Leggi - I Cistercensi

sua solitudine. Bernardo non ha pace; prende la penna, e giù ... un'altra
lettera all' abate-figlio (lettera 74) (1):
«Mio carissimo, speravo porre fine alle mie preoccupazioni per
te, quando ti suggerii di non comunicarmi più le tue difficoltà. Ricordo
di averti scritto che, nonostante le tue attestazioni di pietà filiale, era
per me penoso sentirti raccontare le ansie che ti affliggono. Ma ecco,
quel che credevo servisse ad alleviare la mia inquietudine, proprio
questo è per me motivo di maggiore afflizione. Prima soffrivo e mi
rattristavo per le contrarietà delle quali tu mi informavi; ora, ogni
male che ti potrebbe capitare, tutto io temo. Come dice il tuo indimenticato
Ovidio (2): "Sempre i pericoli temuti mi son sembrati più
gravi di quel che fossero in realtà ", tutto mi sembra sospetto perché
sono incerto di tutto, e spesso mi sforzo a reprimere una angoscia
causata da mali immaginari; il cuore, una volta intenerito dall'amore,
non è più padrone di sé; teme ciò che ignora, si affligge senza motivo,
si tormenta, turbato più di quanto vorrebbe, in modo diverso da ogni
previsione, diventa compassionevole senza volerlo, si intenerisce contro
voglia. Vedi, figlio mio, che i miei calcoli prudenti e la tua discrezione
filiale non mi hanno molto giovato. Ti prego dunque d'ora
innanzi di non nascondermi più nulla di ciò che ti riguarda: altrimenti
c'è pericolo che cercando di risparmiarmi, tu finirai col desolarmi
ancor più ».
Ora, ci sia consentita una piccola, brevissima riflessione: sappiamo
tutti che il 1400 fu il secolo dell'umanesimo. Ma, sarebbe davvero
un grave errore affermare che l'umanesimo era già iniziato quando
San Bernardo scriveva le sue lettere?
(l) Le tre lettere citate (72-73-74) pare siano state scritte a breve distanza di tempo
l'una dall'altra: fra l'agosto 1121 e l'inizio dell'anno seguente.
(2) Rainaldo era un «letterato », o, come allora si diceva, uno «scolastico », Altri
« letterati» della prima generazione cistercense erano Stefano Harding, Guglielmo di Saint-
Thierry e, sopra tutti, Bernardo. Di Rainaldo si ricorda, in modo particolare, la predilezione
per il poeta classico Ovidio. San Bernardo, in vari passi dei suoi scritti cita o riecheggia
spesso brani della letteratura classica.
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