16.06.2013 Views

Schede per adozione 2009

Schede per adozione 2009

Schede per adozione 2009

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

costieri, è opportuno verificare preventivamente la compatibilità di qualsiasi intervento –inclusi<br />

quelli previsti da S.P.T. già vigenti alla data di approvazione del presente P.T.C.– rispetto alla<br />

dinamica costiera complessiva.<br />

In particolare i Comuni condizioneranno l’utilizzo degli arenili <strong>per</strong> la realizzazione di stabilimenti<br />

balneari sarà assunto requisito di non limitare l’efficacia né evitare la realizzazione degli interventi di<br />

protezione e difesa della costa previsti dai relativi P.d.S. della Regione e della Provincia.<br />

Gli studi di pre-fattibilità e fattibilità <strong>per</strong> quelle o<strong>per</strong>e portuali che, <strong>per</strong> natura e tipologia<br />

interagiscono con le dinamiche evolutive del litorale, conterranno valutazioni circa eventuali costi da<br />

sostenere <strong>per</strong> la difesa della costa, ai fini di un bilancio costi-beneficî di lungo termine in un quadro<br />

di corretta gestione della costa e degli equilibri idrogeologici.<br />

b. Nella fascia di spiaggia attiva, cioè quella interessata dal moto ondoso, si eviteranno quegli interventi<br />

di tipo rigido che, oltre a determinare una locale sottrazione di arenile, possano generare un più<br />

estesa erosione della linea di riva <strong>per</strong> mancata dissipazione dell’energia e conseguente innesco di<br />

fenomeni di riflessione.<br />

c. Oltre a quanto sopra riportato, lungo tutti i litorali, sia sabbiosi che rocciosi, gli S.P.T.:<br />

– assumeranno, mediante studio dei dati storici e/o modellizzazioni e stime, una fascia di rispetto<br />

della linea di riva in cui, in condizioni di eccezionale alta marea e mareggiate, siano possibili<br />

penetrazioni delle acque marine o fenomeni di erosione; <strong>per</strong> le aree già edificate o infrastrutturate<br />

o comunque già utilizzate si assume un regime conservativo con possibilità di incentivare lo<br />

spostamento in altre aree<br />

– eviteranno entro tale fascia di rispetto nuove previsioni edificatorie, salvo le o<strong>per</strong>e portuali<br />

previste negli S.P.T. e le altre o<strong>per</strong>e finalizzate al riequilibrio del litorale;<br />

– vi ammetteranno, purché con tipologia costruttiva conforme alla precarietà e allo stato di<br />

<strong>per</strong>icolosità del sito: servizi <strong>per</strong> la pesca, la navigazione minore e il turismo balneare; altri<br />

interventi minori<br />

d. Nelle foci dei corsi d'acqua e nel litorale marittimo prospiciente, ogni intervento in grado di influire<br />

sul regime dei corsi d'acqua sarà riferito ad idonei studi idrologici e idraulici <strong>per</strong> un tempo di ritorno<br />

di 200 anni, opportunamente correlati con studi meteomarini. Gli studi di progettazione<br />

presenteranno particolare attenzione, mediante dettagliate valutazioni tecniche, a:<br />

– non aumentare il rischio a monte e nelle aree circostanti;<br />

– non innescare processi di destabilizzazione della linea di riva con particolare riferimento alle<br />

o<strong>per</strong>a di difesa esistenti o di previsione.<br />

e. Non saranno rilasciate concessioni provinciali di prelievo di acqua su<strong>per</strong>ficiale in quei tratti e <strong>per</strong><br />

quei <strong>per</strong>iodi in cui vi sia risalita delle acque costiere lungo l’asta terminale.<br />

f. Nelle aree di pianura interessate da ingressione di acqua salmastra si provvederà, oltre a quanto già<br />

disciplinato nelle Norme, a ridurre progressivamente i prelievi e razionalizzare gli usi, anche<br />

mediante un miglioramento delle tecniche irrigue con l’utilizzo di sistemi a basso consumo, utilizzo<br />

di acque reflue depurate, raccolta delle acque piovane, possibilità di soddisfare la domanda di acqua<br />

<strong>per</strong> uso irriguo attraverso strutture consortili.<br />

g. Nelle aste terminali dei corsi d’acqua gli Enti competenti, nell’ambito della propria attività di<br />

programmazione e di attuazione degli interventi nell’area demaniale idrica, verificheranno la<br />

possibilità di realizzare barriere, anche mobili, <strong>per</strong> impedire la risalita delle acque costiere nei <strong>per</strong>iodi<br />

di magra.<br />

h. Nelle aree di bonifica <strong>per</strong> sollevamento meccanico gli Enti attuatori verificheranno la possibilità di<br />

infiltrare in falda, in prossimità della costa, le acque pompate dalle idrovore.<br />

i. Nelle aree costiere con versanti rocciosi a forte acclività, tra cui quelli individuati negli elaborati del<br />

P.T.C. e dei vigenti P.A.I. regionali, dove sono possibili fenomeni di caduta di materiale lapideo<br />

dovuti all’azione erosiva dei fenomeni meteomarini, saranno predisposti dagli Enti competenti<br />

opportuni provvedimenti, anche al fine di salvaguardare la pubblica incolumità<br />

9. Ai sensi dell’art. 14 delle Norme (Litorali e fascia costiera) l’ampiezza della zona di rispetto del sistema<br />

dunale farà riferimento alla priorità <strong>per</strong> la tutela e salvaguardia dell’equilibrio idrogeologico,<br />

paesaggistico e delle risorse naturali, sulla base dei seguenti criteri:<br />

− valori elevati della classe di vulnerabilità del sistema ambientale (S.a. 1 e S.a. 2);<br />

− presenza di specifiche limitazioni d’uso del territorio connesse allo stato di vulnerabilità, degrado,<br />

63

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!