Schede per adozione 2009
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4A. INDIRIZZI PER LE INDAGINI GEOLOGICHE<br />
DEGLI S.P.T. E A.G.T.<br />
Le indagini geologiche degli S.P.T. e degli A.G.T. saranno eseguite e rappresentate conformemente alle<br />
disposizioni di cui al D.P.G.R.T. 26R/07 “Regolamento d’attuazione della Legge Regionale Toscana<br />
n.1/2005 <strong>per</strong> le indagini geologiche”, integrandole con:<br />
1) i contenuti degli artt. 12 e 13 delle Norme;<br />
2) le specifiche tecniche sotto indicate.<br />
1. Relazione di supporto al P.S. e relative varianti<br />
La relazione, prevista ai sensi del D.P.G.R.T. 26R/07 conterrà:<br />
− La valutazione di adeguatezza delle indagini rispetto alle norme tecniche del presente P.T.C.;<br />
− le motivazioni delle scelte o<strong>per</strong>ate nei casi in cui le indagini e le valutazioni geologiche siano state svolte<br />
con metodi, criteri, classificazioni etc. diversi da quelli indicati dal presente P.T.C..<br />
Qualora la relazione, sulla base delle situazioni di <strong>per</strong>icolosità e criticità riscontrate, evidenzi la necessità di<br />
approfondimenti (condizioni alla trasformazione del territorio, progetti di messa in sicurezza o specifiche<br />
tipologie di indagine) da effettuarsi in fase di formazione del R.U., gli stessi saranno specificati nella<br />
normativa del P.S..<br />
2. Carta geomorfologica<br />
Per la formazione della carta geomorfologica si farà riferimento almeno agli elementi geomorfologici più<br />
importanti riportati nella cartografia geologica regionale alla scala 1:10.000 (progetto C.A.R.G. − laddove<br />
esistente).<br />
Eventuali aggiornamenti e modifiche di tale quadro conoscitivo saranno oggetto di un rilevamento geologico<br />
e motivati nella relazione.<br />
Nell’utilizzare il Catasto provinciale delle frane e delle aree in dissesto geomorfologico si adotteranno i<br />
seguenti criteri:<br />
− aggiornare e integrare i dati tenendo conto che il catasto è stato ottenuto dell’aggregazione di dati<br />
derivanti dallo studio dei dissesti attivi della Provincia e dalla banca dati della Regione Toscana<br />
aggiornati all’anno 2004;<br />
− verificare e specificare nello strumento urbanistico, a seguito di specifici approfondimenti, i tipi di<br />
dissesto e le classi di attività indicati nella sezione “Aree interessate da fenomeni diffusi di deformazione<br />
o mobilitazione su<strong>per</strong>ficiale del suolo” .<br />
La carta conterrà:<br />
− le aree che, pur non manifestando condizioni di dissesto, mostrino indizi geomorfologici di instabilità dei<br />
versanti, o possibilità di frane di neoformazione, come desunti dall’elaborazione del Q.C.: (natura dei<br />
suoli, acclività, assetti giaciturali e strutturali).<br />
− i prodotti di fenomeni carsici e altre cavità sotterranee, quali doline e grotte, definendo le su<strong>per</strong>fici di<br />
possibile influenza in funzione dello stadio evolutivo accertato o ipotizzato. In tali su<strong>per</strong>fici la disciplina<br />
dei P.S. disincentiveranno la realizzazione di strutture, infrastrutture o altre trasformazioni del territorio, a<br />
meno che specifici approfondimenti (compiuti secondo modalità definite dallo stesso P.S.) assicurino la<br />
compatibilità <strong>per</strong> gli aspetti di sicurezza<br />
− forme e prodotti rilevanti di interventi antropici, quali cave e cavità sotterranee e aree denudate;<br />
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