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Relazione Stato - Provincia di Lucca

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Rapporto sullo <strong>Stato</strong> dell'Ambiente<br />

Cenni sulla vegetazione della Torbiera <strong>di</strong> San Lorenzo posta ai pie<strong>di</strong> del<br />

Monti Pisani<br />

Le zone umide presenti in toscana sono considerate relitti microtermici<br />

testimonianza <strong>di</strong> ecosistemi maggiormente <strong>di</strong>fferenziati in passato.<br />

Durante le glaciazioni quaternarie avevano consentito lo sviluppo <strong>di</strong><br />

foreste e fitocenosi palustri <strong>di</strong> tipo boreale in tutti i settori planiziali della<br />

Toscana settentrionale permettendo un’espansione <strong>di</strong> ecosistemi <strong>di</strong><br />

sfagneta dei quali oggi osserviamo le ultime vestigia.<br />

La torbiera <strong>di</strong> San Lorenzo a Vaccoli costituisce un esempio ancora ben<br />

conservato <strong>di</strong> ecosistema umido. Si trova in una vallecola ai pie<strong>di</strong> del<br />

versante lucchese dei M. Pisani, occupa una superficie <strong>di</strong> 400 mq., ed è<br />

situata alla quota <strong>di</strong> 50 s.l.m. Questo biotopo ed altri simili in lucchesia<br />

devono essere oggetto <strong>di</strong> estrema attenzione per la salvaguar<strong>di</strong>a delle<br />

entità vegetali in relazione anche alla conservazione della bio<strong>di</strong>verstà<br />

degli habitat.<br />

Vegetazione delle zone umide 8<br />

Riportiamo la sud<strong>di</strong>visione, ed una breve descrizione, delle tipologie<br />

delle zone umide in base alla modalità della loro origine.<br />

Zone umide Ubicazione Simbolo<br />

MONTANE Ubicate in alta quota e generalmente <strong>di</strong> origine glaciale <br />

150<br />

FLUVIALI<br />

COSTIERE<br />

CARSICHE<br />

Ubicate in regione con un grado <strong>di</strong> spianamento molto elevato,<br />

originato da un graduale processo <strong>di</strong> impaludamento, in relazione alla<br />

frequenza <strong>di</strong> zone a spartiacque incerto. In questo tipo inseriamo gli<br />

stessi fiumi planiziali e le relative aree palustri che spesso sono<br />

presenti ai loro margini.<br />

Ubicate in aree costiere, si<br />

originano conseguentemente<br />

alla formazione <strong>di</strong> cordoni<br />

litoranei sabbiosi attraverso<br />

apporti se<strong>di</strong>mentari <strong>di</strong> origine<br />

marina o fluviale. Nell'ambito<br />

<strong>di</strong> queste si possono<br />

ulteriormente riconoscerne due<br />

sottotipi in relazione alla<br />

qualità delle acque per quanto<br />

concerne i cloruri <strong>di</strong>sciolti in<br />

essa:<br />

COSTIERE<br />

DULCIACQUICOLE<br />

COSTIERE<br />

SALMASTRE<br />

Acqua con<br />

contenuto<br />

<strong>di</strong> sali<br />

inferiore a<br />

500 mg/l<br />

Acqua con<br />

contenuto<br />

<strong>di</strong> sali<br />

superiore a<br />

500 mg/l<br />

Ubicate principalmente nella Toscana meri<strong>di</strong>onale, originate in seguito<br />

a fenomeni carsici <strong>di</strong> <strong>di</strong>ssoluzione o <strong>di</strong> crollo<br />

Gli ecosistemi palustri naturali, dove per “naturale” si intende una zona<br />

umida che non sia la <strong>di</strong>retta conseguenza della costruzione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ghe od<br />

8 P.E. Tomei e E. Guazzi, “Zone umide della Toscana XXXIV” (Il lavoro è stato eseguito<br />

nell’ambito <strong>di</strong> una ricerca sulle aree palustri, finanziato dalla Regione Toscana)<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

Descrizione delle<br />

tipologie <strong>di</strong> zone umide

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