Leggi - I Cistercensi
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e amplificatori del suono già prodotto, acquistano una notevole importanza<br />
« nel determinare la veste cromatica dei vari suoni; questi ultimi,<br />
vengono 'modulati' ed acquistano sonorità e colore in virtù delle<br />
particolari modulazioni di forma e dimensioni delle cavità sopraglottiche.<br />
Quindi i suoni vengono ampliati e arricchiti di sovratoni o armonici,<br />
oltre quelli già prodotti dalle vibrazioni delle corde vocali»<br />
(2). «Il suono inizia immediatamente al termine della inspirazione<br />
e contemporaneamente alla espirazione dell'aria. Al momento del<br />
canto, le corde vocali si avvicinano l'una all'altra, per impedire all'aria<br />
la regolare uscita. I margini di queste corde, quasi forzati dalla colonna<br />
d'aria proveniente dai polmoni, vengono messi in azione, in<br />
tensione e in vibrazione come un'ancia dell'organo. Queste flessioni e<br />
deflessioni, producendo la vibrazione, ottengono il suono che poi viene<br />
amplificato nella bocca, in grado più o meno elevato secondo la varia<br />
apertura» (3). In altri termini, «le vibrazioni delle corde vocali si<br />
comunicano alla colonna d'aria che le attraversa; questa, uscendo per<br />
la gola, va a battere nella parete superiore e anteriore della bocca.<br />
È qui che il suono si forma, ossia riceve il suo colore tonico e si<br />
riveste della parola ... » (4). In questo esercizio è necessario fare attenzione<br />
che la colonna d'aria attraversi tutta intera la gola, senza passare<br />
per altre vie non naturali; diversamente, il suono uscirà nasale<br />
o gutturale. «La voce deve uscire limpida e chiara, senza che passi<br />
per il naso, né in gola si affoghi, che sono i due difetti più orribili<br />
di un cantore» (5) e fra i più difficili ad essere corretti. Noi italiani,<br />
come fa notare la Bagagiolo, abbiamo una lingua che non<br />
ha bisogno né di canto gutturale né di canto nasale. Basta esercitare<br />
la voce nel modo più naturale, perché essa sveli il suo colore e la<br />
facilità di distendersi nei suoni acuti o nei gravi (6). Il suono deve<br />
formarsi sempre sulle labbra e non nella gola; «questo principio, oltre<br />
a facilitare la retta pronuncia e la precisione dell'emissione, impedisce<br />
il suono gutturale e preserva l'apparato vocale da infiammazioni» (7).<br />
Il suono, inoltre, va emesso a mezza voce e senza alcuno sforzo,<br />
con dolcezza e morbidezza, con precisione e sicurezza, onde vengano<br />
ben eseguite le varie flessioni vocali, senza stancare la laringe.<br />
(2) J. P. BAGAGIOLO, Tecnica uoc., ].1., 1965, Venezia.<br />
(3) TARNEAUD, Le ebani, sa cdnstruction ..., Paris 1946.<br />
(4) P. FERRETTI, Canto Greg., Roma 1914.<br />
(5) TOSI, Opinioni dei cantori antichi e moderni, Bologna 1723.<br />
(6) J. P. BAGAGIOLO, Tecnica vocale ...<br />
(7) P. ERNETTI o.s.b., Canto Greg., Venezia-Roma 1960.<br />
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