Leggi - I Cistercensi

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riore, poi i detti membri, e quindi provvederà con il consenso del suo r
Consiglio» (cfr. delibo 16, e 1968; delibo 96, 1969).
Ai monasteri sui juris della Congregazione di Casamari compete:
a) l'autonomia disciplinare e amministrativa;
b) il capitolo conventuale con le relative attribuzioni;
c) l'elezione, da parte del capitolo conventuale, del Superiore
che sarà confermato dall' Abate Preside (cfr. delibo 16, a-b-c, 1968).
Il Superiore del monastero sui juris sarà Superiore Maggiore e
Ordinario dei monaci ascritti al monastero (cfr. delibo 16, d, 1968).
Su proposta dell'Abate Preside col suo Consiglio (cfr. delibo 9,
1968), il Capitolo Speciale ha eretto in case sui juris tre monasteri della
Congregazione: Santa Maria di Cotrino (Latiano, BR), cui è stata aggregata
Santa Maria della Consolazione (Martano, LE); Santa Maria di
Piona (Colico, CO), cui è stata aggregata Santa Maria di Chiaravalle
della Colomba (Alseno, PC); e Santa Maria del Galluzzo (Certosa di
Firenze) (cfr. delibo 75, 1969).
Questi tre monasteri dovranno cominciare a funzionare come case
sui juris prima e non oltre il mese di settembre 1970 (cfr. delibo 76,
1969).
Intanto l'Abate Preside ha provveduto a consultare tutti i membri
della Congregazione, chiedendo loro a quale casa sui juris desiderano
appartenere. Ora egli dovrà costituire le varie famiglie monastiche
scegliendo di preferenza fra gli optanti (cfr. delibo 14, 1968). Quindi,
costituite le comunità, l'Abate Preside col consenso del suo Consiglio
nominerà, per un periodo di cinque mesi, un Priore-Amministratore per
ogni monastero sui juris, badando a non sceglierlo fra i membri della
comunità dove dovrà esercitare il suo incarico (cfr. delibo 77, a, 1969).
Entro il periodo di cinque mesi, quando l'Abate Preside e la Comunità
lo giudicheranno opportuno, si procederà alla elezione o alla nomina
del primo priore conventuale, a norma dell'art. 167, b, delle Costituzioni
della Congregazione.
B - Cronaca della Certosa di Firenze
Pubblichiamo l'articolo di GIORGIO BATINI (apparso su « La
Nazione» di Firenze del 9 Maggio 1970 in occasione dei restauri della
Chiesa di Santa Maria Maddalena de' Pazzi in Borgo Pinti) perché l'argomento
tratta di uno dei più antichi monasteri cistercensi di Firenze,
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