Leggi - I Cistercensi

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1163, e l'ultima il 5 agosto 1165. Queste bolle riportano spesso alla lettera gli statuti della CC ed hanno quasi tutte lo stesso tenore; si differenziano proprio in quei punti in cui approvano le modifiche intervenute. P. Van Damme riporta, uno accanto all'altro, i testi distribuiti in 30 statuti (135) della CCI, della CC 2 e delle bolle; poi confronta i testi e analizza le modifiche che spesso cerca anche di spiegare in base a dati storici. Egli conclude che con la quinta bolla « Sacrosanta» gli statuti della CC 2 erano ormai completi, e che completa era la CC 2 già prima del 5 agosto 1165 (136): egli tuttavia presenta questa tesi come un risultato non assolutamente definitivo (137). Questo lavoro diventa in alcune sue parti un commento ad ambedue le CC. L'autore determina sistematicamente lo sviluppo dell'Ordine Cistercense tra il 1119 e il 1165 (138), e ci fa vedere chiaramente come i padri del capitolo generale del secolo XII, aperti alle circostanze di tempo che andavano mutando, sapevano adattarsi ad esse, modificando, quando era necessario, anche la cc. Questo articolo ci pare il più utile e prezioso fra quanti ne sono apparsi finora: con esso si giunge davvero ad una migliore intelligenza della cc. L'abbondante materiale raccolto da P. Van Damme con tanta diligenza merita da solo il nostro plauso. Grande importanza, anche se non sono del tutto nuove, hanno le precisazioni circa l'unità di osservanza nel secolo XII (specialmente dopo l'affiliazione di Cadouin e di Savigny) (139), le osservazioni sul capitolo genreale (140) e sui diri tti dell' abate di Citeaux (141). Altra questione è invece affermare che l'autore sia riuscito a dimostrare la sua tesi, secondo la quale la CC 2 esisteva già prima del 5 agosto 1165. Facciamo queste riserve non solo a causa dello statuto 18 (conferma del neo-abate da parte dell'abate-padre), che l'autore, come egli stesso ammette, non è riuscito a datare (142), ma anche (135) Cfr. TURK 1, 57-61. La ce venne divisa in capitoli da Van Damme in base ai manoscritti della Clementina (VAN DAMME4, 55 n. 1). A nostro parere sarebbe stato meglio omettere del tutto i titoli di questa divisione posteriore, o almeno cercare di chiarirli e meglio comprenderli. Solo nel secolo decimoquarto, probabilmente, furono introdotti i titoli dei singoli capitoli, titoli che in seguito influirono non poco nella interpretazione dei testi. (136) VAN DAMME4, 52. (1.37) Ibid., 55: « Ces remarques, si elles nous mettent d'une part en garde contre la prétention d'une information complète et de conclusions définitives... », (138) Ibid., 99-104. (139) Ibid., 59-67. (140) Ibid., 78-79. (141) Ibid., 102-103. (142) Ibid., 87-88. - 108-

perché nutriamo dei dubbi circa la maniera di modificare la CC come la (maniera) espone ilP. Van Damme. È vero che conosciamo alcuni manoscritti (per esempio il ms. 31 di Laibach) i quali, pur conservando la forma della ce, presentano già alcuni nuovi statuti nella forma propria della CC 2 (143), tuttavia ci pare non sia stato dimostrato che i cistercensi si siano sempre comportati come dice P. Van Damme, e cioè che prima abbiano modificato la CC e poi abbiano presentato all'approvazione papale il testo appositamente modificato. In questo caso l'ordine progressivo degli statuti contenuti nelle bolle dovrebbe corrispondere all'ordine progressivo degli statuti contenuti nelle CC corrette: il che non avviene nella bolla del 1165, la quale segue molto più da vicino l'ordine progressivo della CC. Possiamo dunque affermare che tutti gli statuti della CC 2 avevano la conferma papale fin dal 1165. Essi tuttavia, con grandissima probabilità, non erano ancora riuniti nella forma della CC 2 che noi conosciamo oggi. P. Van Damme non ha studiato sufficientemente questa problematica (144 ). f) Il libretto «Documenta pro Cisterciensis Ordinis historiae ac [uris studio» Nel 1959 P. Van Damme ha pubblicato un libriccino che, per il suo formato (sono solo 28 pagine) e per il modico prezzo, ha reso possibile a molte persone una facile consultazione dei primi testi della storia dell' Ordine Cistercense. In esso sono riportati anche due documenti riguardanti Molesme: il primo si riferisce alla erezione di Aulps in abbazia (1097); il secondo tratta la sistemazione dei rapporti fra Molesme, Aulps e Balerne (1110) e da P. Colombano Spahr è chiamato « Concordia Molismensis » (145). Nello stesso libriccino sono riportati anche l'Exordium Parvum, la CCI secondo un manoscritto di Zurigo (146) e i primi 26 capitoli del manoscritto 1711 di Trento. Questo libriccino ci è stato spesso utile nelle nostre lezioni; ed ottima fu l'idea di darlo alle stampe. Purtroppo l'edizione lascia molto a desiderare: non vengono riportate importanti varianti dei manoscritti (147); l'edizione segue nella numerazione dei capitoli la numerazione (143) Cfr. LEFEVRE 1, 7, nota 7. (144) Cfr. l'opinione di P. Bouton, sopra a pago 90, nota 47. (145) Il significato di questi documenti venne bene illustrato da VAN DAMME3, 128-131. (146) Zurigo, Biblioteca Centrale, Car C. 175. (147) P. Van Damme afferma che non voleva in nessun modo dare una edizione « critica ». A pagina 5 egli scrive: «In adnotationibus ... solummodo prout intellectui necessarium videtur, comparatio fit istius codicis (T) cum aliis codd. », Ma in un libro - 109-

perché nutriamo dei dubbi circa la maniera di modificare la CC come la<br />

(maniera) espone ilP. Van Damme. È vero che conosciamo alcuni manoscritti<br />

(per esempio il ms. 31 di Laibach) i quali, pur conservando la forma<br />

della ce, presentano già alcuni nuovi statuti nella forma propria della<br />

CC 2 (143), tuttavia ci pare non sia stato dimostrato che i cistercensi<br />

si siano sempre comportati come dice P. Van Damme, e cioè che prima<br />

abbiano modificato la CC e poi abbiano presentato all'approvazione<br />

papale il testo appositamente modificato. In questo caso l'ordine progressivo<br />

degli statuti contenuti nelle bolle dovrebbe corrispondere all'ordine<br />

progressivo degli statuti contenuti nelle CC corrette: il che<br />

non avviene nella bolla del 1165, la quale segue molto più da vicino<br />

l'ordine progressivo della CC.<br />

Possiamo dunque affermare che tutti gli statuti della CC 2 avevano<br />

la conferma papale fin dal 1165. Essi tuttavia, con grandissima probabilità,<br />

non erano ancora riuniti nella forma della CC 2 che noi conosciamo<br />

oggi. P. Van Damme non ha studiato sufficientemente questa<br />

problematica (144 ).<br />

f) Il libretto «Documenta pro Cisterciensis Ordinis historiae ac [uris<br />

studio»<br />

Nel 1959 P. Van Damme ha pubblicato un libriccino che, per<br />

il suo formato (sono solo 28 pagine) e per il modico prezzo, ha reso<br />

possibile a molte persone una facile consultazione dei primi testi della<br />

storia dell' Ordine Cistercense. In esso sono riportati anche due documenti<br />

riguardanti Molesme: il primo si riferisce alla erezione di<br />

Aulps in abbazia (1097); il secondo tratta la sistemazione dei rapporti<br />

fra Molesme, Aulps e Balerne (1110) e da P. Colombano Spahr è chiamato<br />

« Concordia Molismensis » (145). Nello stesso libriccino sono riportati<br />

anche l'Exordium Parvum, la CCI secondo un manoscritto di<br />

Zurigo (146) e i primi 26 capitoli del manoscritto 1711 di Trento.<br />

Questo libriccino ci è stato spesso utile nelle nostre lezioni; ed<br />

ottima fu l'idea di darlo alle stampe. Purtroppo l'edizione lascia molto<br />

a desiderare: non vengono riportate importanti varianti dei manoscritti<br />

(147); l'edizione segue nella numerazione dei capitoli la numerazione<br />

(143) Cfr. LEFEVRE 1, 7, nota 7.<br />

(144) Cfr. l'opinione di P. Bouton, sopra a pago 90, nota 47.<br />

(145) Il significato di questi documenti venne bene illustrato da VAN DAMME3,<br />

128-131.<br />

(146) Zurigo, Biblioteca Centrale, Car C. 175.<br />

(147) P. Van Damme afferma che non voleva in nessun modo dare una edizione<br />

« critica ». A pagina 5 egli scrive: «In adnotationibus ... solummodo prout intellectui necessarium<br />

videtur, comparatio fit istius codicis (T) cum aliis codd. », Ma in un libro<br />

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