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Dalle vette del Titano ai fondali dell'Adriatico (pdf)

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Centro Naturalistico Sammarinese<br />

Istituto di Studi, Ricerche e Documentazione<br />

Museo di Storia Naturale<br />

Glauco Busignani<br />

<strong>Dalle</strong> <strong>vette</strong> <strong>del</strong> <strong>Titano</strong><br />

<strong>ai</strong> <strong>fondali</strong> <strong>del</strong>l’Adriatico<br />

La fauna marino-costiera<br />

tra Emilia-Romagna e Marche<br />

Repubblica di San Marino<br />

Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, l’Università e le Politiche Giovanili


Operazioni di campo e assistenza scientifica<br />

Glauco Busignani, Marco Cesaretti, Andrea De Paoli, Davide Mina, Ekkalak Hachua<br />

Revisione dei testi<br />

Sandro Casali<br />

Foto<br />

Glauco Busignani, Marco Cesaretti, Davide e Daniele Mina, Marilù Cesaretti,<br />

Ekkalak Hachua, Siriphorn Pumthong, Andrea De Paoli, Andrea Manenti<br />

Disegni<br />

Marco Cesaretti<br />

Grafica e Impaginazione<br />

Glauco Busignani, Davide Santi, Sandro Casali<br />

Citazione raccomandata:<br />

Busignani G., 2011. <strong>Dalle</strong> <strong>vette</strong> <strong>del</strong> <strong>Titano</strong> <strong>ai</strong> <strong>fondali</strong> <strong>del</strong>l’Adriatico.<br />

Centro Naturalistico Sammarinese, Borgo Maggiore - Repubblica di San Marino.<br />

In copertina<br />

Anemonia viridis, Coryphella pedata, Clibanarius erythropus, Diplodus vulgaris<br />

© 2011 Tutti i diritti sono riservati.<br />

Prima Edizione 2011 a cura <strong>del</strong><br />

CENTRO NATURALISTICO SAMMARINESE<br />

Istituto di Studi, Ricerche e Documentazione<br />

Museo di Storia Naturale<br />

Via Valdes De Carli, 21 - 47893 Borgo Maggiore – Repubblica di San Marino<br />

Tel. (+378) 0549 883460-883461-883462 Fax (+378) 0549 883464<br />

Em<strong>ai</strong>l: centronaturalistico@omniway.sm<br />

Sito Internet: www.centronaturalistico.sm<br />

- 2 -


Il Centro Naturalistico Sammarinese (C.N.S.), Istituto di Studi,<br />

Ricerche e Documentazione e Museo di Storia Naturale, è stato<br />

istituito nell’ambito <strong>del</strong> Dipartimento Istruzione e Cultura con lo<br />

scopo di creare un polo culturale nel campo <strong>del</strong>le Scienze Naturali e<br />

di contribuire alla diffusione <strong>del</strong>la cultura naturalistica, promuovendo<br />

nello stesso tempo la conoscenza e la valorizzazione <strong>del</strong> pregevole<br />

patrimonio naturale e paesaggistico sammarinese.<br />

I settori di attività riguardano:<br />

- la promozione e la realizzazione di studi e ricerche in campo<br />

naturalistico-ambientale;<br />

- la produzione, la raccolta e l’utilizzo di pubblicazioni, materiale<br />

audiovisivo, fotografico, multimediale e informatico;<br />

- l’attività didattica di supporto ad Enti e Scuole;<br />

- la raccolta, lo studio e l’esposizione al pubblico di materiali e reperti<br />

di rilevante interesse scientifico e documentativo.<br />

In materia di collaborazioni con il Dipartimento Territorio e<br />

Ambiente il C.N.S. è sede <strong>del</strong>l’Osservatorio <strong>del</strong>la Fauna Selvatica e<br />

dei relativi habitat ed è designato come Autorità Scientifica<br />

nell’ambito <strong>del</strong>la legge sul commercio internazionale di specie di<br />

flora e fauna selvatiche (C.I.T.E.S.).<br />

Le sezioni espositive, dislocate su due piani, comprendono il<br />

“Percorso didattico per la conoscenza degli ambienti naturali più<br />

significativi <strong>del</strong> territorio sammarinese” e le strutture espositive<br />

dedicate all’Ornitologia, alla Zoologia e alle Scienze <strong>del</strong>la terra. Tutti<br />

i moduli espositivi contengono fasce descrittive di approfondimento<br />

con testi ed illustrazioni che integrano le descrizioni riferite <strong>ai</strong> singoli<br />

reperti.<br />

- 3 -


BUSIGNANI GLAUCO (San Marino 1976)<br />

Esperto di fauna selvatica e ambienti naturali e appassionato di<br />

fotografia, collabora dal 2001 come Operatore Tecnico-Naturalistico<br />

per le attività di ricerca, divulgazione scientifica e didattica presso il<br />

Centro Naturalistico Sammarinese.<br />

Ha partecipato alla realizzazione di varie ricerche e documentari con<br />

le Provincie di Rimini e di Pesaro-Urbino. E’ autore di diversi articoli<br />

e pubblicazioni riguardanti principalmente la fauna <strong>del</strong> territorio<br />

sammarinese.<br />

- 4 -


Indice generale<br />

Presentazione……………………………………………….. 7<br />

Introduzione………..……………………………………….. 9<br />

Prefazione…………………………………………………… 11<br />

Le nostre antiche origini marine……………………........... 13<br />

L’area indagata……………………………………………... 18<br />

Materiali e metodi….……………………………………….. 30<br />

Specie osservate, sistematica, biologia ed ecologia……….. 33<br />

Phylum PORIFERA: PORIFERI o SPUGNE……………….. 34<br />

Phylum CNIDARIA: CNIDARI…………………………….. 35<br />

Phylum CTENOPHORA: CTENOFORI……………………. 40<br />

Phylum PLATYHELMINTHES: PLATELMINTI………….. 41<br />

Phylum NEMERTEA: NEMERTINI………………………... 41<br />

Phylum SIPUNCULA: SIPUNCULIDI……………………... 41<br />

Phylum ANELLIDA: ANELLIDI…………….……………... 42<br />

Phylum MOLLUSCA: MOLLUSCHI………………………. 46<br />

Phylum ARTHROPODA: ARTROPODI…………………… 75<br />

Phylum BRYOZOA: BRIOZOI……………………………... 94<br />

Phylum BRACHIOPODA: BRACHIOPODI.………………. 94<br />

Phylum ECHINODERMATA: ECHINODERMI…………… 95<br />

Phylum CORDATA: CORDATI……………….…………… 99<br />

Check-list di specie/gruppi osservati….…………………... 129<br />

Ringraziamenti……………………………………………... 142<br />

Bibliografia………………………………………………….. 143<br />

- 5 -


- 6 -


Presentazione<br />

Perchè un lavoro sul mare da un paese notoriamente situato sulla<br />

cima di un monte?<br />

Innanzitutto non ci sono limiti alla curiosità né confini territoriali o<br />

politici alla diffusione <strong>del</strong>la cultura scientifica e <strong>del</strong>le conoscenze<br />

naturalistiche essendo così immensamente varie e tutte<br />

straordinariamente belle le manifestazioni <strong>del</strong>la biodiversità con cui<br />

coabitiamo su questo pianeta che nessuna andrebbe m<strong>ai</strong> trascurata in<br />

quanto ogni espressione, ogni sfumatura, ogni guizzo vitale trasmette<br />

indiscussi valori da rispettare e da proteggere.<br />

In aggiunta è opportuno ricordare che sia la storia geologica che<br />

quella legata alle tradizioni millenarie <strong>del</strong> nostro paese sono<br />

“impregnate” di mare: le rocce e le argille si sono depositate in<br />

epoche lontane sul fondale di un antico oceano e dalle acque<br />

<strong>del</strong>l’Adriatico, secondo la leggenda, uno scalpellino dalmata è giunto<br />

sul <strong>Titano</strong> divenendo il fondatore e Santo Patrono <strong>del</strong>la comunità.<br />

Inoltre chi da bambino (e spesso da adulto!) non si è m<strong>ai</strong> soffermato<br />

almeno una volta ad osservare l’innumerevole varietà di organismi<br />

viventi sulla riva <strong>del</strong> mare o nelle pozze di scogliera trasformando<br />

quel luogo di vacanza e divertimento in uno spazio conoscitivo<br />

quanto m<strong>ai</strong> affascinante?<br />

E’ pertanto con vivo piacere che presento questa nuova pubblicazione<br />

<strong>del</strong>l’amico e collega Glauco Busignani, grande appassionato di tutto<br />

ciò che è Natura e valente collaboratore nell’attività di studio, ricerca<br />

e divulgazione scientifica, la quale va ad aggiungersi alle altre edite<br />

dal Centro Naturalistico Sammarinese con l’intento di contribuire<br />

all’arricchimento culturale dei cittadini e all’affermarsi di una<br />

sensibilità ambientale di cui il nostro pianeta ha urgentemente<br />

bisogno.<br />

- 7 -<br />

Sandro Casali (C.N.S.)


- 8 -


Introduzione<br />

Una <strong>del</strong>le finalità <strong>del</strong> Centro Naturalistico Sammarinese (C.N.S.), che<br />

mi pregio di dirigere, è contribuire alla crescita <strong>del</strong>la cultura<br />

scientifica <strong>del</strong> nostro Stato anche attraverso la divulgazione <strong>del</strong>le<br />

conoscenze in ambito naturalistico e ambientale. In quest’ottica<br />

ritengo molto importante ed utile la pubblicazione ricorrente di scritti,<br />

studi e ricerche che riguardano non solo il territorio sammarinese ma<br />

anche gli ambiti territoriali <strong>del</strong> circondario e quelli in campo<br />

internazionale nel senso più ampio.<br />

E’ dunque con viva soddisfazione che presento questo nuovo lavoro<br />

<strong>del</strong> valente collaboratore ed amico Glauco Busignani dal titolo “<strong>Dalle</strong><br />

<strong>vette</strong> <strong>del</strong> <strong>Titano</strong> <strong>ai</strong> <strong>fondali</strong> <strong>del</strong>l’Adriatico” che ci illustra la fauna<br />

marina presente fra l’Emilia Romagna e le Marche.<br />

Il lavoro di studio, ricerca e documentazione che ha reso possibile<br />

questa pregevole pubblicazione è stato condotto dall’Autore con<br />

grande passione ed impegno personale nel periodo 2005-2011 nella<br />

fascia marino-costiera che va da Cattolica a Pesaro.<br />

Si tratta di un testo accessibile ad un vasto pubblico e ricco di<br />

illustrazioni pregevoli che avvicina i lettori al meraviglioso e<br />

multiforme universo <strong>del</strong>le creature marine, fra le cui pagine chiunque<br />

abbia frequentato il litorale a noi prossimo troverà molte risposte a<br />

chissà quante curiosità l’ambiente marino ha suscitato sin<br />

dall’infanzia.<br />

- 9 -<br />

Il Direttore <strong>del</strong> C.N.S.<br />

Andrea Suzzi Valli


- 10 -


Prefazione<br />

Il presente lavoro nasce con lo scopo di raggruppare tutte le<br />

osservazioni faunistiche e i dati raccolti dall’autore stesso e dagli<br />

amici e collaboratori durante le numerose uscite in mare effettuate nel<br />

tempo libero e per passione personale, nel periodo 2005-2011 nella<br />

fascia marino-costiera che va da Cattolica a Pesaro.<br />

Tutte le specie o i gruppi trattati vengono inquadrati<br />

sistematicamente, descritti dal punto di vista bio-ecologico e<br />

accompagnati dalle fotografie e illustrazioni <strong>del</strong>l’autore e dei<br />

collaboratori, così da fornire al lettore anche una facile e pratica guida<br />

di riconoscimento dei principali gruppi animali che popolano il mare<br />

vicino a noi.<br />

- 11 -


Questo testo, pur non avendo la pretesa di descrivere tutte le<br />

innumerevoli forme di vita marine presenti nel tratto litoraneo in<br />

oggetto, può comunque risultare un utile strumento di confronto per<br />

studiosi ed esperti e, soprattutto, un buon manuale divulgativo rivolto<br />

a tutti coloro che, incuriositi d<strong>ai</strong> sorprendenti animali che incontrano<br />

in mare, desiderano saperne di più ed approfondire le loro<br />

conoscienze.<br />

Ma perché un lavoro “sul mare” dalla Repubblica di San Marino? Da<br />

un lato è sufficiente considerare che, seppur non presente in territorio,<br />

l’ambiente marino si trova a pochi chilometri da noi e un po’ tutti ci<br />

siamo almeno qualche volta imbattuti nei vari ed affascinanti<br />

organismi che lo popolano e che catturano il nostro interesse,<br />

dall’altro invece bisogna fare un grande salto all’indietro nel tempo e<br />

ricordare le origini e la storia geologica <strong>del</strong> nostro paese.<br />

- 12 -


Le nostre antiche origini marine<br />

Il Monte <strong>Titano</strong>, come altri rilievi <strong>del</strong>la zona (San Leo, Verucchio,<br />

Pennabilli), è formato da rocce carbonatiche che si sono depositate<br />

sul fondo di un antico mare in un periodo compreso tra i 15 e i 10<br />

milioni di anni fa circa, denominate Formazione di San Marino.<br />

Era un mare caldo, situato all’incirca dove oggi si trova il Mar<br />

Tirreno che allora non esisteva, come non esisteva l’assetto<br />

geografico attuale. Era inizialmente poco profondo, con acque chiare<br />

e ben ossigenate e corrispondeva ad una piattaforma carbonatica<br />

senza però arrivare allo sviluppo di una vera e propria scogliera. In<br />

seguito si determinò un progressivo approfondimento con un<br />

conseguente cambiamento nella litologia e nella natura dei depositi.<br />

Questo ambiente era probabilmente simile agli attuali mari subtropicali<br />

in cui gli organismi viventi facevano parte di un ricco e<br />

complesso ecosistema, come raffigurato nel dipinto di Valter Fogato<br />

sopra riportato. Sui <strong>fondali</strong> sabbiosi viveva una grande varietà di<br />

invertebrati: celenterati, vermi, molluschi, crostacei, briozoi ed<br />

echinodermi. Nelle acque nuotavano pesci di ogni genere e cetacei;<br />

- 13 -


all’apice <strong>del</strong>la catena alimentare c’erano gli squali fra cui l’enorme<br />

megalodonte.<br />

Non si conosce quale possa essere stato l’aspetto degli animali che<br />

dominavano i mari miocenici, ma è verosimile pensare che non<br />

fossero tanto diversi d<strong>ai</strong> loro discendenti attuali.<br />

Quando l’Appennino cominciò a sollevarsi, il fondo <strong>del</strong>l’antico mare,<br />

divenuto orm<strong>ai</strong> roccia, comincia a muoversi e, lentamente ma<br />

inesorabilmente, inizia un lungo viaggio di più di cento chilometri<br />

che prende il nome di Colata (o Coltre) <strong>del</strong>la Valmarecchia.<br />

E’ un viaggio tormentato, complicato, che avviene a “scatti”, con<br />

pause durante le quali si depositano nuove rocce. Il viaggio si<br />

interrompe mezzo milione di anni fa, quando le rocce, smembrate in<br />

tante placche e fratturate, emergono dal mare e vengono mo<strong>del</strong>late<br />

dall’erosione.<br />

La diversità geologica e la complessità dei processi geomorfologici<br />

<strong>del</strong> territorio si rispecchiano dunque anche nella ricchezza e nella<br />

varietà dei reperti paleontologici rinvenuti sul territorio. Nei secoli<br />

passati San Marino era meta dei più autorevoli paleontologi italiani e<br />

stranieri che qui rinvenivano con facilità fossili appartenenti a specie<br />

nuove e m<strong>ai</strong> segnalate; molti dei nostri fossili sono infatti unici e<br />

proprio per questo i loro nomi scientifici richiamano il <strong>Titano</strong> o San<br />

Marino, come nel caso <strong>del</strong>la balenottera che rappresenta il reperto di<br />

maggior rilievo scientifico.<br />

La balenottera di San Marino (Aulocetus sammarinensis)<br />

Il ritrovamento dei resti fossili <strong>del</strong>la balenottera, vissuta nel periodo<br />

miocenico circa 15 milioni di anni fa, comprendenti il cranio, le<br />

emimandibole, alcune vertebre e frammenti di coste, è avvenuto nel<br />

1897 durante i lavori di scavo presso una cava di pietra <strong>del</strong>la<br />

Formazione di San Marino in prossimità <strong>del</strong>la vetta <strong>del</strong> Monte <strong>Titano</strong><br />

(attuale Piazzale Cava Antica).<br />

Il fossile, di particolare valore scientifico, ha immediatamente<br />

suscitato l’interesse di molti studiosi e paleontologi fra cui l’illustre<br />

prof. Giovanni Capellini, che acquistò gran parte dei massi contenenti<br />

le ossa per studiarle ed esporle presso il Museo di Paleontologia e<br />

Geologia G. Capellini di Bologna, dove tuttora si trovano. A San<br />

Marino, presso il Centro Naturalistico Sammarinese, sono esposti il<br />

- 14 -


calco in gesso <strong>del</strong> cranio e una parte fossile originale <strong>del</strong>la<br />

emimandibola destra.<br />

Gli auloceti erano simili alle balenottere tuttora viventi, ma di<br />

dimensioni minori; gli adulti potevano comunque raggiungere i 12<br />

metri ed avevano come principale predatore lo squalo megalodonte.<br />

Il megalodonte (Carcharocles megalodon) e gli altri squali<br />

Resti di squali, dei quali si conservano e si fossilizzano soprattutto i<br />

denti, sono stati abbondantemente ritrovati nelle rocce <strong>del</strong> Monte<br />

<strong>Titano</strong> risalenti al Langhiano. I reperti sono attribuibili perlopiù <strong>ai</strong><br />

generi Isurus, Hemipristis, Carcharocles.<br />

Su tutte le varietà di squali dominava in assoluto il megalodonte<br />

(Carcharocles megalodon), lo squalo più grande m<strong>ai</strong> esistito e con<br />

tutta probabilità anche il maggior predatore che sia m<strong>ai</strong> vissuto sulla<br />

faccia <strong>del</strong>la Terra.<br />

I denti di questo animale potevano raggiungere anche i 20 cm di<br />

lunghezza, surclassando anche i denti <strong>del</strong> Tyrannosaurus rex che<br />

arrivano a “soli” 15 cm. Alcune ricostruzioni hanno attribuito al<br />

Carcharocles megalodon lunghezze di oltre 25 metri, che però sono<br />

- 15 -


state recentemente rivalutate, determinando una dimensione media di<br />

13 - 15 metri, con probabili punte di 20 metri. In ogni caso il<br />

Carcharocles megalodon era il padrone dei mari miocenici e predava<br />

i grandi cetacei, azzannandoli con le possenti fauci, all’interno <strong>del</strong>le<br />

quali sarebbe potuto comodamente entrare un uomo adulto in piedi.<br />

La forma non doveva essere molto diversa dall’attuale squalo bianco<br />

(Carcharodon carcharias).<br />

Molluschi ed echinidi<br />

A differenza dei fossili di pesci ossei, rinvenuti scarsamente in<br />

territorio ed andati perlopiù dispersi in mano a privati, numerosi sono<br />

invece i reperti di varie specie di invertebrati quali echinidi (ricci di<br />

mare) e soprattutto molluschi, molti dei quali simili a quelli che oggi<br />

vivono nei nostri mari.<br />

- 16 -


- 17 -


L’area indagata<br />

L’Adriatico settentrionale è un mare di modeste dimensioni (l’intero<br />

Adriatico ha un’estensione di 132.000 km², pari a 1/19 di quella <strong>del</strong><br />

Mediterraneo) e relativamente poco profondo (50-70 m) e, per quanto<br />

esposto in seguito, con caratteristiche “quasi lagunari” (Figg. 1 e 2).<br />

Data l’esigua estensione e l’elevato apporto di acque dolci cariche di<br />

nutrienti (come nitrati e fosfati), soprattutto dal fiume Po, il bacino<br />

risulta più o meno eutrofico (ricco di nutrienti, con elevata biomassa<br />

fitoplanctonica).<br />

Figg. 1 e 2 – Batimetria <strong>del</strong> Mare Adriatico, in dettaglio la zona in giallo.<br />

- 18 -


Vista la direzione <strong>del</strong>le correnti marine dominanti che hanno un<br />

andamento antiorario, salendo dallo Ionio lungo la costa croata per<br />

poi ridiscendere lungo il versante italiano, risulta un flusso di acque<br />

oligotrofiche (povere di nutrienti) ad elevata salinità che in fase di<br />

ritorno aumenta via via il livello di trofia; una volta oltrepassato il Po<br />

tali valori cominciano nuovamente a decrescere (l’Indice Trofico o<br />

TRIX presenta ad esempio valore mediocre di circa 5,5 a Nord di<br />

Ravenna, mentre a Rimini scende già ad un buon 4,5 circa). Sebbene<br />

tali nutrienti favoriscano la vita di numerosi animali quali vongole e<br />

cozze, un loro eccesso porta ad una elevata proliferazione microalgale<br />

che determina un intorbidamento <strong>del</strong>le acque ed anche a casi di<br />

ipossia o anossia con conseguente moria di organismi; tale situazione<br />

è spesso aggravata nel periodo estivo-autunnale da stratificazioni<br />

stabili <strong>del</strong>le acque (riscaldate) che permettono a quelle a bassa salinità<br />

di portarsi al largo determinando una condizione di ristagno che può<br />

durare anche per diverso tempo. Anche la salinità varia a causa <strong>del</strong>le<br />

acque dolci provenienti d<strong>ai</strong> corsi d’acqua, presentando, sempre come<br />

esempio, valori di circa 28 psu a Porto Garibaldi per poi aumentare<br />

nella zona di Rimini a 33 psu (psu=practical salinity unit – la media<br />

oceanica è di 35 psu = 35 grammi di sale, prevalentemente NaCl, per<br />

chilogrammo di acqua; unità analoghe sono pss = practycal salinity<br />

scale e ppt = parts per thousand).<br />

La temperatura <strong>del</strong>le acque superficiali presenta la più elevata<br />

escursione termica di tutto il Mediterraneo, 22-23 °C circa, con<br />

minime invernali di 4°C e punte estive di 29-30 °C (Fig. 3); (le acque<br />

più profonde mantengono valori costanti di 12-13 °C in tutto il<br />

Mediterraneo).<br />

30<br />

25<br />

20<br />

15<br />

10<br />

5<br />

0<br />

Gen.<br />

Feb.<br />

Mar.<br />

Apr.<br />

Mag.<br />

Giu.<br />

Lug.<br />

Ago.<br />

Set.<br />

Ott.<br />

Nov.<br />

Dic.<br />

Fig. 3 – Temperature medie <strong>del</strong>le acque superficiali in bassa Emilia-Romagna.<br />

- 19 -<br />

°C


I <strong>fondali</strong> tipici sono quelli sedimentari a granulometria fine/mediofine<br />

(Fig. 4); in particolare, partendo dalla costa italiana, bassa e<br />

piuttosto regolare, si trovano dapprima sabbie che dopo 1-2 km<br />

vengono progressivamente sostituite da peliti (limi e argille, perlopiù<br />

di origine fluviale), anch’esse responsabili <strong>del</strong>le frequenti condizioni<br />

di scarsa trasparenza <strong>del</strong>le acque.<br />

Fig. 4 – Carta dei <strong>fondali</strong> antistanti l’Emilia-Romagna.<br />

I venti hanno generalmente, sia in estate che in inverno, regime di<br />

Bora proveniente da Nord-Est che determina frequenti condizioni di<br />

mare mosso. Altre tipologie, meno frequenti, sono lo Scirocco da<br />

Sud-Est, il Libeccio da Sud-Ovest, il Maestrale da Nord-Ovest e la<br />

Tramontana da Nord.<br />

L’area indagata è la fascia marino-costiera che si estende da<br />

Portoverde alla B<strong>ai</strong>a Flaminia di Pesaro (Figg. 5, 6, 7, 8, 9) con<br />

particolare attenzione alla B<strong>ai</strong>a di Vallugola (Figg. 17, 18).<br />

Le zone prese in considerazione fanno quindi parte <strong>del</strong> Sistema Fitale<br />

- 20 -


(presenza di organismi vegetali) ed in particolare sono quella<br />

Sopralitorale (zona di spruzzi/piano emerso), quella Mesolitorale o<br />

Intertidale (compresa tra i limiti <strong>del</strong>la marea – Fig.11) e parte di<br />

quella Infralitorale ricca di alghe fotofile e praterie di fanerogame:<br />

Ambiente<br />

Marino<br />

Bentonico Pelagico<br />

(<strong>fondali</strong>) (masse d’acqua)<br />

Sistema fitale o litorale Sistema afitale o profondo<br />

(presenza vegetali)<br />

Sopralitorale Piano Batiale<br />

(piano emerso) (200-3000 m)<br />

Mesolitorale Piano Abissale<br />

(limiti <strong>del</strong>la marea) (3000-6000 m)<br />

Infralitorale Piano Adale<br />

(fino a 20/40 m in base alla trasparenza) (>6000 m–fosse oceaniche)<br />

Circalitorale<br />

(fino a 100-200 m circa)<br />

Se i tipici <strong>fondali</strong> <strong>del</strong>l’alto Adriatico sono quelli “mobili” (sabbiafango)<br />

qui in brevi tratti si possono trovare ambienti alquanto diversi.<br />

Oltre <strong>ai</strong> suddetti sedimenti abbondano infatti zone a ciottoli e massi<br />

derivanti dall’erosione <strong>del</strong> promontorio <strong>del</strong> Monte San Bartolo (Figg.<br />

7 e 8) che permettono l’instaurarsi di una fitta popolazione vegetale<br />

creando tane e microhabitat idonei alla vita di una grande varietà di<br />

animali tipici dei <strong>fondali</strong> rocciosi (Figg. 13, 14). Altre tipologie<br />

ambientali sono le barriere artificiali frangionda (Fig. 19), costituite<br />

da grossi massi incastrati l’uno nell’altro, e le infrastrutture portuali,<br />

predilette da molte specie ittiche visti i numerosi ed ampi rifugi che<br />

queste zone offrono. Un ulteriore interessante ambiente è costituito<br />

dalle “pozze di scogliera o marea” (Fig. 20) che si formano ricevendo<br />

gli spruzzi <strong>del</strong>le onde o per effetto <strong>del</strong> riflusso: sottoposte all’azione<br />

di mare, sole, vento e piogge presentano forti e brusche variazioni di<br />

temperatura e salinità e di conseguenza sono abitate da specie animali<br />

e vegetali ampiamente euriece (resistenti alle condizioni più svariate).<br />

- 21 -


Figg. 5 e 6 – Foto satellitare e mappa <strong>del</strong>l’area indagata.<br />

- 22 -


Figg. 7 e 8 – Promontorio <strong>del</strong> Monte San Bartolo.<br />

- 23 -


Figg. 9 e 10 – Veduta di B<strong>ai</strong>a Vallugola da Gabicce Monte e panoramica di Gabicce Mare e Cattolica.<br />

- 24 -


Figg. 11 e 12 – Tipico mesolitorale roccioso.<br />

- 25 -


Figg. 13 e 14 – Tipici <strong>fondali</strong> a ciottoli-massi.<br />

- 26 -


Figg. 15 e 16 – Varie tipologie di <strong>fondali</strong> sabbiosi.<br />

- 27 -


Figg. 17 e 18 – La darsena di B<strong>ai</strong>a Vallugola.<br />

- 28 -


Figg. 19 e 20 – Barriere frangiflutti a Fiorenzuola e pozze di marea a B<strong>ai</strong>a Vallugola.<br />

- 29 -


Materiali e metodi<br />

Per quanto riguarda le zone sopra e mesolitorale le osservazioni sono<br />

state compiute direttamente senza l’ausilio di strumenti particolari; un<br />

metodo divertente nonché redditizio è quello di esaminare<br />

attentamente le pozze di marea cercando tra le alghe o sotto i sassi (in<br />

particolare nei casi di eccezionale bassa marea come avvenuto agli<br />

inizi di Febbr<strong>ai</strong>o 2008 - Fig. 11). Per l’infralitorale invece, vista la<br />

modesta profondità <strong>del</strong>le nostre coste (0-10 metri), ci si è avvalsi solo<br />

di attrezzature da apnea (muta completa, calzari, guanti, maschera,<br />

boccaglio, pinne, cintura piombata, torcia subacquea e coltello) e di<br />

una plancetta/boa di segnalazione munita di nassa, contenitori vari,<br />

termometro e misuratore di salinità (Figg. 21 e 22). Tali uscite sono<br />

state effettuate sia partendo da riva che avvalendosi di vari mezzi da<br />

diporto (Fig. 23).<br />

Talvolta sono state utilizzate anche nasse con inganno innescate con<br />

attrattive alimentari e, per quanto riguarda i pesci, si è ricorso inoltre<br />

a varie tecniche di pesca (ledgering, spinning, strascico, ecc.). Si è<br />

anche tenuto conto <strong>del</strong>le testimonianze dei pescatori locali,<br />

professionisti e non; quando concesso è stato controllato il pescato di<br />

reti ad imbrocco, bertovelli, nasse, draghe ecc.<br />

Parte <strong>del</strong>le specie avvistate sono state identificate direttamente sul<br />

luogo data la facilità di riconoscimento, mentre quelle dubbie o di<br />

difficile classificazione sono state raccolte ed osservate in laboratorio<br />

“in vivo” tramite uno stereomicroscopio Leica MZ12 (8-100X) e<br />

chiavi analitiche di riconoscimento (Fig. 24). Gli animali sono stati<br />

inoltre fotografati/filmati talvolta in sito con videocamera SONY<br />

DSR-PDX10P provvista di scafandro e fotocamera subacquea<br />

VIVITAR 6200W, quando necessario con il microscopio ma perlopiù<br />

singolarmente in un acquario allestito di volta in volta con sedimenti<br />

e rocce <strong>del</strong>le medesime zone di cattura mediante fotocamere Nikon<br />

D100, munita di obiettivi Nikkor 105mm macro e 18-35mm e di<br />

Flash SB-80DX e CANON G10 con Flash SUNPAK 333D e<br />

cavalletto Manfrotto 055 Nat 2. Ogni “soggetto” è stato poi liberato.<br />

Il periodo di maggior attività è stato quello <strong>del</strong> triennio 2007-2009<br />

durante il quale sono state effettuate numerose uscite in mare svolte<br />

da più operatori nell’arco <strong>del</strong>l’intero anno e comprendenti anche<br />

numerose osservazioni notturne; durante 2 uscite notturne, il 3 e il 4<br />

- 30 -


Luglio ’08, si è assistito al fenomeno <strong>del</strong> “mare in amore”, provocato<br />

da Noctiluca miliaris/scintillans, un Protista flagellato <strong>del</strong> plancton<br />

costiero molto abbondante da Giugno: in fase riproduttiva presenta<br />

bioluminescenza, soprattutto se “infastidito” ad esempio smuovendo<br />

l’acqua con mani o pinne, costellando tutta la costa in maniera<br />

alquanto suggestiva. Le attenzioni si sono concentrate al di fuori <strong>del</strong><br />

periodo invernale (comunque indagato) sia per la rigidità <strong>del</strong> clima<br />

che per la minor presenza di specie. In particolare si sono visti<br />

“scomparire” quasi totalmente i pesci (eccezione nota è la spigola o<br />

branzino Dicentrarchus labrax attiva tutto l’anno) a seguito <strong>del</strong> calo<br />

<strong>del</strong>la temperatura <strong>del</strong>le acque superficiali sino a valori inferiori <strong>ai</strong><br />

10°C che si ha nei mesi di Novembre e Dicembre. Gli invertebrati<br />

perlopiù riducono la loro attività rimanendo nascosti nei loro rifugi<br />

sino al rialzarsi <strong>del</strong>le temperature oltre i 15 °C tra Marzo e Aprile.<br />

Fig. 21 – Alcune <strong>del</strong>le attrezzature utilizzate.<br />

- 31 -


Figg. 22 e 23 – Alcune <strong>del</strong>le attrezzature utilizzate.<br />

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Fig. 24 – Laboratorio attrezzato con stereomicroscopi.<br />

Specie osservate, sistematica, biologia ed ecologia<br />

Di seguito verranno trattati solo i Phyla “principali” o comunque i<br />

gruppi di animali “non troppo piccoli” e quindi più facilmente<br />

osservabili. Più volte non è stato possibile identificare sino al livello<br />

<strong>del</strong>la specie, talvolta nemmeno a quello <strong>del</strong> genere o <strong>del</strong>la famiglia, in<br />

alcuni casi per l’elevata difficoltà di riconoscimento, in altri poiché<br />

non è stato sempre possibile osservare gli individui in laboratorio (le<br />

specie o i gruppi di dubbia identificazione sono contraddistinti dal<br />

punto interrogativo). Per la sistematica, la scienza che cataloga i<br />

viventi studiandone i rapporti evolutivi, si è fatto principalmente<br />

riferimento alla “Checklist <strong>del</strong>la fauna marina italiana” <strong>del</strong>la S.I.B.M.<br />

(Società Italiana di Biologia Marina); si ricorda che i livelli<br />

sistematici principali sono 7, nell’ordine: Regno (in questo caso<br />

ANIMALIA-animali), Phylum, Classe, Ordine, Famiglia, Genere e<br />

Specie. Questi ultimi 2 livelli, di cui solo il primo con l’iniziale<br />

m<strong>ai</strong>uscola e scritti in corsivo, costituiscono il nome scientifico<br />

binomiale in latino: es. Seppia (Sepia officinalis). Tutte le<br />

considerazioni sulle specie o i gruppi descritti si riferiscono all’area<br />

in esame.<br />

- 33 -


Phylum PORIFERA: PORIFERI o SPUGNE<br />

Organismi sessili, spesso incrostanti, semplici e dotati di notevole<br />

rigenerabilità; non possiedono infatti organi e tessuti (nervoso,<br />

muscolare…). Presentano 3 strati: la superficie con pori inalanti e<br />

osculi di uscita, la mesoglea dove gli amebociti e gli archeociti<br />

rispettivamente fagocitano il cibo presente nell’acqua e producono<br />

spicole di sostegno e gameti e lo strato dermale costituito da cellule<br />

piatte dette pinacociti, da porociti contrattili e da coanociti flagellati<br />

che creano corrente attraverso i pori. La riproduzione può essere sia<br />

asessuata (gemmazione, formazione di corpi di riduzione,<br />

frammentazione, ecc.) che sessuata, di norma con fecondazione<br />

esterna incrociata tra individui ermafroditi; larva natante. In base alla<br />

complessità dei canali e <strong>del</strong>le camere acquifere interne si dividono in<br />

3 tipi: Ascon, Sycon e Leucon; considerando invece la natura <strong>del</strong>le<br />

spicole vengono raggruppate in 3 Classi:<br />

CALCISPONGIAE o CALCAREA con spicole ad ago o con 3-4<br />

raggi composte da carbonato di calcio; Ascon, Sycon e Leucon. Solo<br />

forme marine.<br />

HYALOSPONGIAE o HEXACTINELLIDA con scheletro siliceo<br />

(spicole a 6 raggi); Sycon e Leucon. Anche chiamate spugne vitree<br />

vivono in profondità e non sono presenti nel Mediterraneo.<br />

DEMOSPONGIAE con spicole silicee e/o fibre di spongina; circa il<br />

95% <strong>del</strong>le specie di questo Phylum, con forme dulciacquicole e<br />

marine anche di grandi<br />

dimensioni e molto<br />

colorate; Leucon. A questa<br />

classe appartengono<br />

diverse specie presenti<br />

nell’area in esame tra cui<br />

alcune forme incrostanti di<br />

colore arancio o biancastro<br />

piuttosto comuni al riparo<br />

dalla luce tra le rocce.<br />

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Phylum CNIDARIA: CNIDARI<br />

Sono animali di consistenza gelatinosa a simmetria radiale o biradiale<br />

senza sistema nervoso centralizzato, a forma di polipo o medusa,<br />

spesso coloniali e alquanto rigenerabili. Al centro si apre la bocca al<br />

di là <strong>del</strong>la quale c’è la cavità gastrovascolare (celenteron).<br />

Caratteristica di questo gruppo è la presenza sui tentacoli di<br />

particolari cellule (cnidociti) contenenti capsule urticanti dette<br />

nematocisti con le quali catturano le prede. La riproduzione<br />

comprende fasi asessuali come gemmazione, lacerazione pedale, ecc.<br />

e sessuali con fecondazione esterna e sviluppo di larva natante ciliata<br />

a simmetria raggiata detta planula. Comprendono 4 Classi:<br />

HYDROZOA, CUBOZOA, SCYPHOZOA e ANTHOZOA.<br />

Gli idrozoi presentano alternanza<br />

di generazione (medusa/polipo) e<br />

sono in genere piuttosto piccoli e<br />

molto diffusi; tra Aprile e<br />

Maggio raggiunge la costa la<br />

idromedusa Aequorea forskalea -<br />

Fam. AEQUOREIDAE di colore<br />

azzurro trasparente che raggiunge<br />

i 7 cm.<br />

Alla classe CUBOZOA (un tempo parte degli scifozoi) appartiene<br />

solo la cubomedusa (Carybdea marsupialis) dall’ombrella di 3-4 cm<br />

a forma di cubo munita di quattro lunghi tentacoli molto urticanti,<br />

comune nei mesi estivi.<br />

- 35 -


Gli scifozoi sono le grandi meduse; tra Aprile e Maggio comune<br />

sotto-costa è la specie Aurelia aurita - Fam. ULMARIIDAE che<br />

possiede un’ombrella piatta di 15 cm munita di numerosi piccoli<br />

tentacoli, 4 braccia nastriformi e 4 caratteristiche gonadi rossastre a<br />

ferro di cavallo. Altre specie presenti sono Chrysaora hysoscella -<br />

Fam. PELAGIIDAE (foto dx) e Cotylorhiza tuberculata - Fam.<br />

CEPHEIDAE (foto sx) d<strong>ai</strong> colori sgargianti, con ombrella piatta e<br />

rialzata al centro.<br />

Gli antozoi (anemoni, attinie, coralli…) hanno solo la fase di polipo e<br />

non hanno cnidocigli (coi quali vengono azionate le nematocisti);<br />

nell’area si è riscontrata la sola presenza <strong>del</strong>l’Ordine ACTINIARIA<br />

con almeno 4 Famiglie: ACTINIDAE, AIPTASIIDAE,<br />

SAGARTIIDAE e DIADUMENIDAE.<br />

Pomodoro di mare (Actinia equina) - Fam. ACTINIDAE<br />

Largo 6 cm, di colore rosso<br />

vivo con brevi tentacoli, si<br />

rinviene esclusivamente su<br />

substrari solidi, rocciosi o<br />

artificiali, perlopiù tra gli<br />

anfratti ombreggiati <strong>del</strong><br />

mesolitorale. Notturno,<br />

trascorre le ore diurne<br />

chiuso a palla. Comune.<br />

- 36 -


Forma e dimensioni simili<br />

alla precedente ma di colore<br />

verde oliva con bande<br />

concentriche scure. Presente<br />

in acque poco profonde<br />

perlopiù attaccata alle<br />

superfici inferiori <strong>del</strong>le<br />

rocce; è in grado di<br />

contrarsi fino quasi a<br />

diventare piatta. Molto<br />

comune.<br />

Actinia cari - Fam. ACTINIDAE<br />

Anemone di mare (Anemonia viridis/sulcata) - Fam. ACTINIDAE<br />

Fino a 15 cm con tentacoli lunghi di colore viola all’estremità e poco<br />

retr<strong>ai</strong>bili. Il corpo è marrone (o bianco in mancanza <strong>del</strong>le alghe<br />

simbionti - zooxantelle). Abbondante sulle rocce esposte alla luce a<br />

profondità comprese tra 0 e 6 metri, talvolta in associazione con<br />

ghiozzo rasposo (Gobius bocchichi) o granceola piccola (Maja<br />

crispata).<br />

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Bunodactis verrucosa - Fam. ACTINIDAE<br />

Fino a 6 cm. In generale si presenta chiara con verruche sul corpo e<br />

macchie bianche sui brevi tentacoli; sono presenti anche striature<br />

viola sul disco orale. Ecologia simile ad Actinia cari. Comune,<br />

perlopiù con piccoli esemplari.<br />

Aiptasia mutabilis - Fam. AIPTASIIDAE<br />

Largo 10-15 cm presenta<br />

lunghi tentacoli poco<br />

retrattili in grado di<br />

espellere filamenti urticanti<br />

detti aconzie e corpo semitrasparente<br />

di colore brunoarancio<br />

marmoreggiato<br />

chiaro; sono presenti anche<br />

anellature e punti sui<br />

tentacoli ed una macchia<br />

biancastra attorno la bocca. Vive su fondi duri a basse profondità (un<br />

esemplare a Vallugola il 28/02/’09).<br />

- 38 -


Sagartiogeton undatus - Fam. SAGARTIIDAE<br />

Specie di modeste dimensioni che presenta bande chiare verticali<br />

lungo il corpo grigio-marroncino; i tentacoli, relativamente lunghi,<br />

possono essere completamente retratti. Comune sui <strong>fondali</strong> sabbiosi o<br />

melmosi d<strong>ai</strong> primi metri di profondità in poi, generalmente attaccata<br />

alle vongole (Chamelea gallina).<br />

Cereus pedunculatus - Fam. SAGARTIIDAE<br />

Può raggiungere i 9 cm. Di colore marrone con macchie chiare sul<br />

corpo presenta un disco orale ampio e sporgente con numerosi piccoli<br />

tentacoli sul bordo. Lo si può trovare dalle pozze di marea fino a 30<br />

m di profondità; in<br />

particolare è risultato<br />

abbondante a 3-4 m su<br />

formazioni di Sabellaria<br />

spinulosa, ancorato col<br />

disco pedale in punti cavi,<br />

così da rendere visibile solo<br />

il disco orale che rimane<br />

spianato sulla superficie.<br />

- 39 -


Diadumene sp. - Fam. DIADUMENIDAE<br />

Piccola attinia con corpo scuro a bande chiare verticali munita di<br />

tentacoli giallognoli di media lunghezza; presente già a basse<br />

profondità in gruppi fitti (numerosi esemplari a Vallugola su un palo<br />

spiaggiato il 01/10/’09).<br />

Phylum CTENOPHORA: CTENOFORI<br />

Talvolta confusi con le meduse per la loro trasparenza sono in realtà<br />

organismi pelagici a simmetria biradiale che si muovono grazie a<br />

lamelle vibratili iridescenti a pettine disposte su 8 file; hanno<br />

tentacoli muniti di cellule adesive (colloblasti) non urticanti. Sono<br />

ermafroditi e la fecondazione è esterna. In più occasioni sono stati<br />

visti individui probabilmente appartenenti all’Ordine BEROIDA<br />

presso il porto di Vallugola.<br />

- 40 -


Phylum PLATYHELMINTHES: PLATELMINTI<br />

Metazoi a simmetria bilaterale dal<br />

corpo appiattito e vermiforme<br />

parzialmente cefalizzati (2 gangli<br />

anteriori) con alto potere di<br />

rigenerazione. Sono di norma<br />

ermafroditi e si riproducono sia<br />

asessualmente che sessualmente<br />

con fecondazione interna. Delle 3<br />

Classi in cui vengono “classicamente” suddivisi, TURBELLARIA,<br />

TREMETODA e CESTODA, solo la prima non è rappresentata da<br />

forme parassite ed è l’unica di cui si siano osservate specie, alcune<br />

<strong>del</strong>le quali numerose sotto i sassi presenti nelle pozze di marea.<br />

Phylum NEMERTEA: NEMERTINI<br />

Vermi a simmetria bilaterale allungati e appiattiti provvisti di un<br />

ganglio anteriore, sistema digerente completo, sistema circolatorio<br />

chiuso e proboscide talvolta munita di stiletto per la cattura <strong>del</strong>le<br />

prede; vivono di norma nei sedimenti marini fini nei quali si spostano<br />

grazie a ciglia e muco presenti sul corpo. Presentano sessi separati e<br />

fecondazione esterna.<br />

Nell’area è stata rinvenuta la specie Cerebratulus marginatus (?), che<br />

raggiunge i 50 cm e si presenta di colore grigio-marroncino. Vive in<br />

acque poco profonde, perlopiù tra la sabbia, dove preda anellidi e<br />

molluschi; di norma notturna è anche in grado di nuotare.<br />

Phylum SIPUNCULA: SIPUNCULIDI<br />

Organismi cilindrici vermiformi a simmetria bilaterale caratterizzati<br />

da un assottigliamento <strong>del</strong>la parte anteriore provvista di proboscide<br />

retrattile con bocca munita di tentacoli, epidermide rivestita da<br />

cuticola, cavità celomatica indivisa, apparato digerente completo a<br />

“U” e sistema nervoso gangliare. I sessi sono separati e la<br />

fecondazione è esterna; larva natante (trocofora).<br />

Vivono a profondità molto variabili su vari substrati ingerendo resti<br />

organici e piccoli organismi contenuti nel sedimento; diffuse un po<br />

ovunque sui <strong>fondali</strong> mobili <strong>del</strong>le nostre coste vi sono specie tra cui<br />

Sipunculus nudus spesso rinvenibili spiaggiate dopo le mareggiate.<br />

- 41 -


Phylum ANELLIDA: ANELLIDI<br />

Sono vermi cilindrici contraddistinti dalla divisione <strong>del</strong> corpo in<br />

segmenti chiamati metameri in cui comp<strong>ai</strong>ono importanti caratteri:<br />

capo e coda sono distinti, il sistema nervoso è gangliare, il sistema<br />

circolatorio è chiuso ed è presente una cavità celomatica. La<br />

riproduzione è sia asessuata che sessuata con fecondazione<br />

tipicamente esterna.<br />

La Classe POLYCHAETA, la sola di cui ci si è occupati, è composta<br />

da anellidi che presentano una regione cefalica ben distinta ed<br />

espansioni laterali sui metameri divise in 2 lobi chiamate parapodi. La<br />

larva natante ciliata a forma di trottola è detta trocofora.<br />

Sono classicamente divisi in ERRANTI e SEDENTARI:<br />

I primi conducono vita libera e di conseguenza hanno parapodi ben<br />

strutturati. Vivono perlopiù nascosti tra le rocce, la vegetazione o<br />

infossati nel sedimento; alcune specie nuotano verso la superficie<br />

durante il periodo riproduttivo e in alcuni casi si può assistere a<br />

fenomeni di bioluminescenza.<br />

Molto diffusi e abbondanti in tutti i mari, <strong>del</strong>le numerose famiglie in<br />

cui sono divisi citiamo EUNICIDAE e NEREIDAE (Eunice sp. foto<br />

sx e Platynereis sp. foto dx) sicuramente presenti nella zona in<br />

questione; a questi ultimi appartengono i tipici vermi venduti come<br />

esche per la pesca in mare.<br />

- 42 -


Nei policheti sedentari il capo è indifferenziato; piuttosto diffuse sono<br />

le specie tubicole che respirano e filtrano il cibo per mezzo di un<br />

ciuffo branchiale cefalico provvisto di ciglia vibratili o setole dette<br />

palee. Diffusissime sono le Famiglie SABELLARIIDAE e<br />

SERPULIDAE.<br />

Arenicola marina - Fam. ARENICOLIDAE<br />

Simile ad un “errante”, questo vermiforme di 10-15 cm non possiede<br />

appendici sull’estremità anteriore; il corpo presenta, esclusa<br />

l’estremità posteriore, 13 p<strong>ai</strong>a di branchie ramificate rossastre, setole<br />

capillari dorsali e uncini ventrali. Vive in tubi mucosi scavati nei<br />

bassi <strong>fondali</strong> sabbiosi ingerendo sedimento e sospensione; è facile da<br />

notare per via <strong>del</strong>le aperture a imbuto sul fondo e <strong>del</strong>le pseudofeci<br />

sabbiose simili a spaghetti.<br />

Sabellaria spinulosa - Fam. SABELLARIIDAE<br />

Polichete che forma grosse colonie “a forma di cuscinetti” costituite<br />

da tubi membranosi rinforzati con granelli di sabbia. D<strong>ai</strong> piccoli fori<br />

presenti sulla superficie di tutta la colonia fuoriescono dei piccoli<br />

tentacoli (manca la corona branchiale) che possono essere retratti<br />

velocemente; è presente anche un opercolo costituito da 2 parapodi<br />

anteriori modificati (addome con uncini ventrali e setole dorsali).<br />

Molto abbondante sui <strong>fondali</strong> rocciosi sin d<strong>ai</strong> primi metri di<br />

profondità, costituisce, grazie alle sue cavità interne e alla consistenza<br />

friabile, un microhabitat idoneo a molte specie come Pisidia sp.,<br />

Alpheus dentipes, Pilumnus hirtellus, Amphipholis squamata…<br />

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Fam. SERPULIDAE<br />

Sedentari di modeste dimensioni con tubi calcarei e ciuffi branchiali,<br />

presenti un po’ a tutte le profondità in molteplici tipologie ambientali:<br />

mare aperto, pozze di marea, porti e lagune. Vivono attaccati a<br />

substrati duri (rocce, bivalvi, strutture artificiali…). La classificazione<br />

è spesso ardua; specie comuni nell’area sono:<br />

Vermiliopsis sp. (?) - Fam. SERPULIDAE<br />

Tubo privo di carene longitudinali con anelli di accrescimento<br />

piuttosto evidenti lungo 2-3 cm; opercolo presente.<br />

Pomatoceros triqueter - Fam. SERPULIDAE<br />

Caratteristico tubo di 2 cm a sezione triangolare con margini<br />

sporgenti provvisto di opercolo.<br />

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Ficopomatus enigmaticus (?) - Fam. SERPULIDAE<br />

Eurialino che predilige le acque salmastre con tubo cilindrico che<br />

forma grossi ammassi.<br />

Hydroides sp. (?) - Fam. SERPULIDAE<br />

Tubo cilindrico di piccole dimensioni con opercolo munito<br />

superiormente di elementi chitinosi.<br />

Janua sp. (?) - Fam. SPIRORBIDAE<br />

Spirorbide (rispetto <strong>ai</strong> serpulidi<br />

hanno corpo asimmetrico e meno<br />

di 5 segmenti toracici con setole)<br />

di pochi millimetri con tubo<br />

attorcigliato provvisto di opercolo<br />

che forma fitti popolamenti.<br />

Fam. SABELLIDAE (?)<br />

Sedentari con tubo generalmente pergamenaceo e rafforzato con<br />

frammenti di conchiglie, fango ed altro; opercolo assente. Sono state<br />

osservate specie parzialmente infossate nel sedimento a pochi metri di<br />

profondità.<br />

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Phylum MOLLUSCA: MOLLUSCHI<br />

Sono animali a simmetria bilaterale dal corpo molle non segmentato,<br />

con capo e tronco distinti; sono di norma presenti un piede ventrale<br />

ed una membrana detta mantello, in grado di secernere carbonato di<br />

calcio, che forma una cavità contenente le branchie; molti gruppi si<br />

alimentano per mezzo <strong>del</strong>la “radula”, una sorta di “lingua” raschiante<br />

munita di denti chitinosi. Tipicamente dioici (a sessi separati) si<br />

riproducono sessualmente e, a parte i bivalvi, la fecondazione è di<br />

norma interna. La larva natante trocofora sviluppa in veliger. Le<br />

classi riscontrate sono POLYPLACOPHORA, GASTROPODA,<br />

BIVALVIA, CEPHALOPODA.<br />

La 1ª classe, le cui specie sono ricoperte da 8 piastre calcaree, è<br />

rappresentata almeno dalle famiglie CHITONIDAE e<br />

ACANTHOCHITONIDAE:<br />

Chitone (Chiton olivaceus) - Fam. CHITONIDAE<br />

Lungo circa 3 cm presenta piastre carenate con coste robuste e<br />

colorazione bruno-verdognola; cintura a bande. Presente nelle fessure<br />

dei <strong>fondali</strong> rocciosi in acque poco profonde.<br />

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Acanthochitona sp. - Fam. ACANTHOCHITONIDAE<br />

Gli appartenenti a questa<br />

famiglia sono facilmente<br />

distinguibili per la presenza<br />

di ciuffi aculeati sulla<br />

“cintura” e di granuli sulle<br />

piastre. Prevalentemente di<br />

colore grigio. Presente sui<br />

<strong>fondali</strong> rocciosi a varie<br />

profondità.<br />

I gasteropodi sono molluschi in genere provvisti di conchiglia<br />

tipicamente elicoidale e piede ventrale, suddivisi nelle Sottoclassi<br />

PROSOBRANCHIA e OPISTOBRANCHIA (i polmonati non<br />

vengono trattati): i primi sono provvisti di conchiglia e sono i più<br />

numerosi, negli opistobranchi invece la conchiglia è ridotta o assente.<br />

Diodora sp. - Fam. FISSURELLIDAE<br />

Inconfondibile conchiglia patelliforme di piccole dimensioni munita<br />

sull’apice di un foro allungato da cui esce un sifone; coste radiali e<br />

anelli spirali ben visibili, opercolo assente. Presente tra le rocce già<br />

alle minime profondità.<br />

- 47 -


Osilinus/Monodonta sp. - Fam. TROCHIDAE<br />

Conchiglia robusta e tozza di un p<strong>ai</strong>o di centimetri di colore verdemarrone<br />

punteggiato; giri convessi, opercolo a spirale. Molto<br />

abbondante sulle rocce <strong>del</strong> mesolitorale o di acque poco profonde<br />

dove vive raschiando le alghe con la sua radula.<br />

Patella spp. - Fam. PATELLIDAE<br />

Conchiglia tozza a forma di cono di 2-3 centimetri. Raschiatore di<br />

alghe molto abbondante nel mesolitorale .<br />

- 48 -


Littorina neritoides - Fam. LITTORINIDAE<br />

Piccola specie di soli 5-6 mm di colore scuro; conchiglia liscia con<br />

pochi giri convessi. Abbondante tra le rocce nelle zone di<br />

umettazione <strong>del</strong> piano emerso. Raschiatore.<br />

Hydrobia sp. (?) - Fam. HYDROBIIDAE<br />

Lunga pochi millimetri, di colore chiaro e con giri <strong>del</strong>la conchiglia<br />

convessi, la si trova tipicamente nel mesolitorale a cibarsi di detrito o<br />

alghe.<br />

Crocetta/garagolo (Aporrh<strong>ai</strong>s pespelecani) - Fam. APORRHAIDAE<br />

Inconfondibile per le 3 grandi<br />

appendici digitiformi che<br />

ricordano il piede palmato di un<br />

pellicano (da cui il nome),<br />

possiede conchiglia chiara,<br />

robusta, turriforme e con giri<br />

convessi muniti di noduli.<br />

Lunghezza 4-5 cm, detritivora.<br />

Presente sui bassi <strong>fondali</strong> mobili.<br />

- 49 -


Calyptraea chinensis - Fam. CALYPTRAEIDAE<br />

Simile ad una patella ma di dimensioni inferiori (5-15 mm) e con<br />

conchiglia solo apparentemente priva di spire, sottile e a base<br />

circolare; colore chiaro. Sulla faccia interna è presente una piccola<br />

lamella spirale. E’ rinvenibile un po’ ovunque; un esemplare trovato a<br />

Vallugola in Ottobre 2008 a 4 m di profondità attaccato (come spesso<br />

accade) alla valva di una conchiglia di Spisula.<br />

Vermeto (Vermetus triquetrus) - Fam. VERMETIDAE<br />

Come gli altri appartenenti a questa famiglia possiede una conchiglia<br />

di forma tubolare fissata a substrati duri e, di conseguenza, può essere<br />

a prima vista confuso con i serpulidi; presenta opercolo concavo e<br />

una evidente fascia longitudinale. Si nutre di plancton che cattura<br />

emettendo filamenti mucosi. Abbondante sin d<strong>ai</strong> primi metri di<br />

profondità.<br />

- 50 -


Lunasse (Natica stercusmuscarum/millepunctata) –<br />

Fam. NATICIDAE<br />

I Naticidi sono predatori di bivalvi e gasteropodi (che perforano con<br />

la radula producendo un foro tondo) contraddistinti da una tozza e<br />

liscia conchiglia provvista di “ombelico”; la specie in questione può<br />

superare i 3 cm e si presenta di colore chiaro con numerosi punti<br />

color ruggine disposti su più file. Vive sui <strong>fondali</strong> melmoso-sabbiosi<br />

<strong>del</strong>l’infralitorale e non è raro trovare vicino a riva le conchiglie di<br />

individui morti.<br />

Turritella sp. - Fam. TURRITELLIDAE<br />

Gasteropode con conchiglia molto allungata e appuntita che presenta<br />

molte spire, presente sui <strong>fondali</strong> molli; perlopiù si trovano conchiglie<br />

spiaggiate di individui morti.<br />

- 51 -


Epitonium commune - Fam. EPITONIIDAE<br />

Conchiglia di 2-3 cm, allungata e appuntita, con giri convessi muniti<br />

di inconfondibili lamelle radiali arcuate piuttosto sviluppate (nella<br />

specie in questione sono robuste e regolari con bande scure); colore<br />

chiaro, opercolo tondo. Vive su <strong>fondali</strong> mobili a varie profondità<br />

dove si nutre di cnidari, perlopiù Calliactis parasitica. Un esemplare<br />

a Gabicce Mare il 28/02/’09.<br />

Torretta (Cerithium spp.) - Fam. CERITHIIDAE<br />

Conchiglia allungata di 4-5 cm, sulle cui spire sono evidenti numerosi<br />

noduli. Presente alle basse profondità in vari tipi di fondale.<br />

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Ceratostoma erinaceum - Fam. MURICIDAE<br />

Conchiglia di 4-5 cm con incisioni e protuberanze molto evidenti;<br />

canale sifonale chiuso. Come tutti i muricidi è un predatore<br />

specializzato nel perforare conchiglie di ostriche (foto dx) e patelle.<br />

Presente tra le rocce in acque poco profonde.<br />

Muricopsis cristata (?) - Fam. MURICIDAE<br />

Conchiglia con giri “a gradini” e noduli all’incrocio tra coste radiali e<br />

anelli spirali; canale sifonale aperto. Presente su fondi rocciosi in<br />

acque poco profonde.<br />

- 53 -


Murice spinoso (Bolinus/Murex brandaris) - Fam. MURICIDAE<br />

Grosso mollusco di 8-9 cm munito di evidenti spine sui giri <strong>del</strong>la<br />

conchiglia e dentelli sul margine esterno che si caratterizza per il<br />

lunghissimo canale sifonale; colore chiaro. Presente prevalentemente<br />

nell’infralitorale fangoso dove preda altri molluschi.<br />

Rapana venosa - Fam. MURICIDAE<br />

E’ il più grande gasteropode conchigliato <strong>del</strong>le nostre zone; la<br />

conchiglia nodulosa di colore marrone raggiunge i 15 cm. All’interno<br />

è di colore arancio/rosa intenso. Presente di norma su <strong>fondali</strong> rocciosi<br />

poco profondi dove si nutre di bivalvi. Specie alloctona di origine<br />

asiatica.<br />

- 54 -


Nassarius mutabilis - Fam. NASSARIIDAE<br />

E’ il classico “lumachino”<br />

di 2-3 cm che si mangia<br />

in tutti i ristoranti di<br />

pesce, con conchiglia<br />

ovale a punta, robusta e<br />

pressoché liscia; il colore<br />

è giallo-biancastro con<br />

bande scure. Si alimenta<br />

di organismi morti,<br />

talvolta di bivalvi che<br />

vengono inglobati e asfissiati col piede. Comune sui <strong>fondali</strong> sabbiosi.<br />

Nassarius nitidus/Hinia reticulata - Fam. NASSARIIDAE<br />

Conchiglia allungata di 2-3 cm con scultura molto evidente. Si nutre<br />

di ogni sorta di animale morto. Molto abbondante su tutti i <strong>fondali</strong><br />

mobili (anche nei porti, es. Cattolica).<br />

Cyclope neritea - Fam. NASSARIIDAE<br />

Conchiglia depressa poco più<br />

grande di 1 cm di colore chiaro<br />

con striature verde-marrone.<br />

Alimentazione simile alla<br />

precedente. Specie eurialina<br />

(tollera variazioni di salinità)<br />

abbondante sui bassi <strong>fondali</strong><br />

sabbiosi costieri e lagunari.<br />

- 55 -


Acteon tornatilis (?) - Fam. ACTEONIDAE<br />

Opistobranco di 2,5 cm munito di conchiglia ovale, con spire<br />

concentrate verso il vertice (6-7 giri, più numerosi molto sottili), nella<br />

quale può completamente ritirarsi e chiudersi grazie all’opercolo;<br />

parapodi assenti, colore bruno-rossastro. Presente sui bassi <strong>fondali</strong><br />

sabbiosi.<br />

Haminoea navicula - Fam. ATYIDAE<br />

Gasteropode di 3-4 cm con conchiglia sferica ricopribile da 2<br />

parapodi di colore bruno maculato. Si alimenta di alghe e resti<br />

organici, anche carogne. Presente nei bassi <strong>fondali</strong> mobili di coste ed<br />

estuari (l’esemplare fotografato è stato trovato nella darsena di<br />

Gabicce Mare/Fiume Tavollo - Genn<strong>ai</strong>o 2008).<br />

Lepre di mare (Aplysia fasciata) - Fam. APLYSIIDAE<br />

Grosso mollusco che raggiunge i 30 cm di lunghezza, di colore<br />

marrone-nero a macchie chiare con conchiglia piccola e interna al<br />

mantello e rinofori (appendici sensoriali simili ad antenne) corti e<br />

tozzi. Si muove di norma strisciando sul fondo ma è anche in grado di<br />

nuotare per mezzo degli ampi parapodi (non uniti nella parte<br />

posteriore). E’ un pascolatore che si nutre perlopiù di alghe verdi<br />

come la lattuga di mare (Ulva lactuca), presente in acque poco<br />

profonde.<br />

- 56 -


Fam. HERMAEIDAE (?)<br />

Opistobranchi con appendici dorsali digitiformi o claviformi muniti<br />

di lobi orali (antenne e parapodi assenti). Sono stati avvistati solo 2<br />

esemplari vicini nel 2006 in prossimità <strong>del</strong> porto di Vallugola, ma<br />

non è stato possibile osservarli accuratamente per cui<br />

l’identificazione non è certa.<br />

Placida sp. - Fam. STILIGERIDAE<br />

Piccolo opistobranco di 6-7<br />

mm munito di 2 vistosi lobi<br />

orali (i rinofori sono<br />

avvolti), numerose lunghe<br />

appendici dorsali ed un<br />

solco laterale tra piede e<br />

corpo; colore chiaro,<br />

ghiandola digerente scura e<br />

molto vistosa (in particolare<br />

nelle appendici, punteggiate<br />

di bianco). Si nutre di alghe verdi come Codium e Bryopsis già a<br />

basse profondità (un esesemplare a Gabicce Mare il 08/03/’09).<br />

Doto coronata - Fam. DOTIDAE<br />

Nudibranco (Ordine<br />

NUDIBRANCHIA) di soli 10-<br />

15 mm con inconfondibili<br />

rinofori lisci e lunghi muniti di<br />

una gu<strong>ai</strong>na a forma di<br />

peduncolo, velo frontale<br />

sviluppato, e 5-9 p<strong>ai</strong>a di papille<br />

dorsali claviformi verrucose<br />

(prive di cnidosacchi e appendici<br />

respiratorie); colore chiaro, ghiandola digerente giallastra con<br />

macchie scure. Si nutre di idrozoi a varie profondità (un esemplare a<br />

Vallugola il 15/03/’09).<br />

- 57 -


Spurilla neapolitana - Fam. AEOLIDIIDAE<br />

Nudibranco di circa 4 cm,<br />

tipicamente sprovvisto di<br />

conchiglia, munito di<br />

rinofori con lamelle<br />

oblique a “V” e numerose<br />

papille dorsali ricurve<br />

disposte su più file; colore<br />

di fondo brunogiallognolo,<br />

rinofori gialli<br />

e prolungamenti <strong>del</strong>la<br />

ghiandola digerente verde-bruno. Presente sin d<strong>ai</strong> primi metri di<br />

profondità su <strong>fondali</strong> rocciosi dove si nutre di antozoi come<br />

Anemonia sulcata, Cereus pedunculatus, ecc. i cui cnidociti sono<br />

accumulati nelle ramificazioni verdognole all’interno <strong>del</strong>le papille; un<br />

es. a Vallugola in Luglio 2008 e 3 in Ottobre 2010).<br />

Aeolidiella sp. - Fam. AEOLIDIIDAE<br />

Supera di poco i 3 cm e presenta rinofori lisci, lunghi tentacoli (+2<br />

derivanti dal piede) e numerose papille sottili e chiare all’estremità<br />

disposte in 14-16 file per lato; la colorazione, non particolarmente<br />

sgargiante, è piuttosto variabile in base alla dieta. Ecologicamente<br />

simile alla precedente si nutre prevalentemente di Cereus<br />

pedunculatus, il primo esemplare osservato si trovava infatti su<br />

Sabellaria spinulosa a Vallugola (17/01/’09).<br />

Berghia sp. - Fam. AEOLIDIIDAE<br />

Si contraddistingue per le appendici<br />

dorsali tozze e diritte (quelle anteriori a<br />

ferro di cavallo) e i rinofori con lamelle<br />

e papille; colore in genere biancastro<br />

con anelli arancio sulle appendici. Si<br />

nutre di anemoni (un esemplare a<br />

Vallugola il 03/09/’09).<br />

- 58 -


Eubranchus farrani (?) - Fam. EUBRANCHIDAE<br />

Lungo fino a 20 mm presenta rinofori lisci rivolti in avanti e papille<br />

dorsali claviformi (rigonfie) leggermente appuntite disposte in 9 file<br />

diagonali (di 4-5 papille); la colorazione è molto variabile: chiara con<br />

apice <strong>del</strong>le appendici arancio, bruna, grigia a punti chiari, ecc. Gli<br />

esemplari trovati nell’area erano quasi totalmente arancioni. Predilige<br />

acque poco profonde ricche di alghe dove si nutre di idrozoi (diversi<br />

esemplari a Gabicce Mare il 12/03/’09).<br />

Coryphella pedata - Fam. FLABELLINIDAE<br />

Piccolo nudibranco di un p<strong>ai</strong>o di centimetri con appendici dorsali<br />

sottili e distribuite a gruppetti. Sul capo sono presenti 2 rinofori lisci e<br />

4 tentacoli (2+2 boccali derivanti dal piede). Il colore è rossoviolaceo,<br />

bianco all’estremità <strong>del</strong>le appendici. Vive a tutte le<br />

profondità su <strong>fondali</strong><br />

rocciosi e si nutre di<br />

idrozoi i cui cnidociti<br />

vengono raccolti in<br />

ramificazioni<br />

arancioni <strong>del</strong>la cavità<br />

digerente all’interno<br />

<strong>del</strong>le appendici; un<br />

esemplare a Vallugola<br />

presso la darsena in<br />

Marzo 2008.<br />

Calmella cavolinii - Fam. FLABELLINIDAE<br />

Flabellinide di 1 cm caratterizzato da lunghi rinofori lisci e da brevi<br />

appendici ingrossate disposte a gruppetti su piccoli peduncoli; colore<br />

bianco, ghiandola digerente rossa. Vive già alle basse profondità su<br />

fondi rocciosi (un esemplare a Vallugola il 03/09/’09).<br />

- 59 -


I bivalvi o lamellibranchi sono molluschi con conchiglia divisa in 2<br />

parti chiamate valve, generalmente simmetriche e articolate da una<br />

cerniera proteica, che vengono all’occorrenza serrate da muscoli<br />

adduttori. Non presentano differenziazione <strong>del</strong> capo e sono filtratori<br />

di plancton. Numerose le famiglie riscontrate:<br />

Cozza o mitilo (Mytilus galloprovincialis) - Fam. MYTILIDAE<br />

Ben noto a tutti per il largo uso che se ne fa in cucina, questo bivalve<br />

di forma allungata e colore nero (appuntito anteriormente con<br />

umbone in posizione terminale) forma fitti popolamenti su ogni tipo<br />

di substrato solido: rocce, infrastrutture portuali, strutture metalliche,<br />

boe, ecc. Si ancora alle superfici per mezzo <strong>del</strong> “bisso”, una struttura<br />

fibrosa derivante dall’indurimento di una sostanza secreta<br />

dall’animale stesso. Gli esemplari adulti raggiungono i 10 cm e sono<br />

incrostati da serpulidi, balanidi e alghe. Molto abbondante dalla zona<br />

di marea in poi è in grado di sopravvivere all’aria per lunghi periodi<br />

trattenendo acqua nelle valve chiuse ermeticamente; comuni a circa<br />

500-1000 m dalle coste sono le miticolture come quella al largo di<br />

Fiorenzuola.<br />

- 60 -


Mytilaster sp. - Fam. MYTILIDAE<br />

Molto simile ad una cozza ma più piccolo (10-20 mm) e di colore<br />

marroncino; irregolari strie spirali. Presente nel basso infralitorale<br />

roccioso.<br />

Dattero di mare (Lithophaga lithophaga) (?) - Fam. MYTILIDAE<br />

Di forma allungata fino a 5 cm vive in gallerie che crea corrodendo<br />

pietre calcaree nell’infralitorale. Presente.<br />

Pinna (Pinna nobilis) - Fam. PINNIDAE<br />

Conchiglia equivalve appuntita anteriormente di dimensioni molto<br />

grandi (fino 80 cm), le cui valve presentano una ventina di coste<br />

radiali con scaglie<br />

canalicolate; colore<br />

marroncino chiaro. Vive<br />

infossata nel sedimento,<br />

ancorata con il possente<br />

bisso, d<strong>ai</strong> 3-4 m di<br />

profondità in poi; un<br />

esemplare trovato in<br />

Aprile 2008 a Vallugola<br />

a 4 m di profondità su<br />

sabbia/roccia.<br />

- 61 -


Scapharca sp. - Fam. ARCIDAE<br />

Specie alloctona di origine indopacifica (presumibilmente importata<br />

con le acque di zavorra dei mercantili come spesso avviene) di grosse<br />

dimensioni (6-7 cm) con conchiglia robusta vistosamente solcata,<br />

umboni rigonfi e campo dorsale moderatamente ampio; colorazione<br />

chiara. Comune su ogni tipo di fondale mobile; è facile trovare vicino<br />

a riva le valve di individui morti.<br />

Striarca lactea - Fam. NOETIIDAE<br />

Piccolo lamellibranco di 1 cm con valve solcate, strie di<br />

accrescimento scure ben visibili e ampio campo dorsale. Comune sui<br />

<strong>fondali</strong> rocciosi.<br />

- 62 -


Mimachlamys varia - Fam. PECTINIDAE<br />

Valve con “orecchie” di dimensioni diverse e coste radiali molto<br />

marcate ed uguali. Vive ancorata col bisso alle rocce dei <strong>fondali</strong><br />

costieri. Sul margine <strong>del</strong> mantello sono presenti numerosi tentacoli e<br />

ocelli. Comune.<br />

Flexopecten glaber - Fam. PECTINIDAE<br />

Specie di 4-5 cm con valva sinistra più convessa, coste radiali poco<br />

pronunciate e anelli spirali squamosi; presente su varie tipologie di<br />

fondale.<br />

- 63 -


Limaria tuberculata - Fam. LIMIDAE<br />

Tipico limide dalla<br />

conchiglia equivalve<br />

asimmetrica (obliqua) con<br />

coste radiali pronunciate e<br />

piccole “orecchie”.<br />

Caratteristici ed evidenti<br />

sono i numerosi e grossi<br />

tentacoli anellati sul<br />

margine <strong>del</strong> mantello, che<br />

nella specie in questione si<br />

presentano di colore bianco-violaceo; conchiglia globosa di 25-40<br />

mm non completamente chiudibile. Si può spostare per propulsione.<br />

Un esemplare trovato a Vallugola il 25/10/’08 a 2 m di profondità su<br />

roccia; in acquario si è osservato come tessa una sorta di “tela a<br />

semitubo” in cui si rifugia.<br />

Fam. OSTREIDAE<br />

L’ostrica (Ostrea edulis) è un mollusco di medie dimensioni con<br />

conchiglia grigio-chiara piuttosto irregolare e tagliente sui bordi e con<br />

valva sinistra attaccata al substrato talvolta costituito anche da grosse<br />

cozze. Abbondante nella zona di marea su ogni tipo di superfice dura,<br />

artificiale e non. Comuni anche le specie Crassostrea gigas dalla<br />

conchiglia allungata (foto sx) che raggiunge i 18 cm e soprattutto<br />

Ostreola sp., vistosamente irregolare a margine ondulato, molto<br />

resistente e presente anche in ambienti relativamente “inquinati” (foto<br />

dx).<br />

- 64 -


Dosinia lupinus - Fam. VENERIDAE<br />

Conchiglia biancastra di medie dimensioni piuttosto convessa, con<br />

umbone spiccatamente ricurvo e anelli spirali; presente<br />

nell’infralitorale sabbioso.<br />

Vongola (Chamelea gallina) - Fam. VENERIDAE<br />

Pari alla cozza in quanto a notorietà ma di colore biancastro e più<br />

piccola (3-4 cm). Valve robuste con anelli spirali e bande scure<br />

zizzaganti. Abbondante in tutto l’infralitorale sabbioso dove si infossa<br />

grazie al piede atto a scavare tipico dei bivalvi legati <strong>ai</strong> sedimenti fini.<br />

- 65 -


Vongola verace (Ruditapes decussatus) - Fam. VENERIDAE<br />

Raggiunge dimensioni maggiori di C. gallina e presenta numerose<br />

coste radiali e anelli spirali (questi ultimi più marcati all’estremità);<br />

colore chiaro-variopinto. Presente sui <strong>fondali</strong> mobili <strong>del</strong>l’infralitorale.<br />

Vongola verace filippina (Ruditapes philippinarum) –<br />

Fam. VENERIDAE<br />

Vongola originaria <strong>del</strong>le Filippine, importata a scopo commerciale<br />

negli anni ’80, che si differenzia dalla congenere autoctona per la<br />

colorazione più variabile e soprattutto per le coste radiali più marcate<br />

e, sul margine posteriore, più distanziate.<br />

- 66 -


Petricola lithophaga (?) - Fam. PETRICOLIDAE<br />

Conchiglia chiara di massimo 2 cm provvista di coste radiali e spirali,<br />

comune sui fondi rocciosi e nelle opere in legno che perfora<br />

meccanicamente.<br />

Fam. CARDIIDAE<br />

Molluschi di medie dimensioni dotati di valve uguali, robuste e<br />

rigonfie con umboni pronunciati (visti di lato si presentano a forma di<br />

cuore, da cui il nome) e coste radiali molto marcate; sono in genere di<br />

colore biancastro e si spostano grazie al possente piede sui <strong>fondali</strong><br />

sabbiosi <strong>del</strong>l’infralitorale in cui sono diffusi. Noti e apprezzati in<br />

cucina.<br />

Sicuramente presente è la specie Acanthocardia tuberculata (foto), di<br />

5 cm con tubercoli sulle coste, <strong>del</strong>la quale si rinvengono spesso le<br />

valve a riva.<br />

- 67 -


Fam. TELLINIDAE<br />

Piccoli bivalvi con conchiglia sottile, allungata, a valve diseguali e<br />

chiare presenti su tutti i <strong>fondali</strong> mobili; sicuramente presente il genere<br />

Tellina con diverse specie.<br />

Donax semistriatus - Fam. DONACIDAE<br />

Simile alle telline ma di forma più triangolare; lunga poco più di 2 cm<br />

presenta bande radiali e numerose linee concentriche. Comune sui<br />

bassi <strong>fondali</strong> sabbiosi.<br />

- 68 -


Cannello (Solen marginatus) - Fam. SOLENIDAE<br />

Specie di 10-12 cm con conchiglia allungata e rettangolare che<br />

presenta strie di accrescimento parallele in parte al margine inferiore<br />

e in parte a quello posteriore secondo una linea obliqua lungo le<br />

valve; solco sul margine anteriore. Diffuso nei <strong>fondali</strong> molli costieri<br />

completamente infossato nel sedimento; sono visibili solo i sifoni.<br />

Cannello (Ensis minor) - Fam. PHARIDAE<br />

Marcatamente allungato<br />

supera i 10 cm di lunghezza;<br />

forma circa-rettangolare con<br />

margine ventrale curvo,<br />

colore marroncino-chiaro,<br />

disegno <strong>del</strong>le strie molto<br />

evidente. Ecologicamente<br />

simile al precedente, lo si<br />

distingue per l’assenza <strong>del</strong><br />

solco sul margine anteriore.<br />

Baccello (Pharus legumen) - Fam. PHARIDAE<br />

Specie meno allungata <strong>del</strong>le 2 precedenti e con margini arrotondati<br />

alle estremità che presenta sottili fasce concentriche e radiali; colore<br />

chiaro. Ecologia simile alle precedenti; presente.<br />

- 69 -


Madia bianca (Mactra stultorum) - Fam. MACTRIDAE<br />

Conchiglia liscia (leggeri anelli concentrici) di 5 cm con umboni<br />

sporgenti, di colore bianco con bande concentriche più scure.<br />

Comune sui <strong>fondali</strong> sabbiosi costieri; commestibile.<br />

Spisula subtruncata - Fam. MACTRIDAE<br />

Non supera i 2 cm e si presenta di colore biancastro a forma<br />

subtriangolare; umbone rigonfio, anelli concentrici sottili; presente<br />

nel basso infralitorale sabbioso.<br />

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Gastrochaena dubia (?) - Fam. GASTROCHAENIDAE<br />

Piccolo bivalve (max. 2 cm) munito di 2 lunghi sifoni con conchiglia<br />

allungata e chiara, avvolto da un tubo calcareo non striato che riveste<br />

le cavità in cui vive; e’ infatti in grado di corrodere rocce calcaree e<br />

conchiglie spesse ma si rinviene anche nel sedimento; diffuso in<br />

acque poco profonde dalla zona di marea in poi.<br />

Inequivalve biancastro di<br />

10-12 mm con umboni<br />

rigonfi e pronunciati anelli<br />

concentrici presente sui<br />

<strong>fondali</strong> fangosi; bisso<br />

presente.<br />

Corbula gibba - Fam. CORBULIDAE<br />

Lentidium mediterraneum - Fam. CORBULIDAE<br />

Simile a una tellina, questo inequivalve (la valva destra è poco più<br />

grande) di soli 8 mm presenta conchiglia sottile pressoché triangolare<br />

con piccoli umboni acuti e poche strie spirali; comune su <strong>fondali</strong><br />

mobili.<br />

- 71 -


Folade (Pholas dactylus) - Fam. PHOLADIDAE<br />

Conchiglia chiara e allungata di grosse dimensioni (10 cm) sulla<br />

quale sono presenti marcati anelli spirali e coste radiali crespe; queste<br />

ultime assenti nella parte posteriore. Perfora meccanicamente rocce<br />

tenere e legno lasciando visibili solo i sifoni scuri all’estremità.<br />

Presente già alle minime profondità.<br />

Barnea candida (?) - Fam. PHOLADIDAE<br />

Specie ecologicamente molto simile alla precedente ma più piccola e<br />

meno allungata.<br />

- 72 -


Nei cefalopodi il sistema nervoso è fortemente centralizzato e protetto<br />

da una capsula cranica cartilaginea. Il piede è trasformato in 8 o più<br />

braccia munite di ventose (tentacoli).<br />

Seppia (Sepia officinalis) - Fam. SEPIIDAE<br />

Noto cefalopode di 30 cm con 10 tentacoli, 8 cefalici con 4 file di<br />

ventose, di cui uno modificato nei maschi per la riproduzione<br />

(ectocotile), più 2 lunghe braccia tentacolari, che nuota grazie alle<br />

“pinne” laterali o per propulsione e caccia molluschi, crostacei e<br />

pesci. Di colore grigio marmorizzato è in grado di mimetizzarsi alla<br />

perfezione assumendo in un attimo le tonalità <strong>del</strong>l’ambiente<br />

circostante grazie a cellule specializzate dette cromatofori. In caso di<br />

pericolo espelle un liquido nero per confondere il predatore,<br />

l’inchiostro, e si nasconde immediatamente, talvolta insabbiandosi.<br />

Se questo non dovesse bastare assume una “posa minacciosa” alzando<br />

i tentacoli superiori, increspando la superficie <strong>del</strong> corpo e cambiando<br />

colore; può anche mordere con il possente becco. Abbondante nel<br />

periodo primaverile nelle regioni costiere dove si riproduce e depone<br />

le uova (vedi foto).<br />

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Seppiola (Sepiola ron<strong>del</strong>etii) - Fam. SEPIOLIDAE<br />

Simile ad una piccola<br />

seppia ma con 2 file di<br />

ventose sui tentacoli, di<br />

forma più tozza,<br />

macchiettata e soprattutto<br />

con pinne laterali di forma<br />

rotondeggiante; braccia<br />

tentacolari robuste con 8<br />

file di ventose. Presente su<br />

vari tipi di fondale in<br />

acque poco profonde; si insabbia. Un esemplare a Vallugola in Luglio<br />

2008.<br />

Polpo comune (Octopus vulgaris) - Fam. OCTOPODIDAE<br />

I polpi sono caratterizzati da 8 braccia cefaliche e nessuna<br />

tentacolare, conchiglia ridotta, corpo sacciforme e ventose non<br />

peduncolate. Il polpo comune è un cefalopode verrucoso di colore<br />

grigio-marrone marmorizzato che può superare gli 80 cm di<br />

lunghezza; ventose a “zig-zag” su 2 file, mantello privo di “pinne”. E’<br />

un tipico abitante <strong>del</strong>l’infralitorale roccioso dove può nascondersi<br />

sfruttando fessure e buchi, anche piuttosto piccoli, e le ottime<br />

capacità mimetiche; prevalentemente notturno. In inverno si allontana<br />

dalla costa su fondi sabbiosi. Nelle nostre zone gli avvistamenti sotto<br />

costa sono quasi nulli, talvolta sono stati pescati esemplari al largo;<br />

durante il presente studio è stato trovato un individuo spiaggiato a<br />

Vallugola il 16/11/2008 dopo una mareggiata.<br />

Moscardino (Eledone sp.) - Fam. OCTOPODIDAE<br />

Polpo di 30-35 cm caratterizzato da una sola fila di ventose sui<br />

tentacoli; vive di norma su fondi vari a profondità superiori <strong>ai</strong> 10 m<br />

ma si può rinvenire anche sui bassi <strong>fondali</strong> rocciosi costieri.<br />

Sporadico.<br />

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Phylum ARTHROPODA: ARTROPODI<br />

Gruppo eccezionalmente diffuso di bilateri metamerici provvisti di<br />

esoscheletro articolato chitinoso che viene periodicamente rinnovato<br />

col processo <strong>del</strong>la muta al fine di permetterne l’accrescimento; le<br />

appendici sono anch’esse articolate. I metameri sono associati in<br />

regioni o tagmi con diverse funzioni (di norma capo, torace e<br />

addome). Altri caratteri rilevanti sono la cefalizzazione, gli occhi<br />

composti, la muscolatura striata e l’apparato circolatorio vasolacunare.<br />

Tipicamente dioici presentano dimorfismo sessuale e la<br />

fecondazione è di norma esterna; molte specie durante lo sviluppo<br />

subiscono la metamorfosi o comunque più stadi larvali. Delle classi in<br />

cui vengono suddivisi verrà di seguito trattata solo quella dei<br />

crostacei:<br />

Classe CRUSTACEA: artropodi con 2 p<strong>ai</strong>a di antenne sul capo<br />

tipicamente marini e provvisti di branchie. Chitina impregnata di sali<br />

di calcio. Il tronco, formato da torace e addome, è spesso fuso con il<br />

capo a formare un “carapace”; l’estremità posteriore è detta telson. Le<br />

appendici anteriori o pereiopodi possono essere specializzate nella<br />

triturazione <strong>del</strong>l’alimento (massillipedi); le appendici addominali,<br />

dette pleopodi, hanno molteplici funzioni: supporto di branchie e<br />

uova, nuoto. Larva Nauplius. La sistematica di questo gruppo è<br />

piuttosto complessa e non chiara, si adotterà quindi quella classica<br />

semplificata.<br />

2 divisioni: gli Entomostraci sono i crostacei più primitivi come i<br />

piccolissimi e diffusissimi copepodi (Sottoclasse COPEPODA – non<br />

trattata), i balani o le lepadi (Sottoclasse CIRRIPEDIA – Ordine<br />

THORACICA); i Malacostraci, più complessi, contano diversi ordini<br />

tra cui STOMATOPODA, DECAPODA, MYSIDIACEA, ISOPODA<br />

e AMPHIPODA.<br />

Lepade (Lepas spp.) - Fam. LEPADIDAE<br />

Come tutti i cirripedi è sessile e filtra il plancton grazie alle appendici<br />

cirriformi. Il corpo è diviso in peduncolo e capitolo munito di piastre<br />

calcaree biancastre. Vivono attaccati alle superfici inferiori di oggetti<br />

galleggianti alla deriva come pezzi di legno, plastica, ecc. Presente.<br />

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Fam. CHTHAMALIDAE - Fam. BALANIDAE<br />

I “denti di cane”, sprovvisti di peduncolo e protetti da 4-8 piastre<br />

calcaree che formano la cosiddetta muraglia (più 4 che formano<br />

l’opercolo), sono molto diffusi e abbondanti su substrati duri come<br />

rocce, opere in cemento o legno, boe, carene di imbarcazioni… Gli<br />

ctamalidi (foto sopra), particolarmente legati alla zona degli spruzzi<br />

<strong>del</strong>le coste rocciose, sono caratterizzati da labbro superiore non inciso<br />

e sono ampiamente rappresentati dal genere Chthamalus. I balanidi<br />

(foto sotto) hanno labbro superiore fortemente inciso; molto comuni i<br />

generi Balanus e Chelonibia (più largo che alto, con ampia apertura)<br />

spesso presenti anche sul carapace dei granchi.<br />

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Ordine STOMATOPODA: Crostacei di forma allungata con carapace<br />

corto, 8 p<strong>ai</strong>a di pereiopodi, di cui 5 massillipedi, e occhi peduncolati.<br />

Canocchia (Squilla mantis) - Fam. SQUILLIDAE<br />

Noto stomatopode di grosse dimensioni (15-18 cm) con robusti arti<br />

raptatori muniti di 5 punte e telson provvisto di 2 macchie oculiformi<br />

orlate di bianco; colore chiaro (blu o rosso sui margini). E’ un<br />

bentonico in grado di nuotare grazie <strong>ai</strong> pleopodi, tipico dei <strong>fondali</strong><br />

mobili la cui presenza sotto costa è sporadica.<br />

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Ordine DECAPODA: i decapodi sono malacostraci con ampio<br />

carapace e 5 p<strong>ai</strong>a di zampe (alcune provviste di chele), divisi in<br />

Macruri (gamberi), Anomuri (paguri e porcellane) e Brachiuri<br />

(granchi).<br />

Mazzancolla (Melicertus/Penaeus kerathurus) - Fam. PENEIDAE<br />

“Gamberone” di medio-grandi dimensioni (15 cm) dal rostro<br />

(significativo nel riconoscimento <strong>del</strong>le varie specie di gamberi)<br />

medio-lungo con numerosi denti fino alla metà <strong>del</strong> cefalotorace,<br />

attivo di notte sui <strong>fondali</strong> molli, anche presso foci di fiumi o lagune;<br />

ventaglio caudale orlato di blu. Molto richiesto per le ottime carni<br />

viene allevato o pescato con le reti.<br />

Gambero schioccatore (Alpheus dentipes) - Fam. ALPHEIDAE<br />

Gambero bentonico di 2-3 cm di colore verde-marroncino con rostro<br />

molto piccolo. Notevole dimorfismo <strong>del</strong>le chele: una è sempre molto<br />

grande (con margine <strong>del</strong> palmo inciso e dattilopodite ricurvo) e in<br />

grado di produrre un<br />

sonoro schiocco da cui il<br />

nome. Comune negli<br />

interstizi dei fondi rocciosi<br />

già a pochi metri di<br />

profondità; in particolare si<br />

è notato come la specie<br />

prediliga le cavità<br />

all’interno di formazioni di<br />

Sabellaria spinulosa.<br />

- 78 -


Athanas sp. - Fam. ALPHEIDAE<br />

Comune già nelle pozze di scogliera presenta una caratteristica fascia<br />

bianca lungo tutto il dorso; rostro e chele ridotti, dimensioni 10-15<br />

mm.<br />

Hippolyte leptocerus - Fam. HIPPOLYTIDAE<br />

Piccolo decapode di circa 6-7 mm con rostro ridottissimo in grado di<br />

adattare il suo colore a quello <strong>del</strong>le alghe a cui rimane attaccato<br />

immobile mimetizzandosi alla perfezione; inoltre l’addome<br />

trasparente nella parte centrale ne spezza la sagoma. E’ risultato<br />

comune (in quanto più facilmente osservabile) nelle pozze formatesi<br />

durante l’eccezionale bassa marea di Febbr<strong>ai</strong>o 2008.<br />

- 79 -


Gamberetto rosso (Lysmata seticaudata) - Fam. HIPPOLYTIDAE<br />

Lungo 3-4 cm presenta bande rossastre lungo tutto il corpo; il<br />

secondo pereiopode è notevolmente allungato ed articolato in 20-30<br />

parti ed il rostro è munito sul margine superiore di 6-7 denti che si<br />

protraggono sul carapace. Presente nell’infralitorale superiore<br />

roccioso, ma schivo e non<br />

facile da notare. Osservato in<br />

2 occasioni, in particolare la<br />

notte <strong>del</strong> 09/09/2011 presso<br />

le barriere frangiflutti <strong>del</strong><br />

porto di B<strong>ai</strong>a Vallugola;<br />

numerosi esemplari si<br />

trovavano al riparo sotto<br />

alcuni massi.<br />

Gamberetto grigio (Crangon crangon) - Fam. CRANGONIDAE<br />

Come gli altri crangonidi è caratterizzato da rostro molto ridotto e<br />

primo pereiopode subchelato, la cui chela è in questo caso costituita<br />

da un propodite (parte fissa) dentellato a pettine terminante con una<br />

spina su cui si chiude il dattilopodite (parte mobile). La lunghezza è<br />

di circa 4 cm e il colore marroncino chiaro punteggiato gli permette<br />

di mimetizzarsi efficientemente sui <strong>fondali</strong> sabbiosi su cui vive, di<br />

norma d<strong>ai</strong> 4-5 m di profondità in poi; può essere rinvenuto anche<br />

presso foci di fiumi o nelle lagune. Seppur diffuso e comune non è<br />

facile da osservare (può insabbiarsi).<br />

- 80 -


Gamberetto (Palaemon elegans) - Fam. PALAEMONIDAE<br />

Il classico gamberetto di 5 cm circa; eurialino, è abbondante su ogni<br />

substrato solido: pozze di marea, porti, lagune, ecc. Il corpo<br />

trasparente presenta bande scure trasversali e sfumature azzurroarancioni<br />

anche sui pereiopodi; gli esemplari presenti in acque a<br />

bassa salinità possono essere depigmentati. Rostro di lunghezza<br />

media con 2-3 denti sul margine inferiore. Viene spesso catturato<br />

mediante nasse o fascine contenenti attrattive alimentari in quanto<br />

ottimo come esca per la pesca o per scopi gastronomici.<br />

Gamberetto (Palaemon serratus) - Fam. PALAEMONIDAE<br />

Specie molto simile alla precedente ma con rostro lungo (nettamente<br />

oltrepassante gli scafoceriti) con 5 denti sul margine inferiore; supera<br />

i 10 cm. Molto comune e attivo perlopiù di notte, momento in cui<br />

presenta colorazione rossastra (foto dx).<br />

- 81 -


Gamberetto (Palaemon adspersus) - Fam. PALAEMONIDAE<br />

Specie fortemente eurialina che<br />

si differenzia dalle precedenti in<br />

quanto finemente punteggiata di<br />

bianco, rosso e marrone (bande<br />

assenti – antennule rossastre<br />

tratteggiate di bianco); qualora la<br />

colorazione non sia ben visibile,<br />

carattere inconfondibile è la<br />

presenza sul rostro di un solo<br />

dente nettamente postorbitario. Nell’area in esame è risultato molto<br />

abbondante nella darsena di Gabicce Mare.<br />

Pestarella/Callianassa sp. (?) - Fam. CALLIANASSIDAE<br />

Piccolo gambero di colore chiaro-trasparente che presenta<br />

dimorfismo <strong>del</strong>le chele e rostro molto piccolo; vive in gallerie scavate<br />

nei bassi <strong>fondali</strong> mobili, soprattutto nella zona di marea di quelli<br />

melmosi, e di conseguenza non risulta facilmente osservabile. Gli<br />

scavi, che hanno un diametro di 1-2 cm, presentano più aperture e<br />

possono essere profondi 40-50 cm, cosicché anche in caso di bassa<br />

marea vi sia acqua sul fondo.<br />

Pagurus anachoretus - Fam. PAGURIDAE<br />

Paguro di 2-3 cm che<br />

presenta fasce longitudinali<br />

di color blu-violetto su dorso<br />

e pereiopodi, antenne<br />

tratteggiate di bianco e<br />

peduncoli oculari verde<br />

chiaro; chela destra più<br />

grande, piatta e setolosa.<br />

Vive a varie profondità<br />

<strong>del</strong>l’infralitorale roccioso (un<br />

esemplare a Vallugola a 4 m di prof. il 06/07/2009).<br />

- 82 -


Paguro pugile (Diogenes pugilator) - Fam. DIOGENIDAE<br />

Piccolo decapode di 2-3 cm di color grigio-marroncino con chela<br />

sinistra più grande <strong>del</strong>la destra; occhi neri, punta dei pereiopodi<br />

bianca. Comune sui <strong>fondali</strong> sabbiosi costieri e lagunari già alle<br />

minime profondità; specie ampiamente eurialina che occupa spesso<br />

conchiglie di Hinia.<br />

Clibanarius erythropus - Fam. DIOGENIDAE<br />

Paguro di 2-3 cm di colore verdastro con antenne, peduncoli oculari e<br />

parte terminale dei pereiopodi arancio-rossi; questi ultimi hanno<br />

anche striature azzurrine. Gli occhi sono neri a macchie bianche.<br />

Piuttosto comune sui bassi <strong>fondali</strong> rocciosi e nelle pozze di marea di<br />

norma in conchiglie di Monodonta, Ceratostoma e Cerithium.<br />

- 83 -


Porcellana (Pisidia sp.) - Fam. PORCELLANIDAE<br />

Piccolo anomuro marrone-grigio di 5 mm simile ad un granchio<br />

(l’addome è ripiegato) con chele sottili prive di peli e lunghe antenne,<br />

in grado di nuotare per brevi tratti grazie a movimenti <strong>del</strong>l’addome.<br />

Abbondante in tutto l’infralitorale roccioso ben nascosto in buchi o<br />

fessure.<br />

Porcellana pelosa (Porcellana platycheles) –<br />

Fam. PORCELLANIDAE<br />

Poco più grande <strong>del</strong>la specie precedente ma con corpo marrone molto<br />

peloso; le chele sono tozze ed appiattite. Comune sotto le pietre<br />

<strong>del</strong>l’alto infralitorale dove si mimetizza alla perfezione.<br />

- 84 -


Granchio facchino (Dromia personata) - Fam. DROMIIDAE<br />

Grosso e robusto brachiuro con carapace di 8 cm, bocca<br />

quadrangolare, occhi ravvicinati e ultimo p<strong>ai</strong>o di pereiopodi situati<br />

sul dorso atti a trattenere spugne o altro a scopo mimetico,<br />

inconfondibile per una peluria fitta e corta che lascia scoperte solo le<br />

estremità <strong>del</strong>le chele di colore rosa vivace; di norma presente<br />

nell’infralitorale roccioso, raramente a basse profondità, l’unico<br />

esemplare rinvenuto si trovava all’interno <strong>del</strong>le barriere frangiflutti di<br />

Gabicce Mare (01/06/2008).<br />

Granchio testa di morto (Ilia nucleus) - Fam. LEUCOSIIDAE<br />

Singolare decapode bruno-giallastro di 2,5 cm caratterizzato da<br />

carapace rotondeggiante e liscio, pereiopodi lunghi e sottili e chele<br />

allungate; margine frontale stretto, bocca triangolare, tubercoli<br />

posteriori piatti. Presente su varie tipologie di fondale anche a basse<br />

profondità.<br />

- 85 -


Granceola piccola (Maja crispata) - Fam. MAJIDAE<br />

Cefalotorace di massimo 8 cm di forma rettangolare smussato alla<br />

base e provvisto di grosse spine acuminate sul margine (spine<br />

secondarie assenti). Possiede chelipedi (pereiopodi con chele) lunghi<br />

e sottili che utilizza con grande precisione quando mangia o si<br />

mimetizza: la sua tecnica di camuffamento è pressoché perfetta, si<br />

ricopre infatti il dorso e le zampe di detriti ed alghe che fissa con le<br />

chele alle setole uncinate di cui è provvista e, rimanendo immobile,<br />

diventa praticamente invisibile. Comune nell’infralitorale roccioso<br />

ricco di vegetazione, spesso nascosta sotto gli anemoni (Anemonia<br />

sulcata).<br />

- 86 -


Granchio di sabbia (Liocarcinus spp.) - Fam. PORTUNIDAE<br />

I portunidi sono granchi la cui classificazione, talvolta basata su<br />

caratteri difficilmente apprezzabili, può essere piuttosto ardua, vista<br />

anche l’elevata variabilità <strong>del</strong>le singole specie; al Genere Liocarcinus<br />

appartengono comunque crostacei di medie dimensioni (3-4 cm) di<br />

colore grigio chiaro con carapace dentellato anteriormente (5 denti<br />

per lato). Si nota dimorfismo nelle chele: una è sempre più grande e<br />

dotata, in prossimità <strong>del</strong>l’articolazione (dove la stretta è più forte), di<br />

una conformazione atta a schiacciare e spezzare parti dure come le<br />

conchiglie dei bivalvi. Caratteristica è la forma piatta e allargata dei<br />

dattili <strong>del</strong>l’ultimo p<strong>ai</strong>o di pereiopodi che, muniti di fitte setole, gli<br />

consentono di “insabbiarsi” velocemente e di nuotare. Sicuramente<br />

presente su tutti i <strong>fondali</strong> mobili con almeno 2 specie (prob. L.<br />

vernalis foto sopra, abbondante, e L. corrugatus foto sotto).<br />

- 87 -


Granchio verde/moleca (Carcinus aestuarii) - Fam. PORTUNIDAE<br />

Simile nella forma alla specie precedente ma di colore verdastro sul<br />

carapace e marroncino su arti e parte inferiore e soprattutto sprovvisto<br />

di dattili vistosamente allargati e appiattiti nell’ultimo p<strong>ai</strong>o di<br />

pereiopodi; dimensioni 4-5 cm. E’ rinvenibile un po’ ovunque ma<br />

predilige i <strong>fondali</strong> sabbiosi costieri dove può parzialmente<br />

insabbiarsi; presente.<br />

Dyspanopeus sayi - Fam. PANOPEIDAE<br />

Lungo pochi centimetri e di colore bruno-verdastro marmoreggiato, è<br />

contraddistinto dal carapace a bordo latero-frontale convesso munito<br />

di 3 dentelli per lato; presenta dimorfismo <strong>del</strong>le chele, munite di<br />

“dita” scure. E’ una specie<br />

alloctona di origine<br />

Atlantica, presente solo<br />

nell’Adriatico settentriole,<br />

rinvenibile sui bassi <strong>fondali</strong><br />

rocciosi; un esemplare di<br />

notte il 09/09/2011 presso la<br />

barriera frangiflutti <strong>del</strong><br />

porto di B<strong>ai</strong>a Vallugola a 1<br />

m di profondità.<br />

- 88 -


Favollo (Eriphia verrucosa) - Fam. ERIPHIIDAE<br />

E’ il più grosso granchio <strong>del</strong>le nostre coste, il cui carapace può<br />

superare i 10 cm, provvisto di robustissime chele di dimensioni<br />

diverse con “dita” nere (per le quali valgono le considerazioni fatte<br />

per Liocarcinus sp.). Il cefalotorace, munito di 14 denti nella parte<br />

anteriore, e le zampe sono variopinti di arancio, viola e marrone;<br />

queste ultime sono anche piuttosto setolose. E’ strettamente legato <strong>ai</strong><br />

bassi <strong>fondali</strong> ove vi siano presenti rocce e massi o in prossimità di<br />

porti. Comune.<br />

Pilumnus hirtellus - Fam. PILUMNIDAE<br />

Specie a prima vista simile alla<br />

precedente, eccettuate le minori<br />

dimensioni e una maggior<br />

setolosità, con 5 denti per parte<br />

sul carapace anziché 7; notevole<br />

dimorfismo <strong>del</strong>le chele. Comune<br />

sui bassi <strong>fondali</strong> rocciosi.<br />

Pilumnus spinifer (?) - Fam. PILUMNIDAE<br />

Si differenzia dal precedente congenere per le setole più lunghe e<br />

ispide; sembrerebbe che esistano forme intermedie tra le due specie<br />

che alcuni autori considerano una sola (P. hirtellus con due<br />

sottospecie).<br />

- 89 -


Xantho poressa - Fam. XANTHIDAE<br />

Carapace piuttosto largo anteriormente e corto, privo di marcata<br />

dentellatura e setolosità. Di colore grigio raggiunge i 3 cm; chele<br />

sviluppate e diseguali con pinze nere. Molto abbondante nascosto<br />

sotto le rocce o i ciottoli alle basse profondità.<br />

Xantho pilipes - Fam. XANTHIDAE<br />

Morfologicamente simile al precedente ma più piccolo e dotato di<br />

fitta peluria concentrata sui pereiopodi; presente.<br />

- 90 -


Granchio corridore (Pachygrapsus marmoratus) - Fam. GRAPSIDAE<br />

Specie di 4-5 cm di colore bruno con striature scure e sottili,<br />

dall’inconfondibile carapace quadrangolare che presenta piccoli<br />

dentelli <strong>ai</strong> margini anteriori. Corpo e zampe sono notevolmente<br />

appiattiti e le chele sono uguali. Abbondante su tutti i substrati duri<br />

(rocce, barriere frangionda, banchine di porti…), in particolare nel<br />

sopra e mesolitorale: è solito uscire dall’acqua in cerca di cibo (come<br />

tutti i granchi è onnivoro e predatore) per ore o anche giorni qualora<br />

temperatura e umidità lo consentano. Il nome deriva dal fatto che se<br />

spaventato “corre” velocemente a rifugiarsi in buchi o strette fessure.<br />

Brachynotus sp. - Fam. VARUNIDAE<br />

Ricorda un piccolo granchio<br />

corridore dal quale si<br />

differenzia per il margine<br />

frontale leggermente<br />

bilobato, dentelli più marcati<br />

<strong>ai</strong> margini laterali, occhi<br />

visibilmente allungati e<br />

minori dimensioni; colore<br />

grigio marmoreggiato.<br />

Presente nel mesolitorale e<br />

basso infralitorale (3 esemplari presso le barriere frangiflutti di<br />

Fiorenzuola il 06/06/2010).<br />

- 91 -


Ordine MYSIDIACEA: piccoli malacostraci somiglianti a gamberetti<br />

provvisti di 7 p<strong>ai</strong>a di appendici natatorie; nell’area sono frequenti<br />

specie che vivono a piccole profondità, al riparo tra i massi, riuniti in<br />

gruppi; essendo natanti e minuti possono ad un primo sguardo<br />

sembrare larve di pesci.<br />

Ordine ISOPODA: rappresentati sulla terraferma d<strong>ai</strong> m<strong>ai</strong>alini di S.<br />

Antonio (Gen. Porcellio, Oniscus, Armadillidium…) sono sprovvisti<br />

di scudo dorsale e di aspetto più o meno appiattito; di norma sono<br />

presenti 7 segmenti toracici liberi, 5-7 p<strong>ai</strong>a di arti ambulatori o atti<br />

alla presa e 5 di pleopodi. Molte specie sono ectoparassiti di pesci<br />

dette “pulci di mare”.<br />

- 92 -


Ordine AMPHIPODA: crostacei senza scudo dorsale<br />

prevalentemente rappresentati d<strong>ai</strong> gammaridi (Sottordine<br />

GAMMARIDEA); di norma sono presenti 7 segmenti toracici liberi,<br />

5-7 p<strong>ai</strong>a di arti ambulatori, 3 natatori e 3 saltatori. Particolarmente<br />

interessanti per l’aspetto piuttosto insolito sono i caprellidi<br />

(Sottordine CAPRELLIDEA).<br />

Caprella spp. - Fam. CAPRELLIDAE<br />

Anfipode di 1 cm dal corpo molto allungato con 4 pereiopodi nella<br />

regione posteriore per ancorarsi alle superfici e 2 arti raptatori<br />

anteriori simili a quelli <strong>del</strong>le mantidi; 2 p<strong>ai</strong>a di branchie pari sui<br />

segmenti centrali. E’ in grado di nuotare con goffi movimenti <strong>del</strong><br />

corpo. Presente nella bassa costa rocciosa anche nelle pozze di marea.<br />

- 93 -


Phylum BRYOZOA: BRIOZOI<br />

Sono animali coloniali provvisti di una corona di tentacoli o lofoforo<br />

(muniti di ciglia vibratili e non urticanti) attorno alla bocca e per<br />

questo motivo possono essere confusi con alcuni gruppi di cnidari;<br />

altro carattere distintivo è la cavità digerente a “U”. Gli individui<br />

(detti zooidi) sono costituiti da un polipide tentacolato e dalla parete<br />

<strong>del</strong> corpo o cistide che li protegge. Sebbene gli individui non superino<br />

il mezzo millimetro, le colonie, che si formano per gemmazione,<br />

raggiungono in alcuni casi diverse decine di centimetri e forme molto<br />

svariate; perlopiù ermafroditi si riproducono sia asessualmente che<br />

sessualmente con fecondazione interna. Nella zona in questione sono<br />

comuni alcune forme incrostanti di colore arancio.<br />

Phylum BRACHIOPODA: BRACHIOPODI<br />

Sebbene posseggano specifici caratteri in comune col gruppo<br />

precedente, vengono confusi facilmente coi bivalvi in quanto<br />

racchiusi da una doppia conchiglia fissa al substrato, ma con valve<br />

dorsale e ventrale. Altro<br />

carattere che li distingue<br />

nettamente d<strong>ai</strong> molluschi è<br />

l’apparato tentacolare cigliato<br />

per la captazione <strong>del</strong> cibo<br />

detto lofoforo (lofoforati); di<br />

norma dioici presentano<br />

fecondazione esterna; larva<br />

planctonica.<br />

- 94 -


Phylum ECHINODERMATA: ECHINODERMI<br />

Invertebrati a simmetria pentaradiata da adulti e bilaterale da larve.<br />

Sono provvisti di uno scheletro calcareo, costituito da spicole o<br />

placche più o meno mobili, compreso nel derma (dermascheletro).<br />

Peculiarità esclusiva di questo Phylum è il sistema acquifero o<br />

idrocele, una sorta di apparato locomotore idraulico costituito d<strong>ai</strong><br />

canali acquiferi connessi a estroflessioni chiamate pedicelli<br />

ambulacrali, che comunica all’esterno tramite il canale petroso.<br />

Dioici, si riproducono asessualmente e sessualmente con<br />

fecondazione di norma esterna. Sono divisi in 5 classi CRINOIDEA<br />

(gigli di mare), ASTEROIDEA (stelle di mare), OPHIUROIDEA<br />

(ofiure o stelle serpentine), ECHINOIDEA (ricci di mare) e<br />

HOLOTHUROIDEA (oloturie o cetrioli di mare); solo i crinoidi non<br />

contano specie rinvenute nelle zone descritte.<br />

Classe ASTEROIDEA: sono le ben note “stelle di mare”, costituite da<br />

un disco centrale dal quale si prolungano di norma 5 braccia al disotto<br />

<strong>del</strong>le quali vi sono i solchi ambulacrali con i pedicelli per la<br />

locomozione; sono predatori di molluschi dei quali si nutrono<br />

estroflettendo lo stomaco ed avvolgendoli. Possiedono alto potere di<br />

rigenerazione.<br />

Astropecten sp. - Fam. ASTROPECTINIDAE<br />

Presenta colorazione chiara e corpo appiattito munito dorsalmente di<br />

granuli, con braccia provviste di numerosi aculei sui margini e 2 file<br />

di pedicelli conici sul lato inferiore; supera di poco i 10 cm. Presente<br />

su tutti i <strong>fondali</strong> mobili, talvolta anche alle minime profondità.<br />

- 95 -


Classe OPHIUROIDEA: echinodermi di forma stellata con braccia<br />

sottili ben distinte dal disco centrale. I pedicelli ambulacrali, atti<br />

anche alla captazione <strong>del</strong> cibo, non presentano ventose e la<br />

locomozione avviene per il movimento indipendente <strong>del</strong>le braccia<br />

intere costituite da anelli scheletrici.<br />

Ofiura di notevoli<br />

dimensioni che presenta<br />

alternanza di colori chiari<br />

e scuri nonché chiazze<br />

arancio-rossastre; piastre<br />

munite di numerosi<br />

grossi aculei trasparenti,<br />

scudi radiali nudi.<br />

Comune in tutto<br />

l’infralitorale in genere<br />

nascosta sotto le pietre.<br />

Ophiothrix sp. - Fam. OPHIOTHRICIDAE<br />

Amphipholis squamata (?) - Fam. AMPHIURIDAE<br />

Piccolo echinoderma di colore chiaro con aculei corti (a gruppi di 3 -<br />

solo sulle braccia) piuttosto comune tra le alghe e le rocce un po’ a<br />

tutte le profondità.<br />

- 96 -


Classe ECHINOIDEA: animali di forma più o meno sferica, con<br />

dermascheletro compatto che forma una corazza munita di aculei<br />

mobili con funzione difensiva e locomotoria assieme <strong>ai</strong> pedicelli<br />

ambulacrali; sono divisi nelle sottoclassi REGULARIA, a simmetria<br />

pentaradiale, e IRREGULARIA, bilaterale.<br />

Riccio di mare (Paracentrotus lividus) - Fam. ECHINIDAE<br />

Raggiunge i 7 cm; aculei e dermascheletro (di ugual misura) sono in<br />

genere di colore nero-viola, talvolta cosparsi di detriti ed alghe<br />

(infilzati o trattenuti d<strong>ai</strong> pedicelli) a scopo mimetico; piastre<br />

ambulacrali con 5 p<strong>ai</strong>a di pori. Comune (anche in gruppi cospicui) sui<br />

<strong>fondali</strong> rocciosi dove si nutre <strong>del</strong>le alghe che sminuzza col<br />

caratteristico apparato masticatore chiamato “lanterna di Aristotele”<br />

situato al centro <strong>del</strong> lato inferiore.<br />

Echinocardium cordatum - Fam. LOVENIIDAE<br />

Irregolare di forma leggermente<br />

allungata (5 cm) e colore rossastro,<br />

privo <strong>del</strong>la “lanterna di Aristotele”<br />

(come tutti gli appartenenti all’ordine<br />

SPATANGOIDA) e con “fasciola”<br />

interna alle aree ambulacrali petaloidi,<br />

che vive infossato nei <strong>fondali</strong> molli<br />

<strong>del</strong>l’infralitorale; presente, si trovano<br />

frequentemente gli esoscheletri di individui morti.<br />

- 97 -


Schizaster canaliferus (?) - Fam. SCHIZASTERIDAE<br />

Spatangoide lungo 6-7 cm di colore grigio chiaro con aree<br />

ambulacrali <strong>del</strong> lato superiore molto profonde e circoscritte alle<br />

estremità dalla “fasciola”, presente sui <strong>fondali</strong> molli <strong>del</strong>l’infralitorale<br />

(talora anche nei porti).<br />

Classe HOLOTHUROIDEA: i “cetrioli di mare” sono privi di braccia<br />

ed hanno corpo notevolmente allungato che poggia su un lato munito<br />

di 3 <strong>del</strong>le 5 file di pedicelli con funzione adesiva (la locomozione<br />

avviene perlopiù tramite movimenti <strong>del</strong> corpo); quelli attorno alla<br />

bocca, detti tentacoli, sono di norma molto sviluppati. Il corpo è<br />

relativamente molle in quanto sono presenti solo ossiculi calcarei<br />

sparsi nel derma. Si nutrono di norma di particelle organiche che<br />

vengono captate d<strong>ai</strong> tentacoli o inghiottite col sedimento.<br />

Holothuria polii (?) - Fam. HOLOTHURIIDAE<br />

Oloturia lunga 10-15 cm con tentacoli tipicamente poco sviluppati e<br />

corpo piuttosto duro e di colore scuro; pedicelli dorsali trasformati in<br />

papille a punta bianca. Vive su varie tipologie di fondale nel<br />

meso/infralitorale. Un esemplare trovato a Gabicce Mare sotto una<br />

pietra in una pozza di marea (11/01/’09).<br />

- 98 -


Phylum CORDATA: CORDATI<br />

Gruppo alquanto eterogeneo di bilateri che comprende, oltre <strong>ai</strong><br />

meglio noti vertebrati, organismi marini filtratori. Peculiari caratteri<br />

diagnostici comuni agli appartenenti al Phylum sono: la notocorda o<br />

corda dorsale per il sostegno; il cordone nervoso collegato al cervello;<br />

fenditure branchiali nella faringe per gli scambi gassosi o per<br />

l’alimentazione (trasformate nei vertebrati terrestri); la coda<br />

postanale. A seguire verranno trattati solo i gruppi riscontrati.<br />

Subphylum TUNICATA: notocorda solo allo stadio larvale nella<br />

coda, metameria assente. Il nome deriva dal rivestimento <strong>del</strong> corpo<br />

detto tunica.<br />

Classe ASCIDIACEA: tunicati<br />

sessili muniti di 2 sifoni (inalante ed<br />

esalante) coi quali si alimentano<br />

filtrando l’acqua convogliata dalle<br />

ciglia interne: le particelle di<br />

dimensioni eccessive sono scartate<br />

d<strong>ai</strong> tentacoli attorno alla bocca.<br />

L’apparato circolatorio è aperto.<br />

Presentano varie forme, anche incrostanti, e spesso sono coloniali.<br />

Perlopiù ermafroditi hanno fecondazione esterna.<br />

Botryllus schlosseri-Fam. STYELIDAE /<br />

Botrylloides spp.-Fam. STYELIDAE<br />

Organismi coloniali dalla colorazione piuttosto vivace con piccoli<br />

individui (zooidi) appiattiti, disposti regolarmente in gruppi e<br />

racchiusi da uno strato gelatinoso. Comuni su alghe o altre superfici<br />

dalla zona di bassa marea in poi.<br />

- 99 -


Subphylum VERTEBRATA: cordati contraddistinti dalla presenza<br />

<strong>del</strong>la colonna vertebrale e <strong>del</strong> cranio; di norma è evidente la<br />

distinzione di capo, tronco e coda. Classicamente sono divisi in<br />

agnati, pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi: le specie trattate<br />

fanno tutte parte degli osteitti o pesci ossei.<br />

Classe OSTEICHTHYES: pesci con scheletro osseo e una sola coppia<br />

di fessure branchiali provviste di opercolo; nella maggior parte dei<br />

casi è presente la vescica natatoria che funge da organo idrostatico<br />

(talvolta anche da polmone). Di norma dioici a fecondazione esterna.<br />

Le specie citate appartengono tutte <strong>ai</strong> Teleostei, contraddistinti da<br />

cranio ossificato, vertebre sviluppate e scaglie ctenoidi o cicloidi.<br />

Anguilla (Anguilla anguilla) - Fam. ANGUILLIDAE<br />

Noto pesce di forma allungata che raggiunge il metro di lunghezza<br />

con pinna dorsale e anale molto estese e in posizione arretrata rispetto<br />

alle pettorali; colore grigio-verdastro. Nell’arco <strong>del</strong>la vita compie<br />

spostamenti stupefacenti: a circa 10 anni di età le anguille migrano<br />

infatti d<strong>ai</strong> fiumi o dalle lagune verso il Mar dei Sargassi (almeno in<br />

parte) per la deposizione <strong>del</strong>le uova e muoiono. Dopo alcuni anni i<br />

nuovi nati ritornano nei mari e, in seguito, nei fiumi europei. E’ una<br />

specie carnivora/predatrice (pesci, molluschi, anellidi, ecc.) in grado<br />

di tollerare acque scarsamente ossigenate e di compiere spostamenti<br />

sul terreno umido, comune ed ampiamente diffusa già in pochi metri<br />

d’acqua (anche nei porti).<br />

- 100 -


Grongo (Conger conger) - Fam. CONGERIDAE<br />

Simile alla specie precedente ma di dimensioni maggiori (fino a 2 m)<br />

e presente solo in ambiente marino; la pinna dorsale non è arretrata<br />

rispetto alle pettorali. Rinvenibile a tutte le profondità, in particolare<br />

nell’infralitorale roccioso. Nell’autunno 2007 ne sono stati pescati 3<br />

esemplari (uno dei quali di poco inferiore a 1,5 m) all’ingresso <strong>del</strong><br />

porto di Vallugola con canne da pesca “a fondo” da alcuni pescatori<br />

di anguille.<br />

Sardinella aurita (?) - Fam. CLUPEIDAE<br />

“Parente” <strong>del</strong>la meglio nota sardina (Sardina pilchardus) dalla quale<br />

si differenzia già dopo un primo sguardo per la mancanza di macchie<br />

scure dietro gli opercoli (non striati); pinne ventrali arretrate oltre<br />

metà <strong>del</strong>la dorsale. Non è comune incontrarla vicino alle coste<br />

sebbene sporadicamente si siano osservati branchi numerosissimi<br />

vicino a riva (anche all’interno <strong>del</strong> porto di Vallugola) con individui<br />

che saltavano in superficie tanto da riuscire a “spiaggiarsi”.<br />

Cheppia (Alosa fallax fallax) - Fam. CLUPEIDAE<br />

Grosso clupeide che raggiunge i 50 cm di lunghezza con una o più<br />

macchie nere dietro l’opercolo (non striato); pinne ventrali alla stessa<br />

altezza <strong>del</strong>la dorsale. Specie eurialina che risale i fiumi da marzo a<br />

maggio per la deposizione <strong>del</strong>le uova; presente.<br />

Trota di mare/trota fario (Salmo trutta trutta) - Fam. SALMONIDAE<br />

Costituisce un ecotipo <strong>del</strong>la ben nota trota fario che vive e si pesca<br />

tipicamente nei fiumi; questa “morpha” si accresce in mare e<br />

raggiunta la maturità sessuale risale i fiumi nel periodo invernale allo<br />

scopo di riprodursi. In ambiente salato assume colorazione verdastroscura<br />

sul dorso e fianchi riflettenti e permangono solo le macchie<br />

nere. Poco frequente, l’unico esemplare osservato si trovava tra i<br />

massi <strong>del</strong>la barriera frangionda a protezione <strong>del</strong> porto di Vallugola.<br />

- 101 -


Motella (G<strong>ai</strong>dropsarus mediterraneus) - Fam. LOTIDAE<br />

All’ordine dei gadiformi, tra cui il merluzzo o nasello (Merluccius<br />

merluccius), appartengono pesci con pinne prive di raggi spiniformi;<br />

le ventrali si trovano di fronte alle pettorali. La specie in questione si<br />

presenta di forma allungata (fino 45 cm) e colore bruno con alcune<br />

macchie nerastre; sono presenti 3 barbigli (2 sulle narici e uno sul<br />

mento), le ventrali sono sottili e la prima dorsale è costituita solo da<br />

piccoli raggi che muove velocemente in maniera ondulatoria. E’<br />

crepuscolare e si trova già a basse profondità anche in darsene e porti.<br />

Galletto (Ophidion sp.) - Fam. OPHIDIIDAE<br />

Caratterizzato dalla forma allungata (fino a 30 cm) e dalla fusione<br />

<strong>del</strong>le pinne dorsale, codale e anale orlate di nero questo bentonico<br />

provvisto di barbigli di varie lunghezze presenta colorazione<br />

marroncino-rossastra e vive sui <strong>fondali</strong> mobili; gli adulti si<br />

avvicinano alla costa nei mesi caldi per riprodursi. E’ facile osservare<br />

individui impigliati nelle draghe <strong>del</strong>le vongolare.<br />

- 102 -


Succiascoglio cornuto (Lepadogaster lepadogaster) –<br />

Fam. GOBIOESOCIDAE<br />

E’ sicuramente uno dei pesci più singolari <strong>del</strong>l’Adriatico: il corpo è<br />

appiattito, gli occhi superi, la bocca è allungata e spatoliforme e<br />

presenta tentacoli bifidi sulle narici, ma la vera peculiarità (<strong>del</strong>la<br />

famiglia) sono le pinne ventrali e pettorali “fuse” a formare una<br />

sofisticata ventosa che gli permette di aderire a superfici rocciose o<br />

artificiali (anche a vetro, plastica, ecc.). La lunghezza è di 6-7 cm, il<br />

colore è verdastro con numerose macchie scure sul corpo e strie<br />

azzurre sul capo; la pinna dorsale, la codale e l’anale sono semi-unite<br />

e di colore rossastro. E’ presente sui <strong>fondali</strong> duri in acque poco<br />

profonde solitamente nascosto in fessure sotto le rocce e per questo<br />

non è facile notarlo; rimane sempre aderente al substrato e si sposta<br />

nuotando per brevissimi tratti. Carnivoro. Un esemplare trovato in<br />

Settembre 2007 a Vallugola in 1,5 m d’acqua.<br />

Succiascoglio (Lepadogaster candolii) (?) - Fam. GOBIOESOCIDAE<br />

Specie ecologicamente simile alla precedente ma di colore scuro con<br />

macchie bianche; tentacoli nasali assenti, pinne separate.<br />

- 103 -


Aguglia (Belone belone) - Fam. BELONIDAE<br />

Pesce con corpo e mascelle considerevolmente allungati e pinne prive<br />

di raggi spiniformi (ventrali e dorsali molto arretrate; scheletro verdeblu).<br />

Di colore blu-verdastro con fianchi argentei raggiunge gli 80 cm<br />

di lunghezza. Migra in primavera verso la costa dove si rinvengono di<br />

norma esemplari di 50-60 cm.<br />

Latterino (Atherina sp.) - Fam. ATHERINIDAE<br />

Planctonofago di 8 cm circa di colore argenteo-verdastro con prima<br />

pinna dorsale munita di 6 o più raggi spiniformi; diffuso e molto<br />

comune soprattutto nelle zone costiere anche in grossi banchi di<br />

migli<strong>ai</strong>a di individui.<br />

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Pesce ago di rio (Syngnathus abaster) - Fam. SYNGNATHIDAE<br />

All’ordine SYNGNATHIFORMES appartengono singolari pesci<br />

contraddistinti dal muso a forma di “cannuccia”, anelli ossei lungo il<br />

corpo e assenza di pinne ventrali; nuotano tramite il rapidissimo<br />

ondulamento <strong>del</strong>le pinne pettorali e <strong>del</strong>la dorsale e praticano cure<br />

parentali. Tipici appartenenti a quest’ordine sono i cavallucci marini<br />

(gen. Hippocampus) e, per l'appunto, i pesci ago, cosi chiamati per il<br />

corpo sottile e notevolmente allungato. S. abaster presenta 40-54<br />

anelli ossei (la dorsale si estende su 6-9 anelli), muso più piccolo dei<br />

congeneri e colorazione verde-marrone a strie e macchie biancastre;<br />

lunghezza 15 cm. Si rinviene di norma su bassi <strong>fondali</strong> sabbiosi ricchi<br />

di vegetazione ma, in quanto fortemente eurialino, si porta spesso in<br />

acque salmastre o persino dolci (qui raggiunge taglie minori); si nutre<br />

perlopiù di piccoli invertebrati. Un esemplare trovato il 18/10/’08<br />

nella darsena di Vallugola.<br />

Pesce ago cavallino (Syngnathus typhle) - Fam. SYNGNATHIDAE<br />

Pesce ago dall’inconfondibile tubo<br />

orale notevolmente allungato, alto<br />

e compresso lateralmente munito<br />

di bocca in posizione quasi<br />

verticale; colorazione verdastra,<br />

pinna caudale piccola. Tre<br />

esemplari trovati il 3-4/09/’09<br />

nella darsena di Vallugola.<br />

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Cavalluccio marino (Hippocampus hippocampus) –<br />

Fam. SYNGNATHIDAE<br />

I cavallucci marini sono noti singnatiformi dall’aspetto inconfondibile<br />

muniti di coda prensile (priva di codale), assetto verticale e ottime<br />

capacità mimetiche. H. hippocampus è contraddistinto da tubo orale<br />

corto e assenza di lobi su capo e dorso; colore grigio-bruno,<br />

lunghezza 15 cm. Presente su vari tipi di fondale già a basse<br />

profondità; un esemplare osservato a Fiorenzuola in estate 2008.<br />

Cavalluccio marino (Hippocampus guttulatus) –<br />

Fam. SYNGNATHIDAE<br />

Questo spettacolare cavalluccio marino si distingue facilmente dalla<br />

specie precedente per la presenza di numerosi lobi ramificati su capo<br />

e tronco coi quali si mimetizza tra le alghe e di un tubo orale più<br />

allungato; colore giallastro, lunghezza 15 cm. Vive su vari tipi di<br />

fondale già a basse profondità (un esemplare a Vallugola a 4 m di<br />

profondità il 06/07/2009).<br />

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Scorfano nero (Scorpaena porcus) - Fam. SCORPAENIDAE<br />

Gli scorfani sono singolari pesci di forma “tozza” in grado di<br />

infliggere dolorose punture con gli opercoli aculeati e la pinna dorsale<br />

munita di massicci raggi spiniformi; la specie in questione presenta<br />

tentacoli oculari molto sviluppati e colorazione alquanto variopinta<br />

(tra il grigo-marrone e il violetto; nessuna macchia nera sulla<br />

dorsale); lunghezza massima 30 cm. Vive nel basso infralitorale<br />

roccioso ricco di vegetazione dove si mimetizza molto bene; l’unico<br />

esemplare osservato si trovava a Vallugola a circa 1 m di profondità<br />

(01/10/’08); viene sporadicamente pescato.<br />

Gallinella/mazzola (Chelidonichthys sp.) - Fam. TRIGLIDAE<br />

Comunemente utilizzata in cucina viene pescata in vari modi sui<br />

<strong>fondali</strong> sabbiosi costieri dove vive; lunga fino a 40-50 cm con capo<br />

grande e squadrato e 2 pinne dorsali, si sposta sul fondo<br />

appoggiandosi con le pinne pettorali (di colore azzurro-giallo<br />

sgargiante) provviste di raggi digitiformi sensoriali coi quali localizza<br />

le prede costituite da crostacei, piccoli pesci, ecc.<br />

- 107 -


Spigola o branzino (Dicentrarchus labrax) - Fam. MORONIDAE<br />

Preda ambita per le ottime carni da pescatori di ogni genere che<br />

raggiunge il metro di lunghezza con pinne dorsali munite di raggi<br />

spiniformi (9 la 1ª, 1 più altri molli la 2ª) e opercoli aculeati; colore<br />

grigio-verdastro. Presente su tutti i bassi <strong>fondali</strong>, in lagune, foci e<br />

porti: è un predatore attivo tutto l’anno anche di notte, in particolare<br />

in condizioni di mare leggermente mosso e torbido.<br />

Sughero (Trachurus sp.) - Fam. CARANGIDAE<br />

Pelagico di colore argenteo che raggiunge i 40 cm di lunghezza;<br />

possiede 2 pinne dorsali e l’anale munita di 2 raggi spiniformi tipici<br />

degli appartenenti a questa famiglia; scaglie piccole, linea laterale<br />

molto evidente e contornata da lunghe scaglie acuminate, macchia<br />

nera sull’opercolo e coda carenata. Sebbene preferisca profondità<br />

maggiori è abbastanza comune anche sotto costa.<br />

Ricciola (Seriola dumerili) - Fam. CARANGIDAE<br />

E’ il più grosso dei carangidi, supera infatti i 40 kg di peso e puo<br />

raggiungere i 2 m di lunghezza. Di colore grigio-argenteo presenta<br />

prima dorsale più bassa <strong>del</strong>la seconda con primo raggio rivolto in<br />

avanti, linea laterale priva di scudetti e coda non carenata. Sebbene<br />

frequenti acque aperte occasionalmente si sposta sotto costa; viene<br />

talvolta pescata presso le miticolture.<br />

- 108 -


Leccia (Lichia amia) - Fam. CARANGIDAE<br />

Carangide di grandi dimensioni con 1ª dorsale ridotta, 2ª dorsale e<br />

anale sviluppate, mascelle lunghe e linea laterale priva di scudetti e<br />

incurvata in 2 punti; pelagico poco comune sotto costa (in autunno<br />

‘08 presso le barriere frangionda di Gabicce Mare è stato pescato un<br />

individuo di 34 kg!).<br />

Sarago sparaglione (Diplodus annularis) - Fam. SPARIDAE<br />

Tipico abitante <strong>del</strong> litorale roccioso dal corpo alto e compresso di<br />

circa 15 cm; una sola dorsale, macchia nera vicino alla coda, colore<br />

argenteo, dieta onnivora. Si distingue dagli altri saraghi per la<br />

presenza di denti anteriori incisiviformi in posizione verticale,<br />

ventrali gialle e strisce trasversali poco evidenti. Comune.<br />

Sarago fasciato (Diplodus vulgaris) - Fam. SPARIDAE<br />

Raggiunge dimensioni leggermente maggiori <strong>del</strong>la specie precedente<br />

e presenta 2 larghe bande trasversali nere in prossimità di capo e<br />

coda. Comune.<br />

- 109 -


Sarago pizzuto (Diplodus puntazzo) - Fam. SPARIDAE<br />

Lungo fino 60 cm presenta 7-9 fasce trasversali sottili e nere sui lati<br />

<strong>del</strong> corpo ed una macchia vicino alla coda; profilo <strong>del</strong> muso appuntito<br />

e concavo con bocca prominente munita di denti anteriori<br />

incisiviformi obliqui; presente.<br />

Sarago maggiore (Diplodus sargus sargus) - Fam. SPARIDAE<br />

Può essere confuso con il precedente per la presenza di 7-8 strie<br />

verticali sui fianchi (poco evidenti negli adulti), ma presenta profilo<br />

tipico <strong>del</strong> muso e raggiunge dimensioni minori (45 cm). Comune.<br />

Mormora o rigatino (Lithognathus mormyrus) - Fam. SPARIDAE<br />

Corpo meno compresso e alto dei saraghi con 10-12 fasce trasversali<br />

scure lungo fino a 40 cm. Abbastanza comune tutto l’anno perlopiù<br />

sui bassi <strong>fondali</strong> sabbiosi dove viene pescato per le sue carni pregiate.<br />

Fragolino o carlino (Pagellus erythrinus) - Fam. SPARIDAE<br />

Tipico sparide lungo in media 20 cm di colore argenteo-rosato<br />

piuttosto uniforme con pettorali molto lunghe, presente tutto l’anno<br />

sui <strong>fondali</strong> sabbiosi.<br />

Occhiata (Oblada melanura) - Fam. SPARIDAE<br />

Specie di 20-25 cm con profilo medio-alto, inconfondibile per la<br />

presenza in prossimità <strong>del</strong>la coda di una macchia nera contornata di<br />

bianco; comune sui bassi <strong>fondali</strong> rocciosi.<br />

Salpa (Sarpa salpa) - Fam. SPARIDAE<br />

Tozzo pesce di 20-25 cm con 10-12 strisce longitudinali giallodorate;<br />

comune in gruppi su tutti i <strong>fondali</strong> <strong>del</strong>l’infralitorale.<br />

- 110 -


Boga (Boops boops) - Fam. SPARIDAE<br />

Profilo affusolato, lievemente concavo sul capo, con leggere striature<br />

longitudinali giallastre; lunghezza media 20 cm. Ecologia simile alla<br />

salpa.<br />

Orata (Sparus auratus) - Fam. SPARIDAE<br />

Pesce a profilo alto di colore argenteo che raggiunge i 60 cm di<br />

lunghezza con caratteristica banda dorata sulla fronte; macchia<br />

violacea in cima all’opercolo. Pregiata e molto apprezzata ma non<br />

molto comune nelle nostre coste; in Giugno 2008 sono stati osservati<br />

2 esemplari all’interno <strong>del</strong>la darsena di Vallugola.<br />

Dentice (Dentex dentex) - Fam. SPARIDAE<br />

Grosso predatore contraddistinto da 4 denti canini ben visibili di<br />

colore argenteo con fianchi rosati e macchie blu. Vive in vari tipi di<br />

fondale <strong>del</strong>l’infralitorale; nella zona considerata è presente solo<br />

sporadicamente e con piccoli esemplari. Carni molto pregiate.<br />

Corvina (Sciaena umbra) - Fam. SCIAENIDAE<br />

Osteitta di 30 cm di colore verde-oro con le 2 pinne dorsali e le<br />

ventrali scure e particolarmente allungate (grosso aculeo sull’anale),<br />

comune già in pochi metri d’acqua di norma in piccoli gruppi presso<br />

scogli, massi e barriere frangionda. Viene pescato facilmente con<br />

fiocine visti la semplicità di avvicinamento ed il nuoto lento.<br />

Triglia di scoglio (Mullus surmuletus) - Fam. MULLIDAE<br />

Bentonico con muso rivolto in basso e provvisto di 2 lunghi barbigli<br />

coi quali localizza l’alimento sul fondo (policheti, molluschi, ecc.),<br />

lungo mediamente 20 cm; il colore è rossastro con 3-4 bande<br />

longitudinali gialle. Sono presenti 2 pinne dorsali. La si trova assieme<br />

ad altri individui generalmente su <strong>fondali</strong> misti anche alle minime<br />

profondità; abbondante sotto costa nei mesi di Settembre-Ottobre.<br />

- 111 -


Triglia di fango (Mullus barbatus) - Fam. MULLIDAE<br />

Simile alla precedente ma con fronte nettamente spiovente e prima<br />

dorsale incolore; comune in tutto l’infralitorale sabbioso-fangoso.<br />

Cefalo (Mugil cephalus) - Fam. MUGILIDAE<br />

E’ il più grosso (fino a 70 cm) e comune degli appartenenti a questa<br />

famiglia di teleostei provvisti di 2 pinne dorsali distanziate (la prima<br />

con 4 raggi spiniformi), bocca e denti piccoli e capo leggermente<br />

appiattito, di colore grigio-argenteo con corpo affusolato; la specie in<br />

questione è caratterizzata da una palpebra adiposa molto sviluppata<br />

intorno gli occhi. L’alimentazione è onnivora e molto varia: lo si può<br />

spesso scorgere intento a cibarsi di alghe o invertebrati sulle superfici<br />

<strong>del</strong>le rocce oppure a “mangiare a galla” ogni sorta di particella<br />

organica in sospensione. E’ un tipico pesce costiero molto diffuso,<br />

euritermo ed eurialino, rinvenibile anche in porti, foci e lagune. Nella<br />

zona in esame è risultato molto abbondante nelle acque salmastre<br />

<strong>del</strong>la darsena di Gabicce Mare anche con individui piuttosto grandi<br />

(1,5 Kg). E’ facilmente osservabile dalle banchine dei porti (lo si può<br />

attrarre ad esempio con pezzetti di pane gettati in acqua) mentre in<br />

mare è alquanto diffidente e rapido nel fuggire. Commestibile.<br />

- 112 -


Cefalo dorato (Liza aurata) - Fam. MUGILIDAE<br />

Più piccolo e meno diffuso <strong>del</strong> precedente, si caratterizza per la<br />

presenza di una macchia dorata sull’opercolo; palpebra adiposa<br />

ridotta.<br />

Cefalo bosega (Chelon labrosus) - Fam. MUGILIDAE<br />

Cefalo che raggiunge i 60 cm vistosamente caratterizzato da un<br />

labbro superiore alquanto ingrossato sul quale si notano molteplici<br />

papille; palpebra adiposa notevolmente ridotta, macchia scura alla<br />

base <strong>del</strong>le pettorali. Comune.<br />

Fam. LABRIDAE<br />

Sono alcuni dei più comuni abitatori dei bassi <strong>fondali</strong> rocciosi; molto<br />

colorati, di medie dimensioni, con piccola bocca protrattile e labbra<br />

grosse. Hanno una sola pinna dorsale con numerosi raggi spinosi.<br />

Ricordano per diversi aspetti lo spinarello (Gasterosteus aculeatus),<br />

sono infatti in grado di costruire un nido utilizzando alghe e piccoli<br />

detriti, praticano cure parentali e possono nuotare grazie al rapido<br />

movimento <strong>del</strong>le pinne pettorali. Un altro curioso atteggiamento è<br />

quello di mimetizzarsi, in caso di pericolo, rimanendo immobili<br />

adagiati su un fianco tra le rocce e le alghe. Comune è risultato il<br />

genere Symphodus, più sporadico Labrus viridis dalla colorazione<br />

verde vivace.<br />

Tordo grigio (Symphodus cinereus) (?) - Fam. LABRIDAE<br />

Tipico tordo dal profilo rialzato con colorazione variopinta e piuttosto<br />

variabile; è presente una macchia nera tra i primi raggi <strong>del</strong>la pinna<br />

dorsale e una in basso vicino alla coda. Comune.<br />

- 113 -


Tordo verde (Symphodus roissali) (?) - Fam. LABRIDAE<br />

Raggiunge i 15 cm di lunghezza e si presenta molto variopinto con<br />

alcune macchie scure alla base <strong>del</strong>la pinna dorsale; è una <strong>del</strong>le specie<br />

più comuni alle basse profondità, anche in darsene e porti.<br />

Tordo (Labrus viridis) - Fam. LABRIDAE<br />

Caratterizzato da una colorazione verde vivace con una linea biancoargentea<br />

lungo i fianchi può superare i 40 cm di lunghezza; profilo<br />

relativamente affusolato. Presente.<br />

Tordo (Labrus bergylta) (?) - Fam. LABRIDAE<br />

Labride piuttosto variopinto di grosse dimensioni che supera i 40 cm<br />

di lunghezza; l’incerta identificazione è dovuta al fatto che l’unico<br />

esemplare osservato era morto già da tempo e parzialmente mangiato<br />

e non è stato possibile osservarlo accuratamente.<br />

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Donzella (Coris julis) - Fam. LABRIDAE<br />

Lungo fino a 25 cm presenta forma affusolata e colorazione molto<br />

vivace e variabile in base al sesso, all’età e al periodo <strong>del</strong>l’anno (i<br />

maschi hanno una caratteristica banda arancione sui fianchi); le<br />

scaglie sono molto piccole (70 sulla linea laterale). E’ specie<br />

ermafrodita che si sviluppa prima come femmina. Predilige le zone<br />

costiere ricche di vegetazione; sono stati osservati 2 esemplari in<br />

Agosto 2008, ed altri successivamente in Ottobre, a Vallugola.<br />

Fam. TRACHINIDAE<br />

Le tracine, comuni e ben note per le dolorosissime punture provocate<br />

d<strong>ai</strong> raggi spinosi <strong>del</strong>la prima pinna dorsale macchiata di nero e<br />

soprattutto dagli aculei <strong>del</strong>l’opercolo muniti di ghiandole velenifere<br />

(il veleno, neuro ed emotossico, può talvolta provocare difficoltà<br />

respiratorie, vomito e febbre; essendo termolabile sono consigliati, in<br />

caso di puntura, impacchi caldi), hanno corpo compresso lateralmente<br />

e muso rivolto verso l’alto con occhi laterali. Sono diffuse su tutti i<br />

<strong>fondali</strong> mobili dove rimangono solitamente infossate in attesa di una<br />

preda. Vengono spesso pescate con le reti o a strascico. Sicuramente<br />

presente la specie Trachinus draco (disegno) caratterizzata da linee<br />

oblique giallo-oro e azzurrine sui fianchi e dal corpo particolarmente<br />

compresso che raggiunge i 30 cm di lunghezza; incerto<br />

l’avvistamento di Echiichthys vipera, più piccola e giallastra a<br />

macchie marroni.<br />

- 115 -


Fam. BLENNIIDAE<br />

Sono bentonici di medie dimensioni (5-15 cm) dal corpo compresso<br />

lateralmente con pinna dorsale ed anale molto allungate e le ventrali<br />

avanzate e filiformi con le quali si appoggiano al substrato. La<br />

vescica natatoria è assente e di norma sono presenti tentacoli sopra gli<br />

occhi. Il nome “bavose” deriva dall’abbondante muco presente sul<br />

corpo. Nuotano con movimenti ondulatori e sono strettamente legate<br />

<strong>ai</strong> <strong>fondali</strong> rocciosi costieri dove amano nascondersi in buchi o fessure<br />

e predano piccoli invertebrati quali crostacei, policheti, molluschi,<br />

ecc.; riescono a staccare pezzi di tessuto mordendo tenacemente e al<br />

contempo avvitandosi velocemente su se stesse (come anche i<br />

gobidi). Sono in genere notevolmente eurialine e si possono trovare in<br />

foci e lagune (abbondanti anche sui muri dei porti). In acquario è<br />

facile notare atteggiamenti spiccatamente curiosi e una certa<br />

intelligenza nell’adeguarsi a nuove situazioni: in breve tempo alcune<br />

specie imparano a fidarsi ed è possibile abituarle a mangiare<br />

direttamente dalle mani.<br />

Bavosa pavone (Salaria pavo) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Lunga fino a 10 cm presenta colorazione scura a fasce trasversali e<br />

punti di color azzurro. I maschi presentano sul capo una cresta<br />

cutanea particolarmente evidente nel periodo riproduttivo; tentacoli<br />

sopra-oculari ridotti e non sfrangiati, pinna dorsale uniforme. E’ la<br />

bavosa più comune presente anche nelle pozze <strong>del</strong> mesolitorale:<br />

talvolta sono stati trovati alcuni esemplari durante la bassa marea<br />

sotto sassi completamente emersi.<br />

- 116 -


Bavosa sfinge (Aidablennius sphinx) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Bentonico di 7-8 cm con tentacoli lunghi e semplici e incisione tra le<br />

pinne dorsali, con prima metà più alta <strong>del</strong>la seconda (maggiormente<br />

nei maschi), che si caratterizza<br />

per la presenza di 6-7 fasce<br />

trasversali scure orlate di rosachiaro<br />

ma soprattutto di una<br />

macchia bluastra orlata di<br />

rosso di forma ovale posta<br />

dietro gli occhi; profilo <strong>del</strong><br />

capo quasi verticale. Comune<br />

nel meso-infralitorale roccioso.<br />

Bavosa ruggine (Parablennius gattorugine) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Pinna dorsale lievemente incisa e unita alla codale, tentacoli<br />

sopraorbitali molto sfrangiati, lunghi e ben evidenti, tentacoli nasali<br />

corti e sfrangiati; lunghezza fino a 15-20 cm. Molto variopinta a fasce<br />

trasversali. Comune in tutto l’infralitorale.<br />

Bavosa cornuta (Parablennius tentacularis) (?) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Colorazione variopinta che può a prima vista trarre in inganno con la<br />

specie precedente; lunghezza max 15 cm, tentacoli sopraorbitali<br />

ramificati e lunghi che misurano 3 volte il diametro <strong>del</strong>l'occhio,<br />

moderatamente sfrangiati posteriormente, di colore biancastro. Pinna<br />

dorsale non incisa.<br />

Bavosa bianca (Parablennius rouxi) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Lunga fino 7 cm presenta un’inconfondibile colorazione chiara con<br />

fasce nere lungo i fianchi, che decorrono dagli occhi alla coda (non<br />

sempre visibili), leggera incisione sulla dorsale e tentacoli frangiati<br />

più lunghi <strong>del</strong> diametro oculare. Vive a varie profondità<br />

nell’infralitorale roccioso (2 esemplari a Vallugola il 17/05/2009 e<br />

altri successivamente).<br />

- 117 -


Bavosa cervina (Parablennius zvonimiri) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Piccolo blennide (6-7 cm) con tentacolo sopraoculare (uguale o più<br />

breve <strong>del</strong> diametro oculare) a più filamenti (nettamente sfrangiato) e<br />

brevi tentacoli su entrambe le narici più altri piccoli sul capo dietro<br />

quelli sopraorbitali; occhi sporgenti, prima metà <strong>del</strong>la pinna dorsale<br />

più bassa <strong>del</strong>la seconda. Colorazione vivace e variopinta con macchie<br />

giallo/bianche su fianchi e dorso (talvolta rosata-rossastra); macchia<br />

nera alla base <strong>del</strong>la caudale. Comune.<br />

Bavosa cervina pallida (Parablennius incognitus) (?) –<br />

Fam. BLENNIIDAE<br />

Specie piuttosto somigliante alla precedente dalla quale si differenzia<br />

in quanto possiede un solo ciuffo di tentacoli sulle narici anteriori,<br />

nessuno su quelle superiori, i tentacoli infraorbitali o frontali sono<br />

assenti e i tentacoli sopraorbitali sono più sviluppati (uguali o più<br />

lunghi <strong>del</strong> diametro oculare - meno ramificati rispetto a P. zvonimiri),<br />

in particolare nel maschio; Colorazione molto variabile (assenti le<br />

macchie giallastre sul dorso e la macchia nera alla base <strong>del</strong>la<br />

caudale). Sicuramente presente, predilige i fori di molluschi scavatori<br />

per riprodursi.<br />

- 118 -


Bavosa sanguinolenta (Parablennius sanguinolentus) –<br />

Fam. BLENNIIDAE<br />

Grossa bavosa di 15-20 cm dal ventre rigonfio di colore marrone a<br />

macchie nere, con tentacoli corti formati da vari filamenti. Comune<br />

tra le rocce spoglie alle minime profondità, nuota per tratti<br />

relativamente lunghi ed è piuttosto diffidente.<br />

Bavosa galletto (Coryphoblennius galerita) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Caratterizzata da minuti tentacoli sul capo dietro gli occhi e da un<br />

grosso labbro superiore di colore chiaro raggiunge i 7 cm di<br />

lunghezza; variopinta a fasce trasversali, dorsale incisa. Comune sulle<br />

rocce <strong>del</strong> mesolitorale immediatamente sotto la superficie <strong>del</strong>l’acqua<br />

tanto da rimanere talvolta temporaneamente “all’asciutto”; utilizza<br />

fori di molluschi a scopi riproduttivi.<br />

- 119 -


Bavosa gota gialla (Lipophrys canevae) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Raggiunge i 7 cm e presenta solo piccoli tentacoli nasali. Il colore è<br />

marrone-rossastro con punti rossi raggruppati sul capo e strie chiare<br />

lungo il corpo; nel periodo riproduttivo i maschi diventano grigi con<br />

pinne dorsali scure, testa nera e guance-gola gialle. Evidente incisione<br />

tra le dorsali. Comune in acque poco profonde sulle superfici rocciose<br />

verticali nascosta in fori di molluschi perforatori dove avviene anche<br />

la deposizione <strong>del</strong>le uova.<br />

Bavosa adriatica (Lipophrys adriaticus) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Specie simile alla precedente ma più piccola e con la parte inferiore<br />

<strong>del</strong> corpo di colore biancastro uniforme.<br />

Bavosa dalmata (Lipophrys dalmatinus) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Lunga solo 4 cm e priva di tentacoli presenta fianchi con tipico<br />

disegno a scacchiera. Comune.<br />

Bavosa capone (Paralipophrys trigloides) - Fam. BLENNIIDAE<br />

Lunga fino a 10 cm si caratterizza per l’assenza di tentacoli e gli<br />

occhi grandi e sporgenti; incisione sulla dorsale. La forma <strong>del</strong> corpo è<br />

piuttosto tozza e la colorazione variopinta a bande verticali chiare e<br />

scure. Predilige il mesolitorale roccioso; comune.<br />

Dragoncello minore (Callionymus risso) - Fam. CALLIONYMIDAE<br />

Piccolo bentonico sprovvisto di scaglie con preopercolo aculeato e<br />

prima dorsale con solo 3 raggi, a differenza dei congeneri che ne<br />

hanno 4; il corpo è compresso dorso-ventralmente con capo<br />

triangolare e muso appuntito. Molto comune già alle minime<br />

profondità sui <strong>fondali</strong> sabbiosi dove si mimetizza grazie alla<br />

colorazione chiara e maculata; può anche insabbiarsi.<br />

- 120 -


- 121 -


Fam. GOBIIDAE<br />

Osteitti con 2 pinne dorsali e ventrali unite a formare una sorta di<br />

ventosa (non complessa come nei succiascoglio), con capo<br />

relativamente grande e tozzi in generale. Sono predatori bentonici<br />

privi di vescica natatoria molto diffusi nelle acque costiere, nei porti e<br />

nelle foci (spesso eurialini), talvolta difficili da riconoscere (in alcuni<br />

casi è necessario osservare allo stereomicroscopio i piccoli canali<br />

mucosi o le papille sensorie presenti sul capo).<br />

Paganello (Gobius paganellus) - Fam. GOBIIDAE<br />

Ghiozzo di 10-15 cm molto diffuso e conosciuto nell’alto Adriatico di<br />

colore marrone-giallastro con macchie scure (54-55 scaglie sui<br />

fianchi, dorsali ravvicinate). Vive comunemente sui bassi <strong>fondali</strong>, nei<br />

porti e nelle foci dove preda voracemente piccoli pesci ed ogni sorta<br />

di invertebrato (in acquario si abitua a mangiare praticamente di<br />

tutto).<br />

- 122 -


Ghiozzo testone (Gobius cobitis) - Fam. GOBIIDAE<br />

E’ il più grosso gobide <strong>del</strong>l’Adriatico (25-27 cm e 60-64 scaglie sulla<br />

linea laterale), con occhi sporgenti e colorazione marrone-grigio<br />

variabile marmorizzata di nero. Comune sui <strong>fondali</strong> rocciosi sin d<strong>ai</strong><br />

primi metri d’acqua; moderatamente eurialino.<br />

Ghiozzo nero (Gobius niger) - Fam. GOBIIDAE<br />

Simile come dimensioni al paganello ma con solo 38-40 scaglie sui<br />

fianchi, prima dorsale con raggi molto lunghi e sporgenti, profilo <strong>del</strong><br />

muso più squadrato e colorazione molto variabile (nero-blu durante il<br />

periodo riproduttivo). Presente a tutte le profondità su sedimenti più o<br />

meno fini; eurialino. Particolarmente comune è risultato nella darsena<br />

di Gabicce Mare - Fiume Tavollo.<br />

- 123 -


Ghiozzo rasposo (Gobius bucchichi) (?) - Fam. GOBIIDAE<br />

Specie di 9-10 cm (55 scaglie sui fianchi) caratterizzata dal una<br />

colorazione marrone-giallastra con tratteggi scuri, da una macchia<br />

nera alla base <strong>del</strong>le pettorali e dalla forma <strong>del</strong> capo abbastanza<br />

affusolata. Vive in acque poco profonde talvolta in simbiosi con<br />

Anemonia sulcata grazie al muco che lo rende immune alle<br />

nematocisti di questo anemone, permettendogli di nascondersi tra i<br />

lunghi tentacoli urticanti.<br />

Ghiozzo boccarossa (Gobius cruentatus) (?) - Fam. GOBIIDAE<br />

Caratterizzato dalla colorazione rossiccia (in particolare su labbra,<br />

opercoli e guance) misura massimo 18 cm (56-58 scaglie sui fianchi)<br />

e solo temporaneamente si avvicina alle coste.<br />

Ghiozzetto cenerino (Pomatoschistus canestrinii) - Fam. GOBIIDAE<br />

Piccolo gobide di 4-5 cm, affusolato e di colore chiaro a macchie nere<br />

e marroni (30-38 scaglie sulla linea laterale, di norma tra il 5° e il 6°<br />

raggio <strong>del</strong>la prima dorsale è presente un ocello contornato di bianco;<br />

per una certa identificazione è comunque meglio controllare i canali<br />

mucosi, quello preopercolare è assente). E’ spiccatamente eurialino e<br />

lo si trova perlopiù in acque salmastre; può persino risalire per brevi<br />

tratti lungo i fiumi. Comune nella darsena di Gabicce Mare - Fiume<br />

Tavollo.<br />

- 124 -


Ghiozzetto (Pomatoschistus minutus) - Fam. GOBIIDAE<br />

Specie grosso modo simile alla precedente ma con 57-64 scaglie<br />

lungo la linea laterale, occhi molto ravvicinati e meno eurialina;<br />

colore giallo-marroncino trasparente a piccole macchie. Molto<br />

comune in prevalenza sui <strong>fondali</strong> sabbiosi costieri.<br />

Ghiozzo gò (Zosterisessor ophiocephalus) - Fam. GOBIIDAE<br />

Inconfondibile ghiozzo di 20-25 cm (60-65 scaglie lungo il fianco)<br />

dalla colorazione verdastro-marrone marmorizzata a macchie sulle<br />

guance e a strie verticali sui fianchi, con una macchia scura sulla<br />

coda; pinne sviluppate, labbro inferiore ingrossato e sporgente.<br />

L’unico esemplare catturato (mediante nassa) si trovava all’interno<br />

<strong>del</strong>la darsena di Vallugola (Giugno 2008).<br />

- 125 -


Passera (Platichthys flesus) - Fam. PLEURONECTIDAE<br />

Come tutti gli appartenenti all’ordine dei pleuronettiformi possiede<br />

corpo piatto e asimmetrico con entrambi gli occhi posti su un solo<br />

lato <strong>del</strong> corpo: le larve sono inizialmente pelagiche e simmetriche e in<br />

breve tempo subiscono una trasformazione durante la quale si assiste<br />

a modificazioni <strong>del</strong> cranio, al trasferimento di un occhio sul lato<br />

superiore e in generale all’adattamento alla vita bentonica su <strong>fondali</strong><br />

mobili; ottime proprietà mimetiche <strong>del</strong> tegumento. La specie in<br />

questione è di forma ovale e colore marrone-verdastro a macchie<br />

scure con pinne dorsale e anale prominenti munite alla base di noduli<br />

ossei (occhi sul lato dx - lunghezza massima 40 cm). Tipicamente<br />

costiera la si trova anche, data la notevole eurialinità, in lagune e foci<br />

(anche in acque dolci); nell’area è stata vista più volte nella zona<br />

sabbiosa dietro le barriere frangionda di Fiorenzuola e nella foce <strong>del</strong><br />

Tavollo (molto comune nei mesi più freddi quando si riproduce).<br />

- 126 -


Rombo chiodato (Psetta maxima) - Fam. SCOPHTHALMIDAE<br />

Lungo fino a 80 cm, presenta corpo spiccatamente romboidale munito<br />

di piccoli scudi ossei tondi sul lato oculare (come in tutti gli<br />

appartenenti a questa famiglia gli occhi si trovano sul lato sx) e primi<br />

raggi <strong>del</strong>la dorsale semplici; colore marrone-verdastro<br />

marmoreggiato. Molto apprezzato in cucina, vive sui <strong>fondali</strong> mobili,<br />

ma solo i giovani si avvicinano alla costa nei mesi caldi (risalendo<br />

anche le foci dei fiumi); ne sono stati osservati diversi esemplari di<br />

pochi centimetri nella darsena di Vallugola che si cibavano sulla<br />

superficie <strong>del</strong>l’acqua (5 e 25 Aprile 2009).<br />

- 127 -


Sogliola (Solea solea) - Fam. SOLEIDAE<br />

Noto soleide (con occhi sul lato destro) molto apprezzato in cucina di<br />

forma allungata e lunghezza massima di 35-40 cm; caratteristica<br />

macchia nera sulla pettorale destra. Vive sui fondi mobili di tutto<br />

l’infralitorale.<br />

Sogliola gialla (Buglossidium luteum) - Fam. SOLEIDAE<br />

Lunga al massimo 10 cm, questa sogliola giallognola è caratterizzata<br />

da pinna dorsale e anale con alternanza di raggi chiari e scuri (meno<br />

numerosi) e assenza di pettorale sinistra. Presente nel basso<br />

infralitorale sabbioso.<br />

Pegusa sp. (?) - Fam. SOLEIDAE<br />

Ecologicamente simili alle precedenti, le sogliole appartenenti a<br />

questo genere si differenziano per il corpo ovale e più arrotondato e<br />

per la narice anteriore <strong>del</strong> lato cieco piuttosto grande ed ampia.<br />

Specie costiere che vivono anche in acque salmastre.<br />

- 128 -


Check-list di specie/gruppi osservati<br />

Phylum PORIFERA: PORIFERI o SPUGNE<br />

Classe DEMOSPONGIAE<br />

Phylum CNIDARIA: CNIDARI<br />

Classe HYDROZOA<br />

Sottoclasse LEPTOMEDUSAE<br />

Ordine CONICA<br />

Famiglia AEQUOREIDAE<br />

Aequorea forskalea<br />

Classe CUBOZOA<br />

Famiglia CARYBDEIDAE<br />

Cubomedusa (Carybdea marsupialis)<br />

Classe SCYPHOZOA<br />

Sottoclasse SCYPHOMEDUSAE<br />

Ordine SEMAEOSTOMEAE<br />

Famiglia ULMARIIDAE<br />

Aurelia aurita<br />

Famiglia PELAGIIDAE<br />

Chrysaora hysoscella<br />

Ordine CEPHEIDA<br />

Famiglia CEPHEIDAE<br />

Cotylorhiza tuberculata<br />

Classe ANTHOZOA<br />

Ordine ACTINIARIA<br />

Famiglia ACTINIDAE<br />

Pomodoro di mare (Actinia equina)<br />

Actinia cari<br />

Anemone di mare (Anemonia viridis/sulcata)<br />

Bunodactis verrucosa<br />

Famiglia AIPTASIIDAE<br />

Aiptasia mutabilis<br />

- 129 -


Famiglia SAGARTIIDAE<br />

Sagartiogeton undatus<br />

Cereus pedunculatus<br />

Famiglia DIADUMENIDAE<br />

Diadumene sp.<br />

Phylum CTENOPHORA: CTENOFORI<br />

Ordine BEROIDA (?)<br />

Phylum PLATYHELMINTHES: PLATELMINTI<br />

Classe TURBELLARIA<br />

Phylum NEMERTEA: NEMERTINI<br />

Classe ANOPLA<br />

Sottoclasse HETERONEMERTINI<br />

Famiglia CEREBRATULIDAE<br />

Cerebratulus marginatus (?)<br />

Phylum SIPUNCULA: SIPUNCULIDI<br />

Classe SIPUNCULIDEA<br />

Ordine SIPUNCULIFORMES<br />

Famiglia SIPUNCULIDAE<br />

Sipunculus nudus<br />

Phylum ANELLIDA: ANELLIDI<br />

Classe POLYCHAETA<br />

(ERRANTIA)<br />

Ordine EUNICIDA<br />

Famiglia EUNICIDAE<br />

Eunice sp.<br />

- 130 -


Ordine PHYLLODOCIDA<br />

Famiglia NEREIDAE<br />

Platynereis sp.<br />

(SEDENTARIA)<br />

Ordine CAPITELLIDA<br />

Famiglia ARENICOLIDAE<br />

Arenicola marina<br />

Ordine SABELLIDA<br />

Famiglia SABELLARIIDAE<br />

Sabellaria spinulosa<br />

Famiglia SERPULIDAE<br />

Vermiliopsis sp. (?)<br />

Pomatoceros triqueter<br />

Ficopomatus enigmaticus (?)<br />

Hydroides sp. (?)<br />

Famiglia SPIRORBIDAE<br />

Janua sp. (?)<br />

Famiglia SABELLIDAE (?)<br />

Phylum MOLLUSCA: MOLLUSCHI<br />

Classe POLYPLACOPHORA<br />

Famiglia CHITONIDAE<br />

Chitone (Chiton olivaceus)<br />

Famiglia ACANTHOCHITONIDAE<br />

Acanthochitona sp.<br />

Classe GASTROPODA<br />

Sottoclasse PROSOBRANCHIA<br />

Superordine ARCHAEOGASTROPODA<br />

Ordine VETIGASTROPODA<br />

Famiglia FISSURELLIDAE<br />

Diodora sp.<br />

Famiglia TROCHIDAE<br />

Osilinus/Monodonta sp.<br />

Ordine DOCOGLOSSA<br />

Famiglia PATELLIDAE<br />

Patella spp.<br />

- 131 -


Superordine CAENOGASTROPODA<br />

Ordine NEOTAENIOGLOSSA<br />

Famiglia LITTORINIDAE<br />

Littorina neritoides<br />

Famiglia HYDROBIIDAE<br />

Hydrobia sp.(?)<br />

Famiglia APORRHAIDAE<br />

Crocetta/garagolo (Aporrh<strong>ai</strong>s pespelecani) -<br />

Famiglia CALYPTREIDAE<br />

Calyptraea chinensis<br />

Famiglia VERMETIDAE<br />

Vermeto (Vermetus triquetrus)<br />

Famiglia NATICIDAE<br />

Lunasse (Natica stercusmuscarum/millepunctata)<br />

Famiglia TURRITELLIDAE<br />

Turritella sp.<br />

Famiglia EPITONIIDAE<br />

Epitonium commune<br />

Famiglia CERITHIIDAE<br />

Torretta (Cerithium spp.)<br />

Ordine NEOGASTROPODA<br />

Famiglia MURICIDAE<br />

Ceratostoma erinaceum<br />

Muricopsis cristata (?)<br />

Murice spinoso (Bolinus/Murex brandaris)<br />

Rapana venosa<br />

Famiglia NASSARIIDAE<br />

Nassarius mutabilis<br />

Nassarius nitidus/Hinia reticulata<br />

Cyclope neritea<br />

Sottoclasse OPISTOBRANCHIA<br />

Ordine CEPHALASPIDEA<br />

Famiglia ACTEONIDAE<br />

Acteon tornatilis (?)<br />

Famiglia ATYIDAE<br />

Haminoea navicula<br />

- 132 -


Ordine ANASPIDEA<br />

Famiglia APLYSIIDAE<br />

Lepre di mare (Aplysia fasciata)<br />

Ordine SACOGLOSSA<br />

Famiglia HERMAEIDAE (?)<br />

Famiglia STILIGERIDAE<br />

Placida sp.<br />

Ordine NUDIBRANCHIA<br />

Famiglia DOTIDAE<br />

Doto coronata<br />

Famiglia AEOLIDIIDAE<br />

Spurilla neapolitana<br />

Aeolidiella sp.<br />

Berghia sp.<br />

Famiglia EUBRANCHIDAE<br />

Eubranchus farrani (?)<br />

Famiglia FLABELLINIDAE<br />

Coryphella pedata<br />

Calmella cavolinii<br />

Classe BIVALVIA<br />

Sottoclasse PTEROMORPHIA<br />

Ordine MYTILOIDA<br />

Famiglia MYTILIDAE<br />

Cozza o mitilo (Mytilus galloprovincialis)<br />

Mytilaster sp.<br />

Dattero di mare (Lithophaga lithophaga) (?)<br />

Famiglia PINNIDAE<br />

Pinna (Pinna nobilis)<br />

Ordine ARCOIDA<br />

Famiglia ARCIDAE<br />

Scapharca sp.<br />

Famiglia NOETIIDAE<br />

Striarca lactea<br />

Ordine PTERIOIDA<br />

Famiglia PECTINIDAE<br />

Mimachlamys varia<br />

Flexopecten glaber<br />

- 133 -


Famiglia LIMIDAE<br />

Limaria tuberculata<br />

Ordine OSTREOIDA<br />

Famiglia OSTREIDAE<br />

Ostrica (Ostrea edulis)<br />

Crassostrea gigas<br />

Ostreola sp.<br />

Sottoclasse HETERODONTA<br />

Ordine VENEROIDA<br />

Famiglia VENERIDAE<br />

Dosinia lupinus<br />

Vongola (Chamelea gallina)<br />

Vongola verace (Ruditapes decussatus)<br />

Vongola verace filippina(Ruditapes philippinarum)<br />

Famiglia PETRICOLIDAE<br />

Petricola lithophaga (?)<br />

Famiglia CARDIIDAE<br />

Acanthocardia tuberculata<br />

Famiglia TELLINIDAE<br />

Tellina spp.<br />

Famiglia DONACIDAE<br />

Donax semistriatus<br />

Famiglia SOLENIDAE<br />

Cannello (Solen marginatus)<br />

Famiglia PHARIDAE<br />

Cannello (Ensis minor)<br />

Baccello (Pharus legumen)<br />

Famiglia MACTRIDAE<br />

Madia bianca (Mactra stultorum)<br />

Spisula subtruncata<br />

Ordine MYOIDA<br />

Famiglia GASTROCHAENIDAE<br />

Gastrochaena dubia (?)<br />

Famiglia CORBULIDAE<br />

Corbula gibba<br />

Lentidium mediterraneum<br />

- 134 -


Famiglia PHOLADIDAE<br />

Folade (Pholas dactylus)<br />

Barnea candida (?)<br />

Classe CEPHALOPODA<br />

Ordine SEPIIDA<br />

Famiglia SEPIIDAE<br />

Seppia (Sepia officinalis)<br />

Ordine SEPIOLIDA<br />

Famiglia SEPIOLIDAE<br />

Seppiola (Sepiola ron<strong>del</strong>etii)<br />

Ordine OCTOPODA<br />

Famiglia OCTOPODIDAE<br />

Polpo comune (Octopus vulgaris)<br />

Moscardino (Eledone sp.)<br />

Phylum ARTHROPODA: ARTROPODI<br />

Classe CRUSTACEA<br />

(ENTOMOSTRACA)<br />

Sottoclasse COPEPODA<br />

Sottoclasse CIRRIPEDIA<br />

Ordine THORACICA<br />

Sottordine PEDUNCULATA<br />

Famiglia LEPADIDAE<br />

Lepade (Lepas spp.)<br />

Sottordine SESSILIA<br />

Famiglia CHTHAMALIDAE<br />

Chthamalus sp.<br />

Famiglia BALANIDAE<br />

Balanus sp.<br />

Chelonibia sp.<br />

(MALACOSTRACA)<br />

Ordine STOMATOPODA<br />

Famiglia SQUILLIDAE<br />

Canocchia (Squilla mantis)<br />

- 135 -


Ordine DECAPODA<br />

Sottordine MACRURA<br />

Famiglia PENEIDAE<br />

Mazzancolla (Melicertus/Penaeus kerathurus)<br />

Famiglia ALPHEIDAE<br />

Gambero schioccatore (Alpheus dentipes)<br />

Athanas sp.<br />

Famiglia HIPPOLYTIDAE<br />

Hippolyte leptocerus<br />

Gamberetto rosso (Lysmata seticaudata)<br />

Famiglia CRANGONIDAE<br />

Gamberetto grigio (Crangon crangon)<br />

Famiglia PALAEMONIDAE<br />

Gamberetto (Palaemon elegans)<br />

Gamberetto (Palaemon serratus)<br />

Gamberetto (Palaemon adspersus)<br />

Famiglia CALLIANASSIDAE<br />

Pestarella/Callianassa sp. (?)<br />

Sottordine ANOMURA<br />

Famiglia PAGURIDAE<br />

Pagurus anachoretus<br />

Famiglia DIOGENIDAE<br />

Paguro pugile (Diogenes pugilator)<br />

Clibanarius erythropus<br />

Famiglia PORCELLANIDAE<br />

Porcellana (Pisidia sp.)<br />

Porcellana pelosa (Porcellana platycheles)<br />

Sottordine BRACHYURA<br />

Famiglia DROMIIDAE<br />

Granchio facchino (Dromia personata)<br />

Famiglia LEUCOSIIDAE<br />

Granchio testa di morto (Ilia nucleus)<br />

Famiglia MAJIDAE<br />

Granceola piccola (Maja crispata)<br />

- 136 -


Famiglia PORTUNIDAE<br />

Granchio di sabbia (Liocarcinus vernalis) (?)<br />

Liocarcinus corrugatus (?)<br />

Granchio verde/moleca (Carcinus aestuarii)<br />

Famiglia PANOPEIDAE<br />

Dyspanopeus sayi<br />

Famiglia ERIPHIIDAE<br />

Favollo (Eriphia verrucosa)<br />

Famiglia PILUMNIDAE<br />

Pilumnus hirtellus<br />

Pilumnus spinifer (?)<br />

Famiglia XANTHIDAE<br />

Xantho poressa<br />

Xantho pilipes<br />

Famiglia GRAPSIDAE<br />

Granchio corridore (Pachygrapsus marmoratus)<br />

Famiglia VARUNIDAE<br />

Brachynotus sp.<br />

Ordine MYSIDIACEA<br />

Ordine ISOPODA<br />

Ordine AMPHIPODA<br />

Sottordine GAMMARIDEA<br />

Sottordine CAPRELLIDEA<br />

Famiglia CAPRELLIDAE<br />

Caprella spp.<br />

Phylum BRYOZOA: BRIOZOI<br />

Phylum BRACHIOPODA: BRACHIOPODI<br />

Phylum ECHINODERMATA: ECHINODERMI<br />

Classe ASTEROIDEA<br />

Ordine PHANEROZONIA<br />

Famiglia ASTROPECTINIDAE<br />

Astropecten sp.<br />

- 137 -


Classe OPHIUROIDEA<br />

Ordine OPHIURAE<br />

Famiglia OPHIOTHRICIDAE<br />

Ophiothrix sp.<br />

Famiglia AMPHIURIDAE<br />

Amphipholis squamata (?)<br />

Classe ECHINOIDEA<br />

Sottoclasse REGULARIA<br />

Ordine DIADEMATOIDA<br />

Famiglia ECHINIDAE<br />

Riccio di mare (Paracentrotus lividus)<br />

Sottoclasse IRREGULARIA<br />

Ordine SPATANGOIDA<br />

Famiglia LOVENIIDAE<br />

Echinocardium cordatum<br />

Famiglia SCHIZASTERIDAE<br />

Schizaster canaliferus (?)<br />

Classe HOLOTHUROIDEA<br />

Ordine ASPIDOCHIROTA<br />

Famiglia HOLOTHURIIDAE<br />

Holothuria polii (?)<br />

Phylum CORDATA: CORDATI<br />

Subphylum TUNICATA<br />

Classe ASCIDIACEA<br />

Ordine PLEROGONA<br />

Sottordine STOLIDOBRANCHIA<br />

Famiglia STYELIDAE<br />

Botryllus schlosseri<br />

Botrylloides spp.<br />

Subphylum VERTEBRATA<br />

Classe OSTEICHTHYES<br />

Ordine ANGULLIFORMES<br />

Famiglia ANGUILLIDAE<br />

Anguilla (Anguilla anguilla)<br />

- 138 -


Famiglia CONGERIDAE<br />

Grongo (Conger conger)<br />

Ordine CLUPEIFORMES<br />

Famiglia CLUPEIDAE<br />

Sardinella aurita (?)<br />

Cheppia (Alosa fallax fallax)<br />

Ordine SALMONIFORMES<br />

Famiglia SALMONIDAE<br />

Trota di mare/trota fario (Salmo trutta trutta)<br />

Ordine GADIFORMES<br />

Famiglia LOTIDAE<br />

Motella (G<strong>ai</strong>dropsarus mediterraneus)<br />

Ordine OPHIDIIFORMES<br />

Famiglia OPHIDIIDAE<br />

Galletto (Ophidion sp.)<br />

Ordine GOBIESOCIFORMES<br />

Famiglia GOBIOESOCIDAE<br />

Succiascoglio (Lepadogaster lepadogaster)<br />

Succiascoglio (Lepadogaster candolii) (?)<br />

Ordine BELONIFORMES<br />

Famiglia BELONIDAE<br />

Aguglia (Belone belone)<br />

Ordine ATHERINIFORMES<br />

Famiglia ATHERINIDAE<br />

Latterino (Atherina sp.)<br />

Ordine SYNGNATHIFORMES<br />

Famiglia SYNGNATHIDAE<br />

Pesce ago di rio (Syngnathus abaster)<br />

Pesce ago cavallino (Syngnathus typhle)<br />

Cavalluccio m. (Hippocampus hippocampus)<br />

Cavalluccio m. (Hippocampus guttulatus)<br />

Ordine SCORPAENIFORMES<br />

Famiglia SCORPAENIDAE<br />

Scorfano nero (Scorpaena porcus)<br />

Famiglia TRIGLIDAE<br />

Gallinella/mazzola (Chelidonichthys sp.)<br />

- 139 -


Ordine PERCIFORMES<br />

Famiglia MORONIDAE<br />

Spigola o branzino (Dicentrarchus labrax)<br />

Famiglia CARANGIDAE<br />

Sughero (Trachurus sp.)<br />

Ricciola (Seriola dumerili)<br />

Leccia (Lichia amia)<br />

Famiglia SPARIDAE<br />

Sarago sparaglione (Diplodus annularis)<br />

Sarago fasciato (Diplodus vulgaris)<br />

Sarago pizzuto (Diplodus puntazzo)<br />

Sarago maggiore (Diplodus sargus sargus)<br />

Mormora o rigatino (Lithognathus mormyrus)<br />

Fragolino o carlino (Pagellus erythrinus)<br />

Occhiata (Oblada melanura)<br />

Salpa (Sarpa salpa)<br />

Boga (Boops boops)<br />

Orata (Sparus auratus)<br />

Dentice (Dentex dentex)<br />

Famiglia SCIAENIDAE<br />

Corvina (Sciaena umbra)<br />

Famiglia MULLIDAE<br />

Triglia di scoglio (Mullus surmuletus)<br />

Triglia di fango (Mullus barbatus)<br />

Famiglia MUGILIDAE<br />

Cefalo (Mugil cephalus)<br />

Cefalo dorato (Liza aurata)<br />

Cefalo bosega (Chelon labrosus)<br />

Famiglia LABRIDAE<br />

Tordo grigio (Symphodus cinereus) (?)<br />

Tordo verde (Symphodus roissali) (?)<br />

Tordo (Labrus viridis)<br />

Tordo (Labrus bergylta) (?)<br />

Donzella (Coris julis)<br />

Famiglia TRACHINIDAE<br />

Trachinus draco<br />

Echiichthys vipera (?)<br />

- 140 -


Famiglia BLENNIIDAE<br />

Bavosa pavone (Salaria pavo)<br />

Bavosa sfinge (Aidablennius sphinx)<br />

Bavosa ruggine (Parablennius gattorugine)<br />

Bavosa cornuta (Parablennius tentacularis) (?)<br />

Bavosa bianca (Parablennius rouxi)<br />

Bavosa cervina (Parablennius zvonimiri)<br />

Bavosa cervina pallida (Parablennius incognitus) (?)<br />

Bavosa sanguinolenta (Parablennius sanguinolentus)<br />

Bavosa galletto (Coryphoblennius galerita)<br />

Bavosa gota gialla (Lipophrys canevae)<br />

Bavosa adriatica (Lipophrys adriaticus)<br />

Bavosa dalmata (Lipophrys dalmatinus)<br />

Bavosa capone (Paralipophrys trigloides)<br />

Famiglia CALLIONYMIDAE<br />

Dragoncello minore (Callionymus risso)<br />

Famiglia GOBIIDAE<br />

Paganello (Gobius paganellus)<br />

Ghiozzo testone (Gobius cobitis)<br />

Ghiozzo nero (Gobius niger)<br />

Ghiozzo rasposo (Gobius bucchichi) (?)<br />

Ghiozzo boccarossa (Gobius cruentatus) (?)<br />

Ghiozzetto cenerino (Pomatoschistus canestrinii)<br />

Ghiozzetto (Pomatoschistus minutus)<br />

Ghiozzo gò (Zosterisessor ophiocephalus)<br />

Ordine PLEURONECTIFORMES<br />

Famiglia PLEURONECTIDAE<br />

Passera (Platichthys flesus)<br />

Famiglia SCOPHTHALMIDAE<br />

Rombo chiodato (Psetta maxima)<br />

Famiglia SOLEIDAE<br />

Sogliola (Solea solea)<br />

Sogliola gialla (Buglossidium luteum)<br />

Pegusa sp. (?)<br />

- 141 -


Ringraziamenti<br />

Desidero ringraziare in primo luogo, per avermi sempre seguito e<br />

permesso di coltivare questa mia passione (e non solo), i miei genitori<br />

Giovanni Busignani e Marilù Cesaretti, mio cugino Marco Cesaretti,<br />

mio zio Davide Cesaretti e mia nonna Anna Bianchi, la mia fidanzata<br />

Siriphorn Pumthong, Sutharat ed Ekkalak Hachua.<br />

Ringrazio inoltre Andrea Suzzi Valli, direttore <strong>del</strong> C.N.S., per aver<br />

reso possibile questa pubblicazione e, per aver fornito utili<br />

informazioni o per aver comunque collaborato in vario modo, i<br />

colleghi ed amici Andrea De Paoli, Sandro Casali, Davide Santi,<br />

Cristiano Guerra, Davide e Daniele Mina, Loris Casali, Andrea<br />

Manenti, Alessandro Lazzarini, Matteo Della Martire e tutti gli amici<br />

di B<strong>ai</strong>a Vallugola.<br />

- 142 -


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- 147 -


Finito di stampare nel mese di Dicembre 2011<br />

da Arti Grafiche Sammarinesi Della Balda<br />

Repubblica di San Marino<br />

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