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Schede per adozione 2009

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Settori dell’Assetto dell’Insediamento di Montagna: aree caratterizzate da un rapporto equilibrato tra<br />

bosco (faggio/castagno) – centri murati e aggregati - coltivi, seminativi e/o prati-pascoli. Nei coltivi<br />

presenza mosaici agrari a prevalenza dell’olivo e del promiscuo, nei seminativi alternati al prato-pascolo<br />

siepi e fasce di vegetazione arborea organizzate nel sistema dei campi chiusi, pascoli e arbusteti sui crinali.<br />

B5 – Assetti dell’Insediamento di Montagna nei Rilievi strutturali: sulla cupola amiatina, costituta da<br />

depositi vulcanici, che <strong>per</strong> oltre 800 metri di altezza sovrastano le formazioni sedimentarie eoceniche ed<br />

oligoceniche dei flysch, tra i 1600 e i 1100 metri s.l.m. im<strong>per</strong>a la serie del faggio, pianta che predilige<br />

ambienti umidi, freschi e tende a costituire popolamenti omogenei; tra i 1100 ed i 700 metri s.l.m. si trova il<br />

castagno, contermine alle quote più basse con i centri urbani di Seggiano, Casteldelpiano, Arcidosso e Santa<br />

Fiora. Tra le due serie si incuneano le aree dei rimboschimenti realizzati a partire dalla Legge Forestale del<br />

1923 con abete bianco, rosso e alcune specie di pini. La co<strong>per</strong>tura forestale pressoché ininterrotta sulle<br />

vulcaniti è stata favorita dalle condizioni climatiche e dall’assenza di acque su<strong>per</strong>ficiali che rendevano<br />

problematico l’uso del suolo <strong>per</strong> colture di tipo ortivo, mentre l’eccessiva acidità del terreno ne sconsigliava<br />

la riduzione a pascolo e a seminativo. L’intervento umano si è così limitato ad assecondarne la vocazione<br />

forestale. Coltivi, seminativi e prati-pascoli caratterizzano, invece, i terreni sedimentari alle quote più basse<br />

secondo la loro natura arenacea, argillitica, o calcarea. La serie di ambienti in rapida sequenza, prima<br />

descritti, condiziona la dislocazione dell’insediamento che si concentra all’affioramento delle acque e sui<br />

nodi degli itinerari, nelle aree di contatto tra il castagneto e le aree agricole delle valli sottostanti le vulcaniti,<br />

marcando un’innegabile tendenza all’accentramento insediativo. Qui si collocano infatti i centri murati di<br />

Seggiano, Casteldelpiano, Arcidosso e Santa Fiora gli aggregati di San Lorenzo, Bagnore, Bagnolo, i piccoli<br />

nuclei di Tepolini, Leccio, Capannelle, il Convento, ecc.<br />

Nell’arera di Monterotondo-Montieri, Roccalbegna – Castellazzara ampie su<strong>per</strong>fici boscate, con importante<br />

presenza del castagno, interrotte da seminativi, oliveti, pascoli e incolti, disposti irregolarmente sulla vetta<br />

dei poggi e lungo le principali linee di crinale. Una dislocazione spaziale nata dalla mediazione tra caratteri<br />

fisici del territorio e localizzazione delle colture che ha generato un sistema insediativo accentrato (centri<br />

murati - aggregati rurali) posto nelle aree di contatto tra i boschi di cerro e/o castagno e le aree a valenza<br />

pastorale ed agricola. Lo sviluppo dell’insediamento sparso, in rapporto di continuità con i centri murati, è<br />

limitato a quei suoli argillo-marnosi dove è possibile la formazione di unità poderali autosufficienti, basate<br />

su colture agrarie costituite soprattutto da foraggere alternate ai prati <strong>per</strong>manenti ed ai pascoli.<br />

Settori degli Assetti dell’Impianto medioevale: aree caratterizzate dal sistema insediativo dei centri murati<br />

connotato da uno stretto rapporto di continuità e d’integrazione funzionale con mosaici agrari complessi a<br />

prevalenza dell’olivo e del promiscuo ed estese su<strong>per</strong>fici boscate su cui esercitare diritti di “uso civico”,<br />

mentre le su<strong>per</strong>fici ceralicole e pascolative, con limitata presenza della casa sparsa, sono strutturate secondo<br />

il sistema dei “campi chiusi”.<br />

C1 – Assetti dell’impianto medioevale nei depositi alluvionali: localizzazione alquanto atipica <strong>per</strong> il<br />

territorio provinciale limitata al centro murato di Paganico e alla città di Grosseto. Essa si lega alla presenza<br />

ed al presidio di importanti direttrici viarie. Assetti agrari ed insediativi completamente mutati dalle o<strong>per</strong>e di<br />

bonifica e regimazione idraulica o<strong>per</strong>ate nei secoli scorsi nel fondovalle dell’Ombrone e nella piana costiera.<br />

Il centro murato di Paganico conserva mosaici agrari complessi a prevalenza di olivo legati alla piccola<br />

proprietà particellare sui rilievi pliocenici ad ovest del paese.<br />

C3 – Assetti dell’impianto medioevale nelle colline argillose: Assetti agrari ed insediativi simili al Settore<br />

C5. Dove prevale la dolce ondolazione dei colli a matrice argillosa si amplia la la presenza dei seminativi<br />

alternati al pascolo, contrassegnati da alberi isolati e dal disegno strutturante delle folte siepi alberate dei<br />

campi chiusi, coincidente con gli impluvi delimitanti gli appezzamenti generalmente spogli di formazioni<br />

vegetali quali filari e macchie di campo. L’insediamento sparso, quando è presente, è situato sulla sommità<br />

dei colli (ad es. Cinigiano) dove il rischio di frane e smottamenti è ridotto al minimo.<br />

C4 – Assetti dell’impianto medioevale nelle Colline Sabbiose e Ciottolose: Assetti agrari ed insediativi<br />

simili al Settore C5. Dove prevalgono i rilievi collinari a matrice sabbioso-conglomeratica si amplia la<br />

presenza, <strong>per</strong> la buona vocazione dei terreni, dei coltivi arborati. Lungo il centro murato di Orbetello integra<br />

l’attività di pesca nelle acque lagunari con i seminativi ed i pascoli del piano Osa-Albegna, i querceti dei<br />

rilievi di Poggio Apparita, Poggio Scalani, Poggio dei Venti ed i suoli a colture agricole del loro pedecolle.<br />

C5 – Assetti dell’impianto medioevale nei rilievi strutturali: aree legate allo schema interpretativo del<br />

binomio castello-contado che costringe ad interpretare i processi di appropriazione-trasformazione del<br />

disegno dei suoli in base alla conoscenza dei tempi medi di una giornata di lavoro, <strong>per</strong> cui attorno ai centri<br />

murati è soprattutto la coltivazione intensiva delle colture arboree ad assorbire e concludere gli spazi<br />

immediatamente esterni agli abitati, mentre (in ragione della distanza dal centro murato) a caratterizzare la<br />

scansione fondiaria delle pendici collinari sono i seminativi nudi, cadenzati qua e là da grandi querce di<br />

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