Relazione Stato - Provincia di Lucca
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Rapporto sullo <strong>Stato</strong> dell'Ambiente<br />
146<br />
Tipologie vegetazionali delle depressioni retrodunali nella Macchia<br />
lucchese <strong>di</strong> Viareggio<br />
Tipologie vegetazionali Descrizione<br />
Cariceti<br />
Cla<strong>di</strong>eti<br />
Fragmiteti<br />
Palu<strong>di</strong> <strong>di</strong> transizione<br />
Boschi<br />
Vegetazione elofitica densa che si sviluppa in depressioni retrodunali<br />
permanentemente umide. L'associazione è dominata da Carex elata,<br />
specie che s’inse<strong>di</strong>a in grossi cespi soprattutto nelle pozze scoperte<br />
verso il mare. Recentemente i cariceti sono stati sostituiti dai<br />
fragmiteti perché si assiste ad un graduale interramento delle pozze.<br />
E' un'associazione elofitica, densa che spesso in concorrenza con i<br />
fragmiteti per la conquista <strong>di</strong> lame retrodunali in via <strong>di</strong> graduale<br />
interramento. Nell'associazione è ben rappresentata la lianosa<br />
Periploca graeca.<br />
Quest’associazione è presente nelle depressioni interdunali profonde<br />
e prossime al mare dove mostra una notevole capacità d’invasione<br />
prevalendo sui cariceti e sui cla<strong>di</strong>eti. Il fragmiteto non sopporta la<br />
copertura e scompare rapidamente nelle depressioni interne della<br />
pineta.<br />
Nel mosaico interdunale un posto importante occupa la vegetazione<br />
delle depressione sottoposte ad affioramenti invernali della falda o<br />
semplicemente umide. Due sono le associazioni che privilegiano,<br />
una nettamente igrofila dove spiccano specie come Juncus acutus e<br />
Periploca graeca mentre la seconda, meno igrofila, è riferibile allo<br />
Schoeno-Erianthetum.<br />
Le antiche selve della macchia lucchese e pisana erano composte da<br />
querceti semprever<strong>di</strong> e boschi decidui igrofili. Le pinete sono sorte nella<br />
seconda metà del settecento come barriere <strong>di</strong> protezione delle colture<br />
agrarie e anche perché rispondevano a <strong>di</strong>verse esigenze come: rapi<strong>di</strong>tà <strong>di</strong><br />
accrescimento, assenza <strong>di</strong> danni ad opera del bestiame pascolante nelle<br />
macchie e possibilità <strong>di</strong> ricavarne materiale da opera. Dapprima è stato<br />
introdotto il Pino marittimo, specie spontanea dei boschi collinari della<br />
Toscana e della Liguria, mentre in epoche più recenti è stato preferito il<br />
Pino domestico per la produzione <strong>di</strong> pinoli e per il maggior pregio<br />
paesaggistico. Oggi la Macchia lucchese appare come un'enorme pineta<br />
anche se in realtà è un bosco molto più complesso ed eterogeneo. Le<br />
attuali tipologie vegetazionali che si possono in<strong>di</strong>viduare sono riportate<br />
in tabella.