Relazione Stato - Provincia di Lucca

Tipologie vegetazionali delle Alpi Apuane
Fascia vegetazionale Altitudine Descrizione
Macchia
mediterranea
Querceto-carpineto
Cerreto-carpineto
Castagneti
Faggete
Praterie
Brughiere a mirtilli
Nella piana costiera e
sulle colline del
versante a mare, fino
ai 300 m. di altitudine.
Si estende nel versante
a mare dai 300 fino
agli 800-1000 m.
mentre in quello
interno dal fondovalle
fino ai 700-800m.
Sul versante interno
più freddo è diffuso fin
da modeste altitudini;
sul versante a mare lo
si trova intorno a 800-
1000m.
Si estende fra i 300 e
gli 800-900 m. di
quota.
Si estendono a partire
da quota 800-900 m.
fino a 1600-1700 m.
nel versante interno
mentre in quello a
mare il faggio
compare sopra i 1000
m.
Si estendono nella
stessa fascia
vegetazionale delle
faggete in quanto
derivano da esse.
Si estende in
prevalenza sul
versante interno a
quote superiori ai 1700
m.
Stato - Sistema Paesaggio e Natura
In questa fascia predominano, su terreno calcareo, sclerofille come il
leccio, il mirto, il lentisco ed altre mentre su terreno siliceo prevale la
pineta a pino marittimo che riesce ad affermarsi fino ai 600 m di
quota.
Boschi radi costituiti, su terreni calcarei assolati, soprattutto dal
carpino nero e dalla roverella
E’ caratterizzato dalla presenza del cerro, del carpino bianco, del
carpino nero e del nocciolo. Alcune di queste piante ovviano
all’attacco degli animali che brucano i germogli con accorgimenti
particolari come le foglie spinose nei rami più bassi. A partire dal
medioevo questa fascia vegetazionale ha subito drastiche riduzioni
per l’introduzione da parte dell’uomo del castagno al fine di ricavarne
legna e frutti.
Nel giro di alcuni secoli vastissime estensioni di vegetazione
originaria sono state sostituite dal castagno. Oggi il 20% della
superficie delle Apuane è ricoperta da castagni i quali prediligono
terreni a composizione acida.
Le faggete si incontrano sia su terreni scistosi sia su rocce calcaree e
sono estesi boschi popolati soprattutto da faggio, sorbo degli
uccellatori, farinaccio, salicone e acero di monte. Queste associazioni
vegetali sono molto ombrose, grazie al ricco fogliame, per questo le
specie del sottobosco sono poche e fioriscono presto quando le foglie
non sono ancora cresciute.
Dove l’incendio, il pascolo e il taglio hanno distrutto la faggeta si
estendono le praterie. Nelle praterie sono presenti piante eliofile, dalle
fioriture talvolta vistose: il bianco delle giunchiglie e degli asfodeli
montani, il giallo e il rosa delle orchidee, l’arancio dei tulipani, il blu
delle genziane e le delicate sfumature bianco-vilolette dei crocchi. Le
piante presenti nelle praterie d’alta quota sono in buona parte geofite
ovvero possiedono un bulbo o rizoma oppure emicriptofite ovvero
piante erbacee perenni che svernano con una gemma posta a livello
del terreno.
E’ caratterizzata dalla presenza di mirtilli, oltre che di altre specie
acidofile quali la moretta, l’erba lucciola gialla, il licopodio, la rosa
alpina e la tossilagine alpina. Si tratta sempre di esigui lembi di
brughiera di tipo alpino che trova spazio solo su alcune vette silicee
delle Apuane.
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