Leggi - I Cistercensi

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16.06.2013 Views

Diversi aspetti del monachesimo Benedettino nel secolo XI Sarebbe assurdo voler classificare in modo preciso le migliaia di monasteri -abbazie, priorati, semplici celle - che coprivano il suolo europeo verso la metà del secolo XI. Abbiamo visto che i monasteri dipendenti da Cluny si ripartivano in tre categorie. Ebbene Cluny rappresentava solo una piccola parte del monachesimo occidentale. Bisogna dunque accontentarsi di indicare i principali centri di irradiamento e le tendenze che li caratterizzavano, anche a rischio di commettere qualche errore su tale o tal'altra abbazia le cui osservanze si sono successivamente evolute. Abbiamo cercato di evidenziare lo spirito di Cluny. Su questa base si possono distinguere: 10 le riforme e le fondazioni che restano sulla linea di Cluny; 2 0 quelle che vanno oltre Cluny. A) Fondazioni e riforme sulla linea di Cluny Ispirati o non ispirati da Cluny, questi fondatori o riformatori mirano principalmente a combattere gli abusi che nel periodo precedente hanno devastato l'istituzione monastica e causato la decadenza del monachesimo (e che non sono cessati del tutto). Montalembert ha riassunto questi abusi e cause di decadenza in quattro categorie: 10 lotte troppo frequenti tra abbazie e vescovi; 2 0 oppressione degli avvocati; 3o rilassamento della disciplina dovuto al vizio della proprietà, alla ammissione di candidati troppo giovani, alla cattiva condotta di alcuni abati; 4 0 interventi secolari nelle elezioni abbaziali (cf. Précis d' Histoire monastique, pp. 270-279). Cluny reagì contro questi abusi e, grazie alla sua unicità di direzione e alla sua forte coesione, riuscì a frenare le invasioni dei laici (e spesso anche dei vescovi). D'altra parte, per il suo attaccamento alla Sede Apostolica, essa favorì la riforma generale intrapresa dai Papi, specialmente da Gregorio VII, e restava sempre una forza morale pronta a mettersi al servizio della Chiesa. L'influenza di Cluny si esercitò non soltanto sulle case affiliate all' Ordine ma anche su numerosi monasteri che, pur non entrando nell'orbita cluniacense, accettarono della grande abbazia lo spirito che l'animava e i costumi che la governavano, e li comunicarono alle loro fondazioni. Così, parallelamente a Cluny, si formarono dei piccoli « Ordini », più modesti. Possono ricordarsi come «case-madri» di ordini sulla linea di CIuny: - 180-

IN FRANCIA: Fleury-sur-Loire 930, Marmoutiers v. 982, Montmajour 949, San Vittore di Marsiglia restaurato nel 1066, Lérins v. 990, la Chaise-Dieu v. 1043, Le Bee 1034. IN ITALIA: S. Michele delle Chiuse in Piemonte v. 987, Cava dei Tirreni in provincia di Salerno lOIl, che qualcuno ha chiamata « La replica di Cluny in Italia ». IN SPAGNA: San Juan de la Pena, in Aragona, 1025. IN INGHILTERRA, Cluny non ebbe la direzione del movimento di riforma, perché il primo priorato cluniacense inglese, Lewes, risale al 1077, ma Lanfranco, consigliere ecclesiastico di Guglielmo il Conquistatore, era animato dallo spirito di Cluny. IN GERMANIA, i costumi di Cluny si diffusero attraverso Hirschau, dove furono introdotti verso il 1073 dall'abate Guglielmo. La ripresa della vita monastica era evidente, ma purtroppo alcune abbazie presero parte alle lotte tra il Clero e l'Impero, schierandosi sia dalla parte del Papa che dalla parte dell' Imperatore loro protettore: e tale intrusione negli affari pubblici portò di conseguenza qualche intralcio all'influenza di Cluny in Germania. A questo contribuì anche un difetto generale del monachesimo cluniacense: l'attaccamento alle proprie tradizioni. «Cluny, - scrive M. de Valous - merita un rimprovero capitale ... : il suo eccessivo conservatorismo» (L' Ordre de Cluny, t. I p. 377). Per non aver saputo piegarsi alle necessità dei tempi nuovi, credendo di restar fedele ai suoi fondatori, ne tradì lo spirito. Bisogna andare anche più oltre e dire con lo stesso storico che, cristallizzandosi nelle sue tradizioni, essa cessò di praticare una delle qualità principali che hanno assicurato alla Regola benedettina la sua sopravvivenza attraverso i secoli: la sua facoltà di adattamento. Il rimprovero è giusto a partire soprattutto dalla fine del secolo XIII. Tuttavia, a Cluny non mancarono, già nel secolo XI, monaci e abati presi da un ideale monastico più alto e insoddisfatti delle osservanze « tradizionali ». B) Il monachesimo non cluniacense Le diverse tendenze del monachesimo nel secolo XI possono farsi risalire ad alcune idee dominanti che si affermano sempre con maggiore evidenza: più solitudine e separazione dal mondo, più austerità nel nu- - 181 -

IN FRANCIA: Fleury-sur-Loire 930, Marmoutiers v. 982, Montmajour<br />

949, San Vittore di Marsiglia restaurato nel 1066, Lérins<br />

v. 990, la Chaise-Dieu v. 1043, Le Bee 1034.<br />

IN ITALIA: S. Michele delle Chiuse in Piemonte v. 987, Cava<br />

dei Tirreni in provincia di Salerno lOIl, che qualcuno ha chiamata<br />

« La replica di Cluny in Italia ».<br />

IN SPAGNA: San Juan de la Pena, in Aragona, 1025.<br />

IN INGHILTERRA, Cluny non ebbe la direzione del movimento<br />

di riforma, perché il primo priorato cluniacense inglese, Lewes, risale<br />

al 1077, ma Lanfranco, consigliere ecclesiastico di Guglielmo il Conquistatore,<br />

era animato dallo spirito di Cluny.<br />

IN GERMANIA, i costumi di Cluny si diffusero attraverso<br />

Hirschau, dove furono introdotti verso il 1073 dall'abate Guglielmo.<br />

La ripresa della vita monastica era evidente, ma purtroppo alcune abbazie<br />

presero parte alle lotte tra il Clero e l'Impero, schierandosi sia<br />

dalla parte del Papa che dalla parte dell' Imperatore loro protettore:<br />

e tale intrusione negli affari pubblici portò di conseguenza qualche<br />

intralcio all'influenza di Cluny in Germania. A questo contribuì anche<br />

un difetto generale del monachesimo cluniacense: l'attaccamento<br />

alle proprie tradizioni. «Cluny, - scrive M. de Valous - merita<br />

un rimprovero capitale ... : il suo eccessivo conservatorismo» (L' Ordre<br />

de Cluny, t. I p. 377). Per non aver saputo piegarsi alle necessità dei<br />

tempi nuovi, credendo di restar fedele ai suoi fondatori, ne tradì lo spirito.<br />

Bisogna andare anche più oltre e dire con lo stesso storico che,<br />

cristallizzandosi nelle sue tradizioni, essa cessò di praticare una delle<br />

qualità principali che hanno assicurato alla Regola benedettina la sua<br />

sopravvivenza attraverso i secoli: la sua facoltà di adattamento. Il<br />

rimprovero è giusto a partire soprattutto dalla fine del secolo XIII.<br />

Tuttavia, a Cluny non mancarono, già nel secolo XI, monaci e abati<br />

presi da un ideale monastico più alto e insoddisfatti delle osservanze<br />

« tradizionali ».<br />

B) Il monachesimo non cluniacense<br />

Le diverse tendenze del monachesimo nel secolo XI possono farsi<br />

risalire ad alcune idee dominanti che si affermano sempre con maggiore<br />

evidenza: più solitudine e separazione dal mondo, più austerità nel nu-<br />

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