Schede per adozione 2009

7A. DIRETTIVA PER LA GESTIONE
DELLE RISORSE FLOROFAUNISTICHE
1. La disciplina degli interventi sul patrimonio florofaunistico perseguirà i seguenti indirizzi:
– impiantare preferibilmente specie tipiche, autoctone o comunque naturalizzate;
– dare priorità alla salvaguardia delle antiche pinete litoranee mediante: cure colturali volte a
migliorare le condizioni vegetative delle piante ancora giovani; utilizzazioni con obbligo di
rinnovazione artificiale nelle aree in cui il soprassuolo mostra evidenti segni di deperimento dovuti
all’età e/o allo stato fitosanitario;
– sostituire con latifoglie: il pino marittimo nelle aree interne; ovunque possibile, il pino nero e altre
specie esotiche, quali Pinus radiata, Cupressus arizonica, Robinia pseudoacacia, Eucalyptus etc.;
– contenere, ai fini di una diversificazione degli habitat naturali, l’omogeneizzazione della tipologia
agraria e forestale, anche per favorire il diffondersi delle specie animali;
– individuare e disciplinare gli habitat più significativi per la fauna selvatica –sia migratoria che
stanziale;
− proteggere gli ecosistemi marini da fenomeni di degrado ed eutrofizzazione, anche ai fini delle
attività turistiche.
2. Ai fini generali del governo del patrimonio floristico, si perseguiranno i seguenti indirizzi:
• individuare tutte le aree rilevanti, evidenziando in particolare:
– le aree boscate di particolare pregio;
– le aree soggette a rimboschimento naturale;
– le aree degradate o bisognose di interventi anche ai fini della tutela fitosanitaria e di contenimento
del pericolo incendi;
• perimetrare i boschi “in situazione speciale”, di cui agli artt. 52 della L.R. 39/00 e 51 del D.P.G.R.
48/R/2003, e:
a. disporvi la sospensione delle utilizzazioni;
b. in alternativa, disciplinarne l’uso con i seguenti accorgimenti di minima:
- imporre il raddoppio dei turni;
- vietare la ceduazione, consentendo diradamenti, conversioni e avviamenti all’alto fusto;
- vietare altresì: l’apertura di nuove strade e vie di esbosco; il pascolamento; il taglio dei
cespugli e degli arbusti;
• individuare i biotopi boschivi (pinete domestiche, castagneti da frutto, sugherete, oliveti etc.) quali
elementi identificativi di particolari contesti del territorio provinciale e tutelarli con specifica
disciplina;
• individuare le emergenze floristiche (alberi monumentali o comunque meritevoli di tutela; specie
camporili; formazioni riparie; filari e siepi rilevanti, inclusi quelli di specie esotiche; vietarne
l’abbattimento, il danneggiamento, l’estirpazione e la potatura, salvo specifica autorizzazione della
Provincia; applicare alle relative contravvenzioni la sanzione amministrativa prevista dall’art 7 della
L.R. 60/1998;
• definire regole per impedire la sostituzione delle varietà tipiche locali e per favorire quella delle
specie esotiche con specie autoctone;
• individuare gli ambiti in cui sono presenti le specie segnalate dalla L.R. 56/2000 e disporre azioni
volte alla conservazione di tali specie.
• impedire qualsiasi riduzione e trasformazione delle seguenti formazioni arboree ed arbustive:
– pinete costiere di pino marittimo, domestico e d’Aleppo;
– formazioni boscate planiziarie;
– vegetazione arborea ed arbustiva del cordone dunale e delle scogliere;
– sugherete e faggete;
− aree boscate comprendenti biotopi;
69