Leggi - I Cistercensi

Iean De La Croix Bouton O. C.S.O.
Storia dell'Ordine Cistercense
(Sesta Puntata)
Cluny dalle origini alla morte di S. Ugo (909-1109)
Nel 1080, il papa Gregorio VII esclamava in pieno Concilio Lateranense:
«Quante abbazie al di là delle Alpi sono più antiche di
Cluny; ebbene non ve n'è una che l'eguagli in virtù, dignità e fervore
nel servizio di Dio! ». Questo magnifico elogio di Gregorio VII allora
veniva ratificato da tutta la cristianità; e oggi si può appena immaginare
che cosa Cluny fosse per gli uomini della seconda metà del secolo XI.
Il papa Urbano II non esagerava quando parlava di Cluny come di un
« nuovo sole che spande i suoi raggi sulla terra ».
I grandi abati
Niente lasciava prevedere quale sviluppo Cluny avrebbe avuto,
quando l' Il settembre 909 Guglielmo d'Aquitania, conte di Macon,
donò il sito dell'abbazia all'abate Bernone di Baume, «a condizione
che vi fosse costruito un monastero regolare in onore degli apostoli
Pietro e Paolo e che vi si riunissero dei monaci militanti sotto la Regola
di S. Benedetto ». Bernone, ex-monaco di S. Martino d' Autun, che
aveva già fondato Gigny nell' 893 e restaurato Baume, accolse molto
volentieri la domanda del pio duca d'Aquitania e condusse nella valle
di Cluny alcuni monaci di Gigny e di Baume. La prima impressione fu
tutt'altro che lusinghiera. I primi anni furono difficili. Tuttavia, malgrado
la morte del fondatore e protettore avvenuta nel 918, Cluny si sviluppò
sotto il governo di Bernone. Questi alla sua morte (926) dispose dei monasteri
come avrebbe fatto un proprietario laico: lasciò Gigny, Baume
e Mauthiers-en-Bresse a Guido suo nipote, e Cluny, Déols e Massay
al suo discepolo Odone.
Fu SANT'ODONE, abate dal 926 al 942, che cominciò veramente
a fare di Cluny il centro di un nuovo Ordine. Era un uomo piccolo di
statura, serio e grave, camminava sempre a testa bassa e fu soprannominato
per tale ragione « il beccamorto ». Ma fu soprattutto un uomo
profondamente religioso, che insisteva particolarmente sulla preghiera
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