br />

essere superiore all’uomo in tante cose:<br />

la più importante delle quali è la matern<strong>it</strong>à.I<br />

l tenere in grembo un figlio per nove<br />

mesi è un dono eccezionale che Dio ci<br />

ha fatto, e l’ha fatto solo a noi donne. Agli<br />

uomini lascio tutto il resto. Si parla tanto<br />

di quote rosa, di donne manager, di donne<br />

in pol<strong>it</strong>ica, di donne negli enti locali, nell’eserc<strong>it</strong>o<br />

e via dicendo, ma di donne in<br />

famiglia quando se ne parla? Non è la famiglia<br />

il nucleo principale su cui si basa la<br />

società? Con questo non dico che una<br />

donna debba restarsene chiusa in casa,<br />

no. E’ chiaro che una donna deve poter<br />

fare carriera al pari dell’uomo, ma non secondo<br />

quote fisse, percentualizzate. Capisco<br />

quelle donne che “devono” lavorare<br />

per motivi economici; queste andrebbero<br />

maggiormente aiutate, ma quelle donne<br />

che a tutti i costi vogliono tenere il piede<br />

in due scarpe facciano pure carriera, ma<br />

non a scap<strong>it</strong>o della famiglia, qualora ne abbiano<br />

una, per affidarsi a baby s<strong>it</strong>ter, asili<br />

nido, colf, e per spendere la maggior<br />

C O M U N I T À<br />

parte del loro stipendio in rette e pranzi<br />

presi in gastronomia. A questo punto mi<br />

par già di sentire l’ira di tante donne, ma<br />

non mi interessa, siamo in democrazia o<br />

no?<br />

L’anno scorso è stato pubblicato un libro:<br />

”Bergamo - le Protagoniste” che parla<br />

delle donne orobiche;102 r<strong>it</strong>ratti di<br />

donne che contano: bene, complimenti a<br />

tutte: peccato che nessuno mai racconti la<br />

v<strong>it</strong>a di una casalinga, che quale moglie,<br />

madre, nonna e quant’altro ne avrebbe<br />

certamente delle belle da raccontare.<br />

In tema di sacrifici, rinunce, dedizioni, abnegazioni<br />

e altruismi, le casalinghe, senza<br />

orpelli e t<strong>it</strong>oli che qualificano, potrebbero<br />

essere indicate quale esempio e gratificate<br />

dalla società e dallo Stato. Per<br />

terminare: non sono andata né mai andrò<br />

in piazza per pretendere la mia quota<br />

rosa: Non metterò fiocchi rosa a monumenti.<br />

Ringrazio Dio d’avermi creato<br />

donna e d’aver “fatto carriera” nella mia<br />

casa per la mia famiglia, anche se questa<br />

scelta mi impedirà di avere la pensione.<br />

Lettera firmata<br />

da l’Eco di Bergamo 29-3-2011<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 49


S A N I T À<br />

a cura della dott. Elena Raspini<br />

Ospedale di Sarnico<br />

In occasione della manifestazione L’attiv<strong>it</strong>à di formazione<br />

continua e permanente è fondamentale nella<br />

realizzazione di équipe di cura sempre più competenti<br />

nella gestione della malattia e della terapia.<br />

Il 19 marzo Habil<strong>it</strong>a ha organizzato un convegno sulle<br />

complicanze neurologiche e vascolari del diabete e la<br />

terapia iperbarica.<br />

Il congresso ha avuto un riscontro pos<strong>it</strong>ivo sul pubblico.<br />

I relatori hanno presentato interventi di grande e preziosa<br />

caratura scientifica facendo emergere il carattere<br />

di multidisciplinarietà che l’argomento porta con sé<br />

naturalmente.<br />

Il 12 aprile si è tenuto un altro convegno sotto la supervisione<br />

scientifica del Direttore San<strong>it</strong>ario dell’Ospedale<br />

di Sarnico, dr. Giovanni Taveggia. La scelta<br />

di dedicare una serata/evento per approfondire la conoscenza<br />

nell’uso della terapia antibiotica è scatur<strong>it</strong>a<br />

dall’osservazione quotidiana di pazienti ricoverati nei<br />

reparti di riabil<strong>it</strong>azione e medicina con complicanze<br />

infettive.<br />

L’elevata compless<strong>it</strong>à dei casi e la crescente fragil<strong>it</strong>à dei<br />

pazienti ricoverati, espone al frequente riscontro di intercorrenze<br />

settiche, di sovra infezioni e di recidive che<br />

allontanano la dimissione e rendono piu’ difficile la guarigione.<br />

La condivisione di un approccio metodologico<br />

già nella richiesta di accertamenti rappresenta la fase<br />

50 - ilPORTO Apr. 2011<br />

L’esperienza<br />

dei congressi<br />

fondamentale per pianificare una corretta terapia.<br />

Per maggio Habil<strong>it</strong>a ha in previsione un altro convegno<br />

che affronterà la tematica della disfagia con le connesse<br />

terapie nei reparti di riabil<strong>it</strong>azione neuromotoria.<br />

Il convegno in se stesso evidenzia l’importanza di un<br />

sistema integrato di informazioni che vede al centro il<br />

c<strong>it</strong>tadino, destinatario degli interventi san<strong>it</strong>ari e il personale<br />

san<strong>it</strong>ario che, in un momento di confronto, migliora<br />

e adegua la propria professional<strong>it</strong>à.<br />

L’iniziativa dell’esperienza congressuale rientra in<br />

quello spir<strong>it</strong>o di progresso e di conoscenza che connota<br />

l’Ospedale di Sarnico e una buona san<strong>it</strong>à.


La solidarietà dei<br />

cacciatori<br />

Contributo alla Cooperativa il Battello<br />

Questione di DNA<br />

Corso aspiranti cacciatori<br />

“Cosa vuol dire DNA?”, mamma Gloria: “Gabriele,<br />

devi scrivere una poesia...” Gabriele: "Sì mamma” - risponde<br />

saltellando sul divano - "aspetta, esco un momento...”.<br />

Rientra e dopo pochi minuti: la primavera è<br />

sua...<br />

È perchè è stato fuori e qualcosa ha colp<strong>it</strong>o la sua immaginazione?<br />

Non è la sua prima poesia e non sarà<br />

certamente l'ultima, visto l'avvio.<br />

La sua "Primavera": solo quattro distici, essenziali, completi,<br />

carini davvero. Perchè "Il Porto" non la può osp<strong>it</strong>are?<br />

Ecco fatto: bravo Gabriele e avanti così. Non c'è<br />

forse qualcosa che ricordi Gianfranco il nonno bis?<br />

Questione di DNA? Non è escluso. Gabriele: avanti<br />

tutta allora!<br />

Bisnonno Gianfranco Gaspari<br />

A S S O C I A Z I O N I<br />

a cura di Mario Bravi<br />

Giovedì 10 Febbraio 2011 una delegazione della Sezione<br />

Comunale Cacciatori Sarnico si è recata presso la sede<br />

della Cooperativa il Battello per consegnare nelle mani<br />

della Presidente, signora Carmen Vigani, la somma di 2.000€ per<br />

sostenere le spese di costruzione del nuovo edificio della Cooperativa,<br />

che sarà adib<strong>it</strong>o a laboratorio di lavoro per persone socialmente<br />

deboli.<br />

“Noi cacciatori ci sentiamo parte integrante della comun<strong>it</strong>à, di<br />

fronte a progetti di questa importanza ci sembra fondamentale<br />

prestare il nostro contributo solidale”, così si è espresso il Presidente<br />

delle “doppiette” sarnicesi signor Carlo Morotti .<br />

Per l’ occasione la delegazione è stata poi accompagnata, dagli<br />

stessi ragazzi del Battello, nella vis<strong>it</strong>a della Cooperativa.<br />

La Sezione Comunale Cacciatori Sarnico inv<strong>it</strong>a tutti i ragazzi/e<br />

maggiorenni a vis<strong>it</strong>are la propria sede s<strong>it</strong>a in Via Libertà (al primo<br />

piano del Centro Sociale) durante le serate di martedì e venerdì.<br />

Infatti durante queste sere, a partire dal mese di Marzo, è attivo<br />

il corso per aspiranti cacciatori promosso da tutte le sezioni<br />

FIDC della XV° ZONA .Il corso è condotto dal sig. Sergio Maffi,<br />

esperto in materia venatoria.<br />

I costi per corso ed esame venatorio saranno interamente rimborsati<br />

dalla XV° Zona a tutti gli aspiranti cacciatori promossi.<br />

Chi volesse ulteriori informazioni può contattare il sig. Carlo<br />

Morotti al n° 035/910213.<br />

Nei nostri terr<strong>it</strong>ori la caccia è una tradizione millenaria … non<br />

facciamola estinguere!!!<br />

PRIMAVERA<br />

La primavera s’è risvegliata,<br />

canto d’uccelli, con dolce suonata .<br />

nei prati spuntan tanti bei fiori,<br />

bimbi che vanno a giocare di fuori.<br />

Il sole brilla felice nel cielo,<br />

d’un agnellino si sente il belo.<br />

Addio giubbotti, maglioni, giubbini,<br />

vedo uccellini che cantan sui pini!<br />

Gabriele Radici (aprile 2011)<br />

Apr. 2011 ilPORTO - 51


C O M E E R A V A M O<br />

a cura della Redazione<br />

...Ancora cinquanta!<br />

Come eravamo...<br />

Ecco due fotografie scattate a 43 anni di distanza l’una dall’altra. Sono i baldi giovanotti de1la classe 1961, oggi e a sinistra com’erano<br />

nel 1968 all’età di sette anni. “Con gioia ci siamo trovati tra vecchi compagni di scuola. Un grazie particolare a quelli venuti da Parigi,<br />

Ventimiglia, Roma e un ricordo per Carla Riva, Patrizia Bussi ed Ezio Patelli che hanno partecipato dal Cielo con noi”.<br />

Belle Époque<br />

Sappiamo poco di questa foto scattata dal<br />

lungolago (si intravede la punta di Clusane).<br />

Dietro c’è scr<strong>it</strong>to solo “Belle époque”,<br />

un termine che contrassegna lo stile di<br />

v<strong>it</strong>a e il mondo a cui appartenevano alcune<br />

classi sociali dagli inizi del ‘900 fino alla prima<br />

guerra mondiale. Una “Belle époque” solo per<br />

chi se la poteva permettere. Il progresso<br />

aveva infatti un costo e il benessere di qualcuno<br />

si fondava sul disagio di tanti altri.<br />

A noi non resta che guardare con nostalgia<br />

questa immagine legata ad un passato al quale<br />

dobbiamo grat<strong>it</strong>udine ma che in realtà era apparentemente<br />

più gioioso del presente.<br />

Come non ricordare, infatti, le fatiche degli<br />

uomini che hanno fatto la storia di questo<br />

paese, le difficoltà e le contraddizioni che il<br />

loro cammino ha incontrato.<br />

Proverbi bergamaschi nella tradizione<br />

“Chi g’ha mia nesü antadùr i sa anta de per lür”<br />

“Fa mia dèl mal perché ta fét pecàt, fa mia del bé perché l’è sprecàt”.<br />

“Fides dèla nebbia e dèla brina ma mia dèla zet chè à a mesa prima”.<br />

52 - ilPORTO Apr. 2011


11)Cadei Delfina<br />

di anni 100.<br />

Deceduta il 05.03.2011.<br />

15) Trapletti Teresa<br />

di anni 88.<br />

Deceduta il 24.03.2011<br />

Nella casa del Padre - i Defunti del mese di Marzo<br />

12)Vicini V<strong>it</strong>torino<br />

di anni 82.<br />

Deceduto il 06.03.2011<br />

16) Belussi<br />

Alessandro di anni 66<br />

Deceduto il 24.03.2011<br />

13)Giudici Cecilia<br />

di anni 80.<br />

Deceduta il 08.03.2011<br />

17)Bara Natalina<br />

di anni 97.<br />

Deceduta il 26.03.2011<br />

14)Gottardi<br />

V<strong>it</strong>torio di anni 60.<br />

Deceduto il 19.03.2011<br />

18)Magni Silvano<br />

di anni 69.<br />

Deceduto il 30.03.2011.


A N A G R A F E<br />

a cura di Rosalia Modina<br />

I battezzati del mese di Marzo<br />

8) Parigi Francesco<br />

di Michele e di Denti Barbara.<br />

Nato a Calcinate il 21.08.2010.<br />

Battezzato in questa Parrocchia<br />

il 06.03.2011.<br />

Padrino: Lazzari Jacopo.<br />

Madrina: Podetti Silvia.<br />

Rinati alla v<strong>it</strong>a<br />

della Grazia<br />

9) Cattaneo Ludovica<br />

di Gianpietro e di Marini Nicoletta.<br />

Nata a Brescia il 22.09.2010.<br />

Battezzata in questa Parrocchia il<br />

06.03.2011.<br />

Padrino: Pezzini Lorenzo.<br />

10) Cuccu Roberto Giacomo<br />

di Stefano e di Grasso Donatella.<br />

Nato a Bergamo il 06.10.2010.<br />

Battezzato in questa Parrocchia il<br />

06.03.2010.<br />

Padrino: Grasso Carlo.<br />

Madrina: Salghetti Anna Maria.

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