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Schede per adozione 2009

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modo limitando lo scambio tra le aree dove questo risulta presente.<br />

La Provincia di Grosseto in collaborazione con l’INFS <strong>per</strong> il progetto di indagine e studio della<br />

popolazione di lepre italica presente nel territorio provinciale, ha verificato la presenza di questo<br />

endemismo oggetto di tutela (presente nei comuni di Manciano, Capalbio e Orbetello). La Provincia di<br />

Grosseto pone il divieto di immissioni di lepre europea nei suddetti comuni e prevede la creazione di<br />

“corridoi ecologici” tra le aree in cui la specie endemica è presente in quanto la mancanza di<br />

interscambio genetico tra soggetti di lepre italica è stata evidenziata dall’ISPRA (ex INFS) come uno<br />

dei fattori di rischio della sopravvivenza della popolazione.<br />

7. Al fine di conservare e ed estendere la biodiversità si applicano:<br />

− gli strumenti gestionali delle aree protette di cui alla L. 394/1991 e L.R. 49/1995;<br />

− i Piani di Gestione previsti <strong>per</strong> le aree di cui alla D.G.R. 644/2004;<br />

− i Regolamenti Provinciali <strong>per</strong> gli istituti faunistici e le aree di cui alle LL.RR. 3/1994 e 7/2005;<br />

− i contenuti del documento “Gestione delle aree di collegamento ecologico funzionale” (A.P.A.T. e<br />

I.N.U., 2003);<br />

− la D.G.R. 1148/2002;<br />

− i contenuti della Scheda 8 ai fini specifici della disciplina delle aree contigue alle aree protette<br />

provinciali.<br />

8. Ai fini della tutela dei corridoi ecologici:<br />

• Si individuano:<br />

- le aree identificate nelle tavole Sistemi dunali in scala 1:5.000 a cui si riferisce la Scheda 6;<br />

- tratti di litorale roccioso non interessati da edificazioni.<br />

- i corsi d’acqua (ancorché a regime torrentizio);<br />

- le formazioni boschive lineari e le siepi;???<br />

- ogni altra componente utile al collegamento ecologico funzionale con le aree protette di cui<br />

alla L. 394/1991, LL.RR. 3/1994, 49/1995, 56/2000 e Direttive 92/43/C.E.E. e 79/409/C.E.E.);<br />

– si disciplinano tali componenti secondo le indicazioni tecniche di cui alla D.G.R. 1148/2002;<br />

– vi evitano altresì la modifica della struttura della vegetazione e la coltivazione agricola <strong>per</strong><br />

almeno 10 metri dall’argine del corso d’acqua;<br />

– si individuano, tra i laghetti destinati prevalentemente all’attività venatoria nella fascia costiera,<br />

quelli che comportino <strong>per</strong>icolo <strong>per</strong> la fauna migratoria, quand’anche <strong>per</strong> il solo motivo di<br />

un’eccessiva vicinanza alle zone umide protette;<br />

• tutti gli Enti, nel progettare nuovi tracciati e nell’effettuare interventi di ristrutturazione o<br />

manutenzione straordinaria sulla rete viaria di propria competenza, tengono conto dei corridoi<br />

biologici <strong>per</strong> la fauna e la flora.<br />

Saranno altresì individuate, ai sensi della L.R. n. 56/2000, le “aree di collegamento ecologico<br />

funzionale” secondo la seguente classificazione:<br />

a. tipologia “pieno <strong>per</strong> vuoto” (ossia filari e fasce di alberi e/o arbusti nell’ambito di spazi a<strong>per</strong>ti<br />

“nudi”), da articolare <strong>per</strong> raggruppamenti di specie;<br />

b. tipologia “vuoto nel pieno” (ossia corridoi a<strong>per</strong>ti che attraversano spazi chiusi da una co<strong>per</strong>tura<br />

continua di boschi), da individuare con particolare attenzione alle necessità di collegamento fra le<br />

praterie delle dorsali e la fascia dei 500-600 metri s.l.m.;<br />

b. tipologia dei corsi d’acqua, <strong>per</strong>enni o temporanei.<br />

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