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Schede per adozione 2009

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5. Negli insediamenti urbani esistenti ricadenti nelle aree in argomento, assumere provvedimenti tesi a<br />

limitare l’infiltrazione di sostanze inquinanti; le nuove fognature ed eventuali fosse biologiche saranno<br />

alloggiate in manufatti a tenuta ed ispezionabili. Ovunque possibile, è da privilegiare il teleriscaldamento<br />

od il riscaldamento a gas metano.<br />

Come misura prudenziale non sono da prevedersi ulteriori carichi urbanistici interessanti le aree in<br />

argomento; eventuali previsioni dovranno comunque, sulla scorta di appositi specifici studi, dimostrare la<br />

compatibilità con gli obiettivi di tutela di cui alla presente disciplina.<br />

In tali zone, oltre alla <strong>adozione</strong> di misure tese ad evitare l’infiltrazione di sostanze inquinanti, i Comuni<br />

prevedranno tipologie edilizie che non richiedano la realizzazione di pali o scavi profondi che creino vie<br />

preferenziali di infiltrazione dal suolo alle falde sottostanti. Tali accorgimenti costruttivi saranno applicati<br />

a tutte le tipologie edilizie, comprese quelle approvate sulla base dei Programmi di Miglioramento<br />

Agricolo-Ambientale.<br />

Disposizioni specifiche <strong>per</strong> le aree con grado di vulnerabilità Alto-Medio<br />

1. Orientare le attività antropiche sono in modo da <strong>per</strong>seguire la limitazione delle infiltrazioni di sostanze<br />

inquinanti.<br />

2. Dotare i depuratori di reflui urbani e industriali, se di nuova realizzazione, di o<strong>per</strong>e e impianti accessori<br />

atti ad evitare il rischio di inquinamento connesso al fermo impianti, nonché a garantire l’eventuale<br />

stoccaggio dei reflui addotti all’impianto <strong>per</strong> un <strong>per</strong>iodo minimo di 24 ore. Tali o<strong>per</strong>e e impianti accessori<br />

saranno realizzati anche nei casi di ristrutturazione e ampliamento dei depuratori esistenti;<br />

3. Prevedere o<strong>per</strong>e e impianti accessori atti ad evitare il rischio di inquinamento delle falde anche <strong>per</strong> la<br />

realizzazione di:<br />

- impianti e strutture di depurazione di acque reflue, ivi comprese quelle di origine zootecnica;<br />

- impianti di raccolta, stoccaggio o trattamento rifiuti di qualsiasi tipo;<br />

- centri di raccolta, demolizione, rottamazione di autoveicoli, di macchine utensili, di beni di consumo<br />

durevoli, anche domestici;<br />

- attività comportanti l’impiego, la produzione, lo stoccaggio di sostanze nocive, sostanze radioattive,<br />

prodotti e sostanze chimiche <strong>per</strong>icolose, così come individuate dalla vigente normativa nazionale e<br />

comunitaria, ivi comprese quelle sostanze che, in base alle loro caratteristiche di tossicità, <strong>per</strong>sistenza<br />

e bioaccumulabilità, possono essere ritenute tali;<br />

- tubazioni di trasferimento di liquidi diversi dall’acqua.<br />

4. Disincentivare allo stretto necessario i nuovi impegni di suolo a fini insediativi e infrastrutturali.<br />

5. Nei corpi idrici su<strong>per</strong>ficiali ricadenti nelle aree in argomento o comunque ad esse connessi, assicurare che<br />

le caratteristiche qualitative delle acque rientrino, in tutte le condizioni di portata, in quelle stabilite dal<br />

D.lgs. 152/2006.<br />

Disposizioni specifiche <strong>per</strong> le aree con grado di vulnerabilità Medio-Basso, Bassissimo e Nullo<br />

Pur non prevedendo specifiche norme di tutela, adottare comunque tutte le misure di prevenzione<br />

dall’inquinamento previste dalla normativa vigente in materia di rifiuti, bonifiche e tutela delle acque.<br />

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