Leggi - I Cistercensi

Leggi - I Cistercensi Leggi - I Cistercensi

cistercensi.info
from cistercensi.info More from this publisher
16.06.2013 Views

3) L'Exordium Cistercii non può derivare da Stefano Harding, poiché vi si legge: «Venerabilis Pater Stephanus sagacitate pervigili mire providerat discretionis scriptum... Domnus Stephanus... religionis, paupertatis disciplinaeque regularis ardentissimus amator, fidelissimus aemulator ». Queste frasi non le avrebbe potute scrivere lo stesso Stefano Harding. Come si vede, P. Bouton ha contribuito con le sue osservazioni alla soluzione delle questioni riguardanti l'origine dell'Ordine Cistercense (57). 3. LE VARIE REAZIONI ALLE TESI DI LEFEVRE Alla breve critica di P. Bouton (58) e del P. Colombano Spahr (59) seguirono varie recensioni. Le più importanti sono quelle di A. d'Herblay (60), F. Masai (61), J. Marilier (62), che accettano le tesi di Lefèvre. Alle tesi di Lefèvre si allinearono anche alcuni libri, quali L. J. (57) Qualche volta però egli ha veramente sbagliato. A pago 426 egli traduce lo statuto 34 dell'Instituta Generalis Capituli (Ed. TURK 2; 21) che suona così: «Quod filia semel per annum visitet rnatrem ecclesiam: Statuit... Cisterciensis conventus, quatinus... matrem ecclesiam per abbatem suum, si sanus fuerit, visitet filia », «Si sanus fuerit » (se egli è in buona salute) presso Bouton diviene: «s'il est de bon sens» (se egli è di buon senso), anziché « s'i! est en bonne santé » come aveva già notato A. D'Herblay. BOUTON, 426 ha anche un'altra osservazione che può indurre in errore: «L'Abbé di Citeaux qui n'avait que dix monastères à visiter en 1119, en avait 40 en 1130 (Cfr. lettre de S. Etienne Harding à l'Abbé de Sherborne, dans Collectanea O.c.R. 1936, t. III, p. 66-69) et deux cents en 1145 », Nella lettera di Santo Stefano cui Bouton si riferisce non c'è alcuna parola circa il suo diritto e dovere di visita in quelle quaranta abbazie. Santo Stefano scrive semplicemente così: « Nunc enim qui solus de terra mea et pauper egressus sum: dives et cum quadraginta turbis viam universae carnis laetus ingredior ... ». In nessuna maniera è dimostrato che l'abate di Citeaux ai primi tempi dell'Ordine abbia avuto - anche solo per un breve periodo - il diritto di visita su abbazie non direttamente fondate da Citeaux. Il testo della CC, capitolo IV, «Cum vero Novi Monasterii Abbas ad aliquod horum coenobiorum visitandi gratia venerit ... » (TURK 1, 54) si riferisce solo alle abbazie figlie dirette di Citeaux, L'affermazione delle 200 abbazie da visitarsi nell'anno 1145 cade da sé. Cfr. anche V. HERMANS, Commentarium Cisterciense bistorico-practicum in Codicis canones de religiosis, Roma 1961, 156-157. (58) Vedi sopra pago 90-91. (59) K. SPAHR ha scritto una piccola nota sull'ultimo articolo di LEFÈvRE: Die Anftinge von Citeaux, in Bernhard von Clairvaux, Internationaler Bernbardkongress Mainz 1953, Wiesbaden 1955, 222, nota 19. Cfr. anche il suo articolo: Charta Caritatis, in Lexikon fur Theologie und Kircbe, 2 ed., II (1958) 1033, dove lo Spahr data la ce al 1152. Le tesi di LEFÈVRE saranno descritte anche da V. DAMMERTZ,Das Yeriassungsrecbs der benediktinischen Monchskongregationen, St. Ottilien 1963, 26-32. (60) Vedi sopra pago 91, nota 56. (61) Scriptorium 11 (1957) 119-123. (62) Annales de Bourgogne 29 (1957) 132. - 92-

Lekai (63) e C. Bock (64), e negli ultimi anni J. F. Lemarignier (65) e V. Dammertz (66). Solo C. Noschitzka espresse alcune riserve (67). 4. LA CRITICA DI WINANDY J. Winandy, abate emerito di Clervaux (Lussemburgo) (68) fu il primo a sottoporre a critica profonda le tesi di Lefèvre. Egli riconosce a Lefèvre il grande merito di aver posto la questione in una maniera completamente nuova, pensa però che «la bella costruzione da lui edificata si presenti in alcune parti pericolosamente debole» (69). Riassumiamo così le sue osservazioni: 1) La tesi secondo la quale l'Exordium Cistercii sia il prologo letterario della codificazione del 1119 non è accettabile, perché per l'autore del prologo l'approvazione papale è stata già data (« sigilli quoque apostolici auctoritate munita est ») e la teoria di Lefèvre che la frase sia una interpolazione tardiva non è in nessun modo provata (70). 2) La Summa CC è un riassunto della CC (« hic breviter perstringemus »), e non il testo presentato al papa. (63) Les moines blancs, Histoire de l'Ordre Cistercien, Paris 1957, passim. P. Lekai ha però mitigato alcune tesi di Lefèvre, Un po' più tardi (Citeaux 11, 1960, 159) scrisse la seguente frase: « Inoltre il problema è ancora soggetto ad ulteriori discussioni, e allo stato attuale delle ricerche è estremamente pericoloso proporre una qualche opinione attribuendole valore duraturo ». (64) Les Codifications du droit Cistercien (serie di articoli apparsi in Collectanea 0.c.R. 1947 - 55); l'estratto: Westmalle 1955, 157-59. (65) Les institutions ecclésiastiques en France de la fin du X' à milieu du XII' siècle, Histoire des institutions [rançaises au Moyen Age (edito da F. Lot e R. Fawtier) volume III, Parigi 1962, 127-132. (66) Vedi pago 92, nota 59. (67) Die kirchenrechtliche Stellung des restgmerten Regularabtes ..., Analecta S.O. Cisto 13 (1957) 157-178, dove egli tratta dello jus constitutianale primigenium dell'Ordine. A pagina 171 scrive: «Per quanto riguarda la Summa CC potremmo dunque dire in generale che essa, quando tratta il nostro tema, costituisce uno stato intermedio tra la CC' e la CCZ,. ma, stando alle parole e all'uso delle espressioni, la Summa CC è molto più vicina alla CC' », Due sono gli argomenti principali di C. Noschitzka: primo, la sostituzione dell'espressione «Abbas Novi Monasterii » della CC' coll'espressione « pater-abbas » della Summa CC (pater-abbas = abate della casa madre); secondo, nella Summa CC l'abate di Ctteaux assume la denominazione di «Abbas Cisterciensis » e non quella di «Abbas Novi Monasterii », (68) Vedi nell'elenco delle abbreviazioni, sotto WINANDY. (69) WINANDY, 49: « ... les pages qui suivent voudraient relever, dans la belle construction édifiée par M. Lefèvre, les endroits qui me paraissent grevés d'une dangeureuse faiblesse », (70) Ibid., 51. - 93-

Lekai (63) e C. Bock (64), e negli ultimi anni J. F. Lemarignier (65)<br />

e V. Dammertz (66). Solo C. Noschitzka espresse alcune riserve (67).<br />

4. LA CRITICA DI WINANDY<br />

J. Winandy, abate emerito di Clervaux (Lussemburgo) (68) fu<br />

il primo a sottoporre a critica profonda le tesi di Lefèvre. Egli riconosce<br />

a Lefèvre il grande merito di aver posto la questione in una<br />

maniera completamente nuova, pensa però che «la bella costruzione<br />

da lui edificata si presenti in alcune parti pericolosamente debole» (69).<br />

Riassumiamo così le sue osservazioni:<br />

1) La tesi secondo la quale l'Exordium Cistercii sia il prologo<br />

letterario della codificazione del 1119 non è accettabile, perché per<br />

l'autore del prologo l'approvazione papale è stata già data (« sigilli<br />

quoque apostolici auctoritate munita est ») e la teoria di Lefèvre che<br />

la frase sia una interpolazione tardiva non è in nessun modo provata (70).<br />

2) La Summa CC è un riassunto della CC (« hic breviter perstringemus<br />

»), e non il testo presentato al papa.<br />

(63) Les moines blancs, Histoire de l'Ordre Cistercien, Paris 1957, passim.<br />

P. Lekai ha però mitigato alcune tesi di Lefèvre, Un po' più tardi (Citeaux 11,<br />

1960, 159) scrisse la seguente frase: « Inoltre il problema è ancora soggetto ad ulteriori<br />

discussioni, e allo stato attuale delle ricerche è estremamente pericoloso proporre una<br />

qualche opinione attribuendole valore duraturo ».<br />

(64) Les Codifications du droit Cistercien (serie di articoli apparsi in Collectanea<br />

0.c.R. 1947 - 55); l'estratto: Westmalle 1955, 157-59.<br />

(65) Les institutions ecclésiastiques en France de la fin du X' à milieu du XII'<br />

siècle, Histoire des institutions [rançaises au Moyen Age (edito da F. Lot e R. Fawtier)<br />

volume III, Parigi 1962, 127-132.<br />

(66) Vedi pago 92, nota 59.<br />

(67) Die kirchenrechtliche Stellung des restgmerten Regularabtes ..., Analecta S.O.<br />

Cisto 13 (1957) 157-178, dove egli tratta dello jus constitutianale primigenium dell'Ordine.<br />

A pagina 171 scrive: «Per quanto riguarda la Summa CC potremmo dunque<br />

dire in generale che essa, quando tratta il nostro tema, costituisce uno stato intermedio<br />

tra la CC' e la CCZ,. ma, stando alle parole e all'uso delle espressioni, la Summa CC<br />

è molto più vicina alla CC' », Due sono gli argomenti principali di C. Noschitzka:<br />

primo, la sostituzione dell'espressione «Abbas Novi Monasterii » della CC' coll'espressione<br />

« pater-abbas » della Summa CC (pater-abbas = abate della casa madre); secondo,<br />

nella Summa CC l'abate di Ctteaux assume la denominazione di «Abbas Cisterciensis »<br />

e non quella di «Abbas Novi Monasterii »,<br />

(68) Vedi nell'elenco delle abbreviazioni, sotto WINANDY.<br />

(69) WINANDY, 49: « ... les pages qui suivent voudraient relever, dans la belle<br />

construction édifiée par M. Lefèvre, les endroits qui me paraissent grevés d'une dangeureuse<br />

faiblesse »,<br />

(70) Ibid., 51.<br />

- 93-

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!