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Schede per adozione 2009

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4C. INTEGRAZIONE DELLE DIRETTIVE DEI P.A.I.<br />

Nei territori della Provincia di Grosseto ricadenti nel bacino nazionale del Fiume Tevere si applica la<br />

disciplina contenuta nel vigente P.A.I. del bacino stesso, mentre nei bacini regionali ed interregionali<br />

(bacino regionale Toscana-Costa e del Fiume Ombrone, bacino interregionale del Fiume Fiora) i Comuni,<br />

in sede di formazione degli A.G.T., recepiscono le direttive di cui all’art. 17 e 18 del vigente P.A.I. dei<br />

bacini regionali (bacini Fiume Ombrone e Toscana Costa) e agli artt. 16 e 17 del vigente P.A.I. del bacino<br />

interregionale del Fiume Fiora, facendo anche riferimento alla seguente direttiva.<br />

• Nelle aree a <strong>per</strong>icolosità geomorfologica elevata e molto elevata individuate nei P.A.I. vigenti e nelle<br />

aree in dissesto attivo individuate negli S.P.T. e A.G.T. comunali, evitare di convogliare nel suolo e nel<br />

sottosuolo acque di pioggia o di altra provenienza (scarichi, reflui etc.).<br />

• Gli S.P.T. e A.G.T. che individuino condizioni di <strong>per</strong>icolosità geomorfologica molto elevata ed elevata,<br />

oltre quelle individuate nei vigenti P.A.I., assumeranno disposizioni coerenti con quelle del P.A.I. <strong>per</strong> le<br />

aree in questione. A tal fine si ricorda che tutte le aree interessate da fenomeni franosi attivi e relative<br />

aree di influenza riportate nel Catasto provinciale delle frane sono da ritenersi, in via cautelativa e fatti<br />

salvi i dovuti approfondimenti eseguiti in sede di formazione dei P.S., aree a <strong>per</strong>icolosità<br />

geomorfologica molto elevata o elevata.<br />

• Nelle aree ad elevata <strong>per</strong>icolosità, o che necessitino di interventi finalizzati al riequilibrio<br />

idrogeologico, gli S.P.T. e A.G.T. faranno riferimento prioritario a destinazioni, usi ed interventi idonei<br />

a migliorare la regimazione delle acque, il consolidamento del suolo (anche attraverso le tecniche della<br />

bioingegneria) e il potenziamento della vegetazione arboreo-arbustiva. Nuovi insediamenti e<br />

infrastrutture eventualmente compatibili saranno comunque condizionati alla preventiva realizzazione di<br />

adeguate o<strong>per</strong>e di messa in sicurezza e di misure di minimizzazione degli impatti.<br />

• Gli S.P.T. e A.G.T. che individuino condizioni di <strong>per</strong>icolosità idraulica molto elevata ed elevata, oltre<br />

quelle individuate nei vigenti P.A.I., assumeranno disposizioni coerenti con quelle del PAI relative alle<br />

stesse aree. A tal fine si ricorda che tutte le aree <strong>per</strong> le quali ricorrono notizie storiche di allagamenti<br />

sono da ritenersi, in via cautelativa e fatti salvi i dovuti approfondimenti da eseguire in sede di<br />

formazione dei P.S., aree a <strong>per</strong>icolosità idraulica molto elevata o elevata.<br />

• Nelle aree P.I.M.E. e P.I.E., il riutilizzo ai fini residenziali o ricettivi del patrimonio rurale di cui all’art.<br />

5 comma 11, lettera d) delle norme dei Piani di Assetto Idrogeologici approvati dalla Regione Toscana<br />

(bacini regionali ed interregionali), sarà riferito ai casi in cui le condizioni di sicurezza idraulica siano<br />

assicurate <strong>per</strong> tempi di ritorno della portata di massima piena di anni 200 e gli eventuali adeguamenti<br />

<strong>per</strong> il completamento della messa in sicurezza non determinino condizioni di rischio e non concorrano<br />

ad aumentare il rischio in altre aree.<br />

• Al fine di favorire il recapito e la dis<strong>per</strong>sione delle acque piovane nelle aree di ricarica delle falde<br />

sotterranee, gli A.G.T. terranno conto delle Carta Idrogeologica” e della Carta delle Aree con<br />

Problematiche Idrogeologiche facenti parte del Quadro Conoscitivo del P.S. e delle relative norme di<br />

tutela.<br />

• Oltre a quanto disciplinato con i vigenti P.A.I., <strong>per</strong> le aree di <strong>per</strong>tinenza idraulica si terrà conto dei<br />

seguenti criteri:<br />

- ai fini della difesa del suolo, salvo accertate incompatibilità con le necessarie condizioni di sicurezza<br />

idraulica saranno assunti come riferimento la conservazione delle caratteristiche di naturalità degli<br />

alvei fluviali, degli ecosistemi e delle fasce verdi riparali e il rispetto delle aree di naturale espansione<br />

e relative zone umide collegate;<br />

- saranno ammessi interventi di conservazione attiva delle fasce ripariali, nelle forme di bosco igrofilo<br />

"maturo”, e delle aree di naturale espansione dei corsi d’acqua, ove efficaci <strong>per</strong> il rallentamento del<br />

deflusso idrico, nonché <strong>per</strong> la riqualificazione ecologica e paesaggistica.<br />

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