Piano del Parco - Relazione Illustrativa - Parks.it
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1. PREMESSE<br />
1.1 Il quadro legislativo ed amministrativo<br />
Il <strong>Parco</strong> nazionale <strong>del</strong> Cilento e Vallo di Diano (PNCVD) è stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o con la<br />
L.394/1991, e con DPR 5/6/1995 è stato ist<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o l’Ente <strong>Parco</strong>. Le final<strong>it</strong>à <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, come<br />
elencate nel DPR, consistono in:<br />
a) conservazione di specie animali o vegetali, di associazioni vegetali o forestali, di<br />
singolar<strong>it</strong>à geologiche, di formazioni paleontologiche, di comun<strong>it</strong>à biologiche, di biotopi,<br />
di valori scenici e panoramici, di processi naturali, di equilibri idraulici e idrogeologici, di<br />
equilibri ecologici;<br />
b) applicazione di metodi di gestione o di restauro ambientale idonei a realizzare una<br />
integrazione tra uomo e ambiente naturale, anche mediante la salvaguardia dei valori<br />
antropologici, archeologici, storici e arch<strong>it</strong>ettonici e <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à agro-silvo-pastorali e<br />
tradizionali;<br />
c) promozione di attiv<strong>it</strong>à di educazione, di formazione e di ricerca scientifica, anche<br />
interdisciplinare, nonché di attiv<strong>it</strong>à ricreative compatibili;<br />
d) difesa e ricost<strong>it</strong>uzione degli equilibri.<br />
Nell'amb<strong>it</strong>o <strong>del</strong>la legge ist<strong>it</strong>utiva è anche stata defin<strong>it</strong>a una prima suddivisione <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio<br />
<strong>del</strong> parco in due tipi di zone, per disciplinare, fino alla vigenza <strong>del</strong> <strong>Piano</strong> per il parco (PP),<br />
le attiv<strong>it</strong>à nel periodo trans<strong>it</strong>orio, in relazione al riconosciuto valore naturalistico <strong>del</strong>le<br />
diverse aree.<br />
Per perseguire le suddette final<strong>it</strong>à il <strong>Parco</strong> si dota, come prescrive la L.394/1991, <strong>del</strong> <strong>Piano</strong><br />
per il <strong>Parco</strong> (PP), che completa la strumentazione prevista dalla legge assieme al <strong>Piano</strong><br />
pluriennale economico e sociale per la promozione <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à compatibili (PPES) e al<br />
Regolamento <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> (RP). L’Ente <strong>Parco</strong>, d’intesa con la Comun<strong>it</strong>à <strong>del</strong> <strong>Parco</strong>, ha deciso,<br />
ancor prima che tale decisione fosse confortata dalla L.426/98, di procedere<br />
congiuntamente alla formazione di tutti e tre i suddetti strumenti, al fine di assicurarne la<br />
massima coerenza e complementarietà di contenuti. Il <strong>Piano</strong>, secondo la legge “è<br />
predisposto dall’Ente <strong>Parco</strong>, [....] approvato dal Consiglio Direttivo ed adottato dalla<br />
regione [...] sent<strong>it</strong>i gli enti locali” e, dopo le osservazioni ed i relativi pareri <strong>del</strong>l’Ente,<br />
approvato dalla stessa regione d’intesa con l’Ente stesso e con i comuni interessati<br />
(lim<strong>it</strong>atamente alle aree di promozione economica e sociale); in base alle nuove norme, la<br />
Comun<strong>it</strong>à <strong>del</strong> <strong>Parco</strong> partecipa alla definizione dei cr<strong>it</strong>eri riguardanti la predisposizione <strong>del</strong><br />
PP indicati dal CD <strong>del</strong> parco ed esprime il proprio parere sul piano stesso.<br />
Per quanto concerne i contenuti dei tre strumenti di gestione, la L.394/1991 offre alcune<br />
indicazioni vincolanti essenzialmente per il Regolamento (RP) e per il <strong>Piano</strong> <strong>del</strong> <strong>Parco</strong><br />
(PP). Mentre spetta al disciplinare l’esercizio <strong>del</strong>le attiv<strong>it</strong>à consent<strong>it</strong>e (in particolare quelle<br />
esplic<strong>it</strong>amente elencate dalla legge), precisare i divieti e le eventuali deroghe, il PP, in<br />
quanto strumento fondamentale di attuazione <strong>del</strong>le final<strong>it</strong>à ist<strong>it</strong>utive, sost<strong>it</strong>uisce, nel<br />
terr<strong>it</strong>orio protetto, ogni altro tipo di piano urbanistico o paesistico.<br />
Coerentemente con questa impostazione, volta a conferire al <strong>Piano</strong> un carattere<br />
relativamente integrato e multisettoriale, l’art.12 <strong>del</strong>la L.394/1991 ne stabilisce i contenuti:<br />
a) organizzazione generale <strong>del</strong> terr<strong>it</strong>orio e sua articolazione in aree o parti caratterizzate da<br />
forme differenziate di uso, godimento e tutela;<br />
b) vincoli, destinazioni d’uso pubblico o privato e norme d’attuazione relative con<br />
riferimento alle varie aree o parti <strong>del</strong> piano;<br />
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