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Schede per adozione 2009

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mezzi biologici, biotecnologici e meccanici non distruttivi;<br />

− prevedere la limitazione della cementificazione del fondo dei canali artificiali ove non strettamente<br />

necessario in relazione al cedimento delle sponde, garantendo comunque l’interscambio con la<br />

falda;<br />

− privilegiare le tecniche di ingegneria naturalistica <strong>per</strong> il recu<strong>per</strong>o delle sponde dei corsi d’acqua<br />

naturali e <strong>per</strong> il contenimento dei fenomeni erosivi;<br />

− disincentivare l’introduzione di specie esotiche o alloctone;<br />

− consentire rimboschimenti, anche con limitate utilizzazioni forestali;<br />

– disincentivare l’uso di prodotti inquinanti;<br />

– riferire gli interventi di recinzione all’uso delle tecniche e metodologie previste dalla D.G.R.T. n.<br />

4.973 del 23.5.1994;<br />

– nelle recinzioni esistenti prevedere nuovi accessi purché opportunamente schermati contro il vento<br />

e la salsedine;<br />

– disincentivare la sosta di strutture mobili, cam<strong>per</strong>, roulotte e simili nelle aree dunali <strong>per</strong>imetrate;<br />

– prevedere l'accesso meccanizzato e ciclabile solo nelle fasce retrodunali (ad esclusione quindi<br />

delle dune mobili e consolidate) e su <strong>per</strong>corsi esistenti;<br />

– disincentivare l’im<strong>per</strong>meabilizzazione dei terreni;<br />

– riferire la riqualificazione dei campeggi e delle strutture ricettive esistenti all’eliminazione delle<br />

pavimentazioni im<strong>per</strong>meabili esistenti e della presenza di veicoli nelle fasce di duna soggette al<br />

deterioramento anche in relazione agli agenti atmosferici; regolamentare le o<strong>per</strong>e di ricerca<br />

archeologica con specificazione dei mezzi e dei tempi di ripristino;<br />

– prevedere strutture leggere o temporanee solo se appoggiate sul terreno;<br />

– disincentivare le attività acquicole che comportino la realizzazione di impianti, nuove escavazioni<br />

negli alvei dei corsi d’acqua, la captazione di acque di falda dolce su<strong>per</strong>ficiale nei sistemi dunali;<br />

– in generale consentire nuove strutture ricettive e balneari tramite il mutamento di destinazione<br />

d’uso e gli ampliamenti delle strutture esistenti;<br />

– davanti alle aree dunali <strong>per</strong>imetrate prevedere nuove strutture balneari solo se ricadenti in fasce<br />

antistanti alle aree urbane <strong>per</strong>imetrate negli S.T.P e A.G.T. , tramite la realizzazione di strutture di<br />

servizio localizzate sugli arenili, garantendo efficaci soluzioni dei problemi di approvvigionamento<br />

idrico, raccordo alla rete fognaria comunale se esistente, collegamento viario e parcheggio senza<br />

incidere sulle aree dunali;<br />

– nei casi di ristrutturazione urbanistica riferire la riqualificazione morfologica dell’esistente e, <strong>per</strong><br />

quanto possibile, il trasferimento di volumi dall’area dunale, sia mobile che fissa (consolidata), alle<br />

aree ad esse esterne o in area di sedimento di duna;<br />

– prevedere comunque il ricorso a tecniche costruttive e materiali tipici, tali da non arrecare disturbo<br />

visivo e ambientale;<br />

– incentivare l’impianto, lungo il <strong>per</strong>imetro delle proprietà, di siepi di specie autoctone.<br />

• S.a. 2 (oltre a quanto previsto <strong>per</strong> le categorie SA 4 e SA 3)<br />

– disincentivare o<strong>per</strong>e di fondazione <strong>per</strong> le eventuali segnaletiche;<br />

– disincentivare nuovi scarichi di acque nere nel sottosuolo e di materiali eterogenei nell’area dunale;<br />

– prevedere l’ampliamento delle strutture balneari esistenti se connesse alla sistemazione dell’intera<br />

area di <strong>per</strong>tinenza e all’esclusione dei veicoli dalle aree dunali;<br />

− disincentivare nuove costruzioni e mutamenti di destinazioni d’uso qualora possano compromettere<br />

l’equilibrio fisico e paesaggistico dei sistemi litoranei;<br />

− disincentivare qualsiasi manomissione dell'ambiente.<br />

• S.a. 1 (oltre a quanto previsto <strong>per</strong> le categorie SA 4, SA 3 e SA 2)<br />

– disincentivare nuove strutture balneari o ampliamenti delle strutture esistenti.<br />

– disincentivare qualsiasi manomissione dell’ambiente<br />

8. Il presente P.T.C. recepisce le «direttive <strong>per</strong> le aree di particolare attenzione <strong>per</strong> l’equilibrio costiero» di<br />

cui all’art. 20 dei vigenti Piani Regionali di Assetto Idrogeologico e le integra secondo quanto di seguito<br />

riportato.<br />

a. Al fine di utilizzare compatibilmente il demanio marittimo e il mare territoriale ed evitare il degrado<br />

della risorsa litorale, nonché <strong>per</strong> la realizzazione degli interventi di difesa delle coste e degli abitati<br />

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