III - Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes

Un poeta illuminista : Meléndez Valdés
usato soprattutto dai gesuiti contro coloro che sostenevano la libertà delle singole chiese nazionali
rispetto a Roma e l'autorità del Concilio contro quella del Papa, epiteto esteso poi polemicamente e
genericamente a quanti si proponevano una riforma interiore della Chiesa 358 . Tra i religiosi, amici
di Meléndez Valdés, si possono ricordare fray Diego González, Salvador de Mena, González de
Candamo, Plácido Ugena e soprattutto quell'Antonio Tavira, vescovo di Osma e predicatore del Re
che doveva essere considerato come il corifeo del gruppo giansenista 359 . Di condividere le particolari
idee dei giansenisti spagnoli Meléndez Valdés diede soprattutto prova nei suoi sforzi ripetuti per
togliere al popolo spagnolo il grave fardello di una tradizione di superstizione e di fanatismo, cercando
di interiorizzare la religione e di stabilire con chiarezza i confinidella legislazione civile con quella
ecclesiastica 360 .
La religione di Meléndez Valdés fu essenzialmente religione naturale, la religione cioè dei
«philosophes»: tuttavia egli non combatté una battaglia scoperta contro la fede e il culto cattolici,
anche perché era persuaso del valore morale ed educativo che la religione poteva esercitare sul popolo:
volle insomma ricondurla a una misura razionale. Ed anche in ciò mostrò la sua adesione al pensiero
illuministico e in particolare alla dottrina di Rousseau 361 , confermando il suo impegno verso il
riscatto, insieme etico e pratico, del suo popolo, sul piano di un umanitarismo integrale.
358 Sul giansenismo spagnolo, oltre agli studi ormai classici sull'argomento (M. MENÉNDEZ
PELAYO, Historia de los heterodoxos españoles , IV, in O.C. , Santander, 1947, XXXIX, pp. 55-62;
M. F. MIGUÉLEZ, Jansenismo y regalismo en España , Valladolid, 1895; J. SARRAILH, op. cit. ,
pp. 702-704) vedasi il recente volume di uno studioso francese (M. E. APPOLIS, Les jansenistes
espagnols , Bordeaux, 1966) che con larga documentazione traccia la storia del movimento nelle
sue varie sfumature, senza peraltro modificare l'interpretazione, tradizionale ma arricchendola e
approfondendola. Anche l'Appolis riconosce Meléndez Valdés come grande amico dei giansenisti (p.
161). (N. del A.)
359 G. DEMERSON - J. SAUGNIEUX, Sur le «coriphée» du jansénisme D. Antonio Tavira y
Almazán in «Bulletin Hispanique», LXIX, 1967, pp. 160-179. (N. del A.)
360 J. MELÉNDEZ VALDÉS, Dictamen fiscal en una solicitud sobre revocación de la sentencia
ejecutoriada en un pleito de esponsales , in Discursos forenses , cit., pp. 201-228. (N. del A.)
361 J. J. ROUSSEAU, Émile cit., p. 381 : « Le culte essentiel est celui du coeur » ; p. 381-382 : « Je
prêcherai toujours la vertu aux hommes, je les exhorterai toujours à bien faire; et, tant que je pourrai,
je leur en donnerai l'exemple. Il ne tiendra pas à moi de leur rendre la religion aimable; il ne tiendra
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