Leggi - I Cistercensi

della clausura; ma i suoi raggi illuminano tuttora le nostre tenebre; le
sue parole risuonano come rintocchi di speranza nel frastuono della
esistenza.
3. Dignità e santità del Sacerdote.
Nessuna umana dignità è paragonabile alla sublimità del Sacerdote.
Il Sacerdote supera il fulgore dei principi e la potestà dei re. Re e
principi esercitano il loro potere sulle cose terrene; la potenza del Sacerdote
si estende alle cose eterne e celesti. Per queste, principi e re
ricorrono al Sacerdote, implorano il suo aiuto, non temono di sottomettersi
al suo giudizio.
L'Apostolo Paolo dice che il Sacerdote è scelto fra gli uomini « per
offrire doni e sacrifici»: posto al di sopra degli altri, trascende la umana
condizione quale mediatore fra Dio e gli uomini.
Il Profeta Malachia pone sullo stesso piano Angeli e Sacerdoti:
« Le labbra del Sacerdote custodiscono la scienza, e la legge emana
dalla sua bocca: egli è l'Angelo del Dio degli eserciti »,
Anzi, il potere di assolvere i peccati e di consacrare il Corpo e il
Sangue di Cristo lo fa superiore agli Angeli.
S. Gregorio Nazianzeno afferma che il Sacerdote è in un certo
senso Dio, e rende dei anche gli altri.
Se tu sei un Sacerdote di Cristo, cerca di meditare attentamente
su queste idee. Nulla in te sappia di terreno. Il tuo conversare sia un
conversare angelico, la tua sia una vita divina, i tuoi costumi siano
illibati.
È cosa davvero turpe unire in te un onore tanto sublime e una vita
deforme, la professione di vita santa e un illecito comportamento. Devi
esaminarti, e vedere se le tue azioni corrispondono alla tua fama, i tuoi
costumi alla tua dignità.
Ai Sacerdoti dell'Antico Testamento Dio comandò di essere santi
per offrire degnamente l'incenso e i pani della propiziazione: quanto
maggiore deve essere la tua santità, tu che ogni giorno offri il Figlio
di Dio sull'altare e lo ricevi nella tua anima.
Il corpo assimila la quantità dei cibi dei quali si nutre: è quindi
conveniente che tu esprima fedelmente le virtù di Cristo che si nasconde
nell'Eucarestia e del quale ti nutri tanto spesso.
Da Gesù, nascosto sotto le specie del pane e del vino, impara a
non fare bella mostra di te e dei doni che Dio ti ha dato; sii contento
quando ti vedi trascurato; non prendertela a male quando non ti si
esprime stima.
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