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Leggi - I Cistercensi

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Ma ai nostri giorni l'animo di molti era ad esse alieno soprattutto<br />

a motivo della loro « fissità» che non solo generava monotonia ma prescindeva<br />

anche dalla necessaria connessione colle variabili condizioni di<br />

vita, di tempo, di luoghi e di persone. Così l'elemento che una volta<br />

aveva la massima efficacia (Egeria per esempio ricorda le infinite « voci »<br />

dei fanciulli che rispondevano) venne a perdere in gran parte, e forse<br />

del tutto, la sua attrattiva.<br />

Coloro cui era affidato il compito della riforma dell'Ufficio divino<br />

dovevano stabilire se le Preci fossero da conservarsi. In caso affermativo,<br />

essi dovevano strutturarle in modo che corrispondessero meglio<br />

ai voti degli uomini del nostro tempo, raggiungessero il loro fine, incidessero<br />

efficacemente nella vita e nella pietà di coloro che se ne fossero<br />

serviti.<br />

La Commissione conciliare del Concilio Vaticano II aveva trattato<br />

delle Preci solo «per transennam», in quanto la questione non era<br />

ancora stata sottoposta a studio diligente. Si disse che essa spettava<br />

« potius ad peritos qui post Concilium adlaborabunt ad exsecutionem<br />

Constitutionis quia quaestiones technicae tanguntur, quae respiciunt<br />

Commissionem postconciliarem» (Cf. Modi a Patribus conciliaribus<br />

propositi a commissione conciliari de sacra Liturgia examinati. IV.<br />

Caput IV De Officio divino, n. 33, p. 14).<br />

La Commissione postconciliare, ossia il « Consilium ad exsequendam<br />

Constitutionem de sacra Liturgia» stabilì di inserire le Preci sia<br />

alle Lodi che ai Vespri (Cf. Schema n. 50, De Breviario 14; 1 dee.<br />

1964, p. 14-15; Sch. Res Secretariae, n. 19; 14 iunii 1965, p. 4-5;<br />

Sch. Res Secretariae, n. 25; 28 octobris 1966, p. Il). Era ben chiaro<br />

infatti che le Preci potevano diventare una parte delle Lodi e dei<br />

Vespri in cui avrebbero avuto il dovuto risalto le necessità, le aspirazioni,<br />

i voti, i propositi, le iniziative, le varie circostanze ed occasioni,<br />

le mutevoli condizioni delle chiese locali, delle comunità e dei singoli<br />

oranti.<br />

Le opinioni espresse dagli organi di informazione e alcuni esperimenti<br />

indicavano che l'introduzione di Preci rinnovate avrebbe dato<br />

all'Ufficio divino un certo carattere di più chiara attualità e avrebbe<br />

maggiormente favorito la partecipazione attiva del popolo.<br />

Tuttavia fino all'aprile 1967 la questione delle formule da usare<br />

no.n fu mai affrontata in profondità e « ex professo », per dare la precedenza<br />

ad argomenti più generali e più complicati. Fu fatto quindi<br />

un primo esperimento con un formulario interamente nuovo da adope-<br />

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