Relazione Stato - Provincia di Lucca
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Rapporto sullo <strong>Stato</strong> dell'Ambiente<br />
procedere per un graduale recupero <strong>di</strong> tutto il litorale in erosione posto a<br />
sud del porto <strong>di</strong> Carrara.<br />
Per le spiagge comprese fra la foce del Fosso Poveromo e il porto <strong>di</strong><br />
Viareggio (Settore 5) è, <strong>di</strong>sponibile un nuovo rilievo che consente<br />
l'aggiornamento dei dati pubblicati nel precedente Rapporto. Questo<br />
settore, nel suo complesso, aveva sempre mostrato una tendenza verso<br />
l'avanzamento della linea <strong>di</strong> riva, anche se la sua parte più settentrionale<br />
iniziava ormai a risentire dell'erosione innescata dal porto <strong>di</strong> Carrara. La<br />
tendenza generale è confermata (+7,6 m; +0.59 m/anno), ma l'analisi<br />
dettagliata delle linee <strong>di</strong> riva <strong>di</strong>mostra che l'erosione si è spinta ben oltre<br />
la spiagge <strong>di</strong> Marina dei Ronchi ed ha ormai raggiunto Forte dei Marmi.<br />
Essendo questa la situazione derivante dal confronto <strong>di</strong> rilievi <strong>di</strong>stanti 13<br />
anni, è cre<strong>di</strong>bile che l'inversione <strong>di</strong> tendenza non sia dell'ultimo anno e<br />
che il processo erosivo sia più rilevante <strong>di</strong> quello misurato.<br />
Il Settore 6, dal porto <strong>di</strong> Viareggio alla foce del Serchio, ha mantenuto,<br />
fra il 1985 e il 1997, il trend evolutivo che lo ha sempre caratterizzato,<br />
registrando un avanzamento me<strong>di</strong>o della linea <strong>di</strong> riva <strong>di</strong> 26.7 m (+2.28<br />
m/anno).E’ opportuno sottolineare che il tasso <strong>di</strong> avanzamento si è<br />
leggermente ridotto rispetto a quello registrato nel periodo precedente<br />
(+3.08 m /anno fra il 1978 e il 1985) e che le spiagge più prossime alla<br />
foce del Serchio sono entrate in erosione.<br />
La fragilità idraulica<br />
Sulle aree <strong>di</strong> pianura, fondovalli principali compresi, sono state effettuate<br />
delle ricerche volte a circoscrivere e caratterizzare le situazioni <strong>di</strong><br />
fragilità idraulica, tali sia in quanto vulnerate da fenomeni <strong>di</strong> esondazione<br />
e/o cattivo drenaggio, sia perchè collocate in aree <strong>di</strong> naturale pertinenza<br />
fluviale.<br />
Aree vulnerate da esondazioni e/o allagamenti da ristagno<br />
Rientrano tra le aree allagate per <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> drenaggio:<br />
• le aree dove l'acqua non riesce a defluire per le caratteristiche<br />
morfologiche (zone depresse);<br />
• le aree dove la rete colatoria <strong>di</strong> acque basse ha una portata<br />
strutturalmente insufficiente (presenza <strong>di</strong> chiaviche e tombature<br />
sotto<strong>di</strong>mensionate);<br />
• le aree il cui drenaggio è intermittente (presenza <strong>di</strong> valvole<br />
automatiche, cateratte, porte vinciane, ecc. allo sbocco della rete <strong>di</strong><br />
acque basse);<br />
• le aree soggette al rigurgito del colatore principale (sia nella rete<br />
idraulica minore che nella rete fognaria).<br />
Le aree esondate sono invece quelle inondate dai corsi d'acqua principali<br />
a seguito normalmente <strong>di</strong> sormonto delle sommità spondali, oppure<br />
sormonto o rottura <strong>di</strong> quelle arginali. Nei casi misti si è tenuto conto<br />
dell'apporto prevalente.<br />
Tale <strong>di</strong>stinzione <strong>di</strong>viene <strong>di</strong> estrema importanza per le <strong>di</strong>verse modalità <strong>di</strong><br />
alluvionamento che presentano i due casi considerati e, quin<strong>di</strong>, anche per<br />
la valutazione della pericolosità connessa: negli allagamenti per ristagno<br />
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