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Schede per adozione 2009

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Settori degli Assetti della Riforma Agraria dell’Ente Maremma: si tratta in genere di aree in cui la<br />

riforma fondiaria degli anni ’50 del XX secolo ha completato attraverso la colonizzazione del territorio<br />

l’o<strong>per</strong>a di bonifica iniziata nelle epoche precedenti.<br />

E1 - Assetti della Riforma Agraria nei piani alluvionali: le aree planiziali sono caratterizzate dall’assetto<br />

agrario ed insediativo dell’Ente Maremma basato sul tipico “appoderamento a nuclei”. I fabbricati sono<br />

allineati lungo le strade e avvicinati ai confini comuni dei fondi in modo che risultino a gruppi di due, tre o<br />

quattro poderi. La conformazione leggermente allungata dei fondi si deve all’esigenza di ridurre il fronte<br />

stradale di ciascuno e conseguentemente la rete viaria in modo da avere 7-8 edifici <strong>per</strong> chilometro di strada.<br />

La viabilità è strutturata secondo una maglia geometrica quasi ortogonale di strade poderali ed interpoderali<br />

cui spesso sono addossate delle frangiventature (ad. es. filari di pini). L’impianto di fasce frangivento,<br />

costituite, o da pinete costiere o da eucalipto, viene considerato essenziale <strong>per</strong> poter s<strong>per</strong>are in<br />

un’intensificazione colturale, così come l’alberature lungo i margini stradali appaiono doppiamente utili e<br />

<strong>per</strong> la massa legnosa che si può conseguire e <strong>per</strong> ombreggiare i <strong>per</strong>corsi durante le calure. L’impianto poi di<br />

particolari essenze, come le robinie e gli ailanti, dotate di particolare capacità di moltiplicazione, appare<br />

l’artificio più economico e più utile <strong>per</strong> la difesa di spallette scoscese e di scarpate facilmente erodibili,<br />

mentre le golene dei fiumi e le sponde dei “botri” sono presidiate con impianti di pioppi, salici e canneti. I<br />

poderi hanno una su<strong>per</strong>ficie media di 11 ha ed un indirizzo cerealicolo-zootecnico, anche se più che in altre<br />

aree ai seminativi è associato un’intensificazione colturale indirizzata verso l‘olivicoltura e in misura minore<br />

verso vigneti e frutteti. Di massima gli olivi sono piantati in filari ad una distanza non inferiore ai 10 metri<br />

tra pianta e pianta. La distanza tra i filari è determinata in aderenza alla sistemazione idraulica del campo.<br />

L’Ente intraprese anche la costruzione di borghi di servizio <strong>per</strong> le aree di nuova colonizzazione come<br />

Rispecia, Marsiliana, Carige, Monteantico, ecc.. La loro localizzazione fu calcolata sul il raggio di fruizione<br />

dei singoli servizi (asilo, scuola, centri sociali, assistenza meccanica, luoghi di trasformazione e<br />

commercializzazione dei prodotti, chiese). Per questo talvolta asili e scuole si trovano isolati dal borgo<br />

costruito, ma in posizione baricentrica rispetto ad una zona densa di poderi.<br />

E3 - Assetti della Riforma Agraria nelle colline argillose: sono aree caratterizzate da un appoderamento<br />

regolarmente scandito sulla sommità dei rilievi che, <strong>per</strong> la scarsa stabilità dei suoli, non può ospitare più di<br />

uno-due fabbricati sul fronte strada. Indirizzo colturale prevalentemente cerealicolo-zootecnico con con<br />

valorizzazione delle colture foraggere e introduzione dell’allevamento stallino. Permanenza nella<br />

mosaicatura dei campi della tradizionale maglia a campi chiusi con alberi isolati e/o a gruppi. Nelle quote<br />

più alte dei rilievi, dove è già presente l’insediamento colonico, l’Ente rafforza gli assetti poderali<br />

precedentemente istituiti. Parte dei poderi, affini <strong>per</strong> l’ordinamento cerealicolo-zootecnico alla politica<br />

dell’Ente, sono scorporati dalle grandi proprietà ed inseriti all’interno della nuova scansione fondiaria. In<br />

alcuni casi, come a Cinigiano, quando non è possibile rafforzare l’insediamento colonico e gli assetti<br />

poderali precedentemente istituiti, nascono poderi di mazzacosta sostenuti da una nuova viabilità rurale.<br />

Ricucitura fra vecchio e nuovo nell’andamento più tortuoso della viabilità poderale aderente alla morfologia<br />

del rilievo.<br />

E4 - Assetti della Riforma Agraria nelle colline sabbiose e ciottolose: come nel settore E1 nelle zone<br />

pedecollinari di nuova colonizzazione è caratterizzato da un’appoderamento <strong>per</strong> nuclei con<br />

un’intensificazione colturale indirizzata verso l’olivicoltura. Nelle quote più alte dei rilievi, dove è già<br />

presente l’insediamento colonico, l’Ente rafforza gli assetti poderali precedentemente istituiti, ricorrendo,<br />

oltre l’incentivazione delle colture arboree (oliveto), alla razionalizzazione dell’indirizzo agro-pastorale delle<br />

aziende con valorizzazione delle colture foraggere e introduzione dell’allevamento stallino. Parte dei poderi,<br />

affini <strong>per</strong> l’ordinamento colturale alla politica dell’Ente, sono scorporati dalle grandi proprietà ed inseriti<br />

all’interno della nuova scansione fondiaria. Ricucitura fra vecchio e nuovo nell’andamento tortuoso della<br />

viabilità poderale incardinata sui vecchi tracciati di crinale con <strong>per</strong>corsi a cul-de-sac aderenti alla morfologia<br />

del rilievo.<br />

E5 - Assetti della Riforma Agraria nelle rilievi strutturali: sono aree caratterizzate dall’integrazione fra<br />

vecchie e nuove unità poderali. Indirizzo colturale prevalentemente cerealicolo-zootecnico con<br />

valorizzazione delle colture foraggere e introduzione dell’allevamento stallino. Permanenza nella<br />

mosaicatura dei campi della tradizionale maglia a campi chiusi con alberi isolati e/o a gruppi. Buona<br />

presenza di colture arboree. Parte dei poderi, affini <strong>per</strong> l’ordinamento colturale alla politica dell’Ente, sono<br />

scorporati dalle grandi proprietà ed inseriti all’interno della nuova scansione fondiaria. Ricostruzione exnovo<br />

o ammodernamento degli fabbricati esistenti, secondo valutazioni funzionali e di stato. Ricucitura fra<br />

vecchio e nuovo nell’andamento tortuoso della viabilità poderale aderente alla morfologia del rilievo.<br />

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