III - Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes

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16.06.2013 Views

lo enlazó en nudo y orden inefable mentre ...a cada ser ha dado virtud con relación al su alto objeto. Sentimenti d'umile devozione devono accompagnare la meditazione dell'uomo: Mientras más lo medito, más me admiro: la mente en calcular se desvanece, y entre horror santo ciego me retiro. Anche qui appare il senso del mistero e il riverente chinare la fronte davanti ad esso: Doquier te vuelvas, por doquier que fueres, un orden has de hallar; pero abarcarle jamás, jamás con la razón esperes ...¡qué asombroso el universo es! oh ¡quién pudiera lince indagar su abismo tenebroso! Un poeta illuminista : Meléndez Valdés E se c'è la lode per colui che tanto è penetrato nel regno della natura, il grande Buffon, c'è la piena coscienza del limite che s'oppone a ogni uomo: ¡Qué de misterios, un misterio ofrece! ¿Dónde se obra esta unión? ¿Cuándo? ¿Al formarse el hombre? y ¿cómo con su fin fenece? La natura è un meccanismo perfetto ma è lecito dubitare sia stato creato solo per gli uomini della terra. Il fine ultimo della creazione resta misterioso: ...todo dirigido por una sola ley y acaso en ellos millones de entes... ¿dónde voy perdido? Mas ¿qué? ¿El gran Ser no es poderoso a hacellos? ¿Es de su saber sumo acaso indigno? ¿A qué ese cuento de luceros bellos? 92

¿Sólo a la tierra don tan peregrino, inexausto fulgor? Un poeta illuminista : Meléndez Valdés L'uomo cerca disperatamente il fine ultimo delle cose ma deve cedere di fronte a ciò che è piú grande di lui: c'è una poesia [ Oda XVIII: A las estrellas 310 ] in cui Meléndez Valdés si immagina in una vera e propria situazione cosmica: unito a una cometa, egli finge di trascorrere per i cieli a scoprire al di là del nostro gli infiniti mondi della creazione, sempre in cerca del más allá e senza mai trovare l'ultimo termine: ¡Ah! siempre inmensurable al hombre agobiará naturaleza, abismado en su mísera bajeza. Di fronte alla palese impossibilità, il poeta lascerà il suo vano errore e si prostrerà davanti al mistero: ...un religioso miedo mi pecho turba y una voz me grita: «En este misterioso silencio mora: adórale humildoso» . 311 Non c'è, come sarà poi per i romantici, la voluptas del mistero ma piuttosto -frenata l'ansia della ricerca- questo atteggiamento d'umiltà e rinuncia 312 , questo saggio riconoscimento del proprio limite che costituisce in fondo l'aspetto piú puro e vero della religiosità del poeta. Ed è questa la non ultima ragione per cui in questa composizione Meléndez Valdés, nella sua trepida commozione davanti al mistero, raggiunge alti accenti di poesia. L'accettazione, con sentimentale e religiosa partecipazione, dell'idea del mistero che ci sembra costituire il punto d'arrivo della meditazione metafisica di Meléndez Valdés, è anche accettazione forte e consapevole delle contraddizioni della vita. Ne nasce un altro momento della poesia melendeziana caratterizzato da un piú raccolto e personale lirismo il quale trova occasione di spunti e suggerimenti letterari nel contatto fecondo che il poeta estremegno ebbe con il canto innovatore e al suo tempo 310 Ibid. , pp. 230-231. (N. del A.) 311 J. MELÉNDEZ VALDÉS, Oda IV: La presencia de Dios , in Poesías , p. 218. (N. del A.) 312 Cfr. su questo tema: VOLTAIRE, Âme , in Dictionnaire philosophique , cit., p. 15 , ove si parla del « humble doute » e del « humble soumission du philosophe » . (N. del A.) 93

lo enlazó en nudo y or<strong>de</strong>n inefable<br />

mentre<br />

...a cada ser ha dado<br />

virtud con relación al su alto objeto.<br />

Sentimenti d'umile <strong>de</strong>vozione <strong>de</strong>vono accompagnare la meditazione <strong>de</strong>ll'uomo:<br />

Mientras más lo medito, más me admiro:<br />

la mente en calcular se <strong>de</strong>svanece,<br />

y entre horror santo ciego me retiro.<br />

Anche qui appare il senso <strong>de</strong>l mistero e il riverente chinare la fronte davanti ad esso:<br />

Doquier te vuelvas, por doquier que fueres,<br />

un or<strong>de</strong>n has <strong>de</strong> hallar; pero abarcarle<br />

jamás, jamás con la razón esperes<br />

...¡qué asombroso<br />

el universo es! oh ¡quién pudiera<br />

lince indagar su abismo tenebroso!<br />

Un poeta illuminista : Melén<strong>de</strong>z Valdés<br />

E se c'è la lo<strong>de</strong> per colui che tanto è penetrato nel regno <strong>de</strong>lla natura, il gran<strong>de</strong> Buffon, c'è la piena<br />

coscienza <strong>de</strong>l limite che s'oppone a ogni uomo:<br />

¡Qué <strong>de</strong> misterios, un misterio ofrece!<br />

¿Dón<strong>de</strong> se obra esta unión? ¿Cuándo? ¿Al formarse<br />

el hombre? y ¿cómo con su fin fenece?<br />

La natura è un meccanismo perfetto ma è lecito dubitare sia stato creato solo per gli uomini <strong>de</strong>lla terra.<br />

Il fine ultimo <strong>de</strong>lla creazione resta misterioso:<br />

...todo dirigido<br />

por una sola ley y acaso en ellos<br />

millones <strong>de</strong> entes... ¿dón<strong>de</strong> voy perdido?<br />

Mas ¿qué? ¿El gran Ser no es po<strong>de</strong>roso a hacellos?<br />

¿Es <strong>de</strong> su saber sumo acaso indigno?<br />

¿A qué ese cuento <strong>de</strong> luceros bellos?<br />

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