Leggi - I Cistercensi

adattano indifferentemente alla recita col popolo, alla recita in comunità,
e possono anche essere recitate dai singoli o da piccoli gruppi.
Per questo, dopo l'Invitatorio o Introduzione, la preghiera è rivolta
direttamente a Dio; mentre nella Messa, dopo l'Introduzione si invitano
i fedeli a rivolgersi a Dio.
Ogni Prece consta di due parti. Alla seconda parte è anteposto
un trattino: esso indica che le parole che seguono possono essere
usate come risposta variabile, se questo modo di rispondere piace e
sembra più adatto. Le formule in genere sono brevi; spessissimo
(anche se non sempre se ne cita il riferimento) sono tratte dal testo
biblico e opportunamente adattate allo stile della preghiera. Qualche
volta affiorano appena vaghe reminiscenze bibliche. Non di rado sono
stati impiegati testi desunti dai Padri, dalle formule liturgiche antiche
o anche da libri liturgici più recenti. Non mancano formule nuove di
sana pianta.
c. Varietà delle Preci
Di preci ne sono state preparate diverse serie, col preciso scopo
che possano così eccitare la partecipazione attiva e l'attenzione, si
adattino ai tempi e alle principali celebrazioni dell'anno liturgico. Inoltre,
data la loro varietà, si potrà tener conto anche delle varie comunità,
delle persone e delle maggiori necessità avvertite nella vita
del popolo di Dio e di tutta l'umanità. Tornano con maggior frequenza
alcune intenzioni generali e di maggiore importanza, quali p.es. la
preghiera per la Chiesa, per il Papa, per i Vescovi. Le altre intenzioni
seguono un ritmo diverso. Le intenzioni generali precedono quelle
particolari.
3. Norme per l'esecuzione delle preci.
A) Quando le Preci sono recitate col popolo o in comune, il
Sacerdote o ministro dice l'Invitatorio o Introduzione e la risposta.
Il popolo o la comunità ripete la risposta. Le formule che seguono si
possono dire in modi diversi:
a) il Sacerdote o ministro dice ambedue le parti delle singole
formule e gli altri ripetono sempre la stessa risposta già suggerita
nell'Invitatorio.
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