III - Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes

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Un poeta illuminista : Meléndez Valdés Carlo e Filippo) Meléndez Valdés introduce il personaggio di Petronilla che acquista una particolare funzione drammatica nell'economia del componimento e che alla fine sposa Camacho il ricco. Cosí si conclude in una atmosfera generale di allegria questa commedia pastorale in cui le passioni sono sfumate at traverso un linguaggio che di esse è piú che altro una misurata eco musicale. Al di là di questo elegante e aggraziato gioco si avverte tuttavia un impegno serio verso la rappresentazione di un mondo puro in cui l'uomo, attraverso il sentimento, conquista un ordine che è voluto dalla ragione stessa e non può non essere voluto da Dio, ordinatore supremo. Questo principio governa del resto tutto l'impegno di Meléndez Valdés verso la natura: la sensibilità è lo strumento che alla natura ci avvicina e che permette l'incontro con essa: noi cosí riusciamo a poco a poco a decifrarla e la facciamo, col sentimento, nostra: è il nostro poetico modo di comprendere l'ordine superiore che governa il tutto e che i filosofi e scienziati spiegano seguendo invece la ragione. Ecco perché acquista tanta importanza in questa nuova poetica il descrittivismo: descrivere è insieme cercare e scoprire: attraverso la descrizione si raggiunge l'armonia con la natura che è condizione fondamentale della felicità dell'uomo. E cosí lo stesso anacreontismo, nelle sue forti istanze naturalistiche già da noi sottolineate, può legarsi alla poesia pastorale mentre l'edonismo arcadico acquista una dimensione piú ampia, assai diversa da quella del primo Settecento europeo: non si tratta di fare della natura il luogo del nostro svago soltanto ma di trovare in noi quell'elemento di ordine che invece ci accomuna con la natura, che si rivela come armonia nostra con il tutto. In tal modo una anacreontica come Las aves 201 , apparentemente legata alla galanteria convenzionale dei salotti del secolo, acquista un suo significato particolare per il profondo amore alla natura che si manifesta nel modo con il quale il poeta osserva e descrive l'agitato volo della tortorella e lo spensierato vagare d'altri volatili per ricondurli ai propri pensieri e sentimenti. Né Meléndez Valdés si fa scrupolo di rispettare i «generi» e i loro tradizionali contenuti: anzi egli mostra chiaramente di non dar troppo valore ai preconcetti schemi neo-aristotelici. Ad esempio lo stesso motivo della celebrazione della natura nella sua varia bellezza unita a uno spunto galante, compare anche nella Silva VII: Las flores 202 . Ma qui è piú forte l'impegno descrittivo (e ciò giustifica la scelta di un diverso metro che meglio s'adatta allo scopo, nel suo alternare il settenario con il piú lungo e pausato endecasillabo) e il motivo galante è racchiuso negli ultimi sette versi, quasi ad effetto, dopo che ben contoventun versi erano stati dedicati alla descrizione dei fiori e alla celebrazione della loro bellezza, dono della rica naturaleza . Oppure, rompendo ogni schema tradizionale, Meléndez Valdés può, nel metro anacreontico, uscire completamente dalla tematica 201 J. MELÉNDEZ VALDÉS, Poesías , p. 102. (N. del A.) 202 Ibid. , p. 171. (N. del A.) 50

Un poeta illuminista : Meléndez Valdés amoroso-galante o di celebrazione dei piaceri della vita, per darci una rappresentazione puramente naturalistica: ad esempio in Después de una tempestad 203 il poeta è l'osservatore, posto al centro di una scena meravigliosa ch'egli descrive minutamente, ma con l'animo sospeso, sentendosi inferiore, incapace di rendere in verso tutto quanto i suoi occhi scorgono. Su questo piano l'anacreontica, il romance , la silva sono ugualmente impiegati: non all'a stratto e preconcetto «contenuto» del genere Meléndez Valdés fariferimento ma sceglie con libertà il metro per ragioni strettamente connesse con la sua ispirazione. La natura non è soltanto bella e piacevole ma è anche utile: provvidenzialmente essa offre all'uomo quanto gli abbisogna: c'è sempre un respiro religioso nel modo con cui Meléndez Valdés ne osserva i fenomeni. Ad esempio nel Romance VIII: La lluvia 204 , questa viene invocata e descritta con una umanissima partecipazione gioiosa suggerita dalla consapevolezza che essa scende benefica a vivificare i campi assetati. Ogni aspetto del vario mutare delle stagioni è del resto visto con commossa simpatia: con una sua personalità Meléndez Valdés s'inseriva cosí in un tema caro alla poesia del Settecento 205 . Decisamente lontano dal gusto dell'Arcadia italiana (Rolli, Metastasio e altri) che nelle variazioni delle stagioni aveva visto l'occasione di diversi piaceri per gli uomini (derivandoli per lo piú da un'immagine artefatta, scenografica della natura), Meléndez Valdés è vicino piuttosto alla poesia delle stagioni di Thomson e di Saint-Lambert. Egli conobbe Thomson sia direttamente 206 sia attraverso una piuttosto libera traduzione francese 207 e conosceva direttamente il testo di Saint-Lambert. Anzi fu il testo di Saint-Lambert (che nella prefazione ricorda Thomson) a fargli 203 Ibid. , p. 108. (N. del A.) 204 Ibid. , p. 135. (N. del A.) 205 Su questo tema vedi P. VAN TIEGHEM, Le sentiment de la nature dans le Préromantisme européen , Paris, 1960, pp. 24-67; R. ASSUNTO, Arte e Natura nella poesia stagionale settecentesca in «Rivista di Estetica», X, 1965, pp. 341-385; Stagioni e ragioni nel festetica del Settecento . Milano, 1967. (N. del A.) 206 Possedeva nella sua biblioteca l'ed. de The Seasons di Londra in 3 voll. del 1744. (N. del A.) 207 Si trattava della tr. francese di Marie Jeanne de CHATILLON BONTEMPS (Paris, 1759). Cfr. G. DEMERSON, op. cit. , p. 470. (N. del A.) 51

Un poeta illuminista : Melén<strong>de</strong>z Valdés<br />

Carlo e Filippo) Melén<strong>de</strong>z Valdés introduce il personaggio di Petronilla che acquista una particolare<br />

funzione drammatica nell'economia <strong>de</strong>l componimento e che alla fine sposa Camacho il ricco. Cosí<br />

si conclu<strong>de</strong> in una atmosfera generale di allegria questa commedia pastorale in cui le passioni sono<br />

sfumate at traverso un linguaggio che di esse è piú che altro una misurata eco musicale. Al di là<br />

di questo elegante e aggraziato gioco si avverte tuttavia un impegno serio verso la rappresentazione<br />

di un mondo puro in cui l'uomo, attraverso il sentimento, conquista un ordine che è voluto dalla<br />

ragione stessa e non può non essere voluto da Dio, ordinatore supremo. Questo principio governa<br />

<strong>de</strong>l resto tutto l'impegno di Melén<strong>de</strong>z Valdés verso la natura: la sensibilità è lo strumento che alla<br />

natura ci avvicina e che permette l'incontro con essa: noi cosí riusciamo a poco a poco a <strong>de</strong>cifrarla e<br />

la facciamo, col sentimento, nostra: è il nostro poetico modo di compren<strong>de</strong>re l'ordine superiore che<br />

governa il tutto e che i filosofi e scienziati spiegano seguendo invece la ragione. Ecco perché acquista<br />

tanta importanza in questa nuova poetica il <strong>de</strong>scrittivismo: <strong>de</strong>scrivere è insieme cercare e scoprire:<br />

attraverso la <strong>de</strong>scrizione si raggiunge l'armonia con la natura che è condizione fondamentale <strong>de</strong>lla<br />

felicità <strong>de</strong>ll'uomo. E cosí lo stesso anacreontismo, nelle sue forti istanze naturalistiche già da noi<br />

sottolineate, può legarsi alla poesia pastorale mentre l'edonismo arcadico acquista una dimensione piú<br />

ampia, assai diversa da quella <strong>de</strong>l primo Settecento europeo: non si tratta di fare <strong>de</strong>lla natura il luogo<br />

<strong>de</strong>l nostro svago soltanto ma di trovare in noi quell'elemento di ordine che invece ci accomuna con la<br />

natura, che si rivela come armonia nostra con il tutto. In tal modo una anacreontica come Las aves 201<br />

, apparentemente legata alla galanteria convenzionale <strong>de</strong>i salotti <strong>de</strong>l secolo, acquista un suo significato<br />

particolare per il profondo amore alla natura che si manifesta nel modo con il quale il poeta osserva<br />

e <strong>de</strong>scrive l'agitato volo <strong>de</strong>lla tortorella e lo spensierato vagare d'altri volatili per ricondurli ai propri<br />

pensieri e sentimenti. Né Melén<strong>de</strong>z Valdés si fa scrupolo di rispettare i «generi» e i loro tradizionali<br />

contenuti: anzi egli mostra chiaramente di non dar troppo valore ai preconcetti schemi neo-aristotelici.<br />

Ad esempio lo stesso motivo <strong>de</strong>lla celebrazione <strong>de</strong>lla natura nella sua varia bellezza unita a uno spunto<br />

galante, compare anche nella Silva VII: Las flores 202 . Ma qui è piú forte l'impegno <strong>de</strong>scrittivo<br />

(e ciò giustifica la scelta di un diverso metro che meglio s'adatta allo scopo, nel suo alternare il<br />

settenario con il piú lungo e pausato en<strong>de</strong>casillabo) e il motivo galante è racchiuso negli ultimi sette<br />

versi, quasi ad effetto, dopo che ben contoventun versi erano stati <strong>de</strong>dicati alla <strong>de</strong>scrizione <strong>de</strong>i fiori<br />

e alla celebrazione <strong>de</strong>lla loro bellezza, dono <strong>de</strong>lla rica naturaleza . Oppure, rompendo ogni schema<br />

tradizionale, Melén<strong>de</strong>z Valdés può, nel metro anacreontico, uscire completamente dalla tematica<br />

201 J. MELÉNDEZ VALDÉS, Poesías , p. 102. (N. <strong>de</strong>l A.)<br />

202 Ibid. , p. 171. (N. <strong>de</strong>l A.)<br />

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