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Schede per adozione 2009

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– alterazione del sistema dunale (instabilità della duna; degrado della flora pioniera; nella fascia<br />

retrostante: erosione eolica, degrado della vegetazione e danni alle colture);<br />

– degrado idrogeologico (avanzamento del cuneo salino; subsidenza dovuta a sfruttamento della falda;<br />

<strong>per</strong>dita della falda sospesa dunale; riduzione della risorsa idrica dolce; degrado vegetazionale;<br />

degrado insediativo);<br />

– alterazione dei valori ambientali (alterazione anche reversibile degli ecosistemi; dequalificazione<br />

dell’offerta turistica).<br />

3. La normativa comunale sarà assunta in riferimento ai seguenti argomenti:<br />

– trasformazioni del suolo ed uso delle risorse idrogeologiche (attività estrattive, agricole,<br />

silvopastorali, acquicole e risicole; manutenzione ed evoluzione del reticolo idraulico delle<br />

bonifiche);<br />

– evoluzione degli assetti infrastrutturali (rete viaria e ferroviaria; reti di approvvigionamento e di<br />

deflusso idrico; reti energetiche; smaltimento dei rifiuti solidi e relativi impianti; trattamento dei<br />

rifiuti liquidi e relativi impianti; centrali <strong>per</strong> la produzione di energia; porti e approdi; aeroporti e<br />

aviosu<strong>per</strong>fici);<br />

– evoluzione degli assetti insediativi (residenza; attività produttive; attività turistico-ricettive; strutture<br />

anche indirettamente legate alla balneazione; strutture di servizio, sportive, <strong>per</strong> il tempo libero, <strong>per</strong> la<br />

fruizione dei beni naturalistici etc.).<br />

4. Nell’indirizzo delle attività di trasformazione, da effettuarsi secondo criteri di compatibilità col sistema<br />

dunale, (come definito nello studio del sistema dunale della Provincia di Grosseto – anno 1996),saranno<br />

in generale ritenuti prioritari i seguenti obiettivi: razionalizzazione e riqualificazione di accessi pubblici<br />

al litorale; riqualificazione ambientale delle infrastrutture di accesso, viabilità, sosta e servizio;<br />

manutenzione e riqualificazione delle fasce non interessate da fenomeni di urbanizzazione;<br />

razionalizzazione delle attrezzature litoranee; consolidamento e integrazione degli insediamenti<br />

esistenti.<br />

5. Al fine di limitare <strong>per</strong> i fenomeni di erosione, si assumeranno in particolare i seguenti cruteri: mantenere<br />

i divieti di escavazione negli alvei fluviali; annullare o compensare gli effetti delle o<strong>per</strong>e di sbarramento<br />

e gli influssi idrodinamici delle realizzazioni portuali; mantenere e integrare le o<strong>per</strong>e di difesa litoranea<br />

esistenti. Queste ultime dovranno essere riqualificate da un punto di vista produttivo, insediativo e<br />

paesistico.<br />

6. Specifiche norme saranno definite <strong>per</strong> ridurre la presenza del cuneo salino a integrazione e<br />

specificazione di quanto previsto dal presente PTC. Previa ricostruzione del bilancio idrico e della<br />

dinamica di utilizzazione e prelievo, saranno assunte modalità d’uso tendenti ad invertire il processo in<br />

atto. I riferimenti, eventualmente modulati, saranno estesi a tutto il litorale, onde evitare l’innestarsi del<br />

processo di degrado in aree ancora immuni.<br />

Gli interventi riguarderanno, in ordine di priorità: il potenziamento della situazione di alimentazione<br />

della falda; la ridistribuzione delle utenze, anche nel tempo, <strong>per</strong> evitare fenomeni di concentrazione; la<br />

riduzione, ovvero, laddove necessario, la sospensione degli emungimenti.<br />

La captazione delle falde su<strong>per</strong>ficiali dovrà comunque essere evitata in misura da garantire<br />

l’alimentazione della vegetazione dunale.<br />

7. Con riferimento alle categorie di cui ai precedenti commi 1 e 2 si assumono <strong>per</strong> la previsione degli<br />

interventi i criteri di seguito esposti.<br />

• S.a. 4<br />

– incentivare interventi tesi a recu<strong>per</strong>are la leggibilità di assetti ambientali <strong>per</strong>duti o a riprodurne<br />

frammenti fruibili.<br />

− controllare e prevenire i fenomeni di ingressione delle acque marine nell’entroterra. A tal fine la<br />

realizzazione di o<strong>per</strong>e semi-interrate o interrate non devono indurre modifiche sostanziali dello<br />

stato dei luoghi e delle condizioni di equilibrio qualitativo e quantitativo degli acquiferi.<br />

• S.a. 3 (oltre a quanto previsto <strong>per</strong> la categoria SA 4)<br />

− favorire gli interventi colturali <strong>per</strong> la salvaguardia dell’ecosistema, la cura delle fisiopatie con<br />

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