Schede per adozione 2009

5E. INDIRIZZI PER LA DISCIPLINA
DI GROTTE, IPOGEI, CAVITÀ ETC.
1. Tutela delle grotte e delle cavità artificiali di interesse storico-architettonico
Nelle grotte saranno evietati:
− il rilascio di carburo, batterie, mozziconi di sigarette, residui di alimenti, materiali inerti, spoglie di
animali, rifiuti di ogni genere e qualsiasi altro materiale che possa arrecare danni all’ecosistema ipogeo;
− l’asportazione di concrezioni, minerali, fauna, flora, depositi archeologici, paleontologici, paletnologici,
fatta salva la necessità di studi e ricerche documentabili da parte di istituti di ricerca e gruppi speleologici;
− la modifica morfologica delle cavità, quali ostruzioni degli ingressi, riempimenti, tagli, danni da
esplosioni ad esclusione di modifiche strettamente legate all’esplorazione, alla messa in sicurezza, e alla
valorizzazione della cavità.
2. Tutela delle aree carsiche
Nelle aree carsiche iscritte a catasto si eviterà:
− la previsione di:
- edifici industriali e artigianali;
- zone di espansione residenziale e produttive;
- attività minerarie;
- strade classificate di tipo A e B (autostrade e strade extraurbane principali) ai sensi dell’art: 2 del
D.lgs. 285/92;
- aree di stoccaggio e discariche di rifiuti e di altro materiale inquinante.
− l’introduzione di specie animali e vegetali estranee al patrimonio faunistico e floristico locale;
− l’alterazione morfologica e la distruzione di fenomeni carsici superficiali e sotterranei.
3. Obiettivi e criteri per la tutela e valorizzazione del patrimonio speleologico e carsico
Con gli S.P.T. e A.G.T., una volta definito il quadro conoscitivo con particolare riferimento alle
caratteristiche idrogeologiche, alle zone di alimentazione dell’eventuale acquifero carsico e alla vulnerabilità
all’inquinamento, si curerà di:
− individuare:
- le attività incompatibili con l’ecosistema carsico, quali cave, insediamenti produttivi, discariche e
incentivarne il trasferimento;
- le grotte da utilizzarsi a fini turistici e speleoterapici.
- specifiche aree a diversa vocazione e tutela;
− incentivare:
- attività e tecnologie, preferibilmente leggere e diffuse, tendenti alla riduzione del rischio di
inquinamento della falda acquifera, con particolare riferimento a: agricoltura biologica; lotta guidata;
riduzione dell’uso di sostanze di sintesi chimica; risparmio dell’acqua; depurazione leggera
(evapotraspirazione, lagunaggio etc.); riduzione dell’uso domestico di sostanze inquinanti (detergenti e
detersivi di sintesi chimica); riduzione della produzione di rifiuti (stazioni di compostaggio, riciclaggio
etc.);
- la produzione di energia rinnovabile (eolica, solare etc.);
- il mantenimento di attività tradizionali quali la zootecnia non intensiva, il pascolo, il legnatico, le
carbonaie etc.;
- il recupero del patrimonio edilizio esistente;
- la realizzazione di strutture e infrastrutture legate allo sviluppo turistico leggero, quali campeggi rurali,
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