Leggi - I Cistercensi

LA DISTRIBUZIONE DEL SALTERIO SECONDO
LO « SCHEMA C » DEI CISTERCENSI STR. OBS.
Avvalendosi delle facoltà concesse
all' Ordine Cistercense dalla Sacra Congregazione
del Culto Divino (prot.
n. 974/69 del 3-9-1969), la comunità
della Certosa di Firenze in via sperimentale
celebra l'Ufficio divino distribuendo
i 150 salmi del Salterio nel
corso di una sola settimana secondo
il cosiddetto «Schema C » già in uso
presso alcune abbazie dei Trappisti.
L'esperimento della Certosa di Firenze
è iniziato al principio di aprile
1970.
La rivista « Ora et Labora » del monastero San Benedetto di Milano
(Via Felice Bellotti, lO) nel n. 2, aprile-giugno 1970 pubblica la relazione
tenuta dall'Abate Sebastiano Bovo O.S.B. al Convegno Monastico di
Liturgia (Roma, novembre 1969) su «Schemi di distribuzione dei
Salmi ». In quella relazione il dotto Abate benedettino tratteggia con
chiarezza il valore che la preghiera ha e deve avere, in seguito al preciso
comando evangelico, per i cristiani tutti e per i monaci in particolare;
quindi passa ad esaminare vari schemi di distribuzione di Salmi, proposti
e sperimentati negli ambienti monastici italiani e stranieri.
Noi crediamo utile riportare qui alcune idee generali circa la riforma
dell'Ufficio divino, e altre idee più particolari atte ad illustrare i criteri
che hanno guidato i compilatori dello « Schema C».
Lo « Schema C » parte dal presupposto che i 150 salmi del Salterio
debbono essere recitati tutti in una settimana, senza ripetizioni. Esso
si ispira, nonostante le modifiche, al progetto presentato da Don
Fiiglister O.S.B., basato sui generi poetici dei salmi, e sul progetto di
P. Drijvers, basato sui « temi» o argomenti dei salmi.
Le Ore brevi.
Dato che i salmi graduali (119-127) non possono essere ripetuti,
essi sono stati riservati all'ora di Nona nei primi tre giorni della settimana.
Anziché dividere il salmo 118 tra la domenica e il lunedì (come
in altri schemi), si è preferito ripartirlo all'ora di Terza, in tutti i
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