Leggi - I Cistercensi
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« Non cantare mai a voce forzata, anzi buona regola è di cantare sempre<br />
a mezza voce, il che non impedisce di eseguire la melodia nella<br />
varietà delle sue sfumature» (8). «Non debba adunque il cantore<br />
nel cantare, mandar fuori la voce con impeto, et con furore, a guisa di<br />
bestia, ma debba cantar con voce moderata» (9). Perché il suono sia<br />
limpido e preciso, bisogna aprire la bocca, abbassando la mascella inferiore<br />
in maniera tale che, tra i denti incisivi superiori e quelli inferiori,<br />
ci sia una distanza di circa due centimetri. Tale movimento della<br />
mascella inferiore va fatto senza scatti. Ogni scatto altera la posizione<br />
muscolare di tutto l'apparato vocale, per cui la voce viene serrata<br />
e forzata. Anche la posizione della lingua è di capitalissima importanza<br />
nella pronuncia delle parole. «Essa deve stare leggermente e<br />
morbidamente appoggiata sulla mascella inferiore, con la punta che<br />
tocchi i denti inferiori. Non meno importante è la posizione delle<br />
labbra. L'apertura e la chiusura delle labbra determinano moltissimo<br />
il timbro di una voce, per cui devono variare sia per ogni vocale,<br />
come per la diversa colorazione delle singole e medesime vocali» (10).<br />
Formazione delle vocali<br />
Per la emissione delle cinque vocali della nostra lingua, le cavità<br />
che costituiscono il tubo di risonanza assumono precisi atteggiamenti<br />
muscolari, diversi per ogni vocale. Perciò le labbra, la lingua, le guance,<br />
il palato molle modificano alternativamente la cavità orale per la produzione<br />
di ciascun suono.<br />
Per quanto riguarda la retta pronuncia, diamo solo qualche indicazione<br />
molto utile. La vocale A si ottiene abbassando semplicemente<br />
la mascella inferiore e, con questa, la lingua; poi si solleva appena<br />
il velo palatino. Per la vocale 0, basta protendere le labbra in<br />
avanti e immediatamente il velopendolo si eleva per dare il suono<br />
cupo e chiuso.<br />
La vocale U si ottiene restringendo un po' più le labbra e alzando<br />
ancora il velopendolo, per ampliare la risonanza boccale. Per<br />
la vocale E, la bocca si stende orizzontalmente premendo la punta<br />
della lingua sui denti inferiori e sollevandola al centro. La vocale I<br />
si ottiene schiacciando ancor più le labbra orizzontalmente, lasciando<br />
(8) E. RAVEGNANI, Metodo compilato di Canto Greg., Roma 1904.<br />
(9) ZARLINO, Le Istituzioni Armoniche, Venezia 1562.<br />
(lO) P. ERNETTI o.s.b., Canto Gregoriano, Venezia-Roma 1960.<br />
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